Sono arrivate le "Agende 2022" dello Store Unipi
Le agende dell'Università di Pisa 2022 sono ecosostenibili e realizzate con bucce e torsoli di mela.
Le agende sono acquistabili nello Store Unipi presso la biglietteria dell'Orto e Museo Botanico, in via Luca Ghini 13 - Pisa, o prenotabili scriverendo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Per tutte le informazioni e per scoprire tutti gli altri prodotti con il marchio ufficiale del cheubino visita la pagina: https://www.unipi.it/index.php/store
Il professor Enrico Medda nominato socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei
Il professor Enrico Medda (1957), ordinario di Lingua e letteratura greca presso il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, è stato eletto socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei. La cerimonia ufficiale di nomina si è svolta giovedì 11 novembre a Roma presso la sede dell’Accademia.
Dopo gli studi universitari (1975-1979), condotti sotto la guida di Vincenzo Di Benedetto alla Scuola Normale Superiore e all’Università di Pisa (ove ha raccolto e perpetua oggi l’insigne eredità scientifica del suo maestro), Medda ha conseguito nel 1983 il diploma di perfezionamento alla Scuola Normale. Dopo una pluriennale esperienza da docente di materie letterarie, latino e greco nel Liceo classico, ha proseguito il suo impegno di ricerca e insegnamento presso la Scuola Normale (1992-2006) e l’Università di Pisa (dal 2006), dov’è professore ordinario di Lingua e letteratura greca dal 2018. Nel 2014 è stato professeur invité presso l’École Normale Supérieure de Paris.
Il professor Medda è condirettore della rivista “LEXIS. Poetica, retorica e comunicazione nella tradizione classica” (Venezia), membro del comitato scientifico di “Studi Classici e Orientali” (Pisa) e dell’advisory board di “PHILOLOGUS. Zeitschrift für antike Literatur und ihre Rezeption” (Berlino). Dal 2020 è presidente del corso di laurea magistrale in Filologia e Storia Antica dell’Università di Pisa ed è membro del Gruppo di Esperti Valutatori di Area 10 - Scienza dell’Antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche nell’ambito della Valutazione della Qualità della Ricerca 2014-2019 dell’ANVUR.
Le ricerche di Enrico Medda si concentrano su temi di oratoria, commedia e soprattutto tragedia greca di epoca classica, affrontati con gli strumenti della critica testuale e dell’analisi letteraria. Di particolare rilievo è la sua costante esplorazione della dimensione scenica e performativa del testo drammatico, iniziata con la monografia La tragedia sulla scena. La tragedia greca in quanto spettacolo teatrale, scritta a quattro mani con Vincenzo Di Benedetto (1997, 2002). Tale prospettiva di ricerca è sfociata in innumerevoli contributi scientifici (una parte dei quali è raccolta nel volume La saggezza dell’illusione, 2013), ma anche nell’adattamento in lingua italiana delle Fenicie di Euripide per la messa in scena a cura dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico al Teatro Greco di Siracusa con la regia di Valerio Binasco (2017). Nel contempo Medda coltiva un vivo interesse per la storia della disciplina, testimoniato ad esempio dalla monografia (2006) su Gottfried Hermann (1772-1848), suo illustre predecessore negli studi eschilei. Vera e propria summa della sua poliedrica e profonda attività filologica è l’edizione in tre tomi dell’Agamennone di Eschilo, uscita nel 2017 per l’Edizione Nazionale dei Classici Greci e Latini promossa dall’Accademia dei Lincei. In seno a questa stessa iniziativa lavora ora all’edizione con commento delle Coefore, insieme ad Andrea Taddei. Di questo impegno nel progetto editoriale linceo dedicato alla nuova edizione complessiva dei drammi di Eschilo, così come della sua decennale sapiente attività di studioso e maestro formatore di generazioni di giovani filologi pisani, la nomina a socio nazionale dell’Accademia dei Lincei è riconoscimento e onore.
