L'Accademia Navale di Livorno, che nel 2021 festeggia i 140 anni dalla sua fondazione, e l'Università di Pisa consolidano i loro rapporti promuovendo in modo congiunto una giornata di studi dal titolo “Il mare e l’Italia: trasformazioni tecnologiche e formazione dei leader del futuro".
L’evento si svolgerà giovedì 11 novembre, dalle ore 9,40, nell'Aula Magna Storica del Palazzo della Sapienza di Pisa. Dopo i saluti del rettore Paolo Maria Mancarella e dell'Ammiraglio comandante dell'Accademia Navale, Flavio Biaggi, ci sarà la Lectio Magistralis tenuta dall'ammiraglio Giampaolo Di Paola, già Capo di Stato Maggiore della Difesa tra 2004 e 2008, presidente del Comitato militare della NATO tra 2008 e 2011 e ministro della Difesa del governo Monti tra 2011 e 2013.
Il successivo convegno sarà articolato in tre panel tematici, che prevedono interventi di diversi relatori sia dell'Ateneo pisano che dell'Accademia, con la regia di un moderatore e la partecipazione di studenti misti delle due istituzioni. Il primo sarà incentrato sull’importanza del mare per l’Italia e sul ruolo che il Mediterraneo ricopre come teatro del nuovo ordine internazionale. Nel pomeriggio, con inizio alle ore 14 e alle ore 15,30, seguiranno gli altri due panel, che approfondiranno il tema della leadership nell’epoca dei cambiamenti e quello della formazione rinnovata di fronte alla trasformazione digitale, con particolare riguardo all'evoluzione delle metodologie didattiche e ai nuovi paradigmi formativi per le classi dirigenti del futuro.
La giornata di studi rafforza e aggiorna, come si diceva, la collaborazione tra Accademia Navale e Università di Pisa, i cui primi rapporti risalgono a diversi decenni fa e sono stati concentrati sui corsi di laurea in Ingegneria elettronica, Ingegneria elettrotecnica e Medicina e Chirurgia. Dal 2001, con la firma di una specifica convenzione, i corsi di laurea si sono tenuti all'interno dell'Accademia, con apertura anche alla partecipazione di civili. Attualmente nell'Accademia si tengono il corso di laurea triennale in Ingegneria navale, che prevede poi il percorso specialistico in uno degli atenei consorziati (oltre a Pisa, Genova, Napoli e Trieste) e quello triennale in Ingegneria delle Telecomunicazioni, con prosecuzione della magistrale a Pisa. Sono inoltre attivi i due corsi di laurea in Difesa e Sicurezza, che prevedono in Accademia sia il percorso triennale che magistrale, quello magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza e quattro anni del corso in Medicina e Chirurgia, con successiva prosecuzione triennale a Pisa.
Nei venti anni dalla firma della convenzione sono stati oltre 2.000 i laureati dell'Accademia Navale, dei quali più di 200 civili.
"Pisa, l'Università di Pisa, le altre università italiane ed europee hanno contribuito, nei momenti migliori della loro storia e quando sono rimaste più fedeli alla loro natura, a far crescere ponti tra persone, tra culture, tra discipline, tra visioni del mondo. Vorremmo che si potesse continuare così, o forse anche riprendere, con pazienza e disponibilità, a sperare che possa essere così, affinché quel mondo che vediamo così globalizzato non lo si ritrovi d'improvviso e per sempre come un'Atlantide ridotta da un cataclisma a un arcipelago di isole troppo lontane tra loro per gettarvi ponti". Con queste parole, il rettore dell'Università di Pisa Luciano Modica si avviava a chiudere il discorso di inaugurazione dell'anno accademico 2001-2002, ultimo del suo mandato, alla presenza dell'allora Presidente della Commissione Europea, Romano Prodi.
A venti anni da quell'intervento e a pochi mesi dall'improvvisa scomparsa del professore avvenuta lo scorso 4 maggio, l'Università di Pisa ha dedicato una giornata a Luciano Modica, illustre matematico, rettore dell'Ateneo tra 1993 e 2002 e presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) dal 1998 al 2002.
