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Comunicati stampa

Pier Luigi Lopalco, professore di Igiene presso l’Università di Pisa, è stato eletto presidente del “Patto Trasversale per la Scienza”. La neonata associazione no profit, che ha fatto il suo debutto ufficiale alla Statale di Milano lo scorso 5 giugno, si è costituita per avviare concrete iniziative per promuovere e proteggere la scienza, iniziando dal campo biomedico.
“Il Patto nasce come un appello al mondo politico e civile per abbracciare in maniera incondizionata il valore universale della scienza – spiega Lopalco - In Italia purtroppo negli ultimi anni la scienza è finita spesso sotto attacco. Idee pseudoscientifiche e movimenti di ogni tipo, dall’anti-vaccinismo al negazionismo dell’AIDS alle terapie senza alcuna base clinica e scientifica, stanno provocando gravi danni alla salute pubblica”.
Nei prossimi tre anni del suo mandato il professore Lopalco lavorerà per rendere concreti i valori dell’appello a cui hanno già aderito oltre 6.000 fra associazioni, cittadini e scienziati, fra cui tre premi Nobel. Tutte le informazioni e le attività dell’associazione su www.pattoperlascienza.it e sui canali social Facebook e Instagram dedicati.

Martedì, 11 Giugno 2019 10:23

Henry Moseley e il numero atomico

Giovedì 13 giugno, alle ore 21, appuntamento alla Cittadella Galileiana con “Henry Moseley e il numero atomico”, incontro con Fabio Marchetti, docente dell’Università di Pisa. Nel 1913 la classificazione degli elementi chimici ideata quarant'anni prima da Dmitri Ivanovic Mendeleev aveva ormai riscosso la meritata considerazione da parte di tutti gli studiosi. Ma la presenza di qualche piccola incongruenza nel criterio di classificazione suggeriva che dovesse esistere un parametro diverso e più adatto. Un giovane fisico inglese, Henry G. Moseley, riuscì a trovarlo rendendo la tabella del tutto coerente, gettando luce sulle proprietà dell'atomo e fornendo le basi per una potente tecnica analitica oggi di largo impiego.
L’incontro fa parte del ciclo di conferenze divulgative “I giovedì della Cittadella Galileiana”, che quest'anno è dedicato a strutture, simmetrie, linguaggi naturali e artificiali. Gli incontri, a ingresso gratuito, si tengono nelle serate di giovedì a partire dal 9 maggio fino al 13 giugno. L’inizio delle conferenze è alle ore 21. Il ciclo è organizzato dal Museo degli Strumenti di Fisica (Sistema Museale di Ateneo) in collaborazione con la Ludoteca Scientifica (Dipartimento di Fisica).

Pier Luigi Lopalco, professore di Igiene presso l’Università di Pisa, è stato eletto presidente del “Patto Trasversale per la Scienza”. La neonata associazione no profit, che ha fatto il suo debutto ufficiale alla Statale di Milano lo scorso 5 giugno, si è costituita per avviare concrete iniziative per promuovere e proteggere la scienza, iniziando dal campo biomedico.

“Il Patto nasce come un appello al mondo politico e civile per abbracciare in maniera incondizionata il valore universale della scienza – spiega Lopalco - In Italia purtroppo negli ultimi anni la scienza è finita spesso sotto attacco. Idee pseudoscientifiche e movimenti di ogni tipo, dall’anti-vaccinismo al negazionismo dell’AIDS alle terapie senza alcuna base clinica e scientifica, stanno provocando gravi danni alla salute pubblica”.

 

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Il gruppo fondatore del Patto, da sinistra Gerardo D’Amico, Roberto Burioni, Pier Luigi Lopalco, Andrea Cossarizza, Guido Silvestri



Nei prossimi tre anni del suo mandato il professore Lopalco lavorerà per rendere concreti i valori dell’appello a cui hanno già aderito oltre 6.000 fra associazioni, cittadini e scienziati, fra cui tre premi Nobel. Tutte le informazioni e le attività dell’associazione su www.pattoperlascienza.it e sui canali social Facebook e Instagram dedicati.


Una delegazione dell’Università di Pisa, composta dal professor Francesco Marcelloni, prorettore per la Cooperazione e le relazioni internazionali, Laura Nelli, responsabile dell’Unità Promozione internazionale e Paola Capellini, responsabile dell’Unità Cooperazione internazionale, si è recata a Santo Domingo per firmare un accordo tra l'Università di Pisa e il Ministero dell’Educazione Superiore, Scienza e Tecnologia (MESCYT) della Repubblica Dominicana. La delegazione è stata accolta da Alejandrina German, ministra del MESCYT, da Narciso Reyes, viceministro per le Relazioni internazionali del MESCYT, da Alba Maria Cabral Peña-Gómez, ambasciatrice della Repubblica Dominicana in Italia e da Mario Beccia, funzionario dell’Ambasciata Italiana a Santo Domingo.

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Incontro con la ministra Alejandrina German.

L’accordo prevede che il MESCYT finanzi venti borse di studio per gli studenti dominicani distribuite nelle coorti accademiche 2019-2021 all’interno di programmi di laurea magistrale nelle aree di Agricoltura e Veterinaria, Ingegneria, Scienze Giuridiche, Economiche e Sociali, Matematica, Fisica.

“Questo accordo – afferma il prof. Marcelloni – è uno dei risultati di un costante lavoro effettuato negli ultimi mesi per incrementare le relazioni con i paesi latino americani. Grazie all’attività delle unità che si occupano della promozione e della cooperazione internazionale della nostra università e in particolare di Belkis Hernandez, sono stati organizzati numerosi incontri con le ambasciate dei paesi latino americani in modo da stabilire contatti con i loro ministeri dell’Educazione superiore e le loro università. Per quanto riguarda la Repubblica Dominicana, devo ringraziare l’ambasciatrice Maria Cabral Peña-Gómez, che ha creduto da subito in questo accordo e grazie al suo prezioso lavoro diplomatico lo ha reso possibile, e Johanne Peña Arias dell’ambasciata della Repubblica Dominicana a Roma”.

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La delegazione Unipi davanti alla sede del Ministero.

La delegazione dell’Università di Pisa ha anche incontrato esponenti di diverse università e istituti della Repubblica Dominicana (Universidad Nacional Pedro Henríquez Ureña, Universidad Iberoamericana, Instituto Tecnológico De Santo Domingo, Instituto Tecnológico De Las Americas, Autoridad Dominicana De Asuntos Marítimos, Sociedad Dominicana De Física, Universidad Católica Tecnológica De Barahona) con cui sono stati firmati accordi di collaborazione accademica e discusso future collaborazioni in vari ambiti, quali biologia marina, fisica, ingegneria, matematica, medicina, nanotecnologie, sismologia, turismo.

Il professor Marcelloni ha anche tenuto due conferenze riguardanti l’intelligenza artificiale, e in particolare l’estrazione automatica di opinioni dall’analisi dei tweet, presso l’Instituto Tecnológico De Las Americas e l’Universidad Nacional Pedro Henríquez Ureña. Le conferenze sono state anche un’occasione per presentare ai numerosi studenti presenti l’offerta didattica e le eccellenze dell’Università di Pisa.

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Conferenza del professor Marcelloni alla UNPHU, l’Universidad Nacional Pedro Henríquez Ureña.

Oltre 200 studenti dell’Università di Pisa hanno visitato le esposizioni ​MecSpe della Meccanica e dell’Industria Manifatturiera e ​SPS dell’Automazione e del Digitale a Parma, rispettivamente dal 28 al 30 marzo e dal 28 al 30 maggio 2019. L’iniziativa è stata proposta agli studenti che frequentano i corsi di Tecnologia meccanica al primo anno di Ingegneria dell'​Energia​, al terzo anno di Ingegneria ​gestionale e di Studi di fabbricazione e ottimizzazione dei processi produttivi delle lauree magistrali in Ingegneria meccanica e gestionale, tenuti dal ​professor Michele Lanzetta​, promotore e organizzatore dell’iniziativa, ed estesa fino ai limiti della capienza a tutti gli studenti regolarmente iscritti all’Università di Pisa.

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“Ogni anno accompagno gli studenti dei corsi magistrali (meno numerosi) in visita ad aziende eccellenti. Una fiera consente di scalare l’iniziativa nei numeri e nei contenuti: gli allievi ingegneri possono entrare in contatto, in uno spazio geografico e temporale circoscritto, con un gran numero di realtà, con l'opportunità di conoscere dal vivo prodotti, tecnologie e operatori all’avanguardia delle principali aziende manifatturiere sul panorama nazionale ed internazionale”.

L’iniziativa è stata promossa dal Centro Interdipartimentale per l’Aggiornamento, la Formazione e la Ricerca Educativa ​(CAFRE) diretto dal professor Lanzetta, quale sperimentazione estendibile anche ad altre aree culturali.

