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Nella seduta del Senato Accademico di mercoledì 29 maggio, il rettore Massimo Augello ha voluto dare ampio risalto alla questione della chiusura del Palazzo della Sapienza, decretata esattamente un anno fa, tracciando un primo bilancio delle attività svolte finora dall'Ateneo e di quelle messe in cantiere per l'immediato futuro. Pubblichiamo di seguito una sintesi dell'intervento del rettore.

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Come è noto, un'ordinanza del sindaco del 29 maggio 2012, che recepiva i risultati del sopralluogo svolto dai Vigili del Fuoco di Pisa, ha decretato la chiusura del Palazzo della Sapienza, sede della Facoltà di Giurisprudenza e della Biblioteca Universitaria. Si è aperta così una ferita grave per l'intera città, e prima di tutti per la comunità accademica, che l'Ateneo vuole ricordare oggi, esattamente a un anno di distanza, rilanciando con forza l'appello a tutte le istituzioni coinvolte - compresi il nuovo presidente del Consiglio, Enrico Letta, e i nuovi ministri per i Beni e le attività culturali e dell'Istruzione, dell'università e della ricerca - per trovare insieme delle soluzioni concrete, facendosi carico del problema, ognuno per la sua parte di responsabilità e competenza.

Dopo aver gestito le prime settimane di stretta emergenza, l'Università e il MIBAC hanno avviato il monitoraggio dello stato del Palazzo della Sapienza, al fine di analizzare e risolvere i numerosi fenomeni di degrado e di iniziale, ma evidente dissesto statico che affliggono l'edificio. Queste attività, volte a rendere accessibile il Palazzo, in condizioni di sicurezza e nel più breve tempo possibile, sono state coordinate da una Commissione nominata dal MIBAC e dall'Università, di cui fanno parte il professor Walter Salvatore, del dipartimento di Ingegneria civile e industriale, l'ingegner Paolo Iannelli, funzionario dello stesso ministero, e l'ingegner Simona Burchi, referente della Divisione Edilizia dell'Ateneo.

Il percorso verso la riapertura del Palazzo si articola in più fasi. La prima, in via di completamento, è volta a comprendere la morfologia e le caratteristiche strutturali dell'edificio. Il rilievo geometrico completo e accurato del Palazzo è concluso, mentre sono in fase di esecuzione e completamento l'analisi del terreno e quella dei carichi statici che effettivamente agiscono in corrispondenza della Biblioteca Universitaria. Sono inoltre in fase di avanzata programmazione i rilievi sulle diverse strutture che compongono l'edificio e sulle loro fondamenta. È in fase di acquisizione, infine, un sistema wi-fi che consentirà la lettura in remoto dei dati misurati dai numerosi sensori posizionati in corrispondenza delle lesioni più importanti dell'edificio. Queste attività saranno terminate entro l'estate.

Subito dopo, potranno partire le verifiche statiche, strutturali e sismiche, in modo da controllare le destinazioni d'uso delle diverse parti dell'edificio. Questo risultato, che sarà raggiunto entro novembre o dicembre, consentirà di programmare gli interventi di ripristino del Palazzo, in una situazione di piena sicurezza e agibilità.

Negli scorsi mesi, l'Ateneo ha naturalmente operato per dare una risposta "politica" al problema, in stretta sinergia con tutte le altre istituzioni coinvolte. Su iniziativa del rettore, è stata convocata una Conferenza dei Servizi che riunisse gli enti potenzialmente interessati alla questione; sono stati personalmente interessati i precedenti ministri del MIBAC e del MIUR; sono stati stabiliti percorsi comuni tra le istituzioni per programmare le iniziative da adottare e per dare una soluzione provvisoria alle esigenze di chi frequentava gli ambienti della Sapienza, a partire dalla Biblioteca Universitaria (che proprio in questi giorni ha inaugurato un punto di consultazione nei locali della residenza Nettuno) ; sono state, infine, acquisite risorse da destinare al recupero del Palazzo, sia stanziando fondi nel Bilancio dell'Ateneo, sia ottenendo un primo significativo finanziamento a livello ministeriale.

L'Università ha seguito questo percorso con ferma determinazione, cosciente che il Palazzo della Sapienza rappresenti un patrimonio prezioso per la comunità scientifica pisana e per la stessa città. Mettendo da parte critiche strumentali e sterili interventi, l'Ateneo ha cercato di operare concretamente, mettendo in campo tutte le energie a disposizione. È la stessa ferma determinazione con cui l'Università di Pisa intende proseguire nel futuro, con la volontà di trovare una soluzione definitiva nei tempi più brevi possibili.

