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Pisa conferma il suo impegno nella tutela del diritto allo studio universitario riducendo le tasse per gli studenti con ISEE fino a 40 mila euro. Una decisione importante, presa in vista dell’apertura delle iscrizioni per il nuovo anno accademico, che partiranno il prossimo 28 luglio.

«Sono anni che l’Università di Pisa sostiene i suoi studenti prevedendo una contribuzione studentesca tra le più basse del Paese. Quest’anno molte famiglie italiane vivono un momento difficile ed era necessario fare qualcosa di più. – commenta il Rettore Paolo Mancarella – Per questo, dopo i 700.000 euro stanziati come contributo straordinario per gli studenti in difficoltà, abbiamo deciso di diminuire le tasse di tutti gli studenti che hanno un ISEE fino a 40.000 euro, oltre a confermare le riduzioni per merito e la nostra “no tax area” a 23 mila euro, già da tempo superiore alla soglia ministeriale, innalzata solo da ultimo a 20 mila euro». «In aggiunta, - conclude il Rettore - abbiamo previsto che gli studenti possano presentare l’ISEE corrente che, come è ben noto, meglio fotografa la situazione economica attuale delle famiglie. Rimangono inalterate le tasse per la fascia fino a 90 mila euro ed è stato eliminato il contributo minimo per gli studenti inattivi. Sono poi confermate altre esenzioni che riguardano circa 7.000 nostri studenti. Insomma, una scelta coraggiosa che però abbiamo voluto adottare senza esitazioni».

 

 

la sapienza

Il Palazzo della Sapienza dell'Università di Pisa

Misure, quelle prese da Senato Accademico e Consiglio d’Amministrazione, che fissano la fascia massima a partire da 72 mila euro di ISEE, anche in questo caso senza alcun aumento della tassazione, salvo che per un piccolo “contributo di solidarietà” previsto per chi ha un reddito superiore a 90.000 euro.

Allo stesso tempo, l’Ateneo pisano si è attrezzato per accogliere al meglio i nuovi studenti che dal 28 luglio prossimo entreranno a far parte della comunità universitaria. Tra le novità di quest’anno: il progetto di potenziamento del tutorato per le matricole dei corsi di laurea e laurea magistrale a ciclo unico dell’a.a. 2020/21.

«L’obiettivo di questo progetto – spiega il Prorettore per la didattica dell’Ateneo, Marco Abate - è aiutare le matricole a inserirsi nell’ambiente universitario, supportandole soprattutto nei mesi iniziali. Le matricole di ogni corso saranno suddivise in classi di dimensioni paragonabili per numero a quelle delle scuole secondarie di secondo grado e saranno affidate a tutor con il compito di presentare agli studenti l’università e i servizi (anche sociali) che offre, e di aiutarli ad affrontare lo studio universitario, che richiede un approccio diverso da quello scolastico».

Infine, visto che per i primi tre mesi le lezioni si terranno in modalità “mista”, l’Ateneo pisano punterà su una metodologia di didattica online innovativa e che non sia solo “sostituiva” di quella “in presenza”, ma che serva anche come integrazione alle lezioni in aula. In questo modo nulla della qualità e dell’eccellenza dell’Università di Pisa andrà perduto.

Pisa conferma il suo impegno nella tutela del diritto allo studio universitario riducendo le tasse per gli studenti con ISEE fino a 40 mila euro. Una decisione importante, presa in vista dell’apertura delle iscrizioni per il nuovo anno accademico, che partiranno il prossimo 28 luglio.

«Sono anni che l’Università di Pisa sostiene i suoi studenti prevedendo una contribuzione studentesca tra le più basse del Paese. Quest’anno molte famiglie italiane vivono un momento difficile ed era necessario fare qualcosa di più. – commenta il Rettore Paolo Mancarella – Per questo, dopo i 700.000 euro stanziati come contributo straordinario per gli studenti in difficoltà, abbiamo deciso di diminuire le tasse di tutti gli studenti che hanno un ISEE fino a 40.000 euro, oltre a confermare le riduzioni per merito e la nostra “no tax area” a 23 mila euro, già da tempo superiore alla soglia ministeriale, innalzata solo da ultimo a 20 mila euro». «In aggiunta, - conclude il Rettore - abbiamo previsto che gli studenti possano presentare l’ISEE corrente che, come è ben noto, meglio fotografa la situazione economica attuale delle famiglie. Rimangono inalterate le tasse per la fascia fino a 90 mila euro ed è stato eliminato il contributo minimo per gli studenti inattivi. Sono poi confermate altre esenzioni che riguardano circa 7.000 nostri studenti. Insomma, una scelta coraggiosa che però abbiamo voluto adottare senza esitazioni».

