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Mercoledì, 12 Gennaio 2022 15:57

“Giustizia agile”: finanziato dal Ministero della Giustizia un progetto di Unipi in partnership con le altre università toscane e quelle di Lazio e Umbria

justitia g237c4246e 1920Lo scorso ottobre 2021, il nostro Ateneo si è sottoposto alla selezione avviata dal Ministero della Giustizia per il finanziamento di progetti di collaborazione tra Università e Tribunali finalizzati a realizzare uno degli obiettivi più ambiziosi e decisivi del PNRR: una migliore organizzazione della macchina giudiziaria, con tempi più rapidi di decisione da parte dei tribunali civili e penali.

Come risulta dal decreto del 5 gennaio 2022 della Direzione Generale per il Coordinamento delle politiche di coesione del ministero della Giustizia, tra i progetti finanziati vi è appunto quello presentato da una cordata di università dell’Italia centrale, coordinata dall’Università della Tuscia e composta da cinque Università della Toscana (la nostra, quella di Firenze, di Siena e le Scuole Sant’Anna di Pisa e IMT di Lucca), da altri quattro atenei del Lazio (le Università di Roma Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre e Cassino) e da uno dell’Umbria (Università di Perugia).

«Alla luce dell’importanza e della centralità di questo Progetto – che si colloca perfettamente al centro di relazioni che da tempo il nostro Ateneo ha instaurato col mondo della giustizia – » ha osservato il Rettore Prof. Mancarella «non posso che esprimere grande soddisfazione per l’esito della valutazione ministeriale. Un sentito ringraziamento va alla nostra preziosa componente accademica per il contributo che si è resa disponibile a dare onde conseguire l’obiettivo di rendere la giustizia italiana più efficiente e, al contempo, più attenta ai bisogni dei cittadini. Sono infine felice del coinvolgimento del Tribunale di Pisa, con il quale molte sono le iniziative condivise».

Il progetto ha ricevuto un finanziamento ministeriale complessivo di 8 milioni di euro per contribuire a rendere la macchina della giustizia più moderna ed efficiente. Le università partner metteranno a disposizione dei distretti giudiziari di Roma, Firenze e Perugia le loro competenze in area giuridica, economica e ingegneristica, per realizzare tre obiettivi:

- istituire e potenziare presso i tribunali l’Ufficio per il processo, destinato a supportare il lavoro dei giudici e dei cancellieri;

- ridurre drasticamente gli arretrati giudiziari, così da garantire la ragionevole durata dei processi;

- aggiornare la formazione universitaria, orientandola alle nuove esigenze delle figure professionali del comparto giustizia, incluse quelle legate all’innovazione tecnologica, alla individuazione di soluzioni green (con il superamento definitivo del cartaceo) e alla adozione di modalità intelligenti di riorganizzazione del lavoro.

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Mercoledì, 12 Gennaio 2022 11:24

Il ruolo del lupo per l’ecosistema nelle Alpi Apuane: finanziata una borsa di studio dal Parco e dall'Università di Pisa

Quali sono gli effetti della presenza del lupo per l’intero ecosistema delle Alpi Apuane? Può avere, il predatore numero uno, un ruolo importante anche nella conservazione delle specie vegetali? È quanto sta indagando uno studio coordinato dal professor Alessandro Massolo dell’Unità di Etologia, Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, in collaborazione con il professor Giovanni Argenti e Maria Ponzetta, ricercatrice del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari Ambientali e Forestali (DAGRI) dell’Università degli Studi di Firenze per la parte relativa ai rilievi sulla vegetazione, e del professor Francesco Rovero del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Firenze. Lo studio vede il coinvolgimento attivo anche del comando guardiaparco, dei tecnici faunistici del Parco delle Apuane e, ovviamente di studentesse e studenti delle Università di Pisa e di Firenze. Tra questi, due studenti residenti nell’area protetta: Luca Petroni, titolare di una borsa di dottorato cofinanziata dall’Università di Pisa e dall’Ente Parco, e Luca Natucci, tesista magistrale in Conservazione ed Evoluzione.

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“L’obiettivo del progetto – spiega il professor Alessandro Massolo – è studiare gli effetti regolatori del lupo sulla catena trofica dei mammiferi e come questi si riverberano anche sulle componenti vegetali”. Lo studio, in particolare, intende indagare i cosiddetti top-down effect dovuti alla presenza di un ‘top-predator’ come il lupo sulle Apuane, e il ruolo ecologico che questo predatore riveste. “Nelle Alpi Apuane – spiega il prof. Massolo – il lupo preda specie quali cinghiali, caprioli, mufloni, cervi, daini e capre rinselvatichite. L’effetto top-down è un effetto regolatore dei predatori su predatori più piccoli ma soprattutto sui popolamenti di prede. Può ridurne la densità, modificarne l’uso dello spazio e i ritmi di attività, oltreché alterare le relazioni di competizione diretta e indiretta tra le specie preda. A cascata, questi cambiamenti possono causare quindi un ridotto o differente impatto sulle specie vegetali e indirettamente anche sul suolo e sugli organismi in esso presenti. Lo studio si propone quindi di valutare se, e in che misura, tale effetto top-down sia riscontrabile sulle Apuane.”

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Carnivori apuani.


“Sono nato e cresciuto ai piedi delle Apuane e spero che questo progetto ci permetta di migliorare le conoscenze degli ecosistemi e delle interazioni che li plasmano, e che il nostro lavoro aiuti a far conoscere alle persone altri aspetti di un territorio straordinario – dichiara Luca Petroni, vincitore della borsa di dottorato per l’Università di Pisa, che svolgerà il suo studio nell’ambito di questo progetto.”

Per svolgere l’indagine, il territorio del Parco è stato suddiviso, tramite una griglia di 3x3 km, in 52 celle. In ciascuna cella è stato individuato un percorso fisso di 2 km lungo i quali raccogliere dati su segni di presenza indiretta (come feci e tracce) di lupi, volpi, mustelidi, ungulati domestici e selvatici, e un sito in cui collocare una fototrappola per il monitoraggio diretto della presenza di queste specie allo scopo di valutarne l’attività giornaliera e la loro distribuzione all’interno dell’area di studio. Inoltre, sempre usando la griglia come riferimento, sono stati individuati 13 siti in cui si è riscontrata regolare attività di marcatura fecale da parte di lupi, e una ventina di siti (punti di vantaggio) da cui condurre rilevamenti degli ululati indotti e spontanei dei lupi. Nei siti di marcatura si sta conducendo la raccolta di escrementi di lupo con cadenza bi- o tri-settimanale, mentre dai punti di vantaggio si conducono rilevamenti sulla frequenza e localizzazione di ululati indotti tramite stimolazioni (wolf-howling) o spontanee (usando microfoni ambientali) per identificare branchi riproduttivi. Infine, in alcune aree verranno effettuati rilievi sulla vegetazione silvo-pastorale per valutare l'impatto degli ungulati, in termini di prelievo della biomassa e di eventuali danni presenti.

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Ungulati apuani.


Come sottolinea il professor Massolo, è importante che il progetto sia condiviso e supportato coinvolgendo i residenti del parco. Per informazioni e segnalazioni di avvistamenti diretti o invio di fotografie e video interessanti, contattare i ricercatori coinvolti presso l’Università di Pisa Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Gli studiosi segnalano che, anche un esemplare di lupo investito da traffico stradale, potrebbe fornire indizi importanti e materiale per la genetica. Per questo il Parco invita a comunicare ai ricercatori tutte le informazioni in merito. (Fonte: Ufficio stampa Parco Alpi Apuane).

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