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Comunicati stampa

Si chiama "QPlayLearn" la nuova piattaforma online gratuita che permette di esplorare i concetti alla base delle tecnologie quantistiche indipendentemente dall'età e dal proprio background, utilizzando metodi innovativi e interattivi per rendere il processo di apprendimento più efficace e divertente, oltre che accessibile a livelli differenti, senza rinunciare alla correttezza scientifica. Sviluppata da ricercatrici e ricercatori delle Università di Turku, Helsinki e Aalto, con il supporto di IBM e altri sponsor, la piattaforma è stata presentata a dicembre a Helsinki con un evento lancio a cui hanno partecipato anche la professoressa Marilù Chiofalo, dell'Università di Pisa, il professor Andrea Ferrara, della Scuola Normale Superiore, e Marcos Valdes, direttore scientifico di VIS - Virtual Immersion in Science srl, il primo spinoff della Scuola Normale Superiore unicamente dedicato all'outreach.

"Lo sviluppo della meccanica quantistica – ha spiegato Sabrina Maniscalco, professoressa di Fisica quantistica all'Università di Helsinki e alla Aalto University e ideatrice di QPlayLearn - ha raggiunto una fase in cui le emergenti tecnologie quantistiche accelereranno in modo impressionante la nostra capacità di processare l'informazione. Ecco perché diventa fondamentale trovare dei metodi per rendere la fisica e le tecnologie quantistiche comprensibili per più persone possibili. QPlayLearn è una piattaforma che permette a chiunque di poter imparare la fisica quantistica, offrendo contenuti per utenti a diversi livelli, da bambine e bambini della scuola elementare fino alle studentesse e agli studenti universitari".

Screenshot_2021-01-07 QPlayLearn – Q from A to Z.png
Tra i contenuti della piattaforma ci sono i primi due video animati divulgativi della serie battezzata Quantum Pills, un dizionario essenziale di fisica quantistica - la pillola zero dal titolo "Quantum Science Introduction" e la pillola uno dal titolo "Entanglement" - realizzati da VIS e prodotti dal Centro di eccellenza per le tecnologie quantistiche finlandese, dal Centro per l'ingegneria quantistica e dalle Università di Aalto, Helsinki, Pisa, e Turku. Secondo Marcos Valdes, direttore scientifico e tra i soci fondatori di VIS srl, "le Quantum Pills rappresentano uno sforzo nella direzione che ci siamo preposti come missione sin dalla fondazione di VIS, comunicare la scienza combinando rigore e intrattenimento, identificando i punti chiave essenziali da comunicare al pubblico. La meccanica quantistica rappresenta una sfida unica, trattandosi di argomenti di grande fascinazione, di cui tutti hanno sentito parlare ma che raramente sono compresi".

Nel comitato scientifico del progetto è la professoressa Chiofalo, che è anche tra le collaboratrici di QPlayLearn: "La fisica quantistica – ha concluso - è un modo diverso di pensare, sollecita la creatività e l'immaginazione, e al tempo stesso richiede lo sviluppo di elevate competenze di linguaggio formale: per questo, educare alla fisica quantistica rappresenta una straordinaria sfida e opportunità educativa per ogni età."

 

Quantum Pills
Pillola Zero "Quantum Science Introduction"
Pillola Uno "Entanglement"

Altri video disponibili sulla piattaforma sono quelli della serie Discover, brevi video autoprodotti da degli esperti del settore, cioè fisici quantistici che lavorano in tutta Europa, ai quali è stato chiesto "Spiega questo concetto a tua nonna". I video introducono infatti concetti e termini chiave del mondo quantistico a parole semplici. Al momento quelli disponibili sono:

Q state
Qubit
Entanglement
Superposition
Q Tech
Wave-like behaviour
Measurement
Heisenberg principle

Tunnelling

 

