Scuola estiva per insegnanti al Museo di Storia Naturale
Più di quaranta insegnanti ritornano allievi per la terza edizioni della scuola estiva “Le Scienze, il Museo e la Scuola” organizzata dal Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa.
Per tre giorni, dall’11 al 13 settembre, un gruppo di docenti delle scuole di infanzia, elementari e medie seguirà seminari, attività laboratoriali e di gruppo nell’incantevole cornice della Certosa di Calci che ospita il Museo.
L’obiettivo è di costruire insieme ai ricercatori dell’Ateneo dei percorsi di scienze coerenti con le indicazioni nazionali e di fare conoscere il Museo come risorsa per la didattica. Fra gli argomenti in programma “Fiori spontanei: dalla natura al giardino della scuola”, “Le rocce: le pagine di un libro chiamato Terra” e “Lo scheletro umano: dall’anatomia alla paleopatologia”.
Il Museo rilascerà ai partecipanti un attestato di frequenza; la formazione proseguirà con altri tre incontri nei prossimi mesi.
Ed ecco una foto gallery del primo incontro di ieri !
Fiera didacta Italia - Firenze 27, 29 settembre
L’Università di Pisa celebra Jane Austen
In concomitanza con il XXVIII Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana di Anglistica, in programma a Pisa dal 14 al 16 settembre, la sezione di Anglistica del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, organizza una serie di eventi aperti al pubblico per celebrare il bicentenario della morte di Jane Austen, avvenuta il 18 luglio del 1817.
Austen è tra le scrittrici più amate del canone anglofono, autrice di capolavori indiscussi come Ragione e sentimento (1811) e Orgoglio e pregiudizio (1813), che continuano ad affascinare il pubblico dei lettori e rappresentano un’inesauribile fonte di interesse per gli studiosi della letteratura e della cultura inglesi del primo Ottocento.
Le iniziative, organizzate col contributo di Fondazione Pisa e Fondazione Palazzo Blu, intendono gettare luce sul mondo della scrittrice, sul suo profilo di donna e letterata, oltre che sul contesto culturale all’interno del quale la sua opera si colloca, ma anche rendere conto del successo che i romanzi austeniani hanno riscosso al di là dell’ambito strettamente letterario, rivelandosi ad esempio particolarmente stimolanti per registi e sceneggiatori cinematografici, che di essi hanno realizzato numerose e variegate trasposizioni.
Mercoledì 13 settembre, alle ore 21, presso il Cinema Arsenale, sarà proiettato il film Love and Friendship (UK, 2016), recentissima versione di un testo giovanile di Austen, che ben testimonia l’atteggiamento di arguta irriverenza e la tendenza alla sperimentazione tipica dei Juvenilia.
Giovedì 14 settembre, alle ore 19, a Palazzo Lanfranchi, “I Sacchi di Sabbia” e “The English Theatre Company” presenteranno una performance nella quale la lettura di brani famosi del macrotesto narrativo di Austen si alternerà a quella di passi tratti dalla corrispondenza privata dell’autrice.
Infine, venerdì 15 settembre, alle ore 20, nella Sala della musica di Palazzo Blu, si terrà un concerto per pianoforte di Lorenzo Manfredi, con brani di Field, Chopin, Döhler, per celebrare l’amore di Jane Austen per la musica, presenza costante nella sua vita e nelle sue storie. Il concerto sarà eseguito sul pianoforte Pleyel in dotazione al palazzo. Per ragioni di spazio, la partecipazione al concerto sarà solo su invito.
L’Università di Pisa celebra Jane Austen
In concomitanza con il XXVIII Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana di Anglistica, in programma a Pisa dal 14 al 16 settembre, la sezione di Anglistica del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, organizza una serie di eventi aperti al pubblico per celebrare il bicentenario della morte di Jane Austen, avvenuta il 18 luglio del 1817.
Austen è tra le scrittrici più amate del canone anglofono, autrice di capolavori indiscussi come Ragione e sentimento (1811) e Orgoglio e pregiudizio (1813), che continuano ad affascinare il pubblico dei lettori e rappresentano un’inesauribile fonte di interesse per gli studiosi della letteratura e della cultura inglesi del primo Ottocento.