Ne hanno parlato:
Nazione Pisa
Tirreno Pisa
PisaToday.it
PisaInforma.it
GoNews.it

Una consultazione pubblica per raccogliere suggerimenti e pareri relativi ai criteri di scientificità delle pubblicazioni, con il fine di definire le modalità di valutazione che serviranno per l'istituzione dell'Anagrafe nazionale dei professori e dei ricercatori e delle pubblicazioni scientifiche, come richiesto dalla legge numero 1 del 2009. È questa l'iniziativa presa dal Consiglio Universitario Nazionale, che chiede ai docenti, ai ricercatori e ai collaboratori scientifici degli atenei italiani di mobilitarsi, partecipando all'indagine on line. Pubblichiamo di seguito un estratto della lettera inviata dal presidente del CUN, Andrea Lenzi.

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Il Consiglio Universitario Nazionale ha avviato una Consultazione pubblica sui criteri di scientificità delle pubblicazioni, per le finalità della loro identificazione e sistemazione nell'Anagrafe nazionale nominativa dei Professori e dei Ricercatori e delle Pubblicazioni scientifiche (ANPRePS), di cui all'art.3-bis della l. 9 gennaio 2009, n.1.

Tramite questa consultazione pubblica, il CUN intende acquisire le indicazioni e le osservazioni di quanti, in ragione delle loro competenze professionali e delle loro esperienze scientifiche, intendano contribuire all'assunzione delle migliori determinazioni in materia, rendendo così partecipato e trasparente il processo decisionale che condurrà alla formulazione della proposta da sottoporre al Ministro, come previsto dall'art.3-ter, co.2, legge n.1/2009.

La consultazione resterà aperta sino al 23 luglio 2013. È possibile partecipare, accedendo al questionario dal sito www.cun.it oppure direttamente all'indirizzo: http://consultazionepubblica.miur.it/index.php/survey/index/sid/297393/lang/it

Il Consiglio Universitario Nazionale esaminerà le indicazioni e le osservazioni ricevute e valuterà quali accogliere e quali non accogliere e, nel presentare la proposta, darà conto in apposito documento tanto delle indicazioni accolte quanto del quadro complessivo delle operazioni pervenute, utilizzando e diffondendo i dati solo in forma aggregata e, perciò, nel rispetto dell'anonimato.

Andrea Lenzi

Il 23 e il 24 maggio appuntamento all'Università di Pisa con il Knowledge Triangle: research, innovation and learning, il convegno dedicato alle nuove frontiere della comunicazione scientifica. La due giorni di discussioni e workshop sarà ospitata nell'Aula magna di Palazzo Matteucci e avrà come protagonisti relatori provenienti da numerose università e istituzioni italiane e straniere.

Knowledge Triangle

I lavori si apriranno la mattina del 23 maggio alle 10.30 con l'introduzione di Marco Guidi, prorettore alla Comunicazione dell'Ateneo pisano, e gli interventi di Massimo Polidoro, segretario nazionale e cofondatore del CICAP, (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), che parlerà dell'importanza di una comunicazione scientifica corretta, e della professoressa Enrica Salvatori del Laboratorio di cultura digitale dell'Università di Pisa, che farà un intervento sul blogging accademico e la video-documentazione nella ricerca. Tra gli ospiti internazionali Cristina Camaiani dell'Agenzia europea EACEA, project manager programma LLP Erasmus che parlerà di Europa, innovazione e circolazione di saperi, i rappresentanti del Musée de l'Armée di Parigi e del Wroclaw University Museum in Polonia, con le loro esperienze museali all'avanguardia, e alcuni membri del Jamendo Team, realtà affermata nel panorama musicale dei creative commons e multimedia.

Molti gli spunti di riflessione offerti dai contributi che si succederanno nella due giorni di convegno. Mentre la comunicazione scientifica tradizionale si basa essenzialmente sulla pubblicazione di articoli e volumi e sulla partecipazione degli studiosi a convegni e seminari, oggi il panorama della comunicazione scientifica sta diventando sempre più ricco e diversificato: accanto ai sistemi tradizionali, si parla di archivi aperti, produzione di video-documentari, registrazione di eventi, blog accademici e pubblicazione in rete di materiali in formati diversi. Allo stesso tempo anche l'insegnamento universitario è mutato: la lezione tende a lasciare l'aula, a raggiungere un più largo pubblico e contemporaneamente ad arricchirsi di una serie di materiali diversificati, accessibili da piattaforme riservate per l'e-learning o da aggregatori pubblici come iTunes.

