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Il futuro degli studi giuridici torni al centro del dibattito sulla Sapienza
Dopo la lettera aperta scritta dai professori Umberto Breccia, Virginia Messerini, Alessandro Pizzorusso ed Eugenio Ripepe, anche il Consiglio di dipartimento di Giurisprudenza si è espresso per la prima volta in maniera ufficiale sulla questione del Palazzo della Sapienza, approvando all'unanimità il testo che pubblichiamo di seguito.
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Di fronte alla persistente chiusura della Sapienza, a poche settimane dalla diffusione dei risultati della perizia relativa alle condizioni di stabilità dell'edificio e a pochi giorni dall'approvazione in proposito di un ordine del giorno da parte del Consiglio comunale della nostra città, il Consiglio di dipartimento di Giurisprudenza, intervenendo per la prima volta in maniera formale sull'argomento, intende con il presente atto porre all'attenzione del rettore e dell'opinione pubblica cittadina alcune questioni, anche allo scopo di diffondere una più corretta e completa informazione.
Il dibattito pubblico intorno alla questione della Sapienza si è prevalentemente concentrato sul futuro della Biblioteca Universitaria, ignorando, o quanto meno sottovalutando, lo smembramento subito dalla Biblioteca Giuridica e dalla comunità scientifica e umana che si raccoglie intorno al dipartimento di Giurisprudenza, del quale fanno parte, oltre al personale docente e amministrativo, circa 5000 studenti, un centinaio di laureati iscritti alla Scuola di specializzazione per le professioni legali, più altrettanti dottorandi.
Infatti, sebbene l'Ateneo abbia tempestivamente attivato le migliori soluzioni per fare fronte all'emergenza, quest'ultima non è affatto finita, dal momento che Giurisprudenza vede una parte significativa e consistente dei suoi libri ancora non consultabili e quelli disponibili alla consultazione dislocati in quattro differenti luoghi. Ma soprattutto il dipartimento non ha, ad oggi, una sede centrale che lo rappresenti e gli dia identità culturale e scientifica, il che ha determinato una ferita gravissima all'efficienza e all'immagine di Giurisprudenza, tristemente riflessa nel vistoso calo degli iscritti subito a seguito della chiusura della Sapienza.
Abbiamo dovuto constatare, con rammarico, che la disattenzione ai problemi di Giurisprudenza ha connotato, forse inconsapevolmente, anche l'atteggiamento delle istituzioni locali, come sembra evincersi dal ricordato ordine del giorno del recente Consiglio comunale pisano nel quale neppure un rigo è stato dedicato al problema di Giurisprudenza.
Riteniamo che sia giunto il momento, ora che si può finalmente cominciare a ragionare del futuro della Sapienza su una base concreta, che l'attenzione dell'opinione pubblica cominci a concentrarsi anche sul futuro degli studi giuridici, che nella Sapienza occupavano, fino al momento della chiusura disposta in seguito a un'ordinanza del sindaco, l'intero piano terra, buona parte del primo piano e una discreta parte del secondo.
L'intento che ci anima è unicamente costruttivo e certamente alieno da ogni contrapposizione con istituzioni con le quali, per decenni, abbiamo condiviso il Palazzo della Sapienza senza frizioni e con reciproca utilità. Il dipartimento, alla luce dei risultati della perizia, sta predisponendo una proposta volta a garantire la piena identità e la massima efficienza di Giurisprudenza.
In definitiva, siamo convinti che il futuro della Sapienza non possa lasciare in secondo piano le esigenze vitali degli studi giuridici e del dipartimento di Giurisprudenza, che dovrà tornare a occupare quelle parti del palazzo da sempre utilizzate prima dell'improvvisa chiusura. Chiediamo pertanto al rettore di prendere ogni iniziativa per rappresentare anche presso l'opinione pubblica questa istanza che è da ritenere fondamentale non solo per il dipartimento ma per tutto l'Ateneo di Pisa e per l'intera città.
Il Consiglio di dipartimento di Giurisprudenza
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
PisaInformaFlash.it
PaginaQ.it
PisaToday.it
Oltre 9.000 studenti agli Open Days dell’orientamento
Sono più di 9.000 gli studenti delle scuole medie superiori che hanno partecipato agli Open days dell'orientamento, organizzati dall'Università di Pisa tra il 12 e il 20 febbraio 2014. Iscritti in larga parte alle ultime classi, i ragazzi provengono dal tradizionale bacino d'utenza dell'Ateneo pisano, che comprende quasi tutta la Toscana e la provincia de La Spezia, con significative presenze da diverse altre regioni, sia del Sud Italia, sia - e questo è un dato nuovo rispetto al passato - del Nord del Paese.
Il lusinghiero bilancio dell'appuntamento è stato tracciato, nell'Aula Magna del Polo Piagge, dal prorettore per i Rapporti con gli studenti, Rosalba Tognetti, dalla delegata per l'Orientamento in ingresso, Tiziana Goruppi, e dal personale che ha fatto da staff all'iniziativa.
Nell'edizione 2014 gli Open days dell'orientamento hanno consolidato e sviluppato con successo la formula avviata da già da alcuni anni, che prevede un calendario di presentazioni, lezioni e visite da seguire direttamente nelle sedi dei vari dipartimenti universitari. La prima accoglienza degli studenti è stata organizzata al Polo scientifico Fibonacci, in Largo Bruno Pontecorvo: qui il personale del Servizio orientamento dell'Ateneo e dell'Azienda regionale per il diritto allo studio ha provveduto a distribuire il materiale informativo sui corsi di studio e sui servizi offerti dalle due istituzioni, compreso il servizio di ascolto.
Le attività si sono quindi spostate nei dipartimenti, secondo un calendario ben preciso. All'interno delle diverse sedi, incontri di presentazione dell'offerta formativa e delle regole di accesso ai corsi si sono alternati con visite guidate alle varie strutture didattiche e di ricerca, oltre che ad alcuni musei dell'Ateneo. I ragazzi sono così stati coinvolti in attività pratiche di laboratorio e hanno potuto seguire le lezioni accademiche preparate specificatamente per loro, confrontandosi direttamente con i docenti e con il personale esperto nell'orientamento didattico.
"Il successo degli Open Days dell'orientamento - ha commentato la professoressa Rosalba Tognetti - conferma la grande capacità di attrazione dell'Università di Pisa, come è già emerso alcune settimane fa con i dati che registrano la crescita di quasi quattro punti percentuali delle immatricolazioni, in decisa e felice controtendenza rispetto a quanto sta avvenendo nel panorama nazionale. Il nostro Ateneo viene premiato per la tradizione e il prestigio, per l'elevato livello della didattica e della ricerca, ma anche per la qualità e la quantità dei servizi che mette a disposizione di tutti gli studenti".
"Rispetto allo scorso anno - ha concluso la professoressa Tiziana Goruppi - abbiamo triplicato il numero di visitatori, incontrando ragazzi motivati, interessati e con le idee già molto chiare sul percorso formativo da seguire. L'ottimo risultato raggiunto con questi Open Days è naturalmente frutto di un particolare impegno da parte degli organizzatori e per questo ringrazio davvero sentitamente tutti i docenti e gli Uffici che hanno collaborato per la riuscita dell'iniziativa".
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
PisaInformaFlash.it
PisaToday.it
NazionePisa.it
PisaNews.net