#IF2015, torna a Pisa l'Internet Festival
Dalle regole per costruire nuovi spazi virtuali a come i Big Data stanno cambiando perfino il mondo del calcio; dal futuro della musica digitale alle istruzioni su come investire sulle startup; dal viaggio nel mondo della Rete in Medio Oriente alle possibilità professionali che Internet offre alle generazioni delle App; dall'ideazione di un videogame ai robot che aiutano le persone disabili a vivere meglio, passando per i laboratori didattici per i più piccoli, ai panel sul rapporto tra giornalismo e social e tra memoria storica e Rete. E poi incontri sul futuro del cibo, sulla storia degli emoticon fino alla dimostrazione di come - con un Commodore 64 - si poteva inventare un game come i Lego. E' questo il viaggio rivoluzionario di Internet Festival 2015 dal titolo "Geografie ed esplorazioni della Rete" in programma in Toscana, a Pisa, dall'8 all'11 ottobre. Quattro giorni di dibattiti, workshop e laboratori, per raccontare la rivoluzione digitale e la nuova idea di spazio che grazie alla Rete prende forma. Il Festival ha un programma di oltre 200 eventi a ingresso libero, in 20 location e con 200 ospiti, che si svilupperà per tutta la città di Pisa - candidata a capitale italiana della cultura 2016/17- in un viaggio nel mondo della Rete quest'anno dedicato al concetto di "spazio digitale": una mappa senza confini, in continua mutazione, senza regole, che procede a folle velocità.
Le sezioni di IF2015 - Il Festival è diviso in varie sezioni quali Garage Digitale dedicata alla sperimentazione e alla evoluzione del mondo del lavoro; Living Cultura, sui nuovi spazi culturali che funzionano da aggregatori tra community, creativi, investitori e amministratori e Scena Digitale, l'area tematica a cura del Registro.it del Cnr, con una serie di eventi dedicati al diritto internazionale; alle relazioni tra imprese, associazioni di categoria, allo stato di avanzamento dell'Agenda Digitale e al mondo delle startup con la quarta edizione di ".itCup". Di futuro del cibo si parlerà in Hackorto, la parte del programma dedicata ai contadini 2.0, agli orti online e alle strategie contro lo spreco alimentare. Di diritti e conflitti (Isis e Medio Oriente) e di come l'innovazione potrà costruire ponti tecnologici verso i paesi emergenti se ne parlerà nella nuova sezione tematica Porto Franco. In programma anche Game Box, lo spazio dedicato al mondo dei giochi; IF Terminal dedicata alla musica, al teatro e allo sport e T-Tour, un'area interamente dedicata alle attività educative e divulgative sulla cultura digitale per curiosi, appassionati ed esperti di tutte le età. Tra gli eventi collaterali anche cinque mostre per tutta la città tra cui l'istallazione su Ponte di Mezzo, al centro della città, dal titolo Inter Spazio (un'esperienza sulla diversa percezione dello spazio).
Tra gli ospiti: Remo Bodei, Giulio Giorello, Maurizio Ferraris, Lina Bolzoni, Domenico Quirico, Don Mussie Zerai (candidato Premio Nobel per la Pace 2015), Massimo Bottura, Marco Malvaldi, Federico Maria Sardelli, Marco Damilano, Andrea Rivera, Carlo Massarini, Enrica Tesio, GIPI, Mandy Rose, Sammy Basso, Don Pasta, Andrea Baranes, Massimiliano Allegri, Clio Make Up, Gigi Marzullo, The Jackal, Nikhil Pahwa, Jasper Visser, Leonardo Romanelli, Nick Di Fino, Nathan Jurgenson, Giovanni Gulino di Marta sui Tubi, I Gatti Mezzi, Marco Pratellesi, Massimo Russo, Michele Mezza, Titti Postiglione, Andrea Santagata.
"Da millenni, il controllo degli spazi fisici, i territori, - ha detto Claudio Giua, direttore del Festival - genera migrazioni, guerre, invasioni, ribellioni, repressioni. È ancora così, dalla Crimea alla Siria. All'interno di ogni comunità, le lotte per gli spazi più ambiti alimentano odi, vendette, scontri. Gli spazi si conquistano, si difendono e si spartiscono. Soprattutto, in tempo di pace si animano, si vitalizzano, si governano. Ma non si creano. Invece nell'ambiente digitale gli spazi si creano. È una situazione senza precedenti. Poi gli spazi virtuali si riempiono e s'organizzano. Anche qui, spesso viene il momento delle guerre di conquista e di resistenza. Per fortuna, senza spargimenti di sangue. Di questi spazi e delle nuove tribù umane che li popolano vogliamo raccontare a Pisa durante l'Internet Festival 2015".
