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Grazie a una collaborazione tra l’Università di Pisa e Zefiro Ricerca & Innovazione, organizzazione di addestramento e consulenza riconosciuta da ENAC, un gruppo di studenti del corso di laurea in Ingegneria robotica e dell’Automazione e di ricercatori del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, a partire da giovedì 21 aprile frequenterà un corso di formazione teorico-pratico previsto per gli aspiranti piloti di Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto (SAPR), altrimenti detti “droni”.
Il percorso formativo, articolato su lezioni in aula, e-learning, attività di volo simulato e pratica di volo sull’esacottero ERMES di Zefiro, verrà integrato con il corso “Sistemi di Guida e Navigazione” tenuto all’Università di Pisa dal professor Lorenzo Pollini, le cui attività di ricerca riguardano sistemi unmanned aerei e terrestri.
“Il connubio tra la formazione offerta da un corso di laurea in Ingegneria e quella di un’organizzazione di addestramento SAPR - dichiara l’Ing. Vittorio Cipolla, presidente di Zefiro Ricerca & Innovazione - dà la possibilità di arricchire il ruolo del pilota di SAPR, avvicinandolo a quello del Responsabile Tecnico Aeronavigabilità, la cui funzione primaria è la gestione delle operazioni finalizzata al continuo miglioramento della sicurezza del volo”.

HaptocsSymp2 copiaÈ indossabile sulle dita da chi naviga in una realtà virtuale e permette di sentire con il tatto gli oggetti non reali, percependo anche se stanno scivolando dalle mani. Il nuovo dispositivo, ancora in forma prototipale, è stato realizzato dai ricercatori del Centro di Ricerca “E. Piaggio” dell’Università di Pisa e dell’Istituto Italiano di Tecnologia, e premiato come migliore lavoro (Best Paper) durante la conferenza internazionale Haptics Symposium 2016 a Philadelphia. Il lavoro si intitola “A Wearable Fabric-based Display for Haptic Multi-Cue Delivery” e gli autori sono Matteo Bianchi, Edoardo Battaglia, Mattia Poggiani, Simone Ciotti, Antonio Bicchi.

Il prototipo è costituito da un telaio rivestito internamente da un tessuto bielastico, mosso da due motori e da un meccanismo di sollevamento. Il movimento di tensione dei motori sul tessuto permette di replicare la “rigidità” dell’oggetto virtuale: un tessuto poco tirato, morbido, si traduce al tatto nella presenza di un oggetto “soffice”, al contrario un tessuto ben teso suggerisce “durezza”. Il dispositivo si indossa mettendo la falangetta di un dito all’interno del telaio e il movimento del dito è letto da un sensore infrarossi che è usato per controllare i due motori. La sensione di scivolamento dalle dita è garantita dal movimento sincrono dei due motori.

BestPaper HapticsSymposium

La novità del dispositivo progettato da Matteo Bianchi, ricercatore del Centro “E. Piaggio” e di IIT, e colleghi sta nell’essere riusciti a integrare in un'unica struttura sia l’interpretazione di un movimento della mano in un ambiente virtuale, sia la comunicazione di sensazioni tattili a mano ferma, tramite il meccanismo di sollevamento. L’obiettivo attuale, infatti, nel campo dei dispositivi aptici è migliorare il loro disegno affinché possano essere commercializzati e utilizzati in diversi contesti.

Oltre alla realtà virtuale, per esempio, le applicazioni potranno essere nell’interazione uomo-macchina e nella riabilitazione e nello studio del sistema sensorimotorio umano. In quest’ultimo caso, infatti, il dispositivo può essere impiegato per creare conflitti tra il senso del tatto, “ingannato” a sentire una certa sensazione di durezza, con il senso della vista che vede l’oggetto in esame – un conflitto che potrà indagare ulteriormente le modalità di integrazione sensoriale nell’uomo, anche in caso di disabilità e a fini riabilitativi. I ricercatori vi lavoreranno nell’ambito del progetto Europeo SoftPro.

studenti pisani onu Un gruppo di studenti dell'Università di Pisa ha preso parte all'edizione 2016 della "National Model United Nations", la principale simulazione dei lavori dell'ONU che si svolge annualmente a New York. I ragazzi e le ragazze, che a Pisa studiano di scienze politiche, giurisprudenza, economia e lingue, hanno simulato di essere i delegati brasiliani, prendendo parte ai lavori nei diversi comitati e agenzie dell'ONU.