La moglie del professor Luciano Modica, Maria Rosaria Tinè, con il rettore Paolo Mancarella e il direttore CIDIC, Saulle Panizza.
La giornata, tenuta sabato 6 novembre, è stata aperta da un incontro nell'Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza. Ai saluti del rettore Paolo Maria Mancarella e del figlio del professor Modica, Carlo, sono seguiti gli interventi di amici e colleghi che hanno conosciuto Luciano Modica e condiviso parte del suo percorso, all'interno e all'esterno del mondo universitario. Con il coordinamento del professor Saulle Panizza, direttore del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC), hanno preso la parola Carlo Petronio, prorettore vicario e collega dello stesso settore disciplinare, Dino Pedreschi, già prorettore per la Didattica ai tempi del rettorato Modica, Rodolfo Zich, ex rettore del Politecnico di Torino e collaboratore di Modica in sede CRUI, Giuseppe Attardi, docente di Informatica che ha parlato del ruolo di Modica nello sviluppo della rete Garr, Massimo Inguscio, ex direttore del CNR e amico di Modica fin da quando erano entrambi studenti della Scuola Normale, Giuseppe Forte, già rappresentante degli studenti in senato Accademico e ora direttore generale del Consorzio Interuniversitario sistemi integrati per l’accesso (CISIA).
L'Aula Magna Nuova della Sapienza, sede dell'incontro dedicato al professor Modica.
L'impegno civile e politico del professor Modica è stato ricordato e sottolineato da Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale e già rappresentante degli studenti in Consiglio di Amministrazione, dall'onorevole Manuela Ghizzoni, responsabile PD di Istruzione, Università e Ricerca che ha collaborato con Modica sui temi della politica universitaria, e dall'onorevole Enrico Letta, segretario nazionale del PD che ha fatto il bilancio del percorso politico e dell’impegno di Modica all’interno del Partito Democratico. La chiusura dell'incontro è stata affidata alla professoressa Maria Rosaria Tinè, moglie del professor Modica.
L'inaugurazione della Palazzina Modica alla presenza del rettore e dei familiari dell'ex-rettore.
Subito dopo è stata inaugurata la palazzina intitolata a Luciano Modica, in Piazza Torricelli 4, sede del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC) e dell’Ufficio per le Relazioni Internazionali, con l'apposizione di una targa in sua memoria.
La più antica rivista scientifica al mondo "Philosophical transactions of the Royal Society" nata nel 1665 ha pubblicato un numero monografico su intelligenza artificiale e analisi matematica applicate al monitoraggio del sistema cardiovascolare. A curarlo è stato Gaetano Valenza (foto) bioingegnere del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e del Centro di Ricerca “E Piaggio” dell’Università di Pisa.
Valenza, 36 anni, guida il Neuro-cardiovascular intelligence Lab dell’Ateneo pisano e negli ultimi 10 anni ha contribuito alla ricerca in questo campo con oltre 250 pubblicazioni scientifiche e diversi progetti Europei.
“Studiamo il cuore – spiega Valenza - non tanto come una "macchina che pompa sangue", ma come un sistema con connessioni neurali anatomicamente connesse al cervello che influenza i nostri stati cognitivi, emotivi e psicosomatici”.
In particolare, il numero della rivista appena uscito evidenzia le sfide e opportunità offerte dagli strumenti computazionali avanzati per l’analisi dei dati biometrici prodotti da sensori sempre più diffusi, come ad esempio smartphone e smartwatch. In questo contesto, appare della massima importanza orientare la ricerca e le comunità industriali fornendo linee guida e indicazioni per un corretto uso di sfruttamento di questi progressi tecnologici emergenti.
La più antica rivista scientifica al mondo "Philosophical transactions of the Royal Society" nata nel 1665 ha pubblicato un numero monografico su intelligenza artificiale e analisi matematica applicate al monitoraggio del sistema cardiovascolare. A curarlo è stato Gaetano Valenza (foto) bioingegnere del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e del Centro di Ricerca “E Piaggio” dell’Università di Pisa.