IF2015 è promosso da Regione Toscana, Comune di Pisa, Registro.it e Istituto di Informatica e Telematica del Cnr, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant'Anna, Scuola Normale Superiore insieme a Camera di Commercio, Provincia di Pisa e Associazione Festival della Scienza. Il direttore del Festival è Claudio Giua, presidente di Fondazione Sistema Toscana. Il coordinamento è affidato ad Adriana De Cesare per Fondazione Sistema Toscana. Anna Vaccarelli (IIT-CNR) e Gianluigi Ferrari (Università di Pisa) coordinano rispettivamente il comitato esecutivo e scientifico.
Il programma in pillole - Tra gli eventi da segnalare il panel "Supernova" organizzato da Talent Garden e Digital Magics (10/10): sarà presentato per la prima volta in Italia il White Paper, documento di sette punti redatto da Digital Magics – venture incubator quotato in Borsa – da presentare al Governo italiano su come favorire il processo di crescita del Paese, concentrandosi sulla promozione delle startup e dell'imprenditoria innovativa, dell'eccellenza italiana legate al concetto di Made In Italy e di digital transformation. Tra i relatori Enrico Gasperini, fondatore e presidente di Digital Magics; Layla Pavone, partner di Digital Magics; Paolo Barberis, consigliere per l'Innovazione del Presidente del Consiglio, l'onorevole Vincenza Bruno Bossio, membro della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni e Intergruppo Parlamentare per l'Innovazione, Vittorio Bugli, assessore al Bilancio della Regione Toscana e Marco Gay, presidente Confindustria Giovani. Modererà la tavola rotonda Luca De Biase, Direttore di Nova24 - Il Sole 24 Ore. Tra gli eventi speciali quello dal titolo "Spazio nello sport" con il mister Massimiliano Allegri, primo allenatore nel mondo ad aver sviluppato una app dedicata al calcio (10/10).
E poi la "Toscana digitale e le imprese" sull'artigianato digitale con l'assessore regionale Vittorio Bugli e altri ospiti (9/10); "Dall'idea al progetto: il coaching a supporto delle startup" con Michela Lupi e Roberta Tempone, una guida su come sviluppare un'idea imprenditoriale (9/10). Una descrizione analitica dei mercati digitali sarà tratteggiata da Paolo Cellini e Antonio Converti in "L'industria e i mercati di Internet e dei nuovi media" (10/10).
Di economica agricola parlerà Maurizio Martinelli di Registro .it del Cnr di Pisa che illustrerà una ricerca sul settore agroalimentare (9/10); mentre di come i Big Data possono supportare le produzioni agricole nelle mondo sarà il tema dell'incontro "Big Data & agricoltura: la prossima rivoluzione verde" (9/10), con Anne Bruinsma, Caterina Caracciolo e Marco Vieri.
Tra gli eventi dedicati al food l'edizione zero del Fas, il forum sull'alimentazione sostenibile (9/10) e il viaggio nella seduzione estetica del cibo con "FoodPorn"(10/10). Ospite di IF2015 anche Massimo Bottura, il grande chef considerato tra i migliori al mondo. Parlerà di etica ed estetica nella cucina contemporanea nell'incontro "La cucina a regola d'arte" (10/10). Da non perdere "Fragole, Keplero e disobbedienza" del foodj Nick di Fino e il doppio appuntamento all'insegna del mix cucina/matematica: due cooking show che avranno per protagonista lo scrittore Marco Malvaldi affiancato dalla cuoca cinese Huang Ling (9/10) e lo chef stellato Cristiano Tomei (10/10).
La Rete trattata dai filosofi negli incontri con Maurizio Ferraris, una lezione dal tema "Mobilitazione totale" che parte dalla domanda se è giusto o no rispondere dall'altra parte del mondo a un email tra il sabato e la domenica (11/10) e Remo Bodei che racconterà un'immaginaria partita a scacchi tra memoria e oblio nell'incontro "Una partita a scacchi" (11/10). Di culture in streaming parlerà il professor Giulio Giorello insieme a Gianpiero Lotito e Gaetano Manfredi, con Michele Mezza. IF2015 continua il suo percorso proponendo tematiche di stringente attualità come il panel "Dissesto idrogeologico: tecnologie e politiche del territorio" (9/10) e il "Meteo come scienza: bufale, modelli, previsioni e previsori", un incontro sul fatto che previsioni meteorologiche sono ormai oggetto di consumo di massa (9/10).