Il programma completo del convegno è disponibile sul sito http://labcd.humnet.unipi.it/?page_id=1056.

Grazie alla sua tesi si è aggiudicata il premio di studio di oltre 3.000 euro intitolato "L'evoluzione delle banche di credito cooperativo e il loro ruolo nell'attuale contesto socio-economico", finanziato dalla Banca della Versilia, Lunigiana e Garfagnana. 

Rachele Vivaldi, laureatasi con lode il 6 marzo scorso in "Banca, Borsa e Assicurazioni", ha ritirato il premio nel corso di una cerimonia che si è svolta in rettorato alla presenza del prorettore alla didattica Paolo Mancarella, del presidente della Banca Umberto Guidugli, del direttore generale Paolo Pelliccioni e delle professoresse Dianora Poletti e Cristina Quirici, questi ultimi anche componenti della commissione giudicatrice.

 

Il premio era rivolto a laureati della facoltà di Economia che avessero discusso una tesi nel periodo tra gennaio 2012 e marzo 2013 sulle tematiche inerenti alla cooperazione e alle funzioni delle banche di credito cooperativo. La tesi della studentessa, che aveva come relatore la professoressa Maria Cristina Quirici, ha avuto come oggetto proprio il caso della Banca della Versilia, Lunigiana e Garfagnana, con sede generale a Pietrasanta, che ha festeggiato nel 2012 sessant'anni di attività. Si tratta di una significativa realtà che opera in una vasta area comprendente 51 comuni distribuiti in quattro province, la cui attività si è sempre caratterizzata per un'attenzione particolare al territorio e per un forte impegno a sostegno delle famiglie e delle piccole imprese, con una particolare attenzione ai giovani e agli studenti meritevoli.

Premio laureata economia

 

 

Premio laureata economia

 

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Due giornate di incontri, presentazioni e progetti in mostra per scoprire il talento e la passione che sono dietro la ricerca. Torna l'89 maggio al Polo Fibonacci l'Open Day della Ricerca, l'iniziativa promossa dall'Università di Pisa per aprire virtualmente le porte dei propri laboratori e mostrare a tutta la cittadinanza il lavoro e le persone protagonisti di questo settore. Con una importante novità: quest'anno l'evento va a coincidere con la tappa pisana de "I dialoghi dell'Espresso", il ciclo di incontri che il settimanale ha organizzato in otto tra le più prestigiose università italiane e che, nel pomeriggio del 9, vedrà confrontarsi personaggi come Margherita Hack (in video collegamento da Trieste), Piergiorgio Odifreddi, Guido Tonelli, Renato Soru, Bruno Manfellotto e Daniela Minerva nel dibattito "Ricerca scientifica, sviluppo economico e nuovi saperi".
 

rosacozzupoli02La kermesse verrà ospitata nell'Edificio E del Polo Fibonacci (in Largo Pontecorvo), dove verranno allestiti anche una ventina di stand in cui si potranno toccare con mano i progetti di alcune delle ricerche condotte nei vari dipartimenti dell'Università. L'inaugurazione della due giorni è prevista alle ore 16.00 dell'8 maggio con i saluti delle autorità: insieme al rettore Massimo Augello, ci saranno Stella Targetti, vice presidente della Regione Toscana, Andrea Pieroni, presidente della Provincia, e Marco Filippeschi, sindaco di Pisa, in rappresentanza degli Enti che hanno patrocinato l'evento.

Alle 16.30 con i "Racconti di ricerca", gli scrittori Marco Malvaldi e Francesco Carofiglio, insieme al giornalista dell'Espresso Alessandro Gilioli (autore del blog "Piovono rane"), incontreranno sei ricercatori dell'Ateneo - Sara Biagini, Ugo Faraguna, Mauro Ferrari, Vincenzo Ferrari, Giuseppe Iannaccone e Arianna Tavanti - in un faccia a faccia tra narrativa, scienza ed esperienze di vita. La giornata si chiuderà con l'"Aperitivo con la scienza", introdotto dall'intervento di Giorgio Einaudi, già docente di Fisica dell'Università di Pisa, oggi senior advisor del Ministero dell'Ambiente.