Qualità della didattica e competenze degli insegnanti neoassunti
Come osservare e valutare le competenze degli insegnanti neoassunti e quali strumenti mettere in campo per questo obiettivo, necessario per migliorare la qualità della didattica. È appena partito in Toscana un percorso sperimentale, che applica i risultati di una ricerca in atto, nata dalla collaborazione tra l'Ufficio Scolastico Regionale (USR) e le Università di Firenze, Pisa e Siena, cominciando proprio dai docenti che si trovano nel periodo di prova.
Questo progetto, unico in Italia, fa parte dell’accordo di collaborazione culturale e scientifica per lo sviluppo di percorsi congiunti di studio, ricerca e formazione sul profilo professionale dei docenti della scuola secondaria, siglato dai tre atenei e dall’USR un anno fa.
Con la presentazione a 250 dirigenti scolastici della Toscana, alla presenza del Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale Ernesto Pellecchia e dal Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero Istruzione Stefano Versari, il percorso è entrato nei giorni scorsi nella sua fase operativa.
Il prossimo 20 dicembre prenderà avvio una formazione specifica, con la collaborazione dei docenti universitari di Firenze, Pisa e Siena, rivolta ai docenti tutor della secondaria di I e di II grado che intenderanno avvalersi degli strumenti condivisi tra atenei e USR per la Toscana, al fine di utilizzare propriamente tali strumenti di osservazione e valutazione delle competenze dei docenti in anno di formazione e di prova. I materiali da sperimentare sono stati prodotti da gruppi di lavoro coordinati da Luca Salvini e Elisabetta Bonalumi per il MIUSR, Giovanna Del Gobbo per l'Università di Firenze, Pietro Di Martino per l'Università di Pisa, Emilio Mariotti per l'Università di Siena.
Il professor Enrico Medda nominato socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei
Il professor Enrico Medda (1957), ordinario di Lingua e letteratura greca presso il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, è stato eletto socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei. La cerimonia ufficiale di nomina si è svolta giovedì 11 novembre a Roma presso la sede dell’Accademia.
Dopo gli studi universitari (1975-1979), condotti sotto la guida di Vincenzo Di Benedetto alla Scuola Normale Superiore e all’Università di Pisa (ove ha raccolto e perpetua oggi l’insigne eredità scientifica del suo maestro), Medda ha conseguito nel 1983 il diploma di perfezionamento alla Scuola Normale. Dopo una pluriennale esperienza da docente di materie letterarie, latino e greco nel Liceo classico, ha proseguito il suo impegno di ricerca e insegnamento presso la Scuola Normale (1992-2006) e l’Università di Pisa (dal 2006), dov’è professore ordinario di Lingua e letteratura greca dal 2018. Nel 2014 è stato professeur invité presso l’École Normale Supérieure de Paris.
Il professor Medda è condirettore della rivista “LEXIS. Poetica, retorica e comunicazione nella tradizione classica” (Venezia), membro del comitato scientifico di “Studi Classici e Orientali” (Pisa) e dell’advisory board di “PHILOLOGUS. Zeitschrift für antike Literatur und ihre Rezeption” (Berlino). Dal 2020 è presidente del corso di laurea magistrale in Filologia e Storia Antica dell’Università di Pisa ed è membro del Gruppo di Esperti Valutatori di Area 10 - Scienza dell’Antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche nell’ambito della Valutazione della Qualità della Ricerca 2014-2019 dell’ANVUR.
Le ricerche di Enrico Medda si concentrano su temi di oratoria, commedia e soprattutto tragedia greca di epoca classica, affrontati con gli strumenti della critica testuale e dell’analisi letteraria. Di particolare rilievo è la sua costante esplorazione della dimensione scenica e performativa del testo drammatico, iniziata con la monografia "La tragedia sulla scena. La tragedia greca in quanto spettacolo teatrale", scritta a quattro mani con Vincenzo Di Benedetto (1997, 2002). Tale prospettiva di ricerca è sfociata in innumerevoli contributi scientifici (una parte dei quali è raccolta nel volume "La saggezza dell’illusione", 2013), ma anche nell’adattamento in lingua italiana delle "Fenicie" di Euripide per la messa in scena a cura dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico al Teatro Greco di Siracusa con la regia di Valerio Binasco (2017).
