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Comunicati stampa
Mercoledì, 31 Maggio 2017 10:50

Laboratorio su "Emozioni e corporeità" - 14/6

Mercoledì 14 giugno alle ore 16, nell'Aula Car-B (Palazzo Carità, via Paoli, I piano) avrà luogo la terza giornata del Laboratorio su "Emozioni e corporeità", organizzato dal progetto Zetesis.

Intervengono:

Manuel Camassa
Corpo ed empatia. Un approccio fenomenologico al problema

Giulia Benetti
Emozioni e corporeità. "Restare in mutande"

L'incontro è organizzato i contributi per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa.

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Mercoledì, 31 Maggio 2017 10:36

Laboratorio su "Emozioni e corporeità"

Mercoledì 14 giugno alle ore 16, nell'Aula Car-B (Palazzo Carità, via Paoli, I piano) avrà luogo la terza giornata del Laboratorio su "Emozioni e corporeità", organizzato dal progetto Zetesis.

Intervengono:

Manuel Camassa
Corpo ed empatia. Un approccio fenomenologico al problema

Giulia Benetti
Emozioni e corporeità. "Restare in mutande"

L'incontro è organizzato i contributi per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa.

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Si terrà giovedì 1° giugno, alle ore 12 nella Sala dei Mappamondi del rettorato, la presentazione del nuovo Centro interdipartimentale di ricerca in Promozione della Salute e Information Technology (ProSIT) dell'Università di Pisa, che si occuperà di innovazione in sanità pubblica grazie alla collaborazione tra cinque dipartimenti dell'Ateneo pisano.
Alla conferenza di presentazione interverranno il rettore Paolo Mancarella, l'assessore al Diritto alla salute della Regione Toscana, Stefania Saccardi, il direttore Pierluigi Lopalco e altri docenti afferenti al Centro ProSIT.

L'Università di Pisa dedica un approfondimento e una riflessione al progetto industriale, sociale e culturale avviato da Adriano Olivetti in Toscana. La ricerca, che parte dal percorso fotografico sulle architetture olivettiane di Ivrea, curato dal fotografo di architettura Gianluca Giordano, è frutto dell'iniziativa del dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni, di quello di Civiltà e Forme del Sapere e del Museo degli Strumenti per il Calcolo, in collaborazione con la Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti e con l’Associazione Archivio Storico Olivetti. In particolare, il gruppo di lavoro comprende la professoressa Denise Ulivieri, ricercatrice di Storia dell'Architettura, il professor Marco Giorgio Bevilacqua, presidente del corso di laurea magistrale in Ingegneria edile-architettura, il professor Fabio Gadducci e il professor Giuseppe Lettieri, rispettivamente direttore e vice-direttore del Museo degli Strumenti per il Calcolo, il professor Sandro Paci del dipartimento di Ingegneria civile e industriale, le dottoresse di ricerca Stefania Landi e Lucia Giorgetti, del dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni.
I primi risultati saranno diffusi con una mostra fotografica che sarà inaugurata al Museo degli Strumenti per il Calcolo durante l’Internet Festival, dal 5 all'8 ottobre prossimi. Il Museo conserva una preziosa collezione di mainframe Olivetti degli anni Sessanta, oltre alla Calcolatrice Elettronica Pisana, il primo calcolatore scientifico costruito in Italia. Frutto di una joint venture fra Università di Pisa e la stessa azienda di Ivrea, la CEP simboleggia la perfetta integrazione e sinergia tra impegno produttivo, società e cultura nel panorama italiano e internazionale di Olivetti.
Le architetture toscane della Olivetti indagate attraverso immagini – fotografie realizzate da celebri fotografi, istantanee degli architetti ideatori di tali architetture, scatti realizzati per le riviste di settore e non, le raccolte relative all’uso collettivo degli spazi – stimolano un dialogo immediato e diretto. Gli edifici toscani testimoniano, infatti, “l’idea di una comunità concreta” attraverso la loro configurazione architettonica, il loro rapporto con il territorio e la loro organizzazione degli spazi.
Ciò nonostante l’urbanistica e l’architettura costituiscono parte essenziale di un pensiero, quello di Adriano Olivetti, ancora più vasto, che mette al centro l'economia, la società e la comunità.
Il "viaggio espositivo" si articolerà, dunque, in una serie di percorsi conoscitivi con lo scopo di raccontare temi, eventi, personaggi che hanno segnato intimamente la vicenda di Adriano Olivetti in Toscana: l’incontro con Carlo Ludovico Ragghianti che avviene nel campo della "diffusione della cultura" e tutte le iniziative a esso collaterali, così come la rete delle relazioni che il critico Ragghianti intreccia con studiosi, artisti e personalità legati direttamente o indirettamente all’azienda Olivetti. E ancora, i Centri comunitari della Valdera dove gli “urbanisti condotti” affrontano i temi dell’urbanistica fra gli operai e i contadini, o il Laboratorio di Ricerche Elettroniche Olivetti ospitato nelle immediate vicinanze di Pisa dove un gruppo di giovani ricercatori guidati da Mario Tchou lavora alla realizzazione dell’Elaboratore Elettronico Aritmetico - Elea.
La ricerca, tuttora in corso all’Associazione Archivio Storico Olivetti, alla Fondazione Ragghianti di Lucca e ad altri archivi, arricchirà di significato le immagini in mostra, ricostruendo l’esperienza toscana di Adriano Olivetti con materiali documentari inediti e rivelando inaspettati risvolti sociali e culturali propri dell'esperienza del grande industriale di Ivrea.

