Straordinaria apertura serale al Museo della Grafica per la mostra fotografica 'Cosmovisione Shuar'
Martedì 12 aprile alle 21 straordinaria apertura serale al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi (lungarno Galilei 9, Pisa) per una visita guidata gratuita alla mostra fotografica "Cosmovisione Shuar" di Gianluca Balocco. L’esposizione, che documenta un lungo lavoro realizzato in Amazzonia col popolo Shuar dell’Ecuador, comprende 45 opere fotografiche, alcune sculture e installazioni.
L’Altra Marilyn. Psichiatria e psicoanalisi di un cold case
Sul mito di Marilyn Monroe, il sex symbol femminile per antonomasia, tanto bella quanto dannata e perciò degna dell’Olimpo delle star finite tragicamente, si sono prodotti documentari e spettacoli, scritti fiumi di inchiostro fra biografie e diagnosi psichiatriche. E ne è emerso sempre il quadro di una creatura magnifica ma vittima della sua estrema fragilità, una donna psicopatologicamente segnata, dal corredo genetico e dalla vita. I suoi psicoanalisti – perché non esistono lettere di dimissione dai suoi numerosi ricoveri psichiatrici - l’hanno definita un soggetto ‘borderline’ per indicare la complessità della diagnosi in un paziente difficile affetto contemporaneamente da disturbo bipolare, d’ansia, post-traumatico da stress, ossessivo-compulsivo, dipendente da farmaci, alcool e sesso. In pratica Marilyn possedeva, se non tutte, buona parte delle patologie contemplate nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.
A questa lettura disordinata della sua parabola infelice si oppongono due psichiatri della scuola pisana, la professoressa Liliana Dell’Osso, ordinario di Psichiatria nonché direttore della Clinica psichiatrica dell’Università di Pisa e Riccardo Dalle Luche, psichiatra, psicoterapeuta ed esperto di cinema, nel saggio “L’Altra Marilyn. Psichiatria e psicoanalisi di un cold case” (Le lettere editore, 292 pagine, 21 euro). L’idea del libro nasce da un’intuizione originale, partorita nel corso dell’VIII campus degli specializzandi delle scuole di psichiatria italiane organizzato dalla docente a Roma nel dicembre 2013 e incentrato sulle figure di Lady Diana, Kurt Cobain e Marilyn Monroe, tutti e tre morti prematuramente e tragicamente.
In particolare Marilyn è stata scelta come case study per capire come sia stato possibile che una persona così malata, con una ereditarietà psichiatrica pesantissima nella linea materna (la madre e la nonna morte in manicomio, il bisnonno suicida) possa essere diventata al contempo un mito immortale. La risposta che si sono dati gli studiosi pisani, l’una basandosi sulla psichiatria clinico-biologica, l’altro sulla psicoterapia fenomenologico-dinamica, dopo un lavoro documentale poderoso e una raccolta quasi maniacale di tutti gli scritti sulla diva, compresi i Fragments (frasi di suo pugno), è che Marilyn fosse affetta da uno spettro autistico sottosoglia, ossia da un substrato di fondo, che teneva insieme tutti i disturbi manifestatisi negli anni, che l’avesse aiutata a costruire la sua maschera. E che poi inevitabilmente questo pesantissimo fardello psicopatologico sia esploso nella malattia conclamata in una deflagrazione a catena.
A sostegno della diagnosi di autismo subclinico ci sarebbero numerosi indizi quali la gravissima ansia sociale (Marilyn ambiva a diventare una vera attrice ma non si sentiva all’altezza del ruolo), la ruminatività (i cosiddetti ‘chiodi fissi’), il perfezionismo ossessivo (nella cura dell’aspetto fisico; bocciava tutte le sue fotografie, compresa quella della copertina del libro, vergata da una implacabile X), l’insonnia (abusava di barbiturici senza riuscire a trarne beneficio), le peculiarità linguistiche, le pose e i manierismi e i disturbi dell’empatia e del rapporto.
