"Le avventure delle Aventures. Traduzioni del Télémaque di Fénelon tra Sette e Ottocento" (Edizioni Ets, 2018) è il titolo del volume curato di Marco Guidi, ordinario di Storia del pensiero economico al dipartimento di Economia e Management, e di Marco Cini, ricercatore di Storia economica al Dipartimento di Scienze Politiche.
La pubblicazione, frutto di un lavoro interdisciplinare a partire da un Progetto di Ricerca di Ateneo (PRA), contiene i contributi di Giulia Bianchi, Fabrizio Bientinesi, Alexandre Calvanese, Federica Cappelli, Elena Carpi, Marco Cini, Carolina Flinz, Marina Foschi Albert, Daniela Giaconi, Laura Giovannelli, Marco E. L. Guidi, Marianne Hepp, Monica Lupetti, Luca Mi-chelini, Letizia Pagliai, Alessandro Russo, Gertjan Schutte, Barbara Sommovigo.
Pubblichiamo di seguito alcuni estratti dall'introduzione al volume firmata dai due curatori.
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Uno sconfinato, interminabile viaggio. Così è apparsa, agli autori di questo volume, la traiettoria compiuta dalle traduzioni di uno dei più fortunati romanzi che la letteratura europea moderna abbia mai partorito: Les Aventures de Télémaque, fils d’Ulysse di Fénelon, pubblicato per la prima volta dalla vedova Barbin agli inizi del 1699, all’insaputa dell’autore, tradito da un infido servitore.
La fortuna di questo best-seller (e long-seller) era già nota, così come si sapeva quanto tale fortuna fosse da attribuire tanto alle numerose – e difficilmente numerabili – edizioni in francese, molte delle quali, peraltro, uscite al di fuori dell’Esagono, quanto alle versioni redatte nelle più disparate lingue del mondo. E ancora, agli adattamenti che, fino alle soglie del XX secolo, interessarono generi diversi come il dramma, l’opera, l’operetta, la zarzuela, il balletto, in un circolare di versioni e traduzioni che accompagnava i trasferimenti di impresari teatrali, direttori d’orchestra, maestri di coro, attori, cantanti, ballerini, e che, significativamente, aveva punti di partenza diversi dalla Parigi nella quale era stato concepito il loro palinsesto. [...]
È tempo allora di parlare di questo volume e di ciò che in esso si possa o meno trovare. Esso non nasce da esperti di Fénelon, ma da un gruppo multidisciplinare di storici delle idee economiche, linguistiche e letterarie incuriositi, a diverso titolo, dall’incredibile successo di questa opera presso pubblici diversi e in contesti nazionali frequentati dalle loro ricerche.
L’appendice a questa introduzione narra del progetto di ateneo dell’Università di Pisa che ha consentito a questa indagine di andare a buon fine. Quello che qui preme sottolineare è che il Télémaque riflesso, recepito e adattato che abbiamo studiato è stato oggetto di letture e usi diversi, tutti resi possibili dalla natura polifonica dell’opera, al contempo speculum principis, manuale di economia politica, trattato sulle gerarchie sociali e sulle virtù civili e guerresche, strumento pedagogico, introduzione all’epica classica, capolavoro della letteratura romanzesca, espressione magistrale di un francese letterario puro e raffinato. L’elenco appena fatto, del resto, è esso stesso un risultato della nostra ricerca, perché proprio le diverse traduzioni, intese come trasformazioni ipertestuali del palinsesto da cui derivano, traggono le loro condizioni di possibilità dalla polifonia del testo fonte e al contempo ne sono le cartine di tornasole, rendendo quanto mai pertinente la definizione che Hans Robert Jauss ha dato della ricezione come senso di un’opera
Con l'inizio della formazione generale obbligatoria, mercoledì 4 aprile ha preso il via la nuova tornata del Servizio Civile Regionale all'Università di Pisa, curata dal CISP-Centro Interdisciplinare di Scienze per la Pace. I volontari coinvolti sono 67, tutti rigorosamente dai 18 ai 29 anni, e sono suddivisi in 12 progetti generali. Le varie strutture e realtà dell'Ateneo che accoglieranno i giovani sono: il Centro Linguistico di Ateneo (CLI), il Centro di Ricerche Agro-ambientali "Enrico Avanzi", i dipartimenti di Farmacia, di Filologia, letteratura e linguistica, di Ingegneria civile e industriale, di Scienze della terra e di Veterinaria, le direzioni Didattica, Edilizia e telecomunicazione e Programmazione, valutazione e comunicazione istituzionale (in particolare con l'Ufficio stampa e comunicazione), la Fondazione Arpa, il Sistema Bibliotecario di Ateneo, il Sistema Informatico Dipartimentale, il Sistema Museale d'Ateneo e in particolare il Museo di Storia naturale di Calci e l'Orto Botanico, l'Unità di servizi per l'integrazione degli studenti con disabilità (USID).
