Borsa di ricerca presso il dip. di Giurisprudenza dal titolo “Studio e analisi della trasformazione degli enti no profit in enti del Terzo Settore”
L’Università di Pisa apre una sede estera in Uzbekistan
Con un accordo preliminare sottoscritto dall’Università di Pisa, dall’Università di Scienze Geologiche di Tashkent e dal Comitato di Stato della Repubblica dell’Uzbekistan per la Geologia e le risorse minerarie, è stata ufficializzata la prossima istituzione di un “Unipi Branch” a Tashkent, una sede estera dell’Ateneo pisano in cui svolgere attività di didattica e di ricerca congiunta con le istituzioni uzbeke. Si parte con l’attivazione di un primo corso di laurea in Geologia della durata di quattro anni, che prevede un Preparatory first year (1 anno) e un Bachelor’s Degree Program in Geology (3 anni). L’accordo è stato firmato nel Palazzo della Sapienza da Paolo Mancarella, rettore dell’Università di Pisa, Bobir Islamov, rettore della University of Geological sciences di Tashkent, e Azam Kadirhodjaev, responsabile delle relazioni internazionali dello State Committee on Geology and Mineral Resources of Uzbekistan.
“La firma di questo accordo, col quale il nostro Ateneo si appresta ad aprire un primo corso di studi in scienze geologiche a Tashkent, conferma la vocazione internazionale dell’Università di Pisa e il suo desiderio di misurarsi sempre con nuove e stimolanti sfide - ha dichiarato il Rettore, Paolo Mancarella – Si tratta solo di un primo passo e già è prevista l’attivazione di altri corsi, che contribuiranno a consolidare i nostri rapporti con l’Uzbekistan, un paese che oggi sta vivendo un momento di grande sviluppo, tanto da essere considerato un’area strategica del Centro Asia. Per questo la nostra presenza qualificata nel Paese, anche in prospettiva futura, non può che rappresentare una grande opportunità per il prestigio internazionale della nostra Università”.
Alla cerimonia ha portato i suoi saluti anche il sindaco di Pisa, Michele Conti: “Con piacere ho dato il benvenuto a Pisa alla delegazione dell’Uzbekistan; l’accordo sottoscritto stamattina è un atto importante che mette in relazione le nostre università, le nostre città, i nostri Paesi. Auspico che questo primo passo sia l’apripista di una più ampia collaborazione in grado di portare vantaggi per i nostri territori e occasioni di crescita reciproca”.
Il progetto di accordo con l’Uzbekistan nasce nel 2019, quando il prorettore alla Cooperazione e relazioni internazionali Francesco Marcelloni e l’Ufficio per le relazioni internazionali dell’Università di Pisa iniziarono a discutere con il vice-ministro Uzokboy Begimkulov del Ministry of higher and secondary specialised education della Repubblica Uzbeka della possibilità di aprire un “Branch Unipi” a Tashkent in cui offrire corsi di laurea dall’Università di Pisa. Molteplici sono le motivazioni che hanno portato all’avvio del progetto: negli ultimi anni infatti il governo uzbeko ha intrapreso una serie di riforme intese ad aprire economicamente il paese al mondo, coltivando legami con Russia, Europa e Cina e investendo molto sull’istruzione universitaria, sull’aumento della qualità dell’istruzione e sulle percentuali di accesso agli studi universitari, che è passata dal 9.5% a circa il 20%, ponendosi come obiettivo di raggiungere il 50% nel 2030. Inoltre l’Uzbekistan si sta proponendo come “hub for internationalization” per tutta l’Asia centrale, mettendo in atto una politica di accoglienza nei confronti degli studenti provenienti dai paesi limitrofi (Kazakistan, Kyrghizistan, Tagikistan, Turkmenistan) e offrendo loro agevolazioni economiche e facilities (dormitori gratuiti, visti gratuiti, ecc.), stimando un potenziale bacino di utenza di circa 100 milioni di giovani. Infine gli studenti uzbeki hanno una formazione di stampo sovietico e sono ben preparati nelle materie scientifiche, riuscendo spesso ad ottenere buoni risultati in termini di carriera accademica. Per questo motivo sono potenzialmente ottimi studenti da reclutare anche come future matricole per l’Università di Pisa.
