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Giovedì, 09 Marzo 2017 11:59

A IngeniArs, spin-off dell’Università di Pisa, i finanziamenti “SME Instrument” dell’UE

IngeniArs, azienda spin-off dell’Università di Pisa, è stata ammessa ai finanziamenti della fase due del programma UE Horizon 2020 per i bandi “SME Instrument”, dopo il successo già conseguito nella fase uno. Il risultato di prestigio dimostra l’elevata capacità di trasferimento tecnologico dell’Ateneo pisano, visto che per questo tipo di bandi la media di successo è inferiore al 4%.

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IngeniArs ha vinto con il progetto SIMPLE (Spacefibre IMPLementation design test Equipment) il cui scopo è sviluppare e validare, tramite misure sperimentali, sistemi elettronici per comunicazioni a bordo di satelliti. Oltre che per lo spazio, le tecnologie studiate potranno avere ricadute anche nel settore delle comunicazioni a bordo di veicoli e in ambito industriale (industria 4.0).

IngeniArs nasce nel 2014 dalla pluriennale esperienza di ricerca avanzata nei settori dell’Ingegneria Elettronica, con l’obiettivo di trasferire sul mercato gli importanti risultati conseguiti dal gruppo di ingegneri cofondatori in ambito spazio, telemedicina e automotive. L’Azienda vede tra i soci fondatori i professori Luca Fanucci e Sergio Saponara del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, i dottori di ricerca Massimiliano Donati e Giuseppe Gentile e l’ingegner Francesco Falaschi. Per il successo di questa proposta hanno giocato un ruolo fondamentale i consigli della professoressa Giovanna Mariani, docente di Finanza Aziendale e membro del comitato spin-off dell’Ateneo di Pisa.

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Giovedì, 09 Marzo 2017 10:44

Nulla è come appare

NULLA COME APPARE copertina "Nulla è come appare. Dialoghi sulle verità sommerse della crisi economica" è il titolo dell'ultimo libro di Mario Morroni, professore del dipartimento di Scienze Politiche dell'Ateneo, un testo divulgativo che spiega in modo chiaro l'attuale crisi attraverso un confronto sui temi dell’austerità, dello stato sociale, dell’euro, del rapporto stato-mercato, del degrado ambientale e delle politiche industriali. Pubblichiamo qui di seguito un estratto dall'introduzione.

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Tre economisti e una studentessa di antropologia sono bloccati dalla nebbia nella sala d’aspetto di un aeroporto inglese. La studentessa, che sa poco di economia, pone una serie di domande ai tre compagni di viaggio sui temi dell’austerità, dello stato sociale, dell’euro, del rapporto stato-mercato, del degrado ambientale e delle politiche industriali di fronte alla globalizzazione. I tre economisti sono quindi obbligati a evitare un linguaggio astratto e specialistico. La circostanza rende la discussione comprensibile anche a chi non è addetto ai lavori, ma è semplicemente interessato ad approfondire le cause delle recenti vicende economiche che hanno una ricaduta sulle vite di tutti noi e spesso sono di difficile comprensione per le mistificazioni e la cortina fumogena create dall’uso dei tecnicismi e dalla propaganda.

Nelle risposte alle domande della studentessa e nell’animata discussione che si sviluppa rapidamente, emergono nette le implicazioni di politica economica delle diverse concezioni dei tre economisti. La profonda recessione, iniziata con la crisi finanziaria del 2008, costituisce un banco di prova per la validità delle politiche adottate. Dal confronto risulta evidente che la crisi economica, l’aumento delle diseguaglianze e la sempre più grave crisi ambientale hanno stimolato il recupero e lo sviluppo di visioni alternative all’ideologia neoliberista che ha predominato per più di due decenni nell’Unione Europea. La diffusione di questa visione anche nei partiti di sinistra negli ultimi venticinque anni dimostra come non esista una relazione univoca tra appartenenza politica e visione economica.

 ispetto alla letteratura disponibile, la forma dialogica offre il vantaggio, per usare le parole di Galileo, di «proporre le ragioni... tanto per l’una, quanto per l’altra parte», evidenziando i punti di contrasto tra le diverse interpretazioni e permettendo quindi di chiarire le conseguenze economiche e politiche delle idee sostenute dalle più importanti scuole di pensiero. Oggigiorno, purtroppo, accade assai di rado che economisti con prospettive teoriche radicalmente diverse desiderino effettivamente dialogare.

Questi nove dialoghi forniscono materiale utile per sviluppare esperienze di teatro didattico e possono anche costituire un complemento ai testi di macroeconomia e di politica economica che per lo più ignorano o trattano in modo molto superficiale il tema della recente crisi.

Il primo dialogo è dedicato alle politiche di austerità e al fatto che in macroeconomia, come in fisica, nulla è come ci appare. Il secondo all’aumento delle diseguaglianze che si è verificato negli ultimi tre decenni. Il terzo allo stato sociale e alla privatizzazione della previdenza e dei servizi sanitari. Il quarto allo scoppio delle bolle speculative. Il quinto al ruolo dello stato e a quello del mercato. Il sesto alla crisi dell’euro e alla possibilità che l’Unione Europea si disintegri. Il settimo agli effetti delle riforme strutturali e alla necessità di attuare politiche congiunturali per far fronte alla riduzione degli investimenti e dei consumi privati. L’ottavo al grave problema del degrado ambientale. L’ultimo, infine, discute la necessità di attuare una politica industriale che favorisca l’innovazione e la difesa dell’ambiente.

Il lettore può “saltare”, secondo i propri interessi, da un dialogo all’altro, senza seguire l’ordine proposto dall’autore. Le note, poste alla fine in modo da non interrompere la lettura, indicano le fonti e suggeriscono articoli e libri utili per approfondire i temi trattati.

Mario Morroni

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