Dopo una settimana si è svolta la cerimonia conclusiva nel Palazzo di vetro delle Nazioni Unite e in quell'occasione gli studenti di Pisa sono stati premiati con l'Honourable Mention, il riconoscimento attribuito alle delegazioni che maggiormente si sono distinte per la puntualità della ricerca, per la capacità di creare consenso e per la validità degli atti giuridici prodotti.

La partecipazione alla "National Model United Nations" è stata realizzata nel quadro della collaborazione istituzionale con Consules, una organizzazione non governativa che si occupa di formazione, di cui è referente per l’Università di Pisa la professoressa Marinella Neri e rappresenta un importante momento di formazione e internazionalizzazione per gli studenti dell'Ateneo.

Un gruppo di studenti dell'Università di Pisa ha preso parte all'edizione 2016 della "National Model United Nations", la principale simulazione dei lavori dell'ONU che si svolge annualmente a New York. I ragazzi e le ragazze, che a Pisa studiano di scienze politiche, giurisprudenza, economia e lingue, hanno simulato di essere i delegati brasiliani, prendendo parte ai lavori nei diversi comitati e agenzie dell'ONU. Dopo una settimana si è svolta la cerimonia conclusiva nel Palazzo di vetro delle Nazioni Unite e in quell'occasione gli studenti di Pisa sono stati premiati con l'Honourable Mention, il riconoscimento attribuito alle delegazioni che maggiormente si sono distinte per la puntualità della ricerca, per la capacità di creare consenso e per la validità degli atti giuridici prodotti.
La partecipazione alla "National Model United Nations" è stata realizzata nel quadro della collaborazione istituzionale con Consules, una organizzazione non governativa che si occupa di formazione, di cui è referente per l’Università di Pisa la professoressa Marinella Neri e rappresenta un importante momento di formazione e internazionalizzazione per gli studenti dell'Ateneo.

Tutti gli studenti o laureati che nell’anno 2015 hanno percepito dall’Università di Pisa premi o borse a vario titolo, sia assoggettate a IRPEF che esenti, hanno la possibilità di scaricare la certificazione unica - CU 2016 - accedendo al portale di ateneo https://cedolino.unipi.it, autenticandosi con le credenziali di Alice in possesso.
Nel caso di impossibilità all’autenticazione, vi invitiamo a scrivere all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

In Italia, paese in cui molti scrivono poesie, ma pochissimi le leggono, Szymborska piace. Da questa semplice, perfino banale constatazione, è nato il primo libro dedicato in Italia all'opera della poetessa polacca “Szymborska, La gioia di leggere. Lettori, poeti, critici” (Pisa University Press, Pisa, 2016) curato Donatella Bremer e Giovanna Tomassucci, docenti dell’Università di Pisa.
Un volume ricco di testimonianze che raccoglie anche due inediti della poetessa: un collage “italiano” ispirato alla Torre di Pisa e una poesia del 1985, mai apparsa in Italia, “Dialettica e Arte”. I saggi che compongono il libro sono riflessioni di poeti (Anna Maria Carpi, Alba Donati, Paolo Febbraro) e critici (Alfonso Berardinelli, Donatella Bremer, Roberto Galaverni, Giovanna Tomassucci), oltre a un intervento di Pietro Marchesani che è stato il suo traduttore italiano e in più testimonianze di amici della poetessa come Ewa Lipska, Jarosław Mikołajewski, ex direttore dell'Istituto Polacco di Cultura di Roma, e il suo ex-segretario e attuale presidente della Fondazione a lei intitolata, Michał Rusinek.
Nobel per la Letteratura 1996, la poetessa polacca ha conquistato nel nostro paese decine di migliaia di lettori e a tutt’oggi i suoi versi e la sua figura vengono frequentemente citati sulla stampa, alla radio e alla TV, comparendo in canzoni e spettacoli teatrali, in graphic novel e soprattutto in centinaia di siti web, blog e video.
“La predilezione per l’opera di Szymborska si è trasformata in un atipico fenomeno sociale – spiega Giovanna Tomassucci – e in questa raccolta di saggi ci siamo proprio interrogati su quali siano gli elementi propulsivi di questo consenso condiviso, chiedendoci allo stesso tempo il perché la poesia di Szymborska, malgrado, o forse proprio a causa del suo appassionato pubblico di lettori e di una fama di autrice non complessa, abbia finora stimolato scarse letture critiche in Italia”.
“Szymborska, La gioia di leggere. Lettori, poeti, critici” sarà presentato il 22 aprile alle 18 al centro Culturale Il Funaro a Pistoia; il 23 aprile alle 17 alla Biblioteca delle Oblate a Firenze con Alfonso Berardinelli, Alba Donati, Niccolò Scaffai e Giovanna Tomassucci; il 4 maggio alle 17 nell’aula magna di Palazzo Matteucci in Piazza Torricelli a Pisa alla presenza di Alfonso Berardinelli, Stefano Brugnolo, Fausto Ciompi, Giacomo Cerrai, Giovanna Tomassucci e infine il 12 maggio 2016 nell'ambito del Festival Szymborska organizzato dall'Università di Bologna e dall'Istituto polacco di Roma.

