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Le piante si proteggono dal troppo sole grazie a speciali proteine “interruttore”
Se c’è troppo sole le piante si proteggono grazie a speciali proteine che agiscono come “interruttori” per accendere e spegnere specifiche interazioni tra molecole. La caratterizzazione di questo meccanismo che consente alle piante di sopravvivere a diverse condizioni di luce arriva da uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications e nato dalla collaborazione delle Università di Pisa e di Ginevra.
“Capire le strategie con le quali le piante riescono a proteggersi dall’eccessiva luce è importante per la nostra comprensione del mondo che ci circonda, ma non è solo questo e infatti comprendere le loro strategie di adattamento è estremamente importante per riuscire ad aumentare la produttività delle colture”, spiega la professoressa Benedetta Mennucci dell’Università di Pisa, che assieme al professor Francesco Luigi Gervasio dell’Università di Ginevra ha coordinato lo studio.
“La proteina che abbiamo studiato è presente nel fotosistema della piante ed ha il compito di raccogliere la luce solare e trasferire l’energia assorbita ad altre proteine, che portano avanti il processo fotosintetico”, racconta Edoardo Cignoni, dottorando dell’Università di Pisa, “per far questo contiene degli aggregati di molecole, clorofille e carotenoidi, che sono i principali protagonisti nella cattura della luce. Le nostre simulazioni di dinamica molecolare insieme ai calcoli quantomeccanici hanno mostrato come i moti della proteina riescono a controllare i processi fotoprotettivi, accendendo e spegnendo specifiche interazioni tra le molecole”.
Il gruppo di ricerca della professoressa Benedetta Mennucci (MoLECoLab) si studia, attraverso modelli computazionali multiscala, la risposta di sistemi biologici alla luce. Il lavoro della professoressa Mennucci è finanziato dal progetto European Research Council (ERC) Advanced Grant LIFETimeS.
Allo studio hanno inoltre partecipato il dottor Lorenzo Cupellini dell’Università di Pisa, Margherita Lapillo, all’epoca post-doc nel gruppo della professoressa Mennucci, e Silvia Acosta-Gutiérrez, all’epoca post-doc nel gruppo del professor Gervasio.
In ricordo del professore Pier Luigi Maffei
E’ scomparso all'inizio di dicembre all’età di 82 anni il professore Pier Luigi Maffei (foto), già ordinario Architettura tecnica presso la facoltà di Ingegneria dell’Ateneo pisano. Accanto alla lunga carriera universitaria, il professor Maffei è stato attivo nella vita civile e culturale di Pisa, come fondatore di Radio Incontro, l'emittente pisana di ispirazione cattolica tuttora in attività, e come consigliere comunale dal 1985 al 1990 tra le file della Democrazia Cristiana.
Di seguito pubblichiamo un ricordo del professore Maffei dell’amico e collega Valerio Cutini.
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Vorrei condividere con i colleghi dell'Ateneo il ricordo del prof. Pier Luigi Maffei e il dolore per la sua scomparsa, avvenuta nei primi giorni di dicembre.
Professore Ordinario di Architettura Tecnica, Pier Luigi Maffei è stato per anni Presidente del Corso di Laurea in Ingegneria Edile, e per lunghi decenni ha rappresentato uno dei punti di riferimento della Facoltà di Ingegneria e dell’area di Ingegneria Civile. Generazioni di colleghi e di studenti ne ricordano le qualità di studioso e l’impegno appassionato nella ricerca e nella didattica, che, animato da un forte senso etico e da sentimenti di profonda umanità, ha sempre coniugato con una costante presenza e l’impegno civile sul territorio.
In campo nazionale è riconosciuto come uno dei riferimenti dell’analisi del valore, e ricordato per essere stato fondatore del CESAV e Presidente dell’AIAV, Associazione Italiana per la Gestione e l'Analisi del Valore, della quale è rimasto Presidente Onorario fino alla scomparsa.
Prof. Ing. Valerio Cutini
Ordinario di tecnica e pianificazione urbanistica
DESTeC - Dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni