È stata presentata martedì 21 febbraio la seconda Valutazione della Ricerca (VQR) realizzata dall'ANVUR, che ha analizzato la produzione scientifica delle università italiane nel periodo 2011-2014.
Nella valutazione, che ha tenuto conto sia dell’area scientifica di riferimento dei prodotti esaminati che della classe dimensionale degli istituti, l’Università di Pisa si è collocata al primo posto nell'area scientifica 1 “Scienze matematiche e informatiche”, davanti a Padova e Roma La Sapienza, e al secondo posto nell'area scientifica 9 “Ingegneria industriale e dell'informazione”.
L'Ateneo pisano si è piazzato inoltre al quarto posto nell'area scientifica 10 “Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche”, nell’area scientifica 11b “Scienze psicologiche” e nell'area scientifica 14 “Scienze politiche e sociali”. Complessivamente, ben 11 aree scientifiche delle 16 valutate dall’ANVUR risultano nella top ten delle relative classi dimensionali.
Altro dato importante riguarda le politiche di reclutamento, dove i prodotti scientifici presentati dagli addetti assunti o promossi nel quadriennio hanno portato l'Università di Pisa in prima posizione nell'area scientifica 5 “Scienze biologiche” e a buone prestazioni in diverse altre aree.
"I risultati di questa seconda VQR - ha commentato il rettore Paolo Mancarella - hanno mostrato un trend di leggero miglioramento rispetto alla precedente. L'analisi di tali dati sarà molto utile per avere un quadro complessivo e dettagliato del sistema della ricerca dell'Ateneo, in rapporto al contesto nazionale. Nello stesso tempo, i risultati potranno aiutare nella programmazione di politiche volte all’ulteriore valorizzazione delle aree che si sono mostrate più solide, ma anche alla crescita di quelle aree che appaiono ad oggi meno competitive".
Si riporta di seguito il comunicato generale prodotto dall'ANVUR, dal titolo "Nel confronto internazionale cresce la produzione scientifica dell'università italiana, ha un maggiore impatto ed è più produttiva".
All’Università di Pisa è nato JUSPOblog, il blog che offre aggiornamenti e informazioni sulle collezioni e i servizi delle biblioteche di Giurisprudenza e di Scienze Politiche con particolare riguardo alle nuove acquisizioni, all’uso delle risorse bibliografiche cartacee ed elettroniche e alla segnalazione di fonti e materiale bibliografico disponibile in linea. Ideato e progettato da Mario Vitalone, responsabile del Polo bibliotecario 2, è curato dall’intero staff del Polo, con la collaborazione del Centro Documentazione e del Gruppo sito web del Sistema Bibliotecario di Ateneo, in particolare, per quanto riguarda l’implementazione del software, da Silvia Berti e Gianfranco Castriotta.
«JUSPOblog rientra in un progetto più ampio che si pone come obiettivo una maggiore visibilità e un miglioramento dei servizi offerti dalle biblioteche di Giurisprudenza e Scienze Politiche del Polo 2 – spiega Mario Vitalone – I blog sono essenzialmente strumenti di comunicazione e JUSPOblog vuole essere un canale attraverso cui raggiungere le varie tipologie di utenza. Un’iniziativa che risponde a quella che è la missione stessa delle biblioteche universitarie: fornire a studenti, ricercatori e docenti il più ampio e completo servizio di accesso ai documenti a supporto dello studio e della ricerca scientifica».
Un altro obiettivo di JUSPOblog è diventare un canale di comunicazione attraverso cui facilitare quel processo di aggregazione delle biblioteche di Polo, attualmente sparse in varie sedi sul territorio, che vedrà la sua realizzazione con il prossimo trasferimento delle collezioni nella sede unificata del Palazzo della Sapienza. «È in questa prospettiva che si è giunti alla decisione di elaborare un marchio unico di Polo (JUSPO) che possa trasmettere una identità visiva, e una maggiore riconoscibilità e senso di appartenenza», conclude Vitalone.
