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Simone Antonelli, Matteo Baldi, Federico Dalla Battista, Diletta Finocchi e Andrea Raffagnagi sono gli allievi del master in Marketing Management dell’Università di Pisa che Unicoop Firenze ha premiato in occasione della quarta edizione del Premio Project Work. La cerimonia si è svolta lo scorso 12 ottobre nell’auditorium delle Officine Garibaldi a conclusione dell’XI edizione del master.

Per Unicoop Firenze la giuria era composta da Andrea Timpano, responsabile marketing, Andrea Frediani, direttore logistica, Viviana Bucaletti e Rossella Molinari della direzione risorse umane. A completare la commissione c’erano il direttore del master Daniele Dalli e il vice direttore Alessandro Gandolfo, oltre a Lorenzo Lupi, trade marketing manager in Lucart, presente in qualità di uditore.

 

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Da sinistra: Lorenzo Lupi, Alessandro Gandolfo, Andrea Timpano, Andrea Frediani, Rossella Molinari, Viviana Bucaletti, Daniele Dalli, Matteo Baldi, Diletta Finocchi, Simone Antonelli, Federico Dalla Battista, Andrea Raffagnagi

Dopo le edizioni con Barilla, Sammontana e Decathlon, quest’anno gli allievi del master sono stati chiamati a sviluppare un progetto di comunicazione rivolto ai soci attuali e potenziali per Unicoop Firenze. L’iniziativa si colloca nell’ambito della strategia di Unicoop per diffondere e sostenere i propri valori presso il pubblico, con particolare riferimento alla sostenibilità, l’autenticità e il rapporto con il proprio territorio. La nuova edizione del master in Marketing Management ripartirà il 30 novembre, per iscriversi c’è tempo sino al 5 novembre.

 

 

La professoressa Enrica Salvatori (la prima a sinistra nella foto) ha ricevuto sabato 13 ottobre, al Museo civico “Amedeo Lia” di La Spezia, il premio “Donna leader 2018”, scelta dal network internazionale EWMD che ogni anno celebra anche alla Spezia le eccellenze femminili. In questa edizione, la diciassettesima, il riconoscimento è andato alla docente di Storia medievale dell’Università di Pisa e direttore del Centro interdipartimentale “Laboratoria di cultura digitale”, alla biologa e ricercatrice marina Valentina Di Santo e alla sarta e stilista Antonietta Guarino che ha ricevuto il “Premio Primavera”. Alle tre donne premiate è stato consegnato un monile disegnato dall'artista Francesco Vaccarone e realizzato dall'incisoria Pallone.

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“Come amministrazione ci siamo impegnati fin da subito a realizzare le passioni delle donne – ha sottolineato l'assessore alle pari opportunità Giorgi – e questo premio ci spinge ogni anno a fare sempre di più su questi temi. I miei complimenti e quelli di tutta la giunta vanno quindi all'associazione e alle tre donne premiate che quotidianamente svolgono un lavoro importantissimo: siamo orgogliose di quello che fate e di come portate in alto il nome della città e delle donne, siete l'esempio che si può fare molto e bene”. “Anche quest'anno abbiamo scelto tre storie molto interessanti – ha affermato Franca Guidotti, presidente spezzina dell'associazione – tre donne che si sono distinte in ambiti molto diversi ma tutte accomunate dalla grande passione per il proprio lavoro diventato una vera questione di vita. Risultati ottenuti con sacrificio, determinazione e passione”.

“Tutte noi abbiamo dentro una grande forza – ha commentato la professoressa Enrica Salvatori – e possiamo fare la differenza”.

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Enrica Salvatori (La Spezia 1963) si è laureata in Storia all'Università di Pisa, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia medievale all'Università di Milano e il post-dottorato nella medesima materia all'ateneo di Torino. Attualmente è professore associato di Storia medievale all'Ateneo pisano, dove impartisce lezioni all’interno di diversi corsi di laurea tra cui Storia, Archeologia e Informatica umanistica triennale e magistrale. Insegna anche Storia pubblica digitale.

È membro del comitato editoriale delle riviste: "Annales du Midi", "Journal of History Research" e "Bollettino Storico Pisano". È collaboratrice di “Reti Medievali iniziative on line per la medievistica”. Fa parte delle seguenti associazioni: AIUCD (Associazione per l'Informatica Umanistica e la Cultura Digitale), AIPH (Associazione Italiana Public History), Comitato di programma del Garr, Società Storica Pisana, Società Storica Spezzina, Accademia Capellini di Scienze e Lettere. Ha unito le competenze scientifiche con l'attività di giornalista pubblicista (perseguita dal 1988 al 1998) fondando nel 2006 il blog-podcast Historycast, il primo podcast indipendente in Italia dedicato alla storia.

