Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

L’elettronica del futuro prende forma grazie a un progetto di ricerca condotto dall’Università di Pisa insieme all’Università di Manchester, all’IIT e alla TUW di Vienna: per la prima volta è stato infatti stampato su carta un transistor utilizzando materiali bidimensionali come il Solfuro di Molibdeno, attraverso un processo basato su stampa a getto di inchiostro. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications nell’articolo “Low-voltage 2D materials-based printed field-effect transistors for integrated digital and analog electronics on paper”.

“Il nostro transistor stampato su carta ha prestazioni elettriche confrontabili con la attuale tecnologia di riferimento basata su semiconduttori organici – spiega il professor Gianluca Fiori, docente di elettronica al dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Pisa e coordinatore del progetto – L’utilizzo della carta come supporto e dei materiali bidimensionali come “inchiostro” di stampa è sicuramente una grande innovazione: l’auspicio per il futuro è poter fabbricare dispositivi di elettronica di largo consumo con il vantaggio di poter avere sistemi “personalizzati”, a basso impatto ambientale, facilmente smaltibili e riciclabili”. Per fare qualche esempio, questa tecnologia è attualmente in fase di sviluppo per la stampa e la realizzazione di dispositivi biomedicali usa e getta, la messa a punto di sistemi di anticontraffazione o la realizzazione di smart-label da applicare su prodotti alimentari per verificare il loro stato di conservazione o la rottura della catena del freddo.

Lo studio coordinato da Gianluca Fiori è il frutto di due progetti di ricerca finanziati dall’Unione Europea, il primo un ERC Consolidator Grant della durata di 5 anni, il secondo con il progetto WASP H2020. Il prossimo passo sarà quello di aumentare la complessità dei circuiti appena realizzati, ovvero aumentare il numero di transistori sul substrato cartaceo per incrementare le potenzialità applicative di questa nuova tecnologia.

L’Università di Pisa aderisce al progetto proposto dalla Giunta Regionale Toscana (Ordinanze del Presidente della Giunta Regione Toscana n° 23 del 3 aprile 2020, 39 del 19 aprile 2020, 54 del 6 maggio 2020; Deliberazione 18 maggio 2020, n. 624, BURT n. 22 del 27/05/2020) per l’effettuazione di uno screening sierologico di popolazione volto alla ricerca di anticorpi anti-Covid. Lo screening è disponibile per tutto il personale universitario strutturato e non strutturato (ad es. assegnisti e dottorandi).

Attraverso un accordo con l’AOUP, è prevista l’esecuzione, a coloro che aderiranno su base volontaria, di un test rapido su una goccia di sangue capillare ottenuta per digito-puntura del polpastrello (come per gli stick glicemici in pazienti diabetici). La risposta del test si ottiene immediatamente. Coloro a cui venisse riscontrata una positività certa o dubbia agli anticorpi saranno sottoposti ad un test diagnostico molecolare (tampone naso-faringeo), che individuando il virus nelle proprie secrezioni, permette concretamente di diagnosticare un’infezione corrente (spesso a- o pauci-sintomatica) potenzialmente contagiosa verso terze persone. Oltre al tampone verrà eseguito anche un prelievo di sangue venoso, per l’esecuzione una ricerca anticorpale. Le analisi su tampone e campione di sangue venoso saranno effettuati presso le strutture di AOUP.

Al fine di garantire l’organizzazione del/dei punti prelievo e prevedere l’impegno di risorse umane necessario, si chiede pertanto, entro il termine del 21 luglio di confermare la propria disponibilità accedendo al seguente sito https://unipi.it/ScreeningCovid19. Alla fine di tale periodo di pre-registrazione, coloro che hanno espresso la volontà di adesione riceveranno una mail con le istruzioni per accedere a uno specifico calendario online per la prenotazione del test negli orari e date disponibili.

