Esplorare la fisica oltre il modello standard: si avvicina l’accensione dell’acceleratore SuperKEKB
Laboratorio KEK, Giappone: lo scorso 11 aprile è stato completato con successo il posizionamento del rilevatore di particelle Belle II sull’acceleratore SuperKEKB. È stata così ultimata una tappa fondamentale che nel 2019 porterà all’accensione dell’acceleratore di più alta intensità al mondo dando il via ad un esperimento che potrebbe rivoluzionare la fisica moderna.
“Il nostro obiettivo scientifico è l’esplorazione della fisica oltre il modello standard”, spiega Francesco Forti dell’Università di Pisa e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) nonché presidente del comitato esecutivo dell’esperimento, “una fisica ad oggi ignota, e che speriamo possa essere chiarita attraverso le misure di altissima precisione che Belle II potrà effettuare”.
SuperKEKB è il primo acceleratore per la ricerca in fisica fondamentale ad entrare in funzione dopo LHC al CERN di Ginevra, ma a differenza di questo, in cui circolano fasci di protoni, utilizza fasci di elettroni e positroni che viaggiano rispettivamente a una velocità di 7 e 4 miliardi di elettronvolt (GeV). Quando SuperKEKB entrerà in funzione a pieno regime, raggiungendo una luminosità 40 volte superiore a quanto ottenuto fino ad oggi, le particelle prodotte nelle collisioni saranno misurate dal rivelatore Belle II che è stato appena posizionato. Alto 8 metri e costituito da sette sotto-rivelatori, con un peso totale di circa 1400 tonnellate, Belle II è stato spostato lentamente e con estrema cautela per circa 13 metri, dal punto di assemblaggio al punto di collisione del fascio ed è ora pronto a raccogliere i dati.
L’esperimento in preparazione è frutto di una collaborazione internazionale, di cui fanno parte oltre 700 fisici e ingegneri provenienti da 23 paesi, e alla quale l’Italia contribuisce in modo determinante con un importante finanziamento dell'INFN ed una comunità di scienziati provenienti da nove sezioni e laboratori INFN e Università: Napoli, Padova, Perugia, Pisa, Torino, Trieste, Roma1-Enea Casaccia, Roma3, Laboratori Nazionali di Frascati.
“In particolare, il gruppo di Pisa, formato da docenti dell’Università e ricercatori dell’INFN che operano in stretta collaborazione – conclude Francesco Forti – ha contribuito in modo determinante alla costruzione del rivelatore di vertice di Belle II, allo sviluppo del software per il sistema di tracciatura delle particelle, ed alla messa in opera dei mezzi di calcolo necessari per analizzare l’enorme quantità di dati che l’esperimento raccoglierà. Questi contributi sono resi possibili dalle infrastrutture tecnologiche e di calcolo gestite congiuntamente da INFN e dal dipartimento di Fisica ospitati presso l’Area Pontecorvo a Pisa”.
Palazzo Matteucci a Pisa, dove nacquero i primi calcolatori italiani
Riscoprire e raccontare i luoghi di Palazzo Matteucci, oggi sede del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, dove nacquero i primi calcolatori italiani. Mercoledì 26 aprile alle 14,15 al dipartimento di Informatica (Largo Bruno Pontecorvo, 3) Giovanni Cignoni, Nicolò Pratelli ed Emanuela Colazzo terranno il seminario "La storia delle CEP e il progetto di restituzione". L’appuntamento fa parte di un progetto, realizzato con i contributi per le attività studentesche autogestite, che ha l'obiettivo di fare conoscere i luoghi dove, sessanta anni fa, l'Università di Pisa si cimentò nel primo progetto italiano di costruzione di un calcolatore elettronico.
Esplorare la fisica oltre il modello standard: compiuta una tappa fondamentale che avvicina l’accensione dell’acceleratore SuperKEKB
Laboratorio KEK, Giappone: lo scorso 11 aprile è stato completato con successo il posizionamento del rilevatore di particelle Belle II sull’acceleratore SuperKEKB. È stata così ultimata una tappa fondamentale che nel 2019 porterà all’accensione dell’acceleratore di più alta intensità al mondo dando il via ad un esperimento che potrebbe rivoluzionare la fisica moderna.
