Arriva Jobot, il “robot per uffici”
Al MECSPE, la fiera Italiana dell’industria manifatturiera che si è appena conclusa a Parma, quest’anno è sbarcato Jobot, un robot pensato e progettato per trasportare autonomamente oggetti in diversi punti di ambienti, come gli uffici, o le fabbriche, che sono complessi per la presenza in uno spazio relativamente ristretto, di tante cose e persone. Lo scopo è supportare e agevolare il lavoro dell’uomo, con il conseguente miglioramento dell’efficienza produttiva. Il robot è il risultato di più di un anno di ricerca e lavoro tra il Centro Piaggio dell’Università di Pisa ed Eutronica, start up innovativa di Percorsi Erratici, la rete di imprese nata con l’obiettivo di costituire un ambiente attraverso il quale favorire la generazione di business fortemente innovativi.
Il robot – spiega Lucia Pallottino, vicedirettrice del Centro Piaggio e docente di robotica al dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa – è provvisto di un sistema di navigazione che mappa l’ambiente in cui si trova a operare e lo rende in grado, in modo autonomo, di calcolare i percorsi ottimali, evitare ostacoli imprevisti, riconoscere situazioni di potenziale pericolo ed elaborare di conseguenza, in tempo reale, le azioni più idonee, dall’arresto a percorsi alternativi”.
I ricercatori del Centro Piaggio hanno messo a punto il sofisticato sistema di guida e navigazione del robot, oltre a metterlo in grado di lavorare “in gruppo”, con una flotta di altri Jobot, che portano avanti ciascuno la propria missione lavorando in contemporanea. Nel prossimo futuro, i robot comunicheranno tra loro per la gestione di possibili collisioni.
“Il Centro Piaggio – prosegue Lucia Pallottino – lavora da molti anni allo studio e alla ricerca della cooperazione tra i robot basata su comunicazione V2V (Vehicle to Vehicle), cioè alle metodologie e i servizi che permettono il coordinamento autonomo dei veicoli senza l’intervento dell’uomo. Nel caso di Jobot, la contemporanea richiesta di più missioni in grandi ambienti di lavoro viene gestita da un server attraverso una logica in grado di ottimizzare gli spostamenti ed i tempi di utilizzo di tutte le unità disponibili”.
*******
Nella foto: Jobot con il team del Centro Piaggio che l’ha progettato. Da sinistra Alessandro Settimi, Lucia Pallottino, Anna Mannucci e Andrea Timpani.
Studente dell’Università di Pisa selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea per il progetto 'Fly a Rocket'
E’ l’unico italiano selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per il progetto “Fly a Rocket!”. Federico Mazzaglia, studente dell’Università di Pisa iscritto al primo anno del corso di laurea in Ingegneria aerospaziale, dal 26 marzo al 1 aprile sarà in trasferta all’Andøya Space Center in Norvegia per partecipare alla campagna di lancio di un razzo sonda insieme a venti ragazze e ragazzi provenienti da tutta Europa.
Federico, classe 1997, originario di Catania, si è trasferito a Pisa per frequentare l’Università e all’inizio di questo anno accademico si è candidato per “Fly a Rocket!”.
“Il progetto – spiega la professoressa Maria Vittoria Salvetti, presidente del corso di laurea in Ingegneria aerospaziale - si sviluppa in due fasi: un corso online, che Federico ha già portato a termine e la campagna di lancio vera e propria”.
In questo ambito, Federico fa parte del gruppo “Science”, che sarà impegnato nello studio della aerodinamica esterna del razzo e nel rilevamento delle condizioni meteorologiche nel giorno del lancio tramite palloni aerostatici”.
“Insieme agli altri partecipanti al progetto abbiamo aperto una pagina Facebook per raccontare la campagna di lancio nel suo svolgimento – conclude Federico Mazzaglia – e a breve inoltre pubblicherò un sito internet dove cercherò di approfondire questa esperienza dal mio punto di vista e condividerla”.