Il disegno del progetto segue le indicazioni fornite dalla regione i cui punti principali (Allegato A dell’Ordinanza n. 54 RT) sono di seguito riassunti e fanno parte:

  1. il datore di lavoro comunica a tutti i propri dipendenti la possibilità di effettuare lo screening sierologico
  2. il datore di lavoro informa i propri dipendenti che il test non è obbligatorio, ma è effettuato solo su base volontaria e senza alcun onere economico per chi decide di aderire
  3. il datore di lavoro predispone un elenco dei propri dipendenti che hanno dato l’adesione alla esecuzione del test
  4. i dati anamnestici ed i risultati del test sono inviati al Servizio Sanitario Regionale per avere un dato della stima della siero-prevalenza nella popolazione
  5. a seguito di esito positivo o dubbio del test sierologico rapido si dovrà procedere all’effettuazione del test molecolare (tampone nasofaringeo) e un prelievo ematico, con onere da parte di ciascun soggetto di adottare tutte le misure di igiene e prevenzione necessarie ai fini dell'isolamento domiciliare preventivo, che terminerà solo alla negatività del tampone.
  6. durante l’eventuale periodo di isolamento domiciliare preventivo, di cui al punto precedente, il dipendente non potrà pertanto recarsi al lavoro sarà considerato da UNIPI come assente giustificato
  7. le misure di igiene e prevenzione necessarie ai fini dell’isolamento domiciliare preventivo sono cautelativamente identiche a quelle che sarebbero necessarie nel caso di positività al tampone naso-faringeo, vedere sito RT per dettagli https://www.regione.toscana.it/documents/10180/24370769/Isolamento+domiciliare.pdf/f375c63a-ff33-ca71-3de3-b31af36c813a?t=1584098506822 .

FAQ
A cosa serve la pre-registrazione? 
Il progetto prevede una adesione volontaria e sulla base del numero delle adesioni sarà organizzata una campagna di prelievi su uno o più punti dell’Ateneo o dell’AOUP. È fondamentale per gli aspetti organizzativi logistici e di impegno del personale sapere in anticipo il numero di persone che aderiranno.

Con il test rapido si evidenzia sia la presenza di IgM che IgG?
Sì, il test impiegato fornirà un risultato di tipo qualitativo (positivo o negativo) sia per IgG che per IgM.

Che differenza c’è tra le IgM e le IgG?
Le IgM sono le immunoglobuline che il nostro sistema immunitario produce a breve distanza di tempo dal contatto con l’agente microbico, sia che al contatto faccia seguito una malattia pauci- o gravemente sintomatica, sia che ne derivi una infezione completamente asintomatica. Le IgG invece sono la categoria di anticorpi che rimane più a lungo dopo una infezione, a volte persistendo per tutta la vita.

Se sono positivo alle IgG e/o IgM sono un soggetto in grado di infettare le persone con cui vengo a contatto?
Non necessariamente, visto che la contagiosità dipende dalla presenza di una positività al tampone naso-faringeo. La positività al tampone evidenzia la presenza del virus nelle secrezioni delle prime vie aeree e conseguentemente nelle goccioline (droplets) che emettiamo parlando e soprattutto con gli starnuti o i colpi di tosse. È opportuno in ogni caso, in via cautelativa, ridurre le occasioni di socialità (come da indicazioni della RT https://www.regione.toscana.it/documents/10180/24370769/Isolamento+domiciliare.pdf/f375c63a-ff33-ca71-3de3-b31af36c813a?t=1584098506822 ) anche in questi giorni, ai fini di ridurre al minimo il rischio.

Nel caso di positività al tampone che succede?
A seguito del riscontro di una positività al test molecolare (tampone naso-faringeo), sarà fatta la notifica di malattia infettiva all’Igiene Pubblica della ASL territorialmente competente, che notificherà a sua volta al soggetto interessato una misura di quarantena di 14 gg, durante la quale dovrà seguire precise istruzioni comportamentali per minimizzare il rischio di trasmettere trasmissione dell’infezione alle persone più vicine.

Nel caso di positività al tampone sarà ricoverato in struttura ospedaliera?
Non necessariamente, considerato che il ricovero ospedaliero è riservato ai soggetti Covid positivi con sintomi che richiedano terapie da praticare in strutture ospedaliere.

Cosa comporta la condizione di "assente giustificato"?
Il lavoratore che dovesse risultare positivo al test sierologico dovrà astenersi dal riprendere servizio fino all'esito negativo del successivo tampone naso-faringeo. In tale periodo intercorrente verrà considerato "assente giustificato", analogamente ad una condizione di ricovero ospedaliero.

