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JC nuovo homeSi è appena conclusa la Summer School di Junior Consulting, un talent program rivolto a laureandi e neolaureati in ambito tecnico-scientifico, che hanno superato una selezione nazionale. Il programma è organizzato e promosso da CONSEL, un consorzio formato da oltre 50 grandi imprese e specializzato nella realizzazione di progetti nel settore della formazione professionale e dell’innovazione tecnologica.

Junior Consulting, che è giunto alla 40ma edizione, prevede una settimana intensiva di formazione sulle competenze trasversali più richieste dal mercato del lavoro, seguita da un progetto reale di consulenza della durata di 4 mesi, commissionato da una delle società partner del consorzio ELIS. Da quest anno la settimana intensiva si terrà due volte l’anno, con una summer e una winter school, a Roma.”

La professoressa Antonella Martini, docente di Analisi strategica e ELIS fellow spiega che dal 2012 ad oggi sono stati oltre 50 gli studenti dell’Ateneo, dei corsi magistrali, che hanno partecipato a JC - gratuitamente e con borsa di studio erogata da CONSEL - e svolto progetti di tesi. Inoltre, grazie ad un accordo quadro con il Corso di studi in Ingegneria gestionale, agli studenti vengono riconosciuti CFU a scelta per la parte di formazione fornita nei mesi di programma.

Tutte le giornate di formazione si sono aperte con una breve sessione di mindfulness al fine di favorire la concentrazione, cui facevano seguito delle lezioni interattive tenute dai docenti interni di ELIS con oggetto alcune tra le competenze trasversali indispensabili nel 2020 secondo il World Economic Forum: Analytical Thinking and Innovation, Complex Problem-Solving, Creative Thinking, Emotional Intelligence, Personal Leadership, Teamworking and Time Management.

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L’elemento distintivo e maggiormente stimolante dell’esperienza è stata la possibilità di interagire personalmente con i CEO di alcune tra le aziende partner, cercando di risolvere dei reali Business Cases direttamente provenienti dalle loro scrivanie.

Inoltre, abbiamo avuto l’opportunità di seguire gli Inspirational Speeches di Emanuela Trentin, CEO di Siram Veolia; Massimo Giordano, Managing Partner Mediterranean Office presso McKinsey&Company e Valeria Sandei, CEO di AlmaWave

Alla summer school 2020 hanno partecipato Francesco Ghezzi, Giulia Peonia e Marco Livi, studenti della magistrale in Ingegneria gestionale che sintetizzano così la loro esperienza:

“Dall’esperienza vissuta, ci portiamo a casa una rinnovata capacità di affrontare i problemi in gruppo e in tempi strettissimi, e un consistente miglioramento delle skills comunicative, nonché un bagaglio di esperienze consulenziali d’eccellenza. Un valore aggiunto del percorso è stata la possibilità di incontrare colleghi di altri Atenei, dal Politecnico di Milano a LUISS, Pavia e La Sapienza. Avere avuto l’opportunità di presentare e discutere le soluzioni proposte ai business case direttamente ai CEO è stato un plus del programma. Adesso, terminata la sessione di luglio, andremo a Roma per iniziare la parte progettuale del percorso, sui temi della digital tranformation. Non vediamo l’ora di continuare!”.

Approvati questa mattina, da Consiglio di Amministrazione e Senato Accademico in seduta congiunta, i Piani di Ripartenza presentati dai Dipartimenti dell’Università di Pisa, che definiscono nel dettaglio come si aprirà il prossimo anno accademico. 79 su 141 i corsi di laurea che si terranno anche in presenza, tra lezioni in aula, laboratori e attività pratiche. L’Ateneo è quindi pronto ad accogliere circa 15.000 studenti, che potranno tornare ad animare i poli didattici dell’Università.

