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Martedì, 11 Settembre 2018 09:52

Diciassette nuovi studenti per l’International Programme in Humanities

Si è appena inaugurata la quarta edizione dell’International Programme in Humanities (IPH), che quest'anno conta 17 giovani studenti di diverse nazionalità, provenienti da Giappone, Cina, Vietnam, Russia, Kazakistan, Turchia, Bulgaria, Macedonia, Serbia, Spagna e Irlanda. L'International Programme in Humanities (IPH), coordinato dal professor Arturo Marzano del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, è il primo anno di una laurea triennale nelle discipline umanistiche, interamente in inglese e rivolto a studenti stranieri.

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I nuovi studenti dell'IPH con al centro il professor Arturo Marzano.

Gli studenti sperimenteranno una full immersion nella lingua italiana grazie ai corsi del Centro Linguistico Interdipartimentale, che li preparerà a proseguire il secondo e terzo anno dei rispettivi corsi di laurea in italiano. I corsi di laurea dell'International Programme in Humanities sono attualmente tre: Scienze dei Beni Culturali (SBC), Discipline dello Spettacolo della comunicazione (DISCO) e Storia (STO). Alla fine del primo anno, gli studenti conseguiranno 60 CFU, 48 dei quali provenienti dai corsi in lingua inglese attivati presso il dipartimento di CFS, e 12 dai corsi di lingua italiana presso il CLI.

I partecipanti di quest’anno sono: Kioko Yoshida, Pablo Moreno, Catherine Yemets, Ipek Zeynep Aytekin, Marko Naumowski, Anastasiia Grishchenko, Kerem Karaduman, Kieu Anh Le Do, Reneta Borisova Ognyanova, Abed Alrahman Alkabra, Meruyert Nurtazyna, Katya Libyahovska, Jia Chenhao, Stefan Jedzic, Maria Khabibullina, Walter Chidakwa, Do Thi Hien.

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Martedì, 11 Settembre 2018 07:20

Una laureata dell’Unipi tra i giovani scienziati premiati all’ambasciata italiana di Londra

C’è anche una giovane laureata dell’Università di Pisa tra i sei vincitori di “Italy made Me", il premio promosso dall'associazione degli scienziati italiani nel Regno Unito (Ais-UK) destinato ai ragazzi che si sono formati in Italia e hanno poi continuato il loro percorso di studi in UK. Serena Lucotti, 30 anni e originaria di Vinci, ha conseguito la laurea triennale e magistrale a Pisa e nel 2012 si è trasferita all’Università di Oxford per svolgere un dottorato di ricerca al Dipartimento di Oncologia.

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Serena Lucotti (la seconda da sinistra) subito dopo la premiazione all'ambasciata di Londra.

Lo studio che le è valso il premio mira a comprendere i meccanismi alla base dell’effetto anti-metastatico dell’aspirina. Durante questo progetto Serena Lucotti ha studiato il ruolo delle piastrine, delle cellule endoteliali e delle cellule mieloidi durante lo sviluppo delle metastasi polmonari nei modelli preclinici. A consegnare i riconoscimenti ai giovani ricercatori è stato l’ambasciatore italiano a Londra Raffaele Trombetta.

Serena Lucotti ha conseguito la laurea triennale in Scienze biologiche molecolari nel 2009, discutendo la tesi dal titolo “Effetto biologico e molecolare dell’RNAa sull’attivazione trascrizionale e traduzionale di p21 in 5 diverse linee tumorali” con il professor Giuseppe Rainaldi dell’Istituto di Fisiogia Clinica del CNR di Pisa. Ha poi proseguito gli studi, conseguendo nel 2011 la laurea magistrale in Biologia molecolare e cellulare con una tesi sui pattern di espressione dei miRNA intracellulari ed extracellulari in linee tumorali di prostata esposte a farmaci citotossici, discussa col professor Giuseppe Rainaldi e la dottoressa Milena Rizzo, sempre del CNR di Pisa. Dopo il dottorato di ricerca a Oxford, Serena inizierà un postdoc all’università Weill Cornell Medicine a New York e il suo grande sogno sarebbe aprire un suo laboratorio di ricerca dedito a scoprire terapie per la prevenzione e la cura delle metastasi tumorali.

La giovane ricercatrice è molto legata affettivamente all’Università di Pisa, a cui è molto grata per l’ottima preparazione scientifica ricevuta: “Gli anni trascorsi a Pisa sono stati i più felici della mia vita, non soltanto per aver vissuto in una città stupenda, ma soprattutto per aver conosciuto persone meravigliose che posso oggi chiamare amici e mentori. Il percorso di crescita scientifica e personale che ho effettuato all’Università di Pisa ha gettato delle basi solide per la mia carriera accademica e mi ha permesso di essere dove sono adesso. Ai giovani studenti e futuri ricercatori, soprattutti quelli lontano da casa, vorrei dire: date sempre del vostro meglio e non arrendetevi mai, specialmente davanti a un risultato negativo, perché la perseveranza e il duro lavoro, nel lungo termine, fanno sì che le vostre aspirazioni si realizzino.”

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