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Mercoledì, 31 Ottobre 2012 09:59

Corruzione: il caso Italia nell’«Atlante» tracciato da Alberto Vannucci

Atlante della corruzioneA che cosa è dovuta la diffusione della corruzione in Italia? Su quali meccanismi di riproduzione si basa? E quali sono i suoi effetti sul sistema politico ed economico del Paese? Sono queste alcune delle domande da cui parte l'«Atlante della corruzione» (Edizione Gruppo Abele, 2012), l'ultimo libro di Alberto Vannucci, docente del dipartimento di Scienze politiche dell'Università di Pisa, uscito lo scorso settembre. Un Atlante, appunto, che analizza il caso Italia, dando le coordinate del fenomeno corruzione, tenendo insieme il profilo della ricerca e quello pratico, di proposta e di riforma. "L'idea del libro – spiega Vannucci – è nata nell'ambito del master su «Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione» che dirigo ormai da tre anni e a cui collaborano «Libera» e l'associazione «Avviso Pubblico»".

Ma quale quadro emerge dell'Italia? I dati e le classifiche presentati nell'Atlante non offrono una visione molto confortante. Tanto per fare alcuni esempi, applicando una stima della World Bank, l'onere della corruzione sui bilanci pubblici italiani è nella misura di circa 50-60 miliardi di euro l'anno. E ancora: in una recente rilevazione di Eurobarometer 2012, il 12 per cento dei cittadini italiani si è visto chiedere una tangente nei 12 mesi precedenti, contro una media europea dell'8 per cento. Insomma, numeri da "maglia nera" che pongono il nostro Paese agli ultimi posti delle classifiche internazionali. "Non esiste una corruzione 'buona' – continua Vannucci – il fenomeno ha sempre effetti devastanti in termini di costi economici e sociali, ancora più preoccupanti quando va a inquinare gli stessi processi politici democratici".

Il problema è dunque "che fare". L'ultima parte dell'Atlante passa in rassegna i possibili strumenti di contrasto della corruzione. Gli approcci in questo caso sono fondamentalmente due: dall'alto, attraverso politiche decise in modo verticistico dagli Stati, e dal basso, grazie a movimenti di opinione che fanno leva sul coinvolgimento e sulla partecipazione dei cittadini. "Considero molto questa seconda opzione più efficace – commenta Vannucci – e anche in Italia sono state avviate iniziative rilevanti in questo senso, penso ad esempio alla «carta di Pisa», un codice etico per gli amministratori locali che è già stato adottato da molti comuni e province, oppure al ruolo di associazioni come «Libera», «Avviso Pubblico», o «SignoriRossi» a cui le vittime di corruzione possono rivolgersi per avere assistenza legale gratuita, ma anche alle Università, che attraverso corsi e iniziative di formazione possono contribuire a diffondere la cultura della legalità".

Guarda l'intervento di Alberto Vannucci a "Le Storie", la trasmissione di RaiTre condotta da Corrado Augias. 


Alberto Vannucci

 

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Martedì, 30 Ottobre 2012 16:45

Eletti i cinque componenti interni del CdA

Seggio elettoraleSi sono concluse le elezioni, previste per lunedì 29 e martedì 30 ottobre 2012, dei cinque componenti interni del Consiglio di Amministrazione dell'Università di Pisa, di cui quattro componenti individuati fra i candidati appartenenti ai professori e ricercatori dell'Ateneo e uno individuato fra i candidati appartenenti al personale tecnico-amministrativo. L'affluenza alle urne è stata di circa l'81% per quanto riguarda i docenti e del 55,5% per i tecnici-amministrativi.

I candidati per il personale docente erano i professori:

• Gianfranco Denti, ordinario del dipartimento di Chimica e chimica industriale, che ha avuto 63 preferenze;

• Mauro Ferrari, ordinario del dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia, che ha avuto 211 preferenze;

• Claudio Palazzolo, ordinario del dipartimento di Scienze politiche, che ha avuto 222 preferenze;

• Paolo Paolicchi, associato del dipartimento di Fisica, che ha avuto 25 preferenze;

• Paolo Rossi, ordinario del dipartimento di Fisica, che ha avuto 183 preferenze;

• Marco Santagata, ordinario del dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica, che ha avuto 158 preferenze;

• Giovanni Stea, ricercatore del dipartimento di Ingegneria dell'informazione, che ha avuto 245 preferenze;

• Sandra Vitolo, ordinario del dipartimento di Ingegneria civile e industriale, che ha avuto 160 preferenze.

I candidati per il personale tecnico-amministrativo erano:

• Francesco Giorgelli, del dipartimento di Farmacia, che ha avuto 407 preferenze;

• Andrea Lapi, dell'amministrazione centrale, che ha avuto 396 preferenze.

Sono dunque risultati eletti i professori Giovanni Stea, Claudio Palazzolo, Mauro Ferrari e Paolo Rossi e il dottor Francesco Giorgelli. Il loro mandato dura tre anni accademici ed è rinnovabile una sola volta consecutivamente.

La Commissione di seggio era composta dal presidente, la professoressa Gigliola Vaglini, dalla segretaria Elena Tonsini, e dai membri Andrea Brongo, Gianluca Colabianchi e Laura La Penna. Il supporto organizzativo è stato assicurato dall'Ufficio elettorale dell'Ateneo.

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