Martedì 5 gennaio ci ha lasciati il professor Corrado Blandizzi per una improvvisa e severa patologia cardiovascolare.
Il professor Blandizzi era nato a Meilbourne (Australia) il 5 ottobre 1961. Nel 1988 si era laureato in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti e lode all’Università di Pisa dove aveva proseguito gli studi conseguendo prima la specializzazione in Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva (1992) e successivamente la specializzazione in Farmacologia (1997).
La sua formazione è stata integrata da un periodo di visiting fellowship presso l’Institute of Experimental Medicine dell’Hungarian Academy of Sciences, Budapest, Ungheria (1991) e successivamente da una Postdoctoral fellowship presso il Gastrointestinal Peptide Research Center, University of Michigan Medical Center, Ann Arbor, U.S.A. (fellowship programme CNR-NATO; 1993-1994).
In seguito ha svolto tutta la sua carriera accademica all’Università di Pisa divenendo ricercatore nel 1996, professore associato nel 2000 e infine professore ordinario di Farmacologia nel 2010.
Ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali, tra i quali Direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerche di Farmacologia Clinica e Terapia Sperimentale (2009-2012); Presidente del Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria (2012); Coordinatore delle attività didattiche dei Corsi di studio dell’Area Medica (2012-2013); Coordinatore del Comitato di Coordinamento della Didattica per l’Area Medica (2013); Componente del Presidio della Qualità (2013); Presidente del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia (2013-2016); Direttore del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale e contestualmente membro del Senato Accademico (2016-2020). Per quanto riguarda l’attività assistenziale il professor Blandizzi era Direttore della Sezione Operativa Dipartimentale ‘Monitoraggio delle Reazioni Avverse ai Farmaci’ dal 2011 e Responsabile del centro di Sperimentazione Clinica del Farmaco.
I principali settori di ricerca del professor. Blandizzi hanno riguardato la farmacologia del sistema gastrointestinale e cardiocircolatorio nonché la farmacovigilanza. La sua attività scientifica è documentata da più di 300 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali e da diversi capitoli di libri. Infine il professor. Blandizzi è inventore di due brevetti.
Per quanto estremamente brillante, la fredda descrizione dell’attività scientifica e accademica non rende però giustizia alla statura umana del professor. Corrado Blandizzi. Uomo di grande onestà e rigore morale, dimostrava profonda umanità e sincera attenzione alle esigenze e alle aspirazioni di chi gli stava intorno. In tutti gli incarichi istituzionali che ha ricoperto ha sempre operato con un eccezionale spirito di servizio a favore dell’area medica e di tutto l’Ateneo. Chi lo conosceva più da vicino non poteva poi fare a meno di apprezzare il suo carattere e il suo modo di vivere, contrassegnato dalla determinazione nel perseguire i valori in cui credeva, dallo spirito ironico e dalla fede nell’amicizia e nei valori umani.
Le parole espresse dal Magnifico Rettore, Paolo Mancarella, appena appresa la terribile notizia riflettono l’emozione di tutta la comunità accademica:
“La scomparsa improvvisa e troppo prematura del professor Blandizzi ha lasciato tutti noi esterrefatti, increduli. Oggi ci ha lasciato un uomo buono, oltre che professore e ricercatore di altissimo profilo, che tanto ha dato alla sua Università. Ho avuto il privilegio di condividere con Corrado quattro anni in Senato Accademico, dove sedeva in qualità di Direttore di Dipartimento, durante i quali è cresciuto tra noi un rapporto di grande stima e di amicizia. I suoi contributi sono sempre stati improntati al dialogo, alla mediazione, al cercare soluzioni condivise per il bene dell’istituzione. Lascia in tutti noi un grande vuoto”.

Martedì 5 gennaio ci ha lasciati il professor Corrado Blandizzi per una improvvisa e severa patologia cardiovascolare.

Il professor Blandizzi era nato a Meilbourne (Australia) il 5 ottobre 1961. Nel 1988 si era laureato in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti e lode all’Università di Pisa dove aveva proseguito gli studi conseguendo prima la specializzazione in Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva (1992) e successivamente la specializzazione in Farmacologia (1997).
La sua formazione è stata integrata da un periodo di visiting fellowship presso l’Institute of Experimental Medicine dell’Hungarian Academy of Sciences, Budapest, Ungheria (1991) e successivamente da una Postdoctoral fellowship presso il Gastrointestinal Peptide Research Center, University of Michigan Medical Center, Ann Arbor, U.S.A. (fellowship programme CNR-NATO; 1993-1994).