L'attività di ricerca si svolge su più tematiche, in particolare le città del Midi nel medioevo (evoluzione istituzionale e rete di scambi); Pisa e il Mediterraneo nel medioevo; la Lunigiana medievale (famiglie, società, insediamenti); la storia digitale e la storia pubblica.

Taglio del nastro a Pisa per la sede del Centro di competenza per la cybersecurity, primo e unico al momento in Italia. Le stanze che occuperà sono quelle all'interno di una palazzina nel parco dei Vecchi Macelli, che condividerà con un incubatore di spinoff e startup già attivo da qualche tempo e il Museo degli strumenti del calcolo, che ospita tra l'altro il primo calcolatore italiano nato negli anni Cinquanta del Novecento con il contributo del pubblico: un computer – o meglio una calcolatrice elettronica, la Cep - che allora occupava un'intera stanza e la cui potenza di calcolo era inferiore a quella che oggi sta nelle nostre tasche, in un cellulare, o negli apparecchi di domotica. Passato, presente e futuro dunque in un unico luogo.

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A Pisa, nei Vecchi Macelli, ci sono gli spazi anche per ospitare iniziative di formazione. Un'altra sede del centro sarà a Firenze, presso il Tix della Regione e si occuperà nello specifico della sicurezza nella pubblica amministrazione. L'inaugurazione si è svolta nell'ambito di IF2018, l'Internet Festival che da giovedì fino a domenica, per quattro giorni, sta animando in modo diffuso la città in dieci diversi luoghi.

"La cybersecurity è un tema che diventerà importantissimo nei prossimi anni e che oggi in troppi sottovalutano – spiega l'assessore all'innovazione della Toscana, Vittorio Bugli -. In un momento in cui i dati della pubblica amministrazione stanno sempre più on line e quelli delle aziende con l'industria 4.0 pure, e sono destinati ad aumentare con l'incremento del rapporto con il pubblico, si rischia in pochi secondi di perdere un patrimonio costruito nei decenni: patrimonio aziendale e di conoscenze, dei cittadini e della pubblica amministrazione".

"Avere una squadra formata da tutte le università toscane, dal Cnr e dalla Regione all'interno di un centro di competenza che noi abbiamo finanziato nella parte iniziale - aggiunge – credo che sia fondamentale. È la prima esperienza in Italia, proviamo volentieri a fare da modello".

Il centro sarà una sorta di think tank, luogo di progettazione delle strategie della coalizione fra Regione, Università di Firenze, Pisa e Siena, Scuola Imt Alti Studi Lucca e Cnr. Ma sarà anche un luogo a cui imprese e pubbliche amministrazioni potranno rivolgersi e presso il quale potranno essere formate le professionalità adeguate.

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La cybersecurity è un asset fondamentale della nostra società. Spesso non siamo consapevoli dell'enorme scambio di dati e di informazioni che avvengono sulla rete attraverso gli oggetti che ci accompagnano nella vita di tutti i giorni, attraverso i servizi on line e gli applicativi che girano sul cloud. E si moltiplicheranno nel futuro. Il centro regionale nasce per proteggere questi dati e queste informazioni. "Mettersi in sicurezza - sottolinea Bugli - non è solo una necessità tecnologica, ma un tassello fondamentale per garantire i dati personali, la piena operatività aziendale e la vita sociale. Gli attacchi informatici riguardano tutti oramai. Le contromisure ci sono, ma scarsa è la percezione del rischio".

Università toscane e Cnr, sotto l'ombrello della Regione, metteranno in comune le loro esperienze scientifiche e capacità tecnologiche, i loro laboratori, metodi, strumenti e capitale umano a vantaggio dell'intero sistema toscano, pubblico e privato. Sarà un luogo di studio ma anche di elaborazione di strategie.

All'inaugurazione oggi sono intervenuti, oltre all'assessore Vittorio Bugli, i rettori dell'Università di Pisa Paolo Mancarella e dell'Università di Siena Francesco Frati, Rosario Pugliese su delega del rettore dell'Università di Firenze, il direttore della Scuola Imt di Lucca Pietro Pietrini e il direttore Iit-Cnr Domenico Laforenza, ovvero i firmatari del protocollo che ha dato il via, a febbraio, alla creazione del centro regionale. La Regione garantirà 500 mila euro l'anno per la fase di avvio. (Fonte Regione Toscana).

