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Venerdì, 17 Febbraio 2012 16:16

Un'alleanza scientifica per l'Internet Governance

Accordo Economia-CNRStudiare come governare il sistema Internet, sia per quanto riguarda gli aspetti più propriamente normativi, sia per quanto riguarda temi più ampi quali la libertà di espressione attraverso la rete e la neutralità della stessa rete. Con l'obiettivo di approfondire la riflessione sull'Internet Governance, nuova materia di ricerca e di didattica, è nata la nuova alleanza scientifica tra la facoltà di Economia dell'Università di Pisa e l'Istituto di Informatica e Telematica del CNR. Quest'ultimo metterà a disposizione il proprio bagaglio di conoscenze e di esperienze sperimentali nel settore, mentre gli studiosi di Economia si concentreranno maggiormente sulla parte di analisi ed elaborazione dei dati. Il tutto con un'attenzione rivolta alla possibilità di coinvolgere nel progetto studenti, laureati e giovani studiosi dell'Ateneo.

Il Protocollo d'intesa tra i due enti è stato presentato venerdì 17 febbraio 2012 dal preside della facoltà di Economia, Dianora Poletti, e dal direttore dell'IIT del CNR, Domenico Laforenza, alla presenza del prorettore per la Ricerca applicata e l'innovazione, Paolo Ferragina, e della dirigente dell'IIT, Laura Abba.

Se in altri Paesi del mondo questa nuova e complessa disciplina, che incrocia aspetti giuridici, economici, tecnologici e politologici, gode già di uno status scientifico autonomo e riconosciuto, in Italia non è ancora così, motivo per cui questo Protocollo di Intesa ha un rilievo ancora maggiore. "Nel 1986 il CNR a Pisa, insieme ad altre istituzioni scientifiche, ha promosso e fatto circolare in Italia il protocollo TCP/IP – ha affermato Laura Abba, la responsabile scientifica dell'accordo - Successivamente si è qualificato come uno dei fondatori della Internet Society (ISOC) e oggi sta conducendo il passaggio dal vecchio protocollo di rete alla nuova versione, Ipv6. Non solo: il CNR, attraverso lo IIT, contribuisce con esperti scelti fra i propri ricercatori e tecnologi alla definizione di una posizione ufficiale italiana all'interno delle sedi in cui si decide il futuro di Internet, come l'Icann e l'Internet Governance Forum. La facoltà di Economia di Pisa è un'eccellenza italiana, anche in merito ai temi di Internet: è impegnata da anni in attività di studio in merito a differenti aspetti della rete e, in collaborazione con altre istituzioni, ha avviato un percorso di formazione sui profili giuridici, economici e aziendali dei modelli di gestione e sviluppo del sistema e sulle difficoltà, i rischi o le opportunità che Internet attualmente presenta. Per queste ragioni, siamo particolarmente lieti di aver dato vita a questa collaborazione".

Accordo Economia-CNR 1"Sono onorata – ha dichiarato la preside Poletti - che il prestigioso IIT per siglare il primo accordo con una facoltà universitaria abbia scelto la mia facoltà, nella quale l'attenzione verso queste tematiche è comprovata, tra altre iniziative, dalla presenza di un corso di insegnamento di Diritto dell'Informatica che sta per compiere il decimo anno della sua attivazione".

La collaborazione, oltre al promuovere attività didattiche e scientifiche relative alla Internet Governance, si propone di accrescere questo grande patrimonio di conoscenze e di renderlo disponibile alla comunità italiana non solo di esperti e operatori del settore, ma di tutti coloro che usano la rete.

Il Protocollo avrà un primo momento di attuazione il 27 febbraio, quando è programmata una lezione della dottoressa Abba alla facoltà di economia dedicata alla nascita di Internet.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
PisaNotizie.it 
PisaInformaFlash.it
 

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Venerdì, 17 Febbraio 2012 14:35

Le nuove frontiere del giornalismo on-line

manfellottoQual è il rapporto tra le nuove forme di giornalismo e il giornalismo tradizionale? E come convive la carta stampata con le nuove testate on-line? Per Bruno Manfellotto, direttore de l'Espresso, non c'è dubbio, Internet ha costretto i giornali a rinnovarsi e ha portato cambiamenti sostanziali nel modo di dare notizie: "Noi giornalisti cerchiamo di governare la rivoluzione che stiamo vivendo, ma nel nostro mondo c'è una cosa che pesa più delle altre: vince chi ha le notizie e chi le sa confezionare nel modo corretto. Quello che conta è mantenere il senso di responsabilità: Internet ha molte potenzialità, la cosa essenziale è saperne fare un uso corretto".

Bruno Manfellotto è stato ospite della Scuola dei Master della facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Pisa nella giornata inaugurale dei corsi e, salutato dal preside della facoltà Maurizio Iacono e dal direttore del master in Comunicazione pubblica e politica Adriano Fabris, ha tenuto un intervento che ha indagato le nuove frontiere del giornalismo on-line, partendo da un dato oggettivo: "La carta stampata ha costi elevati difficili da comprimere e il web dà la possibilità di fare informazione con risorse molto più contenute. Il problema è che la pubblicità sui nuovi canali è ancora insufficiente: è vero che si sta aprendo a Internet, ma lo sta facendo molto lentamente, anche perché l'individuazione del target di pubblico, fondamentale per i pubblicitari, è un'operazione molto complicata nel mondo della rete".

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Nonostante un futuro ancora non ben definito, sono molti i giornali che hanno accettato la sfida del web, dando vita a testate on-line curate e approfondite e aprendosi social network come Facebook e Twitter per veicolare le proprie notizie: "Esistono oggi giornali on-line che sono diventati punti di riferimento fondamentali per il dibattito culturale e politico dei rispettivi pubblici di riferimento", racconta Manfellotto.

"È il caso dell'Huffington Post, il sito americano che mette insieme l'informazione i base, un gossip "alto" che racconta i retroscena politici di Washington e blog che ospitano interventi di intellettuali, docenti universitari ed esponenti del mondo della cultura. Il sito statunitense ha di recente deciso di sbarcare in Europa e sta prendendo accordi con testate tra cui "Le Monde" in Francia, "El Pais" in Spagna e il gruppo "l'Espresso" in Italia per dar vita a piattaforme on-line che ricalchino le impostazioni di quella statunitense". Manfellotto annuncia poi che l'Huffington Post ha stretto l'accordo direttamente con il sito de l'Espresso, che presto si sdoppierà per diventare da un lato un notiziario in real time, con una parte dedicata ai blog e un'altra ai retroscena politici, dall'altro un sito esclusivamente di inchieste da far convivere con l'edizione cartacea.

masterFabrisMa la carta stampata è dunque destinata a scomparire? Il direttore de l'Espresso ricorda cosa gli ha confidato poco tempo fa il suo collega del settimanale americano "New Yorker": "Lui dice che i figli considerano la carta stampata come un "gatto morto", ma la realtà è che i giornali tradizionali hanno una tecnologia molto avanzata: si possono arrotolare e si possono facilmente mettere in borsa". E alla fine del suo intervento Manfellotto fa emergere l'opinione che un giornalista di lungo corso come lui – forse inevitabilmente – ha dei giornali tradizionali: "Un giornale è un luogo di valori che, soprattutto fino agli anni Settanta, dava un'identità precisa ai suoi lettori, facendoli sentire parte di un "pensiero" collettivo, di una comunità. I giornali on-line spesso non hanno identità ed è sempre bene tenere presente la fonte originaria".

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