L'Università di Pisa dedica un approfondimento e una riflessione al progetto industriale, sociale e culturale avviato da Adriano Olivetti in Toscana. La ricerca, che parte dal percorso fotografico sulle architetture olivettiane di Ivrea, curato dal fotografo di architettura Gianluca Giordano, è frutto dell'iniziativa del dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni, di quello di Civiltà e Forme del Sapere e del Museo degli Strumenti per il Calcolo, in collaborazione con la Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti e con l’Associazione Archivio Storico Olivetti. In particolare, il gruppo di lavoro comprende la professoressa Denise Ulivieri, ricercatrice di Storia dell'Architettura, il professor Marco Giorgio Bevilacqua, presidente del corso di laurea magistrale in Ingegneria edile-architettura, i professori Fabio Gadducci e Giuseppe Lettieri, rispettivamente direttore e vice-direttore del Museo degli Strumenti per il Calcolo, il professor Sandro Paci del dipartimento di Ingegneria civile e industriale, le dottoresse di ricerca Stefania Landi e Lucia Giorgetti, del dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni.

 olivetti1

I primi risultati saranno diffusi con una mostra fotografica che sarà inaugurata al Museo degli Strumenti per il Calcolo durante l’Internet Festival, dal 5 all'8 ottobre prossimi. Il Museo conserva una preziosa collezione di mainframe Olivetti degli anni Sessanta, oltre alla Calcolatrice Elettronica Pisana, il primo calcolatore scientifico costruito in Italia. Frutto di una joint venture fra Università di Pisa e la stessa azienda di Ivrea, la CEP simboleggia la perfetta integrazione e sinergia tra impegno produttivo, società e cultura nel panorama italiano e internazionale di Olivetti.
Le architetture toscane della Olivetti indagate attraverso immagini – fotografie realizzate da celebri fotografi, istantanee degli architetti ideatori di tali architetture, scatti realizzati per le riviste di settore e non, le raccolte relative all’uso collettivo degli spazi – stimolano un dialogo immediato e diretto. Gli edifici toscani testimoniano, infatti, “l’idea di una comunità concreta” attraverso la loro configurazione architettonica, il loro rapporto con il territorio e la loro organizzazione degli spazi.
Ciò nonostante l’urbanistica e l’architettura costituiscono parte essenziale di un pensiero, quello di Adriano Olivetti, ancora più vasto, che mette al centro l'economia, la società e la comunità.

 olivetti Programma101

Il "viaggio espositivo" si articolerà, dunque, in una serie di percorsi conoscitivi con lo scopo di raccontare temi, eventi, personaggi che hanno segnato intimamente la vicenda di Adriano Olivetti in Toscana: l’incontro con Carlo Ludovico Ragghianti che avviene nel campo della "diffusione della cultura" e tutte le iniziative a esso collaterali, così come la rete delle relazioni che il critico Ragghianti intreccia con studiosi, artisti e personalità legati direttamente o indirettamente all’azienda Olivetti. E ancora, i Centri comunitari della Valdera dove gli “urbanisti condotti” affrontano i temi dell’urbanistica fra gli operai e i contadini, o il Laboratorio di Ricerche Elettroniche Olivetti ospitato nelle immediate vicinanze di Pisa dove un gruppo di giovani ricercatori guidati da Mario Tchou lavora alla realizzazione dell’Elaboratore Elettronico Aritmetico - Elea.
La ricerca, tuttora in corso all’Associazione Archivio Storico Olivetti, alla Fondazione Ragghianti di Lucca e ad altri archivi, arricchirà di significato le immagini in mostra, ricostruendo l’esperienza toscana di Adriano Olivetti con materiali documentari inediti e rivelando inaspettati risvolti sociali e culturali propri dell'esperienza del grande industriale di Ivrea.

olivetti2

Foto in alto: la professoressa Ulivieri alla conferenza di presentazione del progetto tenuta a Milano negli scorsi giorni.
Foto al centro: l'Olivetti Programma 101, da molti considerato il primo esempio di personal computer.
Foto in basso: Officine ICO, Ivrea, architetti Luigi Figini, Gino Pollini, foto di Gianluca Giordano.