A distanza di pochi mesi dalla precedente esperienza, giunta al termine a dicembre scorso, l’Università di Pisa, tramite il CISP, consolida l'esperienza del servizio Civile Regionale, offrendo questa straordinaria occasione formativa e valoriale a nuovi giovani precedentemente selezionati, e si conferma come polo di riferimento nazionale nell’ambito delle attività di documentazione e studio dei processi di pace, anche in relazione al Servizio Civile Regionale e Nazionale.
I volontari, che hanno appena iniziato il loro servizio, saranno impegnati per otto mesi nell'ambito dei 12 progetti approvati dalla Regione Toscana. Avranno così l'opportunità di vivere, all’interno dell'Università, un’esperienza di alto valore formativo e di impegno civile, oltre che significativamente professionalizzante, come risulta dal fatto che alcuni giovani volontari, a partire dalla prima esperienza del 2015, hanno colto dopo il servizio civile e grazie a questo, delle interessanti occasioni di lavoro tuttora in essere.
"In conclusione - ha dichiarato il dottor Flavio Croce, responsabile del Servizio Civile Regionale per l'Università di Pisa - possiamo affermare che questa esperienza si rafforza ogni anno di più puntando sui valori di impegno civile, solidarietà, partecipazione, inclusione e utilità sociale dei servizi resi dall'Ateneo. Inoltre fortifica l'impegno formativo delle giovani generazioni, potenziandone le capacità professionali e di inserimento lavorativo, con importanti ricadute sul territorio."
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Dal 18 al 21 marzo, un gruppo di studenti dei dipartimenti Scienze Politiche e di Giurisprudenza dell’Università di Pisa hanno partecipato alle Giornate di studio italo-spagnole all’Università di Cadìz (Spagna), coordinate dai professori Rita Biancheri, Alfredo Fioritto e Josè Maria Perez Monguiò e organizzate nell’ambito dei progetti di internazionalizzazione dell’Ateneo pisano. Gli incontri, che proseguono da alcuni anni, promuovono uno scambio di esperienze non solo sul piano didattico ma anche sui contenuti delle ricerche e vedono gli studenti direttamente coinvolti nella formazione e nella crescita di una comunità che sia aperta al confronto e anche efficace sul piano dell’apprendimento dei contenuti professionalizzanti.
I temi affrontati nell’ultima edizione sono stati rispettivamente: “La violencia social y mecanismos para su control: especial consideraciòn a la violencia de genero” e “Desafìos actuales del derecho administativo España-Italia”. Le riflessioni scientifiche, condivise dai docenti delle due università durante i seminari tenuti sia a Pisa che a Cadìz, saranno prossimamente pubblicati in un volume edito dalla Pisa University Press, con l’intento di stimolare il dibattito in ottica multidisciplinare e aprire ad un proficua comparazione sui contenuti discussi durante i lavori.
Le giornate si sono concluse con la visita al municipio di El Puerto Santa Maria dove il sindaco, David de la Encina Ortega, ha spiegato il funzionamento amministrativo del Comune e le attività dei diversi settori - in particolare l’organizzazione del servizio sociale - permettendo agli studenti di conoscere l’attuazione delle diverse policies.
Causa allerta meteo arancione per neve dalla mezzanotte di mercoledì 28 febbraio alle 18 di giovedì 1 marzo, emanata oggi dalla Protezione Civile, si comunica la sospensione dell’attività didattica all’Università di Pisa per l’intera giornata di giovedì 1 marzo. La sospensione riguarda lezioni, esami di profitto e ricevimento studenti. Saranno invece regolarmente svolte le sessioni di laurea già previste e saranno aperti tutti gli uffici amministrativi.