Szymborska La gioia di leggereIn Italia, paese in cui molti scrivono poesie, ma pochissimi le leggono, Szymborska piace. Da questa semplice, perfino banale constatazione, è nato il primo libro dedicato in Italia all'opera della poetessa polacca “Szymborska, La gioia di leggere. Lettori, poeti, critici” (Pisa University Press, Pisa, 2016) curato Donatella Bremer e Giovanna Tomassucci, docenti dell’Università di Pisa.

Un volume ricco di testimonianze che raccoglie anche due inediti della poetessa: un collage “italiano” ispirato alla Torre di Pisa (foto) e una poesia del 1985, mai apparsa in Italia, “Dialettica e Arte”. I saggi che compongono il libro sono riflessioni di poeti (Anna Maria Carpi, Alba Donati, Paolo Febbraro) e critici (Alfonso Berardinelli, Donatella Bremer, Roberto Galaverni, Giovanna Tomassucci), oltre a un intervento di Pietro Marchesani che è stato il suo traduttore italiano e in più testimonianze di amici della poetessa come Ewa Lipska, Jarosław Mikołajewski, ex direttore dell'Istituto Polacco di Cultura di Roma, e il suo ex-segretario e attuale presidente della Fondazione a lei intitolata, Michał Rusinek.

Nobel per la Letteratura 1996, la poetessa polacca ha conquistato nel nostro paese decine di migliaia di lettori e a tutt’oggi i suoi versi e la sua figura vengono frequentemente citati sulla stampa, alla radio e alla TV, comparendo in canzoni e spettacoli teatrali, in graphic novel e soprattutto in centinaia di siti web, blog e video.

“La predilezione per l’opera di Szymborska si è trasformata in un atipico fenomeno sociale – spiega Giovanna Tomassucci – e in questa raccolta di saggi ci siamo proprio interrogati su quali siano gli elementi propulsivi di questo consenso condiviso, chiedendoci allo stesso tempo il perché la poesia di Szymborska, malgrado, o forse proprio a causa del suo appassionato pubblico di lettori e di una fama di autrice non complessa, abbia finora stimolato scarse letture critiche in Italia”.

“Szymborska, La gioia di leggere. Lettori, poeti, critici” sarà presentato il 22 aprile alle 18 al centro Culturale Il Funaro a Pistoia; il 23 aprile alle 17 alla Biblioteca delle Oblate a Firenze con Alfonso Berardinelli, Alba Donati, Niccolò Scaffai e Giovanna Tomassucci; il 4 maggio alle 17 nell’aula magna di Palazzo Matteucci in Piazza Torricelli a Pisa alla presenza di Alfonso Berardinelli, Stefano Brugnolo, Fausto Ciompi, Giacomo Cerrai, Giovanna Tomassucci e infine il 12 maggio 2016 nell'ambito del Festival Szymborska organizzato dall'Università di Bologna e dall'Istituto polacco di Roma.