Intanto per chi volesse seguire l’avventura spaziale di Federico su Facebook l’indirizzo è www.facebook.com/FlyaRocket/
Studente dell’Ateneo selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea per il progetto 'Fly a Rocket'
È l’unico italiano selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per il progetto “Fly a Rocket!”. Federico Mazzaglia, studente dell’Università di Pisa iscritto al primo anno del corso di laurea in Ingegneria aerospaziale, dal 26 marzo al 1 aprile sarà in trasferta all’Andøya Space Center in Norvegia per partecipare alla campagna di lancio di un razzo sonda insieme a venti ragazze e ragazzi provenienti da tutta Europa.
Federico, classe 1997, originario di Catania, si è trasferito a Pisa per frequentare l’Università e all’inizio di questo anno accademico si è candidato per “Fly a Rocket!”.
“Il progetto – spiega la professoressa Maria Vittoria Salvetti, presidente del corso di laurea in Ingegneria aerospaziale - si sviluppa in due fasi: un corso online, che Federico ha già portato a termine e la campagna di lancio vera e propria”.
In questo ambito, Federico fa parte del gruppo “Science”, che sarà impegnato nello studio della aerodinamica esterna del razzo e nel rilevamento delle condizioni meteorologiche nel giorno del lancio tramite palloni aerostatici”.
“Insieme agli altri partecipanti al progetto abbiamo aperto una pagina Facebook per raccontare la campagna di lancio nel suo svolgimento – conclude Federico Mazzaglia – e a breve inoltre pubblicherò un sito internet dove cercherò di approfondire questa esperienza dal mio punto di vista e condividerla”.
Intanto per chi volesse seguire l’avventura spaziale di Federico su Facebook l’indirizzo è www.facebook.com/FlyaRocket/
Nasce una nuova generazione di farmaci: sono i super-selettivi che promettono massimi benefici e minimi effetti collaterali
Sono farmaci di nuova generazione, si chiamano super-selettivi e la loro particolarità è quella di unire massimo beneficio e minimi effetti collaterali. E’ questa la nuova frontiera della farmacologia su cui sta lavorando un gruppo di ricercatori dei tre dipartimenti di Medicina dell’Università di Pisa che su questo argomento ha appena pubblicato uno studio sulla rivista “European Neuropsychopharmacology”.
“Oggi, grazie a questo nuovo concetto di farmaco super-selettivo (“biased agonist”), introdotto da Robert Lefkowitz, Premio Nobel per la Chimica nel 2012, è possibile sintetizzare nuovi composti che siano attivi solamente su alcune funzioni recettoriali responsabili dell’effetto benefico ma non su altre dello stesso recettore da cui dipendono invece le reazioni avverse”, spiega il farmacologo Marco Scarselli dell’Università di Pisa.
La ricerca pisana, durata tre anni e finanziata dalla Fondazione Arpa, ha riguardato in particolare i meccanismi con cui agisce la Clozapina, un antipsicotico di seconda generazione caratterizzato da una maggior efficacia clinica e da minori effetti collaterali di tipo motorio rispetto agli altri farmaci antipsicotici.
“La Clozapina è un composto super-selettivo sul recettore della serotonina 5-HT2A – spiega ancora Marco Scarselli – ma lo stesso principio si potrebbe applicare a una classe di farmaci molto utilizzata nell’ipertensione e nello scompenso cardiaco come i beta-bloccanti. Alcuni di questi, come ad esempio il Carvedilolo, non bloccano infatti completamente il recettore beta adrenergico ma attivano alcune funzioni che potrebbero essere responsabili della cardioprotezione”.
I tre dipartimenti dell’area medica coinvolti nella ricerca sono quelli di “Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia”, di “Medicina Clinica e Sperimentale” e di “Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare dell'Area Critica”; i ricercatori che vi hanno partecipato sono stati undici: Stefano Aringhieri, Shivakumar Kolachalam, Claudio Gerace, Marco Carli, Valeria Verdesca, Maria Giulia Brunacci, Chiara Rossi, Chiara Ippolito, Anna Solini, Giovanni U. Corsini, Marco Scarselli.
Massimi benefici e minimi effetti collaterali: sono i farmaci super-selettivi
Sono farmaci di nuova generazione, si chiamano super-selettivi e la loro particolarità è quella di unire massimo beneficio e minimi effetti collaterali. E’ questa la nuova frontiera della farmacologia su cui sta lavorando un gruppo di ricercatori dei tre dipartimenti di Medicina dell’Università di Pisa che su questo argomento ha appena pubblicato uno studio sulla rivista “European Neuropsychopharmacology”.