In seguito ha svolto tutta la sua carriera accademica all’Università di Pisa divenendo ricercatore nel 1996, professore associato nel 2000 e infine professore ordinario di Farmacologia nel 2010.
Ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali, tra i quali Direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerche di Farmacologia Clinica e Terapia Sperimentale (2009-2012); Presidente del Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria (2012); Coordinatore delle attività didattiche dei Corsi di studio dell’Area Medica (2012-2013); Coordinatore del Comitato di Coordinamento della Didattica per l’Area Medica (2013); Componente del Presidio della Qualità (2013); Presidente del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia (2013-2016); Direttore del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale e contestualmente membro del Senato Accademico (2016-2020). Per quanto riguarda l’attività assistenziale il professor. Blandizzi era Direttore della Sezione Operativa Dipartimentale ‘Monitoraggio delle Reazioni Avverse ai Farmaci’ dal 2011 e Responsabile del centro di Sperimentazione Clinica del Farmaco.

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I principali settori di ricerca del professor. Blandizzi hanno riguardato la farmacologia del sistema gastrointestinale e cardiocircolatorio nonché la farmacovigilanza. La sua attività scientifica è documentata da più di 300 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali e da diversi capitoli di libri. Infine il professor. Blandizzi è inventore di due brevetti.

Per quanto estremamente brillante, la fredda descrizione dell’attività scientifica e accademica non rende però giustizia alla statura umana del professor. Corrado Blandizzi. Uomo di grande onestà e rigore morale, dimostrava profonda umanità e sincera attenzione alle esigenze e alle aspirazioni di chi gli stava intorno. In tutti gli incarichi istituzionali che ha ricoperto ha sempre operato con un eccezionale spirito di servizio a favore dell’area medica e di tutto l’Ateneo. Chi lo conosceva più da vicino non poteva poi fare a meno di apprezzare il suo carattere e il suo modo di vivere, contrassegnato dalla determinazione nel perseguire i valori in cui credeva, dallo spirito ironico e dalla fede nell’amicizia e nei valori umani.

Le parole espresse dal Magnifico Rettore, Paolo Mancarella, appena appresa la terribile notizia riflettono l’emozione di tutta la comunità accademica:
“La scomparsa improvvisa e troppo prematura del professor Blandizzi ha lasciato tutti noi esterrefatti, increduli. Oggi ci ha lasciato un uomo buono, oltre che professore e ricercatore di altissimo profilo, che tanto ha dato alla sua Università. Ho avuto il privilegio di condividere con Corrado quattro anni in Senato Accademico, dove sedeva in qualità di Direttore di Dipartimento, durante i quali è cresciuto tra noi un rapporto di grande stima e di amicizia. I suoi contributi sono sempre stati improntati al dialogo, alla mediazione, al cercare soluzioni condivise per il bene dell’istituzione. Lascia in tutti noi un grande vuoto”.

Martedì, 05 Gennaio 2021 10:05

È scomparso il professor Emilio Vitale

Si è spento il giorno 1 gennaio 2021 il professor Emilio Vitale, dopo un lungo periodo di coma, conseguente a un incidente motociclistico avvenuto nel 2008 sul circuito del Mugello.

Il professor Emilio Vitale era nato a Campobasso nel 1954 e si era laureato in Ingegneria Meccanica col massimo dei voti presso l'Università di Pisa nel 1977. L'anno successivo ha iniziato la sua carriera universitaria che l'ha portato a divenire, nel 1994, professore ordinario di Progettazione Meccanica e Costruzione di Macchine.
Nel periodo 1978-1988 i suoi interessi scientifici sono stati focalizzati principalmente sulla Meccanica dei Materiali e sui Metodi Numerici per l'Analisi Strutturale, con studi sul comportamento a fatica ologociclica e a creep-fatica di materiali per impieghi strutturali e nel campo della Meccanica della Frattura, condotti attraverso un approccio multidisciplinare, per l'epoca assolutamente innovativo, comprendente il progetto e la conduzione di complesse attività sperimentali, lo sviluppo di metodi avanzati di modellazione numerica (per esempio: algoritmi innovativi per la modellazione del comportamento dei materiali in regime visco-elasto-plastico sotto carichi ciclici) e lo sviluppo di modelli comportamentali.