Nel contempo Medda coltiva un vivo interesse per la storia della disciplina, testimoniato ad esempio dalla monografia (2006) su Gottfried Hermann (1772-1848), suo illustre predecessore negli studi eschilei. Vera e propria summa della sua poliedrica e profonda attività filologica è l’edizione in tre tomi dell’ "Agamennone" di Eschilo, uscita nel 2017 per l’Edizione Nazionale dei Classici Greci e Latini promossa dall’Accademia dei Lincei. In seno a questa stessa iniziativa lavora ora all’edizione con commento delle "Coefore", insieme ad Andrea Taddei. Di questo impegno nel progetto editoriale linceo dedicato alla nuova edizione complessiva dei drammi di Eschilo, così come della sua decennale sapiente attività di studioso e maestro formatore di generazioni di giovani filologi pisani, la nomina a socio nazionale dell’Accademia dei Lincei è riconoscimento e onore.
Provisions on the booster shot for subjects vaccinated abroad with a Covid-19 vaccine not authorized by the European Medicine Agency-EMA
Given the opinion of the Technical Scientific Committee of the Italian Medicines Agency-AIFA Agenzia Italiana del Farmaco (reference no. STDG P 128960 of 4 November 2021), following the opinions expressed by the Permanent Monitoring Group on SARS-CoV-2 infection of the Italian Health Council-CSS Consiglio Superiore di Sanità on 1 September 2021 and the Technical Scientific Committee under the Order of the Head of the Civil Protection Department (O.C.D.P.C.- Ordinanza del Capo Dipartimento Protezione Civile) no. 751 of 2021 during the session of 3 September 2021, it is noted that, within the anti-SARS-CoV-2/Covid-19 vaccination campaign, subjects vaccinated abroad with a Covid-19 vaccine not authorized by the European Medicine Agency-EMA are allowed to receive a booster shot with a m-RNA vaccine according to the authorized booster doses (30 mcg in 0,3 mL for Comirnaty by Pfizer/BioNTech; 50 mcg in 0,25 mL for Spikevax by Moderna) starting from 28 days and up to a maximum of 6 months (180 days) from the completion of the primary vaccine course.
The completion of this integrated vaccination course is recognized as equivalent pursuant to the Law Decree no. 52 art. 9, paragraph 1, lett. b) of 22 April 2021, converted with amendments by the Law no. 87 of 17 June 2021.
After the maximum term of 6 months from the primary course completion with a vaccine not authorized by EMA, as well as in the event of failure to complete it, the procedure with a complete primary vaccination course with m-RNA vaccine is possible according to the relevant authorized doses.
incarico di lavoro autonomo per ““creazione dei testi,scelta delle immagini e pubblicazione on-line dei progetti 2021 del Laboratorio MAPPA”
1961: l’anno in cui l’Italia si trovò nel futuro
Il 13 novembre 1961 rappresenta una pietra miliare dell’informatica italiana: alla presenza del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi si inaugura a Pisa la CEP, la Calcolatrice Elettronica Pisana costruita grazie all’accordo tra Università di Pisa e Olivetti. Con oltre 3000 valvole, 2000 transistor, 12000 diodi al germanio, la macchina occupa un’intera stanza, e permette di risolvere in pochi minuti un sistema di 100 equazioni lineari in 100 incognite.