Le iniziative, organizzate col contributo di Fondazione Pisa e Fondazione Palazzo Blu, intendono gettare luce sul mondo della scrittrice, sul suo profilo di donna e letterata, oltre che sul contesto culturale all’interno del quale la sua opera si colloca, ma anche rendere conto del successo che i romanzi austeniani hanno riscosso al di là dell’ambito strettamente letterario, rivelandosi ad esempio particolarmente stimolanti per registi e sceneggiatori cinematografici, che di essi hanno realizzato numerose e variegate trasposizioni.
Mercoledì 13 settembre, alle ore 21, presso il Cinema Arsenale, sarà proiettato il film Love and Friendship (UK, 2016), recentissima versione di un testo giovanile di Austen, che ben testimonia l’atteggiamento di arguta irriverenza e la tendenza alla sperimentazione tipica dei Juvenilia.
Giovedì 14 settembre, alle ore 19, a Palazzo Lanfranchi, “I Sacchi di Sabbia” e “The English Theatre Company” presenteranno una performance nella quale la lettura di brani famosi del macrotesto narrativo di Austen si alternerà a quella di passi tratti dalla corrispondenza privata dell’autrice.
Infine, venerdì 15 settembre, alle ore 20, nella Sala della musica di Palazzo Blu, si terrà un concerto per pianoforte di Lorenzo Manfredi, con brani di Field, Chopin, Döhler, per celebrare l’amore di Jane Austen per la musica, presenza costante nella sua vita e nelle sue storie. Il concerto sarà eseguito sul pianoforte Pleyel in dotazione al palazzo. Per ragioni di spazio, la partecipazione al concerto sarà solo su invito.
Accademia e aziende insieme a Pisa per parlare di Industria 4.0
Accademia e aziende si confrontano a Pisa sul tema dell’Industria 4.0. Dal 11 al 13 settembre al Polo Didattico “Piagge” (via Matteotti 11) dell’Università di Pisa si svolge Aitem 2017, il XIII Convegno dell’Associazione Italiana di Tecnologia Meccanica che dal 1992 rappresenta il punto di riferimento in Italia sui sistemi di produzione manifatturieri.
“Il convegno Aitem, che si svolge con cadenza biennale e che Pisa ospita per la prima volta, quest’anno vedrà la presenza di esperti provenienti dal mondo dell’università e da quello dell’industria con interventi che saranno prevalentemente focalizzati sul tema strategico ed emergente di Industria 4.0”, spiega il professore Gino Dini dell’Università di Pisa presidente del comitato organizzatore.
Ad introdurre i lavori saranno infatti due relatori di primo piano che forniranno un punto di vista industriale ed uno accademico sul tema: l’ingegnere Mauro Pino, vice presidente di Chrysler, che illustrerà alcune applicazioni in ambito automotive e il professore Marco Santochi dell’Università di Pisa che presenterà un’analisi critica di quella che viene ormai definita “La quarta rivoluzione industriale”.
Nel corso di Aitem 2017 saranno discussi i risultati della ricerca nel campo delle tecnologie, dei sistemi di lavorazione e dell’innovazione. Fra i numerosi contributi scientifici presentati, sono molti quelli dei professori e dei ricercatori dell’Università di Pisa. In particolare, Gino Dini, Michela Dalle Mura e Francesco Pistolesi parleranno di uno strumento software sviluppato per ottimizzare il riciclaggio ed il recupero di componenti e materiali nei processi di smontaggio dei prodotti a fine vita. Gualtiero Fantoni e Francesco Marcelloni proporranno uno studio mirato ad esplorare il concetto di “Produzione sostenibile”; Franco Failli, Mario G.C.A. Cimino, Gionata Carmignani e Gigliola Vaglini si focalizzeranno invece sulla proposta di una nuova prospettiva sull'ingegneria del software orientata al processo; Michele Lanzetta, infine, metterà in luce l’importanza crescente del ruolo dei processi di produzione additiva nell’era della quarta rivoluzione industriale.