Nel blog avrà una presenza costante la sezione “Nuovi arrivi” e il Bollettino mensile delle novità. Sarà il modo in cui gli utenti, anche iscrivendosi semplicemente al sito con il proprio indirizzo email, riceveranno notifica nella loro casella di posta delle nuove acquisizioni appena saranno disponibili. Particolare attenzione sarà poi riservata alla segnalazione di fonti e materiale bibliografico ad accesso aperto disponibile in linea e all’uso delle risorse elettroniche. A tale proposito saranno periodicamente pubblicati o segnalati corsi e tutorial per un uso più efficiente di tali risorse e in particolare per le banche dati specializzate nelle discipline di interesse del Polo. Attraverso il blog saranno inoltre diffuse informazioni e novità sui servizi delle biblioteche quali accesso e prestito locale, prestito interbibliotecario e fornitura di documenti, fotoriproduzione e stampa da rete.
A JUSPOblog si arriva da questo indirizzo, oppure attraverso le pagine del Polo all’interno del sito del Sistema Bibliotecario di Ateneo. Per ricevere notifica dei post che vengono pubblicati è sufficiente inserire il proprio indirizzo email nella casella “Seguici via email”. Il blog è aperto al contributo di tutti gli utenti che potranno inviare le loro segnalazioni, suggerimenti o commenti attraverso il modulo presente nella pagina Informazioni e Contatti.
Quattro studenti di Giurisprudenza dell'Università di Pisa parteciperanno alla finale della European Human Rights Moot Court Competition (http://ehrmcc.elsa.org/), la gara di simulazione processuale organizzata dall'European Law Students Association (ELSA), in collaborazione con il Consiglio d'Europa, e aperta alle università dei 47 paesi che compongono lo stesso Consiglio. Il team dell'Ateneo pisano, superando la prima fase della competizione, è stato infatti selezionato tra le 20 squadre che parteciperanno dal 12 al 17 febbraio alla fase finale di Strasburgo.
Il team è composto dal pisano Vieri Biondi, da Livio Del Carlo, di Viareggio, da Martina Guarracino, di Padova, e da Benedetta Ridarelli, di Gubbio, tutti compresi tra 22 e 25 anni. Vieri Biondi si è da poco laureato al corso di laurea magistrale in Giurisprudenza, mentre gli altri tre ragazzi sono iscritti sempre allo stesso corso.
La prima fase della gara ha riguardato la redazione di due memorie - una per ciascuna delle parti, della lunghezza di venti pagine ognuna in lingua inglese - su un caso creato ad hoc per la competizione. Quest'anno il tema scelto ha riguardato il terrorismo, con particolari implicazioni relative all'adozione di leggi speciali in caso di emergenza nazionale e in rapporto alle leggi che tutelano l'integrità fisica e la privacy di ogni individuo.
Nelle memorie le squadre hanno rappresentato e argomentato le ragioni del ricorrente e quelle dello Stato convenuto, rispettivamente identificati come Applicant e Respondent. Sulla base dei documenti prodotti sono stati quindi selezionati i migliori 20 team che ora si confronteranno a Strasburgo, discutendo sempre sullo stesso caso, e naturalmente in inglese, davanti alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. In quest'ambito, gli studenti dovranno calarsi nella parte degli avvocati delle due parti e cercare di convincere il collegio giudicante delle proprie ragioni, in modo da ottenere il miglior punteggio possibile. I vincitori otterranno un tirocinio alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.
Il rettore Paolo Mancarella ha voluto incontrare i quattro ragazzi, assicurando il pieno sostegno dell'Ateneo in vista della finale di Strasburgo: "mi ha fatto piacere incontrare Benedetta, Livio, Martina e Vieri e apprezzare di persona la loro grande soddisfazione per il prestigioso traguardo raggiunto. Dobbiamo essere pronti come Ateneo a valorizzare e incentivare esperienze di questo tipo. Un bell’esempio di studenti, laureandi e laureati che si impegnano a fondo nelle attività quotidiane di studio e che riescono a farsi valere nel proprio settore di competenza, a testimonianza della loro personale bravura ma anche dell’elevata qualità della formazione fornita dall'Università di Pisa. Li ho ringraziati per il contributo che stanno dando nell’accrescere il prestigio del nostro Ateneo oltre i confini nazionali e li ho salutati con un caloroso in 'bocca al lupo' per la fase finale della competizione".
L'Università e la città di Pisa celebrano i 50 anni delle Tesi della Sapienza, un documento simbolo di un momento cruciale di elaborazione politico-culturale, oltre che di approfondimento su tematiche più strettamente universitarie, che è considerato il punto d’avvio delle elaborazioni, delle proposte e delle proteste che sfociarono da lì a pochi mesi nel movimento del 1968. Lo fanno con un incontro aperto a tutti i cittadini, che si terrà nella sede della Gipsoteca di Arte Antica alle 16.30 di venerdì 10 febbraio, proprio in concomitanza con la data di pubblicazione delle Tesi, che furono elaborate durante l'occupazione del Palazzo della Sapienza tra il 7 e l'11 febbraio 1967.