Valenza, 36 anni, guida il Neuro-cardiovascular intelligence Lab dell’Ateneo pisano e negli ultimi 10 anni ha contribuito alla ricerca in questo campo con oltre 250 pubblicazioni scientifiche e diversi progetti Europei.
“Studiamo il cuore – spiega Valenza - non tanto come una "macchina che pompa sangue", ma come un sistema con connessioni neurali anatomicamente connesse al cervello che influenza i nostri stati cognitivi, emotivi e psicosomatici”.
In particolare, il numero della rivista appena uscito evidenzia le sfide e opportunità offerte dagli strumenti computazionali avanzati per l’analisi dei dati biometrici prodotti da sensori sempre più diffusi, come ad esempio smartphone e smartwatch. In questo contesto, appare della massima importanza orientare la ricerca e le comunità industriali fornendo linee guida e indicazioni per un corretto uso di sfruttamento di questi progressi tecnologici emergenti.
Nella tornata di votazioni che si è svolta dal 18 al 21 ottobre sono stati eletti i cinque componenti interni del Consiglio di Amministrazione dell'Università di Pisa.
Per il personale docente sono risultati vincitori i professori Sandro Paci (284 voti), Marco Enrico Luigi Guidi (263), Maria Concetta Morrone (240) e Sergio Rocchi (197), che ha avuto gli stessi voti di Monica Pratesi prevalendo per la maggiore anzianità di servizio. Per il personale tecnico-amministrativo è stato eletto il dottor Michele Da Caprile (399 voti), che ha superato Adriana Ciurli (128) e Gabriele Pulcini (95).
In totale, per il personale docente ha votato l'81,3% degli aventi diritto (1229 su 1512) e per il personale tecnico-amministrativo il 41,2% (648 su 1574).
Sandro Paci è ordinario di Impianti nucleari al Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale; Marco Guidi è ordinario di Storia del Pensiero Economico al Dipartimento di Economia e Management; Maria Concetta Morrone è ordinaria di Fisiologia al Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia; Sergio Rocchi è ordinario di Petrologia e Petrografia al Dipartimento di Scienze della Terra. Michele Da Caprile è referente della Direzione Servizi per la Didattica e gli Studenti.
Il mandato dei cinque rappresentanti decorrerà dal 1° novembre 2021 e terminerà il 31 ottobre 2024.
Nella stessa tornata elettorale sono stati eletti anche i Rappresentanti della sicurezza.
Come molti altri studenti, Lorenzo si è appena immatricolato al corso di laurea in Matematica dell’Università di Pisa, nel suo caso dopo aver completato gli studi di scuola secondaria in Gran Bretagna e aver già frequentato il primo anno del corso di laurea in Matematica all'Università di Göttingen. La particolarità è che Lorenzo ha appena 14 anni, essendo nato nel 2007.
“Ho frequentato il mio primo anno di Matematica in Germania ed è stata una grandissima esperienza formativa - ha dichiarato questo ragazzo prodigio, che all’età di nove anni ha scoperto il fascino della matematica attraverso le equazioni e che con il sostegno continuo dei genitori è riuscito a raggiungere il traguardo storico per l’Italia di immatricolarsi alla sua età - Ho lavorato tantissimo per superare gli esami e nel frattempo ho anche preparato gli A-Level di Cambridge. Superato l’esame di maturità inglese ho ricevuto offerte da università importantissime in Italia e all’estero, ma il mio sogno è sempre stato quello di studiare a Pisa, l’Università di Alessio Figalli che per me è come Superman, anche se preferisco l’algebra”.
“I corsi sono iniziati da una settimana - ha continuato Lorenzo - e sono felice, il livello è altissimo e ogni giorno è una grande scoperta: ho capito che a Pisa si studia per imparare a studiare e fare della buonissima ricerca”.
Per il resto, nei rari momenti non dedicati allo studio, Lorenzo segue le mode dei suoi coetanei, giocando alla playstation, chattando con gli amici e leggendo libri di fantascienza. Con nella testa due obiettivi già molto chiari: “il mio sogno - ha detto - è quello di studiare la matematica anche da adulto e intanto vorrei far vedere ai ragazzi italiani che esiste un modo per avvicinarsi a questa materia con interesse e passione”.
