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Comunicati stampa

È in partenza la Summer School “Consciousness and Cognition”, diretta dal professor Bruno Neri del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione. La Scuola, giunta alla sua terza edizione, vede la partecipazione di 47 studenti provenienti da venti paesi e quattro continenti e si svolge dal 27 agosto al 4 settembre presso l'Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia.

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Un momento dell'edizione dello scorso anno della Summer School

Il percorso formativo è diviso in 48 ore di lezione frontale e 15 ore di pratica esperienziale (meditazione, yoga, incontri con i maestri). Parola chiave del percorso formativo è multidisciplinarità, con sedici docenti esperti nelle più varie discipline: dalla filosofia alla psicologia e psicanalisi, dalla biosemiotica alla meccanica quantistica, dall’intelligenza artificiale alle neuroscienze, dalle tecniche di analisi dell'attività cerebrale alle pratiche contemplative e allo yoga.

Il percorso permette dunque l’incontro tra discipline di punta delle scienze occidentali, che da sempre hanno come obiettivo l'analisi in terza persona della realtà fenomenica, e la millenaria tradizione del buddismo tibetano rivolta alle pratiche contemplative, quindi all'analisi in prima persona dei fenomeni mentali.

Foto esterno
I partecipanti all'edizione dello scorso anno

L'edizione 2022 della Summer School Consciouseness and Cognition è organizzata dall'Università di Pisa in collaborazione con l'Istituto Lama Tzong Khapa, con il patrocinio dell'Unione Buddhista Italiana.

L’Università di Pisa si conferma al vertice in Italia e tra i primi 200 atenei nel mondo nell’Academic Ranking of World Universities (ARWU), la classifica elaborata dalla Shanghai Ranking Consultancy, una delle più accreditate agenzie di rating internazionale per la valutazione di università ed enti di ricerca. Nell’edizione 2022 l’Ateneo pisano si piazza nella fascia tra il 151° e il 200° posto su scala mondiale, subito dopo La Sapienza di Roma (che è tra il 101° e il 150°) e insieme alle Università di Milano e Padova. Tra 201° e 300° seguono poi le Università di Bologna, Napoli “Federico II” e Torino, oltre al Politecnico di Milano.

Sono state oltre 2.500 le università scrutinate complessivamente dall’agenzia asiatica e di queste soltanto 1.000 sono rientrate in classifica, con 46 presenze italiane. Al primo posto mondiale rimane l’Università di Harvard, seguita dalla Stanford University e dal Massachusetts Institute of Technology (MIT). La top ten globale è interamente dominata da atenei degli Stati Uniti, ad eccezione degli inglesi Cambridge, quarto, e Oxford, settimo, con Parigi e Zurigo uniche presenze non anglosassoni tra le prime 20.

Il ranking ARWU è elaborato sulla base di sei indicatori: i premi Nobel e le Medaglie Fields di ex studenti (Alumni) o di ricercatori della singola università (Award), il numero di ricercatori altamente citati affiliati presso l’Ateneo (Hi-Ci), le pubblicazioni su “Nature & Science” (N&S), le pubblicazioni sulle riviste più citate nelle aree tecnico-scientifico e sociale (PUB), più un ulteriore indicatore che rapporta i precedenti cinque parametri allo staff accademico, fornendo una sorta di produttività di pro-capite (PCP).

Nella notte tra sabato 20 e domenica 21 agosto 2022 si è spento il professor Paolo Scapparone, già docente di Economia Politica presso il Dipartimento di Economia e Management dell'Università di Pisa.

Il professor Paolo Scapparone si è laureato in Scienze politiche all'Università di Pisa nel 1975. Nel 1978 ha ricoperto il ruolo di assistente incaricato presso la facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Pisa; dal 1978 al 1982 ha ricoperto lo stesso ruolo presso la Scuola Sant'Anna dove nel 1982 è divenuto ricercatore. Nel 1983 si è trasferito presso la facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Pisa. Dal 2000 è stato professore straordinario e dal 2003 professore ordinario di Economia politica presso la facoltà, poi diventata dipartimento di Economia e Management. Ha inoltre svolto un'intensa attività di insegnamento presso i dottorati di Economia politica delle Università di Pisa e di Siena.

Paolo Scapparone ha contribuito attivamente alla vita dell'Ateneo. Dal 2002 al 2010 è stato presidente del corso di laurea specialistico aggregato in Scienze economiche e negli stessi anni ha fatto parte del Nucleo di valutazione interna dell'Ateneo. E' stato inoltre Presidente del Corso di laurea di Economia e Commercio per due mandati.