Del percorso dell'Agenda Digitale e delle pubbliche amministrazioni se ne parlerà con Domenico Laforenza (Direttore IIT-CNR), Vittorio Bugli e Furio Honsell. Di "Selfie" e di come è cambiata la comunicazione politica attraverso i social si discuterà in "Scena digitale" con Dino Amenduni e Marco Damilano (9/10). Tra gli ospiti anche Domenico Quirico che parteciperà all'incontro sul tema de "Il grande Califfato" (10/10) e Sammy Basso, una delle poche persone ammalate di progeria in Italia, in un incontro approfondito dal giornalista Sandro Bertuccelli di Repubblica, racconterà la sua storia e il rapporto con la Rete. A #IF2015 arrivano alcuni volti di giovani, che hanno saputo utilizzare la Rete come un portentoso megafono della propria abilità e che la nuova meritrocrazia del web ha trasformato in vere e proprie star. Star nella Rete con Sonia Cerrai, ClioMakeUp, Antonio Dikele Distefano, Lercio, Alessandro Magni e "ilnostrocaroDexter"; presenta Matteo Bordone (11/10). Da non perdere il collettivo The Jackal, il nuovo fenomeno del web da milioni di visualizzazioni, che giocano con ironia con gli stereotipi italiani attraverso cui commentano l'attualità, si perdono su Google e citano le grandi pellicole a partire dalla serie Gomorra (9/10).
Molti i percorsi dedicati all'evoluzione delle startup grazie alle competizioni come .itCup - che premierà la migliore idea tra le 100 pervenute, con un viaggio in Silicon Valley – e Bootstrap, a cura di Startupitalia, che fa incontrare startup e professionisti del business digitale. E poi StartApp Toscana Contest con la premiazione dei progetti vincitori che hanno partecipato al contest della Regione Toscana finalizzato a facilitare l'accesso al patrimonio informativo pubblico e ad aumentare il numero e il livello dei servizi digitali per cittadini e imprese. A IF2015 si parlerà anche di come app, startup, incubatori d'impresa, si sviluppino con successo nel continente africano nel panel: "Hackers in Africa: dallo spam illegale agli hacker civici contro la povertà" con Elisabetta Demartis, Cheikh Fall e Donata Columbro (11/10). Cosa ci fa un FabLab a sud del Sahara? Se ne parlerà in "Hackerare lo spazio fisico in contesti disagiati: Urban FabLab" (11/10). Una testimonianza che arriva dal Burkina Faso dove una piattaforma di scambio tra artigiani, designer e creativi africani ed europei è diventata un importante strumento di sviluppo.
IF2015 è anche formazione e divertimento. Torna la seguitissima sezione dei "T-Tour" che lo scorso hanno registrò ben 7.000 presenze, dedicata a proposte educative e formative, anche per i più piccoli, che suggeriscono una chiave di lettura e di orientamento nel mondo della Rete e della tecnologia.
Eventi collaterali ed Extra - Giovedì 8 ottobre la Stazione Leopolda si trasforma in una grande macchina del tempo musicale grazie alle sonorità futuristiche di Dream Koala, producer e musicista dal talento straripante, capace di ipnotizzare utilizzando una chitarra e un pad SP-404; il sound di uno dei più originali protagonisti della scena elettronica contemporanea, Koreless; e il mix di dub, trip hop e techno di Dj Food, pioniere dell'arte del dj-ing. Venerdì 9 ottobre è il momento di "Franco Stone. Una storia vera": tra musica, live-painting e teatro, arriva in anteprima una ricerca divertente delle fonti pisane che, durante il suo soggiorno toscano, ispirarono Mary Shelley, l'autrice di Frankenstein. Protagonista della serata un cast d'eccezione: I Sacchi di Sabbia, I Gatti Mézzi, lo scrittore Sergio Costanzo, l'attore Marco Azzurrini, il maestro Carlo Ipata, il disegnatore Guido Bartoli, e il grande GIPI con un'incursione d'autore. L'evento "Digital Culture, Social Media and Innovation for the Cultural Heritage" organizzato nell'ambito del progetto europeo Europeana Space, si terrà presso la Sala Bianchi della Scuola Normale. Il workshop è organizzato in collaborazione con Invasioni Digitali ed esplorerà le nuove forme di promozione del patrimonio culturale tramite i social. Le conclusioni sono affidate a Jasper Visser di Inspired by Coffee (ingresso libero su registrazione). Sabato 10 ottobre, riflettori puntati su Pellegrino Artusi con una serata dedicata alla sua vita, ripercorsa attraverso la lettura delle sue ricette dal dj e gastrofilo militante Don Pasta con il suo "Artusi Remix. Viaggio nella cucina popolare italiana". Un progetto multimediale in cui si mescolano cucina, musica, racconto popolare e immagini. Del fenomeno Musicraiser, la più grande community italiana di sostenitori di progetti musicali, si parlerà con i suoi ideatori: Tania Varuni e Giovanni Gulino, leader dei Marta sui Tubi. Domenica 11 ottobre presso la Stazione Leopolda, si rinnova l'appuntamento con Webnotte.