Per celebrare i sessanta anni della Calcolatrice Elettronica Pisana, il primo computer scientifico italiano, il 13 novembre dalle 10,15 a Pisa si svolgerà il convegno “1961: l’anno che cambiò l’informatica italiana”. L’appuntamento è al Polo Congressuale Le Benedettine (Piazza S. Paolo a Ripa d'Arno, 16 - Pisa) e in streaming sui canali social di Università di Pisa Internet Festival.
Il convegno è organizzato nell’ambito dell’Internet Festival 2021 dall’Università di Pisa in collaborazione con l’Istituto di Informatica e Telematica (CNR-IIT), l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “A. Faedo” (CNR-ISTI) e l’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “M. Picone” (CNR-IAC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
La CEP in una foto dell'epoca
Il programma della giornata prevede durante la mattina l’intervento da remoto di Walter Veltroni, la presentazione della graphic novel di Ciaj Rocchi e Matteo Demonte “La macchina zero” e l’anteprima di “Pionieri dell’informatica. Uomini e donne all’alba della rivoluzione digitale”. Quest’ultimo progetto, promosso dal Museo degli Strumenti per il Calcolo del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Pisa e realizzato a cura di Nanof e Acquario della Memoria, raccoglie testimonianze audiovisive dei protagonisti dell’epoca, alcuni dei quali presenti all’evento. Nel pomeriggio seguiranno alcuni interventi di studiosi che ripercorreranno gli avvenimenti e i personaggi dei primi anni dell’informatica italiana.
Il convegno sarà l’occasione per ricordare l’avventura pionieristica della CEP, nata da una straordinaria convergenza di sforzi e coraggio visionario di politici, ricercatori e imprenditori, che spiega molto della storia recente non solo della città toscana, ma del nostro Paese. Alla CEP infatti contribuirono, oltre a Università e Olivetti, anche le Province e i Comuni di Pisa, Livorno e Lucca, che investirono nel progetto 120 milioni di lire – l’equivalente di 2 milioni di euro – contribuendo a quel fertile rapporto tra accademia e impresa che ha dato vita a un pezzo fondamentale della storia dell’informatica in Italia.
Nato grazie anche all’interessamento di Enrico Fermi e di Adriano Olivetti, che nella città toscana avrebbe aperto un laboratorio di ricerche avanzate nel campo dell'elettronica, il progetto pisano della CEP vide fra i suoi primi collaboratori l’ingegnere Mario Tchou. L’evento ricorderà anche questo illustre scienziato italo-cinese, artefice dei calcolatori ELEA della Olivetti, scomparso in un incidente pochi giorni prima dell’inaugurazione della CEP.
1961: l’anno in cui l’Italia si trovò nel futuro
Il 13 novembre 1961 rappresenta una pietra miliare dell’informatica italiana: alla presenza del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi si inaugura a Pisa la CEP, la Calcolatrice Elettronica Pisana costruita grazie all’accordo tra Università di Pisa e Olivetti. Con oltre 3000 valvole, 2000 transistor, 12000 diodi al germanio, la macchina occupa un’intera stanza, e permette di risolvere in pochi minuti un sistema di 100 equazioni lineari in 100 incognite.
Per celebrare li sessanta anni della Calcolatrice Elettronica Pisana, il primo computer scientifico italiano, il 13 novembre dalle 10,15 a Pisa si svolgerà il convegno “1961: l’anno che cambiò l’informatica italiana”. L’appuntamento è al Polo Congressuale Le Benedettine (Piazza S. Paolo a Ripa d'Arno, 16 - Pisa) e in streaming sui canali social di Università di Pisa Internet Festival.