«Sono molto soddisfatto che sia giunta a compimento, con un grande gioco di squadra, l’idea iniziale deliberata a fine maggio dagli organi accademici: l’emergenza non va subita, ma governata con il buon senso, con l’oggettività dei numeri, con l’intento di trovare soluzioni attuabili, sostenibili e soprattutto sempre a protezione delle persone.– ha commentato il Rettore, Paolo Mancarella – La decisione presa penso sia la migliore a tutela dei nostri studenti e delle loro famiglie. Già da settembre, saremo in grado di accogliere a frequentare lezioni e laboratori didattici fino a 15.000 studenti i quali, a breve, potranno visualizzare sul sito l’elenco preciso dei Corsi di Laurea e delle attività che si terranno “in presenza”, ovviamente garantendo anche la possibilità di fruirne a distanza. Questo permetterà loro di organizzarsi per tempo sulla base di certezze e non di generiche “dichiarazioni di intenti”. Passato, spero definitivamente, il periodo delle polemiche, continuiamo a lavorare per organizzare e gestire al meglio la ripresa, felici di poter accogliere nei nostri spazi anche studenti delle scuole superiori».

Nel frattempo, e in attesa che si aprano ufficialmente le iscrizioni al prossimo anno accademico (28 luglio), buone notizie arrivano dalle domande di partecipazione ai concorsi per l’accesso ai corsi di laurea a numero programmato, il cui numero è in linea con il dato dello scorso anno e in alcuni casi addirittura superiore.

paolo piaggi low res copy“Sono a dieta, perché non perdo peso?” è un dilemma a cui la maggior parte di noi non trova una risposta conclusiva. Per dare una spiegazione a questo problema comune nelle persone che iniziano una dieta, c’è un nuovo studio dell’Università di Pisa e del National Institutes of Health statunitense pubblicato sulla rivista scientifica “Metabolism Clinical and Experimental”.

In base ai risultati di questo ricerca è infatti la risposta metabolica all’inizio della dieta a determinare la perdita di peso a lungo termine. Dal punto di vista quantitativo, se il metabolismo si riduce di 100 kcal al giorno questo si traduce in media in 2 kg di peso non perso dopo sei settimane di dieta.

“Ognuno di noi possiede uno specifico profilo metabolico – spiega Paolo Piaggi, bioingegnere dell’Ateneo pisano e autore senior dello studio – alcuni soggetti hanno un metabolismo più “risparmiatore” rispetto ad altri, ossia riducono maggiormente il loro consumo energetico giornaliero quando diminuiscono il loro introito calorico come, ad esempio, durante una dieta ipocalorica. Questi soggetti tendono quindi a perdere meno peso nel tempo dato che il loro organismo riduce molto il suo consumo energetico, pertanto la dieta ipocalorica in questi soggetti perde la sua efficacia in termini di calo di peso corporeo nel corso del tempo”.

Lo studio è stato condotto nella clinica del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases (NIDDK) a Phoenix (Arizona, USA) e ha riguardato 11 individui sani ma in sovrappeso o con obesità di cui è stata misurata la spesa energetica per 24 ore in una camera metabolica durante una dieta ipocalorica di sei settimane che riduceva del 50% il fabbisogno energetico giornaliero individuale.

Lo studio clinico è stato ideato da Paolo Piaggi, “cervello di ritorno” presso l’Università di Pisa grazie al programma "Rita Levi Montalcini" e attualmente ricercatore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, i cui interessi di ricerca si focalizzano sull’identificazione e caratterizzazione dei fenotipici metabolici nei soggetti umani nell’ambito dello studio dell’obesità.

“L’efficacia della dieta ipocalorica per perdere peso dipende strettamente dal nostro specifico profilo metabolico – afferma Piaggi – sapere se rientriamo più nella tipologia di metabolismo più “risparmiatore” o più “dispendioso” può aiutarci a identificare i soggetti in cui la dieta ipocalorica avrà un maggior effetto sulla perdita di peso rispetto ad altri che devono invece supplementare la dieta con, ad esempio, un’aumentata attività fisica per innalzare il loro dispendio energetico e poter efficacemente perdere peso”.

 

“Sono a dieta, perché non perdo peso?” è un dilemma a cui la maggior parte di noi non trova una risposta conclusiva. Per dare una spiegazione a questo problema comune nelle persone che iniziano una dieta, c’è un nuovo studio dell’Università di Pisa e del National Institutes of Health statunitense pubblicato sulla rivista scientifica “Metabolism Clinical and Experimental”.