(Comunicato dell'ufficio stampa Fondazione Sistema Toscana)
La serie di Fibonacci ritorna alla luce sulla facciata della chiesa di San Nicola a Pisa
È un richiamo esplicito alle scoperte del primo grande matematico dell'Occidente cristiano, Leonardo Fibonacci, ed è riemerso grazie a un recente restauro che ha riportato i marmi della Chiesa di San Nicola in via Santa Maria all'antico splendore. Un originale studio di Pietro Armienti, docente di Petrologia e Petrografia dell'Università di Pisa, recentemente pubblicato sul Journal of Cultural Heritage, ha permesso di interpretare le eleganti geometrie dell'intarsio della lunetta sopra l'originario portale principale come un riferimento alla celebre successione numerica individuata dal matematico pisano.
"Per secoli i segni del tempo avevano reso illeggibili gli intarsi della facciata della chiesa, la cui costruzione, che risale al XIII secolo, viene da molti attribuita a Nicola Pisano – commenta il professore – Dopo il restauro, il messaggio scolpito nella lunetta del portale è emerso in tutti i suoi dettagli e ci ha permesso di dimostrare che il pregevole manufatto, che ha comportato il lavoro congiunto di matematici, teologi, artigiani, celebra le intuizioni che segnarono a Pisa la nascita di una scuola di pensiero capace di trasformare la visione medievale del mondo e di fare della città la culla della pensiero scientifico moderno".
Secondo l'interpretazione del professor Armienti, le eleganti simmetrie dell'opera sono un richiamo diretto alle scoperte del matematico pisano: "Se si assume come unitario il diametro dei cerchi più piccoli dell'intarsio, i più grandi hanno diametro doppio, i successivi triplo, mentre quelli di diametro 5 sono divisi in spicchi nei quadratini ai vertici del quadrato in cui è inscritto il cerchio principale, quello centrale ha diametro 13 mentre il cerchio che circoscrive i quadratini negli angoli ha diametro 8. Gli altri elementi dell'intarsio disposti secondo tracce circolari individuano circonferenze di raggio 21 e 34, infine il cerchio che circoscrive l'intarsio ha diametro 55 volte più grande del circolo minore. 1,2,3,5,8,13,21,34,55 sono i primi nove elementi della successione di Fibonacci".
Per Armienti, il riferimento non potrebbe essere più esplicito e collega direttamente l'intarsio all'opera del grande matematico o a una cerchia di suoi diretti collaboratori o allievi: "L'intarsio di fatto è un abaco per rappresentare numeri irrazionali come p o il rapporto Aureo f, oltre che per calcolare con un'ottima approssimazione i lati dei poligoni regolari inscritti nel cerchio diametro maggiore. Si tratta dunque di un importante monumento la cui presenza era stata concepita per l'educazione delle élites, secondo il programma della filosofia scolastica: un dono prezioso della sapienza degli antichi giunto dopo ottocento anni di oblio e la cui presenza va valorizzata".
La scoperta di Armienti non ha ricevuto alcun finanziamento, ma è frutto di una attenta osservazione e dello slancio di un'intuizione, che spinge allo studio per il piacere che deriva dal trovare una risposta a una domanda che nessuno prima si era mai posta: "È questa passione l'insegnamento prezioso che le nostre università devono sempre trasmettere ai giovani desiderosi di apprendere, per poter capire il mondo e attirare finanziamenti per la ricerca di base e applicata. Infatti – conclude il professore – Fibonacci introdusse i numeri arabi per facilitare i calcoli dei commercianti pisani del suo tempo e, come lui, occorre essere consapevoli del valore sia intellettuale che economico della conoscenza".
Scoperta la serie di Fibonacci sulla facciata della chiesa di San Nicola
È un richiamo esplicito alle scoperte del primo grande matematico dell'Occidente cristiano, Leonardo Fibonacci, ed è riemerso grazie a un recente restauro che ha riportato i marmi della Chiesa di San Nicola in via Santa Maria all'antico splendore. Un originale studio di Pietro Armienti, docente di Petrologia e Petrografia dell'Università di Pisa, recentemente pubblicato sul Journal of Cultural Heritage, ha permesso di interpretare le eleganti geometrie dell'intarsio della lunetta sopra l'originario portale principale come un riferimento alla celebre successione numerica individuata dal matematico pisano.