Il convegno è organizzato nell’ambito dell’Internet Festival 2021 dall’Università di Pisa in collaborazione con l’Istituto di Informatica e Telematica (CNR-IIT), l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “A. Faedo” (CNR-ISTI) e l’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “M. Picone” (CNR-IAC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Il programma della giornata prevede durante la mattina l’intervento da remoto di Walter Veltroni, la presentazione della graphic novel di Ciaj Rocchi e Matteo Demonte “La macchina zero” e l’anteprima di “Pionieri dell’informatica. Uomini e donne all’alba della rivoluzione digitale”. Quest’ultimo progetto, promosso dal Museo degli Strumenti per il Calcolo dell’Università di Pisa e realizzato a cura di Nanof e Acquario della Memoria, raccoglie testimonianze audiovisive dei protagonisti dell’epoca, alcuni dei quali presenti all’evento. Nel pomeriggio seguiranno alcuni interventi di studiosi che ripercorreranno gli avvenimenti e i personaggi dei primi anni dell’informatica italiana.
Il convegno sarà l’occasione per ricordare l’avventura pionieristica della CEP, nata da una straordinaria convergenza di sforzi e coraggio visionario di politici, ricercatori e imprenditori, che spiega molto della storia recente non solo della città toscana, ma del nostro Paese. Alla CEP infatti contribuirono, oltre a Università e Olivetti, anche le Province e i Comuni di Pisa, Livorno e Lucca, che investirono nel progetto 120 milioni di lire – l’equivalente di 2 milioni di euro – contribuendo a quel fertile rapporto tra accademia e impresa che ha dato vita a un pezzo fondamentale della storia dell’informatica in Italia.
Nato grazie anche all’interessamento di Enrico Fermi e di Adriano Olivetti, che nella città toscana avrebbe aperto un laboratorio di ricerche avanzate nel campo dell'elettronica, il progetto pisano della CEP vide fra i suoi primi collaboratori l’ingegnere Mario Tchou. L’evento ricorderà anche questo illustre scienziato italo-cinese, artefice dei calcolatori ELEA della Olivetti, scomparso in un incidente pochi giorni prima dell’inaugurazione della CEP.
Una lente innovativa trasforma lo smartphone in un microscopio in grado di fare analisi batteriologiche
Dai laboratori del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa arriva la scoperta di un nuovo procedimento per sintetizzare filtri ottici partendo da un polimero trasparente su cui vengono scritte con una stampante a getto di inchiostro opportunamente modificata nanoparticelle di metallo nobile (oro o argento). Il procedimento, che di solito si misurava in giorni, in questo caso richiede circa un minuto, costa pochi centesimi e permette di ottenere risultati mai ottenuti prima.
La scoperta arriva dal team guidato dal professor Giuseppe Barillaro, docente di elettronica, e formato dai dottorandi Martina Corsi e Alessandro Paghi, ed è stata pubblicata sulla rivista "Advanced Optical Materials". Lo studio si basa sull’uso di ioni fluoro durante il processo di sintesi delle nanoparticelle sul supporto polimerico, in questo caso silicone, scelto per la sua versatilità e per il costo competitivo. La distribuzione e la densità delle particelle, che per la prima volta può essere variata in tempo reale, conferisce al prodotto risultante le sue proprietà ottiche. Fino ad ora non era stato possibile farlo a causa della lentezza del procedimento di sintesi standard.
"Il polimero siliconico - spiega il professor Barillaro - si trova quindi ad avere nuove proprietà se “decorato” con argento, oro, o con una combinazione di entrambi, e può essere usato per la produzione di filtri ottici (ma non solo) non basati sui principi dell’ottica standard, dove le proprietà della lente dipendono dalla sua curvatura e dall’angolo di incidenza della luce, ma sul fenomeno della risonanza plasmonica. Invece, le proprietà dei filtri così ottenuti derivano dalla densità e dalla distribuzione delle nanoparticelle sul polimero".
La procedura velocizza la produzione di filtri ottici plasmonici su materiale flessibile di un fattore 100, e migliora le loro proprietà di filtraggio rispetto alla procedura standard di un fattore 1000.
La lente è deformabile e resistente, e può essere attaccata alla camera di un cellulare per ottenere prestazioni comparabili a quelle di un microscopio da 30.000 euro.