Sabato 16 aprile alle 16,30 sarà inaugurata nell’atrio di Palazzo Vitelli (Lungarno Pacinotti 44, Pisa) la mostra fotografica "Questo momento... lo vorrei raccontare”. La collettiva è l’atto finale del corso di educazione all’immagine organizzato dal Centro Ricreativo Dipendenti Universitari dell’Ateneo pisano e vede protagonisti i partecipanti al corso che hanno sviluppato il tema che dà il titolo alla mostra. L’esposizione chiuderà il 6 maggio ed è visitabile negli orari di apertura degli uffici del Rettorato dell’Università di Pisa.

E’ una delle più grandi figure mondiali sepolte a Pisa al pari di Arrigo VII, una delle donne più importanti d’Europa, con un dominio che andava dalla Lombardia all’Emilia e alla Toscana. Si tratta di Beatrice, madre di Matilde di Canossa, alla quale la Società Storica Pisana, il dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa e l’Archeoclub di Pisa dedicano il convegno di studi “Beatrice e Matilde nella letteratura, nell’arte e nella storia” che si terrà dalle ore 16 del 18 e 20 aprile alla Gipsoteca di Arte Antica in piazza San Paolo all’Orto e si concluderà poi il 21 aprile alle 15 con un appuntamento nel Campo Santo monumentale.
Beatrice soggiornò a lungo a Pisa eleggendo la città dell’Arno come sede preferita da cui governare la sua marca, qui finì i suoi giorni il 18 aprile 1076 e fu sepolta davanti alla cattedrale, in un sarcofago della fine del II secolo raffigurante il mito di Fedra e Ippolito, ora conservato nel Campo Santo.
“Alla morte della madre – spiega il professore Fabrizio Franceschini dell’Ateneo pisano – Matilde fece una cospicua donazione per il Duomo allora in costruzione legando il lascito all’istituzione di una festività che si svolgeva proprio il 18 aprile, una ricorrenza della Pisa repubblicana di cui non è però rimasta traccia dopo che la memoria cittadina viene di fatto riplasmata con il dominio fiorentino”.
Il convegno di studio ha dunque anche lo scopo di far conoscere alla città una donna che la cui figura si muove fra storia, mito e leggende, basti pensare, ad esempio, che Francesco da Buti nel suo commentario alla Commedia la identifica persino con la Beatrice di Dante. A illustrare la figura di Beatrice nella tre giorni a lei dedicata saranno i professori dell’Università di Pisa Fabrizio Franceschini, Mauro Ronzani, Gigetta Dalli Regoli, Maria Luisa Ceccarelli Lemut e Marco Collareta con, a chiusura di tutto il ciclo, una lettura di brani dalla Vita Mathildis di Donizone interpretata da Federico Meini.

Con il protocollo d’intesa sottoscritto negli scorsi giorni tra l’Inail, Direzione Regionale per la Toscana, e l'Università di Pisa si consolida la collaborazione tra i due enti, volta a sviluppare attività congiunte in materia di prevenzione per contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. Già negli anni passati tale collaborazione ha portato alla realizzazione di master di primo e secondo livello.
Tra i contenuti del protocollo assumono valenza prioritaria le iniziative tese alla realizzazione di progetti di formazione universitaria e post universitaria di alta specializzazione, di tirocini formativi e stage, nonché finalizzate allo scambio di informazioni, dati e flussi informativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
“La definizione di azioni congiunte e di sistema con il mondo accademico – afferma Giovanni Asaro, Direttore Regionale Inail Toscana – rappresenta un passo decisivo per la promozione della cultura della prevenzione per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che si realizza anche attraverso la ricerca, l’insegnamento e la collaborazione scientifica e culturale”.
"L’Università di Pisa - ha detto il Direttore Generale dell'Ateneo, Riccardo Grasso - ritiene importante questo accordo sia per sviluppare l'offerta formativa mirata a preparare i futuri professionisti della sicurezza, sia, più in generale, per sostenere la diffusione della cultura e dell'etica della sicurezza nei luoghi di lavoro, un settore in cui siamo attivamente impegnati e su cui vogliamo continuare a puntare con convinzione".
Il protocollo d’intesa avrà validità di tre anni e sarà attuato mediante la stipula di specifiche convenzioni.

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