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Venerdì, 23 Dicembre 2016 08:51

Al Museo della Grafica la mostra 'Viviani'

Dal 23 dicembre il  Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi ospita un'esposizione dedicata all'artista pisano Giuseppe Viviani, a cinquant’anni dalla grande mostra, postuma, che gli fu dedicata nel 1966 al Giardino Scotto. In mostra una trentina di incisioni, provenienti dal “Gabinetto disegni e stampe” dell’Università.

A gennaio, invece, un’altra porzione dell’allestimento sarà aperta presso la Chiesa della Spina, lungo un immaginario percorso alla scoperta di Viviani e della città. All’interno della piccola chiesa gotica sarà possibile ammirare alcune tele del Viviani pittore.

Giuseppe Viviani I dittatori  acquatinta, 1954

«Offriamo ai viaggiatori contemporanei un tracciato lungo il quale riscoprire le opere del pittore, e assaporare le bellezze della nostra città, permettendo loro di ammirare i nostri Lungarni – dichiara l’assessore alla Cultura Andrea Ferrante -. Siamo convinti che il potenziale di Pisa non si esaurisca nei suoi monumenti più famosi, ma si propaghi anche nel suo bellissimo paesaggio urbano».

Viviani, nasce a San Giuliano nel 1898, e vive la sua vita a Pisa. Nei suoi quadri sono rappresentati: «La topografia e il paesaggio campestre e urbano di Marina di Pisa, e in estensione lungocosta le più rade ambientazioni da Boccadarno a San Rossore a Tombolo e Viareggio, ambienti poi battuti certo con maggiore frequenza da Viviani cacciatore» spiega Nicola Micieli. Proprio la caccia fu all’origine della sua passione per i cani, raffigurati ripetutamente dall’artista. Viviani ha anche rappresentato la città, seppur in maniera particolare, come ci racconta Stefano Renzoni: «La Pisa ritratta da Viviani – non Marina, non la campagna indecifrata, ma la città – è sempre stata quella contratta nello spazio fisico e simbolico dei monumenti di piazza del Duomo. ( ... ) Qualche muro, con la bicicletta con i freni a bacchetta appoggiata e in agguato, e uomini che verrebbe voglia di chiamare come spaesati». La critica, in maniera unanime, ha rimarcato il profondo pessimismo esistenziale che s’inferisce dalle opere dell’autore, una visione della vita influenzata dalla biografia dell’autore che perse il padre all’età di due anni. Al pessimismo si aggiungeva una certa timidezza, tantoché lui stesso si definiva “timido come i bovi”. Quando arrivò il successo nel dopoguerra, non si scompose; anzi, la conquistata stabilità economica, gli permise di dedicarsi solamente alla sua arte e alla caccia. Nel 1948 ottenne la cattedra di Incisione presso l’Accademia di belle Arti di Firenze e quando morì, nel 1965, le sue opere avevano ormai acquisito fama nazionale.

Giuseppe Viviani, Monumento ai caduti di Viareggio  acquatinta, 1956

L’organizzazione di “Viviani” è sostenuta anche da Palazzo Blu che vanta un’ampia collezione di litografie dell’artista pisano, e quindi incoraggia manifestazioni che approfondiscano la conoscenza di quest’artista. Inoltre, Palazzo Blu e Palazzo Lanfranchi costituiscono i due grandi poli culturali di Mezzogiorno e perciò lavorano in stratta collaborazione. L’organizzazione dell’allestimento “Viviani” è supportata anche da Fondazione Arpa.

L’allestimento è fortemente voluto da Comune di Pisa e Università di Pisa. Gli ultimi due enti gestiscono assieme Palazzo Lanfranchi, che è divenuto negli anni il punto d’incontro della cultura cittadina con quella universitaria. Proprio il Museo della Grafica, ospitato a Palazzo Lanfranchi, ospita le esposizioni personali di altri due artisti, nativi di Pisa e legati indissolubilmente alla città. La prima è “Quotidiane Rarefazioni” che raccoglie trenta acqueforti di Fabrizio Pizzanelli; la seconda, “Senza clamore e dissonanze”, è dedicata all’architetto Roberto Mariani. A queste si aggiungerà “Viviani”, andando a creare un trittico sull’arte pisana che abbraccia molteplici espressioni figurative: l’architettura, l’incisione e la pittura.

Sul legame tra l’allestimento odierno e la mostra del 1966, Alessandro Tosi, direttore scientifico del Museo della Grafica, afferma: «L’evocazione di quel ritrovato e corale abbraccio, commosso e consapevole, tra Pisa e il mondo vivianesco ha il valore di una memoria condivisa su cui provare a immaginare e proporre, negli spazi di maggiore valenza simbolica, ulteriori percorsi».

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Giovedì, 22 Dicembre 2016 12:40

L'inquinamento atmosferico è un fattore di rischio per la salute dei bambini

L'inquinamento atmosferico provoca un danno al DNA, seppur modesto, e ciò costituisce un fattore di rischio per la salute futura dei bambini. Su questo versante, inoltre, emerge l'utilità di effettuare indagini precoci, che possano far conoscere e dunque prevenire gli eventuali pericoli. Sono questi i principali risultati raggiunti dal progetto MAPEC_LIFE ("Monitoring Air Pollution Effects on Children for supporting public health policy”), approvato nel 2013 dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma LIFE+2012, Environment Policy and Governance. Il progetto è il primo grande studio multicentrico sugli effetti biologici precoci degli inquinanti aerei sulle cellule buccali dei bambini di 6-8 anni, residenti in cinque città italiane - oltre a Pisa, Brescia, Lecce, Perugia e Torino -, in relazione alla concentrazione di alcuni inquinanti atmosferici e alle caratteristiche socio-demografiche e agli stili di vita dei bambini.