“Oggi, grazie a questo nuovo concetto di farmaco super-selettivo (“biased agonist”), introdotto da Robert Lefkowitz, Premio Nobel per la Chimica nel 2012, è possibile sintetizzare nuovi composti che siano attivi solamente su alcune funzioni recettoriali responsabili dell’effetto benefico ma non su altre dello stesso recettore da cui dipendono invece le reazioni avverse”, spiega il farmacologo Marco Scarselli (foto) dell’Università di Pisa.
La ricerca pisana, durata tre anni e finanziata dalla Fondazione Arpa, ha riguardato in particolare i meccanismi con cui agisce la Clozapina, un antipsicotico di seconda generazione caratterizzato da una maggior efficacia clinica e da minori effetti collaterali di tipo motorio rispetto agli altri farmaci antipsicotici.
“La Clozapina è un composto super-selettivo sul recettore della serotonina 5-HT2A – spiega ancora Marco Scarselli – ma lo stesso principio si potrebbe applicare a una classe di farmaci molto utilizzata nell’ipertensione e nello scompenso cardiaco come i beta-bloccanti. Alcuni di questi, come ad esempio il Carvedilolo, non bloccano infatti completamente il recettore beta adrenergico ma attivano alcune funzioni che potrebbero essere responsabili della cardioprotezione”.
I tre dipartimenti dell’area medica coinvolti nella ricerca sono quelli di “Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia”, di “Medicina Clinica e Sperimentale” e di “Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare dell'Area Critica”; i ricercatori che vi hanno partecipato sono stati undici: Stefano Aringhieri, Shivakumar Kolachalam, Claudio Gerace, Marco Carli, Valeria Verdesca, Maria Giulia Brunacci, Chiara Rossi, Chiara Ippolito, Anna Solini, Giovanni U. Corsini, Marco Scarselli.
Elezioni delle rappresentanze studentesche: 10-11 maggio 2017
Giornata di recruiting con Accenture - 11/4
L'11 aprile alle 10.30, presso l'Aula Magna della scuola di Ingegneria, il Servizio Job Placement dell'Università di Pisa organizza una giornata di recruiting con Accenture.
Programma:
Presentazione a cura di Accenture:
“We are Accenture”
Presentazione di un caso di successo:
“How Accenture enabled the Cloud migration of a large Italian company”
Pranzo
Colloqui conoscitivi
Per partecipare: http://jobplacement.unipi.it
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Gita CAI per studenti universitari al Moriglion di Penna
Il 26 marzo il Club Alpino Italiano, sezione di Pisa, organizza una gita riservata agli studenti universitari, nell'ambito della convenzione con l'Ateneo.
La meta è il Moriglion di Penna sul Monte Pisano.
Sarà possibile effettuare le iscrizioni direttamente dalla pagina:
http://www.caipisa.it/evento/moriglion-di-penna-escursione-nellambito-della-convenzione-con-unipi/
Le iscrizioni saranno aperte a partire da mercoledì 22 marzo alle ore 10.00.
Percorso:
Ritrovo in piazza dei Miracoli, tra la Torre e l’abside del Duomo. Ci porteremo in bicicletta a Molina di Quosa e proseguiremo sulla via panoramica "Sandro Pertini" fino a una quota di circa 200 m. Da qui, con i sentieri 109 e 114, valicheremo i monti Pisani e scenderemo lungo la boscosa valle dei Bovi fino a intercettare la cresta nord-est del Moriglion di Penna. La cresta è sassosa, panoramica e divertente; ci porterà in vetta (541 m slm) passando per il monte Penna. Dalla vetta scenderemo col sentiero 116 fino al valico delle Croci di Vaccoli, dove ci ricongiungeremo col percorso di andata.
Uomo Virtuale. La fisica esplora il corpo
Entrare in una “Foresta di neuroni”, un’installazione interattiva e immersiva ispirata al funzionamento del cervello, oppure osservare “Paesaggi di ultrasuoni” o ancora “Fare la tac con la luce ”. Tutto questo (e molto altro ancora) si potrà vedere, osservare e sperimentare da mercoledì 22 marzo a Palazzo Blu a Pisa dove si inaugura ”Uomo Virtuale. La fisica esplora il corpo”, una grande mostra che unisce fisica, medicina e tecnologia.