La mattina del 9, spazio alle scuole e a sei presentazioni di progetti di ricerca: "Le api e i loro misteri" a cura di Antonio Felicioli, "La maglietta 'smart' che aiuta la mente" a cura di Enzo Pasquale Scilingo e Claudio Gentili, "Dai cristalli liquidi ai muscoli artificiali" a cura di Valentina Domenici, "A caccia di meteoriti in Antartide" a cura di Luigi Folco, "Dietro l'opera d'arte contemporanea" a cura di Mattia Patti, "Big Data & Social Mining" a cura di Dino Pedreschi.

Nel pomeriggio spazio all'incontro organizzato nell'ambito de "I dialoghi dell'Espresso", la serie di incontri in programma negli atenei italiani, pensati per realizzare insieme agli studenti un'agenda delle emergenze nazionali: dalla corruzione alla cultura, dalla disoccupazione alla politica, dall'ambiente alla ricerca.

Dall'8 al 10 maggio farà tappa a Pisa anche la "Startup Revolutionary Road", l'iniziativa promossa da Microsoft Italia, Fondazione Cariplo e Fondazione Filarete che, attraverso la metodologia "Barcamper", gira l'Italia alla ricerca di nuove startup da supportare e finanziare. La giornata di scouting per aspiranti imprenditori è prevista il 10 maggio nell'area antistante l'Edificio E al Polo Fibonacci.

Ne hanno parlato:
Espresso.it
Corriere Fiorentino
Repubblica Firenze
Tirreno (09/05)
Tirreno Pisa (08/05)
Tirreno
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
RepubblicaFirenze.it
TirrenoPisa.it
InToscana.it
PisaToday.it
PisaInforma.it
GoNews.it
OgniSette.it

Enrico Giovannini"Il Benessere Equo e Sostenibile: nuove sfide per la statistica e la politica" è il titolo del seminario che il professore Enrico Giovannini, presidente dell'Istat, terrà il 24 aprile alle 11.30 nella sala conferenze del Polo Piagge dell'Università di Pisa.

Al centro dell'incontro l'idea di benessere, un concetto che cambia secondo tempi, luoghi e culture e che non può quindi essere stabilito univocamente, ma solo attraverso un processo che coinvolga i diversi attori sociali. Proprio per questo il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, un organo di rilievo costituzionale al quale partecipano rappresentanti di associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e del terzo settore, e l'Istat hanno unito le proprie forze per giungere alla definizione di un insieme condiviso di indicatori utili a definire lo stato e il progresso del nostro Paese, i cosiddetti BES, cioè gli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile. Non un singolo indicatore dunque ma un complesso, e pressoché unico al mondo, insieme di 134 parametri che descrivono i 12 domini del benessere - dall'istruzione, al lavoro, passando per le relazioni sociali e il paesaggio. Gli indicatori selezionati aspirano a divenire una sorta di "Costituzione statistica", cioè un riferimento costante e condiviso dalla società italiana in grado di segnare la direzione del progresso che la medesima società vorrebbe realizzare.

L'incontro con il professore Enrico Giovannini fa parte del ciclo di appuntamenti del mercoledì organizzati dal Dipartimento di Economia e Management dell'Università di Pisa.

A partire da martedì 16 aprile 2013, l'Aula Studio del Polo Piagge sarà aperta dalle ore 8 alle ore 23 dal lunedì al venerdì.

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Convegno UniversitàVenerdì 5 e sabato 6 aprile 2013 a Pisa si svolge il convegno su "Finanziamento, competizione, accountability nel governo dell'Università. Criticità del sistema e incertezze per il futuro". L'iniziativa, organizzata dal dipartimento di Scienze politiche e dal dottorato in Scienze giuridiche, indirizzo Diritto pubblico e dell'Economia, mira a presentare e discutere i risultati conclusivi di un progetto di ricerca, finanziato con i fondi PRIN 2008, sul tema che dà anche il titolo all'iniziativa. Coordinato dalla professoressa Giovanna Colombini, docente pisana del dipartimento di Scienze politiche e presidente del dottorato in Scienze giuridiche, il progetto ha visto la partecipazione delle Università di Bologna, Roma Tor Vergata, Roma LUSPIO e Teramo.