Il master SINT in "Management e auditing di sistemi integrati per l'ambiente, l'energia, la qualità e la sicurezza per la sostenibilità" dell'Università di Pisa, a seguito della verifica tecnica dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), ha ottenuto il riconoscimento del Comitato per l’Ecolabel e l’Ecoaudit come Scuola per la formazione di auditor interni e consulenti ambientali EMAS. Il prestigioso riconoscimento rilasciato dall'ente di cui si avvale il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio, qualifica e distingue ulteriormente il master organizzato dal Dipartimento pisano di Ingegneria civile e industriale e dal Consorzio universitario QUINN (www.consorzioquinn.it).
Il master SINT - la cui nona edizione è in partenza il 3 dicembre - è finalizzato a trasmettere ai partecipanti l’approccio metodologico e le conoscenze chiave per lo sviluppo, la gestione e la valutazione di sistemi integrati nei settori di interesse e, più in generale, per conferire sostenibilità ai sistemi organizzativi.
I partecipanti potranno ottenere, oltre al diploma di master universitario di primo livello, ben cinque attestati di auditor interno immediatamente spendibili nel mondo del lavoro per i sistemi di gestione - Ambiente (ISO 14001), Qualità (ISO 9001), Energia (ISO 50001), Salute e Sicurezza (ISO 45001) e Responsabilità Sociale (SA 8000). Infine, coloro che svolgeranno il project work su tematiche EMAS in specifiche aree tecniche, riceveranno l'attestato di consulente e revisore ambientale EMAS riconosciuto dal Comitato Ecolabel Ecoaudit.
"I possibili destinatari - ha commentato il direttore, professor Franco Failli - sono assai diversificati, dai manager dei sistemi di gestione, al personale con alto potenziale impegnato in azienda a diffondere la cultura della sostenibilità, dai professionisti dei sistemi integrati a tutti i laureati in materie scientifiche, tecniche ed economiche. Il master è inoltre pienamente compatibile con l'attività lavorativa e prevede tutta una serie di agevolazioni".
Per ulteriori informazioni si può consultare il sito www.mastersint.it oppure la segreteria al numero 050/2201232 o alla mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Nasce all'Università di Pisa il primo percorso formativo italiano che in modo strutturale e completo propone insegnamenti specifici sui Georischi, da quello vulcanico a quello sismico, da quello costiero a quelli idro-geomorfologico e geo-ambientale. L'iniziativa fa parte del corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Geologiche del Dipartimento di Scienze della Terra, di cui è presidente il professor Giovanni Sarti.
Il percorso formativo in Georischi è altamente trasversale, prevedendo collaborazioni sinergiche con i corsi di laurea in Scienze Ambientali e in Data Science and Business Informatics e con il Centro Interdisciplinare di Scienze per la Pace, oltre che con le sezioni pisane dell'Istituto di Geoscienze e Georisorse (IGG) del CNR e dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Vari e importanti sono i legami con istituzioni regionali e nazionali e con enti di ricerca, nel cui ambito lo studente potrà svolgere attività curriculari, tirocini e tesi di laurea, che vanno dal Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri alla Protezione Civile di Pisa e di Lucca, fino all'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
Il percorso in Georischi formerà figure professionali del geologo con vaste conoscenze e competenze, offrendo quindi ottime prospettive occupazionali. I laureati saranno in grado di lavorare come liberi professionisti in diversi settori, di proporsi come operatori di Protezione Civile sia in ambito locale che nazionale, di agire nell'ambito di enti pubblici e agenzie che si occupano della salvaguardia del territorio, sia per consulenze e monitoraggio ambientale e idrico (Arpat, gestori idrici, Regioni e Comuni), sia per attività di regolazione e prevenzione (Autorità portuali e di bacino).
“Il percorso formativo - ha ricordato il professor Giovanni Sarti (nella foto a sinistra) - potrà quindi contare su collaborazioni altamente qualificate, in grado di fornire un’ampia prospettiva sui Georischi, con gli approfondimenti scientifici e tecnico–operativi di livello più elevato, fondamentali per questi nuovi geologi. Contiamo di formare specialisti che si metteranno a disposizione della società, ad esempio, per prevenire e affrontare i rischi conseguenti ai cambiamenti climatici, con il supporto delle tecnologie più avanzate."
