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Comunicati stampa

In Toscana si forma un “ambasciatore” in grado di valorizzare le produzioni vitivinicole dell’Italia nel mondo, un esperto in grado di conoscere i vini italiani, i territori che li producono e i risvolti qualitativi, culturali, sociali, economici e commerciali. Questa nuova figura si specializza a Pisa, grazie al master universitario “Vini italiani, mercati mondiali” promosso congiuntamente dalla Scuola Superiore Sant'Anna, Università di Pisa, Università per Stranieri di Siena, Associazione Italiana Sommelier. La nuova edizione del master, la quarta, si inaugura giovedì 8 novembre alla Scuola Superiore Sant’Anna (ore 15.00, aula magna), dopo che le precedenti edizioni sono state caratterizzate da un successo crescente, anche in termini di risvolti occupazionali degli allievi.

Il master forma la nuova figura professionale in grado di intervenire e di operare in settori differenti, ma finalizzati alla diffusione della conoscenza dei vini italiani all’estero, nonché alla loro promozione e alla loro diffusione sui mercati mondiali, considerando quelli consolidati (Stati Uniti, Germania, Regno Unito) e quelli in espansione (Cina, Corea, Russia), con una particolare attenzione verso paesi “emergenti” dal punto di visto del consumo del vino come possono essere l’India, l’Africa, il Sud-est asiatico, il Messico. Gli “ambasciatori del vino italiano nel mondo” acquisiscono con questo master universitario la capacità e le competenze anche per analizzare le tendenze dei diversi mercati mondiali e le aspettative dei consumatori, per contribuire a promuovere la diffusione di un prodotto per eccellenza del “made in Italy” che, legato al marchio “Italia”, assume una grande capacità di attrazione.

Le lezioni della quarta edizione del master universitario “Vini italiani, mercati mondiali”, che si aprono giovedì 8 novembre e che si chiudono a giugno 2019, sono dirette a laureati di primo livello in viticoltura ed enologia, in discipline agrarie-alimentari, economiche, di comunicazione e di marketing o a laureati di primo o secondo livello in altre discipline attinenti al profilo professionale da formare, anche in relazione al percorso e alle motivazioni dei candidati. Il corso prevede in totale 400 ore di formazione di aula e 450 ore di stage presso aziende ed imprese del settore della produzione, della comunicazione (old & new media) ed organizzazione di eventi, del marketing e dell’export dei prodotti enologici.

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“Quando è stato attivato il master – commenta Pietro Tonutti, direttore del master - l’Italia aveva da poco superato la soglia dei 5 miliardi di euro di export di vino, ma negli ultimi tre anni si sono verificati almeno due fatti importanti: l’Italia ha raggiunto la leadership produttiva a livello mondiale e l’ha mantenuta anche nell’annata 2017, che pure ha visto forti cali produttivi in tutta Europa, con una quota del 16 per cento della produzione mondiale, ma ha anche costantemente incrementato il valore complessivo dell’export per un valore che, nel 2017, ha raggiunto e superato il valore record dei 6 Mld di euro. Questo trend positivo, a cui ha contribuito in maniera determinante anche la Toscana, appare destinato a consolidarsi nel tempo. Anche a causa della diminuzione dei consumi interni, l’export del vino rappresenta un fattore di assoluta importanza per il settore enologico nazionale con positive ripercussioni anche su altri aspetti ad esso collegati come aumento dei flussi turistici e promozione più generale del ‘Made in Italy’. Da qui la necessità di formare figure professionali in grado di creare opportunità e diffondere la conoscenza dei vini italiani, nonché accompagnare, gestire ed implementare i flussi di esportazione in stretta sinergia con il mondo produttivo”.

Dal 5 novembre 2018 è operativo il sito internet “UniPi in…forma”, uno strumento di informazione e consultazione per le esigenze delle persone che operano nelle strutture dell’Ateneo
L’accesso al sito informa.unipi.it è possibile, sia per i docenti che per il personale tecnico/amministrativo, inserendo negli appositi campi della schermata di accesso le proprie credenziali di Ateneo e cliccando “Accedi con le credenziali di Ateneo”. 