L'esposizione, che potrà essere visitata sino al 2 luglio, è curata dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), promossa da Fondazione Palazzo Blu, e realizzata in collaborazione con Assobiomedica, Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa, Associazione “La Nuova Limonaia”, CNR Area della Ricerca di Pisa e Istituto Nazionale di Ottica, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore S. Anna, IRCSS Stella Maris.
Grazie ad una convenzione tra Palazzo Blu e Università di Pisa, gli studenti e il personale docente e non docente dell’università potranno acquistare biglietti di ingresso ridotti a 4 euro, mostrando in biglietteria la tessera universitaria e un documento.
Uomo Virtuale è un percorso espositivo dedicato all’esplorazione del corpo umano, e alla conoscenza delle tecnologie che, nate dalla ricerca in fisica fondamentale, hanno poi permesso di scrutare con “occhi” artificiali dentro il nostro corpo, cambiando per sempre la medicina e diventando indispensabili nella diagnosi e nella terapia di molte patologie.
La mostra copre una superficie complessiva di 800 mq ed è organizzata in sette tappe: Segnali fisici, Guardare attraverso, Le immagini del corpo, Luce e particelle per curare, Capire il cervello, Diventare bionici, Dalle cellule alle persone. Attraverso queste aree tematiche, si snoda un percorso che, partendo dall’antichità, narra una storia, lunga secoli e scandita dalle scoperte e dalle invenzioni che hanno segnato il progresso in medicina. Un racconto che cambia per sempre con la scoperta dei raggi X e della radioattività. Da quel momento in poi, infatti, fisica e medicina cammineranno insieme, grazie allo sviluppo di tecnologie innovative, di volta in volta più sofisticate e precise, che consentono di raggiungere un’efficacia sempre maggiore, sia nella diagnostica sia nella terapia: così si racconta di tomografia computerizzata, di risonanza magnetica, di Pet ed ecografia 4D, ma anche di adroterapia, bionica, dell’affascinante complessità del nostro cervello. L’allestimento integra strumenti antichi, exhibit interattivi, riproduzioni di macchinari, video di approfondimento, touchscreen collegati a protesi bio-robotiche, infografiche a parete, proiezioni artistiche e in 3D e installazioni multimediali che animano un percorso immersivo, realizzato in collaborazione con esperti di interaction design e video-arte.
“Questo percorso offre l’opportunità di raccontare una storia che, pur appartenendo al nostro quotidiano, è spesso poco nota”, spiega Fernando Ferroni, presidente dell’INFN. “Per condurre le nostre ricerche in fisica fondamentale, dalle esplorazioni del cosmo allo studio dei costituenti ultimi della materia, dobbiamo spingere le tecnologie oltre i loro limiti. Quando lo facciamo, non abbiamo idea se ciò che sviluppiamo avrà un impatto sulla società e quale sarà. Ma l’esperienza insegna, come viene narrato in questa mostra, appunto, che è questo il modo in cui si realizzano quei salti qualitativi che permettono l’avanzamento della conoscenza e il progresso delle applicazioni tecnologiche: quando Lord Ernest Rutherford di Nelson bombardava un sottilissimo foglio di oro con raggi alfa, mai avrebbe immaginato che un giorno acceleratori di particelle si sarebbero diffusi negli ospedali, impiegati con efficacia nella terapia oncologica”, conclude Ferroni.
Il professor Alberto Del Guerra, docente del dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa, che è tra i curatori della mostra insieme a Rino Castaldi e Vincenzo Napolano, ha poi spiegato perché l'esposizione "Uomo virtuale" è nata a Pisa.
