Al via le immatricolazioni all'Università di Pisa
Sono aperte da martedì 27 luglio le immatricolazioni all’Università di Pisa, che per l’anno accademico 2021/2022 propone complessivamente 140 corsi di studio, suddivisi tra 59 lauree triennali, 72 lauree magistrali e 9 lauree magistrali a ciclo unico. Tra questi, ci sono 14 corsi in lingua inglese e 21 corsi che permettono di prendere anche una laurea in un ateneo straniero oltre alla laurea italiana.
Le immatricolazioni avvengono quasi interamente online, anche per gli studenti stranieri, seguendo la procedura evidenziata sul portale dedicato https://matricolandosi.unipi.it.
Foto di Valentina Calvanese presentata al concorso Scatto Matto
Completati tutti gli adempimenti, dopo aver pagato le tasse e dopo il controllo da parte delle segreterie, gli studenti potranno prendere un appuntamento per ritirare la Carta dello Studente, che sarà distribuita a partire dal 22 settembre al Centro immatricolazioni del Polo delle Benedettine. In alternativa, si potrà ricevere la Carta dello studente a dicembre per posta, se in Italia, all’indirizzo indicato dallo studente.
Il periodo di immatricolazione scadrà il 30 settembre per tutti i corsi ad accesso libero. Dopo tale data sarà possibile immatricolarsi pagando una mora di 50 euro entro il 2 novembre, di 100 entro la fine di novembre e di 150 entro la fine di dicembre.
Come negli anni passati, la procedura di immatricolazione prevede la registrazione, con SPID, sul portale Alice, che consente di seguire le lezioni fino al 31 dicembre anche senza il perfezionamento dell’immatricolazione.
Dal 15 luglio e fino al 3 settembre è possibile presentare la richiesta di borsa di studio al DSU per immatricolarsi con prima rata posticipata al 28 febbraio 2022: la borsa viene acquisita in automatico con flusso dei dati tra i due enti.
Come annunciato qualche settimana fa, con il nuovo anno accademico tutti gli studenti che lo vorranno potranno tornare a seguire le lezioni “in presenza”. A renderlo possibile sarà anche una app di prenotazione, che sarà rilasciata a breve dall’Ateneo e che è stata pensata per evitare l’affollamento delle aule e il rispetto delle misure decise a livello nazionale sulle distanze di sicurezza. Tramite questa applicazione, ogni studente potrà con cadenza quindicinale prenotare un posto in aula per gli insegnamenti che intende seguire nelle due settimane successive.
Riguardo alle tasse, la novità principale è che la no-tax area è stata estesa a redditi con ISEE fino a 26.000 euro. Gli importi rimangono invariati e modulati secondo le diverse fasce di ISEE, fino a un importo massimo di 2.400 euro. La scadenza per il pagamento della prima rata, per chi non presenta domanda di borsa di studio al DSU, è il 30 settembre. Il pagamento della contribuzione universitaria avviene attraverso pagoPA, utilizzabile anche dall’estero.
La Regione Toscana, le università e gli Istituti regionali di alta formazione stanno lavorando per garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti iscritti o che si iscriveranno la possibilità di avere accesso alla vaccinazione o di completare l’iter vaccinale già intrapreso, indipendentemente dalla loro provenienza (inclusi quindi anche gli studenti internazionali o provenienti da altre regioni italiane). L’intenzione è di predisporre un canale dedicato per la somministrazione dei vaccini alle studentesse e agli studenti a partire, orientativamente, dalla fine di agosto o inizi di settembre 2021. Per conoscere indicativamente il numero delle persone che vogliono fruire di tale possibilità è consigliabile compilare il relativo questionario che, anche per chi si deve ancora immatricolare, è disponibile ai seguente link: http://unipi.it/CampagnaVaccinaleMatricole.
La scadenza per la compilazione è fissata a giovedì 30 settembre, alle ore 24. I dati saranno raccolti in forma anonima nel rispetto delle normative sulla protezione dei dati.
“Siamo veramente felici di poter tornare ad accogliere in presenza a Pisa i nostri studenti, provenienti da tutta Italia e da tutto il mondo”, dice il prorettore per la didattica prof. Marco Abate. “Utilizzeremo tutta l’esperienza fatta per fornire un ambiente di studio sicuro dal punto di vista sanitario, di altissimo livello dal punto di vista didattico e stimolante dal punto di vista personale, garantendo così un’esperienza universitaria internazionale, all’avanguardia e fra le migliori in Italia.”
borsa di ricerca sul tema “Il ruolo della credibilità in relazione all’efficacia delle recensioni on line in ambito alberghiero”
Incarico di lavoro autonomo avente per oggetto: “Approfondimento dei temi delle neuroscienze cognitive applicate all’ambito della medicina interna e della psicologia dell’invecchiamento, dello sport e del movimento umano
Borsa di ricerca per lo svolgimento presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali di una attività di ricerca sul tema “Analisi chimiche e nutrizionali di latte e formaggi di pecora”
Dal 1850 a oggi più che raddoppiato il tasso di innalzamento del Mediterraneo rispetto agli ultimi 4000 anni
Nell’ultimo secolo e mezzo il Mediterraneo si è innalzato di circa 1,25 millimetri l’anno, un tasso più che raddoppiato rispetto agli ultimi 4000 anni. Il dato arriva da uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications e condotto da un team internazionale coordinato da Matteo Vacchi (foto), ricercatore dell’Università di Pisa, cervello di ritorno nel 2019 grazie al programma Rita Levi Montalcini.