Per info e aggiornamenti www.comune.pisa.it
Per eventuali domande contattare: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e consultare: www.comune.pisa.it/alertpisa
Il Rettore
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Leggi l'Ordinanza del Sindaco in cui si dispone la sospensione dell'attività didattica di tutte le scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido e l'università, nel territorio comunale per il giorno 1/3/2018.
Foto da Lamma.it
La crescita del turismo incide “significativamente” sui costi della raccolta dei rifiuti solidi urbani. E’ questa la conclusione di uno studio condotto al dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa e pubblicato sul “Journal of Cleaner Production”. Giulio Greco, Velia Gabriella Cenciarelli e Marco Allegrini hanno analizzato i costi della raccolta di organico, carta, multi-materiale (plastica, metallo, vetro) e indifferenziata su un campione di 68 comuni rappresentativo di tutto il territorio italiano.
L’analisi dei ricercatori è partita da una misura analitica dei costi annui legati alla gestione dei rifiuti. Secondo le loro stime, per la raccolta dell’indifferenziato ogni cittadino spende in media 22,42 euro con punte che arrivano sino a 83,22 euro. Per la carta i costi sono invece più contenuti con una media di 8,91 euro per abitante, a fronte dei 13,55 euro per l’organico e dei 6,27 euro per il multi-materiale.
Sulla base di questi parametri, i tre studiosi di economia aziendale dell’Ateneo pisano hanno quindi evidenziato come i flussi turistici, misurati come numero di turisti in visita, numero di pernottamenti e spesa media, influenzino in modo significativo i costi della raccolta dei rifiuti. Ad esempio, un aumento dell’1% del numero di turisti incrementa il costo medio pro-capite della raccolta di multi-materiale dello 0,11%, aumento che nel caso della carta è dello 0,23% e nel caso dell’indifferenziata dello 0,07%, mentre non si registrano sostanziali differenze per quanto riguarda l’organico.
“Si tratta di risultati certamente interessanti per i comuni e le aziende di raccolta dei rifiuti che vogliono comprendere e gestire al meglio la dinamica dei flussi turistici – spiega il professore Giulio Greco dell’Ateneo pisano - il turismo è infatti in grado di portare indubbi benefici economici e tuttavia è importante stimare gli oneri che ne derivano, specialmente per quanto riguarda i rifiuti, in un’ottica complessiva di sostenibilità economica e ambientale”.
Analizzare la comunicazione politica sui social media e le interazioni tra politici, media, partiti e cittadini nel contesto della campagna elettorale per le ormai prossime elezioni del Parlamento. Con questi obiettivi è nato il progetto "PoliCom.Online" (http://www.policom.online), che è coordinato dai professori Roberta Bracciale, Massimiliano Andretta e Alessandro Lenci, dell'Università di Pisa, Cristopher Cepernich dell'Università di Torino, e Maurizio Tesconi dell'IIT del CNR di Pisa. Il progetto si avvale della collaborazione di MediaLaB (http://medialab.sp.unipi.it) del dipartimento pisano di Scienze politiche, dell'Osservatorio sulla comunicazione politica e pubblica (http://www.dcps.unito.it/do/home.pl) del dipartimento torinese di Studi politici, del CoLing Lab (http://colinglab.humnet.unipi.it) del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Ateneo pisano e dell'Istituto di Informatica e Telematica (http://www.iit.cnr.it) del CNR di Pisa.
I risultati delle attività di ricerca, pubblicati in esclusiva dal sito del quotidiano "la Repubblica", hanno riguardato innanzitutto uno speciale sulle "Emozioni politiche" nel linguaggio dei leader, in cui ognuno dei principali esponenti dei maggiori partiti è stato associato a otto indici che misurano la forza emotiva delle parole usate su Twitter e Facebook. Lo speciale è navigabile e interattivo all'indirizzo: https://goo.gl/WyJcRd e viene aggiornato tutte le settimane con i dati estratti dalle timeline dei leader su Facebook e Twitter (attualmente sono online le analisi delle settimane 31 gennaio–6 febbraio; 7-13 febbraio e 14-20 febbraio).