Nel libro le diverse diagnosi fatte negli anni su Marilyn vengono definite come “un arcipelago in cui le isole, le terre emerse, sono collegate sotto la superficie dell’acqua (cioè sotto la soglia diagnostica), in un continuum meno strutturato e quindi meno differenziabile (...) Il modello di spettro considera infatti la soglia diagnostica un concetto arbitrario e in questo modo relativizza il confine tra normalità e patologia e ricollega le manifestazioni cliniche con quelle sub-cliniche (sommerse) che precorrono spesso di anni o seguono la fase conclamata di malattia. In questa visione il disturbo psichico attraversa l’intero arco dell’esistenza (...)”. Insomma, secondo Dell’Osso e Dalle Luche, Marilyn nei primi anni ha beneficiato di questa sua condizione psicopatologica (autismo sottosoglia), godendone dei riflessi positivi sulla capacità di costruire il personaggio-diva che voleva diventare, aiutata ovviamente dalla sua prorompente fisicità. La patologia però scavava in profondità e presto le avrebbe chiesto il conto. Marilyn giunge infatti alla fase discendente della sua breve parabola (i tremendi anni ’60) in una situazione ‘ingravescente’ appesantita da terapie farmacologiche inefficaci, con alle spalle i fallimenti sentimentali e professionali (desiderata da tutti ma da tutti abbandonata, incapace di procreare per i troppi aborti, allontanata anche dai Kennedy, inaffidabile sul lavoro tanto da essere licenziata dalla Fox). A questo punto, che sia morta per mano della mafia americana (per mettere a tacere i suoi presunti ricatti, è una delle teorie) o per abuso di barbiturici o per volontà di farla finita, non è importante. Marilyn è morta comunque per le conseguenze della sua gravissima psicopatologia, ossia un disturbo di spettro autistico dell’adulto. Le argomentazioni degli autori a sostegno della tesi sono un vero e proprio compendio della psichiatria e psicoterapia di oggi, non mancando critiche verso certe modalità di esercitare questo lavoro oggi, il tutto descritto con un linguaggio godibile e accessibile a tutti, riservando le sezioni più specialistiche alle note, per gli approfondimenti degli addetti ai lavori e un album fotografico che la raffigura in tutte le fasi della sua maledetta e meravigliosa esistenza. (edm, ufficio stampa Aoup)
Buon compleanno, Rosetta! La partecipazione italiana alle esplorazioni spaziali
Come la stele di Rosetta è stata decisiva per decifrare i geroglifici egizi, così la sonda Rosetta sarà fondamentale per svelare i numerosi misteri di asteroidi e comete. Martedì 12 aprile, alle 10, al Polo didattico delle Piagge dell’Università di Pisa in via Matteotti si terrà l'incontro a due voci dal titolo "Buon compleanno, Rosetta! La partecipazione italiana alle esplorazioni spaziali". Le due voci sono quella del Andrea Milani Comparetti, matematico e astronomo dell’Università di Pisa, e quella di Giampaolo Preti di Finmeccanica, Divisione Sistemi Avionici e Spazio, Linea di Business Spazio. Introduce l’incontro Sergio Giudici del dipartimento di Fisica e modera Chiara Bodei del dipartimento di Informatica, delegati dell'Università di Pisa per Pianeta Galileo, il progetto del Consiglio Regionale della Toscana, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale e con gli atenei di Firenze, Pisa e Siena, che promuove la divulgazione della cultura scientifica presso le scuole secondarie di II grado della regione. L'incontro fa parte del Programma 2016 di Pianeta Galileo.
Conferito l’Ordine del Cherubino a dieci docenti dell’Ateneo
Si è svolta venerdì 8 aprile, nell’Aula Magna “Fratelli Pontecorvo” del Polo Fibonacci, la cerimonia di conferimento dell’Ordine del Cherubino e di nomina dei Professori Emeriti. L’incontro è stato aperto dal saluto del rettore Massimo Augello, che ha sviluppato una sintetica riflessione sullo stato del sistema universitario italiano, con particolare riferimento all’Università di Pisa, tirando un bilancio del mandato dei suoi sei anni di governo. La cerimonia è proseguita con il saluto ai due nuovi Professori Emeriti e il conferimento dell’Ordine del Cherubino a dieci illustri docenti dell’Ateneo.