Nel sito saranno riportati: 

  • le novità normative e giurisprudenziali che abbiano rilievo per le università; 
  • le disposizioni e le circolari interne dell’Università di Pisa; 
  • schemi utili per la redazione di atti di uso comune nelle strutture;
  • link ad altri siti utili per reperire ulteriori elementi di informazione;
  • commenti e altri contributi sulla normativa vigente o su provvedimenti giurisprudenziali.


Quanto prima il sito diventerà lo strumento per la diffusione delle disposizioni e delle circolari interne dell’Ateneo, con il superamento dell’attuale sistema di invio delle stesse per posta elettronica.
Sarà previsto, inoltre, l’invio periodico (inizialmente con cadenza mensile) di una Newsletter con la segnalazione di novità di rilievo pubblicate sul sito.

Il sito internet in parola è stato realizzato - con il supporto della Direzione Servizi Informatici e Statistici - dai componenti del “Tavolo permanente Osservatorio normativo”, istituito con D.D. Prot. n. 49977 del 29.12.2015 (le cui composizione e funzioni sono state rimodulate con D.D. Prot. n. 24466 del 13.4.2018, che ha inoltre individuato, tra il personale T/A, una rete di collaboratori con il compito di pubblicare contributi sul sito per aree tematiche).



Il Centro di Medicina Riabilitativa "Sport and Anatomy" dell'Università di Pisa sarà la struttura riabilitativa di riferimento per i tesserati del Pisa Sporting Club. La collaborazione è stata sancita con la firma della relativa convenzione, avvenuta in rettorato lunedì 5 novembre, alla presenza del prorettore per i Rapporti con gli enti del territorio, con delega alle attività sportive, Marco Gesi, che è anche direttore del Centro "Sport and Anatomy", e del presidente del Pisa SC, Giuseppe Corrado. Alla presentazione sono intervenuti il responsabile medico del Pisa SC, Giuseppe Lioci, e i portieri Daniele Cardelli, Andrea D'Egidio e Stefano Gori.
Il Centro "Sport and Anatomy", che per le sue attività si avvale di un gruppo di professionisti altamente specializzati, di metodiche riabilitative all’avanguardia, di programmi innovativi per garantire il miglior recupero funzionale nel minor tempo possibile attraverso percorsi personalizzati e di collaborazione con molti centri del territorio, fornirà a tutti i tesserati della prima squadra del Pisa SC assistenza fisioterapica per gli infortuni che necessitano di periodo medio lungo di riabilitazione. Inoltre, attraverso accordi specifici contenuti nella convenzione, il Centro sarà a disposizione anche di tutti i tesserati non appartenenti alla prima squadra e dei dipendenti della stessa società.
Oltre a partecipare all'organizzazione di seminari e iniziative di natura sportiva e dare visibilità al Centro, il Pisa Sporting Club si impegna ad accogliere, con apposita convenzione, i tirocinanti dei master dell’Università di Pisa in Fisioterapia sportiva e in Teoria e tecniche nella preparazione atletica nel calcio. Il club applicherà inoltre ai dipendenti dell’Ateneo uno sconto del 25% sugli acquisti del proprio abbigliamento in vendita presso gli store ufficiali e delle promozioni ad hoc sul prezzo dei biglietti delle gare casalinghe.
La convenzione, che avrà durata triennale, prevede infine la possibilità di collaborazioni scientifiche, con la promozione di studi e ricerche in ambito sportivo e riabilitativo.