In base ai risultati di questo ricerca è infatti la risposta metabolica all’inizio della dieta a determinare la perdita di peso a lungo termine. Dal punto di vista quantitativo, se il metabolismo si riduce di 100 kcal al giorno questo si traduce in media in 2 kg di peso non perso dopo sei settimane di dieta.

“Ognuno di noi possiede uno specifico profilo metabolico – spiega Paolo Piaggi, bioingegnere dell’Ateneo pisano e autore senior dello studio – alcuni soggetti hanno un metabolismo più “risparmiatore” rispetto ad altri, ossia riducono maggiormente il loro consumo energetico giornaliero quando diminuiscono il loro introito calorico come, ad esempio, durante una dieta ipocalorica. Questi soggetti tendono quindi a perdere meno peso nel tempo dato che il loro organismo riduce molto il suo consumo energetico, pertanto la dieta ipocalorica in questi soggetti perde la sua efficacia in termini di calo di peso corporeo nel corso del tempo”.

Lo studio è stato condotto nella clinica del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases (NIDDK) a Phoenix (Arizona, USA) e ha riguardato 11 individui sani ma in sovrappeso o con obesità di cui è stata misurata la spesa energetica per 24 ore in una camera metabolica durante una dieta ipocalorica di sei settimane che riduceva del 50% il fabbisogno energetico giornaliero individuale.

Lo studio clinico è stato ideato da Paolo Piaggi, “cervello di ritorno” presso l’Università di Pisa grazie al programma "Rita Levi Montalcini" e attualmente ricercatore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, i cui interessi di ricerca si focalizzano sull’identificazione e caratterizzazione dei fenotipici metabolici nei soggetti umani nell’ambito dello studio dell’obesità.

“L’efficacia della dieta ipocalorica per perdere peso dipende strettamente dal nostro specifico profilo metabolico – afferma Piaggi – sapere se rientriamo più nella tipologia di metabolismo più “risparmiatore” o più “dispendioso” può aiutarci a identificare i soggetti in cui la dieta ipocalorica avrà un maggior effetto sulla perdita di peso rispetto ad altri che devono invece supplementare la dieta con, ad esempio, un’aumentata attività fisica per innalzare il loro dispendio energetico e poter efficacemente perdere peso”.

 

Venerdì 17 luglio il Consiglio di Amministrazione e il Senato Accademico, in seduta congiunta, hanno approvato i Piani di Ripartenza presentati dai Dipartimenti dell’Università di Pisa, che definiscono nel dettaglio come si aprirà il prossimo anno accademico. 79 su 141 i corsi di laurea si terranno anche in presenza, tra lezioni in aula, laboratori e attività pratiche. L’Ateneo è quindi pronto ad accogliere circa 15.000 studenti, che potranno tornare ad animare i poli didattici dell’Università.

«Sono molto soddisfatto che sia giunta a compimento, con un grande gioco di squadra, l’idea iniziale deliberata a fine maggio dagli organi accademici: l’emergenza non va subita, ma governata con il buon senso, con l’oggettività dei numeri, con l’intento di trovare soluzioni attuabili, sostenibili e soprattutto sempre a protezione delle persone.– ha commentato il Rettore Paolo Mancarella – La decisione presa penso sia la migliore a tutela dei nostri studenti e delle loro famiglie. Già da settembre, saremo in grado di accogliere a frequentare lezioni e laboratori didattici fino a 15.000 studenti i quali, a breve, potranno visualizzare sul sito l’elenco preciso dei Corsi di Laurea e delle attività che si terranno “in presenza”, ovviamente garantendo anche la possibilità di fruirne a distanza. Questo permetterà loro di organizzarsi per tempo sulla base di certezze e non di generiche “dichiarazioni di intenti”. Passato, spero definitivamente, il periodo delle polemiche, continuiamo a lavorare per organizzare e gestire al meglio la ripresa, felici di poter accogliere nei nostri spazi anche studenti delle scuole superiori».

Le immatricolazioni all'anno accademico 2020-2021 partono dal 28 luglio.

Leggi i dettagli sui corsi di laurea

Venerdì, 17 Luglio 2020 15:09

Piano della Formazione 2020-22

Il 26 giugno è stato approvato in Consiglio di Amministrazione il Piano Triennale della Formazione 2020-2022, che contiene il Piano operativo annuale anno 2020.

