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Alla finale dell'ottava edizione del premio nazionale "Start up dell'anno" - in programma venerdì 30 maggio alla Scuola Sant'Anna - ci sono anche due giovani imprese pisane: BioCare Provider e Kiunsys sono tra le dieci finaliste nella competizione promossa da PNICube - l'Associazione degli Incubatori e delle Business Plan Competition accademiche italiane – che premia le start up generate dalla ricerca accademica e che hanno conseguito, nei primi anni di attività, la migliore crescita tecnica e il miglior riscontro sul mercato. Biocare Provider, spin off dell'Università di Pisa e della Scuola Sant'Anna, e Kiunsys – spin off dell'Università di Pisa - saranno valutate insieme alle altre finaliste da un pool di esperti provenienti dall'industria e della finanza.

La spin off BioCare Provider è nata nel 2013 da un gruppo di sette giovani ricercatori e laureati dell'Università di Pisa e della Scuola Superiore Sant'Anna e si è affermata grazie a drDrin, una piattaforma di servizi web accessibili sia da PC che attraverso smartphone e tablet, che mette le più moderne tecnologie informatiche al servizio di medici e pazienti. La principale funzione di drDrin è ricordare ai pazienti in terapia farmacologica quando, come e quale medicinale prendere, ma il prodotto è molto più di una App-reminder: "L'idea è stata sviluppata partendo dal concetto che ricordare a un paziente quando assumere i farmaci non è sufficiente - spiega Francesca Sernissi - Il paziente deve essere innanzi tutto motivato, quindi seguito, e per rispondere a queste esigenze sono stati realizzati un insieme di servizi online e applicazioni".

Ciò che rende drDrin unico è la possibilità di creare un nuovo canale comunicativo tra medico e paziente che, grazie a interfacce utente intuitive e allo sviluppo di algoritmi proprietari, è in grado di coinvolgere anche i familiari e i caregiver, facilitando il monitoraggio dell'aderenza del paziente alle singole terapie prescrittegli. drDrin è già stato utilizzato nel 2012-2013 da un gruppo di 15 pazienti affetti da malattie neurodegenerative presso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, con il supporto dell'associazione NeuroCare Onlus del dottor Paolo Bongioanni. Oggi le applicazioni per Android e iOS sono disponibili in versione beta dal sito www.drdrin.it. L'idea di drDrin è nata nell'ambito dell'edizione 2011 del PHD Plus, il percorso formativo promosso dall'Università di Pisa dedicato allo sviluppo dello spirito imprenditoriale, alla promozione dell'innovazione e alla valorizzazione delle proprie idee e dei risultati della ricerca.

Kiunsys è un'azienda spin-off dell'Università di Pisa che progetta e realizza soluzioni innovative per la gestione della mobilità sostenibile, dei parcheggi e della logistica urbana. La giovane impresa si è già affermata in molte città italiane grazie ai suoi prodotti software, hardware e RFID che permettono di gestire al meglio parcheggi, permessi e circolazione di auto e mezzi pubblici. "Kiunsys sviluppa prodotti che aiutano a ridurre i tempi di spostamento nelle aree urbane, diminuiscono la congestione del traffico e contribuiscono a ridurre l'inquinamento – spiega Alfredo Salvatore, presidente dell'azienda – Il nostro team tecnologico si è specializzato nel mercato di riferimento e ha sviluppato competenze nell'Internet of Things per le smart cities".

Tra i prodotti che hanno avuto più successo c'è "Mobility Pass", la soluzione che permette di gestire i permessi di mobilità urbana tramite l'identificazione automatica di veicoli, autobus, merci, persone o servizi di pagamento. Oppure "INeS Cloud" un software per la gestione ottimale dei processi operativi delle aziende di mobilità, grazie anche all'integrazione con servizi di pagamento via web e mobile. Inoltre ci sono "Tap&Park", la mobile app per pagare la sosta con il proprio smartphone, senza più bisogno di monete, e il "Parking Spot Sensor", il sensore di parcheggio wireless per il rilevamento dell'occupazione del singolo stallo di sosta.

L'impegno costante di Kiunsys nel dare risposte alle esigenze delle smart city ha avuto un costante riscontro negli anni: ha vinto il RFID Award nella categoria "progetti di rilevanza sociale e ambientale", è stata finale agli SMAU Mob App Awards 2012 e recentemente ha costruito una partnership con Deutsche Telekom AG.