“I sommersi, i salvati, i salvatori. Ritratti, racconti e pensieri sulle leggi razziali” è il titolo dell’incontro che si svolgerà al Teatro 4 Mori di Livorno (Via Pietro Tacca, 16) mercoledì 7 novembre dalle 9,30 alle 12,30. L’iniziativa, inserita nella rassegna San Rossore 1938, promossa dall'Università di Pisa e sostenuta dalla Fondazione Livorno, comincerà con la proiezione di “Phoebe Miranda”, un breve film di Massimo Martella che raccoglie la testimonianza di una donna toscana, allora ragazzina, sopravvissuta alle persecuzioni razziali e vittima delle leggi firmate nel 1938.
La mattinata proseguirà quindi con un intervento di Barbara Henry intitolato “Memoria e identità ebraica” con il quale la professoressa e politologa della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa offrirà al pubblico elementi utili alla chiarificazione di nozioni come identità ebraica, memoria e trauma collettivo.
Chiuderà l’incontro il giornalista e scrittore Alfredo De Girolamo che racconterà le storie dei livornesi Giovanni Celati e Mario Canessa, due “giusti” toscani, cioè quei non-ebrei che misero a rischio la propria vita e quella dei propri familiari per salvare alcuni ebrei dalla deportazione e dal sicuro martirio in un campo di concentramento tedesco. Sulle storie dei giusti toscani, De Girolamo ha appena scritto il libro “Campioni di altruismo” (Pisa University Press, 2018) in cui traccia una mappa toscana dei tantissimi eroi che Yad Vashem ha celebrato come “Giusti tra le Nazioni”.
Saranno presenti il vice presidente di Fondazione Livorno, Marcello Murziani, e il presidente della Comunità Ebraica di Livorno, Vittorio Mosseri.

La tecnologia porta direttamente a casa dei bambini colpiti da emiplegia una qualità della riabilitazione simile a quella clinica. È quanto hanno sperimentato a domicilio 30 famiglie toscane e tante famiglie in ben otto regioni d’Italia, ottenendo risultati sovrapponibili al training svolto presso il centro di riabilitazione.

È l’obiettivo raggiunto dal progetto quadriennale denominato “Tele-UPCAT”, che è stato finanziato dal Ministero della Salute nell’ambito del progetto Giovani Ricercatori, coordinato da Giuseppina Sgandurra, ricercatrice dell’IRCCS Fondazione Stella Maris e dell’Università di Pisa come Principal Investigator per un finanziamento di 278 mila euro. Lo studio si è svolto in collaborazione con i ricercatori dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, guidati dall’ing. Francesca Cecchi e del Laboratorio di Risonanza Magnetica dell’IRCCS Fondazione Stella Maris, guidati dalla dr.ssa Laura Biagi. Sono loro le giovani ricercatrici del team tutto femminile che hanno avviato, integrando le loro diverse e complementari competenze, il progetto Tele-UPCAT. 

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Del progetto che volge alla conclusione è stato fatto un bilancio il 2 novembre presso l’Auditorium della Stella Maris in occasione dell’evento che ha riunito le famiglie, i ricercatori e gli esperti che hanno partecipato a questo importante studio. Il pomeriggio è stato alternato dagli interventi degli specialisti, con momenti conviviali dedicati a genitori e bambini. Presenti le Associazioni ASD Eppursimuove e il Coordinamento etico dei Caregiver.

Tele-UPCAT è una piattaforma dedicata a programmi di riabilitazione intensiva domiciliare per l’arto superiore in bambini ed adolescenti tra 5 e 20 anni affetti da emiplegia, cioè da un grave disturbo del movimento che interessa una metà del corpo, causata da lesioni cerebrali congenite. Il trattamento “Osservare per Imitare” si basa scientificamente sullo stimolazione dell’uso da parte del nostro cervello del sistema dei Neuroni Specchio (“Mirror neurons in inglese), e consiste in far osservare ai bambini azioni significative, che poi devono subito ripetere (Action Observation Therapy). Ad ogni soggetto viene proposto un training intensivo con attività quotidiane manuali a difficoltà crescente, pianificate sulla base del proprio livello di abilità manuale e presentate con un’interfaccia adatta alla propria età (cartone animato o voce-guida). L’attività manuale dei partecipanti viene registrata grazie all’utilizzo di braccialetti sensorizzati.

“Il progetto è stato vinto, superando la concorrenza di centinaia di altri progetti per lo stesso bando, grazie ai dati preliminari ottenuti in un precedente studio del nostro gruppo che avevano dimostrato che l’Action Observation Therapy permetteva di promuovere l’integrazione dell’utilizzo dell’arto superiore in compiti bimanuali”, dice la dr.ssa Sgandurra. “In quel caso però la stimolazione avveniva per molti giorni presso i nostri ambulatori, con comprensibili disagi dei bambini e delle famiglie che venivano anche da città lontane del nostro paese. A questo punto abbiamo pensato che utilizzando moderne tecnologie potevamo portare questo tipo di trattamento direttamente a casa del bambino, coinvolgendo attivamente le famiglie”.