Mercoledì, 31 Maggio 2017 08:36

Materiale promozionale

Presentazioni generali

Depliant e volantini

Brochure

versione inglese | versione cinese | versione russa | versione spagnola

Guide per studenti internazionali

Referente: Settore Relazioni internazionali

Offerta didattica

Corsi di laurea

Referente: Direzione Servizi per la Didattica e l'internazionalizzazione

 

Master

Referente: Direzione Servizi per la Didattica e l'internazionalizzazione

 Corsi in inglese

Referente: Settore Relazioni internazionali

Lauree triennali, lauree magistrali, master, dottorati

 

Servizi

Servizi per gli studenti

 

 

disturbi_neurosviluppo_galanti_copertina_inside_copy.jpgMaria Antonella Galanti, docente di pedagogia al dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Ateneo, e Bruno Sales, neuropsichiatra dell’età evolutiva presso l’AUSL Toscana Centro, sono gli autori di «Disturbi del neurosviluppo e reti di cura. Prospettive neuropsichiatriche e pedagogiche in dialogo» (Edizioni ETS, Pisa, 2017). Il volume, appena pubblicato, tratta dei principali disturbi del neurosviluppo, come disabilità intellettive, neuromotorie e dello spettro autistico.

Pubblichiamo qui alcuni brani tratti dall’introduzione del volume a firma dei due autori.

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Il concetto di rete di cura è la cornice all’interno della quale sono inquadrati i diversi temi di questo libro, nella consapevolezza che la cura non può essere un prodotto spontaneo della rete, ma piuttosto il frutto della sinergia tra le persone che di tale rete fanno parte e che sono disposte a condividere diverse e complementari conoscenze, prassi, intelligenze, sensibilità. [...]

Certo, le questioni politiche o sociologiche dovrebbero esulare dagli argomenti trattati in questo libro: tuttavia, l’attuale crisi socio-economica, che riguarda una parte consistente dell'umanità priva di potere e benessere, finisce con il ripercuotersi in misura considerevole proprio sulla salute di quanti abitano il pianeta. Sappiamo da tempo, infatti, in quale misura i determinanti della salute siano connessi con lo status socio-economico e quanto la povertà rappresenti una condizione che di per sé può generare malattia, fisica e mentale. La ripresa di una progettualità politica più ampia di quella finalizzata a garantire la mera sopravvivenza quotidiana (e più lungimirante delle leggi che pretenderebbero di ristrutturare le risorse pubbliche a costo zero) potrebbe allora dare senso concreto alla cosiddetta traslazione, cioè al trasferimento delle acquisizioni scientifiche teoriche sulle pratiche cliniche connesse con la salute pubblica.

E’ questa necessaria premessa iniziale che rende ragione della scelta, anche scientifica, all’origine di questo testo: quella del dialogo tra specializzazioni diverse in funzione del miglioramento della qualità della vita dei soggetti con disturbo dello sviluppo, dei quali si occupa, e della comunità di persone a vario titolo coinvolte nelle relazioni affettive, educative e di cura che li riguardano. [...] In questo senso ci piace sottolineare come la dialettica scaturita dall'incontro tra neuropsichiatria dell’età evolutiva e pedagogia, legata anche a pregresse esperienze di condivisione in ambito clinico, si sia rivelata un’importante sollecitazione reciproca, fungendo da stimolo alla riflessione sulle attuali concezioni e prassi nell'ambito del neurosviluppo. [...]

Crediamo che il grado di una civiltà si misuri dalla sua capacità di farsi carico dei soggetti più deboli e con scarsa contrattualità sociale. E’ una disponibilità solidale che si è espressa, in anni abbastanza recenti, anche con le difficili conquiste dell’inclusione scolastica, ma che rischia oggi di essere erosa dalla paura legata alla perdita di molte certezze, a partire da quella del lavoro o da quella identitaria. Forse bisogna ripartire proprio da qui: dall’idea che lo stare bene possa essere tanto più profondo e gratificante se condiviso con quante più persone possibili e non ottenuto in virtù di egoismo, cinismo e indifferenza.

