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Venerdì, 27 Maggio 2011 14:12

Un robot per simulare la rianimazione neonatale

operazTutto è partito da un piccolo robot interattivo con le fattezze e le funzioni vitali primarie di un neonato vero: Nina (v. foto), ovvero la macchina SimNewB, acquistata dall’Aoup qualche anno fa. Grazie a Nina è stato allestito un centro di formazione e simulazione neonatale vero e proprio inaugurato all’interno dell’Unità operativa di Neonatologia (direttore, professor Antonio Boldrini) all’inizio del 2010.

Da allora i formatori del Centro, diretto dal dottor Armando Cuttano, hanno effettuato corsi di addestramento differenziati per tutto il personale sanitario di sala parto (neonatologi, pediatri, ginecologi, anestesisti, medici in formazione, ostetriche, infermiere pediatriche) sia dell’Aoup che degli ospedali di Area vasta di I e II livello, per insegnare a stabilizzare un neonato critico, dal momento che circa il 5-6% di tutti i nati, e fino all’80% dei neonati con peso alla nascita inferiore a 1.500 grammi, necessitano di un intervento rianimatorio a diversi livelli in sala parto. Richieste di formazione sulle procedure rianimatorie neonatali stanno arrivando anche da altri ospedali e dai medici dell’emergenza.

La formazione attraverso la simulazione avanzata ha assunto una tale importanza da stimolare anche la la SIN- Società italiana di Neonatologia, a creare una task force nazionale (coordinata dal dott. Cuttano) per la formazione in simulazione in neonatologia i cui componenti sono: Armando Cuttano, Antonio Boldrini, Emilio Sigali, Paolo Gancia, Gina Ancora, Monica Manganaro, Franco Messina, Nicola Laforgia. Un ruolo di primo piano alla scuola pisana, dunque, che sarà confermato anche al prossimo congresso della SIN di ottobre.

Ma perché scegliere la formazione in simulazione? Per una serie di vantaggi: innanzitutto si opera in assenza di rischio per il “paziente”, si possono provare nuovi dispositivi e, se si sbaglia, lo scenario può proseguire. Nei paesi anglosassoni e nord europei, ad esempio, si investe una discreta fetta degli stanziamenti per la sanità in attività di simulazione.

Il Centro che accoglie “Nina”, poi, rispetta le raccomandazioni del “just in place” e “just in time”. Nasce infatti all’interno della Neonatologia ed è contiguo alla sala parto, il che significa che un corsista può passare dal simulatore al reparto vero per osservare e collaborare con i medici e gli infermieri che agiscono nella pratica quotidiana.

Strutturalmente il Centro è formato da un’area che simula un’isola neonatale in sala parto, da un’auletta (monitorata in audio e video) e da una stanza di regia, dove c’è il cuore e la mente di “Nina”. I corsi consistono in lezioni frontali seguite da esercitazioni pratiche dei corsisti (filmate da più telecamere) e per ultimo un’attività di debriefing, che permette di valutare costruttivamente il proprio operato.

Inoltre, sempre all’interno della Neonatologia, è stato fondato il “Gruppo Nina”, composto da medici e infermieri, per addestrare il personale su argomenti specifici della assistenza neonatale. Un modo efficace per coinvolgere un intero reparto e individuare eventuali errori, correggendoli in tempo reale.

È nato anche un sito: www.simulazionenina.it su cui trovare ulteriori informazioni.

(Ufficio stampa Aoup)

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Venerdì, 27 Maggio 2011 14:01

Malattia di Huntington, Pisa fra i centri di eccellenza

ehdnSi comunica che il Centro per la diagnosi e cura dei disordini del movimento del Dipartimento di Neuroscienze dell'Aoup diretto dal Prof. Luigi Murri ha ricevuto l’accreditamento presso il prestigioso consorzio europeo dedicato alla malattia di Huntington (European Huntington’s Disease Network). La malattia di Huntington è una grave malattia genetica neurodegenerativa autosomica dominante, trasmessa da una generazione all’altra, caratterizzata da movimenti involontari, alterazioni della personalità, disturbi cognitivi e psichici e, sebbene sia malattia rara, colpisce circa 40.000 persone in Europa e circa 400 persone in Toscana. Si stima inoltre che, approssimativamente, altri 160.000 soggetti siano a rischio di malattia in Europa, con un coinvolgimento familiare e sociale dalle proporzioni immaginabili.

Il centro di diagnosi e cura della malattia di Huntington dell’Unità operativa di Neurologia – Neurofisiopatologia coordinato dal dr. Roberto Ceravolo è da molti anni impegnato nella diagnosi e nell’assistenza ai pazienti affetti da malattia di Huntington, con un approccio multidisciplinare qualificato ed ha fornito importanti contributi a livello scientifico con ricerche condotte sia nel campo della diagnostica che della neurofarmacologia clinica, con collaborazioni attive con i più avanzati centri specialistici come l’Hammersmith Hospital di Londra dove il personale medico impegnato nel centro si è formato con lunghe esperienze professionali.

La qualità dell’attività assistenziale e scientifica svolta ha ottenuto nel gennaio 2011 questo ambito riconoscimento europeo, con l’inserimento nella lista dei centri eccellenti in Europa per la diagnosi e cura della malattia di Huntington.

La creazione di un registro europeo rappresenta un supporto per comprendere in modo più approfondito la malattia e per proseguire la ricerca, raccogliendo dati clinici e biologici da poter analizzare a livello centralizzato. La possibilità di far parte del consorzio europeo consente al centro di Pisa di rappresentare un centro pilota per la sperimentazione di nuove terapie, in grado di rallentare la degenerazione neuronale alla base del processo patologico e di costituire un legame stabile tra pazienti, familiari e le varie associazioni di sostegno, indispensabile supporto in malattie croniche progressive ed invalidanti come la malattia di Huntington.

Per informazioni rivolgersi al Centro per la diagnosi e cura della malattia di Huntington – Università di Pisa Dott. R. Ceravolo 050-992051/993145, o al sito internet www.euro-hd.net/registry o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

(Ufficio stampa Aoup)

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