Il 15, 19 e 21 febbraio sono poi stati pubblicati tre articoli analitici dal titolo "Politici e social, le emozioni che non ti aspetti: cosa si nasconde nei post dei leader" (https://goo.gl/Z2c4ho), "Altro che milioni di follower: ecco quanti utenti seguono davvero i leader politici su Twitter" (https://goo.gl/wchcBF) e "Uguali o diversi? A confronto i programmi elettorali dei partiti in corsa per le politiche" (https://goo.gl/8WxUg7).
Anche negli ultimi giorni che ci dividono dal voto del 4 marzo, il progetto "PoliCom.Online" promette di affrontare nuovi e interessanti aspetti della campagna elettorale. Ulteriori approfondimenti e altre analisi sono disponibili sul sito del gruppo di ricerca: www.policom.online.
Gruppo di ricerca
Università di Pisa
Roberta Bracciale, Massimiliano Andretta, Alessandro Lenci, Lucia Passaro, Antonio Martella, Cesar Crisosto, Alessandro Bondielli, Paola Imperatore, Luca Corchia, Chiara Visenti, Michele Toccafondo, Junio Aglioti Colombini, Giammario Spada, Giulia Giorgi, Calogero Dario Bufalino Maranella.
IIT CNR di Pisa
Maurizio Tesconi, Fabio Del Vigna, Piero Paolo Ciullo, Stefano Cresci, Salvatore Bellomo, Tiziano Fagni, Serena Tardelli, Michele Mazza, Viola Bachini (ISTI).
Università di Torino
Cristopher Cepernich, Marinella Belluati, Giulianno Bobba, Antonella Seddone.
Indecisi su chi votare alle elezioni del 4 marzo? In vostro soccorso arriva il Navigatore elettorale, una applicazione online molto intuitiva e facile da usare, che aiuta gli elettori a orientarsi tra le varie proposte politiche delle prossime consultazioni. Collegandosi al sito https://navigatoreelettorale.it e rispondendo a 32 domande, l’utente viene posizionato su una mappa, dove può vedere a quale partito è più vicino (in generale e su ogni singolo tema) e capire come la pensano i partiti sulle varie tematiche. Il Navigatore elettorale è stato sviluppato da un team di ricerca dell’Università di Pisa, presieduto dal professor Luciano Bardi e diretto dai professori Enrico Calossi ed Eugenio Pizzimenti.
Uno screenshot del Navigatore elettorale
Lo strumento è una voting advice application (VAA) frutto di una collaborazione tra l’Osservatorio su Partiti Politici e Rappresentanza (costituito presso l'Osservatorio su Politica e Istituzioni del Dipartimento di Scienze Politiche), l'Università di Amsterdam e Kiescompass (un centro di ricerca olandese impegnato nello sviluppo operativo di VAA. I ricercatori dell’Ateneo hanno proceduto all’individuazione delle tematiche più rilevanti nell’attuale dibattito politico, avvalendosi della collaborazione attiva di due studenti che svolgono attività di ricerca alternativa al tirocinio presso l’OPI.
«Le oltre 40 tematiche raccolte inizialmente sono state sottoposte ad analisi fattoriale attraverso il ricorso a panel group, per poter così essere raggruppate in 7 macro-tematiche (ad es. "Unione Europea" o "Servizi Pubblici") – spiegano Calossi e Pizzimenti – Successivamente, l'OPPR ha raccolto le posizioni ufficiali dei partiti, sulla base di una gerarchia di fonti primarie e secondarie (dal programma elettorale alle dichiarazioni mezzo stampa, fino alle pubblicazioni sul sito ufficiale dei partiti ai social media). La codifica si è concentrata su 32 tematiche, una volta esclusi i temi meno rilevanti o rispetto ai quali le posizioni dei partiti non variavano significativamente. Nella fase di codifica le posizioni dei partiti sono state graduate su una scala 1-5 (del tutto d'accordo, d'accordo, né in disaccordo né d'accordo, in disaccordo, del tutto in disaccordo). In base a questo metodo le posizioni dei partiti sono state posizionate in un quadrante costruito lungo due dimensioni: la dimensione libero mercato-interventismo pubblico in economica e la dimensione conservatorismo-progressismo sui diritti civili. A differenza di altre applicazioni si è deciso di inserire il posizionamento sul tema dell'Unione Europea in modo "spacchettato", in base alla tematica trattata».