L’Ordine del Cherubino, unica onorificenza concessa dall’Università di Pisa, è assegnato ai docenti che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell’Ateneo per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell’Ateneo. Quest’anno i professori insigniti dell’Ordine del Cherubino sono stati, in ordine di anzianità di chiamata, Riccardo Benedetti, del dipartimento di Matematica; Giuliano Manara, del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione; Aldo Petrucci, del dipartimento di Giurisprudenza; Stefano Sellari Franceschini, del dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell’area critica; Walter Landini, del dipartimento di Scienze della Terra; Federico Da Settimo Passetti, del dipartimento di Farmacia; Alberto Castelli, del dipartimento di Biologia; Mario Morroni, del dipartimento di Scienze politiche; Giovanni Cioni, del dipartimento di Medicina clinica e sperimentale; Paolo Vitti, del dipartimento di Medicina clinica e sperimentale.
La nomina a Professore Emerito mira a dare rilievo pubblico a questa figura, caratterizzata innanzitutto per aver svolto in modo esemplare i propri compiti istituzionali, e subito dopo, per la riconosciuta eccellenza del curriculum scientifico, la rilevante responsabilità e il prestigio internazionale dei ruoli ricoperti. I docenti che sono stati nominati Professore Emerito quest’anno sono Guido Paduano e Roberto Santacroce.
Conferito l’Ordine del Cherubino a dieci docenti dell’Ateneo
Si è svolta venerdì 8 aprile, nell’Aula Magna “Fratelli Pontecorvo” del Polo Fibonacci, la cerimonia di conferimento dell’Ordine del Cherubino e di nomina dei Professori Emeriti. L’incontro è stato aperto dal saluto del rettore Massimo Augello, che ha sviluppato una sintetica riflessione sullo stato del sistema universitario italiano, con particolare riferimento all’Università di Pisa, tirando un bilancio del mandato dei suoi sei anni di governo. La cerimonia è proseguita con il saluto ai due nuovi Professori Emeriti e il conferimento dell’Ordine del Cherubino a dieci illustri docenti dell’Ateneo.
L’Ordine del Cherubino, unica onorificenza concessa dall’Università di Pisa, è assegnato ai docenti che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell’Ateneo per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell’Ateneo.
Quest’anno i professori insigniti dell’Ordine del Cherubino sono, in ordine di anzianità di chiamata, Riccardo Benedetti, del dipartimento di Matematica; Giuliano Manara, del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione; Aldo Petrucci, del dipartimento di Giurisprudenza; Stefano Sellari Franceschini, del dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell’area critica; Walter Landini, del dipartimento di Scienze della Terra; Federico Da Settimo Passetti, del dipartimento di Farmacia; Alberto Castelli, del dipartimento di Biologia; Mario Morroni, del dipartimento di Scienze politiche; Giovanni Cioni, del dipartimento di Medicina clinica e sperimentale; Paolo Vitti, del dipartimento di Medicina clinica e sperimentale.
La nomina a Professore Emerito mira a dare rilievo pubblico a questa figura, caratterizzata innanzitutto per aver svolto in modo esemplare i propri compiti istituzionali, e subito dopo, per la riconosciuta eccellenza del curriculum scientifico, la rilevante responsabilità e il prestigio internazionale dei ruoli ricoperti. I docenti nominati Professore Emerito quest’anno sono Guido Paduano e Roberto Santacroce.
Un grande abbraccio per salvare il convento di Nicosia
Serviranno circa 1000 persone, domenica 10 aprile, per formare il grande abbraccio attorno al convento di Nicosia a Calci, in provincia di Pisa: l’Associazione “Nicosia nostra”, con il patrocinio di Università di Pisa, Regione Toscana e Comune di Calci, organizza “Le camelie del chiostro. Abbracciamo Nicosia! Decima edizione”, un’iniziativa che vuole essere insieme un grido di allarme sullo stato di conservazione del Convento medievale di Nicosia e un gesto d’amore collettivo per questo luogo da molti considerato “magico”.
La storia del Convento
Il Convento, che si trova a breve distanza dalla Certosa di Calci, è stato edificato a metà del XIII secolo per iniziativa di Ugo da Fagiano, vescovo di Nicosia a Cipro, ed è stato utilizzato fino agli anni ’70 del secolo scorso, quando gli ultimi frati lo hanno lasciato. L'edificio, che è di proprietà del demanio, oggi si trova in uno stato di abbandono e avrebbe bisogno di importanti interventi di salvaguardia e recupero.
L’abbraccio
Nell’ambito di una giornata ricca di eventi, i partecipanti si ritroveranno alle ore 16 per disporsi, con la guida dei volontari dell’Associazione, lungo il percorso di un chilometro, in modo da formare un grande abbraccio attorno al Convento.