Uno dei successi del progetto è stato proprio il coinvolgimento di 30 famiglie residenti principalmente in Toscana, ma anche in altre 8 altre regioni Italiane, dal Nord al Sud, i cui bambini erano in cura per l’emiplegia presso l’IRCCS Fondazione Stella Maris o l’Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia, presso il servizio diretto dal prof. Adriano Ferrari. Da un punto di vista scientifico, i dati preliminari dimostrano che con il training a domicilio si possono ottenere risultati sovrapponibili a quelli ottenuti in clinica, ed addirittura superiori per alcuni domini. Conclude la dr.ssa Sgandurra: “Oggi tutti insieme, ricercatori, clinici, ingegneri, genitori e bambini potremo esclamare a gran voce che “Osservare per imitare, aiuta ad imparare e curare”… e che tale nuovo approccio terapeutico è fattibile direttamente a domicilio, proponendo un ambiente di gioco ed interattivo con l’equipe di riabilitazione”.

Aggiunge il prof. Giovanni Cioni, Direttore Scientifico dell’IRCCS Fondazione Stella Maris. “La scoperta tutta italiana dei neuroni mirror, fatta dal gruppo di fisiologi dell’Università di Parma diretto dal prof. Rizzolatti, con i quali da anni collaboriamo, ha aperto nuove frontiere nell’ambito della riabilitazione e noi siamo stati i primi a proporre il paradigma dell’action observation nella riabilitazione dell’arto superiore dei soggetti in età evolutiva con emiplegia”. “In Italia ogni anno più di 400 nuovi bambini sviluppano una emiplegia, con una importante compromissione della funzionalità dell'arto superiore che determina difficoltà nell'ambito delle abilità di vita quotidiana- prosegue il prof Cioni -. Per la riabilitazione in questo ambito, le famiglie e il Sistema Sanitario Nazionale dedicano notevoli sforzi con un elevato impegno economico. Un contesto questo, dove le tecnologie a domicilio possono rappresentare un'opzione per ridurre il disagio delle famiglia, ridurre il costo dei servizi ed ottenere miglioramenti funzionali”. “Infine - conclude il professore - la possibilità di proporre un simile approccio riabilitativo e tecnologico ad altre forme di disturbi del movimento, con compromissione dell’utilizzo dell’arto superiore è la nostra futura sfida. Per vincerla, il contributo dei bioingegneri è stato e sarà molto importante, permettendoci di utilizzare tecnologie di ITT (Information Communication Technology) non solo per fare svolgere la stimolazione riabilitativa a casa, ma anche per monitorarne l’esecuzione via rete dai centri ospedalieri di ricerca anche distanti centinaia di chilometri”.

“L’utilizzo di tecnologie avanzate e sensori miniaturizzati - continua l’Ing. Francesca Cecchi - ci ha permesso di realizzare una piattaforma ad alto contenuto tecnologico ‘nascosto’ rendendo il sistema finale divertente per il bambino, flessibile e adattabile a un ambiente domestico. Abbiamo sviluppato un’interfaccia dedicata progettata sulla base di un’analisi dei gusti e dei bisogni dell’utente e sviluppata come se fosse un gioco interattivo dove il bambino accompagna un personaggio fantastico nella scoperta e salvataggio di vari mondi in difficoltà. Ogni giorno, infatti, ili bambino si interfaccia con l’esploratore galattico Ubi e lo aiuta a compiere delle missioni effettuando contemporaneamente la terapia”.
“Sono molto contento che il nostro Istituto abbia contribuito a un progetto di teleriabilitazione in età scolare – conclude il Prof. Christian Cipriani, Direttore dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna - i ricercatori sono stati coinvolti attivamente in tutte le fasi del progetto e i primi risultati sono incoraggianti e sembrano dimostrare che le tecnologie sviluppate possono diventare un supporto concreto allo staff clinico sia nella fase di valutazione che in quella riabilitativa permettendo di monitorare da remoto la terapia mediante la registrazione di importanti parametri”.