Dal punto di vista scientifico, in oltre 30 anni di attività, ha contribuito in maniera continuativa e originale a temi di frontiera nei quali si è distinto per rigore metodologico, alta competenza e qualificazione. La sua attività di ricerca si è incentrata principalmente sulla teoria della scelta e sulla teoria dell'equilibrio economico generale. Nel primo ambito, ha studiato le proprietà delle relazioni di preferenza e le loro conseguenze sulle scelte osservabili del consumatore; ha indagato a lungo anche la teoria delle preferenze rivelate, rimuovendo l'ipotesi di regolarità delle preferenze che caratterizzava in origine questo approccio. Nel secondo ambito, ha cercato di generalizzare i teoremi di esistenza e di ottimalità dell'equilibrio di nuovo al caso in cui le preferenze dei consumatori non sono regolari, impiegando a questo fine strumenti matematici tra i più avanzati.
Negli ultimi anni, ha iniziato ad approfondire anche altri temi, come la classificazione dei beni in specie diverse in base alle loro caratteristiche puramente economiche; alcune forme di interazione sociale, tra cui in particolare il fenomeno dell'altruismo in ambito economico; il problema della deduzione delle probabilità soggettive dalle preferenze nella teoria delle scelte in condizioni di incertezza.
Si è infine occupato di storia dell'analisi economica, con particolare riguardo alle teorie della domanda e dell'ottimalità di Pareto.

Su questi argomenti ha pubblicato una ventina di articoli, apparsi su riviste italiane e internazionali o in volumi collettanei. Nel 1996 ha dato alle stampe il volume Lezioni di economia matematica. Nel 2013 e nel 2014 ha pubblicato i due volumi del Corso di economia politica, che contengono il materiale didattico elaborato in oltre venticinque anni di insegnamento.

Nel 2014 è stato insignito dell'Ordine del Cherubino dell'Università di Pisa.

Nella notte tra sabato 20 e domenica 21 agosto 2022 si è spento il professor Paolo Scapparone, già docente di Economia Politica presso il Dipartimento di Economia e Management dell'Università di Pisa.

Il professor Paolo Scapparone si è laureato in Scienze politiche all'Università di Pisa nel 1975. Nel 1978 ha ricoperto il ruolo di assistente incaricato presso la facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Pisa; dal 1978 al 1982 ha ricoperto lo stesso ruolo presso la Scuola Sant'Anna dove nel 1982 è divenuto ricercatore. Nel 1983 si è trasferito presso la facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Pisa. Dal 2000 è stato professore straordinario e dal 2003 professore ordinario di Economia politica presso la facoltà, poi diventata dipartimento di Economia e Management. Ha inoltre svolto un'intensa attività di insegnamento presso i dottorati di Economia politica delle Università di Pisa e di Siena.

Paolo Scapparone ha contribuito attivamente alla vita dell'Ateneo. Dal 2002 al 2010 è stato presidente del corso di laurea specialistico aggregato in Scienze economiche e negli stessi anni ha fatto parte del Nucleo di valutazione interna dell'Ateneo. E' stato inoltre Presidente del Corso di laurea di Economia e Commercio per due mandati.

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Il professor Scapparone riceve l'Ordine del Cherubino dal rettore Massimo Augello.

Dal punto di vista scientifico, in oltre 30 anni di attività, ha contribuito in maniera continuativa e originale a temi di frontiera nei quali si è distinto per rigore metodologico, alta competenza e qualificazione. La sua attività di ricerca si è incentrata principalmente sulla teoria della scelta e sulla teoria dell'equilibrio economico generale. Nel primo ambito, ha studiato le proprietà delle relazioni di preferenza e le loro conseguenze sulle scelte osservabili del consumatore; ha indagato a lungo anche la teoria delle preferenze rivelate, rimuovendo l'ipotesi di regolarità delle preferenze che caratterizzava in origine questo approccio. Nel secondo ambito, ha cercato di generalizzare i teoremi di esistenza e di ottimalità dell'equilibrio di nuovo al caso in cui le preferenze dei consumatori non sono regolari, impiegando a questo fine strumenti matematici tra i più avanzati.
Negli ultimi anni, ha iniziato ad approfondire anche altri temi, come la classificazione dei beni in specie diverse in base alle loro caratteristiche puramente economiche; alcune forme di interazione sociale, tra cui in particolare il fenomeno dell'altruismo in ambito economico; il problema della deduzione delle probabilità soggettive dalle preferenze nella teoria delle scelte in condizioni di incertezza.
Si è infine occupato di storia dell'analisi economica, con particolare riguardo alle teorie della domanda e dell'ottimalità di Pareto.