“Il nostro obiettivo scientifico è l’esplorazione della fisica oltre il modello standard”, spiega Francesco Forti dell’Università di Pisa e dell’ Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) nonché presidente del comitato esecutivo dell’esperimento, “una fisica ad oggi ignota, e che speriamo possa essere chiarita attraverso le misure di altissima precisione che Belle II potrà effettuare”.
SuperKEKB è il primo acceleratore per la ricerca in fisica fondamentale ad entrare in funzione dopo LHC al CERN di Ginevra, ma a differenza di questo, in cui circolano fasci di protoni, utilizza fasci di elettroni e positroni che viaggiano rispettivamente a una velocità di 7 e 4 miliardi di elettronvolt (GeV). Quando SuperKEKB entrerà in funzione a pieno regime, raggiungendo una luminosità 40 volte superiore a quanto ottenuto fino ad oggi, le particelle prodotte nelle collisioni saranno misurate dal rivelatore Belle II che è stato appena posizionato. Alto 8 metri e costituito da sette sotto-rivelatori, con un peso totale di circa 1400 tonnellate, Belle II è stato spostato lentamente e con estrema cautela per circa 13 metri, dal punto di assemblaggio al punto di collisione del fascio ed è ora pronto a raccogliere i dati.
L’esperimento in preparazione è frutto di una collaborazione internazionale, di cui fanno parte oltre 700 fisici e ingegneri provenienti da 23 paesi, e alla quale l’Italia contribuisce in modo determinante con un importante finanziamento dell'INFN ed una comunità di scienziati provenienti da nove sezioni e laboratori INFN e Università: Napoli, Padova, Perugia, Pisa, Torino, Trieste, Roma1-Enea Casaccia, Roma3, Laboratori Nazionali di Frascati.
“In particolare, il gruppo di Pisa, formato da docenti dell’Università e ricercatori dell’INFN che operano in stretta collaborazione – conclude Francesco Forti – ha contribuito in modo determinante alla costruzione del rivelatore di vertice di Belle II, allo sviluppo del software per il sistema di tracciatura delle particelle, ed alla messa in opera dei mezzi di calcolo necessari per analizzare l’enorme quantità di dati che l’esperimento raccoglierà. Questi contributi sono resi possibili dalle infrastrutture tecnologiche e di calcolo gestite congiuntamente da INFN e dal dipartimento di Fisica ospitati presso l’Area Pontecorvo a Pisa”.
Le Calcolatrici Elettroniche Pisane: proprio qui!
Il 5 maggio alle 10.30, presso Plazzo Matteucci, si tiene l'inaugurazione dei pannelli espositivi sui luoghi delle CEP.
Un gruppo di studenti di Storia dell'Informatica, ha progettato e realizzato un'istallazione di pannelli per segnalare e raccontare gli spazi di Palazzo Matteucci dove, sessanta anni fa, l'Università di Pisa si cimentò nel primo progetto italiano di costruzione di un calcolatore elettronico.
Il progetto è stato realizzato con i contributi per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa.
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Le Calcolatrici Elettroniche Pisane: proprio qui!
Il 26 aprile alle 14:15, presso il Dipartimento di Informatica, si tiene il seminario di Cultura Digitale "La storia delle CEP e il progetto di restituzione".
La costruzione delle CEP da parte dell'Università di Pisa e dell'Olivetti fu un risultato scientificamente e tecnologicamente piuttosto rilevante.
Il seminario fa parte di un progetto, realizzato con i contributi per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa, che ha l'obbiettivo di fare conoscere i luoghi di Palazzo Matteucci dove sono nati i primi calcolatori italiani.