“Questo lavoro ci ha permesso di quantificare in modo dettagliato gli impatti delle emissioni di gas serra legate alla rivoluzione industriale sull’innalzamento del Mar Mediterraneo - spiega Matteo Vacchi del Dipartimento di Scienze della Terra – questo ci permetterà di calibrare meglio gli scenari futuri, i modelli attualmente disponibili sono infatti rilasciati su scala globale e devono quindi essere calibrati su scala più piccola, in particolare per un bacino semi-chiuso come il Mediterraneo dove le conseguenze del cambiamento climatico sono significativamente diverse da quelle degli Oceani globali”.
Lo studio ha riguardato complessivamente l’andamento dei tassi di innalzamento del Mediterraneo centrale e occidentale negli ultimi 10.000 anni.
I dati sono stati ricavati da circa 400 indicatori di paleo-livelli del mare datati al radiocarbonio e derivati per la maggior parte da carotaggi e campionamenti subacquei effettuati tra il livello del mare attuale e circa -45 metri di profondità. Dall’analisi è emerso che tra i 10.000 e i 7.000 anni fa, durante la prima fase di fusione delle calotte glaciali, i tassi di risalita del livello del mare si sono attestati in media a circa 8.5 mm/anno. Da quel momento e per gli ultimi 4000 anni, con la stabilizzazione delle calotte glaciali, i tassi medi sono scesi e sono rimasti nell’ordine degli 0.45 – 0.55 millimetri l’anno. Dal 1850 ad oggi, si è registrata invece una nuova e rapida impennata con tassi medi che si attestano tra 1.1 e 1.3 millimetri l’anno come anche indicato dalle stazioni mareografiche più antiche del Mediterraneo a Genova, Marsiglia e Trieste.
Oltre all’Ateneo pisano le istituzioni coinvolte nella ricerca sono state la Rutgers University, (USA), il CNRS-l’Université de Franche-Comté (Francia), il CNRS-Université Toulouse Jean Jaurès (Francia) e la University of Bremen (Germania).
Dal 1850 a oggi più che raddoppiato il tasso di innalzamento del Mediterraneo rispetto agli ultimi 4000 anni
Nell’ultimo secolo e mezzo il Mediterraneo si è innalzato di circa 1,25 millimetri l’anno, un tasso più che raddoppiato rispetto agli ultimi 4000 anni. Il dato arriva da uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications e condotto da un team internazionale coordinato da Matteo Vacchi, ricercatore dell’Università di Pisa, cervello di ritorno nel 2019 grazie al programma Rita Levi Montalcini.
“Questo lavoro ci ha permesso di quantificare in modo dettagliato gli impatti delle emissioni di gas serra legate alla rivoluzione industriale sull’innalzamento del Mar Mediterraneo - spiega Matteo Vacchi del Dipartimento di Scienze della Terra – questo ci permetterà di calibrare meglio gli scenari futuri, i modelli attualmente disponibili sono infatti rilasciati su scala globale e devono quindi essere calibrati su scala più piccola, in particolare per un bacino semi-chiuso come il Mediterraneo dove le conseguenze del cambiamento climatico sono significativamente diverse da quelle degli Oceani globali”.
Lo studio ha riguardato complessivamente l’andamento dei tassi di innalzamento del Mediterraneo centrale e occidentale negli ultimi 10.000 anni.
I dati sono stati ricavati da circa 400 indicatori di paleo-livelli del mare datati al radiocarbonio e derivati per la maggior parte da carotaggi e campionamenti subacquei effettuati tra il livello del mare attuale e circa -45 metri di profondità. Dall’analisi è emerso che tra i 10.000 e i 7.000 anni fa, durante la prima fase di fusione delle calotte glaciali, i tassi di risalita del livello del mare si sono attestati in media a circa 8.5 mm/anno. Da quel momento e per gli ultimi 4000 anni, con la stabilizzazione delle calotte glaciali, i tassi medi sono scesi e sono rimasti nell’ordine degli 0.45 – 0.55 millimetri l’anno. Dal 1850 ad oggi, si è registrata invece una nuova e rapida impennata con tassi medi che si attestano tra 1.1 e 1.3 millimetri l’anno come anche indicato dalle stazioni mareografiche più antiche del Mediterraneo a Genova, Marsiglia e Trieste.
Oltre all’Ateneo pisano le istituzioni coinvolte nella ricerca sono state la Rutgers University, (USA), il CNRS-l’Université de Franche-Comté (Francia), il CNRS-Université Toulouse Jean Jaurès (Francia) e la University of Bremen (Germania).
IDEA BATTLE II, premio nazionale per startup
Al primo classificato verrà riconosciuto un importo di 6.000,00 €, al secondo 3.000,00 €, al terzo 1.000,00 €. I vincitori verranno proclamati nel corso di una cerimonia.