Mercoledì, 03 Settembre 2014 08:58

Incontro all’Orto botanico sui fiori di campo

Fiori di campo, sempre più rari perché le colture alle quali sono associati sono trattate con erbicidi selettivi, eppure così preziosi, per la biodiversità e il miglioramento estetico del paesaggio. E proprio ai fiori di campo è dedicato l'incontro all'Orto botanico di Pisa in Via Luca Ghini 5 che si svolgerà venerdì 30 maggio alle 10. Sono in programma gli interventi di Gianni Bedini e Stefano Benvenuti dell'Università di Pisa e di Francesca Vannucchi dell'Istituto per lo Studio degli Ecosistemidel del CNR.

"Per valorizzare le pratiche colturali tradizionali e la diversità vegetale del paesaggio rurale – spiega Gianni Bedini – abbiamo ricreato un campo coltivato in un'aiuola dell'Orto botanico attraverso la semina di orzo e delle specie che accompagnano la sua coltivazione". L'impianto è stato realizzato grazie alla collaborazione di Francesca Bretzel (CNR – Istituto per lo Studio degli Ecosistemi) e di Stefano Benvenuti (Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell'Università di Pisa) e i semi utilizzati sono stati raccolti nelle rare oasi agro-ecologiche sopravvissute in aree marginali della Toscana. Tra le specie utilizzate, oltre l'orzo (Hordeum vulgare L.), il gittaione (Agrostemma githago L.), la sulla (Hedysarum coronarium L.), il lino (Linum usitatissimum L.), la lupinella (Onobrychis viciifolia Scop.) diversi trifogli (Trifolium sp. pl.), la camomilla (Matricaria chamomilla L.), la damigella (Nigella damascena L.) e il fiordaliso (Cyanus segetum Hill).

"Il problema non è solo chi fa male, ma chi guarda e lascia fare". È questa una delle riflessioni che don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, proporrà all'Università di Pisa in occasione della Lectio magistralis dal titolo "Lotta alle mafie e società responsabile: il ruolo di ciascuno di noi", che terrà giovedì 5 giugno, alle ore 16.30, al Polo Carmignani in Piazza dei Cavalieri.

L'iniziativa è promossa nell'ambito del master APC, Analisi prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione, che da ormai cinque anni, rappresenta la prima esperienza accademica italiana volta allo studio scientifico e alla formazione professionalizzante sui questi temi. Il percorso accademico, grazie alla fattiva collaborazione tra il dipartimento di Scienze Politiche, Libera - associazioni, nomi e numeri contro le mafie e Avviso Pubblico, è diventato nel corso del tempo un punto di riferimento per ricercatori e allievi provenienti da tutta Italia, ma anche dall'estero: Perù, Svizzera, Argentina, Cile.

Don Ciotti dialogherà con il pubblico soffermandosi a riflettere sul concetto di legalità, spesso abusato. Come ricorda lui stesso nei suoi interventi pubblici, "nel nostro Paese assistiamo a un vero e proprio furto delle parole. Le parole vengono svuotate del loro significato profondo. Speranza oggi significa opportunità, lavoro, progetti concreti: la legalità altro non è che la saldatura fra responsabilità e giustizia".

Al dipartimento di Ingegneria civile e industriale (DICI) è arrivata la "Constellation", una modernissima macchina per le operazioni di vitrectomia sviluppata dalla Alcon – multinazionale del gruppo Novartis leader mondiale del settore della cura dell'occhio – sulla quale i ricercatori dell'Università di Pisa e i medici di Chirurgia oftalmica dell'ospedale di Cisanello effettueranno test e misure. Nelle prossime settimane la macchina sarà testata in particolare per quanto riguarda il vitrectomo, l'ago forato in acciaio, con uno spessore di meno di 0,5 millimetri di diametro, modificato da Gualtiero Fantoni, ricercatore del dipartimento, insieme a Stanislao Rizzo, chirurgo e direttore dell'Unità operativa di Chirurgia oftalmica dell'Aoup, considerato uno dei migliori medici al mondo per le operazioni all'occhio, in particolare per quelle di vitrectomia.

La vitrectomia è un intervento chirurgico oftalmico che consiste nell'asportazione del corpo vitreo, liquido contenuto nella cavità principale del bulbo oculare, che viene sostituito con un mezzo analogo, il sostituto vitreale. Questa pratica chirurgica si effettua quando il corpo vitreo è divenuto opaco in seguito a emorragie (emovitreo), ma anche per infiammazioni e altro. L'operazione è fatta con tecniche di chirurgia mininvasiva attraverso un ago forato capace di sminuzzare l'umor vitreo e aspirarlo via dall'occhio.