"Per secoli i segni del tempo avevano reso illeggibili gli intarsi della facciata della chiesa, la cui costruzione, che risale all'inizio del XIII secolo, viene da molti attribuita a Nicola Pisano – commenta il professore – Dopo il restauro, il messaggio intarsiato nella lunetta del portale è emerso in tutti i suoi dettagli e ha permesso di dimostrare che il pregevole manufatto, che ha comportato il lavoro congiunto di matematici, teologi, artigiani, celebra le intuizioni che segnarono a Pisa la nascita di una scuola di pensiero capace di trasformare la visione medievale del mondo e di fare della città la culla del pensiero scientifico moderno".
Secondo l'interpretazione del professor Armienti, le eleganti simmetrie dell'opera sono un richiamo diretto alle scoperte del matematico pisano: "Se si assume come unitario il diametro dei cerchi più piccoli dell'intarsio, i più grandi hanno diametro doppio, i successivi triplo, mentre quelli di diametro 5 sono divisi in spicchi nei quadratini ai vertici del quadrato in cui è inscritto il cerchio principale, quello centrale ha diametro 13 mentre il cerchio che circoscrive i quadratini negli angoli ha diametro 8. Gli altri elementi dell'intarsio disposti secondo tracce circolari individuano circonferenze di raggio 21 e 34, infine il cerchio che circoscrive l'intarsio ha diametro 55 volte più grande del circolo minore. 1,2,3,5,8,13,21,34,55 sono i primi nove elementi della successione di Fibonacci".
Per Armienti, il riferimento non potrebbe essere più esplicito e collega direttamente l'intarsio all'opera del grande matematico o a una cerchia di suoi diretti collaboratori o allievi: "L'intarsio di fatto è un abaco per rappresentare numeri irrazionali come p o il rapporto Aureo f, oltre che per calcolare con un'ottima approssimazione i lati dei poligoni regolari inscritti nel cerchio diametro maggiore. Si tratta dunque di un importante monumento la cui presenza era stata concepita per l'educazione delle élites, secondo il programma della filosofia scolastica: un dono prezioso della sapienza degli antichi giunto dopo ottocento anni di oblio e la cui presenza va valorizzata".
La scoperta di Armienti non ha ricevuto alcun finanziamento, ma è frutto di una attenta osservazione e dello slancio di un'intuizione, che spinge allo studio per il piacere che deriva dal trovare una risposta a una domanda che nessuno prima si era mai posta: "È questa passione l'insegnamento prezioso che le nostre università devono sempre trasmettere ai giovani desiderosi di apprendere, per poter capire il mondo e attirare finanziamenti per la ricerca di base e applicata. Infatti – conclude il professore – Fibonacci introdusse i numeri arabi per facilitare i calcoli dei commercianti pisani del suo tempo e, come lui, occorre essere consapevoli del valore sia intellettuale che economico della conoscenza".
Ne hanno parlato:
Corriere della Sera
l'Unità
Il Giornale
Corriere Fiorentino
Il Tirreno
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
RepubblicaFirenze.it
CorriereFiorentino.it
InToscana.it
TirrenoPisa.it
PisaToday.it
PisaInformaFlash.it
Mosaici tardo antichi scoperti nella villa romana dell'Oratoio
Scoperti nuovi mosaici tardo antichi nella villa romana dell'Oratorio, un sito archeologico che si trova nel Comune di Capraia e Limite in provincia di Firenze. In occasione del restauro e della musealizzazione dell'area, un'équipe dell'Università di Pisa, diretta dal professore Federico Cantini del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, ha riportato alla luce un nuovo pavimento musivo caratterizzata da diversi tipi di decorazioni, tra le quali spiccano ottagoni con al centro figure animali e un busto umano, e cornici composte da motivi geometrici e vegetali. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, sabato 19 settembre (9-13 e 15-19), il sito sarà per la prima volta aperto al pubblico.
"La grande villa romana dell'Oratorio è un sito di eccezionale importanza che getta nuova luce sulle residenze delle ultime aristocrazie senatorie vissute tra il IV e il V secolo – ha spiegato Federico Cantini – Il complesso ha avuto una importante fase di monumentalizzazione in età tardo antica, quando, come testimonia il frammento di un'iscrizione, doveva appartenere alla famiglia dei Vetti e probabilmente allo stesso Vettio Agorio Pretestato, che fu corrector Tusciae et Umbriae prima del 362 e praefectus urbi nel 384, anno della sua morte".