Aitem 2017 ha il patrocino della Regione Toscana, della Provincia, del Comune e dell’Università di Pisa, sia come ateneo sia come dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale.
FACE star in Tv per il Festival Internazionale della Robotica
Il suo viso è stato protagonista dei principali notiziari italiani andati in onda giovedì 7 settembre in occasione dell’inaugurazione a Pisa del primo Festival Internazionale della Robotica. Praticamente una star, milioni di italiani l’hanno vista sorridere sul TG1 della Rai, su Sky o sul Tgcom e nei molti servizi andati in onda sulle reti locali e regionali. Parliamo di FACE, un androide realizzato al Centro di ricerca “E. Piaggio” dell’Università di Pisa capace di interagire con gli esseri umani in modo empatico attraverso una comunicazione non verbale, come ad esempio espressioni facciali, sguardi e ammiccamenti.
Alcuni dei suoi creatori - Danilo De Rossi, Daniele Mazzei e Arti Ahluwalia che è anche la direttrice del Centro Piaggio – hanno quindi raccontato di fronte alle telecamere che FACE è utilizzato come strumento per lo sviluppo di modelli di Intelligenza Artificiale e per lo studio dell’interazione sociale e affettiva tra uomo e robot. FACE riesce a generare espressioni facciali a partire da sei stati emotivi di base: rabbia, disgusto, paura, felicità, tristezza, sorpresa. E dato che gli stati emotivi che riesce a esprimere sono più facilmente riconoscibili rispetto a quelli umani, FACE è particolarmente adatto per interagire con persone in grado di interpretare un numero limitato di espressioni, ed è sperimentato con successo nella cura dei bambini autistici.
Rassegna Video FACE/Festival Internazionale della Robotica
TG1 ore 13.30
TG1 ore 20
SKY Tg24
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TGCOM24
TGCOM24
TGR Toscana
Tg 38
50 news (ore 13)
50 news (ore 12)
TGT Toscana
Ad Aix-en-Provence per conseguire il doppio titolo in Linguistica e traduzione
Sarà una laurea che varrà il doppio quella che Giulia Ferrari, Rebecca Mori e Serena Monachesi conseguiranno il prossimo anno accademico, al rientro dal loro periodo di studio in Francia. Grazie all’accordo con l’Università di Aix-Marseille, infatti, le tre studentesse dell’Università di Pisa otterranno la laurea magistrale in “Linguistica e Traduzione” e parallelamente in “Traduction littéraire et tramsferts culturels”, aggiudicandosi uno dei 22 “titoli doppi o congiunti” che l’Ateneo pisano offre in collaborazione con università europee ed extra europee. Dopo aver frequentato il primo anno a Pisa, partiranno il prossimo 14 settembre per Aix-en-Provence, dove trascorreranno il loro secondo anno e prepareranno la tesi.
Da sinistra: Giulia Ferrari, Rebecca Mori, la professoressa Antonietta Sanna e Serena Monachesi.
Prima della partenza, al dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, si è tenuta una piccola cerimonia di saluto per le tre borsiste. Le ragazze sono state salutate dalla professoressa Roberta Ferrari, vicedirettore del dipartimento, dalla professoressa Antonietta Sanna, responsabile dell'accordo per il doppio titolo, Paola Cappellini, responsabile dell’Unità cooperazione internazionale, Annalisa Simonetti, capo dell’unità didattica di Fileli, dalla professoressa Francesca Fedi, responsabile CAI del dipartimento e Francesca Leotta, volontaria del servizio civile presso l’Ufficio relazioni internazionali di FiLeLi.
Giulia Ferrari, Rebecca Mori e Serena Monachesi hanno superato una selezione basata sul merito (esami svolti e media dei voti) e costituiscono il secondo gruppo di studentesse a partire nell’ambito di questo accordo. Le tre ragazze trascorreranno il secondo anno della magistrale in Francia, nel campus di Aix-en-Provence, dove lavoreranno anche alla tesi di laurea. La tesi sarà poi discussa in video conferenza Pisa-Aix-en-Provence, con una commissione mista, composta da docenti italiani e francesi.