Per maggiori informazioni e contatti si può consultare il sito:
https://www.dst.unipi.it/scienze-e-tecnologie-geologiche.html
Per la prima volta la Medaglia Dirac, uno dei principali premi scientifici internazionali, è stata assegnata a una ricercatrice italiana, Alessandra Buonanno, che lavora in Germania, nell’Istituto Max Planck per la Fisica gravitazionale di Potsdam.
Conferita dal Centro Internazionale di Fisica Teorica Abdus Salam (Ictp), la medaglia Dirac ha premiato la professoressa Buonanno per le sue ricerche teoriche alla base della rilevazione delle onde gravitazionali. Oltre a essere la prima italiana, Buonanno è la seconda donna in assoluto a ricevere la medaglia Dirac.
Alessandra Buonanno è a capo della divisione di Astrofisica e Relatività Cosmologica dell’istituto tedesco Max Planck. Dopo la laurea e il dottorato di ricerca in Fisica all’Università di Pisa, la ricercatrice ha lavorato al Cern di Ginevra e poi in Francia, nell’Institut des Hautes Etudes Scientifiques (Ihes). Ha inoltre lavorato nel Laboratorio di Astrofisica e Cosmologia (APC) di Parigi (2001), nell’Università del Maryland (2005) e nel 2014 è stata nominata co-direttrice dell'Istituto Max Planck per la fisica gravitazionale di Potsdam.
“La Medaglia Dirac 2021 assegnata ad Alessandra Buonanno, che è stata studentessa e dottoranda presso il nostro Dipartimento nel periodo dei suoi studi in Fisica – ha commentato il direttore del Dipartimento di Fisica, professor Dario Pisignano - ci rende felici, e fieri del livello della formazione in Fisica che l’Università di Pisa riesce con continuità, ormai da decenni, ad erogare”.
"Spero che questo premio possa fornire un messaggio positivo a tutti i giovani, e in particolare alle giovani donne, che desiderano intraprendere la strada della scienza". La professoressa Buonanno in una foto di A. Klaer.
“La Medaglia Dirac premia un lungo e difficile lavoro di studio delle equazioni di Einstein applicate a coppie di buchi neri. I risultati ottenuti con sofisticati metodi matematici da Alessandra Buonanno e Thibault Damour, due dei quattro vincitori, sono la chiave per rilevare e decifrare il segnale portato dalle onde gravitazionali", ha spiegato il professor Francesco Fidecaro del Dipartimento di Fisica, impegnato nella collaborazione internazionale Virgo per la rilevazione delle onde gravitazionali. Masse, distanza, rotazione dei buchi neri osservati da Virgo e dalla collaborazione americana LIGO sono ottenute per buona parte con le formule di Buonanno e Damour. La formazione di Alessandra Buonanno in Fisica Teorica le ha permesso di dare un contributo fondamentale alla comprensione degli interferometri per onde gravitazionali. Nel 2001 ha mostrato (con Yanbei Chen del California Institute of Technology) che la configurazione ottica degli interferometri Virgo e LIGO può aggirare il limite quantistico imposto dal principio di indeterminazione di Heinsenberg su una massa libera. Ciò è dovuto alle correlazioni tra il rumore granulare dei fotoni e il rumore della pressione di radiazione, che fino ad allora erano state erroneamente trascurate. Le loro analisi hanno identificato un nuovo effetto ottico-meccanico (molla ottica), che è stato poi verificato sperimentalmente nell'interferometro da 40 metri di Caltech e negli esperimenti di cavità ottiche da tavolo. La soluzione proposta è ora uno standard per gli interferometri, presenti e futuri.
