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https://www.unipi.it/ateneo/bandi/conc-pub/categoriac/ing/index.htm

Il corso di laurea magistrale in Ingegneria nucleare dell’Università di Pisa ha bandito sei contributi da 1.500 euro per i nuovi iscritti che abbiano conseguito un titolo di laurea triennale in Italia. Il bando fa parte di una consolidata politica promozionale del corso di laurea nei confronti dei laureati triennali italiani. Se infatti una delle priorità del corso di laurea, i cui insegnamenti sono impartiti in inglese, è l’allargamento del bacino di attrazione ai Paesi stranieri, resta comunque centrale l’attenzione agli Italiani che, in passato e in anni recenti, hanno popolato il mercato del lavoro nei settori della fissione e della fusione nucleari, sia in Italia che all’estero.

“Anche in questo periodo di moratoria nucleare nel nostro Paese – sottolinea il professore Walter Ambrosini presidente del corso di laurea in Ingegneria nucleare - la formazione che impartiamo all’Università di Pisa ha dato agli studenti la possibilità di lavorare in Italia e all’estero nel settore nucleare e in quello dell’ingegneria industriale più in generale, facendoli emergere per la completezza della loro preparazione e per le loro personali capacità”.

 

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Gli ingegneri nucleari pisani riscuotono infatti grande successo grazie ad una formazione di base impiantistica e meccanica che dà loro una visione completa degli impianti industriali e dei loro problemi di esercizio e di sicurezza. Tradizionalmente poi l’Ingegneria nucleare attrae studenti molto motivati, che vedono nelle discipline che caratterizzano il corso un’occasione per la loro crescita culturale e professionale e per poter essere introdotti nel mondo della ricerca e delle applicazioni energetiche più avanzate. Il contesto in cui questi studenti vengono ben presto ad operare, anche grazie alle numerose possibilità di stage in Italia e all’estero, è altamente professionale ed internazionalizzato, da cui l’esigenza di impartire i corsi in lingua inglese, in modo da favorire l’ingresso in questo mondo con le adeguate abilità linguistiche.

Non ultimo, il conseguimento della certificazione di European Master of Science in Nuclear Engineering (EMSNE) rilasciata dalla European Nuclear Education Network (ENEN) è ormai una costante per i nostri ingegneri che ne facciano richiesta, a testimonianza della qualità dei loro studi e dell’internazionalizzazione del loro percorso.

“L’energia nucleare è e sarà sempre più in futuro un ingrediente importante del processo di decarbonizzazione della produzione di energia – conclude Walter Ambrosini - anche se le politiche energetiche nazionali tentennano periodicamente nel confrontarsi con questa nuova forma di energia, non vi è dubbio che il suo ruolo verrà messo in sempre maggiore evidenza proprio dalle preoccupazioni ambientali che le sono talora avverse. Non producendo gas serra, infatti, gli impianti nucleari contribuiscono alla stabilità e alla sicurezza dell’approvigionamento energetico con minimo impatto ambientale”.

In sintesi, chi si iscrive al corso di laurea in Ingegneria nucleare dell’Università di Pisa, oltre a beneficiare dei contributi messi a bando quest’anno, fruirà di numerosi vantaggi: una lunga ed illustre tradizione nota in tutto il mondo; una formazione apprezzata dall'industria, basata su di un substrato di ingegneria meccanica e nucleare rivendibile in ogni settore; contatti internazionali, in particolare con ENEN e FuseNet, le due reti europee per l’istruzione nei settori della fissione e della fusione nucleari, per lavorare nel mondo degli sviluppi più recenti in questi settori; ampie possibilità di stage per tesi in Italia e all'estero, per favorire il job placement.

Per informazioni sul corso di laurea magistrale In Ingegneria nucleare, visita il sito http://nucleare.ing.unipi.it/it/ in particolare la galleria degli studenti passati (“Testimonial”), o scrivi al Presidente del Corso di Laurea Magistrale: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Ulteriori notizie sono reperibili sulla pagina Facebook e sul gruppo LinkedIn Studiare Ingegneria Nucleare a Pisa.

Lunedì 25 giugno alle 12, nell'aula AM2 ex-DMA, l'associazione "Pisa città di frontiera" organizza la presentazione della rivista "Reti mesh orizzontali: aspetti tecnici e politici".

Intervengono autori e disegnatori.

L'incontro è realizzato con i fondi di ateneo per le attività studentesche.

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Locandina

 

Lunedì 25 giugno alle 12, nell'aula AM2 ex-DMA, l'associazione "Pisa città di frontiera" organizza la presentazione della rivista "Reti mesh orizzontali: aspetti tecnici e politici".

Intervengono autori e disegnatori.

L'incontro è realizzato con i fondi di ateneo per le attività studentesche.

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Locandina

 

Giovedì, 21 Giugno 2018 09:44

Seminario "Alimentazione & Autoguarigione"

locandinaMercoledì 27 Giugno dalle ore 10,00 alle ore 19,00, presso l’aula RM di Palazzo Ricci (Via Collegio Ricci 10), il gruppo GRACT presenta "Alimentazione & Autoguarigione", un seminario con la dottoressa Pamela Bonaccini, PhD.

Una giornata teorico-pratica per iniziare a capire come ciò che mangiamo condiziona la nostra salute e il nostro pensiero, per capire come migliorare il nostro benessere e come ripristinare il nostro peso ideale mediante l'integrazione tra la medicina cinese classica e le scoperte della scienza moderna.