Date l’economicità e la velocità della procedura, è possibile realizzare in poco tempo filtri con proprietà ottiche diverse, a seconda delle applicazioni necessarie: analisi di batteri su acqua, cibo e ferite, o analisi dei materiali sfruttato la possibilità di fare microscopia a fluorescenza con uno smartphone equipaggiato con la lente.
Una stessa lente può avere anche diversi livelli di ingrandimento: immergendola in alcool, infatti, il substrato polimerico si espande, e quindi conferisce alla lente maggiori capacità di ingrandimento.
Dato il basso costo e la facilità di manutenzione, questa può essere una tecnologia chiave per paesi in cui non è possibile eseguire in tempi rapidi analisi da laboratorio che richiederebbero un microscopio costoso. Con uno smartphone e la lente, invece, potenzialmente si potrebbe dotare ogni ospedale o presidio sanitario o scuola o altre strutture presenti sul territorio della capacità di eseguire analisi su acqua e cibo, contribuendo così a combattere diverse malattie, come ad esempio il colera, devastante in molti territori di Asia, Africa e Sud America.
L'Accademia Navale di Livorno e l'Università di Pisa consolidano i loro rapporti con la giornata di studi su "Il mare e l'Italia"
L'Accademia Navale di Livorno, che nel 2021 festeggia i 140 anni dalla sua fondazione, e l'Università di Pisa consolidano i loro rapporti promuovendo in modo congiunto una giornata di studi dal titolo “Il mare e l’Italia: trasformazioni tecnologiche e formazione dei leader del futuro".
L’evento si è svolto giovedì 11 novembre nell'Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza di Pisa. Ai saluti del rettore Paolo Maria Mancarella e dell'Ammiraglio comandante dell'Accademia Navale, Flavio Biaggi, è seguita la Lectio Magistralis tenuta dall'ammiraglio Giampaolo Di Paola, già Capo di Stato Maggiore della Difesa tra 2004 e 2008, presidente del Comitato militare della NATO tra 2008 e 2011 e ministro della Difesa del governo Monti tra 2011 e 2013.
Il successivo convegno si è articolato in tre panel tematici, con interventi di diversi relatori sia dell'Ateneo pisano che dell'Accademia, la regia di un moderatore e la partecipazione di studenti misti delle due istituzioni (nella foto in basso). Il primo è stato incentrato sull’importanza del mare per l’Italia e sul ruolo che il Mediterraneo ricopre come teatro del nuovo ordine internazionale. Nel pomeriggio sono seguiti gli altri due panel, che hanno approfondito il tema della leadership nell’epoca dei cambiamenti e quello della formazione rinnovata di fronte alla trasformazione digitale, con particolare riguardo all'evoluzione delle metodologie didattiche e ai nuovi paradigmi formativi per le classi dirigenti del futuro.
La giornata di studi è servita per rafforzare e aggiornare la collaborazione tra Accademia Navale e Università di Pisa, i cui primi rapporti risalgono a diversi decenni fa e sono stati concentrati sui corsi di laurea in Ingegneria elettronica, Ingegneria elettrotecnica e Medicina e Chirurgia. Dal 2001, con la firma di una specifica convenzione, i corsi di laurea si sono tenuti all'interno dell'Accademia, con apertura anche alla partecipazione di civili. Attualmente nell'Accademia si tengono il corso di laurea triennale in Ingegneria navale, che prevede poi il percorso specialistico in uno degli atenei consorziati (oltre a Pisa, Genova, Napoli e Trieste) e quello triennale in Ingegneria delle Telecomunicazioni, con prosecuzione della magistrale a Pisa. Sono inoltre attivi i due corsi di laurea in Difesa e Sicurezza, che prevedono in Accademia sia il percorso triennale che magistrale, quello magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza e quattro anni del corso in Medicina e Chirurgia, con successiva prosecuzione triennale a Pisa.
Nei venti anni dalla firma della convenzione sono stati oltre 2.000 i laureati dell'Accademia Navale, dei quali più di 200 civili.