L’aveva ipotizzato già ai primi di giugno ed è stato di parola. Il Rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella, nella seduta di oggi della Conferenza Università Territorio (C.U.T.), ha offerto alla Provincia di Pisa di sfruttare gli spazi del Polo Piagge per ospitare gli alunni delle scuole cittadine.

«E’ il momento di fare squadra e questo vuole essere il nostro contributo alla ripartenza. Sostenere i giovani alunni delle nostre scuole che, più di altri, hanno sofferto i mesi del lockdown è un passo importante. – ha dichiarato il Rettore – Al Polo Piagge ci sono spazi che, per le loro dimensioni, il nostro Ateneo non può utilizzare per far lezione, ma adatti ad ospitare le classi delle nostre scuole che sono meno numerose dei corsi universitari. In questo modo, rispettando il distanziamento, la vita scolastica potrà tornare, almeno in parte, alla sua preziosa normalità e con essa anche quella di tante famiglie».

Un contributo, quello dell’Università di Pisa, che metterà a disposizione del sistema scolastico cittadino 26 aule. Soddisfatto il Presidente della Provincia Massimiliano Angori.

 

polo_piagge.jpg

Il Polo Piagge dell'Università di Pisa


«Ringraziamo l'Università di Pisa e il Rettore Mancarella per questa importante azione di attenzione e di fattiva collaborazione con l'ente provinciale, per quanto attiene gli istituti superiori cittadini. – ha commentato Angori - La concessione del Polo Piagge suggella infatti un fitto confronto da noi avviato con l'istituzione accademica, nello specifico tra il sottoscritto e il Rettore in persona. Un confronto costante, che abbiamo messo a punto per estendere quanto più possibile, con la ripartenza delle attività scolastiche dal prossimo settembre, la didattica in presenza a beneficio di tutti gli studenti delle scuole superiori, nel pieno rispetto delle normative anti-contagio da Covid19 e delle conseguenti linee guida ministeriali».

«Attraverso il Polo Piagge – prosegue il Presidente Massimiliano Angori - potremo beneficiare di aule collocate in un complesso edilizio recente, facilmente raggiungibili anche dal punto di vista logistico, e con spazi ulteriori efficaci a garantire il distanziamento e la sicurezza per i ragazzi, il corpo docente e il personale scolastico degli istituti superiori. Si è trattato di un percorso avviato da diverse settimane, condiviso anche con l'Ufficio Scolastico Provinciale, nella persona del Dirigente professor Giacomo Tizzanini che si è reso disponibile a intercettare tutte le possibilità da mettere in campo per far fronte a un necessario aumento dell'organico del corpo docente, e al quale va un altrettanto sentito ringraziamento». «Rinnovo infine - conclude Angori - i ringraziamenti all'Ateneo Pisano e al Rettore Mancarella per questa scelta che dimostra che quando tra gli enti c'è collaborazione e sinergia è possibile provare a realizzare, in tempi stretti, servizi sempre più efficaci per i cittadini, anche in periodi complessi come quelli della pandemia che stiamo vivendo ormai da mesi».

L’aveva ipotizzato già ai primi di giugno ed è stato di parola. Il Rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella, nella seduta di oggi della Conferenza Università Territorio (C.U.T.), ha offerto alla Provincia di Pisa di sfruttare gli spazi del Polo Piagge per ospitare gli alunni delle scuole cittadine.

«E’ il momento di fare squadra e questo vuole essere il nostro contributo alla ripartenza. Sostenere i giovani alunni delle nostre scuole che, più di altri, hanno sofferto i mesi del lockdown è un passo importante. – ha dichiarato il Rettore – Al Polo Piagge ci sono spazi che, per le loro dimensioni, il nostro Ateneo non può utilizzare per far lezione, ma adatti ad ospitare le classi delle nostre scuole che sono meno numerose dei corsi universitari. In questo modo, rispettando il distanziamento, la vita scolastica potrà tornare, almeno in parte, alla sua preziosa normalità e con essa anche quella di tante famiglie».

Un contributo, quello dell’Università di Pisa, che metterà a disposizione del sistema scolastico cittadino 26 aule. Soddisfatto il Presidente della Provincia Massimiliano Angori.