Alla firma dell’accordo nel Palazzo della Sapienza erano presenti nella delegazione uzbeka Shukhrat Mirkhadiev, membro del Cabinet of the Ministers, Obidjon Kodirov, capo del Dipartimento per la cooperazione internazionale dell’UGS, Numonbek Dalimov, capo del Dipartimento per lo sviluppo strategico dell’UGS e assistente per le attività organizzative dell’Unipi Branch e dell’UGS. Inoltre hanno partecipato S.E. Otabek Akbarov, ambasciatore uzbeko in Italia, Agostino Pinna, ambasciatore italiano in Uzbekistan (collegato a distanza), e Federico Cinquepalmi, della Direzione generale per lo studente lo sviluppo e l'internazionalizzazione della formazione superiore del Ministero dell’Università e della Ricerca. Per l’Università di Pisa, oltre al prorettore Francesco Marcelloni, erano presenti anche Marco Abate, prorettore per la Didattica, Luca Pandolfi, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra, Anna Gioncada, presidente del corso di laurea in Scienze geologiche, Sergio Rocchi, professore ordinario del Dipartimento di Scienze della Terra, e Paola Cappellini, responsabile dell’Unità Cooperazione internazionale.
Avviso per la predisposizione di un elenco aperto per l’affidamento di servizi veterinari
Avviso per la predisposizione di un elenco aperto di soggetti per l’ affidamento di servizi veterinari destinati all’Ospedale didattico veterinario dell’Università di Pisa
Scadenza per la presentazione della domanda entro e non oltre le ore 12:00 del giorno 30/11/2021
Il Responsabile Unico del Procedimento è la Dott. Elena Perini
- Avviso
- Allegato A
- Allegato B
- Modello istanza di iscrizione Elenco Veterinari e dichiarazioni (formato doc)
- Modello istanza di iscrizione Elenco Veterinari e dichiarazioni (formato pdf)
Elenco aperto di Veterinari per l’affidamento di servizi per l’Ospedale Didattico Veterinario
Provvedimento di rettifica
Provvedimento di aggiornamento dell'Elenco Veterinari (24/05/2022)
A San Giuliano Terme una cerimonia di commemorazione per Christin Tadjuidje Kamdem
A un anno e mezzo dalla sua tragica scomparsa, il Comune di San Giuliano Terme, assieme all’Associazione Sante Malatesa, all'Associazione degli Studenti Camerunensi di Pisa e all’Università di Pisa, ha voluto ricordare Christin Tadjuidje Kamdem con una cerimonia tenutasi venerdì 16 luglio nella sala consiliare. Una vicenda, quella del giovane di origini camerunensi laureando in Scienze agrarie all'Università di Pisa e vittima del Coronavirus, che ha segnato profondamente tutta la comunità universitaria, come non ha mancato di sottolineare il Rettore dell’Ateneo pisano, PaoloMancarella, intervenuto alla cerimonia assieme alla professoressa Lucia Guidi, presidente del corso di laurea in Scienze agrarie a cui il ragazzo era iscritto. Sono intervenuti anche il vicesindaco della comune di San Giuliano Terme, Lucia Scatena, il presidente dell’Associazione Santa Malatesta, Pietro Barbucci, e il presidente dell’Associazione degli Studenti Camerunensi di Pisa, Fodjiog Nouazi Axel, studente del corso di laurea in Ingegneria gestionale.