Leggi i dettagli

Con un evento online, il Museo di Storia Naturale presenta in anteprima al pubblico la nuova mostra temporanea “La plastica e noi”, realizzata in collaborazione con l’Istituto di Scienze Marine (ISMAR – CNR) di Lerici e con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Roma 2) sede di Portovenere.

Sarà possibile seguire l’evento in streaming sui canali facebook e Youtube del Museo e sul canale facebook dell’Ateneo il giorno lunedì 20 luglio alle 16.30 (link per la diretta Youtube: https://bit.ly/2DEYMbb).

L’inquinamento da plastica in mare è un problema globale che riguarda molti aspetti della nostra vita, dalla salvaguardia ambientale alla salute umana. Oltre a presentare i dati più rilevanti sull’inquinamento e alcuni risultati delle ultime ricerche svolte sulle nostre spiagge, la mostra invita a riflettere sul nostro rapporto con la plastica, sui danni che può causare all'ecosistema e su cosa possiamo fare per limitarli. Accompagnando i visitatori lungo l’intero percorso della Galleria dei cetacei del Museo, “La plastica e noi” vuole essere allo stesso tempo una provocazione e un’occasione per prendere coscienza del problema e limitare la quantità di plastica che noi stessi produciamo ogni giorno.

La mostra è realizzata con il supporto di Acque SpA, Geofor e Revet, e con la collaborazione di: Comune di Calci, Regione Toscana, UniCoop Firenze e Toscana Pallets.

L’esposizione sarà visitabile non appena il Museo potrà riaprire le porte ai visitatori e sarà aperta fino a maggio 2021. L’annuncio della data di riapertura del Museo è previsto nei prossimi giorni.

dsu-toscana.jpgL'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana ha pubblicato in coerenza con gli indirizzi approvati dalla Giunta Regionale in materia di diritto allo studio, il bando per l'assegnazione della borsa di studio ed il posto alloggio per il sostegno degli studenti universitari che hanno scelto di iscriversi per l'anno accademico 2020/2021 negli Atenei della Toscana che può essre consultato qui. La scadenza per la presentazione della domanda è fissata per le ore 13,00 del 4 settembre 2020.

Il concorso è rivolto a coloro che intendono frequentare o già frequentano uno dei corsi di laurea delle Università e degli Istituti di alta formazione presenti nel territorio della regione in possesso di determinati requisiti economici. I vincitori della borsa otterranno un contributo monetario, l'accesso gratuito alle mense universitarie e, per i fuori sede, la possibilità di soggiornare in una delle residenze universitarie del DSU Toscana, oltre l'esenzione dal pagamento delle tasse universitarie concessa dai maggiori Atenei.

Innalzati i valori di riferimento degli indicatori della situazione economica equivalente Isee e della situazione patrimoniale equivalente Ispe che salgono, rispettivamente, a 23.600,00 euro e a 51.300 euro, permettendo ad una numero maggiore di studenti di poter ottenere i benefici.

La novità più rilevante per l'anno accademico 20/21 riguarda i requisiti di merito ed è rappresentata dal bonus straordinario di 5 crediti per gli studenti iscritti agli atenei e di 10 crediti per gli studenti iscritti agli istituti, accademie e conservatori, introdotta in conseguenza dell'emergenza Covid-19. Il bonus straordinario verrà conteggiato automaticamente dalla procedura informatica qualora lo studente non raggiunga il requisito di merito con i crediti effettivamente conseguiti utilizzando anche tutto il bonus ordinario e non darà luogo a bonus residui. Gli studenti che faranno ricorso a questo strumento verranno collocati in una graduatoria specifica e la borsa di studio sarà garantita previa totale copertura della graduatoria ordinaria. In merito alle assegnazioni di alloggio in residenza, i borsisti beneficiari che hanno fatto ricorso al bonus straordinario potranno accedere al contributo affitto e saranno convocati per il posto letto a seguito di esaurimento della graduatoria ordinaria.

Aumenterà inoltre la quota di riserva destinata alle convocazioni nelle Residenze Universitarie dei nuovi immatricolati che sale da 215 a 265 posti alloggio.