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Gli studenti hanno avuto l'opportunità di osservare dal vivo macchine di ogni genere in azione, conoscere le ultime novità e parlare direttamente con gli addetti ai lavori nel linguaggio dell’industria, che è ben diverso da quello utilizzato nelle aule universitarie. Membro di comitati scientifici, collaboratore VIP MecSpe e SPS, il prof. Lanzetta ha guadagnato un trattamento speciale per gli studenti.

Un percorso organizzato da SPS ha consentito la visita in piccoli gruppi agli stand di Heidenhain Italiana Srl, Beckhoff Automation, Mitsubishi Electric, Comau, Yaskawa Europe GmbH e Lenze. Nel corso della visita i ragazzi inoltre hanno visitato il ​District 4.0 e le Arene con dimostratori robotici.

Gli studenti hanno beneficiato dell’ingresso gratuito e del trasporto da Ingegneria a Parma su 5 date, grazie al budget offerto nell'ambito del ​progetto speciale per la didattica 2019 dell'Università di Pisa, con il cofinanziamento dei dipartimenti ​DESTEC e ​DICI​, dei corsi di studio citati e della fiera SPS che ha messo a disposizione un pullman.

Leggi il racconto degli studenti.

Sfoglia la fotogallery. Tutte le foto sono disponibili a questo link.

Giovedì 13 giugno, alle 21.15, a Palazzo dei Congressi, l'Orchestra e il Coro dell’Università di Pisa si esibiranno in "Symphonic Games", un concerto-tributo al videogioco "The Legend of Zelda", considerato uno dei più importanti videogiochi della storia, ideato e diretto da Shigeru Miyamoto e realizzato da Nintendo nel 1986. Dirige il maestro Manfred Giampietro. Ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili.
"The Legend of Zelda" è considerato uno dei videogiochi più importanti della storia ed è tutto declinato attorno al tentativo di un giovane, di nome Link, di salvare la principessa Zelda prigioniera. Il nome di quest’ultima è in onore di Zelda Sayre, la moglie dello scrittore Francis Scott Fitzgerald, donna emancipata e libera che, come altre all’epoca, nei ruggenti anni '20, rifuggivano il ruolo femminile tradizionale
Il compositore della maggior parte dei brani eseguiti nel concerto, ma anche, in generale, di quelli della Nintendo, è Koij Kondo. La colonna sonora originale, pubblicata in Giappone nel 1998, comprendeva ben ottantadue brani. Ne fu prodotta dopo poco tempo un’edizione statunitense leggermente ristretta e modificata e poi vi furono molti altri rimaneggiamenti e nuove composizioni, nel corso dei trenta anni della saga, con sempre l’accorgimento di riprendere in qualche modo i temi musicali iniziali per creare una continuità proprio tramite la musica. Il capitolo videoludico più famoso della saga, anche nella sua dimensione musicale, è di sicuro “Ocarina of Time”, nel quale le cinque note dell’ocarina devono essere suonate dal protagonista, Link, per scatenare determinati eventi, ma anche dal giocatore, che deve riprodurre la melodia usando appositi tasti.

 