«La vicenda di Christin, portato via dal Covid a pochi giorni dalla discussione della sua tesi in scienze agrarie, è una di quelle storie che il nostro Ateneo non dimenticherà mai – ha sottolineato il Rettore – È il simbolo tragico di quanto la nostra comunità ha dovuto soffrire nei momenti più bui della Pandemia. Per questo non potevo mancare in occasione della cerimonia organizzata dal Comune di San Giuliano Terme e per questo, lo scorso anno, la nostra Università ha voluto conferirgli la laurea alla memoria, affinché almeno potesse avere quel titolo per il quale aveva lavorato duramente. Dispiace solo, ancora una volta, non aver avuto la possibilità di ricordarlo degnamente con una cerimonia pubblica. Ma verrà anche quel momento e il nostro Ateneo saprà farlo nel modo migliore».
«Come Presidente del corso di studi in Scienze Agrarie sono onorata di essere stata invitata dalla comunità studenti camerunensi di Pisa alla commemorazione di Christin Tadjuidje Kamdem, studente di Scienze agrarie al quale il corso di studi ha conferito la laurea alla memoria – ha commentato la professoressa Lucia Guidi - Una laurea che Christin aveva già acquisito perché si sarebbe dovuto laureare proprio il 9 aprile 2020. È certamente un momento triste per tutti noi ma sappiamo tutti che Christin è qui con noi, nel cuore di tutti noi e come Presidente porto l'abbraccio di tutti gli studenti iscritti al corso e di tutti i docenti Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali».
«Anche quest’anno siamo stati orgogliosi di ospitare, presso la sala del Consiglio Comunale di San Giuliano Terme, la cerimonia in ricordo di Christin Tadjuidje Kamdem e di tutte le vittime del Covid-19. Christin, nostro giovane concittadino sangiulianese, dal Camerun aveva deciso di venire a studiare all’Università di Pisa con l’intento di costruire un futuro migliore per sé e per la sua famiglia. - interviene così la vicesindaco Lucia Scatena, che prosegue - Purtroppo tutti i suoi sforzi e suoi sacrifici sono stati vanificati da questa terribile malattia. Noi intendiamo, grazie anche al suo ricordo, proseguire con i nostri principali valori: solidarietà, inclusione e uguaglianza, punti cardine della nostra storia e del nostro futuro affinché con i ragazzi dell’Associazione Studenti Camerunensi di Pisa possiamo diventare un’unica grande comunità».
incarico individuale di lavoro autonomo per la traduzione in lingua inglese di un saggio di 60 cartelle, intitolato “La letteratura e l’emergenza ecologica” e destinato alla pubblicazione in un volume collettivo internazionale
incarico di lavoro autonomo per il progetto “Coordinamento scientifico, realizzazione e cura della grafica del giornalino divulgativo “Matematica, il giornalino degli Open Days””.
Borsa di ricerca sul tema: "Realizzazione di campagna di simulazioni con modelli grey-box, sviluppati in precedenti attività, per lo studio del comportamento energetico dinamico di un campione rappresentativo di edifici residenziali..."
Incarico lavoro autonomo per la seguente attività: “Large scale diffusion of renewable energies”
Ateneo e Ordine dei Geologi della Toscana insieme per didattica, ricerca applicata e terza missione
Didattica, ricerca applicata e terza missione sono gli ambiti di collaborazione previsti dall’accordo quadro tra l'Università di Pisa e l’Ordine dei Geologi della Toscana che è stato sottoscritto martedì 20 luglio nella Sala dei Mappamondi del rettorato pisano. Alla firma erano presenti il prorettore vicario dell’Ateneo, Carlo Petronio, il presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana, Riccardo Martelli, la presidente della Fondazione dei Geologi della Toscana e vicepresidente dello stesso Ordine, Elisa Livi, e i professori Giovanni Zanchetta, vice direttore del Dipartimento di Scienze della Terra, e Roberto Giannecchini, docente di Geologia applicata.
Da sinistra: Giannecchini, Zanchetta, Livi, Martelli e Petronio.
