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Dal 1° dicembre, l’Università di Pisa ha introdotto la misura di prevenzione della corruzione denominata Whistleblower, volta ad assicurare “protezione” a chi segnala illeciti consumati all’interno del nostro Ateneo.

La misura, prevista dalla c.d. legge anticorruzione (l. 190/2012) e recentemente rafforzata dal parlamento, è volta a far emergere situazioni che eventualmente pregiudichino la buona amministrazione e, a tal fine, contempla un regime di tutele rafforzate anche per i collaboratori e gli studenti dell’Università di Pisa che segnalino fatti illeciti di cui siano venuti a conoscenza. Nell’ambito dell’autonomia regolamentare, l’Ateneo ha infatti ritenuto importante estendere questa forma di tutela dell’anonimato e della riservatezza per chi segnala condotte di “cattiva amministrazione” a tutti coloro che ogni giorno lavorano e studiano nell’Università di Pisa.
L’intento è di favorire le possibilità di espressione del senso civico da parte di ciascuna componente della comunità accademica.

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Per questo l’Università si è anche dotata di un proprio Regolamento per la tutela del segnalante di condotte illecite ed ha attivato una piattaforma informatica per poter ricevere le segnalazioni:
https://www.unipi.it/index.php/amministrazione/item/11260-segnalazioni-di-illecito-whistleblower.

Ogni segnalazione, indirizzata al responsabile della prevenzione della corruzione, dottor Riccardo Grasso, deve essere effettuata responsabilmente e mai utilizzata per finalità individuali, ma unicamente per garantire l’etica e l’integrità dell’Università di Pisa.

Eventuali dubbi e domande nel merito potranno essere indirizzati a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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Il diabete di tipo 2, da cui sono affette più di mezzo miliardo di persone in tutto il mondo, insorge quando le beta cellule pancreatiche non riescono a produrre abbastanza insulina per mantenere normali i livelli di glucosio nel sangue.

Uno studio nato dalla collaborazione tra i gruppi coordinati dal professor Piero Marchetti (Università di Pisa e Aoup), dal professor Michele Solimena (Technische Universität di Dresda), dalla dottoressa Anke M Schulte (di Sanofi, Francoforte) e dal dottor Mark Ibberson (Swiss Institute of Bioinformatics, Losanna) ha identificato un nuovo gruppo di geni malfunzionanti all'interno delle isole pancreatiche di pazienti affetti da diabete di tipo 2. Gli autori sono membri dell'Imidia, consorzio di ricerca costituitosi nell'ambito della progettualità europea denominata Imi (Innovative medicines initiative), e i risultati di questo studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Diabetologia.

L'obiettivo del gruppo Imidia, di cui hanno fatto parte 14 istituzioni accademiche europee, aziende farmaceutiche e imprese biotecnologiche, era quello di trovare nuove strategie per la rigenerazione, la conservazione e la protezione delle beta cellule pancreatiche, che producono insulina, per poter sviluppare strategie sempre più efficaci per la prevenzione e la cura del diabete. Uno dei compiti principali del consorzio era capire quali geni vengono espressi in modo anomalo nelle beta cellule delle isole di soggetti diabetici, rispetto alle beta cellule di soggetti non diabetici. Proprio l'espressione alterata di uno o più geni, infatti, potrebbe contribuire allo sviluppo del diabete di tipo 2.

I ricercatori hanno condotto il loro studio comparativo basandosi non solo sulle isole ottenute da soggetti donatori di organo, ma anche su quelle provenienti da pazienti sottoposti a chirurgia pancreatica. Grazie a questo approccio, è stato possibile raccogliere cellule da molti soggetti diabetici e non diabetici (la casistica più ampia disponibile a livello internazionale) e anche studiare isole di soggetti prediabetici. Gli studiosi hanno così identificato 19 geni la cui espressione era alterata nelle cellule provenienti da soggetti con diabete di tipo 2, in comune nei donatori d'organo e nei pazienti sottoposti a resezione pancreatica. In particolare, 9 dei geni identificati erano precedentemente sconosciuti da questo punto di vista. D'altra parte, non è stato ancora possibile dimostrare se un simile malfunzionamento sia presente anche nelle isole di pazienti prediabetici, motivo per cui nuove ricerche sono necessarie per capire quali alterazioni delle beta cellule siano presenti nelle fasi che precedono la diagnosi di diabete. Questo, tra l'altro, è quanto si propone di fare il nuovo consorzio Eu-Imi chiamato Rhapsody, che include tra i partner coinvolti i quattro gruppi alla guida del presente studio Imidia.