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I dati del progetto MAPEC_LIFE sono stati presentati in Rettorato da Annalaura Carducci, docente responsabile dell'unità di ricerca dell'Ateneo pisano; da Lisandro Benedetti-Cecchi, prorettore per la Ricerca in ambito europeo e internazionale; da Alberto Castelli, direttore del Dipartimento di Biologia; da Maria Luisa Chiofalo, assessore comunale alle Politiche socioeducative e scolastiche; da Marco Redini, dirigente comunale all’Ambiente; da Liliana Cori, del CNR; da Germana Delle Canne, in rappresentanza delle scuole coinvolte nel progetto.

Nel progetto, di durata triennale, è stato coinvolto il Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa che, oltre ad effettuare l’indagine biologica, ha sviluppato insieme alle scuole ausili didattici sui temi dell'inquinamento e sugli stili di vita sani.
A livello operativo, nella città di Pisa sono stati reclutati 210 bambini frequentanti cinque scuole primarie (Newbery, Collodi, Filzi, De Sanctis e Gereschi), situate in zone diverse della città. E’ stato richiesto il consenso dei genitori e dei bambini stessi ed è stato somministrato un questionario per rilevare la caratteristiche socio-demografiche e comportamentali che potevano avere effetti sui risultati dello studio. Per ogni bambino sono stati raccolti 2 campioni di cellule della mucosa buccale, uno nel periodo invernale ed uno nel periodo primaverile. Su questi campioni è stata determinato il numero di micronuclei, che sono un indicatore di effetto biologico sul DNA (piccoli nuclei accessori rilevabili in cellule che hanno subito un danno al DNA). Contemporaneamente al campionamento biologico è stata rilevata nell’aria la presenza di inquinanti (PM10, PM0.5, IPA, Nitro-IPA). Altri dati di inquinamento dell’aria (PM2.5, SO2, Ozono) sono stati ottenuti dalle centraline ARPAT esistenti. Per alcune città erano disponibili anche le concentrazioni di benzene, non per Pisa perché le centraline ARPAT non lo rilevano.

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Risultati
A livello nazionale l’effetto biologico precoce evidenziato nelle cellule dei bambini come presenza di micronuclei è mediamente basso. Si evidenzia comunque una significativa differenza stagionale: il 52,7% dei bambini in inverno ed il 35,9% in primavera presenta almeno un micronucleo, con una media in inverno di 0,44 MN/1000 cellule e in primavera di 0,22 MN/1000 cellule. La frequenza di micronuclei risulta inoltre moderatamente influenzata dalle concentrazioni di benzene, PM2.5, SO2, e Ozono nell’aria e di IPA nel particolato ultrafine (PM0.5). L’effetto biologico precoce appare attenuato da un’alimentazione sana e aggravato da esposizione a fumo passivo e sovrappeso.

Fra le città coinvolte nello studio si sono rilevate differenze. Rispetto alle altre città, Pisa si colloca al secondo posto dopo Brescia per frequenza di micronuclei nelle cellule buccali dei bambini. La concentrazione dei micronuclei (MN) rilevata nella campagna invernale è stata di 0.5 MN/1000 cellule, nella campagna primaverile di 0.23 MN/1000 cellule, con una diminuzione significativa, come riscontrato nelle altre città. La riduzione del numero di micronuclei osservata nelle due campagne effettuate sugli stessi bambini indica la reversibilità di questo effetto biologico.

A Pisa i valori di PM10 misurati nelle scuole coinvolte sono risultati sempre inferiori al limite giornaliero di 50 µg/m3 e in linea con i dati derivanti dal monitoraggio delle 2 centraline ARPAT (Borghetto e Passi). Questo indica che anche livelli di inquinamento non molto elevati possono essere associati ad effetti biologici precoci sul DNA delle cellule buccali dei bambini.

Lo studio condotto è il più ampio nel suo genere a livello mondiale per numero di bambini coinvolti, tuttavia i dati raccolti nelle singole città riguardano un numero di soggetti troppo piccolo per poter fare analisi specifiche.

Complessivamente si può concludere che una danno al DNA, seppure modesto, è stato rilevato e che questo può indicare un rischio di futuri effetti nocivi sulla salute. Tali indagini possono avere l’utilità di mostrare gli effetti dell’inquinamento atmosferico più precocemente della rilevazione delle malattie ad esso correlate. La frequenza dei micronuclei tuttavia non può essere considerato un indicatore di rischio individuale, ma solo a livello di popolazione.

I contatti con le scuole sono stati anche l’occasione per sviluppare un progetto didattico mirato alla spiegazione dei concetti fondamentali alla base del progetto (inquinamento atmosferico, effetti sulla salute e sulle cellule, strategie di prevenzione e stili di vita sani). Sono stati prodotti ausili didattici (schede informative per gli adulti, cartone animato e video games), validati mediante uno studio pilota su 266 bambini frequentanti 7 classi degli istituti scolastici che hanno aderito al progetto. I risultati hanno mostrato una buona efficacia per l’aumento delle conoscenze dei bambini, soprattutto per gli alunni delle seconde classi. A seguito di questo studio gli ausili didattici sono stati diffusi a 140 docenti del Comune di Pisa mediante incontri formativi sulle tematiche del progetto. I docenti hanno espresso giudizio positivo sull’intervento formativo e sull’efficacia degli ausili utilizzati.

Per approfondimenti sul progetto si può consultare il sito web del progetto (www.mapec-life.eu), dove è disponibile il "Layman’s report" con i risultati conclusivi.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
Greenreport
PisaInformaFlash.it 
Controradio 
gonews.it

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