La convenzione, di durata triennale, ha come premessa la volontà di integrare le rispettive competenze ed esperienze nei settori di comune interesse per migliorare nello svolgimento delle reciproche attività istituzionali. Le possibilità di collaborazione richiamate nel testo sono svariate. Per quanto riguarda la didattica, si va dallo svolgimento, da parte di personale tecnico qualificato iscritto all’Ordine, di corsi di insegnamento e seminari, attività di laboratorio ed esercitazioni pratiche di terreno, all’effettuazione da parte degli studenti Unipi di tirocini, tesi di laurea e visite tecniche, fino al cofinanziamento di attività formative professionalizzanti, borse di studio e premi finalizzati a valorizzare la figura del geologo.
In relazione agli altri due ambiti, l’accordo cita lo sviluppo di progetti di ricerca e di attività di trasferimento tecnologico congiunti, di corsi di formazione e aggiornamento professionale riservati agli iscritti all’Ordine, di iniziative dedicate all’orientamento e al placement. Un rappresentante dell’Ordine parteciperà infine alle attività dei Comitati di indirizzo per i corsi di studio di sua competenza.
I referenti dell’accordo sono il presidente Martelli per l’Ordine dei Geologi della Toscana e i professori Roberto Giannecchini, associato di Geologia applicata, e Monica Bini, associata di Geografia fisica e Geomorfologia, per l’Ateneo di Pisa.
"Anche a nome del Rettore - ha detto il professor Petronio - esprimo il mio grande compiacimento per questo accordo, che trova le sue radici nella antichissima tradizione di eccellenza della geologia universitaria pisana e apre la strada a importanti collaborazioni, creando occasioni di crescita sia per i nostri studenti sia per i professionisti che operano sul territorio".
"Si tratta di una grande opportunità per i nostri studenti e per le nostre istituzioni, che vedono in questa convenzione uno strumento per crescere insieme – ha commentato il presidente Martelli - Lo scambio di informazione e formazione permetterà alle università di dotare gli studenti di strumenti nuovi che consentiranno loro di arrivare ad affacciarsi al mondo del lavoro con conoscenze ed esperienze che giungono direttamente dal mondo della professione e dell'impresa, oltre a una maggior consapevolezza dell'importanza del percorso che stanno compiendo. Lo stesso scambio di informazione e formazione permetterà di aggiornare e incrementare il patrimonio di conoscenza tecnico-scientifica degli iscritti al nostro Ordine e questo avrà una positiva ricaduta sulla qualità del lavoro che ogni giorno metteranno a disposizione dei cittadini come professionisti, come dipendenti della pubblica amministrazione o dell'impresa".
"Questo accordo - ha aggiunto la dottoressa Livi - giunge a coronamento di una collaborazione attiva già da diversi anni con il Dipartimento di Scienze della Terra e che auspichiamo possa ora essere estesa anche ad altri dipartimenti".
"La firma odierna - hanno concluso i professori Zanchetta e Giannecchini - completa un percorso di lavoro fatto insieme all'Ordine dei Geologi della Toscana e più in generale alle realtà produttive del territorio, agevolando i rapporti con il mondo della libera professione che rappresenta uno degli sbocchi principali per i laureati di Scienze della Terra".
La telemedicina nella gestione dell'emergenza Covid-19
Sono 342 i pazienti con Covid-19 della Asl Toscana Nord Ovest trattati e monitorati da remoto, senza ricorrere ad accesso in ospedale, a partire da marzo 2020, grazie alla piattaforma di telemedicina TELTECovid19 sviluppata e messa a disposizione dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa e dalla sua spin-off Ingeniars.
I risultati della sperimentazione di questo progetto sono stati illustrati martedì 20 luglio, in Sapienza. Dopo i saluti del prorettore Rossano Massai e della direttrice del Dipartimento di Sanità Territoriale dell’Asl Toscana Nord Ovest Antonella Tomei sono intervenuti: Alessandro Iala, Direttore UOC Transizione al Digitale e coordinamento ammnistrativo dei presidi; Luca Fanucci, ordinario di Elettronica al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione; Luca Melani, medico di medicina generale, Aggregazioni Funzionali Territoriali-AFT3 Pisa; Lorenzo Celandroni, paziente Covid-19 seguito con la piattaforma TELTECovid19; Stefano Taddei, direttore della UO Medicina 1 dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana.