Durante le precedenti campagne di scavo condotte dal 2010 al 2014, i ricercatori avevano scoperto una grande aula absidata con pavimento musivo policromo, al centro del quale è collocato un pannello con una scena di "venatio apri", cioè una caccia al cinghiale. Quest'ultimo ritrovamento, avvenuto a fine agosto, consente di ricostruire la pianta di una nuova parte della villa, che doveva essere costituita da una struttura esagonale con sale che si affacciavano su un ambiente centrale."Questa nuova scoperta – ha sottolineato la dottoressa Lorella Alderighi della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana - rafforza la valenza culturale ed economica in età romana, come già in età etrusca, di un'area considerata fino a poco tempo fa di limitata importanza per tutto il periodo imperiale, ma che, a seguito di una recente e intensa attività di ricerca sul campo e degli studi sul commercio e sui trasporti di merci e suppellettili nel medio Valdarno, sta dimostrando la propria centralità soprattutto nel periodo del tardo impero, considerato a torto un'epoca di decadenza commerciale e culturale".
"Siamo orgogliosi di queste nuove scoperte seguite alla campagna di scavi sul sito 'Le Muriccia' di Limite sull'Arno - ha concluso Alessandro Giunti sindaco del Comune Capraia e Limite - Già il ritrovamento del mosaico policromo intatto di alcuni anni fa, ci aveva dato numerose soddisfazioni. Adesso lavoreremo nel tempo per tutelare, valorizzare e rendere fruibile alla cittadinanza il sito, che è un patrimonio storico, artistico e culturale di prim'ordine".
Scoperti nuovi mosaici nella villa romana dell'Oratoio in provincia di Firenze
Scoperti nuovi mosaici tardo antichi nella villa romana dell'Oratorio, un sito archeologico che si trova nel Comune di Capraia e Limite in provincia di Firenze. In occasione del restauro e della musealizzazione dell'area, un'équipe dell'Università di Pisa, diretta dal professore Federico Cantini del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, ha riportato alla luce un nuovo pavimento musivo caratterizzata da diversi tipi di decorazioni, tra le quali spiccano ottagoni con al centro figure animali e un busto umano, e cornici composte da motivi geometrici e vegetali. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, sabato 19 settembre (9-13 e 15-19) il sito sarà per la prima volta aperto al pubblico.
"La grande villa romana dell'Oratorio è un sito di eccezionale importanza che getta nuova luce sulle residenze delle ultime aristocrazie senatorie vissute tra il IV e il V secolo – ha spiegato Federico Cantini – Il complesso ha avuto una importante fase di monumentalizzazione in età tardo antica, quando, come testimonia il frammento di un'iscrizione, doveva appartenere alla famiglia dei Vetti e probabilmente allo stesso Vettio Agorio Pretestato, che fu corrector Tusciae et Umbriae prima del 362 e praefectus urbi nel 384, anno della sua morte".
Durante le precedenti campagne di scavo condotte dal 2010 al 2014, i ricercatori avevano scoperto una grande aula absidata con pavimento musivo policromo, al centro del quale è collocato un pannello con una scena di "venatio apri", cioè una caccia al cinghiale. Quest'ultimo ritrovamento, avvenuto a fine agosto, consente di ricostruire la pianta di una nuova parte della villa, che doveva essere costituita da una struttura esagonale con sale che si affacciavano su un ambiente centrale.
"Questa nuova scoperta – ha sottolineato la dottoressa Lorella Alderighi della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana - rafforza la valenza culturale ed economica in età romana, come già in età etrusca, di un'area considerata fino a poco tempo fa di limitata importanza per tutto il periodo imperiale, ma che, a seguito di una recente e intensa attività di ricerca sul campo e degli studi sul commercio e sui trasporti di merci e suppellettili nel medio Valdarno, sta dimostrando la propria centralità soprattutto nel periodo del tardo impero, considerato a torto un'epoca di decadenza commerciale e culturale".
"Siamo orgogliosi di queste nuove scoperte seguite alla campagna di scavi sul sito 'Le Muriccia' di Limite sull'Arno - ha concluso Alessandro Giunti sindaco del Comune Capraia e Limite - Già il ritrovamento del mosaico policromo intatto di alcuni anni fa, ci aveva dato numerose soddisfazioni. Adesso lavoreremo nel tempo per tutelare, valorizzare e rendere fruibile alla cittadinanza il sito, che è un patrimonio storico, artistico e culturale di prim'ordine".
