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Comunicati stampa

Il 10 aprile alle 17.30, presso l'Aula Magna "Ulisse Dini" della Scuola di Ingegneria, EUROAVIA, The European Association of Aerospace Students, organizza la conferenza "Beyond the gravity Force. Aeromedical Engineering for Space Exploration" con Ilaria Cinelli, laureata all'Università di Pisa in Ingegneria Biomedica ed attualmente dottoranda alla National University of Ireland Glasgow.
In quanto rappresentante dell’Italian Mars Society, lo scorso dicembre ha guidato per 15 giorni una missione che simulava la vita su Marte, studiando il comportamento psicologico della crew in varie situazioni difficili (es: perdita del leader).

La conferenza coprirà sia l’ambito aerospaziale che quello biomedico.

L'evento è svolto con i contributi per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa.

 Info:
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Mercoledì, 05 Aprile 2017 07:51

Lilly Recruiting Day

Il 6 aprile alle 10.30, presso l'Aula Magna " Ulisse Dini" della Scuola di Ingegneria, Il servizio job Placement organizza un incontro con Lilly, Global PharmaCompany.

Programma

10:30,  Registrazione partecipanti

11:00 - 13:00 Company overview - Presentazione generale dell’azienda:

Meet our people, Approfondimento su aree ingegneristiche e aree scientifiche nello stabilimento produttivo

Talents & Skills in Lilly, profili, ruoli, opportunità

The Best CV, Sessione sul processo di selezione

Raccolta CV

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti gli studenti e laureati dell’Università di Pisa (percorso magistrale/specialistico), in particolare dei corsi di Ingegneria industriale e dell’informazione, Biologia applicata alla biomedicina, Biologia molecolare e cellulare, Biotecnologie molecolari, Chimica e Chimica industriale, Farmacia, CTF, Informatica, Informatica e networking.

Si consiglia di presentarsi muniti di CV cartaceo aggiornato.

E' necessario registrarsi https://goo.gl/tK1NQC
   
Info:
http://jobplacement.unipi.itemail  email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

 

 

 

Martedì, 04 Aprile 2017 15:05

Andrea Cavallini

cavalliniNato a Ponsacco (Pisa) nel 1956, il professor Andrea Cavallini si è laureato in Scienze biologiche nel 1980 presso l’Università di Pisa discutendo una tesi sui cromosomi politenici nei tessuti vegetali. Dal 1983 al 1992 è stato ricercatore di Genetica agraria all’Università di Pisa e dal 1992 al 2006 professore associato di Citogenetica vegetale e di Miglioramento genetico delle Piante coltivate. Nel 2004 ha conseguito l’idoneità per professore di ruolo di I fascia presso l’Università di Firenze e dal 2006 è professore ordinario di Genetica agraria dell’Ateneo pisano. Attualmente è titolare degli insegnamenti di Biotecnologie per il Miglioramento genetico.

Nel corso degli anni il professor Cavallini ha ricoperto importanti ruoli istituzionali in Ateneo: dal 2008 al 2012 ha diretto il Dipartimento di Biologia delle Piante agrarie e dal 2012 al 2016 è stato Vicedirettore del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali. È stato Vicepresidente del Collegio dei docenti dei dottorati di ricerca in Biologia agraria e in Biotecnologie molecolari, e Presidente del programma di Dottorato in Biotecnologie molecolari della Scuola di Dottorato in Scienze biologiche e Molecolari; dal 2016 è coordinatore del corso di dottorato in Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali.

L’attività di ricerca del professor Cavallini comprende diversi aspetti inerenti la genetica vegetale, affrontati inizialmente con metodologie citogenetiche, poi biologico-molecolari e infine genomiche e bioinformatiche. Le principali linee di ricerca che ha sviluppato riguardano la genomica strutturale delle piante, in particolare la componente ripetitiva dei genomi e le sue variazioni; la genomica funzionale in piante sottoposte a stress biotici e abiotici; la variabilità genetica indotta dalla coltura in vitro di tessuti vegetali; e il controllo genetico in specie come mais e frumento.

Nell’ambito delle sue attività didattiche e di ricerca, il professor Cavallini è stato visiting professor nel 1989 presso il Centro de Investigacion Cientifica de Yucatan in Messico, chairman dell’8th International Congress of Plant Tissue
and Cell Culture del 1994, relatore su invito nel First Kew Angiosperm Genome Size Workshop nel 1997, e fra gli organizzatori della European Conference on Sunflower Biotechnology nel 2001.