Misure, quelle prese da Senato Accademico e Consiglio d’Amministrazione, che fissano la fascia massima a partire da 72 mila euro di ISEE, anche in questo caso senza alcun aumento della tassazione, salvo che per un piccolo “contributo di solidarietà” previsto per chi ha un reddito superiore a 90.000 euro.

Allo stesso tempo, l’Ateneo pisano si è attrezzato per accogliere al meglio i nuovi studenti che dal 28 luglio prossimo entreranno a far parte della comunità universitaria. Tra le novità di quest’anno: il progetto di potenziamento del tutorato per le matricole dei corsi di laurea e laurea magistrale a ciclo unico dell’a.a. 2020/21.

«L’obiettivo di questo progetto – spiega il Prorettore per la didattica dell’Ateneo, Marco Abate - è aiutare le matricole a inserirsi nell’ambiente universitario, supportandole soprattutto nei mesi iniziali. Le matricole di ogni corso saranno suddivise in classi di dimensioni paragonabili per numero a quelle delle scuole secondarie di secondo grado e saranno affidate a tutor con il compito di presentare agli studenti l’università e i servizi (anche sociali) che offre, e di aiutarli ad affrontare lo studio universitario, che richiede un approccio diverso da quello scolastico».

Infine, visto che per i primi tre mesi le lezioni si terranno in modalità “mista”, l’Ateneo pisano punterà su una metodologia di didattica online innovativa e che non sia solo “sostituiva” di quella “in presenza”, ma che serva anche come integrazione alle lezioni in aula. In questo modo nulla della qualità e dell’eccellenza dell’Università di Pisa andrà perduto.

Lunedì, 13 Luglio 2020 12:08

Laboratorio "Giochi di pace" - II edizione

 Il Cisp (Centro Interdisciplinare di Scienze per la Pace) propone la seconda edizione del suo laboratorio "Giochi di pace" ai Centri estivi del Centro Universitario Sportivo (CUS Pisa).

Per maggiori informazioni consultare il link: https://cisp.unipi.it/giochi-di-pace-seconda-edizione-estate-2020/?preview=true

Si è alzato in volo pochi giorni fa su un campo di mais il primo drone munito di sensori di alta qualità in grado di monitorare lo stato delle colture e di effettuare diagnosi precoci in caso di infestazioni o presenza di malattie. L’iniziativa fa parte del progetto PIT (Progetto Integrato Territoriale) dal titolo “Dalla fascia pedemontana al mare”, che vede impegnato in prima linea il Centro di Ricerche Agro-Ambientali “Enrico Avanzi” dell’Università di Pisa, diretto dal professor Marcello Mele.

Sotto la responsabilità del ricercatore Nicola Silvestri, un team interdisciplinare è infatti impegnato in una serie di attività sperimentali volte alla valutazione e all’applicazione di dati telerilevati in agricoltura. Il gruppo di ricerca si avvale della collaborazione del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, di cui fanno parte Lorenzo Cotrozzi, Giacomo Lorenzini, Cristina Nali, Elisa Pellegrini e Sabrina Sarrocco e del Centro di Geo-Tecnologie dell'Università degli Studi di Siena cui afferiscono Riccardo Salvini, Altair Pirro, Emanuele Tufarolo, Chiara Lanciano e Claudio Vanneschi.

Finanziato dalla Regione Toscana su fondi del Piano di Sviluppo Rurale dell’UE e coordinato dall’Ente Parco Regionale Migliarino - San Rossore - Massaciuccoli, il progetto ha una durata di due anni e prevede l’utilizzo di droni con voli programmati in relazione allo sviluppo delle colture. “La gestione dell’azienda agraria costringe l’agricoltore a una continua attività di monitoraggio dello stato fitosanitario e nutrizionale delle colture per poter intervenire tempestivamente con trattamenti agronomici appropriati al fine di ridurre l'incidenza delle avversità biotiche e abiotiche e di limitare l'entità degli eventuali danni”, spiega Nicola Silvestri.