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Coop Italia punta sui futuri food manager per potenziare la multicanalità e parlare ai millennials
Coop Italia guarda ai giovani, alla comunicazione multicanale e alla formazione dei futuri food manager. Uno dei maggiori player della grande distribuzione italiana punta a intercettare le giovani generazioni, i nuovi clienti appartenenti all’era digitale, parlando il loro linguaggio. In questo processo evolutivo uno spazio importante per la creazione dei supermercati 4.0 è l’alta formazione universitaria, un connubio vincente tra didattica e testimonianze aziendali.
Venerdì 21 aprile interverrà al master in Food Quality Management and Communication dell’Università di Pisa, il dottor Alessandro Serra, responsabile comunicazione di Coop Italia, con una testimonianza dal titolo “La comunicazione nel carrello: l’incontro tra marketing e valori in Coop Italia”. Un tema di grandissima rilevanza nello scenario economico nazionale dove la grande distribuzione occupa un ruolo centrale e sta rapidamente modificando le sue strutture a favore di un contenuto tecnologico e innovativo sempre più a misura di consumatore.
Come afferma il dottor Serra, “tra gli scenari futuri di Coop Italia si annovera l’impegno nel creare sinergie tra la comunicazione e il mondo digitale e tecnologico al fine di cogliere le istanze di tutti i suoi consumatori e soprattutto quelli di nuova generazione. Per questo motivo, Coop ritiene molto importante partecipare ai percorsi formativi di eccellenza quali il master in Food Quality Management and Communication. La sfida che i food manager affronteranno è legata, infatti, anche a una nuova comunicazione multicanale e a nuove esperienze di acquisto nel punto vendita e online”.
Il direttore del master, la professoressa Angela Tarabella è molto soddisfatta della testimonianza di Coop Italia perché può illustrare agli allievi come si sono modificati nel tempo i messaggi promozionali con l’ingresso della tecnologia digitale nel punto vendita. “Le nuove tecnologie – afferma la professoressa Tarabella – consentono di andare incontro alla sempre maggiore richiesta di informazioni sui prodotti alimentari, sull’origine delle materie prime e sui vari ingredienti da parte del consumatore. Coop ha saputo coniugare il valore della trasparenza con la multimedialità: una strada tracciata e da potenziare che può integrare le sempre maggiori informazioni previste dalla normativa sull’etichettatura a vantaggio dei consumatori e della qualità di ciò che mangiamo”.
INVITO STAMPA: All'Orto Botanico la presentazione del nuovo esemplare di pino di Wollemi
Si terrà venerdì 21 aprile, alle ore 14:30, nell'Aula Savi dell'Orto e Museo Botanico di Pisa, l'incontro dal titolo "Nuovi arrivi e vecchie conoscenze", in cui sarà presentato il nuovo esemplare di pino di Wollemi, vero e proprio "fossile vivente" acquisito di recente. In questo ambito sarà inoltre annunciata l'iniziativa delle domeniche di apertura gratuita dell'Orto, nata da una proposta del presidente del Consiglio comunale di Pisa, Ranieri Del Torto, subito raccolta dal rettore Paolo Mancarella e dalla presidente del Sistema Museale di Ateneo, Nicoletta De Francesco. Alla presentazione seguirà la visita alla collezione di modelli in cera del Museo, recentemente restaurati, e la visita guidata all'Orto Botanico.
Alla presentazione interverranno la presidente del Sistema Museale di Ateneo, Nicoletta De Francesco, il presidente del Consiglio comunale di Pisa, Ranieri Del Torto, e il direttore scientifico dell'Orto e Museo Botanico, Lorenzo Peruzzi.
Ecologica e a bassa emissione di rumore, la nuova pavimentazione sarà testata per la prima volta in Toscana
Dalla gomma dei pneumatici riciclati nasce un nuovo conglomerato bituminoso a bassa emissione di rumore che sarà testato per la prima volta in Toscana. Entra così nel vivo il progetto europeo LIFE NEREiDE coordinato dal dipartimento di ingegneria civile e industriale dell’Università di Pisa. Il nuovo conglomerato bituminoso sarà messo in posa nell’estate 2017 in alcune aree del comune di Massarosa in provincia di Lucca. La pavimentazione sarà testata dal punto di vista strutturale e funzionale con strumentazioni ad alto rendimento impiegate in campo stradale; dal punto di vista acustico, le indagini saranno realizzate grazie ad uno speciale veicolo allestito con apposita strumentazione e attraverso dei sondaggi da sottoporre alla popolazione.