Nel 2012 e nel 2016 è risultato eleggibile nella Commissione per l’Abilitazione Scientifica Nazionale del settore concorsuale “Chimica agraria, Genetica agraria e Pedologia” e nel 2017 è stato nominato Commissario subentrante nella stessa Commissione.

L’attività di ricerca del professor Cavallini è documentata da 108 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali indicizzate. Il professor Cavallini inoltre è stato più volte responsabile di unità operative di PRIN e progetti finalizzati e bilaterali del CNR.
Per le sue ricerche sulla poliploidia nei tessuti vegetali, nel 1994 ha vinto il Premio del Ministro dei Beni Culturali assegnato dall’Accademia Nazionale dei Lincei (Roma) per studi nel campo delle Scienze zoologiche e botaniche.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Andrea Cavallini.

Martedì, 04 Aprile 2017 14:58

Daniela Belli

 DSC4746Nata a Pontedera nel 1947, la professoressa Daniela Belli si è laureata in Chimica presso l’Università di Pisa nel 1971 con una tesi sperimentale condotta sotto la guida del professore Fausto Calderazzo, maestro riconosciuto a livello internazionale nel campo della chimica metallorganica.

La sua carriera accademica è iniziata nel 1974 in qualità di assistente alla cattedra di Chimica generale e inorganica della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’Università di Pisa. È quindi diventata professore associato nel 1985 e professore ordinario nel 2004.

È stata titolare per molti anni di diversi corsi di Chimica generale e di Chimica inorganica dimostrando doti di insegnamento e capacità didattiche molto apprezzate dai suoi studenti. Oltre a vari compiti organizzativi all’interno del Dipartimento di Chimica e Chimica industriale, ha ricoperto la carica di Presidente dei corsi di laurea triennale e magistrale in Chimica dal 2004 al 2011. In questo periodo ha gestito il passaggio dalla legge 509 alla 270, avendo quindi un ruolo chiave nel definire l’attuale struttura dei due corsi.

La sua attività di ricerca ha riguardato la sintesi, la caratterizzazione e lo studio della reattività di composti inorganici e si è articolata nei seguenti temi: la chimica di coordinazione di alcuni metalli nobili; lo studio di una vasta famiglia di dialchilcarbammati, ottenuti da reazione di sali metallici con ammine e anidride carbonica; lo sviluppo di una linea di ricerca che sfrutta la reattività di composti molecolari; la preparazione mirata di complessi di platino con potenziale attività citotossica e anti-cangerogena.

Nel corso degli anni la professoressa Belli ha svolto la propria attività scientifica stringendo collaborazioni con molti ricercatori di istituti italiani ed esteri quali le Università di Parma, Padova, Tübingen, Ottawa, Aachen, Roma “La Sapienza”, Bari, L’Aquila, il CNR di Roma e l’Istituto Guido Donegani di Novara. A ciò si aggiunge l’ampia rete di collaborazioni e contatti stabiliti grazie alla partecipazione a progetti europei, come ad esempio del progetto PulCheR - Pulsed Chemical Rocket with Green High Performance.

Le attività di ricerca scientifica della professoressa Belli hanno prodotto 130 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali e alcuni brevetti.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino la professoressa Daniela Belli.

Martedì, 04 Aprile 2017 14:57

Raffaele Teti

tetiNato a Catanzaro nel 1947, il professor Raffaele Teti si è laureato in Giurisprudenza nell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” nel 1970 e negli anni 1971-72 ha usufruito di una borsa di studio del Ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1974 ha vinto un concorso per assistente di ruolo di Diritto industriale bandito dalla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa e successivamente è stato professore incaricato di Diritto commerciale presso la Facoltà di Scienze economiche e sociali dell’Università della Calabria. Di seguito è stato chiamato in qualità di professore associato e poi ordinario presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa.

Il professor Teti si distingue nella comunità dei giuristi per le ricerche svolte in campo societario, cui ha dedicato – sempre nel segno del massimo rigore metodologico – due monografie, molteplici articoli e parti di trattato, pervenendo a risultati originali e di notevole rilievo scientifico riconosciuto a livello nazionale e internazionale. Parimenti pregevoli sono state le ricerche dedicate ai contratti bancari, sviluppate in un lavoro monografico e in molteplici saggi relativi a tematiche di scottante attualità, la cui analisi ha rappresentato un imprescindibile punto di riferimento per le successive indagini dottrinali e una fonte di ispirazione per gli sviluppi della giurisprudenza. Ma soprattutto il professor Teti è apprezzato come il principale cultore della Storia del Diritto commerciale.