Nel 2010 il professor Rizzo si era rivolto agli ingegneri del DICI per avere un supporto nella realizzazione di microfori sulla estremità del vitrectomo: «I microfori e le asole che abbiamo realizzato sono stati fabbricati con tecniche di microlavorazioni elettrochimiche – spiega Fantoni – e i nuovi vitrectomi, una volta testati, hanno dato risultati ottimi, tanto che numerosi centri di ricerca hanno iniziato a replicare la modifica». L'innovazione ha avuto così successo che la Acon ha inviato al DICI una "Constellation" per l'esecuzione di test e misure comparative, mentre l'azienda olandese DORC ha già messo sul mercato il vitrectomo modificato.

Dal 2010 la collaborazione fra il professor Rizzo, l'ingegner Fantoni e lo spin-off ErreQuadro s.r.l. - che ha supportato i due ricercatori nelle attività di progettazione, brevettazione e misura - è continuata portando alla realizzazione di nuovi vitrectomi, alla modifica di altri strumenti per l'oftalmologia e allo studio di nuovi strumenti di misura. L'auspicio è che i risultati di questa attività di ricerca congiunta riescano ad abbassare ulteriormente sia i tempi di ripresa del paziente, sia i tempi e i costi dell'operazione.

Nell'ambito delle iniziative legate alla Regata Universitaria Pisa-Pavia, venerdì 23 maggio, è in programma una serata dedicata specificatamente agli studenti dell'Università di Pisa. Si inizierà alle ore 20 con lo speciale menù pisano-pavese preparato nelle mense di via Martiri e via Betti. Il DSU Toscana propone piatti tipici delle tradizioni culinarie delle due città, dal risotto alla vogherese al baccalà con i porri, dal brasato con le cipolle e cipolline arrosto alle erbe di campo saltate. All'iniziativa parteciperanno le delegazioni degli Atenei di Pisa e Pavia e i membri degli equipaggi delle due squadre.

La serata proseguirà in Piazza della Pera, alle ore 21.15, con il Concerto sinfonico di Primavera dell'Orchestra dell'Università di Pisa, diretta dal Maestro Manfred Giampietro. Nel programma musiche di Haydn, De Boismortier, Gounod, Offenbach e Händel.

"L'Ateneo ha voluto organizzare questa serata, in accordo con il CUS, il DSU e il Comune - ha detto il prorettore per gli Studenti, Rosalba Tognetti - per far conoscere ai nostri studenti e valorizzare la Regata Universitaria Pisa-Pavia, che non è semplicemente una gara o un evento di rilievo solo sportivo, ma soprattutto un incontro tra due città e due università - Pisa e Pavia - con caratteristiche culturali e artistiche molto simili".

Quanto influisce l'età sull'apprendimento delle lingue straniere? Questa domanda è da decenni oggetto di un dibattito scientifico che non ha finora condotto a risposte definitive al di là della constatazione, fondata su un'esperienza ampiamente condivisa, che i bambini imparano le lingue più facilmente degli adulti. Giovedì 22 maggio, a partire dalle ore 9, nell'Aula Magna di Palazzo Matteucci, il Centro Linguistico d'Ateneo e il dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa organizzano un workshop internazionale per discutere e riflettere su queste tematiche alla luce di nuove ipotesi e teorie.

La giornata sarà aperta dai saluti di Marcella Bertuccelli, direttore del CLi e membro del comitato scientifico insieme a Sabrina Noccetti, Gloria Cappelli e Veronica Bonsignori. Tra i relatori del workshop ci sarà Pietro Pietrini, docente di Biochimica clinica e biologia molecolare clinica dell'Ateneo pisano, nonché direttore dell'Unità operativa di Psicologia clinica dell'Azienda ospedaliero-universitaria pisana, che terrà un intervento dal titolo "La plasticità cerebrale tra geni e ambiente".

A seguire Valentina Bambini, ricercatrice presso IUSS (Pavia) e massima esperta italiana di neuropragmatica, collaboratrice di numerose ricerche e autrice di studi pioneristici che le hanno dato fama internazionale, parlerà di "Lingue, linguaggio e processi comunicativi: la prospettiva neuropragmatica". Antonella Storace, MA in Applied Linguistics alla University of Southern California, PhD in Linguistica all'Università di Edimburgo, attualmente Professore di Linguistica Evolutiva presso l'Università di Edimburgo, terrà poi l'intervento dal titolo "Interazioni tra linguaggio e funzioni esecutive negli stadi avanzati di competenza L2". Studiosa invitata in tutto il mondo per i suoi studi sul bilinguismo, e coordinatrice di numerosi progetti di ricerca internazionali, ha indagato particolarmente il problema delle interfacce e dell'alignment nel dialogo in lingue seconde.