“NEREiDE prevede la progettazione, la realizzazione e il monitoraggio delle prestazioni acustiche e funzionali di manti stradali drenanti e a bassa emissione sonora realizzati con materiali provenienti da vecchie pavimentazioni e da polverino di gomma riciclata da pneumatici fuori uso”, spiega il professore Pietro Leandri dell’Ateneo pisano.
Finanziato con circa 2 milioni e 700 mila euro sino al 2020, il progetto coinvolge una serie di partner di ricerca e istituzionali: l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, il Belgian Road Research Centre, l’Istituto di Acustica e Sensoristica "Orso Mario Corbino" del CNR, la società ECOPNEUS e la Regione Toscana.
In generale gli obiettivi sono di diminuire l’inquinamento acustico urbano di almeno 5 dB(A) rispetto alle pavimentazioni convenzionali, migliorando così anche la salute dei cittadini, di ridurre la generazione di rifiuti attraverso l’utilizzo di materiali riciclati e di migliorare la sicurezza stradale grazie ad un aumento del 20% dell’aderenza del manto. Un ulteriore vantaggio sarà anche quello di diminuire l’inquinamento atmosferico dato che le pavimentazioni saranno prodotte e poste in opera con la tecnologia “warm”, cioè "a tiepido", consentendo una riduzione del 30% dell’emissione di vapori di idrocarburi policiclici aromatici.
“Nell’estate del 2018, la sperimentazione in Toscana coinvolgerà anche un’altra località – conclude Leandri – e in collaborazione con il Belgian Road Research Centre sperimenteremo per la prima volta in Italia in ambito urbano una pavimentazione tipo PERS, cioè porosa realizzata con un legante sintetico e con un contenuto di granulato di gomma di almeno il 20% in peso, il che consentirà di ottenere riduzioni di rumore ancora maggiore, sino a 12 dB(A), rispetto a pavimentazioni convenzionali, con valori di abbattimento acustico non raggiungibile con nessun altro tipo di pavimentazione”.
Un nuovo manto stradale ecologico e a bassa emissione di rumore sarà testato per la prima volta in Toscana
Dalla gomma dei pneumatici riciclati nasce un nuovo conglomerato bituminoso a bassa emissione di rumore che sarà testato per la prima volta in Toscana. Entra così nel vivo il progetto europeo LIFE NEREiDE coordinato dal dipartimento di ingegneria civile e industriale dell’Università di Pisa. Il nuovo conglomerato bituminoso sarà messo in posa nell’estate 2017 in alcune aree del comune di Massarosa in provincia di Lucca. La pavimentazione sarà testata dal punto di vista strutturale e funzionale con strumentazioni ad alto rendimento impiegate in campo stradale; dal punto di vista acustico, le indagini saranno realizzate grazie ad uno speciale veicolo allestito con apposita strumentazione e attraverso dei sondaggi da sottoporre alla popolazione.
“NEREiDE prevede la progettazione, la realizzazione e il monitoraggio delle prestazioni acustiche e funzionali di manti stradali drenanti e a bassa emissione sonora realizzati con materiali provenienti da vecchie pavimentazioni e da polverino di gomma riciclata da pneumatici fuori uso”, spiega il professore Pietro Leandri dell’Ateneo pisano.
Finanziato con circa 2 milioni e 700 mila euro sino al 2020, il progetto coinvolge una serie di partner di ricerca e istituzionali: l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, il Belgian Road Research Centre, l’Istituto di Acustica e Sensoristica "Orso Mario Corbino" del CNR, la società ECOPNEUS e la Regione Toscana.