I notevolissimi risultati scientifici di Alessandra Buonanno sono dunque dovuti soprattutto alla sua capacità di affrontare e risolvere problemi di notevole difficoltà tecnica e concettuale, e i suoi anni pisani (1987-1996) sono stati sicuramente molto importanti per la sua formazione scientifica. Alessandra Buonanno ha beneficiato del clima presente nel corso di laurea in Fisica pisano, ricorda il professor Paolo Rossi, fisico teorico del Dipartimento di Fisica, “caratterizzato dal costante interscambio con i professori e tra i compagni di studi, spesso di alto livello.” In particolare, in quegli anni diversi giovani teorici si riunivano intorno alla figura carismatica di Giuseppe Curci (1950-2006), purtroppo precocemente scomparso, che con notevole visione avviò molti di loro prima verso la conoscenza di raffinate tecniche analitiche e poi verso l’applicazione delle più sofisticate tecniche numeriche ai problemi che non ammettevano una trattazione analitica. Un’altra figura di rilievo nel gruppo teorico era Michele Maggiore, che proprio in quegli anni aveva cominciato a interessarsi alla fisica delle onde gravitazionali. Allieva di Curci per la laurea e di Maggiore per il dottorato, Alessandra Buonanno ha saputo mettere bene a frutto gli insegnamenti pisani ed ottenere gli straordinari risultati che oggi le vengono così autorevolmente riconosciuti.
“Sono molto grata al Dipartimento di Fisica; gli anni di formazione a Pisa sono stati fondamentali per la mia carriera scientifica – ha detto Alessandra Buonanno - Spero che questo premio possa fornire un messaggio positivo a tutti i giovani, e in particolare alle giovani donne, che desiderano intraprendere la strada della scienza”. La professoressa ha aggiunto: “la passione, la determinazione, la fiducia in se stessi e la disciplina sono essenziali per ottenere importanti risultati nella ricerca. È cruciale eliminare le barriere culturali e sociali che non permettono a molte donne di sviluppare pienamente queste qualità, impedendo loro di scegliere o di continuare la carriera scientifica”.
Venerdi 27 agosto è venuto a mancare il professor Piero Luigi Ipata, professore Emerito di Biochimica dell'Ateneo pisano e insignito dell'ordine del Cherubino. Le esequie si svolgeranno lunedì 30 agosto a Pisa, presso la Chiesa di Santo Stefano.
Pubblichiamo di seguito il ricordo del professor Ipata scritto dai colleghi, allievi e amici che nel Dipartimento di Biologia lo hanno avuto come compagno di viaggio.
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Il professor Piero Luigi Ipata, dal 2004 Professore Emerito di Biochimica presso l’Università di Pisa, insignito dell'Ordine del Cherubino nel 1991, il fautore dell’ingresso della Chimica Biologica in quella che è stata la Facoltà di Scienze dell’Ateneo pisano, scienziato di fama internazionale e amante appassionato della didattica della sua disciplina, la sera del 27 agosto 2021 si è spento circondato dall’affetto dei suoi cari.
Nato a Pescara nel 1932, laureatosi in Medicina e Chirurgia a Roma nel 1957, dopo esperienze all’estero e a Pisa, Perugia e Camerino (ateneo di cui era stato Rettore negli anni 1972-73), era tornato a Pisa, per rimanervi, nel 1974. Con lui scompare un pezzo di storia della biochimica italiana, un campione di disponibilità e tifoso sviscerato dell’istituzione a cui apparteneva. Un uomo sempre pronto a stupirsi del nuovo e che ha avuto la virtù di farsi guidare da ciò che l’evidenza del nuovo indicava, senza pregiudizi o forzature. Uno scienziato che ha insegnato ai suoi allievi il culto del controllo nella sperimentazione e la dedizione all’insegnamento.
Con lui scompare un amico di avventure alla ricerca di segreti che la natura centellina, sempre reticente, a chi si è intestardito a studiarla, un fratello maggiore con cui è stato bello condividere ansie, aspettative, successi e delusioni. Piero ha aspettato con trepidazione, insieme ai coautori del suo ultimo lavoro (siamo nel 2019), il verdetto del referaggio, e ha gioito con loro per il successo con fragorosa intensità, come un giovane ricercatore alle prime armi: così vogliamo ricordarlo.
I biochimici che nel Dipartimento di Biologia lo hanno avuto come compagno di viaggio