Su questi argomenti ha pubblicato una ventina di articoli, apparsi su riviste italiane e internazionali o in volumi collettanei. Nel 1996 ha dato alle stampe il volume Lezioni di economia matematica. Nel 2013 e nel 2014 ha pubblicato i due volumi del Corso di economia politica, che contengono il materiale didattico elaborato in oltre venticinque anni di insegnamento.

Nel 2014 è stato insignito dell'Ordine del Cherubino dell'Università di Pisa.

Top200L’Università di Pisa si conferma al vertice in Italia e tra i primi 200 atenei nel mondo nell’Academic Ranking of World Universities (ARWU), la classifica elaborata dalla Shanghai Ranking Consultancy, una delle più accreditate agenzie di rating internazionale per la valutazione di università ed enti di ricerca. Nell’edizione 2022 l’Ateneo pisano si piazza nella fascia tra il 151° e il 200° posto su scala mondiale, subito dopo La Sapienza di Roma (che è tra il 101° e il 150°) e insieme alle Università di Milano e Padova. Tra 201° e 300° seguono poi le Università di Bologna, Napoli “Federico II” e Torino, oltre al Politecnico di Milano.

Sono state oltre 2.500 le università scrutinate complessivamente dall’agenzia asiatica e di queste soltanto 1.000 sono rientrate in classifica, con 46 presenze italiane. Al primo posto mondiale rimane l’Università di Harvard, seguita dalla Stanford University e dal Massachusetts Institute of Technology (MIT). La top ten globale è interamente dominata da atenei degli Stati Uniti, ad eccezione degli inglesi Cambridge, quarto, e Oxford, settimo, con Parigi e Zurigo uniche presenze non anglosassoni tra le prime 20.

Il ranking ARWU è elaborato sulla base di sei indicatori: i premi Nobel e le Medaglie Fields di ex studenti (Alumni) o di ricercatori della singola università (Award), il numero di ricercatori altamente citati affiliati presso l’Ateneo (Hi-Ci), le pubblicazioni su “Nature & Science” (N&S), le pubblicazioni sulle riviste più citate nelle aree tecnico-scientifico e sociale (PUB), più un ulteriore indicatore che rapporta i precedenti cinque parametri allo staff accademico, fornendo una sorta di produttività di pro-capite (PCP).

Ci fu un momento in cui la politica scoprì la potenza della musica per parlare ai giovani. "Il ritorno dei grandi concerti", "I cantautori" e "L'avvento della Disco Music" sono i tre podcast che raccontano questa storia a partire dal libro “1980. Una lunga estate italiana. La musica che ha cambiato il consumo della politica” edito dalla Pisa University Press. L’autore, Alessandro Volpi, docente di Storia contemporanea al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, è anche la voce narrante dei tre episodi disponibili su Spreaker e Spotify.

Le tre puntate, dai 9 ai 14 minuti ciascuna, narrano l’intreccio fra politica e musica nel corso del 1980, quando, forse per la prima volta in maniera organica, la politica cominciò ad occuparsi di musica.
“Pci e Dc sembravano diventarono a tutti gli effetti grandi organizzatori di concerti, a partire dalla Feste dell’Unità e da quelle, neonate, dell’Amicizia – spiega Alessandro Volpi - i gusti popolari andavano coltivati, non c’era più spazio per gli snobismi e per le pedagogie elitarie”.

 

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Il tema centrale della prima puntata riguarda i concerti degli artisti internazionali, che in quell’anno ritornarono finalmente in Italia, e di quelli italiani, a cominciare dai cantautori. A questi ultimi è dedicato il secondo podcast. Nel 1980 ricominciarono, con una frequenza e un pubblico decisamente maggiori rispetto alla seconda metà del decennio precedente, anche le esibizioni dei cantautori italiani che avviarono lunghe tournée e che, per la prima volta, approdarono in maniera continuativa nei principali stadi. Il terzo podcast infine racconta dei vari festival musicali, Sanremo compreso, manifestazioni sempre più caratterizzate dalla contaminazione tra televisione, una parte significativa del mondo cantautorale, la nascente disco-music italiana e il pop “più tradizionale”.