In generale gli obiettivi sono di diminuire l’inquinamento acustico urbano di almeno 5 dB(A) rispetto alle pavimentazioni convenzionali, migliorando così anche la salute dei cittadini, di ridurre la generazione di rifiuti attraverso l’utilizzo di materiali riciclati e di migliorare la sicurezza stradale grazie ad un aumento del 20% dell’aderenza del manto. Un ulteriore vantaggio sarà anche quello di diminuire l’inquinamento atmosferico dato che le pavimentazioni saranno prodotte e poste in opera con la tecnologia “warm”, cioè "a tiepido", consentendo una riduzione del 30% dell’emissione di vapori di idrocarburi policiclici aromatici.
“Nell’estate del 2018, la sperimentazione in Toscana coinvolgerà anche un’altra località – conclude Leandri – e in collaborazione con il Belgian Road Research Centre sperimenteremo per la prima volta in Italia in ambito urbano una pavimentazione tipo PERS, cioè porosa realizzata con un legante sintetico e con un contenuto di granulato di gomma di almeno il 20% in peso, il che consentirà di ottenere riduzioni di rumore ancora maggiore, sino a 12 dB(A), rispetto a pavimentazioni convenzionali, con valori di abbattimento acustico non raggiungibile con nessun altro tipo di pavimentazione”.
In foto, da sinistra a destra: ingegnere Patrizia Rocchio, professore Pietro Leandri, professore Massimo Losa.
Ne hanno parlato:
Repubblica.it
Sole24Ore.it
Tirreno.it
La Nazione Toscana & Liguria
La Nazione Pisa
Toscana24
Gonews.it
Greenreport.it
Pisatoday.it
Pisainformaflash.it
TGregione.it
Adnkronos.com
Al Polo Carmignani la conferenza degli architetti Simone Friso e Massimo Lepore, dello studio TAMassociati
Venerdì 21 aprile, alle ore 16, al Polo Carmignani in Piazza dei Cavalieri, Simone Friso e Massimo Lepore, dello studio di architettura TAMassociati, terranno una conferenza sulla genesi del progetto architettonico. L’incontro fa parte del ciclo di lezioni di architettura “Genesis”, organizzato da studenti e professori del corso di laurea in Ingegneria edile Architettura dell’Università di Pisa: tra marzo e maggio, tre incontri con tre studi di architettura di fama internazionale indagheranno sul processo creativo che porta alla definizione del progetto in architettura.
TAMassociati è uno studio attivo nei campi dell’architettura sostenibile, dell’urbanistica, della progettazione del paesaggio, della conduzione di processi partecipativi e didattici, della grafica e della comunicazione sociale. Opera attualmente in forma di studio associato, con sede principale a Venezia e uffici a Bologna, Trieste, Parigi. Tra le loro opere principali ricordiamo l'Ospedale Emergency in Sudan nel 2016, il Centro Maternità di Anabah in Afghanistan nel 2016, il Maisha Film Garden di Kampala in Uganda nel 2014, la Clinica Pediatrica in Sudan nel 2012 e il Padiglione di preghiera in Sudan nel 2007.
TAMassociati si basa su un’idea concreta: coniugare impegno civile e professione. È uno studio tecnico e creativo a servizio delle istituzioni pubbliche, delle organizzazioni non profit e di quella parte di società civile attenta ai valori di equità, sostenibilità, sviluppo dei beni comuni. Lo studio è tra i protagonisti planetari del Social Design, e fa della eco-semplicità la sostanza del proprio approccio, ormai noto a livello internazionale, del ‘low cost/high quality’.
Numerosi i premi e i riconoscimenti: nel 2013 ha ottenuto il premio Aga Khan per l’architettura per l’eccellenza rappresentata dal Centro Salam di cardiochirurgia in Sudan, il premio internazionale Ius-Capocchin per la realizzazione dell’ospedale pediatrico più sostenibile al mondo (Port Sudan), progetto con cui si sono aggiudicati anche lo Zumtobel Group Award per l’innovazione e la sostenibilità. Sono stati nominati «Architetto Italiano dell’anno 2014» e sono stati chiamati a curare il Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia 2016.