Il suo volume del 1990 dedicato al tema del “Codice civile e regime fascista. Sull’unificazione del diritto privato”, coniuga sensibilità giuridica e raffinata competenza storica, configurando uno studio pioneristico su un argomento trascurato dalla riflessione giuridica. Il volume è stato accolto con giudizi eccellenti dalla comunità scientifica nazionale e internazionale, tant’è che nel 1991, nell’annuale manifestazione dell’istituto Luigi Sturzo di Roma, è stato segnalato come uno dei cinque migliori libri che ogni giurista dovrebbe conoscere. Sempre sui temi della Storia del Diritto commerciale, il professor Teti ha pubblicato numerosi articoli destinati non solo a riviste giuridiche, ma anche a prestigiose pubblicazioni di Storia contemporanea.

Grazie alla sua notorietà soprattutto come studioso della Storia del Diritto commerciale, ha partecipato a innumerevoli conferenze presso università e istituti di cultura e, su designazione del Consiglio superiore della Magistratura, ha contribuito alla formazione e all’aggiornamento dei magistrati.

Diversi sono stati gli incarichi istituzionali svolti nel corso degli anni dal professor Teti, che da ultimo è stato Presidente del Consiglio di disciplina dell’Ateneo pisano.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Raffaele Teti.

Martedì, 04 Aprile 2017 14:55

Dino Pedreschi

pedreschiNato a Castelnuovo Garfagnana (Lucca) nel 1958, il professor Dino Pedreschi si è laureato in Scienze dell’Informazione nel 1982 presso l’Università di Pisa. Nel 1988 ha conseguito il dottorato di ricerca in Informatica discutendo una tesi sulla composizionalità dei programmi logici. Dal 1988 al 1992 è stato ricercatore in Informatica, professore associato dal 1992 al 2000 e quindi professore ordinario, sempre presso l’Università di Pisa. Durante la sua carriera è stato più volte visiting professor presso università e centri di ricerca all’estero; attualmente è membro del Collegio dei docenti del dottorato di ricerca in Informatica.

Come incarichi istituzionali in Ateneo, il professor Pedreschi è stato Presidente dei corsi di studio in Informatica dal 1997 al 2000, anno in cui gli è stato assegnato l’incarico di Prorettore con delega alla didattica. Durante tale carica, ricoperta fino al 2002, si è occupato dell’attuazione del formato 3+2 dei curricula universitari. Nel 2004 è stato membro del board italiano dei Bologna Promoters, figure deputate dalla Commissione Europea alla disseminazione del processo di Bologna per la creazione dello Spazio Europeo della Formazione Superiore.

Dal 1995 è coordinatore del KDD Lab-Knowledge Discovery and Data Mining Laboratory, il primo gruppo di ricerca italiano dedicato al data mining e uno dei primi in Europa. Dal 2013 è membro della commissione di studio sui Big Data, presieduta dall’Istat, con l’obiettivo generale di “orientare le scelte dell’Istituto sul tema dei Big Data”. Dal 2014 è direttore del master universitario di secondo livello in Big Data Analytics e Social Mining dell’Università di Pisa.

L’attività di ricerca del professor Pedreschi ha affrontato diverse tematiche. Durante i primi anni si è occupato principalmente di programmazione logica e di studio di metodi formali. Successivamente ha iniziato a interessarsi all’area delle basi di dati e del data mining. È fra i fondatori dell’area di ricerca sulle tecniche di trattamento della privacy e dell’anonimato nel data mining di dati sensibili. La sua ricerca su queste tematiche è stata finanziata prima da un progetto di ricerca del MIUR di cui è stato coordinatore, e successivamente da un progetto europeo. I risultati raggiunti gli hanno anche permesso di ricevere un Google Research Award. Nel 2007-2008.

il professor Pedreschi ha iniziato a studiare i rischi di decisioni discriminatorie prese con il supporto di algoritmi di mining contribuendo a far nascere un nuovo ramo della ricerca chiamato “discrimination-aware data mining”. Nel 2009-2010, in occasione di una sua visita alla Northeastern University di Boston, ha definito le basi per uno studio per capire e predire aspetti socio-economici come diffusione di epidemie, comportamenti di acquisto, pattern di mobilità.

I risultati delle sue ricerche si sono concretizzati in una decina di progetti europei e in 200 pubblicazioni su riviste e in proceeding delle più prestigiose conferenze del settore.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Dino Pedreschi.