Maria Antonella Galanti
Bruno Sales

L’Università di Pisa ha attivato un gruppo di lavoro per la gestione delle proprie aree verdi. Ne fanno parte il professore Walter Salvatore, prorettore per l’Edilizia e il Patrimonio, l’ingegnere Simona Burchi, il geometra Federico Soldani e tre docenti del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, Cristina Nali, Giacomo Lorenzini e Damiano Remorini.

studenti unipi area studio via buonarroti

”E’ noto che l’Ateneo dispone di ampi e pregiati spazi verdi liberamente fruibili da studenti e personale, per lo più concentrati nel centro storico cittadino - spiega Walter Salvatore – solo per dare qualche numero parliamo di 1.500 alberi di alto/medio fusto, non pochi dei quali di elevato valore paesaggistico, 7 km di siepi, 19 ettari di prati e superfici erbose, ai quali si aggiungono i dati dell’Orto Botanico, degli insediamenti di San Piero a Grado, della Certosa di Calci e del Centro Enrico Avanzi, senza tenere conto nel computo le aree coltivate e quelle destinate alla ricerca in campo”.

Si tratta, dunque, di un patrimonio immenso che necessita di un monitoraggio approfondito e costante da parte di specialisti del settore, che conoscano le esigenze ecologiche e manutentive del verde orizzontale e verticale e che possano quindi fornire un supporto per la sua salvaguardia e valorizzazione.

“Il nostro dipartimento – sottolinea Giacomo Lorenzini - ha un’esperienza ventennale di percorsi formativi nel campo della gestione del verde urbano e dispone di tutte le risorse umane, dei laboratori e della strumentazione necessari: i settori spaziano dalla arboricoltura ornamentale ai tappeti erbosi, dalla floricoltura alla meccanica, dall’idraulica alla difesa degli organismi nocivi”.

“Le attività di consulenza, per cui il dipartimento si è reso disponibile – conclude Lorenzini - rappresentano dunque un’opportunità unica di formazione sul campo per gli studenti e un autentico ‘biglietto da visita’ sul territorio”.

L’Università di Pisa ha attivato un gruppo di lavoro per la gestione delle proprie aree verdi. Ne fanno parte il professore Walter Salvatore, prorettore per l’Edilizia e il Patrimonio, l’ingegnere Simona Burchi, il geometra Federico Soldani e tre docenti del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, Cristina Nali, Giacomo Lorenzini e Damiano Remorini.
”E’ noto che l’Ateneo dispone di ampi e pregiati spazi verdi liberamente fruibili da studenti e personale, per lo più concentrati nel centro storico cittadino - spiega Walter Salvatore – solo per dare qualche numero parliamo di 1.500 alberi di alto/medio fusto, non pochi dei quali di elevato valore paesaggistico, 7 km di siepi, 19 ettari di prati e superfici erbose, ai quali si aggiungono i dati dell’Orto Botanico, degli insediamenti di San Piero a Grado, della Certosa di Calci e del Centro Enrico Avanzi, senza tenere conto nel computo le aree coltivate e quelle destinate alla ricerca in campo”.
Si tratta, dunque, di un patrimonio immenso che necessita di un monitoraggio approfondito e costante da parte di specialisti del settore, che conoscano le esigenze ecologiche e manutentive del verde orizzontale e verticale e che possano quindi fornire un supporto per la sua salvaguardia e valorizzazione.
“Il nostro dipartimento – sottolinea Giacomo Lorenzini - ha un’esperienza ventennale di percorsi formativi nel campo della gestione del verde urbano e dispone di tutte le risorse umane, dei laboratori e della strumentazione necessari: i settori spaziano dalla arboricoltura ornamentale ai tappeti erbosi, dalla floricoltura alla meccanica, dall’idraulica alla difesa degli organismi nocivi”.
“Le attività di consulenza, per cui il dipartimento si è reso disponibile – conclude Lorenzini - rappresentano dunque un’opportunità unica di formazione sul campo per gli studenti e un autentico ‘biglietto da visita’ sul territorio”.

“La Città dei Saperi” torna ancora una volta alla ribalta mondiale, grazie all’unione tra le sue prestigiose università e centri di ricerca, che daranno vita, a partire dal 7 al 13 settembre, al primo “Festival Internazionale della Robotica”. Dai contenuti del ricco programma definitivo, presentato questa mattina, si evince la vocazione di unire la storia della nostra città, a coloro che operano, attraverso le loro riconosciute competenze, per costruire un futuro migliore. Non è un caso, infatti che la molteplicità degli eventi trovi collocazione in luoghi simbolo della Città, quali, ad esempio, gli Arsenali Repubblicani e soprattutto che sia aperta al pubblico.