Per partecipare sarà necessario iscriversi, dalle 10 alle 14, allo stand “Iscrizioni” presente alla festa, a fronte del contributo simbolico di 1 euro. L’abbraccio sarà ripreso da un drone e al momento dell’iscrizione a ogni partecipante sarà chiesto di firmare una liberatoria. Come ricordo della giornata sarà consegnata una piccola pubblicazione su Nicosia.
Per agevolare i tempi di iscrizione, l’Associazione “Nicosia nostra” ha messo a disposizione un modulo scaricabile a questo link, che i partecipanti possono precompilare e consegnare allo stand il giorno stesso.
Il programma del 10 aprileDalla mattina, nella chiesa e nel lazzaretto del convento, saranno allestite proiezioni di video e la tradizionale esposizione di camelie recise del territorio calcesano.
Come ogni anno, nei giorni precedenti la festa, volontarie dell’associazione raccoglieranno fiori di camelia dai giardini privati di Calci e gli esemplari raccolti saranno poi catalogati ed esposti alla festa. Uno spazio sarà riservato anche ad alcuni campioni forniti dall’Orto Botanico dell'Università di Pisa.
I visitatori, salendo al convento, potranno ammirare un’installazione diffusa, “Tra boschi e valli in fior”, realizzata con 3000 camelie di carta fatte interamente a mano.
Ad aprire la manifestazione, 3 itinerari guidati, tutti con partenza dalla Certosa alle ore 10: Da Certosa a Nicosia, tra Montemagno e la via Erbosa a cura di Enzo Pietrini, Curiosità e bellezze naturalistiche da Certosa a Nicosia: le teste scolpite nella roccia a cura di Ferruccio Bertolini e Da Certosa a Nicosia, per le vie dei frati a cura di Elisa Renieri, mentre, alle ore 12 a Nicosia, l’associazione City Grand Tour offrirà un itinerario teatralizzato dal titolo Nicosia si racconta.
Tutti gli itinerari sono a ingresso libero senza prenotazione e si svolgeranno su strada e su sentiero, ma non prevedono tratti di particolare difficoltà.
Al termine degli itinerari sarà possibile pranzare al sacco nell’oliveto del convento e aspettare poi il momento dell’abbraccio alle ore 16.
Il 2016 non è un anno importante solo per l’associazione Nicosia nostra. Calci festeggia il 650° della fondazione della Certosa, e l’evento “Le camelie del chiostro. Abbracciamo Nicosia!” fa parte del ricco calendario che celebra la ricorrenza. Ecco perché la festa, che mantiene il suo centro a Nicosia, quest’anno inizia e si conclude alla Certosa, dove la musica della Filarmonica “G. Verdi”, alle 18, attenderà i visitatori al termine dell’abbraccio.
Maggiori informazioni
Associazione Nicosia nostra, via Dante 10 - 56011 Calci (Pisa) tel. 050 937770 - 348 3156206
nicosianostra.blogspot.com
Pagina Facebook: associazione Nicosia nostra
Fior di Città: le iniziative all'Orto botanico, in Gipsoteca e al Museo di Calci
Dall'8 al 10 aprile la città di Pisa ospita la manifestazione “Fior di Città” e il Sistema Museale dell’Università di Pisa partecipa con alcune iniziative organizzate da Orto Botanico, Gipsoteca di Arte antica e Museo di Storia naturale di Calci.
L’Orto botanico propone una serie di visite guidate nei propri giardini (8 aprile, ore 16.00; 9 aprile, ore 11.00; 10 aprile, ore 11.00, costo di 1 euro per ogni partecipante) e il laboratorio creativo per famiglie "Origami in fiore" (9 aprile, ore 16.00; è richiesto un piccolo contributo di 3 euro per nucleo familiare). Per le visite e il laboratorio è necessaria una prenotazione, basta inviare una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., entro le ore 14:00 di venerdì 8 aprile.
Su iniziativa del Museo di Storia naturale di Calci, sabato 9 aprile, alle ore 17.30, nell’Aula Savi dell’Orto botanico, si terrà la presentazione del volume “I Tesori del Monte Pisano II. Le piante e i funghi” di P. Scaglia e S. Sorbi. L'opuscolo è un utile supporto didattico per le classi, ma non solo: quanti di noi possono dire di conoscere davvero la flora che troviamo a due soli passi da casa nostra? E quanti vorrebbero uno strumento semplice e accessibile per saperne di più?