Guarda il video della presentazione.
Da sinistra: Fanucci, Taddei, Melani, Tomei, Iala, Massai e Celandroni.
Già all’esplodere della pandemia i medici della Asl Toscana Nord Ovest hanno intravisto le potenzialità della piattaforma di telemedicina TELTECovid19. “Tra fine febbraio e inizio marzo 2020 - ha ricordato il dottor Luca Melani - il Covid-19 ci ha colpito in modo molto duro e io ho perso due miei pazienti storici, marito e moglie poco più che 75enni. Da quel momento ho cercato di far fronte all’emergenza con tutte le mie forze e, con l’aiuto delle nuove tecnologie messe a disposizione dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, ho potuto monitorare da remoto i parametri vitali dei pazienti Covid-19, soprattutto la funzionalità respiratoria, riducendo anche il numero di visite domiciliari e le possibilità di contagio”.
“Il progetto – ha spiegato Luca Fanucci – mira a fornire ai pazienti un insieme di sensori biomedicali (termometro, pulsossimetro e misuratore di pressione) e un tablet per l’auto misurazione dei parametri vitali. Tramite una semplice interfaccia grafica, il tablet ricorda quando le misure devono essere effettuate e, una volta acquisiti i parametri vitali, invia automaticamente i dati alla piattaforma centrale, a cui il medico può accedere monitorando in tempo reale l’evoluzione del quadro clinico”.
Per i pazienti è fondamentale la semplicità di utilizzo e, come ha sottolineato Lorenzo Celandroni, uno dei pazienti Covid-19 seguiti con la piattaforma, “dopo aver ricevuto il kit, avevo molta paura e facevo più misurazioni di quante erano previste, ma senza poter aggiornare il mio medico di continuo con le auto-misurazioni sarei dovuto andare subito in ospedale”.
Inoltre, ha evidenziato Stefano Taddei, “la possibilità di monitoraggio remoto, unita alla comunicazione tra ospedale e territorio grazie alla cartella clinica condivisa, ci ha permesso di seguire il decorso clinico dei pazienti, sia in fase di pre-ospedalizzazione che in fase post-dimissione, anticipando anche la dimissione stessa”.
Da sinistra: Tomei, Massai e Fanucci.
La collaborazione tra l’Università di Pisa e la Asl Toscana Nord Ovest non si è fermata con la prima ondata pandemica. Ai medici di medicina generale si sono aggiunti i medici delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) di tutto il territorio della Asl, mentre la piattaforma di telemedicina è stata ulteriormente potenziata e personalizzata da Ingeniars grazie al progetto SatNav E@syCare, finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea. È stata quindi aggiunta la possibilità di effettuare il monitoraggio dell’attività fisica del paziente, importante per il test del cammino, e di geo-localizzare le misure acquisite dai pazienti, in modo da fornire ai medici delle mappe per analisi epidemiologiche.
Dopo più di un anno di utilizzo, Antonella Tomei ha tirato le somme sui benefici apportati dall’utilizzo della telemedicina: “la recente esperienza ha evidenziato che la tecnologia ha contribuito a rendere più forte la prima linea della sanità sul territorio, riducendo quando possibile l’accesso agli ospedali. In particolare la possibilità di monitoraggio a distanza rappresenta una grande opportunità per la cura delle patologie croniche consentendo la presa in carico dei pazienti mantenendoli al proprio domicilio che, soprattutto per gli anziani, costituisce di per sé una risorsa".
“Nel futuro post-Covid – ha concluso Alessandro Iala - la telemedicina è con certezza uno degli strumenti organizzativi, non solo tecnici, sui quali è indispensabile puntare per garantire una migliore presa in carico della cronicità sul territorio, in modo che si possa avere la massima condivisione delle informazioni sanitarie per ogni paziente, garantendo la continuità tra territorio e ospedale attraverso la stessa interfaccia semplificata”.