L’offerta del Festival (leggi il programma) sarà inoltre arricchita da una serie di numerosi eventi che affiancheranno il percorso più strettamente espositivo e che sono pensati per coinvolgere attivamente i visitatori. Durante il corso del Festival verranno organizzati convegni e dibattiti, sia di taglio più scientifico, che divulgativo, una rassegna cinematografica, laboratori di robotica educativa per bambini e adulti, mostre e dimostrazioni di robotica applicata. Il culmine dell’offerta culturale sarà presso il Teatro Verdi di Pisa, che ospiterà un concerto del Maestro Andrea Bocelli con il soprano Maria Luigia Borsi.

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«Quando Paolo Dario, mi prospettò l’idea di realizzare una serie di eventi per valorizzare un patrimonio di così larga portata, quale la robotica, non ci pensai più di tanto. La scintilla era scoccata e in poco tempo siamo riusciti ad approntare un qualcosa di unico di cui non solo la comunità scientifica mondiale dovrà, d’ora in avanti, tenere conto». Così il professor Franco Mosca, presidente della Fondazione Arpa, motore propulsivo di questo evento e Coordinatore del Comitato Organizzativo, che non ha dubbi. Esprimendosi a margine della presentazione ricorda «come assieme al prof. Paolo Dario (Coordinatore del Comitato Scientifico), siamo riusciti a dare corpo e sostanza a quello che da queste parti, e di questi tempi, potrebbe sembrare a dir poco utopico».

«La robotica caratterizza Pisa in Italia e nel mondo – afferma il sindaco Marco Filippeschi - Il primo festival ha già una dimensione di vasto respiro. Con approfondimenti sulle evoluzioni della disciplina, che fonde tanti saperi, e delle tecnologie. Ma anche con una proiezione delle implicazioni sociali ed economiche degli sviluppi. Si tratta di temi di grandissima attualità. Ringrazio i professori Franco Mosca e Paolo Dario e tutti i collaboratori. Il Comune affianca e sostiene l'iniziativa. Robotica, dopo Dante, Internet e Pisa Book Festival. Siamo a quattro. In pochi anni gli eventi ricorrenti della città si sono moltiplicati. Segno di vitalità e di capacità di collaborazione fra le istituzioni e le forze culturali. Spero che si possa anche potenziare Piasinfiore, per fare un festival annuale del verde urbano e della progettazione delle infrastrutture fatte di verde delle città. Pisa anche da questo punto di vista ha esperienze esemplari e può essere luogo di esposizioni e confronti».

 Spot Festival Internazionale della Robotica

 

«Dobbiamo renderci conto che Pisa è una delle realtà dove la robotica non solo è nata ma è ormai assurta a ruolo di leader mondiale» afferma il prof. Paolo Dario e prosegue: «Abbiamo i migliori ricercatori del settore, e siamo riusciti a realizzare progetti unici per funzionalità, qualità ed efficienza. I nostri giovani adesso dovranno imparare a fare gli imprenditori di loro stessi anche se il gap con i giovani Usa, è assai difficile da colmare. Abbiamo a disposizione tutto quanto ci necessita, anche le semplificazioni e facilitazioni burocratiche per l’istituzione di nuove società composte da giovani, Noi, e per noi intendo l’Europa, siamo ancora troppo lenti nel realizzare le nostre idee che poi altri realizzano. Quindi, parola d’ordine: velocizzare il percorso produttivo. In poche parole - conclude Dario – dobbiamo mantenere cervello e cuore europei con gambe statunitensi».

L’evento, organizzato dalla Fondazione Arpa, e dall’Istituto di Biorobotica della Scuola Sant’Anna, con il prezioso supporto del Comune di Pisa e della Regione Toscana, si avvale della fattiva collaborazione dell’Università di Pisa, della Scuola Normale Superiore, Scuola Sant’Anna, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, del Centro di Ricerca Piaggio, dell’IRCCS Stella Maris, del Centro di Eccellenza ENDOCAS.

All’evento aderiscono quali co-promotori: ABF (Andrea Bocelli Foundation), AssoFly Onlus, Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, Camera di Commercio di Pisa, CESVOT, ConfCommercio Pisa, Confesercenti Pisa, Convention Bureau Tuscany, Fondazione Carnevale di Viareggio, Fondazione Italia Giappone, Fondazione Palazzo Blu, Fondazione Teatro Di Pisa, Gruppo Chirurgia d’urgenza - Protezione Civile Pisa, Medical Micro Instruments (MMI), Museo della Grafica di Pisa, Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, “Scienzia Machinale” srl, Toscana Aeroporti, Unione Industriali Pisana, 46° Brigata Aerea. (Comunicato dell'Amministrazione comunale).

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