L'iniziativa, che metterà a confronto studiosi e testimoni di quel periodo, sarà aperta dall'introduzione degli storici Michele Battini (Università di Pisa) e Giampaolo Borghello (Università di Udine). Seguirà una tavola rotonda allargata a voci e testimonianze, volutamente diverse, che ripercorreranno l'esperienza di quei giorni: Vittorio Campione e Gian Mario Cazzaniga, indicati tra i principali ispiratori delle Tesi, Gliuliana Biagioli, che era tra gli studenti che avevano occupato la Sapienza, e Raffaello Morelli, all'epoca esponente della cultura liberale. A moderare il dibattito ci sarà Bruno Manfellotto, editorialista del gruppo "L'Espresso". Nel corso dell'incontro, inoltre, sarà proiettato il video dal titolo "I giorni della Sapienza. Appunti per un documentario" che riunisce filmati storici, a cura di Lorenzo Garzella e Nicola Trabucco. La giornata vede anche la partecipazione del Cinema Arsenale, con la proiezione serale del film "Qualcosa nell'aria" di Olivier Assayas, che aprirà il ciclo "Intorno al '68". Per l'occasione, l'Ateneo ha deciso di ripubblicare le Tesi, in un quaderno edito dalla Pisa University Press.
La giornata dedicata alle Tesi della Sapienza è stata presentata in una conferenza tenuta in Rettorato lunedì 30 gennaio, alla quale hanno partecipato il prorettore vicario Nicoletta De Francesco, il sindaco Marco Filippeschi, la delegata per la diffusione della cultura dell'Ateneo, Sandra Lischi, l'assessore comunale alla Cultura, Andrea Ferrante, il direttore della Biblioteca Franco Serantini, Franco Bertolucci, e lo storico Alessandro Breccia.
I relatori hanno ricordato che l'incontro del 10 febbraio sarà seguito da un ciclo di iniziative tese ad approfondire il contesto del '68, curate in modo coordinato da Università, Comune, Biblioteca Franco Serantini, Cinema Arsenale e da altri eventuali partner. In programma ci sono riflessioni su aspetti e protagonisti del '68 a Pisa e in Italia e vari appuntamenti cinematografici, teatrali ed espositivi, per arrivare tra fine 2017 e inizio 2018 a un convegno di studi che mirerà a inserire il '68 nella complessiva storia contemporanea italiana e mondiale, approfondendo in modo specifico il ruolo di Pisa. Il convegno, che sarà curato da un gruppo di studiosi dei dipartimenti di Civiltà e Forme del Sapere e di Scienze politiche, nasce su iniziativa dei professori Luca Baldissara, Michele Battini e Alessandro Breccia.
Le iniziative ideate e gestite dai diversi enti, con le loro specificità, saranno affiancate e contrassegnate da un logo che, con una grafica ispirata al periodo, evoca i vari anni, dal 66 al 69, per indicare l’arco di tempo abbracciato dalle attività.
"L’Ateneo di Pisa - ha detto il prorettore vicario, Nicoletta De Francesco - ritiene importante promuovere, con la necessaria distanza storica e critica, momenti di conoscenza (non celebrativi, né nostalgici) su un periodo che ha visto la nostra città e la nostra Università come protagonisti centrali e in molti casi anticipatori e pionieristici. L’augurio è quello di poter attivare una riflessione feconda, che, anche attraverso una varietà di sguardi, discipline e arti, vada oltre la specifica occasione della ricorrenza e metta a confronto generazioni diverse e diversi modi di rilettura e comprensione della nostra storia".
"Cinquant'anni dopo - ha continuato il sindaco Marco Filippeschi - c'è da riflettere su una vicenda importante della nostra storia contemporanea maturata a Pisa. Ma dalla memoria dobbiamo anche trarre qualche spunto guardando al futuro, in una stagione di straordinari cambiamenti, d'incertezze e di regressioni. In particolare sulla partecipazione politica e sociale dei giovani, che è un grande tema, molto stimolante".
