Indicazioni complementari "#ioripartosicuro"
https://www.unipi.it/images/pdf/fase3/IC_Fase3_3_11_2020.pdf
Decreto rettorale concorsi
https://alboufficiale.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/drmodificaconcorsprotocollato.pdf
borsa di studio e approfondimento, dal titolo Raccolta, studio e analisi dei dati relativi ai cicli di workshop di orientamento 2019 e 2020 (classe L-36),
Bando Borsa di Ricerca “Valorizzazione di scarti di cartiera”
“La chimica nei musei. Creatività e conoscenza”
“La chimica nei musei. Creatività e conoscenza” (Pisa University Press, 2020) è il titolo di un nuovo volume che raccoglie gli atti di una giornata di studio che si è svolta all’Università di Pisa nel novembre del 2019. Il libro è curato da Valentina Domenici professoressa di Chimica Fisica dell’Ateneo pisano che si occupa da anni di didattica e di comunicazione della chimica, e da Luigi Campanella, già docente dell’Università La Sapienza di Roma ed ex-presidente della Società Chimica Italiana.
“Nel 2010 fu istituita nell’ambito della Società Chimica Italiana la “Rete dei musei di chimica” con l’intento di censire e promuovere le piccole realtà museali e le collezioni scientifiche dedicate alla chimica in Italia – racconta Valentina Domenici - Da allora, il numero di queste realtà è cresciuto, e sono state fatte diverse iniziative nel tempo per mettere in rete questi musei fra cui appunto il convegno dello scorso anno a Pisa”.
Il libro offre molteplici spunti di riflessioni sul tema della divulgazione della chimica attraverso le strutture museali e le collezioni spesso ospitate dalle Università e dalle scuole, il tutto senza dimenticare l’importanza di queste realtà dal punto di vista educativo, didattico e di ricerca storica.
Ad oggi la rete dei musei della chimica in Italia conta circa una ventina di realtà tra musei, collezioni di strumenti storici e collezioni di vetreria scientifica in tutto il territorio nazionale. Oltre al valore storico e scientifico, queste strutture svolgono molte attività verso l’esterno, come mostre, eventi, festival scientifici e attività didattiche per le scuole.
“I musei e le collezioni scientifiche rappresentano un luogo ideale per sperimentare nuovi modi di insegnare e di apprendere la chimica e le scienze in generale - afferma Valentina Domenici – Un oggetto di vetreria scientifica o uno strumento storico possono rappresentare lo spunto per la progettazione di attività di tipo STEM, o STEAM, ovvero attività laboratoriali multidisciplinari che favoriscono l’apprendimento grazie al coinvolgimento attivo. Sono questi temi e approcci che abbiamo già sperimentato nel corso di “Fondamenti e metodologie didattiche per l’insegnamento della chimica” e con un progetto di potenziamento della didattica finanziato dall’ateneo”.
“La chimica nei musei. Creatività e conoscenza”
“La chimica nei musei. Creatività e conoscenza” (Pisa University Press, 2020) è il titolo di un nuovo volume che raccoglie gli atti di una giornata di studio che si è svolta all’Università di Pisa nel novembre del 2019. Il libro è curato da Valentina Domenici professoressa di Chimica Fisica dell’Ateneo pisano che si occupa da anni di didattica e di comunicazione della chimica, e da Luigi Campanella, già docente dell’Università La Sapienza di Roma ed ex-presidente della Società Chimica Italiana.
“Nel 2010 fu istituita nell’ambito della Società Chimica Italiana la “Rete dei musei di chimica” con l’intento di censire e promuovere le piccole realtà museali e le collezioni scientifiche dedicate alla chimica in Italia – racconta Valentina Domenici - Da allora, il numero di queste realtà è cresciuto, e sono state fatte diverse iniziative nel tempo per mettere in rete questi musei fra cui appunto il convegno dello scorso anno a Pisa”.
Il libro offre molteplici spunti di riflessioni sul tema della divulgazione della chimica attraverso le strutture museali e le collezioni spesso ospitate dalle Università e dalle scuole, il tutto senza dimenticare l’importanza di queste realtà dal punto di vista educativo, didattico e di ricerca storica.
Ad oggi la rete dei musei della chimica in Italia conta circa una ventina di realtà tra musei, collezioni di strumenti storici e collezioni di vetreria scientifica in tutto il territorio nazionale. Oltre al valore storico e scientifico, queste strutture svolgono molte attività verso l’esterno, come mostre, eventi, festival scientifici e attività didattiche per le scuole.