L'ultimo intervento, dal titolo "Aspetti (morfo)fonotattici nell'apprendimento del plurale in Inglese L2" sarà di Sabrina Noccetti, ricercatrice di Lingua Inglese presso il dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, membro di importanti progetti di ricerca internazionali e autrice di volumi e saggi sull'acquisizione della prima e della seconda lingua.

Per far vivere un'esperienza unica ai propri clienti, il private banking di Banca Monte dei Paschi di Siena, con la collaborazione del Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa, organizza per il prossimo 22 maggio una serata dedicata ad arte e natura.

Nello splendido scenario della Certosa di Calci gli ospiti saranno accompagnati dal sindaco di Calci Bruno Possenti in un percorso esclusivo attraverso gli storici e prestigiosi ambienti dell'ex monastero certosino fino ad arrivare al Museo di Storia Naturale che, soltanto per quest'occasione, ospiterà una piccola esposizione di alcune opere del maestro Antonio Possenti dal titolo "Intorno alla natura". Le opere di Possenti, la cui arte è conosciuta a livello internazionale, si inseriscono così come dei piccoli tasselli all'interno di un quadro più generale rappresentato dalla bellezza del complesso della Certosa Monumentale e del Museo di Storia Naturale.

Mercoledì, 03 Settembre 2014 08:49

Seminario per Francesco Orlando a Palazzo Ricci

Giovedì 22 maggio, alle ore 17, nell'aula multimediale di Palazzo Ricci, si terrà il quarto incontro del "Seminario per Francesco Orlando", l'iniziativa promossa dal dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica nata per mantenere vivo l'insegnamento del grande studioso e teorico della letteratura scomparso nel 2010 che ha insegnato a lungo all'Università di Pisa. Quest'anno sono previste le relazioni di Ida Campeggiani, «'Metafora pazza' e non-finito: il sonetto 94 di Michelangelo», e Luca Danti, «Su un testo usurato di Moravia: Agostino». Seguirà l'intervento di Massimo Fusillo, «Memoria e obsolescenza. Sull'oggetto desueto nell'arte contemporanea».

Mercoledì, 03 Settembre 2014 08:48

Un tesoro medievale nella tomba di Enrico VII

Quel sarcofago era stato aperto l'ultima volta nel 1921 quando, in occasione del 600° anniversario della morte di Dante, il monumento contenente le spoglie dell'imperatore Enrico VII e il suo corredo funerario fu ricollocato nel transetto destro del Duomo di Pisa. Sono state l'apertura dello scorso anno e l'indagine ancora in corso, compiuta con strumenti e tecniche all'avanguardia, a svelare la reale importanza del tesoro custodito per sette secoli all'interno della cassa: oltre ai simboli del potere – corona, scettro e globo in argento dorato – la sorpresa maggiore è stata riservata da un drappo rettangolare lungo oltre tre metri, una rara testimonianza della produzione aulica di stoffe seriche degli inizi del XIV secolo. Vista l'eccezionalità degli oggetti e considerato il contesto storico di riferimento, si è deciso di destinare gli elementi del corredo al Museo dell'Opera del Duomo.

L'ispezione della tomba è stata un'impresa molto impegnativa, che ha richiesto la collaborazione dei diversi enti interessati, Arcivescovado e Capitolo della Cattedrale, Opera della Primaziale Pisana, Soprintendenza BAPPSAED e Università di Pisa, i cui rispettivi rappresentanti hanno formato un comitato con il compito di seguirne tutte le fasi. Rotti i sigilli dell'ultima ricognizione, all'interno della cassa sono apparsi i resti mortali dell'imperatore avvolti in un drappo, sopra il quale erano appoggiati la corona, lo scettro e il globo. I tre oggetti richiamano con forte immediatezza le immagini dell'imperatore contenute nel resoconto illustrato in 73 miniature del suo viaggio in Italia, commissionato dopo il 1330 dal fratello Baldovino, arcivescovo di Treviri, e ora conservato a Coblenza nel Landeshauptarchiv. Nella cassa era inoltre presente un contenitore cilindrico di piombo con dentro una carta, rivelatasi in seguito settecentesca e riferibile alla ricognizione avvenuta in questo secolo.