"A partire dalla seconda metà degli anni '70, il gruppo pisano di fisica medica - ha detto il professor Del Guerra - è stato il primo in Italia a occuparsi di trasferimento di tecnologie di fisica nucleare al campo medico, dapprima in collaborazione con l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR e poi in forma autonoma, diventando negli anni un gruppo di riferimento per la fisica medica in campo nazionale e internazionale. È qui, infatti, che è stato sviluppato il primo prototipo di Mammografo Digitale, che sono state costruite la PET, la SPECT e la TC per studi traslazionali, che sono stati sviluppati rivelatori per la diagnostica oncologica e costruiti con successo rivelatori per l’adroterapia, che sono state sviluppate tecniche avanzate di analisi delle immagini diagnostiche. Infine proprio a Pisa nel 2011 presso la Fondazione IMAGO7 di Calambrone è stato installato il primo (e per ora unico in Italia) Tomografo per la Risonanza Magnetica a 7T. Nell’ambito del corso di laurea magistrale in Fisica a Pisa negli anni 2000 è stato istituito l’indirizzo di Fisica medica (il primo in Italia) che attrae studenti da tutta Italia. Infine le tematiche di ricerca in Fisica medica sono state fin dall’inizio ben presenti nei corsi di dottorato in Fisica. Ed ecco quindi ora l’ultima primogenitura per Pisa e l’Università di Pisa: la prima mostra di Fisica medica in Italia!".
Il 25 e 26 apertura straordinaria del Palazzo alla Giornata per le Giornate FAI di primavera
Il Palazzo alla Giornata, sede del Rettorato dell'Università di Pisa, sarà aperto in via straordinaria per la XXV edizione delle Giornate del Fondo Ambiente Italiano (FAI) di primavera, in programma in tutta Italia sabato 25 e domenica 26 marzo. L'edificio sarà visitabile entrambi i giorni, con un contributo libero in favore del FAI, dalle ore 10 alle ore 19, con ultimo ingresso previsto per le ore 18,30. Guide d'eccezione alla storia e alle bellezze del Palazzo saranno gli studenti del Liceo artistico Russoli, del Liceo statale Carducci di Pisa e dell'Istituto superiore statale Pesenti di Cascina.
Alle 17,30 di sabato 25 nell'atrio del Palazzo si esibirà il Coro dell'Università diretto dal Maestro Stefano Barandoni, che offrirà ai presenti un intermezzo musicale con opere di Giuseppe Verdi (da "I Lombardi alla prima crociata", "I due Fòscari", "Il Trovatore", "Nabucco" e "La Traviata") e con gli inni goliardici "Di canti di gioia, di canti d'amore" e "Gaudeamus igitur". Ad accompagnare i coristi ci sarà la pianista Chiara Mariani. Domenica 25, sempre alle 17,30 nell'atrio del Palazzo, sarà il turno dell'Orchestra dell'Ateneo diretta dal Maestro Manfred Giampietro, che eseguirà musiche di Wolfgang Amadeus Mozart, Johann Sebastian Bach e Ottorino Respighi.
Il Palazzo alla Giornata, da alcuni decenni sede del Rettorato, fu costruito tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo dall'architetto fiorentino Cosimo Pugliani che, su commissione di Francesco Lanfreducci, ristrutturò le sei antiche torri di proprietà della stessa famiglia dal tardo Duecento, creando l'edificio attuale con la caratteristica facciata di marmo. Al suo interno spiccano la bellissima Sala dei Mappamondi, con i globi tardo seicenteschi e le mazze rettorali, e la Sala dei Cherubini, con le teste di cherubino simbolo dell'Ateneo. Tra i reperti più preziosi custoditi nell'edificio, vi è la bandiera tricolore che ricorda la partecipazione del battaglione universitario pisano alla battaglia risorgimentale di Curtatone e Montanara del 1848. Infine, sono tanti i segreti che ancora nasconde questo Palazzo tanto affascinante quanto misterioso, a partire dal significato del suo stesso nome.
"Abbiamo accolto molto volentieri l'invito del FAI, programmando un'apertura straordinaria del Rettorato - ha detto il rettore Paolo Mancarella - per dare un ulteriore segno tangibile della volontà di apertura dell'Ateneo verso la città, che sarà una delle linee strategiche di sviluppo dei prossimi anni. Speriamo, dunque, che molti cittadini approfittino dell'occasione per visitare il Palazzo alla Giornata e per conoscere meglio le sale e le stanze dove quotidianamente si svolge buona parte della vita istituzionale della nostra Università. Ringrazio il FAI e la sua delegazione pisana, con cui abbiamo in corso collaborazioni significative, a partire dal progetto di salvaguardia e riqualificazione della Certosa di Calci".