“I musei e le collezioni scientifiche rappresentano un luogo ideale per sperimentare nuovi modi di insegnare e di apprendere la chimica e le scienze in generale - afferma Valentina Domenici – Un oggetto di vetreria scientifica o uno strumento storico possono rappresentare lo spunto per la progettazione di attività di tipo STEM, o STEAM, ovvero attività laboratoriali multidisciplinari che favoriscono l’apprendimento grazie al coinvolgimento attivo. Sono questi temi e approcci che abbiamo già sperimentato nel corso di “Fondamenti e metodologie didattiche per l’insegnamento della chimica” e con un progetto di potenziamento della didattica finanziato dall’ateneo”.
Venerdì 13 chiusi al pubblico gli uffici dell'amministrazione centrale
Venerdì 13 novembre gli uffici dell’amministrazione centrale dell'Ateneo saranno chiusi al pubblico, a seguito di uno sciopero nazionale del comparto multiservizi che coinvolge le ditte che gestiscono i servizi di pulizia e portineria.
Il personale universitario, che sarà normalmente in servizio in modalità lavoro agile, potrà essere contattato via mail o, se in dotazione, attraverso il cellulare di servizio.
Borsa di Ricerca per lo svolgimento di una attività di ricerca consistente in “Rendicontazione tecnica e monitoraggio riflessivo dei progetti di contrasto alla povertà educativa”.
Incarico di lavoro autonomo sul tema "Supporto allo sviluppo dell'attività di ricerca finalizzata a definire una metodologia integrata per il recupero e la valorizzazione dei centri storici minori"
Il corso di laurea in Ingegneria edile-Architettura sperimenta nuovi modelli didattici per far fronte al periodo di pandemia
Il corso di laurea in Ingegneria edile-Architettura si rinnova adattandosi al periodo di pandemia e avvia un modello sperimentale di Laboratorio integrato di progettazione architettonica che propone workshop ed esercitazioni attraverso le piattaforme telematiche, con il coinvolgimento di docenti da diverse parti del mondo.
“Questa sperimentazione didattica – spiega il professor Luca Lanini, vicepresidente del citato corso di laurea magistrale a ciclo unico e coordinatore del Laboratorio - nasce dalla necessità di ripensare radicalmente l'insegnamento della composizione architettonica nell'attuale situazione emergenziale. Se fino ad oggi la tradizione dei laboratori di progettazione era incentrata sul rapporto diretto, da atelier, tra docente e studenti e il lavoro eseguito ‘come a bottega’, la rescissione di questo rapporto ha portato a rifondarne gli stessi fondamenti didattici. Abbiamo quindi deciso che una simile ridefinizione avesse innanzitutto bisogno di un'ampia condivisione della comunità scientifica, coinvolgendo all'interno del Laboratorio molti docenti provenienti da realtà diverse e istituendo un vero e proprio Comitato scientifico che supervisionasse i lavori progettuali”.
Il tema proposto, la relazione tra architettura e città, è uno di quelli fondativi dell'architettura italiana e del suo insegnamento e viene sviluppato approfondendo lo studio di una città-laboratorio su cui basare le varie esercitazioni degli studenti. La città è Mosca, scelta innanzitutto perché è la più grande metropoli europea per dimensione e popolazione, poi perché nella sua storia urbana dell'ultimo secolo ha indicato prima di altre le principali tendenze e idee urbane che molto dopo si sono presentate in altre realtà contemporanee. Infine, è stata selezionata per la sua condizione storico-geografica di sospensione tra oriente e occidente, che apre a chiavi interpretative sulle dinamiche urbane asiatiche.
Il Laboratorio – che, oltre al professor Lanini, è coadiuvato dal professor Antonio Mariano e integrato dal modulo di Tecnica delle Costruzioni del professor Pietro Croce e da quello di Fondazioni del professor Nunziante Squeglia – è quindi riuscito a costruire una serie di relazioni con importanti istituzioni russe: il Markhi, Istituto di Architettura di Mosca e una delle culle dell'avanguardia europea; l'MGSU, l'Università statale di Mosca di Ingegneria civile e uno dei più grandi centri di ricerca russi; il Do.Co.Mo.Mo Russia, l’ente che si occupa della tutela dell'architettura moderna; il “The Constructivist Project”, principale sito web sull'avanguardia sovietica.
Il Laboratorio integrato di progettazione architettonica ha in programma tre esercitazioni progettuali, due Lectio Magistralis su questioni ineludibili quali il rapporto tra architettura e costruzione e quello tra architettura e natura, lezioni seminariali sul contributo italiano al pensiero sulla città e sui suoi protagonisti e varie altre di grandi esperti e docenti internazionali su temi specifici. L'idea finale è di realizzare una mostra e un libro dei vari progetti a testimonianza dell’anno di lavoro svolto.