"Questi risultati dichiara il professor Marchetti - contribuiscono alla comprensione di ciò che non funziona nelle isole pancreatiche nel diabete di tipo 2, per individuare nuovi metodi per meglio prevenire e curare questa forma di diabete. Lo studio, inoltre, stabilisce nuovi standard di riferimento per le ricerche che da ora in avanti saranno condotti in questo campo". (Fonte Ufficio Stampa AOUP).

Per i risultati conseguiti nella sua lunga carriera, sabato 11 novembre il professor Carlo Bartolozzi ha ricevuto il premio alla carriera dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Pisa. Bartolozzi è stato il maestro della radiologia pisana per un quarto di secolo.

Vincitore di concorso per professore ordinario nel 1990, fu chiamato a ricoprire la cattedra di Radiologia all'Università di Pisa. Dallo stesso anno è stato direttore della Scuola di Specializzazione di Radiologia e ha accompagnato più di duecento allievi all'ingresso nella professione. Dal 1999 al 2007 è stato direttore del dipartimento di Oncologia, dei trapianti e delle nuove tecnologie in medicina dell'Università di Pisa. Nello stesso periodo è stato rappresentante d'area per i dipartimenti di Medicina e Veterinaria.

È stato coordinatore di gruppi di ricerca dell'Università di Pisa in dieci progetti finanziati dall'Unione Europea e in numerosi programmi di ricerca di interesse nazionale. È stato insignito dell'Ordine del Cherubino dell’Università di Pisa nel 2011.
Nel 2015 il professor Bartolozzi ha cessato il servizio e nel dicembre 2016 è stato nominato membro onorario del RSNA (Radiological Society of North America) ottenendo la più alta onorificenza mondiale della disciplina radiologica.
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È stato accolto con grande interesse da parte dei numerosi partecipanti che hanno gremito la Scuola Medica, tra cui molti studenti dell’Ateneo e del Centro Gestalt Viva, il convegno dal titolo “L’epistemologia degli stati non ordinari di coscienza”, organizzato dall’Università di Pisa e dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, in collaborazione con la Fondazione IRIS e con la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia della Gestalt Viva. Il successo dell'iniziativa, a cui è intervenuto il maestro del pensiero contemporaneo Claudio Naranjo, psichiatra, psicoterapeuta e antropologo tra i più noti al mondo, testimonia un interesse crescente della comunità scientifica e terapeutica verso tematiche che fino a pochi anni fa erano considerate di confine, tra cui lo studio degli stati non ordinari di coscienza, affrontati con spirito critico, scientifico e profondamente interdisciplinare.

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Il convegno, che si è svolto martedì 7 e mercoledì 8 novembre, ha visto come moderatore il professor Angelo Gemignani, presidente del corso di laurea triennale in Scienze e tecniche di psicologia clinica e della salute e di quello magistrale in Psicologia clinica e della salute, oltre che direttore della SOD di Psicologia clinica dell’AOUP, e come chairmen i professori Riccardo Zucchi, direttore del dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell’area critica, Pier Luigi Barrotta, direttore del dipartimento di Civiltà e forme del sapere, e Pietro Pietrini, rettore della Scuola IMT – Alti Studi di Lucca.
L’incontro, che fa parte del percorso formativo dei “Leading Themes in Psychology”, ha visto il susseguirsi di una serie di interventi di natura multidisciplinare. Sono state, infatti, messe in gioco competenze provenienti dalla filosofia, dalla fisica, dall’antropologia, dalla psicologia e dalle neuroscienze.

20171108 145318Dopo l’introduzione del professor Zucchi, gli interventi della prima giornata sono stati aperti con il contributo del professor Giuseppe Vitiello, dell’Università di Salerno, che ha illustrato l’approccio della fisica moderna della complessità allo studio della coscienza. Il dottor Cristiano Crescentini, dell’Università di Udine, ha poi introdotto il tema della meditazione e delle sue basi neurali, approfondendo le possibili applicazioni terapeutiche di questo particolare stato di coscienza. Il professor Angelo Gemignani ha descritto alcuni risultati sperimentali inerenti gli aspetti spaziotemporali della coscienza, in particolare per quanto riguarda il cambiamento della direzionalità dei flussi informativi corticali negli stati non ordinari di coscienza. La dottoressa Tania Re, dell’Università di Genova, ha proseguito descrivendo l’utilizzo delle sostanze psicotrope ad azione psichedelica nelle culture sudamericane che ha studiato sul campo, invitando la comunità accademica a interessarsi di questa tematica con rigore scientifico. Il dottor Riccardo Zerbetto ha approfondito il tema del sogno come stato stra-ordinario di coscienza, delineando in particolare il contesto culturale che ha contraddistinto lo studio di queste tematiche nel corso della storia. Infine, La professoressa Maria Pietronilla Penna, dell’Università di Cagliari, ha parlato dell’apprendimento nel contesto delle reti neurali e delle sue relazioni con la consapevolezza.