Fondamentale per questo progetto la collaborazione delle famiglie e dei bambini di tutta Italia dal sud al nord. Per questo fondamentali sono le testimonianze dell’ASD Eppursimuove e del Coordinamento Etico dei Caregivers. “Questo progetto è importante - dichiara la dr.ssa Stefania Bargagna, Presidente di Eppursimuove, un’associazione che riunisce famiglie e operatori del settore a Pisa, Livorno e dintorni, diventando un centro di vita associativa per promuovere l'integrazione fra bambini e adolescenti disabili, con ragazzi normodotati attraverso attività motorie, sportive e ludiche - È infatti cruciale e rilevante occuparsi della qualità della vita delle famiglie con un bambino con disabilità. Uno studio che pone la sua attenzione di questo aspetto deve non solo essere promosso, ma va considerato come parte integrante della presa in carico del bambino con paralisi cerebrale infantile”.

Secondo la dott.ssa Antonietta Scognamiglio presidente del Coordinamento etico dei Caregiver "il risultato del progetto è molto confortante per le Associazioni e per le famiglie. Porta a guardare alla riabilitazione da un'ottica completamente nuova ne migliora la fruibilità e di conseguenza i risultati. Permette inoltre di rimuovere il vincolo dello spostamento fisico presso le Strutture che nelle varie situazioni, già difficili, produce stress e fatica oltre che costi aggiuntivi per le famiglie. Ancora una volta la ricerca e l'innovazione danno un contributo importante alla gestione del quotidiano per queste famiglie". (Fonte Ufficio stampa IRCCS Fondazione Stella Maris).

Everyday products such as bandages, nappies or plasters will acquire new functions and will be able to monitor our biomedical parameters such as pH balance, moisture or glucose, with the added advantage of being environmentally friendly. The aim of WASP, a European research project which will begin in 2019 and end in 2022, is to make these everyday objects “intelligent”, beginning with a study of the prototypes and leading to large scale industrial design.

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WASP is coordinated by the University of Pisa and includes a series of partners both scientific (Manchester University, Tor Vergata University of Rome, the Catalan Institute of Nanoscience and Nanotechnology and the Federal Polytechnic School of Lausanne) and industrial such as Quantavis, a spin-off from the University of Pisa, and Essity, one of the world’s leading companies in the health and hygiene sector, well known for popular brands like the paper tissues “Tempo”.The project was awarded funding through the Leadership in Enabling and Industrial Technologies (LEIT) part of the Horizon 2020 programme.
One of the innovative aspects of the WASP project – the acronym stands for Wearable Applications enabled by electronics Systems on Paper - is in fact to be found in the paper on which the electronic devices and circuits will be printed.

“We aim to revolutionize flexible and wearable electronics,” explains Professor Gianluca Fiori from the Department of Information Engineering at the University of Pisa, “by developing new technology for printing electronic devices and circuits on paper which is a flexible and foldable low cost substratum that is also biodegradable, easily found in nature and compatible with large scale industrial production.”

sensore stampato su carta inside

The ever-increasing demand for electronic products is creating growing concern in the area of environmental sustainability, not least towards the problem of the disposal of these products at the end of their service life. In 2016, for example, an enormous amount of waste was generated worldwide by electric and electronic devices (RAEE), equivalent to 44.7 million tonnes (mt), which is expected to rise to 52.3 million tonnes by 2021.

“The use of sustainable resources is one of the main challenges facing new electronics,” concludes Fiori. “The WASP technology is based on a process which respects the environment. At the end of the project we will have created a prototype with a paper base that can measure biometric parameters (moisture, pH balance, glucose levels) and is able to communicate with an external reader also created within the project.”