La professoressa Giovanna Colombini, coordinatrice nazionale del progetto, ha spiegato le ragioni della ricerca e ne ha illustrato i risultati in un recente appuntamento tenuto a Roma. Ne riportiamo di seguito un estratto.


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"Finanziamento, competizione, accountability nel governo dell'università". Le ragioni di una ricerca

Il progetto di ricerca sui temi del "Finanziamento, competizione, accountability nel governo dell'università", che ha coinvolto le cinque unità di Pisa, Roma Tor Vergata, Bologna, Teramo e Roma Luspio, è nato dalla consapevolezza che il sistema universitario per come si era andato sviluppando a partire dalla riforma "Berlinguer", ha mostrato evidenti limiti sia nel sistema di governo, sia nel sistema della valutazione della qualità e dell'efficienza della ricerca e della didattica, sia ancora nel sistema di finanziamento rimasto sostanzialmente ancorato al criterio della spesa storica.

Da qui l'idea condivisa di affrontare una ricerca che verificasse le possibilità di adeguamento del nostro sistema universitario alle esigenze di una università all'altezza della competizione internazionale e che superasse le contraddizioni del sistema.

Giovanna ColombiniQuesto perché il sistema universitario italiano è caratterizzato da continue contraddizioni:
- la contraddizione tra una università che il costituente vuole dotata di autonomia e uno Stato che da sempre ha operato con una stringente e dettagliata regolamentazione dei profili maggiormente rilevanti dell'autonomia: 1) l'organizzazione universitaria ed il relativo funzionamento sia per quanto concerne il reclutamento dei docenti, il loro trattamento economico ed il complessivo status; 2) la definizione delle entrate proprie in relazione ai servizi da erogare (tasse e contribuzioni studentesche);
- la contraddizione tra una università come servizio pubblico rispondente ad un principio di uguaglianza sostanziale (Lep) e un sistema di finanziamento che viceversa si è basato sempre su di un criterio di spesa storica che ha creato sperequazioni tra un ateneo e l'altro (si pensi alle difficoltà per introdurre il riequilibrio nel FFO);
- la contraddizione tra una università competitiva a livello internazionale e la mancanza di un adeguato sistema di valutazione della didattica e della ricerca che facesse emergere la qualità e fosse articolato su di un sistema premiale.

Ebbene partendo da tutte queste contraddizioni si è pensato che le cinque unità di ricerca potessero portare, se non delle soluzioni, almeno delle riflessioni sul modo di superare tutte queste contraddizioni.

A complicare il nostro percorso è intervenuta l'ulteriore riforma del 2010 che ha previsto per la sua attuazione 48 provvedimenti e tutti "senza oneri per la finanza pubblica". Volendo portare a sintesi si può dire che l'indagine sulla legge di riforma e soprattutto sulla sua attuazione ha messo in luce che non tutte le contraddizioni individuate hanno trovato una risposta adeguata:
- rimane una estrema complessità del quadro normativo di riferimento dovuto alla pluralità di fonti, distribuite tra decreti legislativi, decreti ministeriali e interministeriali a carattere non regolamentare, regolamenti governativi, a cui si sono aggiunti provvedimenti legislativi che hanno modificato in itinere l'attuazione della stessa riforma,ora con l'abrogazione di alcune specifiche norme e con l'introduzione di nuove( si pensi alla istituzione della Fondazione per il merito), ora con disposizioni limitative della spesa delle università( blocco del turnover,riduzione del FFO,riduzione dei finanziamenti per la ricerca), inserite nelle manovre finanziarie annuali (legge di stabilità) o nei provvedimenti sulla spending review;
- rimane la contraddizione tra autonomia e un intervento statale spinto a disciplinare nel dettaglio l'organizzazione universitaria, il reclutamento, il trattamento economico, la contabilità;
- si introduce un sistema di valutazione della didattica e della ricerca che dovrebbe essere diretto ad avviare un sistema premiale e competitivo tra Atenei, ma al tempo stesso si colloca l'organismo di valutazione-ANVUR presso il Ministero, e si priva il finanziamento delle attività istituzionali delle università di regole certe che conferiscano al sistema stabilità e continuità nel tempo, esponendo viceversa tutto il sistema a riduzioni casuali, annuali ed anche in corso di anno , in funzione delle esigenze e delle emergenze della finanza pubblica che svuotano le finalità della programmazione strategica e compromettono la programmazione economica e la sostenibilità finanziaria;
- si promuove il finanziamento della ricerca universitaria da parte dei privati con i crediti di imposta, ma al tempo stesso si riducono i finanziamenti pubblici conferendo a quelli cosidetti privati più un ruolo suppletivo che non un ruolo di promozione del rapporto pubblico-privato (emblematica al riguardo è la disposizione contenuta nella legge di stabilità per il 2013 che all'art.1 commi 285-287, prevede un credito d'imposta per erogazione di borse di studio in favore di studenti universitari individuando la copertura per il 2013 a vale sul fondo dedicato alle borse di studio per la formazione dei corsi di dottorato di ricerca);
- si enfatizza il diritto allo studio con l'approvazione del decreto legislativo n.68 del 2012 e contemporaneamente si riduce il Fondo nazionale per finanziare le borse di studio dal 2009 al 2011, riduzione che ha portato una diminuzione di studenti che hanno usufruito delle borse di studio dall' 84% al 75% degli aventi diritto.

