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Martedì, 29 Aprile 2014 11:18

Il 5x1000 dedicato agli studenti

5x1000 Sono ai nastri di partenza i due progetti finanziati dall'Università di Pisa con la campagna del 5x1000 dello scorso anno, scelti attraverso un sondaggio effettuato tra studenti e dipendenti dell'Ateneo e tra i cittadini pisani. I progetti, che riguardano il potenziamento dei servizi per gli studenti disabili e il sostegno ai settori dell'alimentazione e salute, sono stati illustrati a Palazzo alla Giornata dal rettore Massimo Augello e dai rispettivi responsabili scientifici, il prorettore alla Didattica e presidente della Conferenza nazionale universitaria dei delegati alla disabilità, Paolo Mancarella, e il direttore del Centro interdipartimentale di ricerca su Nutraceutica e alimentazione per la salute, Manuela Giovannetti. Alla conferenza era inoltre presente Marco Guidi, prorettore alla Comunicazione.

Nella stessa occasione è stata lanciata la nuova campagna del 5x1000 - che l'Università di Pisa dedica al potenziamento dei servizi agli studenti, già punto di forza dell'Ateneo, come emerge dalle diverse classifiche nazionali e internazionali delle migliori università. Gli obiettivi sono in particolare quelli di rafforzare le attività di orientamento in entrata, sostenere gli studenti nel loro percorso universitario e promuoverne la mobilità internazionale, valorizzare il collegamento tra studio e lavoro. Proseguendo nel percorso avviato nel 2013, anche quest'anno i settori da finanziare sono stati scelti attraverso un ampio sondaggio che ha coinvolto studenti, dipendenti e cittadini pisani.

I due progetti promossi lo scorso anno - "UniversABILità" e "Cibo e salute" - sono stati finanziati dal Consiglio di Amministrazione dell'Ateneo nella seduta del 16 aprile ed entrano ora in fase operativa.

Presentazione campagna 5x1000Il primo sviluppa un ambito di servizi per la disabilità da sempre molto incentivati e all'avanguardia nell'Ateneo pisano, mantenendo la centralità della persona e dei suoi bisogni e avvalendosi delle soluzioni tecnologiche più avanzate, individuate partendo dalle concrete esigenze degli studenti con disabilità. Le attività previste spaziano dalla facilitazione alla conoscenza e alla fruizione dei servizi già attivi alla mobilità all'interno delle strutture, dalla preparazione dei dispositivi da fornire agli studenti al supporto alla gestione degli stessi ausili tecnologici. Una parte del progetto mira inoltre a formare i docenti coinvolti nella didattica mediante apparecchiature adatte a rispondere alle esigenze degli iscritti disabili e a formare e coordinare gli studenti part time per l'assistenza diretta durante le lezioni e lo studio.

Il progetto "Cibo e salute" mira a diffondere a tutti i cittadini e ai consumatori le conoscenze scientifiche acquisite nei campi della nutraceutica, dell'alimentazione e della salute. Esso supporta le attività del Centro interdipartimentale di ricerca su Nutraceutica e alimentazione per la salute, di recente istituzione, che unisce 170 scienziati e sette dipartimenti dell'Università di Pisa, dai tre dell'area medica a Biologia, da Farmacia a Scienze veterinarie, fino a Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali. In particolare, prevede una serie di iniziative nei laboratori dell'Ateneo, al cui interno saranno prodotti alimenti con alto valore salutistico ed estratte sostanze benefiche dagli alimenti vegetali, sarà effettuata l'analisi dei fitochimici e saranno fatte prove di attività biologica di vari composti nutraceutici in vitro e in vivo. L'organizzazione di seminari e convegni, la produzione di materiale informativo e la pubblicità dei più importanti risultati scientifici presso il grande pubblico completano le azioni programmate nell'ambito del progetto.

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Giovedì, 24 Aprile 2014 08:45

Cosa mangiano i calamari giganti?

calamaroIl cefalopode Architeuthis dux, più noto con il nome di calamaro gigante, è un invertebrato che occupa le profondità di tutti gli oceani del mondo, per quanto sia raro in latitudini tropicali e polari. Purtroppo, nonostante sia una specie cosmopolita, a tutt'oggi le informazioni sulla sua biologia, sul suo comportamento e sul ruolo giocato nella catene alimentari dell'ecosistema marino sono scarse.

Un recente studio, pubblicato sulla rivista internazionale Hydrobiologia, e condotto da Paola Belcari del Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa con Ángel Guerra e Marcos Regueira dell'Instituto de Investigaciones Marinas (CSIC) di Vigo, Spagna, getta una nuova luce sul comportamento alimentare di questo misterioso cefalopode.

"Basandosi su caratteristiche anatomiche e morfologiche, ricerche precedenti avevano suggerito che Architeuhis dux fosse un predatore pigro, che sta indolentemente sul fondo dei mari ad aspettare le sue prede - ha spiegato Paola Belcari - Il nostro studio suggerisce invece che esso sia un 'top predator' molto attivo, che va a caccia di cibo in acque libere, tendendo agguati a pesci in branchi e cefalopodi e che solo occasionalmente si alimenti stando sul fondo con modalità più passive".

"A tutt'oggi le informazioni disponibili su Architeuthis dux sono molto frammentarie e basate su un numero abbastanza scarso di animali, ritrovati morti o morenti, spiaggiati o inavvertitamente catturati dalle reti da traino dei pescatori – ha aggiunto Paola Belcari – e le osservazioni sulla sua dieta sono ancora più limitate, in quanto gli animali vengono spesso raccolti in cattive condizioni di conservazione, con stomaci vuoti o con contenuti difficilmente riconoscibili. Basti pensare che le prime foto di un calamaro gigante vivo nel suo habitat naturale risalgono al 2005, mentre il primo video è del 2013".

La ricerca italo-spagnola è stata condotta su 7 organismi, 5 femmine e 2 maschi, gli unici con contenuti stomacali identificabili fra 31 esemplari reperiti in acque iberiche dell'Oceano Atlantico nord occidentale e del Mar Mediterraneo occidentale. I dati sono stati quindi integrati con le informazioni esistenti nella letteratura scientifica portando la casistica a 20 esemplari provenienti da un'area geografica molto vasta, dalla Nuova Zelanda, all'Irlanda sino alla Namibia. Nello stomaco degli esemplari analizzati sono stati trovati resti di cefalopodi, ma soprattutto di pesci, sia pelagici che nectobentonici, cioè che nuotano nella colonna d'acqua a varie altezze o che solo occasionalmente stanno sui fondali, tutti attivissimi nuotatori, come sgombridi, potassoli (Micromesistius poutassou) e naselli (Merluccius merluccius), con dimensioni variabili dai 12 ai 34 cm. Confrontando le informazioni raccolte con la letteratura precedente, la ricerca ha dunque rilevato che il calamaro gigante gioca lo stesso ruolo di 'top predator' nelle catene trofiche di tutta l'area considerata, senza differenze significative relative alla taglia o al sesso né alla località geografica di reperimento.

Ne hanno parlato:
Liberoquotidiano.it/1
Liberoquotidiano.it/2
GaiaNews.it
PaginaQ.it
GreenReport.it
NovedaFirenze.it
Tiscali.it/1
Tiscali.it/2
PianetaUniversitario.it
VillaggioGlobale.it
PisaInformaFlash.it
StampToscana.it
ItalianFishingTV

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