I droni rappresentano uno strumento ideale per effettuare check-up aziendali ripetuti e a basso costo. “Si tratta di velivoli di piccole dimensioni, capaci di localizzarsi nello spazio e di svolgere in maniera autonoma attività di esplorazione e monitoraggio grazie anche alla disponibilità di sensori di alta qualità e componenti hardware sufficientemente leggeri da consentirne l’impiego in applicazioni di campo – aggiunge Silvestri –. Inoltre, la relativa semplicità del loro funzionamento permette di ripetere i rilievi, anche a breve distanze di tempo, così da coprire tutte le fasi fenologiche più delicate per la coltura”.

L’obiettivo del progetto è quello di riuscire a definire parametri specifici per l’individuazione di malattie e di infestazioni di malerbe analizzando immagini catturate dai droni a diverse lunghezze d’onda (visibile, infrarosso vicino e termico, sensori multi- e iper-spettrali) e confrontandole con le osservazioni effettuate a terra (di sicura attribuzione), mediante l’utilizzo di una sensoristica analoga. La possibilità di operare un corretto matching fra i rilievi effettuati al suolo e le immagini catturate in volo consentirà una corretta interpretazione dei dati acquisiti da remoto individuando l'insorgenza di eventuali avversità e permettendo all’agricoltore di intervenire precocemente per ridurre sia l’entità del danno che l’impiego di prodotti fitosanitari.

Ulteriori settori di utilizzo dei droni nella gestione dell’azienda agraria sono costituiti dalla possibilità di monitorare l’effettivo sviluppo e la fenologia delle specie coltivate nonché di controllare la diffusione (endemica o epidemica) di specie aliene (sia che si tratti di piante che di agenti parassitari).

Il servizio di diagnosi precoce, una volta messo a punto, potrà inoltre essere messo a disposizione delle altre aziende operanti sul territorio, contribuendo alla crescita professionale degli operatori del settore.

Si è alzato in volo pochi giorni fa su un campo di mais il primo drone munito di sensori di alta qualità in grado di monitorare lo stato delle colture e di effettuare diagnosi precoci in caso di infestazioni o presenza di malattie. L’iniziativa fa parte del progetto PIT (Progetto Integrato Territoriale) dal titolo “Dalla fascia pedemontana al mare”, che vede impegnato in prima linea il Centro di Ricerche Agro-Ambientali “Enrico Avanzi” dell’Università di Pisa, diretto dal professor Marcello Mele.

drone2 home

Sotto la responsabilità del ricercatore Nicola Silvestri, un team interdisciplinare è infatti impegnato in una serie di attività sperimentali volte alla valutazione e all’applicazione di dati telerilevati in agricoltura. Il gruppo di ricerca si avvale della collaborazione del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Ateneo pisano, di cui fanno parte Lorenzo Cotrozzi, Giacomo Lorenzini, Cristina Nali, Elisa Pellegrini e Sabrina Sarrocco e del Centro di Geo-Tecnologie dell'Università degli Studi di Siena cui afferiscono Riccardo Salvini, Altair Pirro, Emanuele Tufarolo, Chiara Lanciano e Claudio Vanneschi.

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Finanziato dalla Regione Toscana su fondi del Piano di Sviluppo Rurale dell’UE e coordinato dall’Ente Parco Regionale Migliarino - San Rossore - Massaciuccoli, il progetto ha una durata di due anni e prevede l’utilizzo di droni con voli programmati in relazione allo sviluppo delle colture. “La gestione dell’azienda agraria costringe l’agricoltore a una continua attività di monitoraggio dello stato fitosanitario e nutrizionale delle colture  per poter intervenire tempestivamente con trattamenti agronomici appropriati al fine di ridurre l'incidenza delle avversità biotiche e abiotiche e di limitare l'entità degli eventuali danni”, spiega Nicola Silvestri.

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Nella foto, Nicola Silvestri.