 

20171108 164732Nel corso della seconda giornata, agli interventi introduttivi dei chairmen è seguito un intervento del professor Alfonso Maurizio Iacono, dell’Università di Pisa, che ha accompagnato i partecipanti in una riflessione filosofica ed epistemologica sul concetto di coscienza nella sua evoluzione storica e sulla sua relazione con il cervello, con il Sé e con i “mondi intermedi”. Addentrandosi nei complessi rapporti tra scienza e coscienza, il professore dell'Ateneo pisano, Bruno Neri, si è poi soffermato su alcuni risultati sperimentali pubblicati e ancora inspiegabili (tra cui l’entanglement tra cervelli, le esperienze di pre-morte ed extra-corporee) e sulle sfide che tali evidenze comportano per il materialismo riduzionista che rappresenta attualmente il paradigma accettato dalla comunità scientifica. Il dottor Claudio Billi, direttore del Centro Gestalt Viva di Pisa, ha tenuto un intervento introduttivo per presentare la vita e l’opera di Claudio Naranjo, ospite d’eccezione dell’evento. A concludere il convegno è stato infatti il Maestro cileno, uno dei grandi esponenti mondiali della Terapia della Gestalt, i cui insegnamenti hanno raggiunto una rilevanza internazionale. Nel suo intervento, oltre a esporre le varie dimensioni della coscienza, Claudio Naranjo ha guidato meditazioni di gruppo al fine di far provare in prima persona quanto appena descritto, coinvolgendo così i partecipanti in un’esperienza non ordinaria.

Romanelli WUWHSIl professor Marco Romanelli, docente dell'Università di Pisa e direttore della U.O. Dermatologia della A.O.U.P. di Pisa, è il nuovo presidente della World Union of Wound Healing Societies (WUWHS), la federazione mondiale che riunisce le principali società scientifiche internazionali che si occupano di riparazione tessutale cutanea. Il consiglio direttivo della WUWHS si è insediato nelle settimane scorse e resterà in carica fino al 2020.

La presidenza affidata alla scuola pisana premia il lungo e costante impegno prodotto dalla clinica dermatologica della AOUP nei settori della ricerca, didattica ed assistenza. Sotto la guida del professor Romanelli, WUWHS mira a consolidare il proprio network e il proprio ruolo di coordinamento internazionale allo scopo di divenire opinion leader primario per tutti coloro che nel mondo si occupano di prevenzione e cura delle lesioni cutanee: dagli operatori sanitari alle società scientifiche, dai media di settore alle istituzioni politiche nazionali ed internazionali.

Ricordiamo che le lesioni cutanee croniche (o ulcere cutanee) costituiscono una delle prestazioni sanitarie più costose: nel mondo circa il 3% del budget sanitario viene speso per la cura di questa patologia. Ogni anno in Italia le lesioni cutanee croniche affliggono oltre 2 milioni di persone gravando il SSN di una spesa di circa un miliardo di Euro.

Molte le novità della nuova presidenza: la nomina di un board continentale formato da esperti del settore rappresentanti delle principali aree geografiche del mondo, un sito web completamente rinnovato e con contenuti di interesse per tutta la comunità scientifica e la pubblicazione del primo numero della rivista ufficiale di WUWHS, nata dalla recente collaborazione con la rivista Journal of Wound Care, dell’editore inglese Mark Allen Healthcare Ltd.

 

Il Consorzio interuniversitario CISIA, che ha la propria sede nazionale a Pisa e che è composto da 44 atenei pubblici, organizza per mercoledì 25 ottobre, a Napoli, il convegno “Orientamento e accesso all’Università. Quali strumenti e quali azioni innovative?", in collaborazione con l’Università degli Studi Federico II, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. Orientamento agli studi universitari, strumenti utili agli studenti per la scelta dei percorsi formativi più idonei alla loro inclinazione e preparazione, nonché l’accesso programmato ai corsi di studio, saranno i temi principali del convegno organizzato dal Consorzio, che vanta un'esperienza di sette anni nell’erogazione delle prove di accesso e verifica delle conoscenze per i corsi di studio.

All'interno del programma sono inoltre previsti gli interventi del prorettore per la Didattica dell'Università di Pisa, Marco Abate, che è anche coordinatore della Commissione Didattica del CUN, e dei professori dello stesso Ateneo, Claudio Casarosa e Marco Santagata.