Da sinistra, Luciano Bardi, Enrico Calossi, Eugenio Pizzimenti
L’OPPR non si è limitato a mappare i partiti più grandi, ma ha provato a includere nell'analisi tutti i partiti che si presentano in coalizione o che hanno raccolto con successo le firme dei cittadini per presentarsi in almeno l'80% dei collegi. Pertanto sono state raccolte e codificate informazioni per 16 partiti, pari a 512 affermazioni codificate. In aggiunta si è data all'utente la possibilità di assegnare un punteggio di gradimento ai leader dei partiti e una valutazione della loro capacità di ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio.
«Il Navigatore elettorale è uno strumento indipendente, che consente all'elettore di orientarsi meglio, in una fase di così estrema incertezza e con un'offerta politica così ampia – concludono i ricercatori – In sostanza l'obiettivo è quello di aiutare le persone a conoscere le posizioni dei vari partiti politici e ad apprezzare le differenze che ci sono tra loro».
Italia e Spagna, due contesti nazionali con storie e politiche penitenziarie simili, eppure con situazioni molto diverse se si focalizza l’attenzione sullo studio universitario in carcere. Da un lato la Spagna che ha attuato una serie di misure che l’hanno portata ad affermarsi come esempio di eccellenza nel panorama europeo, dall’altro l’esperienza del nostro Paese che, nonostante la virtuosa e singolare esperienza dei Poli Universitari Penitenziari, non riesce a generare importanti ricadute sistemiche. Un divario netto dunque, che emerge da un’analisi comparata condotta da Gerardo Pastore, ricercatore del dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa. Il lavoro, appena pubblicato sull’«International Journal of Inclusive Education», si inserisce nel quadro di una collaborazione di lungo periodo con Andrea Borghini, delegato del rettore dell’Ateneo pisano per il Polo Universitario Penitenziario di Pisa, e Antonio Viedma Rojas della Universidad Nacional de Educación a Distancia (UNED) di Madrid.
“Il primo dato che si registra dal punto di vista quantitativo è quello relativo alla partecipazione delle persone detenute a corsi universitari – spiega Gerardo Pastore – e su questo punto, il ritardo dell’Italia è particolarmente marcato, infatti sebbene non sia semplice inquadrare il fenomeno in chiave comparata, i dati ci dicono ad esempio che nel 2015 gli iscritti erano 178 su una popolazione carceraria di circa 52mila persone in Italia e 1.020 su circa 61mila detenuti in Spagna”.
Un distacco netto che però si spiega a partire dalle buone pratiche del modello spagnolo che lo studio individua in due elementi ben precisi: l’esistenza di una convenzione nazionale unica tra istituzioni (in questo caso i ministeri dell’istruzione e dell’interno e l’UNED) in grado di assicurare risorse economiche e umane e la piena applicazione delle tecnologie telematiche alla didattica universitaria in carcere.
“Si tratta di buone pratiche che sarebbe auspicabile adattare al contesto italiano –conclude Pastore – il carattere straordinario dell’incontro tra carcere e università si può cogliere sotto molti aspetti, sia particolari che generali. Se si guarda nella prima direzione, lo studio appare come uno dei mezzi più efficaci per attenuare l’elemento drammatico della detenzione e riempirla di contenuti costruttivi. Considerando invece gli aspetti più generali, favorire la partecipazione dei prigionieri a corsi universitari ricorda a tutti che un’altra cultura della pena è possibile, senza buonismi di sorta, senza cedimenti, senza sotterfugi, ma nella nitidezza dei profili penali e delle modalità della detenzione”.
Crescita economica e nuovi casi di tumori crescono di pari passo, a mostrarlo è una ricerca condotta all’Università di Pisa su 122 Paesi nel mondo, Italia compresa. Lo studio firmato da Tommaso Luzzati, Angela Parenti e Tommaso Rughi del dipartimento di Economia e Management è stato pubblicato sulla rivista “Ecological Economics” e, oltre a rilevare il fenomeno, cerca anche di analizzare le cause della cosiddetta “epidemia di cancro” che colpisce moltissimi paesi, soprattutto sviluppati. Per farlo i tre economisti sono partiti dai dati provenienti dal database Globocan, un progetto dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità. L’analisi ha quindi riguardato 122 paesi, ovvero circa il 90% della popolazione mondiale, e le otto tipologie di tumori più diffuse (polmone, seno, colon-retto, prostata, stomaco, fegato, cervice uterina, esofago).