Di particolare rilievo, a partire dal 1983, la conduzione di un importante programma sperimentale finalizzato alla previsione del rischio di frattura in reattori nucleari di tipo pressurizzato. Tale attività, inserita al massimo livello nello scenario internazionale, ha previsto collaborazioni con enti e istituzioni a livello globale tra le quali l'Oak Ridge National Laboratory in Tennessee (USA) e lo Staatliche Materialpruffungsanstalt di Stoccarda, laboratori presso i quali il professor Vitale ha trascorso periodi di studio e lavoro.

A partire dalla fine degli anni '80 il professor Vitale ha esteso con successo il suo impegno scientifico al campo automobilistico. In particolare, in collaborazione con le maggiori aziende del settore (fra cui FIAT, Ferrari e Piaggio), ha attivato numerosi programmi di ricerca finalizzati allo sviluppo di soluzioni e metodologie di progetto innovative, tra cui si segnalano gli studi sulla rumorosità delle trasmissioni, sui power-trains ibridi e sulle tecniche di simulazione per ridurre il time-to-market.
Nel 1999 ha coordinato un progetto di rilevante interesse nazionale sui propulsori ibridi culminato con il brevetto di un motore per veicoli a due ruote, esteso a livello internazionale, che ha condotto allo sviluppo dello scooter MP3 Hybrid da parte di Piaggio.
Nel 2005 ha coordinato la definizione del progetto ¨Filiera idrogeno", inserito nel Piano Regionale di Sviluppo della Toscana e finalizzato allo sviluppo di tecnologie per la mobilità sostenibile.

Il professor Vitale è inventore di brevetti nazionali e internazionali e autore o coautore di circa 100 pubblicazioni e di alcuni testi didattici nonché curatore dell'edizione di volumi monografici. È stato più volte relatore invitato in convegni nazionali e internazionali e ha svolto incarichi scientifici di livello internazionale.

Il professor Vitale ha svolto incarichi didattici nelle Facoltà di Ingegneria di Pisa e di Trento come titolare degli insegnamenti di Costruzione di Macchine, Progettazione Assistita delle Strutture Meccaniche, Costruzioni Automobilistiche e Costruzione di Apparecchiature Chimiche.

A partire dal 1996, il professor Vitale si è impegnato anche nell'attività di gestione e di indirizzo strategico delle strutture universitarie, ricoprendo molteplici incarichi. Dal 1996 al 1998 è stato Direttore del Dipartimento di Costruzioni Meccaniche e Nucleari e, in tale ruolo, ha promosso la fusione con il Dipartimento di Ingegneria della Produzione che ha dato vita al Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione di cui è stato il primo Direttore. Dal novembre 2000 all'ottobre 2002 ha ricoperto la carica di Prorettore per la Ricerca Applicata. Dal 2001 al 2003 è stato presidente della giunta del settore scientifico disciplinare ING-IND/14.
Dal novembre 2002 al dicembre 2009 è stato, per due mandati, Preside della Facoltà di Ingegneria.

Nel 2004, nell'ambito della COPI, allora Conferenza dei Presidi di Ingegneria, il professor Vitale è stato uno dei fondatori del CISIA, Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l'Accesso all'università, di cui è stato dal 2005 il primo presidente. Il CISIA, che, per sua iniziativa, ha sede a Pisa, attualmente è un punto di riferimento di 53 atenei statali per conto dei quali fornisce strumenti e supporti in tema di accesso e orientamento universitario sull'intero territorio nazionale.
Il professor Vitale è stato inoltre titolare di diversi incarichi esterni all'Università, in qualità di amministratore di Enti territoriali per la promozione dell'innovazione e del trasferimento tecnologico.