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Tra gli obiettivi del Convegno l’analisi del Test Standard che rientra nella tipologia TOLC (Test On Line CISIA) come strumento di orientamento per lo studente. Grazie alla modalità di somministrazione anticipata e alla possibilità di ripetere il test durante l’anno, infatti, questa tipologia di prova d’accesso garantisce agli studenti non solo la possibilità di organizzarsi con largo anticipo per colmare le proprie carenze evidenziate dal test, ma anche di poter , eventualmente, riconsiderare le proprie scelte iniziali.

Il convegno si concluderà con l’intervento della ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli.

locandina pisa innovaDa mercoledì 25 a sabato 28 ottobre Pisa ospiterà Pisa Innova Salute, il Festival dell’innovazione in sanità pubblica, promosso dal Centro interdipartimentale per la “Promozione della Salute e Information Technology” dell'Ateneo, in collaborazione con l'Università e il Comune di Pisa. La manifestazione, che si terrà al Centro Congressi "Le Benedettine", restituito di recente alla città dopo un importante lavoro di restauro, proporrà 15 sessioni tematiche, che saranno anche un'occasione di confronto e dibattito per i cittadini con 96 esperti di livello nazionale e internazionale.

Le quattro giornate del Festival si articoleranno sui più diversi temi dell’innovazione nella promozione della salute: la prevenzione vaccinale, dall’età pediatrica alla terza età, la qualità dell’ambiente, la salute del bambino e dell’anziano, la sicurezza per il paziente ospedalizzato. Inoltre sarà dato ampio spazio al dibattito sulla sostenibilità della sanità pubblica e sul ruolo dell'innovazione sulla qualità dell'assistenza e della prevenzione.

La cerimonia inaugurale del 25, dalle ore 9.00, oltre al saluto delle autorità accademiche e cittadine, presenterà ospiti di rilievo internazionale quali la direttrice del Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC), Andrea Ammon, e il presidente del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica (CINI), Paolo Prinetto. La mattinata sarà chiusa da un intervento del direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, Carlo Tomassini, che parlerà dell’importanza dell’innovazione nella organizzazione delle aziende sanitarie.

Il Festival si chiuderà con uno spettacolo di intrattenimento e divulgazione “Adulti & Vaccinati – Io non credo nella scienza”, realizzato con il patrocinio di UNICEF, che si terrà al Teatro Verdi sabato 28, alle ore 21. L’ingresso a tutti gli eventi è libero.

scival 3Si terrà venerdì 20 ottobre, alle ore 9.30 nell'Aula F al piano terra del Polo Fibonacci, la presentazione del database SciVal a professori e ricercatori dell’Ateneo. Dopo l'intervento introduttivo della professoressa Claudia Martini, prorettrice per la Ricerca nazionale, Charles Martinez, di Elsevier, illustrerà le potenzialità di questa banca dati.

L'Università di Pisa ha messo a disposizione della comunità accademica il database SciVal, prodotto da Elsevier, come importante e utile strumento per promuovere e sostenere l'attività di professori e ricercatori. In particolare, SciVal può servire per i seguenti scopi:

- potenziamento delle collaborazioni di ricerca a livello nazionale e internazionale. Scival consente infatti di scoprire collaborazioni già attive o potenzialmente interessanti per ciascuna tematica di ricerca;
- sviluppo delle attività progettuali. SciVal è un utile mezzo per promuovere, attraverso il match di competenze scientifiche di interesse, la costruzione di partenariati internazionali;
- valutazione delle performance dell’Ateneo, di dipartimento, di gruppi di ricerca, attraverso l’utilizzo di metriche che analizzano l’impatto, i punti di forze e debolezza dell’istituzione;
- contatto e collaborazioni con aziende. SciVal infatti può essere il mezzo attraverso il quale, per il tramite dell’ufficio competente dell’Ateneo, aziende e privati possono richiedere e vedere soddisfatte le proprie richieste di collaborazione con i ricercatori dell'Università.

L’Università di Pisa, come gli altri atenei toscani, si è dotata di SciVal, anche nell’ottica di approfondire i rapporti a livello regionale, promuovendo ogni possibile azione comune e per una migliore e più coordinata interazione.

A questo link è possibile scaricare la locandina.

Photo Ugo Boggi MDLa prima volta era stato nel 1998 con il professor Enrico Cavina, che aveva tenuto la relazione biennale sul trauma. In oltre cento anni di storia, per la seconda volta un altro chirurgo pisano, stavolta il professor Ugo Boggi, viene incaricato dalla Società italiana di Chirurgia di tenere la relazione biennale, un riconoscimento assegnato solo a chirurghi di riconosciuta fama, che hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo di un settore.

