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Ex allievo della Scuola medica pisana protagonista delle più recenti scoperte sull’Alzheimer
“La Scuola medica dell’Università di Pisa? Una delle più prestigiose d’Italia”. Con queste parole il professore Bernardino Ghetti (foto) ricorda gli anni della sua formazione pisana. Una vita spesa al servizio della ricerca la sua, con riconoscimenti e scoperte che hanno avuto risonanza a livello internazionale. Ultimo, in ordine di tempo, uno studio appena pubblicato su “Nature” sul ruolo della proteina Tau che apre la strada allo sviluppo di nuovi farmaci per la cura dell’Alzhameir.
Nato a Pisa, classe 1941, Bernardino Ghetti vive adesso negli Stati Uniti dove è professore all’Indiana University e ha fondato l’Indiana Alzheimer Disease Center. Del periodo di formazione pisana rammenta prima il diploma al liceo classico Galileo Galilei poi nel 1966 la laurea alla Facoltà di Medicina e Chirurgia come allievo del professor Pietro Sarteschi, primo cattedratico italiano di Psichiatria e padre della Scuola pisana di Psichiatria, e quindi nel 1969, sempre all’Università di Pisa, il conseguimento della specializzazione in Malattie nervose e mentali.
“Gli anni di studio a Pisa hanno plasmato le fondamenta della mia cultura medica e mi hanno dato l’ispirazione allo studio delle malattie neuropsichiatriche – ricorda Ghetti - Le lezioni di neuroanatomia di Lorenzo Pera, di neurofisiologia di Giuseppe Moruzzi, di neuropsichiatria di Pietro Sarteschi sono scolpite nella memoria e hanno lasciato un’impronta indelebile nella mia formazione. La preparazione della tesi in neurofarmacologia sperimentale con la guida di Giovanni Cassano mi fece capire il significato interiore della mia vocazione per la ricerca”.
“Con rammarico penso ai maestri e amici che ho lasciato, quando ancora speravo che sarei potuto tornare – continua il professore - Il peso della separazione dalla famiglia dell’Ateneo pisano e dalla mia famiglia sono state ripagate dalla effimera gioia data dallo scoprire malattie sconosciute del cervello umano”.
“Durante i 47 anni dalla mia partenza da Pisa, sono spesso tornato, rimanendo in contatto con i miei maestri e con colleghi, che, a loro volta, sono divenuti maestri per una nuova generazione – conclude Ghetti - Ho avuto il privilegio di essere accolto per lezioni, seminari, e discussioni scientifiche con colleghi vecchi e nuovi. In questo modo, ho, in parte, potuto appagare il desiderio di esprimere la mia gratitudine all’ Alma Mater, condividendo con studenti e studiosi Pisani ciò che ho appreso, lavorando e studiando al di là dell’oceano”.
A Pisa il Convegno internazionale della Società Europea di Fotobiologia
Dal 4 all’8 settembre 2017 si svolge a Pisa nel Palazzo dei Congressi (Via Giacomo Matteotti, 1) il 17esimo Congresso Internazionale della Società Europea di Fotobiologia (ESP). La Fotobiologia è un campo di indagine che si occupa delle interazioni tra la luce e i sistemi biologici, con importanti ricadute in campo medico e ambientale.
Per cinque giorni si riuniranno a Pisa ricercatori provenienti da tutto il mondo, principalmente da Europa e Nord America, ma anche un folto gruppo di Australiani e Sud Americani. Il Congresso si svolge sotto il patrocinio dell’Università di Pisa, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e del Comune di Pisa ed è sponsorizzato da numerose aziende internazionali e multinazionali (Biofrontera, Bruker, Charles River, Hamamatsu, Johnson & Johnson, L’Oréal, Royal Society of Chemistry, Porphychem) e dall’Area della Ricerca CNR di Pisa.
Il programma del Convegno è articolato in sessioni plenarie con conferenze di esperti di fama internazionale nel campo della fotobiologia, simposi su argomenti specifici e poster. Fra gli argomenti trattati in campo medico vi sono: la terapia fotodinamica, sia per il trattamento di tumori, che per la disinfezione batterica, la relazione fra esposizione a radiazione ultravioletta e melanoma, la fotoprotezione, sia topica che sistemica, il ruolo della luce e della vitamina A nelle patologie della retina, l’influenza della luce sul comportamento umano, la fotoimmunologia, la relazione fra fotosensibilità ai farmaci e la carcinogenesi, i benefici (ad esempio la sintesi di Vitamina D) ed i rischi dell’esposizione alla luce solare, le nuove tecnologie per la fotodiagnosi e le fototerapia in campo dermatologico.
Nel campo della fotobiologia ambientale si parlerà di fotosintesi e delle sue applicazioni tecnologiche (fotosintesi artificiale, produzione di biomassa), degli effetti positivi della radiazione ultravioletta-B per quanto riguarda la protezione e la crescita delle piante, della fotoecologia degli ambienti marini e lacustri.
Infine vi saranno simposi su argomenti di carattere generale quali la messa a punto di sonde fluorescenti per applicazioni in microscopia e le nuove tecniche per lo studio di fenomeni di fluorescenza ultraveloci.
Il programma dongresso Internazionale della Società Europea di Fotobiologia prevede inoltre un simposio satellite dal titolo “Turning photobiology into commercial reality: exploiting UV radiation for sustainable and innovative food”, organizzato congiuntamente con la “UV4Plants Association”, che si terrà il 6 settembre 2017 presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali (DiSAAA-a) dell’Università di Pisa.