L'E-Team Squadra corse dell'Ateneo pisano si aggiudica le tre prove statiche della Formula Student Italia
Primi nel Design event, nel Business plan event e nel Cost event. Insomma, tre su tre. È questo l'ottimo risultato dell'E-Team Squadra Corse, la squadra dell'Università di Pisa, che a Varano de' Melegari, nella gara internazionale FSAE Italy, ha sbaragliato la concorrenza aggiudicandosi tutte e tre le prove in programma.
il risultato è maturato grazie a mesi di intenso lavoro e dopo una radicale riorganizzazione della squadra, guidata da Leonardo Bartelloni. Il progetto della nuova macchina, chiamata "Kerub" (versione corsaiola del Cherubino, simbolo dell'Ateneo), con un nuovo motore quattro cilindri e che sarà dotata anche di alettoni, è stato apprezzato dai giudici, ottenendo 150 punti su 150. Punteggio pieno anche per il Business plan event. La stretta collaborazione fra i settori dell'Ingegneria e dell'Economia ha portato infine alla stesura del miglior Cost report fra tutte le 70 squadre partecipanti.
"Una vittoria strepitosa, ma tutt'altro che facile - ha commentato il capitano Leonardo Bartelloni - dopo aver compreso che la vettura non sarebbe stata portata fisicamente in gara ci siamo interrogati su come andare avanti. Lasciare o concentrarci sugli eventi statici? Ci siamo uniti come squadra attorno a un obiettivo: onorare nel miglior modo possibile l'impegno preso nei confronti dell'Università di Pisa e contribuire al suo prestigio. Questo risultato testimonia il grande impegno di tutti i membri del team e la loro integrazione".
L'esperienza della Formula Student, o Formula SAE, è altamente formativa per gli studenti universitari, indipendentemente dal loro percorso di studi. Si tratta infatti di una realtà concreta in cui ci si approccia ai problemi tipici della vita in azienda, dal lavoro in team alla comunicazione tra settori diversi, dalla scelta delle tecnologie al rispetto dei vincoli economici di progetto.
Per maggiori informazioni sul progetto pisano si può seguire la pagina facebook E-Team Squadra Corse Pisa e il sito www.eteamsquadracorse.it oppure si può scrivere alla mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
È stato presentato all'Expo il progetto 'Rasupea' sulle abitudini alimentari degli studenti universitari
È stato presentato all'Expo di Milano martedì 15 settembre il progetto "Rasupea", sviluppato dall'Università di Pisa in collaborazione con la Scuola Sant'Anna, che si propone di monitorare le abitudini alimentari degli studenti universitari in una fascia di età per la quale non esistono significativi studi scientifici. Attraverso un'app interattiva per smartphone che permette un'autodiagnosi di disturbi oro-gastro enterici e fornisce dati sulle incidenze di tali disturbi, il progetto vuole avviare i giovani a un processo di consapevolezza del proprio stato di salute, intervenendo nel caso per indicare i piatti del menù giornaliero della mensa che sono più adeguati a un corretto ed equilibrato stile alimentare.
Il progetto "Rasupea" è coordinato dal professor Roberto Barale, genetista del dipartimento di Biologia dell'Ateneo pisano, e si avvarrà della collaborazione del professor Giuseppe Turchetti della Scuola Sant'Anna, di ricercatori di stomatologia, gastroenterologia, informatici, statistici dell'Ateneo e del CNR, del DSU Toscana, oltre che del supporto di Pharmanutra, e naturalmente di tutti gli studenti dell'Università di Pisa che vorranno partecipare. Il progetto è sostenuto dalla Regione Toscana nell'ambito dei finanziamenti destinati ai progetti più interessanti per i settori agricoltura, salute e sicurezza alimentare, ed è stato inserito tra le ricerche che la Regione ha presentato alla kermesse milanese.
Presentato all'Expo il progetto 'Rasupea'
È stato presentato all'Expo di Milano martedì 15 settembre il progetto "Rasupea", sviluppato dall'Università di Pisa in collaborazione con la Scuola Sant'Anna, che si propone di monitorare le abitudini alimentari degli studenti universitari in una fascia di età per la quale non esistono significativi studi scientifici. Attraverso un'app interattiva per smartphone che permette un'autodiagnosi di disturbi oro-gastro enterici e fornisce dati sulle incidenze di tali disturbi, il progetto vuole avviare i giovani a un processo di consapevolezza del proprio stato di salute, intervenendo nel caso per indicare i piatti del menù giornaliero della mensa che sono più adeguati a un corretto ed equilibrato stile alimentare.
Il progetto "Rasupea" è coordinato dal professor Roberto Barale, genetista del dipartimento di Biologia dell'Ateneo pisano, e si avvarrà della collaborazione del professor Giuseppe Turchetti della Scuola Sant'Anna, di ricercatori di stomatologia, gastroenterologia, informatici, statistici dell'Ateneo e del CNR, del DSU Toscana, oltre che del supporto di Pharmanutra, e naturalmente di tutti gli studenti dell'Università di Pisa che vorranno partecipare.
Il progetto è sostenuto dalla Regione Toscana nell'ambito dei finanziamenti destinati ai progetti più interessanti per i settori agricoltura, salute e sicurezza alimentare, ed è stato inserito tra le ricerche che la Regione ha presentato alla kermesse milanese.
