Elezioni del Rettore dell'Università La Sapienza di Roma per il sesennio 2020/21-2025/26
Si comunica che il Decano del Corpo Accademico dell'Università La Sapienza, con proprio decreto del 24.08.2020, reso pubblico in data odierna, ha indetto le elezioni del Rettore dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” per il sessennio 2020 - 2026.
Le elezioni si svolgeranno mediante voto elettronico, secondo le modalità contenute nel regolamento elettorale pubblicato sul sito web dell’Università all’indirizzo https://www.uniroma1.it/it/pagina/elezioni-rettore-2020
Si comunica che all’indirizzo https://www.uniroma1.it/it/pagina/elezioni-rettore-2020 sono scaricabili i moduli (A e B) per la presentazione e la sottoscrizione della candidatura, prevista dall’art. 5 del vigente regolamento elettorale.
Borsa di Ricerca per “Il coinvolgimento in percorsi di analisi quanti-qualitativi della rete di relazioni sociali di particolari attori del Terzo Settore che operano nei territori dell’Isola d’Elba, nonchè il monitoraggio delle attività previste nel
Covid-19: le malattie autoimmuni espongono di più al virus
È stato pubblicato online, sulla rivista “Clinical Rheumatology”, l’articolo “COVID-19 and rheumatic autoimmune systemic diseases: report of a large Italian patients series” che rappresenta la più ampia casistica finora pubblicata sull’infezione da Covid-19 nei pazienti con malattie autoimmuni sistemiche tanto che, secondo Springer Nature, l’articolo è stato inviato all’Organizzazione mondiale della sanità per la sua rilevanza.
Il lavoro è il risultato di uno studio multicentrico che ha coinvolto 16 differenti centri italiani sotto la direzione del professor Clodoveo Ferri dell’Università di Modena e del professor Alessandro Antonelli della Sezione dipartimentale universitaria di Medicina interna ad indirizzo immuno-endocrino dell’Aoup, che è anche anche Corresponding Author.
Hanno preso parte allo studio anche il dottor Antonio Tavoni, dell’Unità operativa universitaria di Immunologia clinica dell’Aoup, e la dottoressa Poupak Fallahi, della Sezione dipartimentale universitaria di Medicina preventiva.
Sono stati coinvolti 1641 pazienti con malattie autoimmuni sistemiche ed è emersa una prevalenza significativamente più alta di infezione Covid-19 nei pazienti con malattie sistemiche autoimmuni rispetto alla popolazione generale italiana, principalmente a causa della maggiore loro suscettibilità alle infezioni, favorita anche dall’esposizione al virus in strutture ad alto flusso di visitatori come gli ospedali, prima che scattassero le misure restrittive adottate a livello nazionale.
- La prevalenza di Covid-19 è inoltre risultata più elevata nei pazienti affetti da “malattie autoimmuni del tessuto connettivo”, rispetto ai pazienti con “inflammatory arthritis”, probabilmente a causa di una più profonda compromissione del sistema immunitario.
Infine, l’infezione da Covid-19 è risultata più frequente nel sottogruppo di pazienti con malattie sistemiche autoimmuni non in trattamento con i farmaci anti-reumatici sintetici convenzionali (idrossilclorochina e metotrexato) che, in questi mesi di epidemia, hanno dimostrato una funzione protettiva dalle forme più dannose di Covid-19.
(Fonte Ufficio stampa AOUP)
Avviso di fabbisogno interno “Revisione bozze n.14 capitoli di report finale di ricerca ”
Borsa di ricerca, sul tema: “Reactor core safety analysis of VVER 1000 including uncertainty analysis and radiation damage”
Incarico di lavoro autonomo per “elaborare una metodologia pilota per caratterizzare le Regioni Italiane sulla base delle performance delle imprese in temi di diritti umani e ambiente″
Avviso di fabbisogno interno “Attività di assistenza nel coordinamento delle attività previste nel progetto esecutivo “Human-Centred Robotics for the Society''
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incarico di lavoro autonomo per “Ricerca relativa alla realizzazione database per ricerca su PRA_2018”
Covid-19: studio rivela che l’iperglicemia si associa ad una prognosi più sfavorevole
L’iperglicemia, a prescindere da una condizione di diabete conclamato, si associa ad una prognosi più grave nei pazienti affetti da Covid-19. La scoperta arriva da uno studio condotto all’Università di Pisa e all’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana (AOUP) pubblicato sulla rivista “Diabetes Care” dal Dr. Alberto Coppelli della UO di Malattie del Metabolismo e Diabetologia a nome del Pisa Covid-19 Study Group. La ricerca ha valutato 271 pazienti ricoverati nell’ospedale di Cisanello a Pisa nella fase più acuta dell’epidemia, dal 20 marzo-30 aprile.
“Abbiamo dimostrato come un valore della glicemia al momento del ricovero maggiore di 140 mg/dl, indipendentemente da una diagnosi nota di diabete, rappresenti un importante campanello d’allarme per identificare soggetti a rischio per i quali è necessario un approccio terapeutico ancora più mirato”, spiega Stefano Del Prato (foto a destra), Professore di Endocrinologia del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Ateneo pisano e direttore dell’Unità Operativa di Malattie Metaboliche e Diabetologia dell’AOUP e coordinatore dello studio.
I pazienti ricoverati in AOUP per Covid-19 sono stati suddivisi in tre gruppi in base al valore glicemico misurato al momento dell’ingresso in ospedale. I tre gruppi selezionati comprendevano pazienti con un livello di glucosio inferiore a 140 mg/dl; pazienti con diabete mellito noto e pazienti senza diagnosi pregressa di diabete e con lglicemia superiori o uguali a 140 mg/dl. Dal confronto di questi dati con i vari profili infiammatori è emerso come l’iperglicemia sia un fattore predittivo indipendente associato a una prognosi più grave nei pazienti affetti da Covid-19.