Il professor Boggi, che a Pisa dirige l’Unità operativa di Chirurgia generale e dei trapianti, parlerà a Napoli lunedì 16 ottobre, dalle 12.30 alle 13.30, nell’ambito del congresso che si tiene dal 15 al 18 ottobre, e la sua relazione sarà sulla chirurgia mini-invasiva del pancreas. In questa occasione presenterà anche il libro di cui è stato Editor su questo stesso argomento.

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Al congresso della Società italiana di Chirurgia partecipano circa 2000 chirurghi, provenienti da tutt’Italia, con numerosi ospiti stranieri. La monografia pubblicata in occasione di questa relazione biennale è edita da Springer e avrà quindi una diffusione mondiale. Nella stesura del testo (in inglese), sono stati coinvolti i maggiori centri italiani ed esteri ed esso copre l’intero spettro delle procedure mini-invasive che possono essere applicate alla cura delle malattie del pancreas.

Inoltre è corredata da numerose illustrazioni professionali a colori, e da fotografie, che forniscono una guida “passo dopo passo” per la realizzazione di questi complessi interventi. Due le introduzioni: la prima, curata dal professor Marco Montorsi, rettore dell’Università Humanitas (Milano) e presidente della Società italiana di Chirurgia; la seconda, dal professor John L Cameron, che è Alfred Blalock Distinguished Professor of Surgery alla Johns Hopkins University (Baltimora, Usa), fra le più prestigiose istituzioni accademiche al mondo per le scienze mediche, avendo vinto ben 19 Premi Nobel per la medicina. Il professor Cameron è universalmente considerato il padre della chirurgia pancreatica a livello mondiale.

La monografia è stata realizzata anche con il contributo dell’associazione “Per donare la vita onlus” e, essendo la prima su questo argomento a livello mondiale, si pone come testo di riferimento per tutti coloro che sono interessati a questo tipo di chirurgia (Fonte Ufficio Stampa AOUP).


Amministratore_unico_SleepActa_Ugo_FaragunaSleepActa, spin-off dell'Università di Pisa che studia il sonno in modo innovativo, semplice e non invasivo, è sbarcata sulla piattaforma di equity crowdfunding StarsUp, il primo portale in Italia autorizzato dalla Consob per la raccolta online di capitale di rischio da parte di aziende. Fino al 15 gennaio 2018, a meno che le richieste non esauriscano prima l’ammontare offerto al pubblico, chiunque potrà investire in SleepActa  a partire da un importo minimo di 500 euro e direttamente da pc.

SleepActa, come raccontano i suoi fondatori, è di fatto "la medicina del sonno in un click". Grazie a un nuovo algoritmo, basato su reti neurali artificiali, la start up è in grado di offrire a medici e ospedali un servizio di analisi del sonno e di refertazione automatica tramite activity tracker indossabili. Di fatto, un sistema in base al quale è possibile raccogliere i dati  24 ore su 24 usando dei semplici braccialetti molto diffusi tra gli appassionati di fitness. Il medico dovrà solo abbinare il braccialetto del paziente a un computer e dopo una settimana potrà sincronizzarlo per inviare i dati al server SleepActa e ottenere così il referto via email in pochi minuti. Il medico potrà quindi scrivere la sua diagnosi inserendo il nominativo del paziente, che non viene mai inviato a SleepActa.

“La nostra idea nasce dalla necessità di sviluppare un esame poco invasivo e sostenibile, in grado di descrivere e oggettivare le caratteristiche del sonno e delle sue frammentazioni, tipiche dell’insonnia inoltre la metodologia che proponiamo è poco costosa e non invasiva”, spiega Ugo Faraguna amministratore unico di Sleep Acta e ricercatore del dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell'Ateneo pisano.

L'approccio di SleepActa può essere quindi di grande aiuto per risolvere i disturbi del sonno che oggi sono sempre più diffusi tra la popolazione. In Italia 8 milioni di persone soffrono di insonnia e il 73% non si è mai rivolto a un medico. Eppure gli italiani spendono ogni anno mezzo miliardo di euro per l’acquisto di sonniferi. Nel 66% dei casi l’insonnia si protrae per oltre un anno e il 70% delle persone assume sonniferi senza controllo medico da almeno 2 anni. Il 67% delle persone che soffrono di insonnia ha inoltre una bassa qualità della vita, senza dimenticare l'altissimo costo sociale di questo disturbo con i colpi di sonno alla guida che causano mille morti e 120 mila feriti l’anno.

 

 

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