Le mie considerazioni potrebbero continuare, tanti sono purtroppo i punti di criticità della riforma, ma per questioni di tempo mi fermo qui. Ricordo soltanto che il CUN nella dichiarazione del gennaio 2013 non ha esitato a definire la situazione delle università una vera e propria "emergenza del sistema".

Giovanna Colombini
docente di Istituzioni di diritto pubblico


È stata inaugurata la terza edizione del "PhD plus", il percorso formativo dell'Università di Pisa finalizzato ad arricchire i più alti livelli della formazione accademica con una serie di competenze rivolte alla diffusione dello spirito imprenditoriale, alla valorizzazione dei risultati della ricerca e alla creazione di impresa. La prima giornata, aperta dai saluti del rettore Massimo Augello e del prorettore per la Ricerca applicata e l'innovazione, Paolo Ferragina, si è incentrata sulla presentazione delle esperienze di successo da parte di testimonial di casi di successo, alcuni dei quali che hanno frequentato le precedenti edizioni del corso.PhD plus 2

Il programma del "PhD plus" si articolerà in una serie di seminari tenuti da prestigiosi relatori nazionali e internazionali provenienti dal mondo accademico e imprenditoriale, da enti locali e governativi, da finanziatori istituzionali. Le lezioni verteranno su temi legati alla brevettazione, alla creazione di impresa, alla valorizzazione delle idee scientifiche e alla gestione dell'innovazione. Rivestiranno grande rilievo le sessioni dedicate alla comunicazione e alla valorizzazione delle proprie idee, che troveranno poi pieno completamento in una serie di sessioni di coaching individuale e di gruppo realizzate anche con il supporto dei Poli di innovazione regionali, di potenziali investitori, imprenditori e manager.

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L'edizione di quest'anno si caratterizza per due significative novità. Innanzitutto per la partecipazione che è stata estesa, oltre ai dottorandi e dottori di ricerca, ai ricercatori e ai professori dell'Ateneo, a laureandi e laureati magistrali che si sono candidati attraverso la presentazione di un'idea con potenziali ricadute imprenditoriali. Al corso prenderanno così parte 100 iscritti fra dottorandi, dottori di ricerca e assegnisti, e 27 laureandi e laureati magistrali selezionati tra le 63 richieste di ammissione, provenienti dai settori più attesi dell'ITC e dell'ingegneria, ma anche dall'area umanistica e da quella giuridica.

In secondo luogo, si contraddistingue per l'interazione con il Master in Business Administration del dipartimento di Economia e management, che permetterà ai migliori talenti del corso di frequentare il modulo "Entrepreneurship" dell'MBA con l'obiettivo di accrescere le possibilità di future attività di business.

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Il percorso del "PhD plus", prima iniziativa del genere in Italia, fin dall'inizio ha riscontrato un significativo successo. Nelle prime due edizioni gli iscritti sono stati rispettivamente 110 e 200 e dal loro lavoro sono già nati 11 spin-off, che si sono affermati in competizioni nazionali e internazionali dedicate alla creazione di imprese innovative, quali per esempio Start Cup Toscana, registro.it, PayPal Developer Challenge, INTEL Business Challenge Europe.

