Istituito il gruppo di lavoro per la redazione del Gender Equality Plan (GEP)
L’Università di Pisa con decreto rettorale del 14 settembre scorso ha istituito un gruppo di lavoro ad hoc per la redazione del Gender Equality Plan (GEP), documento che serve a definire e programmare nel prossimo triennio la strategia a favore dell’eguaglianza di genere e le pari opportunità in Ateneo. Fanno parte del gruppo di lavoro la delegata del Rettore professoressa Elettra Stradella, il Direttore Generale dottor Rosario Di Bartolo, la professoressa Elena Dundovich, Presidente del Comitato Unico di Garanzia, la Presidente del Gruppo di Lavoro per la Redazione del Bilancio di Genere professoressa Nadia Pisanti e le dottoresse Alessandra Nucci, Francesca Pecori e Francesca Zampagni.
La realizzazione del GEP è tra gli scopi del Piano di Azioni Positive (PAP) che le Università devono redigere in accordo con le Direttive della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Commissione Europea nel quadro delle misure volte al raggiungimento della parità di genere. Per spingere gli Atenei a stilare ed applicare il GEP, la Commissione Europea richiede questo documento come requisito essenziale per la partecipazione a tutti i bandi Horizon Europe per la ricerca e l’innovazione.
“Anche in questo caso – commenta il delegato del Rettore, il professor Arturo Marzano - l’Università di Pisa si dimostra al passo con i ritmi dettati dalle indicazioni europee come già dimostrato per la redazione del bilancio di genere elaborato da un gruppo di lavoro di elevata e comprovata competenza ed esperienza “.
"Per Marco Santagata"
Pisa - Sabato 2 ottobre alle 10, nel cortile del Palazzo della Sapienza (via Curtatone e Montanara 15), avrà luogo "Per Marco Santagata", una giornata in memoria dell’illustre italianista, a lungo docente all'Università di Pisa.
Dopo i saluti del Rettore dell’Ateneo pisano Paolo Mancarella, interverranno fra gli altri, Pupi Avati che parlerà di "Marco e il film su Dante", Massimo D'Alema con i suoi "Ricordi pisani", Paolo Fontanelli su "Marco e Pisa" e Salvatore Settis su "Marco tra cultura e politica".
L’evento si svolge in modalità mista: a numero chiuso e su invito (scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e in diretta streaming a al link: http://call.unipi.it/Santagata
Come si trasforma una città normale in una città sostenibile, vivibile, sicura e felice?
Pisa - Venerdì 1 ottobre alle 16,30, al Polo Congressuale Le Benedettine dell’Università di Pisa (Piazza S. Paolo a Ripa d'Arno, 16), si svolge l'incontro "Rinnovare la mobilità urbana. Strumenti e comunicazione per una città sostenibile e sicura". Il workshop valido come formazione per gli iscritti all’Ordine dei Giornalisti si svolge nell'ambito del Festival dello sviluppo sostenibile 2021. Partecipano all’evento: Marco Raugi dell’Università di Pisa, Silvia Bencivelli, giornalista e scrittrice, l’urbanista Matteo Dondé, il sociologo Vincenzo Mele e Marco Scarponi della Fondazione Michele Scarponi.
E’ possibile partecipare in presenza previa iscrizione o in modalità on line
Nel corso dell’incontro si parlerà di come si trasforma una città normale in una città sostenibile, vivibile, sicura e felice, a come cioè attuare l’obiettivo 11 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Molti esempi in Europa, hanno già dimostrato che la velocità nelle strade è la prima causa di insicurezza e ostacolo all’accessibilità degli spazi. E che ridurla non è un tabù. Anche la comunicazione rappresenta uno snodo nevralgico per vincere le sfide della transizione ecologica, La comunicazione istituzionale deve essere chiara e coerente rispetto agli obiettivi generali, ma deve anche saper dialogare con i cittadini coinvolgendoli nella riorganizzazione dello spazio urbano. Contemporaneamente deve mettere in discussione i luoghi comuni che ci tengono ancorati a un modello non più sostenibile, non solo per il degrado dell’ambiente urbano, ma anche per l’assurdo numero di vittime della strada.
L’obiettivo del workshop è quindi di mettere a confronto professionisti della comunicazione e dell’urbanistica con l’accademia, le istituzioni e la cittadinanza sui temi della mobilità sostenibile e sicura, con l’obiettivo di arrivare a proporre una prima traccia di “linee guida per la comunicazione” sul modello di quanto è stato già fatto in altre realtà europee.
L’evento è organizzato da Marco Avvenuti, Carlo Carminati e Giovanna Pizzanelli.
Si formano all'Università di Pisa gli esperti di salvaguardia del territorio
Nasce all'Università di Pisa il primo percorso formativo italiano che in modo strutturale e completo propone insegnamenti specifici sui Georischi, da quello vulcanico a quello sismico, da quello costiero a quelli idro-geomorfologico e geo-ambientale. L'iniziativa fa parte del corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Geologiche del Dipartimento di Scienze della Terra, di cui è presidente il professor Giovanni Sarti.