“È importante ricordare un passaggio così significativo della storia recente partendo da un evento che ha contribuito ad avviarlo proprio a Pisa – ha concluso l’assessore Andrea Ferrante – il quadriennio che va dal ’66 al ’69 ha rappresentato non solo per la nostra città un momento di decisiva trasformazione. È giusto dedicare, anche con metodo critico, una approfondita riflessione a quegli anni visti dall’epoca di oggi”.
Ne hanno parlato:
Tirreno
QN
Nazione Pisa
PisaInformaFlash.it
GoNews.it
Pisa24.info
ToscanaNovecento.it
PisaToday.it
È uscito il volume “La costruzione della salute nel welfare sanitario” (Pisa University Press, 2017) che raccoglie gli atti del VI Congresso Nazionale della Società Italiana di Sociologia della Salute che si è svolto a Pisa nel 2015.
Le curatrici sono Rita Biancheri, professoressa associata di Sociologia dei processi culturali del dipartimento di Scienze Politiche dell’Ateneo e Silvia Cervia, ricercatrice presso lo stesso dipartimento. Riportiamo qui un estratto dall’introduzione a firma di Rita Biancheri.
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Il volume che qui presentiamo raccoglie alcuni dei principali contributi del VI Congresso nazionale della S.I.S.S. che si è tenuto a Pisa l’11 e il 12 giugno 2015, in collaborazione con la Sezione AIS (Associazione italiana di Sociologia) Sociologia della salute e della medicina dal titolo: La costruzione della salute nel welfare socio-sanitario. Nuovi scenari e pratiche sociologiche.
I saggi sono stati selezionati con un processo di doppio referaggio cieco e sono divisi in due parti: Contributi teorici ed Esperienze, per agevolarne la lettura e rendere la fruizione maggiormente proficua, data l’ampiezza degli argomenti trattati e la difficoltà di individuare specifiche unità tematiche, come quelle proposte all’interno del convegno. La quantità consistente di relazioni presentate, nelle numerose sezioni, e la ricchezza degli apporti conoscitivi prodotti, sia sul piano della riflessione che della metodologia, non ci ha consentito di pubblicare tutti gli articoli ricevuti, ma si è dovuto procedere ad una valutazione, anche in base ai risultati conseguiti nelle indagini empiriche. Di conseguenza, l’omogeneità che derivava dai filoni di ricerca definiti per le sessioni del convegno come possibili oggetti di studio non solo sociologici, ma sui quali potessero convergere anche discipline affini, è stata sostituita da due parti più generali che ci hanno consentito di recuperarla, adattandola ai fini della pubblicazione. Abbiamo anche individuato un possibile filo rosso nella successione degli articoli, poiché l’obiettivo che il comitato scientifico si era posto, nell’affrontare un argomento così ambizioso, oltre a rinnovare il dibattito e richiamare l’attenzione sullo stato dell’arte dell’integrazione socio-sanitaria, era anche quello di dare possibili risposte in una fase di “ricalibratura” dei sistemi di welfare.
Rita Biancheri
Sono circa cento gli iscritti alla sesta edizione del corso di alta formazione in “Giustizia costituzionale e tutela giurisdizionale dei diritti” che si terrà a Pisa dal 16 gennaio al 3 febbraio 2017. Il corso, organizzato dal dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pisa con il coordinamento scientifico del professor Roberto Romboli durerà tre settimane, con lezioni tenute in lingua italiana e spagnola da docenti italiani, spagnoli e latinoamericani.
I partecipanti provengono dall’Italia e, in larghissima misura, da Paesi stranieri, soprattutto dell’America Latina. In particolare, gli iscritti provengono da: Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Messico, Perù, Repubblica Dominicana.
Oltre ai numerosi seminari su tematiche che vanno dai modelli di giustizia costituzionale, alla tutela sovranazionale dei diritti fondamentali, il corso prevede lo studio di casi pratici connessi all’attualità costituzionale, attraverso l’analisi di sentenze che hanno inciso nel campo della protezione dei diritti umani. All’interno del corso sono anche state programmate alcune conferenze tenute da ospiti illustri, tra cui Luigi Ferrajoli, Riccardo Guastini, Luis López Guerra e Gaetano Silvestri.
E’ aggiornata ad ottobre 2016 la nuova edizione del "Codice di procedura penale annotato" appena pubblicata dalla Pisa University Press. Autori e curatori del progetto sono i professori ordinari Enrico Marzaduri dell’Ateneo pisano e Alfredo Gaito dell’Università «Sapienza» di Roma. Il volume, 1280 pagine e un prezzo di copertina di 22 euro, risulta già consigliato in ambito accademico da cinque atenei – oltre a Pisa e alla Sapienza anche le Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, di Perugia e l’Università "Niccolò Cusano", Telematica - Roma.