Si pubblica di seguito il ricordo inviato dal professor Enrico Manfredi, già ordinario di Progettazione Meccanica e Costruzione di Macchine all'Università di Pisa:
"Incontrai per la prima volta Emilio Vitale quando egli scelse, per la sua tesi di laurea, un tema di ricerca avviato da Aldo Del Puglia, con il quale collaboravo, ed al quale egli, nel seguito della sua carriera, doveva dare importanti contributi. Nelle lunghe ore passate insieme per predisporre l'apparecchiatura di prova e poi durante le prove stesse, che a volte si prolungavano nella notte, imparai a conoscere quel giovane molisano pieno di risorse, sul quale si poteva fare sempre pieno affidamento. Ci univa, tra l'altro, una comune passione per le motociclette, con l'importante differenza che io mi ero accontentato di una tranquilla Aermacchi 'Ala azzurra' mentre egli gareggiava con una 'Ala d'oro' e, in seguito, con altre moto, fino alla fatale Yamaha dell'incidente del 2008.
Dopo la laurea si aprì per lui uno spiraglio per intraprendere quella carriera universitaria, verso la quale non esitai a spingerlo e nella quale egli avrebbe poi brillato, dimostrandosi tanto valido ricercatore quanto chiarissimo docente ed ispirato, oculato amministratore. Non ho il minimo dubbio che egli sarebbe stato un eccellente Rettore. Per dare un'idea delle qualità di Emilio Vitale mi piace qui riportare quanto già scrissi nel 2006 in occasione della sua candidatura al Rettorato.
Anni prima egli aveva assunto la responsabilità di una ricerca teorica e sperimentale, che richiedeva di progettare e svolgere difficili esperimenti di Meccanica della frattura, con sollecitazioni di origine termica, su elementi d'acciaio di grandi dimensioni. Fu in quell'occasione che, dal mio ufficio, sentii un applauso provenire dal laboratorio sperimentale, un applauso diretto ad Emilio Vitale. Ad applaudire, quella volta, dopo un esperimento perfettamente riuscito, erano stati i tecnici del Dipartimento: un pubblico esigente. In seguito ho sentito varie volte applaudire Emilio Vitale in modo altrettanto sincero: come Direttore del Dipartimento, come Presidente del Collegio dei docenti del suo settore scientifico-
disciplinare, come Preside della Facoltà di Ingegneria e come candidato al Rettorato. Non so immaginare per quali altri Presidi sarebbe stato tributato, in circostanze simili, quell'omaggio che gli studenti gli rivolsero, dopo l'incidente del 2008, appendendo fuori dal balcone dell'Aula Magna uno striscione con su scritto: 'Emilio, non mollare!'.
La sorte volle diversamente e fu allora che gli amici e l'Università di Pisa persero quella persona di rare qualità, che oggi ricordiamo con rimpianto".

L’Ateneo ricorda Maria Augusta Morelli Timpanaro, figura centrale della vita archivistica toscana e appassionata studiosa, scomparsa a inizio d’anno. Nata a Pisa nel 1938, fu sovrintendente Archivistico per la Toscana, direttrice dell’Archivio di Stato di Firenze e poi di Pisa nonché ispettore centrale per gli archivi.  Autrice di numerosi libri, dedicò particolare attenzione all'analisi della cultura e della società del XVIII secolo in Toscana di cui restano centrali i suoi studi sulla storia della stampa.
La sua figura è indissolubilmente legata a quella del marito, il filologo Sebastiano Timpanaro junior, scomparso nel 2000, e alla donazione della Collezione Timpanaro al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi.
Come ricorda l'attuale direttore del Museo, il professor Alessandro Tosi dell’Università di Pisa, "la figura di Maria Augusta Morelli Timpanaro è legata alla straordinaria collezione di opere di Sebastiano Timpanaro senior donata nel 1957 dalla moglie Maria Timpanaro Cardini e dal figlio Sebastiano Timpanaro junior all'Università di Pisa, che ha costituito il nucleo fondante del Gabinetto Disegni e Stampe, oggi conservato presso il Museo”.

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Una delle opere di Aligi Sassu della collezione Timpanaro conservate al Museo della Grafica

Fanno parte del fondo Timpanaro un prezioso nucleo di acqueforti di Giovanni Fattori e un corpus di opere ottocentesche a cui si uniscono disegni e incisioni di molti dei protagonisti della scena artistica di inzio Novecento per un totale di circa mille fogli.
“Tra le molte iniziative sulla raccolta – conclude Tosi – ne ricordo due seguite con particolare interesse da Maria Augusta Morelli, la mostra "Omaggio a Timpanaro", allestita a Palazzo Lanfranchi nel 2001/2002, e la giornata di studi "I Timpanaro: una famiglia di intellettuali del '900" organizzata presso il Museo della Grafica nel 2012”.

 

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