I droni rappresentano uno strumento ideale per effettuare check-up aziendali ripetuti e a basso costo. “Si tratta di velivoli di piccole dimensioni, capaci di localizzarsi nello spazio e di svolgere in maniera autonoma attività di esplorazione e monitoraggio grazie anche alla disponibilità di sensori di alta qualità e componenti hardware sufficientemente leggeri da consentirne l’impiego in applicazioni di campo – aggiunge Silvestri –. Inoltre, la relativa semplicità del loro funzionamento permette di ripetere i rilievi, anche a breve distanze di tempo, così da coprire tutte le fasi fenologiche più delicate per la coltura”.

L’obiettivo del progetto è quello di riuscire a definire parametri specifici per l’individuazione di malattie e di infestazioni di malerbe analizzando immagini catturate dai droni a diverse lunghezze d’onda (visibile, infrarosso vicino e termico, sensori multi- e iper-spettrali) e confrontandole con le osservazioni effettuate a terra (di sicura attribuzione), mediante l’utilizzo di una sensoristica analoga. La possibilità di operare un corretto matching fra i rilievi effettuati al suolo e le immagini catturate in volo consentirà una corretta interpretazione dei dati acquisiti da remoto individuando l'insorgenza di eventuali avversità e permettendo all’agricoltore di intervenire precocemente per ridurre sia l’entità del danno che l’impiego di prodotti fitosanitari.

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Ulteriori settori di utilizzo dei droni nella gestione dell’azienda agraria sono costituiti dalla possibilità di monitorare l’effettivo sviluppo e la fenologia delle specie coltivate nonché di controllare la diffusione (endemica o epidemica) di specie aliene (sia che si tratti di piante che di agenti parassitari).

Il servizio di diagnosi precoce, una volta messo a punto, potrà inoltre essere messo a disposizione delle altre aziende operanti sul territorio, contribuendo alla crescita professionale degli operatori del settore.

L'Università di Pisa torna ad accogliere i suoi studenti, mettendo a disposizione quattro aree studio all'aria aperta adiacenti a quelle "tradizionali", attualmente chiuse a causa dell'emergenza Covid-19. Complessivamente i posti a disposizione saranno 240, accessibili dalla mattina alla sera su prenotazione, in modo da garantire il rispetto delle norme di distanziamento sociale e la sicurezza dei frequentatori.

Le prime 100 postazioni, allestite nel giardino della Sala Studio Pacinotti, in via Buonarroti, saranno a disposizione già dalla prossima settimana. Mentre si dovrà ancora attendere un po’ per quelle previste nei giardini del Palazzo Carità-Salesiani (15 tavoli, 60 posti), della sede pisana del dipartimento di Scienze veterinarie con ingresso da via Agnelli (10 tavoli, 40 posti) e del dipartimento di Chimica e Chimica industriale, dove ci sarà spazio anche nei chiostri interni (10 tavoli, 40 sedie).

«Credo che l'apertura di questi spazi rappresenti un passo importante verso quella normalità fatta di studio, socialità e confronto che rende tanto preziosa l'esperienza universitaria qui a Pisa – ha commentato il rettore Paolo Mancarella – Partiamo con il giardino della sala Pacinotti, ma a breve saranno disponibili anche tutte le altre aree all'aperto. Stiamo solo attendendo che arrivino gli arredi esterni che l'Ateneo ha già acquistato per aumentare la capienza e la comodità di questi luoghi. Allo stesso tempo – conclude il rettore – è in fase di avvio il potenziamento della copertura WiFi di questi spazi per consentire una migliore fruibilità e una migliore interazione digitale dei nostri studenti con il mondo esterno».

Le quattro nuove aree dedicate allo studio, attrezzate con tavoli, sedie, ombrelloni e servizi igienici, saranno aperte dalle 9 alle 19.30 e vi si potrà accedere prenotandosi tramite il servizio online già disponibile alla pagina agende.unipi.it e su cui, a breve, saranno attivate le agende di prenotazione per queste aree. Per questo motivo gli ingressi saranno vigilati dal servizio di portierato dell'Ateneo che controllerà l'effettiva prenotazione e segnalerà le eventuali situazioni di abuso o di mancato rispetto delle norme anti-contagio.

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