Pubblichiamo qui di seguito un estratto dalla prefazione del libro.
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Il Codice di procedura penale annotato inaugura una nuova Collana di norme per le aule d’udienza e per le aule d’università, che coniuga contenuti informativi di base classici (la rassegna completa delle decisioni di Corte costituzionale e Sezioni Unite della Corte di cassazione) con profili propositivi e per certi versi creativi (la selezione delle decisioni della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del Lussemburgo e della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo).
L’organizzazione del lavoro ha impegnato un ristretto e qualificato nucleo di magistrati, avvocati impegnati nella professione, ricercatori e professori universitari, accomunati nell’aspirazione a fornire una conoscenza obbiettiva e documentata dello stato della giustizia penale attuale, attraverso la ricostruzione attenta dei principi elaborati dal diritto delle Corti.
Questo Codice si ricollega, in qualche misura, a quelli separatamente realizzati negli anni passati per la UTET ma non ne costituisce la continuazione, collocandosi piuttosto in un solco di accresciuta attenzione alla norma reale, quale filtrata nella prassi e nelle decisioni delle Corti.
Cambiato l’editore, cambiato il titolo, cambiata la direzione, cambiata l’equipe degli autori, cambiato il taglio, questo Codice, che fa da battistrada a una serie di Codici pensati e calibrati per le aule delle Corti e per le aule dell’Università (seguirà a breve la pubblicazione del Codice penale diretto da Adelmo Manna e Mauro Ronco, seguito da altri il Codice penitenziario coordinato da Carlo Fiorio e Fabio Fiorentin, il Codice antimafia e delle misure di prevenzione a cura di Alberto Cisterna e Sandro Fùrfaro, un Codice di procedura penale europea diretto da Oliviero Mazza e Silvia Buzzelli), aspira ad entrare in punta di piedi tanto nella dimensione professionale quanto nel percorso della didattica universitaria (di base e specialistica) come un punto di riferimento e una base irrinunciabile.
Come tutte le iniziative nuove ci sarà bisogno di qualche assestamento e di aggiornamento costante. L’intenzione è quella di realizzare un sito web recante le novità legislative e giurisprudenziali di rilievo, da estendere, in un futuro prossimo, a tutti i temi fondamentali della giustizia penale in trasformazione meritevoli di approfondimento (parallelamente alla pubblicazione degli altri codici compresi in questa stessa Collana).
È raro trovare nella Prefazione di un Codice qualche ringraziamento. Qui intendiamo, tuttavia, ringraziare i più giovani che ci hanno aiutato - Valentina Bonini, Adele Boris, Assunta Cocomello, Sandro Furfaro, Federico Gaito, Benedetta Galgani, Filippo Giunchedi, Elvira Nadia La Rocca, Mariangela Montagna, Gianrico Ranaldi, Federico Romoli.
Alfredo Gaito
Enrico Marzaduri
È stato inaugurato nell’Edificio E dell'Area Pontecorvo l’anno accademico dottorale dell’Università di Pisa, con un incontro rivolto ai dottorandi del primo anno finalizzato a sviluppare una riflessione sul ruolo della ricerca nel contesto nazionale e internazionale, condividendo nello stesso tempo le informazioni tra giovani studiosi di discipline diverse e raccogliendo indicazioni sul percorso da intraprendere.
L’incontro è stato aperto dai saluti del rettore Paolo Mancarella e dall’introduzione della professoressa Marcella Aglietti, delegata al Dottorato di ricerca. Subito dopo è intervenuto il professor Fernando García Sanz, della Escuela Española de Historia y Arqueología di Roma, che ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “Clerici vagantes: la ricerca come professione internazionale”.
Nella seconda parte dell'iniziativa sono stati illustrati il contesto normativo, gli aspetti procedurali e le opportunità del percorso formativo del dottorato, terminando successivamente con domande e approfondimenti moderate da Mauro Bellandi, dirigente della Direzione Didattica e servizi agli studenti.