Giulia Ferrari (24 anni, di Massa), Rebecca Mori (25 anni, di Calci) e Serena Monachesi (24 anni, di Roma) sono partite per la Francia con la borsa ottenuta attraverso il bando che l’Ateneo mette a disposizione per l’assegnazione di contributi di mobilità per l’acquisizione di CFU all’estero.
In piedi, da sinistra: Francesca Leotta, Annalisa Simonetti, Francesca Fedi, Rebecca Mori, Serena Monachesi, Paola Cappellini e Roberta Ferrari. In basso, da sinistra: Antonietta Sanna e Giulia Ferrari.
Accademia e aziende insieme a Pisa per parlare di Industria 4.0
Accademia e aziende si confrontano a Pisa sul tema dell’Industria 4.0. Dal 11 al 13 settembre al Polo Didattico “Piagge” dell’Università di Pisa (via Matteotti 11, a sinistra nella foto) si svolge Aitem 2017, il XIII Convegno dell’Associazione Italiana di Tecnologia Meccanica che dal 1992 rappresenta il punto di riferimento in Italia sui sistemi di produzione manifatturieri.
“Il convegno Aitem, che si svolge con cadenza biennale e che Pisa ospita per la prima volta, quest’anno vedrà la presenza di esperti provenienti dal mondo dell’università e da quello dell’industria con interventi che saranno prevalentemente focalizzati sul tema strategico ed emergente di Industria 4.0”, spiega il professore Gino Dini (a destra nella foto) dell’Università di Pisa presidente del comitato organizzatore.
Ad introdurre i lavori saranno infatti due relatori di primo piano che forniranno un punto di vista industriale ed uno accademico sul tema: l’ingegnere Mauro Pino, vice presidente di Chrysler, che illustrerà alcune applicazioni in ambito automotive e il professore Marco Santochi dell’Università di Pisa che presenterà un’analisi critica di quella che viene ormai definita “La quarta rivoluzione industriale”.
Nel corso di Aitem 2017 saranno discussi i risultati della ricerca nel campo delle tecnologie, dei sistemi di lavorazione e dell’innovazione. Fra i numerosi contributi scientifici presentati, sono molti quelli dei professori e dei ricercatori dell’Università di Pisa. In particolare, Gino Dini, Michela Dalle Mura e Francesco Pistolesi parleranno di uno strumento software sviluppato per ottimizzare il riciclaggio ed il recupero di componenti e materiali nei processi di smontaggio dei prodotti a fine vita. Gualtiero Fantoni e Francesco Marcelloni proporranno uno studio mirato ad esplorare il concetto di “Produzione sostenibile”; Franco Failli, Mario G.C.A. Cimino, Gionata Carmignani e Gigliola Vaglini si focalizzeranno invece sulla proposta di una nuova prospettiva sull'ingegneria del software orientata al processo; Michele Lanzetta, infine, metterà in luce l’importanza crescente del ruolo dei processi di produzione additiva nell’era della quarta rivoluzione industriale.
Aitem 2017 ha il patrocino della Regione Toscana, della Provincia, del Comune e dell’Università di Pisa, sia come ateneo sia come dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale.
Fare il punto, una storia a ritroso della localizzazione dal GPS a Tolomeo
“Fare il punto, una storia a ritroso della localizzazione dal GPS a Tolomeo” è l'ultimo lavoro a carattere divulgativo di Sergio Giudici, ricercatore di Fisica sperimentale all'Università di Pisa, un libro uscito per Mondadori Università con la prefazione di Roberto Casati dell'Ecole Normale Supérieure di Parigi.