“Secondo un’idea abbastanza diffusa – spiega Tommaso Luzzati - l’aumento dei casi di tumore nei paesi più ricchi sarebbe una “buona notizia” perché si legherebbe sia ad una migliore capacità di diagnosi e, quindi efficienza dei sistemi sanitari, sia all’allungamento della vita che “consentirebbe” alle persone di ammalarsi di cancro anziché morire prima per altre cause”.
Lo scopo principale della ricerca è stato quindi quello di valutare fino a che punto questa idea sia fondata.
“Gli esiti – afferma Luzzati - mostrano che l’incremento dei nuovi casi di cancro non può essere spiegato solo dalla maggiore aspettativa di vita, da statistiche migliori e da peculiarità regionali: piuttosto, un ruolo significativo deve essere attribuito al degrado ambientale e agli stili di vita, anche se purtroppo la nostra analisi empirica non è in grado di distinguere fra i due”.
Dunque stili di vita e qualità ambientale associati alla crescita economica hanno un ruolo fondamentale che si manifesta anche a livello molto aggregato, cioè, quando si va a studiare la relazione tra incidenza tumorale e Prodotto Interno Lordo pro capite, anche se non è facile stabilire il peso relativo di ciascuno dei due fattori. Ma che l’inquinamento ambientale giochi un ruolo non secondario secondo i ricercatori è visibile ad esempio nel caso dei tumori al polmone, in crescita anche se nei paesi più ricchi il numero dei fumatori è in diminuzione.
“Il messaggio politico che possiamo trarre dal nostro lavoro – conclude Luzzati - è che solo prendendo coscienza degli effetti negativi dello sviluppo economico saremo anche in grado di attuare politiche per affrontarli”.
La ricerca, per la sua originalità e per le sue implicazioni, ha suscitato interesse nella comunità scientifica, tra cui anche quello della rivista “Nature – Sustainability” che la riassume nel numero del 9 febbraio 2018.
Giovedì 11 gennaio, a Palazzo alla Giornata, gli allievi della seconda edizione del master in “Internet ecosystem: governance e diritti” hanno discusso i loro elaborati finali davanti alla commissione composta dalla direttrice del master, la professoressa Dianora Poletti, dai professori Paolo Passaglia, Sergio Menchini, Alberto Gargani, Gian Luca Conti del Dipartimento di Giurisprudenza e Salvatore Ruggieri del Dipartimento di Informatica. Presenti anche tutor di istituzioni, aziende e studi professionali che hanno ospitato i partecipanti per il tirocinio.
Numerosi e di interesse i temi trattati dai 13 allievi del corso: dalle problematiche poste dal nuovo regolamento europeo sulla privacy, la cui entrata in vigore è prossima, ai Big Data, dal documento informatico alla cybersecurity, dalle fake news alle false recensioni su Tripadvisor, dal trattamento dei dati creditizi nelle centrali rischi al processo civile telematico, per finire con l’accessibilità ai siti della pubblica amministrazione di soggetti con disabilità. Si è confermata con ciò l’attrattività dei temi approfonditi, che mirano a fornire competenze specialistiche di tipo legale-informatico per la crescita professionale e per attività di consulenza, da spendere in contesti aziendali o istituzionali.
La terza edizione del master, che vedrà sempre il partenariato del CNR-IIT di Pisa, prenderà avvio il 26 gennaio 2018. La nuova edizione rafforzerà la visione innovativa e multidisciplinare del programma didattico e vedrà protagonisti nuove e importanti realtà aziendali operanti nella rete, che contribuiranno all’arricchimento delle competenze degli allievi. La frequenza al master fornirà anche le competenze per la formazione della nuova figura professionale del Data Protection Officer. Le iscrizioni sono ancora aperte fino al 25 gennaio: per maggiori informazioni è possibile consultare il sito http://internetecosystem.it o contattare la segreteria didattica ai numeri 050/2212814 o 347/2115119.