La Gipsoteca di Arte antica in Piazza San Paolo all’Orto propone invece un ricco programma incontri, tra cui un laboratorio per bambini: da venerdì 8 a domenica 10, dalle 16.00 alle 20.00, sarà possibile visitare “Una passeggiata sul monte Olimpo”, un’installazione molto particolare che unirà idealmente la cultura del verde, arte, letture per bambini e musica. Inoltre è possibile partecipare a “Verdi come il muro”, laboratorio per adulti per imparare a trasformare il balcone o un angolo del giardino in uno spazio vivo e colorato, dal minimo ingombro e facilmente gestibile, e “Tesori da scoprire”, laboratorio per bambini da 5 a 10 anni per imparare a conoscere bulbi, tuberi, rizomi: alcuni si mangiano, altri fioriscono. Le iniziative sono a cura del dipartimento di Civiltà e forme del sapere, del Sistema Museale di Ateneo e dell'Associazione Pensiamo in Verde. L’ingresso è gratuito.
Le iniziative di Orto botanico, Gipsoteca e Museo di Calci per la manifestazione Fior di città
Questo weekend Pisa è “Fior di Città” e il Sistema Museale dell’Università di Pisa partecipa con alcune iniziative organizzate da Orto Botanico, Gipsoteca di Arte antica e Museo di Storia naturale di Calci.
L’Orto botanico propone una serie di visite guidate nei propri giardini (8 aprile, ore 16.00; 9 aprile, ore 11.00; 10 aprile, ore 11.00, costo di 1 euro per ogni partecipante) e il laboratorio creativo per famiglie "Origami in fiore" (9 aprile, ore 16.00; è richiesto un piccolo contributo di 3 euro per nucleo familiare). Per le visite e il laboratorio è necessaria una prenotazione, basta inviare una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., entro le ore 14:00 di venerdì 8 aprile.
Su iniziativa del Museo di Storia naturale di Calci, sabato 9 aprile, alle ore 17.30, nell’Aula Savi dell’Orto botanico, si terrà la presentazione del volume “I Tesori del Monte Pisano II. Le piante e i funghi” di P. Scaglia e S. Sorbi. L'opuscolo è un utile supporto didattico per le classi, ma non solo: quanti di noi possono dire di conoscere davvero la flora che troviamo a due soli passi da casa nostra? E quanti vorrebbero uno strumento semplice e accessibile per saperne di più?
La Gipsoteca di Arte antica in Piazza San Paolo all’Orto propone invece un ricco programma incontri, tra cui un laboratorio per bambini: da venerdì 8 a domenica 10, dalle 16.00 alle 20.00, sarà possibile visitare “Una passeggiata sul monte Olimpo”, un’installazione molto particolare che unirà idealmente la cultura del verde, arte, letture per bambini e musica. Inoltre è possibile partecipare a “Verdi come il muro”, laboratorio per adulti per imparare a trasformare il balcone o un angolo del giardino in uno spazio vivo e colorato, dal minimo ingombro e facilmente gestibile, e “Tesori da scoprire”, laboratorio per bambini da 5 a 10 anni per imparare a conoscere bulbi, tuberi, rizomi: alcuni si mangiano, altri fioriscono. Le iniziative sono a cura del dipartimento di Civiltà e forme del sapere, del Sistema Museale di Ateneo e dell'Associazione Pensiamo in Verde. L’ingresso è gratuito.
Roberto Santacroce
Il professor Roberto Santacroce è nato a Milano nel 1944.
Nel 1986 ha vinto la cattedra di Vulcanologia alla facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’Università di Pisa.
Dal 1998 al 2002 è stato direttore del dipartimento di Scienze della Terra.
Nel 2004 è stato insignito dell’Ordine del Cherubino
Guido Paduano
Il professor Guido Paduano è nato a Venezia nel 1944.
È stato nominato ordinario all’Università della Calabria nel 1975 e nel 1983 è stato chiamato all’Università di Pisa, dove ha insegnato Filologia classica.
È stato più volte preside della facoltà di Lettere e Filosofia e dal 1994 al 2002 ha svolto il mandato di prorettore vicario.
Nel 1995 è stato insignito dell’Ordine del Cherubino.