«Ringraziamo l'Università di Pisa e il Rettore Mancarella per questa importante azione di attenzione e di fattiva collaborazione con l'ente provinciale, per quanto attiene gli istituti superiori cittadini. – ha commentato Angori - La concessione del Polo Piagge suggella infatti un fitto confronto da noi avviato con l'istituzione accademica, nello specifico tra il sottoscritto e il Rettore in persona. Un confronto costante, che abbiamo messo a punto per estendere quanto più possibile, con la ripartenza delle attività scolastiche dal prossimo settembre, la didattica in presenza a beneficio di tutti gli studenti delle scuole superiori, nel pieno rispetto delle normative anti-contagio da Covid19 e delle conseguenti linee guida ministeriali».

«Attraverso il Polo Piagge – prosegue il Presidente Massimiliano Angori - potremo beneficiare di aule collocate in un complesso edilizio recente, facilmente raggiungibili anche dal punto di vista logistico, e con spazi ulteriori efficaci a garantire il distanziamento e la sicurezza per i ragazzi, il corpo docente e il personale scolastico degli istituti superiori. Si è trattato di un percorso avviato da diverse settimane, condiviso anche con l'Ufficio Scolastico Provinciale, nella persona del Dirigente professor Giacomo Tizzanini che si è reso disponibile a intercettare tutte le possibilità da mettere in campo per far fronte a un necessario aumento dell'organico del corpo docente, e al quale va un altrettanto sentito ringraziamento». «Rinnovo infine - conclude Angori - i ringraziamenti all'Ateneo Pisano e al Rettore Mancarella per questa scelta che dimostra che quando tra gli enti c'è collaborazione e sinergia è possibile provare a realizzare, in tempi stretti, servizi sempre più efficaci per i cittadini, anche in periodi complessi come quelli della pandemia che stiamo vivendo ormai da mesi».

biblioDa mercoledì 15 luglio 2020 riprende il servizio di consultazione in biblioteca per esigenze di studio che non possano essere soddisfatte con il servizio di prestito. Il servizio, svolto conformemente a quanto previsto nel Protocollo di sicurezza anti-contagio dell'Università di Pisa per la Fase 2, avverrà su appuntamento, dando priorità alle richieste di specifiche categorie di utenti (assegnisti, dottorandi all’ultimo anno, specializzandi, borsisti, laureandi e rtd-a).
 
Gli utenti che hanno prenotato il servizio riceveranno una mail al fine di regolamentare gli accessi giornalieri (lunedì-venerdì) evitando condizioni di assembramento e aggregazione. Sulle pagine web delle biblioteche e mediante segnaletica interna saranno chiaramente indicati i percorsi, le regole e le modalità di accesso e fruizione del servizio.
 

Mercoledì 15 luglio, alle ore 18:00, in occasione delle Notti dell’Archeologia 2020, il Museo di Anatomia patologica, appartenente al Sistema Museale dell'Università di Pisa, propone un appuntamento in streaming su “San Davino Armeno: archeologia e paleopatologia di un santo pellegrino medievale”. Intervengono il direttore del museo, la professoressa Valentina Giuffra, e il professor Antonio Fornaciari, della divisione di Paleopatologia.

L'incontro tenterà di dare risposta alla domanda: cosa ci racconta lo studio di una mummia medievale? Molte cose se a interrogarla sono i paleopatologi. La Paleopatologia è infatti la scienza specializzata nello studio delle malattie antiche direttamente nei resti umani del passato, scheletri e mummie.

Nel 2018 la divisione di Paleopatologia dell’Università di Pisa ha affrontato lo studio del corpo mummificato di San Davino Armeno, conservato a Lucca nella Basilica di San Michele in Foro. La figura di San Davino, santo pellegrino che la tradizione fa morire a Lucca nel 1050, è in gran parte avvolta nella leggenda. Lo studio ci rivela per la prima volta le caratteristiche fisiche, lo stile di vita e le malattie sofferte dal santo, tra cui le tracce di un intervento chirurgico alla testa effettuato con l’uso di un cauterio. Nel corso della presentazione saranno mostrati i risultati delle ricerche che sembrano avvalorare le notizie agiografiche sulla provenienza dall’Armenia del personaggio e saranno mostrati i rarissimi elementi di corredo (sete e gioielli) che accompagnano il corpo.

Per seguire il seminario collegarsi al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=BybeyGPF6Ec

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