Polo Piagge 1Più di 2.600 posti banco, 33 aule di diversa dimensione distribuite su 3 piani e un parcheggio interrato da 100 posti macchina. Sono questi i numeri del Polo didattico delle Piagge dell'Università di Pisa, uno dei più grandi, funzionali e innovativi della regione, che è stato inaugurato giovedì 14 febbraio 2013 alla presenza del rettore Massimo Augello, del sindaco Marco Filippeschi, del presidente della Provincia, Andrea Pieroni, del presidente dell'ARDSU Toscana, Marco Moretti, e del vice presidente della Regione, Stella Targetti.

Il nuovo Polo, realizzato con un investimento complessivo di circa 9 milioni, è stato completato in poco più di 2 anni, con 12 mesi di anticipo rispetto alla data fissata nel contratto. Ospiterà lezioni di diversi settori disciplinari, che vanno dalla Giurisprudenza alle Scienze politiche, dall'Economia all'Agraria, alla Medicina veterinaria. "Nel progettarlo – ha spiegato il rettore - abbiamo prestato grande attenzione a tutti gli aspetti che possono facilitare la quotidianità di chi usufruirà di questi spazi, garantendo il massimo comfort nel seguire le lezioni, realizzando una delle più grandi aule studio dell'Ateneo e predisponendo aree destinate alla socializzazione. Nell'intero complesso vi è inoltre la completa copertura wi-fi, che consentirà ai nostri studenti, oltre che al personale, un accesso alla rete facile e gratuito, sia all'interno che all'esterno dell'edificio".

Polo Piagge 2Più in particolare, il Polo ha al piano terra una sala convegni e conferenze da 240 posti, un'aula didattica da 200 posti, un'aula studio da 140 posti e un'ampia zona ristoro, più gli spazi di servizio per la portineria, il guardaroba e la sala regia. Al primo e secondo piano si trovano 30 aule di diversa capacità per un totale di 2.000 posti. Gli spazi esterni sono caratterizzati da percorsi pedonali, zone di sosta e socializzazione, che si sommano alle aree verdi tradizionalmente dedicate alla ricerca e alla didattica relative alle discipline agrarie e che contribuiscono a definire un vero e proprio campus urbano nel centro di Pisa.

Nel suo intervento, il professor Augello ha citato il nuovo Polo come un esempio della progettualità messa in atto dall'Ateneo pisano a partire dal 2010, attraverso una decisa accelerazione al piano di realizzazione delle grandi opere. L'inaugurazione odierna segue di qualche settimana il recupero di Palazzo Matteucci e di pochi mesi la consegna del Polo didattico nell'ex stabilimento Guidotti, mentre si stanno definendo gli interventi e le nuove destinazioni d'uso di Palazzo Ricci e completando la ristrutturazione dell'ex clinica di Otorino al Santa Chiara, dove entro poco sarà inaugurata la sede del Dipartimento Interistituzionale Integrato (DIPINT) tra Università e Azienda ospedaliera. Entro due anni saranno consegnati altri tre poli universitari nell'area di San Cataldo, nel complesso degli ex Salesiani e nel secondo lotto dell'area ex Guidotti. Senza dimenticare il grande impegno che l'Università sta mettendo nel progettare e programmare il recupero del Palazzo della Sapienza.

Polo Piagge 3Per realizzare questo piano strategico di interventi, l'Università di Pisa ha deciso di investire risorse consistenti. I finanziamenti complessivi per l'edilizia sono così aumentati dai circa 21 milioni di euro del 2010 ai 24,5 del 2012, con un'ulteriore crescita prevista per il 2013, quando si supererà la cifra complessiva di 36 milioni di euro. "In un periodo molto delicato e difficile da un punto di vista finanziario – ha concluso il rettore - si tratta di una scelta coraggiosa e in controtendenza, che poggia sulla solidità del Bilancio d'Ateneo. Lo è ancor di più perché questa politica espansiva non si limita al settore edilizio, ma riguarda tutti gli ambiti strategici per il presente e per il futuro della nostra Istituzione, a cominciare dalle risorse umane, dal sostegno alla ricerca e ai giovani ricercatori".


Guarda la galleria fotografica sulla pagina Facebook dell'Università di Pisa. 

Ne hanno parlato:

Corriere Fiorentino 
Tirreno Pisa 
Nazione Pisa 
Corriere Toscana 
RepubblicaFirenze.it
CorriereFiorentino.it
TirrenoPisa.it
NazionePisa.it
PisaToday.it
PisaInformaFlash.it 

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