Martedì, 04 Aprile 2017 14:53

Fulvio Basolo

 DSC4712Nato a Riccò del Golfo, in provincia di La Spezia, nel 1953, il professor Fulvio Basolo ha conseguito la laurea in Scienze biologiche nel 1978 presso l’Università di Pisa. Nel 1985 si è laureato in Medicina e Chirurgia, sempre presso l’Ateneo pisano, e nel 1989 ha conseguito il diploma di specialista in Anatomia patologica.

La sua carriera accademica è iniziata nel 1979 in qualità di assistente alla cattedra di Anatomia patologica dell’Università di Pisa. Nel 1994 è diventato professore associato e dal 2000 è professore ordinario di Anatomia patologica. Per quanto riguarda l’attività assistenziale, ha ricoperto l’incarico di Direttore della Sezione Dipartimentale di Anatomia patologica sperimentale e dal 2011 è direttore dell’Unità Operativa di Anatomia patologica III dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana.

La formazione scientifica del professor Basolo si è arricchita grazie ai numerosi periodi di ricerca svolti presso prestigiose istituzioni americane. Nel 1988 è stato visiting professor presso la Michigan Cancer Foundation di Detroit, che ha frequentato fino al 1990. Nel 1996 ha trascorso un periodo presso il National Cancer Institute di Bethesda, nel 1998 è stato al Department of Pathology della University of Pennsylvania a Philadelphia e nel 1999 ha soggiornato presso la Mayo Clinic di Rochester, mettendo a punto nuove tecnologie per la diagnosi preoperatoria dei noduli tiroidei.

Il professor Basolo ha ricoperto diversi incarichi istituzionali. Dal 2002 al 2006 è stato Segretario della Facoltà di Medicina e Chirurgia e Vicepreside dal 2006 al 2010. Nel 2010 è stato eletto Direttore del Dipartimento di Chirurgia, carica che ha mantenuto fino al 2012. Nello stesso periodo ha fatto parte del Senato Accademico. Dal 2012 è coordinatore del Dottorato di Ricerca in Fisiopatologia clinica.

È stato responsabile per l’Università di Pisa di numerosi PRIN e di progetti finanziati dall’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro e dal CNR.

Ha ricoperto incarichi di rilievo nel contesto di società scientifiche nazionali e internazionali. In particolare è membro della Società Italiana di Anatomia Patologica e Citologia Diagnostica, della European Association for Cancer Research, della European Thyroid Association e della United States and Canadian Academy of Pathology. Il professor Basolo ha svolto e svolge funzioni di revisore per numerose riviste scientifiche nell’ambito dell’anatomia patologica e fa parte del comitato editoriale della World Health Organization per i carcinomi del sistema endocrino.

L’attività scientifica del professor Basolo si è dapprima incentrata sullo studio della tumorigenesi mammaria murina e umana, passando quindi allo studio del ruolo di alcuni oncogeni nello sviluppo di tumori mammari maligni umani. Il professor Basolo ha quindi sviluppato nel corso degli anni una particolare attenzione verso la patologia neoplastica tiroidea, approfondendone gli aspetti molecolari e dedicandosi a identificare biomarkers. È stato tra i primi autori a descrivere le mutazioni della famiglia dei geni RAS nelle neoplasie tiroidee, e rilevante impatto scientifico hanno avuto i suoi lavori sul ruolo della mutazione del gene BRAF nella progressione e nella prognosi del cancro tiroideo. Dal 2013 fa parte del gruppo di esperti internazionali per la riclassificazione dei tumori tiroidei e ha contribuito a proporre una nuova classificazione, che ha avuto ampia eco internazionale per le sue ripercussioni terapeutiche. Per gli studi svolti in questo campo ha ricevuto un premio conferito dall’Endocrine Society.

Nel complesso ha pubblicato 290 articoli su riviste internazionali, ottenendo oltre 10.000 citazioni, con un h-index pari a 57.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Fulvio Basolo.

Martedì, 04 Aprile 2017 14:51

Marco Raugi

Marco RaugiNato a Livorno nel 1960, il professor Marco Raugi ha conseguito nel 1985 la laurea in Ingegneria elettronica e nel 1990 il dottorato di ricerca in Ingegneria elettrotecnica, entrambi presso l’Università di Pisa. Dal 1990 ha prestato servizio nell’Ateneo pisano nell’ambito del settore scientifico dell’Elettrotecnica, prima come ricercatore, poi come professore associato e dal 2000 come professore ordinario.