Giovani e con la voglia di trasformare le proprie idee in imprese di successo. E’ questo il volto della tappa pisana dell’Italian CLab Express, il Giro d’Italia dell’innovazione nei Contamination Lab italiani, che si è svolta il 7 giugno al Polo Fibonacci dell’Università di Pisa. A portare la loro testimonianza c’erano ad esempio Eugenio Paluello e Alessandro Berti, studenti ventenni della laurea magistrale in Informatica, che hanno frequentato l’ultima edizione del Phd+ CLab, la palestra per futuri imprenditori dell’Ateneo pisano. L’idea che vogliono trasformare in una start-up si chiama BlockLock ed è una serratura smart basata sulla tecnologia blockchain che promette di rendere tutto super sicuro, anche le porte e le finestre di casa. C’è poi chi come Idamaria Franco, 28 anni, una laurea in materia umanistiche e studentessa del Phd+ CLab 2018, ha scommesso di rendere più accessibile il patrimonio artistico anche a persone con disabilità. La sua idea è già diventata una start up che si chiama Evra e insieme a un team di professionisti che si occupano di realtà virtuale ha creato un software 3D per migliorare la fruizione dei musei da parte dei malati di SLA.
La tappa pisana dell’Italian CLab Express è stata così anche l’occasione per ascoltare idee e progetti nati dalla fucina del CLab Pisa di cui il professor Leonardo Bertini, delegato per la promozione delle iniziative si spin off, start up e brevetti, ha tracciato un bilancio delle attività.
“L’Università di Pisa crede fermamente nella valenza didattica e sociale del Contamination Lab Pisa – ha quindi sottolineato il rettore Paolo Mancarella nell’introdurre i lavori - e per questo vi ha investito risorse importanti in collaborazione con le altre realtà universitarie del territorio, dalla Scuola Superiore Sant'Anna alla Scuola Normale Superiore e alla Scuola IMT Alti Studi di Lucca”.
Un tema, quello di investire sull’imprenditorialità giovanile coinvolgendo il territorio, che è stato anche al centro dell’intervento della dottoressa Maria Punzo, presidente della Commistione Cultura del Comune di Pisa, che ha partecipato all’iniziativa insieme a moltissimi altri relatori. Fra questi Laura Poletti e Marco Casto dell’Università di Cagliari venuti a Pisa per presentare l’Italian Clab Network, la professoressa Giovanna Mariani dell’Università di Pisa e i rappresentanti di community e imprese nuove e in divenire - Palpreast, Start-up Grind, TTTecnosistemi e Biobeat.
E se l’argomento specifico di questa tappa pisana era aprire il mondo della autoimprenditorialità a un ambito internazionale, non sono mancati nel pubblico anche alcuni studenti stranieri con la voglia di imparare a fare impresa. Fra loro, nelle prime file, Satheesh Thallapally, ventisettenne Indiano che all’Università di Pisa studia Ingegneria aerospaziale e che sogna di sviluppare un business nel campo dei sistemi propulsione elettrica dei satelliti: “Sono venuto a studiare a Pisa perché qui in Europa – ha raccontato parlando in inglese – la ricerca è più approfondita che negli Stati Uniti”.
Ricerca che ora cerca sempre di più di uscire dall’ambito accademico per incontrare mercato e impresa, un impegno che è al centro della missione del CLab di Pisa, come ha dimostrato anche questa tappa pisana dell’Italian CLab Express.

 

Giovani e con la voglia di trasformare le proprie idee in imprese di successo. E’ questo il volto della tappa pisana dell’Italian CLab Express, il Giro d’Italia dell’innovazione nei Contamination Lab italiani, che si è svolta il 7 giugno al Polo Fibonacci dell’Università di Pisa. A portare la loro testimonianza c’erano ad esempio Eugenio Paluello e Alessandro Berti, studenti ventenni della laurea magistrale in Informatica, che hanno frequentato l’ultima edizione del Phd+ CLab, la palestra per futuri imprenditori dell’Ateneo pisano. L’idea che vogliono trasformare in una start-up si chiama BlockLock ed è una serratura smart basata sulla tecnologia blockchain che promette di rendere tutto super sicuro, anche le porte e le finestre di casa.

 

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Da sinistra Alessandro Berti ed Eugenio Paluello

 

C’è poi chi come Idamaria Franco, 28 anni, una laurea in materia umanistiche e studentessa del Phd+ CLab 2018, ha scommesso di rendere più accessibile il patrimonio artistico anche a persone con disabilità. La sua idea è già diventata una start up che si chiama Evra e insieme a un team di professionisti che si occupano di realtà virtuale ha creato un software 3D per migliorare la fruizione dei musei da parte dei malati di SLA.

Idamaria Franco

 

La tappa pisana dell’Italian CLab Express è stata così anche l’occasione per ascoltare idee e progetti nati dalla fucina del CLab Pisa di cui il professor Leonardo Bertini, delegato per la promozione delle iniziative si spin off, start up e brevetti, ha tracciato un bilancio delle attività.

 

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Da sinistra, Maria Punzo, Paolo Mancarella, Leonardo Bertini, Giovanna Mariani

 

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La squadra del Clab Pisa, tutto lo staff e gli allievi del corso 2019

 

“L’Università di Pisa crede fermamente nella valenza didattica e sociale del Contamination Lab Pisa – ha quindi sottolineato il rettore Paolo Mancarella nell’introdurre i lavori - e per questo vi ha investito risorse importanti in collaborazione con le altre realtà universitarie del territorio, dalla Scuola Superiore Sant'Anna alla Scuola Normale Superiore e alla Scuola IMT Alti Studi di Lucca”.

Un tema, quello di investire sull’imprenditorialità giovanile coinvolgendo il territorio, che è stato anche al centro dell’intervento della dottoressa Maria Punzo, presidente della Commistione Cultura del Comune di Pisa, che ha partecipato all’iniziativa insieme a moltissimi altri relatori. Fra questi Laura Poletti e Marco Casto dell’Università di Cagliari venuti a Pisa per presentare l’Italian Clab Network, la professoressa Giovanna Mariani dell’Università di Pisa e i rappresentanti di community e imprese nuove e in divenire - Palpreast, Start-up Grind, TTTecnosistemi e BioBeats.