Il percorso formativo in Georischi è altamente trasversale, prevedendo collaborazioni sinergiche con i corsi di laurea in Scienze Ambientali e in Data Science and Business Informatics e con il Centro Interdisciplinare di Scienze per la Pace, oltre che con le sezioni pisane dell'Istituto di Geoscienze e Georisorse (IGG) del CNR e dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Vari e importanti sono i legami con istituzioni regionali e nazionali e con enti di ricerca, nel cui ambito lo studente potrà svolgere attività curriculari, tirocini e tesi di laurea, che vanno dal Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri alla Protezione Civile di Pisa e di Lucca, fino all'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
Il percorso in Georischi formerà figure professionali del geologo con vaste conoscenze e competenze, offrendo quindi ottime prospettive occupazionali. I laureati saranno in grado di lavorare come liberi professionisti in diversi settori, di proporsi come operatori di Protezione Civile sia in ambito locale che nazionale, di agire nell'ambito di enti pubblici e agenzie che si occupano della salvaguardia del territorio, sia per consulenze e monitoraggio ambientale e idrico (Arpat, gestori idrici, Regioni e Comuni), sia per attività di regolazione e prevenzione (Autorità portuali e di bacino).
“Il percorso formativo - ha ricordato il professor Giovanni Sarti - potrà quindi contare su collaborazioni altamente qualificate, in grado di fornire un’ampia prospettiva sui Georischi, con gli approfondimenti scientifici e tecnico–operativi di livello più elevato, fondamentali per questi nuovi geologi. Contiamo di formare specialisti che si metteranno a disposizione della società, ad esempio, per prevenire e affrontare i rischi conseguenti ai cambiamenti climatici, con il supporto delle tecnologie più avanzate."
Incarico presso il Dip. di Scienze Politiche in particolare: Mappatura dei casi emersi di corruzione e di mobilità anticorruzione, attraverso rassegna stampa e bibliografia
Incarico presso il Dip. di Scienze Politiche nell’ambito del progetto “La protesta in Italia in tempi di crisi in prospettiva comparata (Protest in Italy in times of crisis in comparative perspective) nell’ambito dell’OPI, osservatorio sulla politica
Interpello per la seguente attività/progetto: Progettazione di percorso espositivo in alcune aree verdi della Certosa di Calci, presso il Centro di Ateneo Museo di Storia Naturale
Borsa di Ricerca “Monitoraggio e barcoding di specie in direttiva Habitat e specie aliene nel bacino del Serchio”
Si formano all'Università di Pisa gli esperti di salvaguardia del territorio
Nasce all'Università di Pisa il primo percorso formativo italiano che in modo strutturale e completo propone insegnamenti specifici sui Georischi, da quello vulcanico a quello sismico, da quello costiero a quelli idro-geomorfologico e geo-ambientale. L'iniziativa fa parte del corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Geologiche del Dipartimento di Scienze della Terra, di cui è presidente il professor Giovanni Sarti.
Il percorso formativo in Georischi è altamente trasversale, prevedendo collaborazioni sinergiche con i corsi di laurea in Scienze Ambientali e in Data Science and Business Informatics e con il Centro Interdisciplinare di Scienze per la Pace, oltre che con le sezioni pisane dell'Istituto di Geoscienze e Georisorse (IGG) del CNR e dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Vari e importanti sono i legami con istituzioni regionali e nazionali e con enti di ricerca, nel cui ambito lo studente potrà svolgere attività curriculari, tirocini e tesi di laurea, che vanno dal Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri alla Protezione Civile di Pisa e di Lucca, fino all'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
Il percorso in Georischi formerà figure professionali del geologo con vaste conoscenze e competenze, offrendo quindi ottime prospettive occupazionali. I laureati saranno in grado di lavorare come liberi professionisti in diversi settori, di proporsi come operatori di Protezione Civile sia in ambito locale che nazionale, di agire nell'ambito di enti pubblici e agenzie che si occupano della salvaguardia del territorio, sia per consulenze e monitoraggio ambientale e idrico (Arpat, gestori idrici, Regioni e Comuni), sia per attività di regolazione e prevenzione (Autorità portuali e di bacino).
“Il percorso formativo - ha ricordato il professor Giovanni Sarti (nella foto a sinistra) - potrà quindi contare su collaborazioni altamente qualificate, in grado di fornire un’ampia prospettiva sui Georischi, con gli approfondimenti scientifici e tecnico–operativi di livello più elevato, fondamentali per questi nuovi geologi. Contiamo di formare specialisti che si metteranno a disposizione della società, ad esempio, per prevenire e affrontare i rischi conseguenti ai cambiamenti climatici, con il supporto delle tecnologie più avanzate."