Tre vittorie per l'E-team Squadra Corse
Primi nel Design event, nel Business plan event e nel Cost event. Insomma, tre su tre. È questo l'ottimo risultato dell'E-Team Squadra Corse, la squadra dell'Università di Pisa, che a Varano de' Melegari, nella gara internazionale FSAE Italy, ha sbaragliato la concorrenza aggiudicandosi tutte e tre le prove in programma.
Il risultato è maturato grazie a mesi di intenso lavoro e dopo una radicale riorganizzazione della squadra, guidata da Leonardo Bartelloni. Il progetto della nuova macchina, chiamata "Kerub" (versione corsaiola del Cherubino, simbolo dell'Ateneo), con un nuovo motore quattro cilindri e che sarà dotata anche di alettoni, è stato apprezzato dai giudici, ottenendo 150 punti su 150. Punteggio pieno anche per il Business plan event. La stretta collaborazione fra i settori dell'Ingegneria e dell'Economia ha portato infine alla stesura del miglior Cost report fra tutte le 70 squadre partecipanti.
"Una vittoria strepitosa, ma tutt'altro che facile - ha commentato il capitano Leonardo Bartelloni - dopo aver compreso che la vettura non sarebbe stata portata fisicamente in gara ci siamo interrogati su come andare avanti. Lasciare o concentrarci sugli eventi statici? Ci siamo uniti come squadra attorno a un obiettivo: onorare nel miglior modo possibile l'impegno preso nei confronti dell'Università di Pisa e contribuire al suo prestigio. Questo risultato testimonia il grande impegno di tutti i membri del team e la loro integrazione".
L'esperienza della Formula Student, o Formula SAE, è altamente formativa per gli studenti universitari, indipendentemente dal loro percorso di studi. Si tratta infatti di una realtà concreta in cui ci si approccia ai problemi tipici della vita in azienda, dal lavoro in team alla comunicazione tra settori diversi, dalla scelta delle tecnologie al rispetto dei vincoli economici di progetto.
Guardia il video della premiazione
Per maggiori informazioni sul progetto pisano si può seguire la pagina facebook E-Team Squadra Corse Pisa e il sito www.eteamsquadracorse.it oppure si può scrivere alla mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
La 'dormienza' dei semi dipende dal tipo di impollinazione
Un team di ricercatori dell'Università di Pisa ha scoperto che la minore o maggiore 'dormienza' dei semi, una caratteristica fondamentale per la sopravvivenza delle piante anche in condizioni ambientali sfavorevoli, deriva dal tipo di impollinazione. Lo studio, pubblicato sulla rivista 'Seed Science Research', ha riguardato l'iperico (Hypericum elodes), una specie palustre originaria dell'Europa Atlantica, ma sorprendentemente in grado di resistere anche in Toscana malgrado le condizioni climatiche non ottimali. Il gruppo di ricercatori del dipartimento di Biologia dell'Ateneo pisano, composto da Angelino Carta (foto), Gianni Bedini, Angela Giannotti, Laura Savio e Lorenzo Peruzzi, ha condotto esperimenti d'impollinazione in condizioni naturali dimostrando che i semi prodotti per auto-impollinazione hanno una dormienza minore rispetto a quelli prodotti per impollinazione incrociata.
"La dormienza è una caratteristica dei semi che impedisce la germinazione nei momenti sfavorevoli per la sopravvivenza delle piante – ha spiegato Angelino Carta – e il fatto che ci siano semi con diversi gradi di dormienza spiega le due diverse strategie di riproduzione delle piante, ad alto rischio e basso rischio".
I semi poco dormienti, infatti, germineranno quasi subito garantendo una lenta ma costante crescita della popolazione (strategia ad alto rischio); i semi più dormienti, al contrario, germineranno solo dopo che l'inverno aumentando la probabilità di sopravvivenza delle piante nella stagione primaverile (strategia a basso rischio).
"Grazie alla nostra ricerca – ha concluso Angelino Carta – siamo riusciti a capire come, grazie ad un polimorfismo della germinazione, l'Hypericum elodes sia in grado di sopravvivere in Toscana, ma soprattutto il legame fra dormienza dei semi e tipo d'impollinazione apre nuovi scenari per migliorare le specie di interesse agronomico e studiare l'evoluzione delle strategie di riproduzione delle piante a seme del nostro Pianeta".
Ne hanno parlato:
AdnKronos
Focus.it
Panorama.it
GreenReport.it
PisaInformaFlash.it
PisaToday.it
VillaggioGlobale.it
StampToscana.it
InToscana.it