Ingresso gratuito.

L'incontro è organizzato il contributo finanziario dell'Università di Pisa per le attività studentesche.

Info e prenotazioni:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Giovedì, 21 Giugno 2018 09:26

Seminario "Alimentazione & Autoguarigione"

locandinaMercoledì 27 Giugno dalle ore 10,00 alle ore 19,00, presso l’aula RM di Palazzo Ricci (Via Collegio Ricci 10), il gruppo GRACT presenta "Alimentazione & Autoguarigione", un seminario con la dottoressa Pamela Bonaccini, PhD.

Una giornata teorico-pratica per iniziare a capire come ciò che mangiamo condiziona la nostra salute e il nostro pensiero, per capire come migliorare il nostro benessere e come ripristinare il nostro peso ideale mediante l'integrazione tra la medicina cinese classica e le scoperte della scienza moderna.

Ingresso gratuito.

L'incontro è organizzato il contributo finanziario dell'Università di Pisa per le attività studentesche.

Info e prenotazioni:
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Chiara Amato, neolaureata in ingegneria aerospaziale all’Università di Pisa, ha vinto la Mela d’Oro della XXX edizione del Premio Marisa Bellisario, “Donne ad alta quota”. La cerimonia si è svolta Roma al Foro Italico lo scorso 15 giugno e andata in onda su Raidue in seconda serata il 19 giugno.
Chiara, classe 1990 e originaria di Salerno, è risultata vincitrice spuntandola su tantissime candidature e superando un rigoroso processo di selezione che ha coinvolto più di 40 atenei italiani e tre grandi aziende – Acea, Leonardo Company e Terna. La commissione esaminatrice del Premio, presieduta da Stefano Lucchini e Lella Golfo, ha individuato i corsi di studio in Ingegneria Elettrica, Elettronica e Aerospaziale per assegnare la Mela d’Oro a tre brillanti neolaureate con il massimo dei voti. Chiara Amato, laureata a luglio del 2017, è arrivata prima in Italia per l’Ingegneria aerospaziale grazie ad una tesi sulle problematiche di interazione con l'atmosfera durante il rientro delle navicelle spaziali, lavoro in cui l’hanno seguita come relatori i professori Luca D'Agostino dell’Università di Pisa e Marco Panesi dell’University of Illinois (USA). Dopo la laurea Chiara Amato è volata in America e ora sta studiando per conseguire dottorato di ricerca all’Università del Minnesota, Minneapolis-St. Paul (USA), dove è entrata a far parte del gruppo di ricerca del National Hypersonic Research Center.
“Questo riconoscimento ad una nostra laureata ci riempie d’orgoglio – dice il professore Roberto Galatolo, presidente del Corso di studi in Ingegneria aerospaziale dell’Ateneo pisano - a nome di tutti i docenti del corso di studio faccio a Chiara le mie più vive congratulazioni, assieme ai miei migliori auguri per il suo futuro”.

 

Depigmentati e privi di occhi, caratteristiche tipiche di animali che conducono vita sotterranea, è questo il primo identikit di sette nuove specie, tutte toscane, che da oggi vanno ad arricchire l’inventario fauna italiana. La scoperta arriva dopo alcuni anni di ricerche condotte da Giuseppe Montesanto del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e da Stefano Taiti dell’ISE-CNR di Firenze e del Museo di Storia Naturale, Sezione di Zoologia la “Specola” di Firenze e che hanno appena pubblicato i risultati del loro lavoro in un articolo su “Zoosystema”, rivista scientifica del Museo di Storia Naturale di Parigi.
Le sette nuove specie appartengono agli isopodi terrestri, ovvero crostacei che nel corso dell’evoluzione si sono adattati alla vita sulla terraferma, e sono imparentate con i comuni porcellini di terra. Gli esemplari sono lunghi pochi millimetri e vivono nelle cavità del sottosuolo, come grotte o anfratti della roccia madre, per cui è difficilissimo rinvenirli anche per i più appassionati naturalisti.
“Le specie animali che ad oggi conosciamo sono circa il 10% di quelle che in realtà potrebbero esistere sul nostro pianeta e sebbene l’idea di trovare nuove specie si associ più agli habitat tropicali o quantomeno esotici – spiega Montesanto - i ritrovamenti riguardano anche il nostro Paese e, per questo gruppo, non è raro rinvenire nuove specie; in Toscana gli ultimi casi di descrizioni di nuovi isopodi terrestri risalgono al 1995”.
In particolare, cinque delle sette nuove specie sono state rinvenute nelle province di Pisa e Livorno – da cui appunto alcuni dei nomi scelti come Leucocyphoniscus pisanus o Alloschizidium labronicum – e i ricercatori ritengono che si tratti di specie endemiche, cioè che vivono esclusivamente nel luogo geografico dove sono state trovate.
“Le ricerche zoologiche nel campo della Tassonomia, sembrano essere un po’ “fuori moda – conclude Montesanto - oggi i nostri studenti dei corsi di laurea in Scienze Biologiche e Scienze Naturali ed Ambientali, sono sempre più orientati a ricerche molecolari più trendy al giorno d’oggi. Eppure ogni qual volta si va a cercare in nuovi ambienti, uno specialista esperto, riesce a scoprire alcune nuove specie e quindi a dare loro un nome rendendole note al mondo scientifico”.

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