L’attività di ricerca del professor Raugi ha inizialmente riguardato i metodi numerici per l’analisi dei campi elettromagnetici in mezzi lineari e non lineari, apportando formulazioni integrali e ibride che sono state poi oggetto di collaborazioni con altri enti di ricerca nazionali e internazionali e con aziende. A partire da questi studi sono state poi sviluppate applicazioni nei controlli non distruttivi, con lo sviluppo di sensori magnetostrittivi oggetto di brevetti e di trasferimento a imprese. Altre tematiche di rilievo scientifico sono state svolte con elaborazioni numeriche della trasformata “wavelet” ai fini della analisi di problemi di compatibilità elettromagnetica nelle linee di trasmissione. Più recentemente sono state sviluppate tecniche di intelligenza computazionale nel campo dell’ingegneria elettrica con particolari applicazioni alle onde convogliate ed alla cosiddetta “SmartGrid”.

L’attività di ricerca del professor Marco Raugi ha prodotto più di 200 pubblicazioni in riviste e conferenze internazionali ed è testimoniata inoltre dai molteplici inviti a congressi internazionali come chairman di sessione o presidente dell’Editorial Board, come autore di interventi su invito e docente di tutorial. È stato inoltre General Chairman di congressi internazionali e ha ricevuto il Melcher Prize Paper Award 2002 dalla IEEE-Industry Application Society.

Il professor Raugi è stato responsabile scientifico a livello nazionale di programmi di ricerca PRIN 2003 e PRIN 2007 e coordinatore principale di progetti finanziati da Fondazioni bancarie (Cassa Risparmio Pisa, Cassa Risparmio Livorno), da ENI, GERG e da alcune PMI italiane.

Il suo concreto impegno istituzionale è testimoniato dagli incarichi ricoperti nel corso degli anni. È stato Delegato della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa per le relazioni internazionali e il programma Socrates-Erasmus e Presidente del Dottorato internazionale Elettromagnetismo applicato in Ingegneria elettrica e biomedica, elettronica, sensori intelligenti, nano-tecnologie. È stato prima Direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Energia e dei Sistemi e successivamente Direttore del Dipartimento in Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi del Territorio e delle Costruzioni. Attualmente fa parte della Giunta del Gruppo nazionale di coordinamento del Settore scientifico disciplinare Elettrotecnica, è membro di riferimento per l’Ateneo di Pisa nella European Energy Research Alliance ed è Prorettore alla Ricerca applicata e al Trasferimento tecnologico dell’Università di Pisa.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Marco Raugi.

Martedì, 04 Aprile 2017 14:50

Guido Emilio Tonelli

Guido Emilio TonelliNato a Casola in Lunigiana (Massa Carrara) nel 1950, il professor Guido Emilio Tonelli si è laureato con lode presso l’Università di Pisa nel 1975. È diventato ricercatore presso l’Università di Pisa nel 1980 e professore associato prima a Sassari nel 1992 e poi a Pisa nel 1996. È professore ordinario presso l’Università di Pisa a partire dal 1999, dove insegna Fisica generale nel corso di laurea in Ingegneria informatica.

Nel corso degli anni l’attività di ricerca del professor Tonelli si è incentrata sulla fisica sperimentale delle alte energie nei due maggiori laboratori internazionali di fisica delle particelle: il CERN di Ginevra e il FermiLab di Chicago. Dai primi anni novanta, il professor Tonelli ha partecipato al disegno, alla realizzazione e alla messa in opera dell’esperimento CMS-Compact Muon Solenoid al Large Hadron Collider del CERN, il più potente acceleratore di particelle mai realizzato. In particolare è stato nominato Project Manager del tracciatore interno di CMS e ha guidato il gruppo che ha realizzato la parte più interna di questo rivelatore di particelle basato sulle cosiddette “micro-strisce di silicio”. Il tracciatore tutto al silicio di CMS è stato un traguardo tecnologico che ha permesso all’esperimento di realizzare nei decenni successivi un programma di ricerca ad ampio spettro: dalla ricerca del bosone di Higgs a quella di nuova fisica, dalle verifiche del Modello Standard alla ricerca del costituente fondamentale della materia oscura.

In questo stesso periodo il professor Tonelli ha contribuito a costruire a Pisa un forte gruppo di ricerca con l’esperimento CMS in collaborazione sia con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare sia con la Scuola Normale Superiore. È stato inoltre supervisore di tesi di laurea e dottorato e gli studenti da lui seguiti si sono spesso distinti nel settore.