Con i loro scatti hanno saputo raccontare lo spirito che li ha animati durante l’esperienza dell’Erasmus, fermando nelle immagini le sensazioni, spesso contraddittorie, che da studenti hanno vissuto nel corso dei mesi trascorsi in una città universitaria all’estero. Venerdì 11 ottobre sono stati premiati i vincitori del concorso “Il mio Erasmus” promosso dall’Università di Pisa all’inizio dell’estate e rivolto sia agli studenti di Unipi che sono stati all’estero, che agli studenti stranieri ospiti dell’Ateneo pisano.

Nell’occasione è stata inaugurata la mostra fotografica che propone ai visitatori una selezione delle oltre 200 opere che hanno partecipato alla gara e che sarà possibile visitare fino al 20 ottobre. L’iniziativa è stata inserita nel calendario degli eventi ufficiali europei per la celebrazione degli Erasmusdays 2018, che hanno ricevuto l'Alto Patronato di Parlamento europeo e Commissione europea.

Guarda la foto gallery con gli scatti in mostra.

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I vincitori del concorso fotografico “Il mio Erasmus” sono stati salutati e premiati dal rettore Paolo Mancarella e dal direttore generale Riccardo Grasso.

Il primo premio, una macchina fotografica, è andato a Lorenzo Giovannetti per la fotografia “New points of view”. Lorenzo ha 26 anni, è di Pontedera ed è iscritto alla laurea magistrale in Ingegneria edile e delle costruzioni civili. La sua fotografia è stata scattata nell’ “ARoS Aarhus Kunstmuseum”, ad Aarhus, in Danimarca, nell’anno in cui affettuava una mobilità per traineeship a Copenaghen presso l’azienda COWI A/S.

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Il primo premio, vinto da Lorenzo Giovannetti, ritirato da una sua delegata.  

Il secondo premio, una acrtion camera, è andato a Domitilla Cessari per la fotografia “Never stop, go and discover new countries”. Anche lei ha 26 anni, viene da Guidonia Montecelio, in provincia di Roma, ed è iscritta alla laurea magistrale in Informatica per l’economia e per l’azienda (Business Informatics). La sua fotografia è stata scattata a Bergen (Norvegia) durante la mobilità per studio presso la Norvegian University of Science and Technology (NTNU) di Trondheim.

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La seconda classificata Domitilla Cessari ha mandato un video messaggio da Berlino, dove sta svolgendo un tirocinio.

Il terzo classificato, Fabrizio Grani, si è infine aggiudicato un notebook per la fotografia “Rotta verso l’ignoto”. Fabrizio ha 24 anni, viene da Serravalle Pistoiese ed è iscritto alla laurea magistrale in Bionics Engineering. La sua fotografia è stata scattata a Oslo in Norvegia, nei mesi in cui ha effettuato una mobilità per traineeship presso la Lunds Universitet di Lund (Svezia).

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Fabrizio Grani con Riccardo Grasso e Paolo Mancarella.


Le motivazioni del premio:

1° classificato: Lorenzo Giovannetti per la fotografia “New points of view”.
Osservarsi nell’attimo in cui ci si proietta in una nuova realtà, dalla quale tornare uguali eppure profondamente cambiati, interrogandosi sulle sfide future e sulla propria capacità di affrontarle: l’opera di Lorenzo Giovannetti sembra cogliere e rendere tangibile la commistione tra attesa, esitazione e speranza, che costituisce uno dei più complessi intrecci di sensazioni per i giovani che affrontano l’avventura dell’Erasmus. Per questa sua capacità di cogliere a pieno il tema del concorso, oltre che per la pregevole realizzazione tecnica, l’opera si è guadagnata il primo posto della competizione.

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2° classificata: Domitilla Cessari per la fotografia “Never stop, go and discover new countries”.

L’immagine, ben realizzata dal punto di vista tecnico, colpisce per l’equilibrio e la simmetria degli elementi presenti. Il gesto del ragazzo ritratto sembra rappresentare un abbraccio in direzione di un paesaggio ancora tutto da conoscere e verso il quale aprirsi. L’opera trasmette la sensazione di uno slancio entusiasta verso il mondo. Le diverse bandiere presenti sullo zaino rimarcano la volontà di intraprendere un percorso di cui l’Erasmus costituisce il punto di partenza.

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3° classificato: Fabrizio Grani per la fotografia “Rotta verso l’ignoto”.

L’immagine selezionata al terzo posto, oltre che per la buona realizzazione tecnica, colpisce per la capacità di suggerire l’insieme delle sensazioni che si accompagnano alla decisione di lasciare le proprie certezze e i propri punti fermi. La navigazione si fa metafora della ricerca di nuove opportunità, sostenuta dalla curiosità e dalla speranza. L’esperienza Erasmus è dunque descritta come un traghettamento in direzione di orizzonti più ampi.

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