Il Centro di Medicina Riabilitativa "Sport and Anatomy" dell'Università di Pisa sarà la struttura riabilitativa di riferimento per i tesserati del Pisa Sporting Club. La collaborazione è stata sancita con la firma della relativa convenzione, avvenuta in rettorato lunedì 5 novembre, alla presenza del prorettore per i Rapporti con gli enti del territorio, con delega alle attività sportive, Marco Gesi, che è anche direttore del Centro "Sport and Anatomy", e del presidente del Pisa SC, Giuseppe Corrado. Alla presentazione sono intervenuti il responsabile medico del Pisa SC, Giuseppe Lioci, i portieri Daniele Cardelli, Andrea D'Egidio e Stefano Gori, e alcuni membri dello staff del Centro dell'Ateneo.

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Il Centro "Sport and Anatomy", che per le sue attività si avvale di un gruppo di professionisti altamente specializzati, di metodiche riabilitative all’avanguardia, di programmi innovativi per garantire il miglior recupero funzionale nel minor tempo possibile attraverso percorsi personalizzati e di collaborazione con molti centri del territorio, fornirà a tutti i tesserati della prima squadra del Pisa SC assistenza fisioterapica per gli infortuni che necessitano di periodo medio lungo di riabilitazione. Inoltre, attraverso accordi specifici contenuti nella convenzione, il Centro sarà a disposizione anche di tutti i tesserati non appartenenti alla prima squadra e dei dipendenti della stessa società.

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Oltre a partecipare all'organizzazione di seminari e iniziative di natura sportiva e dare visibilità al Centro, il Pisa Sporting Club si impegna ad accogliere, con apposita convenzione, i tirocinanti dei master dell’Università di Pisa in Fisioterapia sportiva e in Teoria e tecniche nella preparazione atletica nel calcio. Il club applicherà inoltre ai dipendenti dell’Ateneo uno sconto del 25% sugli acquisti del proprio abbigliamento in vendita presso gli store ufficiali e delle promozioni ad hoc sul prezzo dei biglietti delle gare casalinghe.

La convenzione, che avrà durata triennale, prevede infine la possibilità di collaborazioni scientifiche, con la promozione di studi e ricerche in ambito sportivo e riabilitativo.

Con il Decreto Direttoriale 9 agosto 2018 n. 2175 il Ministero ha indetto la procedura per il conseguimento dell’Abilitazione Scientifica Nazionale alle funzioni di professore universitario di prima e seconda fascia per ciascuno dei settori concorsuali previsti dal D.M. n. 855/2015.

Ai fini del calcolo degli indicatori per i candidati all’Abilitazione Scientifica Nazionale, si deve fare riferimento al Decreto Ministeriale n. 589 ed ai nuovi valori-soglia per la tornata dell’Abilitazione Scientifica Nazionale 2018-2020 (ASN).

Per presentare la domanda, bisogna accedere alla propria pagina personale sul sito https://loginmiur.cineca.it/

La domanda di partecipazione può essere presentata durante tutto l’anno e secondo i termini di seguito indicati:

  • I quadrimestre: a decorrere dal 10 settembre 2018 ed entro e non oltre le ore 15.00 (ora italiana) del 10 gennaio 2019;
  • II quadrimestre: a decorrere dal giorno 11 gennaio 2019 ed entro e non oltre le ore 15.00 (ora italiana) del giorno 11 maggio 2019;
  • III quadrimestre: a decorrere dal 12 maggio 2019 ed entro e non oltre le ore 15.00 (ora italiana) del 12 settembre 2019;
  • IV quadrimestre: a decorrere dal 13 settembre 2019 ed entro e non oltre le ore 15.00 (ora italiana) del 13 gennaio 2020;
  • V quadrimestre: a decorrere dal 14 gennaio 2020 ed entro e non oltre le ore 15.00 (ora italiana) del 11 luglio 2020 (*);
  • VI quadrimestre: a decorrere dal 12 luglio 2020 ed entro e non oltre le ore 15.00 (ora italiana) del 12 novembre 2020.

(*) Le scadenze sono state posticipate con Decreto-Legge 17 marzo 2020, n.18. "Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19", pubblicato nella G.U. del 17 marzo 2020, n. 70

 

Tutti i documenti sono disponibili al seguente indirizzo http://abilitazione.miur.it

 

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