Continuerà ad essere erogato il contributo affitto, concesso agli assegnatari di posto alloggio che, in attesa della convocazione in una delle Residenze Universitarie del DSU Toscana, devono trovare sistemazione nel mercato privato e viene posta la solita attenzione agli studenti disabili riservando parametri Isee ed Ispe differenziati e con soglie più alte rispetto alla generalità degli iscritti e il contestuale riconoscimento della priorità di assegnazione del posto alloggio.

Gli studenti stranieri già vincitori di borsa di studio nell'anno accademico 2019/2020 che intendono ripresentare domanda per l'anno successivo ma nell'ambito dello stesso ciclo di studi potranno confermare i propri dati economico-patrimoniali, se la loro situazione non ha subito cambiamenti rispetto all'anno precedente, dichiarando nella domanda l'assenza di variazioni rispetto alla condizione rappresentata nel concorso 19/20 senza dover allegare la documentazione relativa al requisito economico. La norma non è valida per gli studenti del ciclo unico che si iscrivono al quarto anno e devono ripresentare la documentazione .

Per partecipare al concorso per l'assegnazione della borsa di studio e posto alloggio è necessario compilare l'apposita domanda presente sul "Portale dei Servizi on Line" accessibile dal sito www.dsu.toscana.it nel quale sono reperibili tutte le informazioni in merito, inserendo i dati relativi alla Dichiarazione Sostitutiva Unica valida per le prestazioni per il Diritto allo Studio Universitario relativamente al codice fiscale dello studente richiedente il beneficio. Gli studenti potranno accedere al Portale dei Servizi On Line anche attraverso SPID.

Infine, per aiutare gli studenti universitari borsisti che non trovano immediatamente posto nelle residenze, ma anche gli studenti che non hanno i requisiti per la borsa di studio e alloggio, nell'individuazione di una sistemazione, favorendo una ricerca spesso difficile, è possibile consultare la piattaforma "cerco alloggio" raggiungibile sempre dal sito del DSU Toscana che consente l'incontro certificato ed affidabile tra domanda e offerta di alloggi privati.

Per tutti i dettagli sui requisiti di partecipazione, modalità, scadenze si prega di leggere il bando integrale pubblicato sul sito www.dsu.toscana.it

 

gianluca_Fiori-web jpg.jpgL’elettronica del futuro prende forma grazie a un progetto di ricerca condotto dall’Università di Pisa insieme all’Università di Manchester, all’IIT e alla TUW di Vienna: per la prima volta è stato infatti stampato su carta un transistor utilizzando materiali bidimensionali come il Solfuro di Molibdeno, attraverso un processo basato su stampa a getto di inchiostro. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications nell’articolo “Low-voltage 2D materials-based printed field-effect transistors for integrated digital and analog electronics on paper”.

“Il nostro transistor stampato su carta ha prestazioni elettriche confrontabili con la attuale tecnologia di riferimento basata su semiconduttori organici – spiega il professor Gianluca Fiori (foto a destra), docente di elettronica al dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Pisa e coordinatore del progetto – L’utilizzo della carta come supporto e dei materiali bidimensionali come “inchiostro” di stampa è sicuramente una grande innovazione: l’auspicio per il futuro è poter fabbricare dispositivi di elettronica di largo consumo con il vantaggio di poter avere sistemi “personalizzati”, a basso impatto ambientale, facilmente smaltibili e riciclabili”. Per fare qualche esempio, questa tecnologia è attualmente in fase di sviluppo per la stampa e la realizzazione di dispositivi biomedicali usa e getta, la messa a punto di sistemi di anticontraffazione o la realizzazione di smart-label da applicare su prodotti alimentari per verificare il loro stato di conservazione o la rottura della catena del freddo.

Lo studio coordinato da Gianluca Fiori è il frutto di due progetti di ricerca finanziati dall’Unione Europea, il primo un ERC Consolidator Grant della durata di 5 anni, il secondo con il progetto WASP H2020. Il prossimo passo sarà quello di aumentare la complessità dei circuiti appena realizzati, ovvero aumentare il numero di transistori sul substrato cartaceo per incrementare le potenzialità applicative di questa nuova tecnologia.

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