“1980. Una lunga estate italiana” è il primo di un ciclo di cinque podcast originali, intitolato “Voci dai Libri” tratti dal catalogo di Pisa University Press. L’iniziativa, a cura del Centro per l'innovazione e la Diffusione della Cultura dell’Università di Pisa, ha visto la collaborazione congiunta dei quattro Poli (Comunicazione, Editoriale, Multimediale e Musicale) alla realizzazione del progetto e rappresenta uno strumento di sperimentazione di nuovi linguaggi al servizio della divulgazione e comunicazione della ricerca.

Lunedì, 08 Agosto 2022 09:20

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Il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DII) dell’Università di Pisa ha allestito nella sua sede in via Caruso 16 una nuova centralina meteo per il monitoraggio della pioggia, consultabile online su sito meteo.dii.unipi.it. L’iniziativa rientra nel progetto INSIDERAIN, finanziato dalla Regione Toscana, che punta a sviluppare strumenti innovativi per la previsione e la misurazione delle precipitazioni partendo da segnali satellitari. L’obiettivo in particolare è sostenere il settore agricolo, da sempre condizionato dall'andamento pluviometrico, e per il quale previsioni il più esatte possibili sono di fondamentale importanza.

“La centralina acquisisce le rilevazioni ogni cinque minuti - spiega Filippo Giannetti, docente di telecomunicazioni al DII – quindi i dati sono elaborati per creare grafici sull’andamento di temperature, pioggia, vento, pressione atmosferica e molto altro, grafici consultabili pubblicamente e di facile lettura”.

La centralina è solo una delle iniziative del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione volte a trovare strumenti per affrontare l’emergenza climatica. Nell’ambito del progetto europeo SCORE, Filippo Giannetti e il suo team hanno sviluppato la prima versione di una piattaforma che raccoglie i dati dei sensori meteo ed ambientali di dieci città costiere, tra cui Massa, unica italiana, oltre a mappe georeferenziate e serie storiche di misure climatiche.

La piattaforma è già a disposizione dei ricercatori del progetto, con l’obiettivo ultimo di contrastare l’erosione e l’impatto dei cambiamenti climatici sulle aree costiere europee.

"I dati raccolti dai sensori – commenta Giannetti - andranno ad alimentare in tempo-reale anche il cosiddetto “gemello digitale” (digital twin), cioè una rappresentazione virtuale delle città costiere, che tramite appositi programmi di simulazione ed apprendimento automatico potrà fornire informazioni utili sullo stato delle città con in particolare attenzione agli effetti delle nuove condizioni meteo ed ambientali determinate dai cambiamenti climatici in corso, attivando, se necessario, un sistema di allerta precoce che potrà consentire di prendere misure tempestive”.

"La piattaforma - conclude Giannetti - sarà così al centro del complesso processo di scambio di dati fra i 28 partner del progetto, e permetterà l'elaborazione di modelli per produrre proiezioni meteo, analisi di rischio, valutazione quantitativa dell’impatto socio-economico dei cambiamenti climatici, ma anche dei possibili benefici derivanti dall’adozione di soluzioni basate su di un approccio ecosistemico”.

 

 

Il laboratorio di ricerca ImagingLab dell’Università di Pisa è entrato a far parte della comunità internazionale Z-Inspection per una intelligenza artificiale (IA) affidabile. L’obiettivo è quello di esplorare le implicazioni etiche dell’IA nella diagnostica per immagini, laddove l’uso delle “macchine intelligenti” ha delle ricadute immediate sul processo diagnostico e quindi sui pazienti.

“L’intelligenza artificiale applicata alle immagini diagnostiche è un tema di grande interesse scientifico e clinico-pratico, ma anche etico”, spiega Emanuele Neri (foto), ordinario di Radiologia del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e direttore del laboratorio di cui fanno parte docenti e ricercatori dell’Ateneo pisano.

“Possiamo fidarci dell’IA quando viene utilizzata per una diagnosi? – continua Neri – E chi è responsabile della diagnosi, il computer o il medico? L’IA può alterare l’informazione diagnostica e condurre il medico in errore? Sono queste alcune delle domande a cui Z-Inspection vuole rispondere analizzando le molte applicazioni dell’IA in medicina”.

Z-Inspection è una comunità internazionale a cui aderiscono laboratori di ricerca di tutto il mondo, conforme alle linee guida del “High-level expert group on AI” della Comunità Europea, che ha lo scopo di spiegare i processi alla base dell’IA e renderla spiegabile al medico e al paziente.

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