Il volume cerca di raccontare a livello divulgativo come funziona il GPS e lo fa muovendosi lungo due direzioni: dalla superficie verso la profondità e procedendo a ritroso nel tempo. L’idea è “sollevare” il coperchio del ricevitore e mostrare come esso racchiuda una parte considerevole di conoscenze: astronomia, ottica, fisica dell’atmosfera, cartografia, geografia fisica, meccanica celeste e le nuove meccaniche del XX secolo. Orologi atomici e “sfera delle stelle fisse” dimorano infatti entrambi nel GPS e dunque per comprendere davvero il sistema si deve tornare indietro: dalla precisione ultra-contemporanea al mondo antico del pressapoco e del mito.
Per saperne di più: https://www.unipi.it/index.php/news/item/10685-fare-il-punto-una-storia-a-ritroso-della-localizzazione-dal-gps-a-tolomeo
Fare il punto, una storia a ritroso della localizzazione dal GPS a Tolomeo
Fare il punto, una storia a ritroso della localizzazione dal GPS a Tolomeo è l'ultimo libro a carattere divulgativo di Sergio Giudici, ricercatore di Fisica sperimentale all'Università di Pisa, un volume uscito per Mondadori Università con la prefazione di Roberto Casati dell'Ecole Normale Supérieure di Parigi.
Negli ultimi anni, accanto alla sua attività di ricerca che riguarda la Fisica delle Particelle Elementari come collaboratore presso alcuni esperimenti al CERN di Ginevra, Giudici ha affiancato un impegno crescente nell'insegnamento realizzando percorsi didattici per il Piano Nazionale Lauree Scientifiche, per Pianeta Galileo del Consiglio Regionale della Toscana e come coordinatore della Ludoteca Scientifica di Pisa.
Ecco di seguito una presentazione a sua firma del volume.
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“Fare il punto” è una espressione del linguaggio marinaresco e significa guardarsi intorno per stabilire la posizione dell’imbarcazione. Trovare il punto era il compito tradizionalmente affidato al timoniere: il solo uomo a bordo che non era tenuto a remare o a manovrare le vele ma al quale spettava il compito di mantenere la rotta corretta osservando il paesaggio. Il timoniere era un filosofo del mare: un po’ navigatore, un po’ astronomo ma anche meteorologo e geografo e spesso come allegoria di chi è chiamato a reggere il timone della città e governare la cosa pubblica. Nei secoli il timoniere-filosofo si è specializzato diventando l’ufficiale di rotta dei moderni e, più recentemente, si è trasformato in qualcosa di ancora più diverso, è diventato un dispositivo elettronico: il GPS [...] Se la superficie terrestre fosse grande come un campo da calcio, l’incertezza nella localizzazione satellitare corrisponderebbe ad un cerchietto di raggio pari a qualche centesimo di millimetro: meno dello spessore di un capello!.
Il libro cerca di raccontare a livello divulgativo come funziona il GPS e lo fa muovendosi lungo due direzioni: dalla superficie verso la profondità e procedendo a ritroso nel tempo. L’idea è “sollevare” il coperchio del ricevitore e mostrare come esso racchiuda una parte considerevole di conoscenze: astronomia, ottica, fisica dell’atmosfera, cartografia, geografia fisica, meccanica celeste e le nuove meccaniche del XX secolo. Cosa capiterebbe se togliessimo ad uno ad uno questi “ingranaggi” concettuali? Finiremmo per fare il punto come i navigatori del Rinascimento, scrutando le stelle e le eclissi o, come Galileo, cercando la longitudine nei satelliti di Giove. Continuando incontriamo gli obelischi di Tolomeo ed infine Ulisse che torna a casa grazie alle costellazioni e con l’aiuto di una divinità, la ninfa Calipso.
Orologi atomici e “sfera delle stelle fisse” dimorano entrambi nel GPS e dunque per comprendere davvero il sistema si deve tornare indietro: dalla precisione ultra-contemporanea al mondo antico del pressapoco e del mito. La localizzazione satellitare non è solo una utile tecnologia ma anche una occasione didattica per una importante lezione: grazie alla immaginazione scientifica, le fantasie mutano in teorie e queste, qualche volta, riescono a diventare teoremi e sistemi.
Sergio Giudici