Per maggiori informazioni e contatti si può consultare il sito:
https://www.dst.unipi.it/scienze-e-tecnologie-geologiche.html
Gli studenti riflettono sulla Carta Costituzionale
Il Comune di Seravezza ha dato alle stampe un'agile pubblicazione dal titolo “Gli studenti riflettono sulla Carta Costituzionale” che raccoglie le esperienze portate avanti in questi anni con la Fondazione Leonetto Amadei e l'Università di Pisa per promuovere fra i giovani la conoscenza della legge fondamentale dello Stato italiano. La presentazione del volume è avvenuta in piazza della Costituzione Italiana, presso le Scuderie Granducali di Seravezza. Sono intervenuti il sindaco Riccardo Tarabella, il Presidente del Consiglio comunale Riccardo Biagi, le signore Lucia e Marta Amadei in rappresentanza della Fondazione intitolata al padre Leonetto, il professor Saulle Panizza, responsabile scientifico del Laboratorio di Cultura Costituzionale dell'ateneo pisano, Alessandra Foffa dell'Ufficio eventi istituzionali del Comune di Seravezza e Matteo Castagnini, autore della bella illustrazione riprodotta sulla copertina del volume.
Il libro fornisce un resoconto del percorso che l'amministrazione comunale ha tracciato soprattutto a beneficio degli studenti con lo scopo di favorire un arricchimento del loro bagaglio di cultura costituzionale. Un percorso avviato nel novembre di quattro anni fa nel ventennale della scomparsa di Leonetto Amadei – con una giornata di studio in omaggio all'insigne giurista, deputato e padre costituente nativo di Seravezza –, proseguito nel maggio 2018 con la pubblicazione degli atti di quel convegno e concluso nel giugno 2019 con il concorso d'idee focalizzato su una delle parti più significative della Carta Costituzionale, quella dedicata al principio di uguaglianza e alle sue declinazioni. Il progetto prevedeva un appuntamento conclusivo nel 2020, slittato a quest'anno a causa della pandemia, poi definitivamente cancellato per il perdurare dell'emergenza sanitaria. Il volume resta come testimonianza di una bella esperienza e di intensi anni di collaborazione nel nome di Leonetto Amadei, che in vita fu instancabile nel diffondere i valori costituzionali fra i più giovani. Valori che oggi più che mai si riscoprono centrali nella riflessione politica e sociale e certamente attuali anche nelle esperienze quotidiane di ciascuno di noi.
In un passaggio della testimonianza che il professor Panizza ha affidato alle pagine del libro lo studioso sottolinea un aspetto importante del progetto realizzato a Seravezza. “L’intero percorso svolto nelle scuole” scrive “è risultato perfettamente coerente con quello che anche il Parlamento avrebbe poi consacrato, approvando la legge 20 agosto 2019, n. 92, contenente l’introduzione – o, se si preferisce, la reintroduzione – dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica. Partendo dall’idea che essa, con al centro la conoscenza della Costituzione, contribuisca alla formazione di cittadini responsabili e attivi e alla promozione della partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri, la legge ha stabilito che sia istituito, nel primo e nel secondo ciclo di istruzione, l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, per sviluppare la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civili e ambientali della società. L’esperienza svolta a Seravezza ha anche anticipato un’altra delle linee portanti della scelta del legislatore, quella contenuta nell’art. 8 (Scuola e territorio). In esso si prevede, infatti, che l’insegnamento trasversale dell’educazione civica è integrato con esperienze extra-scolastiche, a partire dalla costituzione di reti anche di durata pluriennale con altri soggetti istituzionali, con il mondo del volontariato e del Terzo settore, con particolare riguardo a quelli impegnati nella promozione della cittadinanza. Si aggiunge, poi, che i Comuni possono promuovere ulteriori iniziative in collaborazione con le scuole, con particolare riguardo alla conoscenza del funzionamento delle amministrazioni locali e dei loro organi, alla conoscenza storica del territorio e alla fruizione stabile di spazi verdi e spazi culturali”.
L'esperienza di Seravezza, quindi, anticipatrice della nuova legge che reintroduce l’insegnamento trasversale dell’educazione civica nelle scuole italiane. Un'evidenza accolta con grande soddisfazione dall'Amministrazione comunale che ringrazia l'Università di Pisa e la Fondazione Leonetto Amadei per la proficua collaborazione di questi anni. Una collaborazione figlia peraltro del lavoro già svolto assieme negli anni Novanta con le cerimonie di inaugurazione del Dottorato di ricerca sulla Giustizia Costituzionale dedicato a Leonetto Amadei e coordinato dal professor Alessandro Pizzorusso.
“A noi sembra che in questi anni sia aumentato l’apprezzamento del valore che la nostra Carta costituzionale rappresenta in quanto baluardo dei diritti fondamentali della persona”, hanno scritto le sorelle Lucia e Marta Amadei. “Ricordiamo con tutto il nostro affetto e rimpianto la nostra carissima sorella Anna, che ci ha lasciati, alla quale stava molto a cuore l’attività della Fondazione. Il volume è dedicato alla sua memoria. Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato”.
Il volume riporta in appendice i 12 articoli che esprimono i principi fondamentali della Costituzione Italiana. Sarà presto distribuito agli studenti dell'Istituto comprensivo di Seravezza e delle scuole versiliesi che hanno partecipato alle varie fasi del percorso di riflessione sulla Carta costituzionale: Istituto superiore Chini-Michelangelo, Istituto tecnico liceale Don Lazzeri-Stagi e sede distaccata di Seravezza dell'Istituto alberghiero Marconi.
(fonte: Ufficio Stampa del Comune di Seravezza)