Il camper del tour al Polo Fibonacci dell’Università di Pisa

E se l’argomento specifico di questa tappa pisana era aprire il mondo della autoimprenditorialità a un ambito internazionale, non sono mancati nel pubblico anche alcuni studenti stranieri con la voglia di imparare a fare impresa. Fra loro, nelle prime file, Satheesh Thallapally, ventisettenne Indiano che all’Università di Pisa studia Ingegneria aerospaziale e che sogna di sviluppare un business nel campo dei sistemi propulsione elettrica dei satelliti: “Sono venuto a studiare a Pisa perché qui in Europa – ha raccontato parlando in inglese – la ricerca è più approfondita che negli Stati Uniti”.

 

Satheesh Thallapally



Ricerca che ora cerca sempre di più di uscire dall’ambito accademico per incontrare mercato e impresa, un impegno che è al centro della missione del CLab di Pisa, come ha dimostrato anche questa tappa pisana dell’Italian CLab Express.

 

Grazie ai fondi speciali per la didattica dell'Ateneo, un gruppo di allievi della Laurea magistrale in Progettazione e Gestione del Verde Urbano e del Paesaggio ha visitato Londra dove ha potuto visitare i più importanti parchi, vivai e giardini storici.

Pubblichiamo di seguito il resoconto di due studenti che hanno partecipato al viaggio.
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Il gruppo di studenti ProGeVuP, in compagnia di Jakie Stater, in Hyde Park

Lezioni fuori sede indimenticabili per un gruppo di studenti dell’Università di Pisa che dal 20 al 26 maggio hanno potuto vivere un’esperienza unica a contatto con i più importanti parchi, vivai e giardini storici di Londra. Il “Garden Technical Tour 2019” (questo il nome del progetto) ha consentito a diciotto allievi del corso in Progettazione e Gestione del Verde Urbano e del Paesaggio (Laurea Magistrale del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali), accompagnati dai docenti Cristina Nali, Francesco Monacci e Lorenzo Cotrozzi, di approfondire le conoscenze teoriche e tecniche che si nascondono dietro al mondo dei giardini. Il viaggio ha previsto la possibilità di svolgere esperienze dirette in importanti complessi come i Royal Botanic Gardens, non solo il centro d’eccellenza per il gardening e la ricerca, ma anche un meraviglioso connubio di architettura, vegetazione e arte contemporanea.

Particolare interesse ha suscitato anche la partecipazione al Chelsea Flower Show, da oltre un secolo l’appuntamento più prestigioso del giardinaggio mondiale, dal tradizionale al contemporaneo, passando per l’etnico e il sostenibile, organizzato dalla Royal Horticultural Society e inaugurato personalmente dalla Regina. Si tratta di uno degli eventi più importanti della stagione sociale estiva londinese, dal punto di vista non solo botanico, ma anche mondano e culturale (vi partecipano ogni anno i membri più importanti dell’aristocrazia, attori, cantanti e noti professionisti).

Ampio spazio è stato dedicato anche ai lavori degli studenti. Durante la visita ai più importanti parchi londinesi (Hyde Park, St. James’s Park, Green Park e Kensigton Gardens), essi, divisi in gruppi, hanno avuto modo di illustrare il tema loro assegnato, affrontando l’argomento sul piano sia storico-sociale che botanico. A integrare e supportare le spiegazioni degli allievi è stata Jakie Stater, esperta guida londinese che ha accompagnato il gruppo.

Presso la Hillier Nursery di Winchester, un importante vivaio che sorge nel cuore della storica città, gli studenti hanno avuto modo di approfondire l’opportunità di organizzare soggiorni di alternanza studio-lavoro specialistici. Inoltre, la visita ai Sir Harold Hillier Gardens ha permesso loro di immergersi in una moltitudine di ambienti diversi (il bog garden, il woodland garden ricchissimo di rododendri e la Centenary Border), ognuno dei quali presentava caratteristiche proprie e uniche.

Questo viaggio non solo ha accresciuto il bagaglio culturale dei partecipanti, ma ha fornito loro gli strumenti indispensabili per accedere “a testa alta” alla vera attività professionale di cui un giorno saranno i protagonisti.

Raffaele Bonsignori e Lorenzo Diddi
Studenti della laurea magistrale in Progettazione e Gestione del Verde Urbano e del Paesaggio

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