Dopo il successo alla guida del gruppo che ha realizzato il tracciatore interno, il professor Tonelli è stato nominato dapprima viceportavoce della Collaborazione CMS, costituita da circa tremila fisici di ogni nazionalità, e in seguito, per il biennio 2010-2011, portavoce. Il periodo in cui il professor Tonelli è stato a capo della collaborazione è quello in cui l’esperimento ha iniziato la presa dati, misurando le prime collisioni prodotte da LHC, e si è concluso con le prime evidenze del bosone di Higgs confermate sei mesi dopo, nel 2012, dagli esperimenti CMS e ATLAS. I portavoce degli esperimenti, tra cui il professor Tonelli, sono stati insigniti con diversi riconoscimenti scientifici per aver guidato le collaborazioni che hanno portato a questi traguardi scientifici. La scoperta del bosone di Higgs da parte di ATLAS e CMS ha portato nel 2013 all’assegnazione del Premio Nobel per la Fisica ai fisici Englert e Higgs che ne avevano predetto l’esistenza.

Il professor Tonelli è autore di oltre 800 articoli scientifici che contano un totale di oltre 70mila citazioni; in particolare l’articolo che riporta la scoperta del bosone di Higgs ha ricevuto più di cinquemila citazioni in meno di cinque anni.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Guido Emilio Tonelli.

Martedì, 04 Aprile 2017 14:48

Leonardo Bertini

Leonardo BertiniNato a Pisa nel 1954, il professore Leonardo Bertini si è laureato in Ingegneria nucleare presso l’Università di Pisa nel 1980. Dopo tre anni di lavoro in aziende nazionali operanti nel settore meccanico, nel 1986 ha conseguito il dottorato in Meccanica dei Materiali. Dal 1988 si è quindi inserito nel personale di ruolo dell’Ateneo, diventando professore associato in Progettazione meccanica e Costruzione di Macchine e poi professore ordinario nel 2000.

Nel corso degli anni il professor Bertini ha ricoperto vari incarichi istituzionali in Ateneo. È stato Vicepresidente del corso di laurea in Ingegneria meccanica dal 2000 al 2002 e Presidente dal 2003 al 2008, Direttore della Scuola di Dottorato in Ingegneria “Leonardo da Vinci” dal 2005 al 2009, Vicepreside della Facoltà di Ingegneria dal 2009 sino al 2012, membro esperto e poi effettivo della Commissione Brevetti dell’Ateneo e delegato del Rettore per la promozione di spin-off, start-up e brevetti dal 2016.

Il professore Bertini svolge la sua attività nei settori dell’ingegneria meccanica e dei materiali e nel corso degli anni ha contribuito allo sviluppo di un gruppo di ricerca attivo su tematiche quali il comportamento a fatica dei materiali metallici, la meccanica della frattura e la meccanica dei materiali compositi, l’infragilimento da idrogeno, la resistenza a fatica di giunti saldati, la misura e modellazione di stati di autotensione e il comportamento di batterie di perforazione petrolifera.

L’attività di ricerca del professor Bertini, molto spesso svolta in collaborazione con aziende leader in campo nazionale e internazionale, ha complessivamente prodotto circa 130 memorie, molte delle quali pubblicate sulle più prestigiose riviste internazionali del settore. Grazie ai suoi lavori ha ricevuto il Premio dell’Associazione Italiana per l’Analisi delle Sollecitazioni per l’anno 1992 e per l’anno 2000, il Premio Central Electricity Generating Board 2010, conferito dall’Editorial Board del Journal of Strain Analysis for Engineering Design, e il Premio SMAU per l’Innovazione 2016.

Come risultato del costante impegno nello sviluppo degli aspetti applicativi, oltre che teorici, della ricerca, il professor Bertini ha inoltre contribuito allo sviluppo di due brevetti: un dispositivo per la rilevazione di caratteristiche meccaniche di materiali ed “Helios”, una tecnica innovativa per la misura automatizzata del contenuto di idrogeno nei materiali.

Dal 1993 al 2000, il professor Bertini ha inoltre fatto parte del Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana per l’Analisi delle Sollecitazioni, svolgendo anche dal 1993 al 1997, le funzioni di segretario amministrativo e tesoriere. Dal 2005 al 2007 è stato infine Presidente della stessa associazione.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Leonardo Bertini.

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