A questo punto ha avuto indizio l'indagine vera e propria, che ha svelato il contenuto in tutta la sua consistenza. Quello che nel verbale del 1921 era sommariamente definito «un drappo sottile tessuto a fasce» si è rivelato fin da subito un documento di grande interesse per peculiarità e consistenza: si tratta infatti di un telo rettangolare di grandi dimensione – oltre 300 cm di lunghezza per 120 di larghezza – realizzato in seta a bande orizzontali alte circa 10 cm, alternate nei colori – particolarmente ricchi di significato simbolico – nocciola rosato (dal rosso originale) e azzurro. Le bande azzurre risultano operate in oro e argento con coppie di leoni affrontati, emblema per eccellenza della sovranità, mentre una complessa decorazione monocroma tono su tono, allo stato attuale non ancora decifrabile, è presente nelle fasce rosate. Una fascia di colore rosso violaceo listata in giallo, posta in alto all'inizio della pezza, reca all'interno tracce d'iscrizione. Elemento che rende peculiare, se non unico, il manufatto è la presenza sui lati lunghi delle cimose e sui lati corti di due bande a piccoli scacchi, che segnano l'inizio e la fine della pezza: ciò definisce di fatto le dimensioni del drappo e potrà fornire importanti indicazioni utili per definirne la destinazione d'uso.

Altre rivelazioni sui resti di Enrico VII arriveranno presto da Francesco Mallegni, antropologo dell'Università di Pisa, che ha provveduto alla ricomposizione dello scheletro e del cranio, risultato molto guasto nella zona facciale. Tali operazioni, con i necessari interventi di restauro e l'applicazione di opportune metodologie, hanno consentito per ora di valutare la statura in vita dell'imperatore, risultata di circa 1,78 metri e di valutare l'età alla morte in circa 40 anni. Ulteriori analisi su piccolissimi frammenti inviati a laboratori specializzati potranno offrire nuovi elementi per chiarire lo stato di salute, le cause di morte e il trattamento del cadavere dell'imperatore dopo il precoce decesso avvenuto a Ponte D'Arbia nel 1313.

Mercoledì 21 maggio, alle ore 16.30, al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi, si terrà la tavola rotonda "Differenze di genere e leadership: percorsi educativi", riflessioni a partire dal volume "Discorso sull'educazione fisica e morale delle donne" di Josefa Amar y Borbón, pubblicato dalla Pisa University Press con la traduzione di Elena Carpi, docente di Spagnolo all'Università di Pisa. Nell'occasione interverranno Rita Biancheri (Università di Pisa), Elena Carpi (Università di Pisa), Marilù Chiofalo (Comune di Pisa), Nicoletta De Francesco (Università di Pisa), Gina Giani (SAT - Società Aeroporto Toscano) e Paolo Rossi (Università di Pisa). Modera Damiano Laterza del Sole 24 Ore.

Nel 1790 Josefa Amar y Borbón pubblica il "Discurso sobre la educación física y moral de la mujeres", un manuale pedagogico destinato all'educazione delle bambine, per le quali l'autrice rivendica il diritto a ricevere una istruzione adeguata. Pur non essendo un caso isolato in ambito europeo, per quanto riguarda quello ispanico il "Discurso" è sicuramente tra i primi testi ad affermare che la capacità di imparare non dipende dal sesso di una persona. La novità del libro di Josefa Amar dipende anche all'accento posto sulla necessità di un'educazione che non sia solo intellettuale, ma anche fisica, che si prenda quindi cura della salute delle donne.

Il libro sarà lo spunto per riflettere sull'importanza di educare alle differenze, analizzando in particolare la situazione nell'accademia e nelle scuole. I relatori proveranno a fare un punto sulla leadership al femminile, toccando temi come la normativa che prevede le quote nei consigli di amministrazione, la situazione in Italia e negli altri paesi. L'intervento di Paolo Rossi sarà incentrato su "Carriere femminili e sistemi di valutazione" e prenderà le mosse dalle analisi del Rapporto ANVUR che hanno confermato le indicazioni già emerse dagli studi precedenti: dopo una fase di significativa crescita percentuale e assoluta della presenza femminile nelle differenti fasce docenti, si è avuto un rallentamento e nell'ultimo quinquennio una vera e propria stagnazione, che vede la percentuale delle ricercatrici attestata intorno al 45%, quella delle associate prossima al 35% e quella delle ordinarie al 21%, mentre i valori assoluti sono addirittura in calo in quanto il reclutamento non riesce a far fronte al turnover neppure quando si restringe l'attenzione al reclutamento per genere.

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