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
Nazione Pisa (13/12)
Investimenti socialmente responsabili: al via un progetto europeo coordinato dall’Università di Pisa
Gli investimenti socialmente responsabili al centro di uno studio finanziato dall’Unione Europea e coordinato dall’Università di Pisa. Si chiama Development and Harmonisation of Socially Responsible Investment in the European Union ed è un progetto Jean Monnet coordinato dal professor Luca Spataro (nella foto) dal dipartimento di Economia e Management, che coinvolge anche il dipartimento di Giurisprudenza dell’Ateneo pisano, due università europee (Universität Luzern e Universität Hamburg) e un ateneo indiano (Indian Institute of Management). Il 6 dicembre scorso si è svolto a Pisa primo evento ufficiale del progetto dal titolo “Le nuove prospettive sugli Investimenti Socialmente Responsabili: parlano i protagonisti”, a cui hanno partecipato docenti, studenti e operatori finanziari del territorio.
«Negli ultimi anni l'importanza attribuita alla sostenibilità e alla responsabilità sociale nel fare impresa e nelle politiche di investimento è aumentata in modo significativo – spiega il professor Spataro – Il nostro progetto, di natura interdisciplinare, si pone l’obiettivo di promuovere un dibattito tra studiosi e istituzioni internazionali, operatori economici e policy makers per sostenere lo sviluppo della responsabilità sociale degli investimenti finanziari, anche in ottica di armonizzazione europea e di politiche di nuovo welfare».
L’interesse sul tema nasce dal fatto che la globalizzazione, le tematiche ambientali e le crisi innescate dalla finanza fine a se stessa hanno accelerato il processo di avvicinamento tra economia e temi quali la sostenibilità e la responsabilità sociale. «Argomenti come l'integrità imprenditoriale e la tutela dell'ambiente non appartengono più solo al settore non profit, ma sono diventati fattori decisivi per la competitività di tutti i settori di business – aggiunge Spataro – Da qui, lo sviluppo significativo degli investimenti sostenibili e responsabili negli ultimi due decenni, strumenti che associano, agli obiettivi tipici dell’analisi finanziaria, indicatori extra-finanziari (ESG - Environmental, Social, Governance)». Il progetto, mediante seminari, workshop e conferenze che si svolgeranno nel biennio 2016-2017, intende porre al centro del dibattito lo sviluppo di tali strumenti, mediante il coinvolgimento di operatori e studiosi internazionali.
Alla giornata pisana, coordinata dal professor Spataro, ha portato i suoi saluti il prorettore all’internazionalizzazione, Francesco Marcelloni, e sono intervenuti Renato Guerriero, membro del Comitato esecutivo e direttore commerciale Europa e Medio Oriente del Candriam Investors Group; Maurizio Agazzi, direttore del Fondo pensione Cometa e presidente di Forum per la Finanza Sostenibile; Luigi Ballanti, direttore di Mefop, istituto che raccoglie circa 90 soci quali fondi pensione con la partecipazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha lo scopo di favorire lo sviluppo dei fondi pensionistici e delle altre forme di previdenza.
Ne hanno parlato:
InToscana.it
Mercoledì 23 novembre, nell’Aula magna "Fratelli Pontecorvo" dell’Ateneo pisano, si è svolto il convegno Il ruolo della Geochimica nella Normativa Ambientale, organizzato dall’Istituto di Geoscienze e Georisorse, insieme alla Società di Geochimica Italiana e al Dipartimento di Scienze della Terra di Pisa. Nel corso del convegno interventi a carattere prettamente scientifico (geochimico-geologico-geostatistico) si sono intercalati a interventi a carattere giuridico allo scopo di incentivare la collaborazione fra la comunità scientifica operante nel settore dell’inquinamento ambientale e il legislatore.
Dai numerosi interventi è emerso come la normativa ambientale attuale sia in molti casi lacunosa e principalmente basata su un mero confronto del dato analitico ottenuto con le eventuali Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) definite dal D.Lgs 152/2006. La comunità scientifica ha discusso con i rappresentati dei legislatori dell’assoluta necessità di tenere conto dei processi geochimici e geologici che hanno determinato particolari concentrazioni di sostanze inquinanti nelle varie matrici ambientali analizzate.
Il convegno ha riscontrato un’ampia partecipazione da parte di ricercatori, tecnici e studenti, che hanno seguito con attenzione gli interventi dei relatori e partecipato alla discussione conclusiva. Questo evento può considerarsi un input importante per attivare nuove sinergie fra la comunità scientifica e il legislatore, al fine di definire protocolli metodologici e tecniche di prospezione capaci di rispondere al principio di “chi inquina paga”.