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Comunicati stampa
Giovedì, 08 Maggio 2025 09:56

AI and Chemistry to Design New Drugs

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Designing new drugs faster and more precisely, including for rare or complex diseases. This is the goal of an international research team from the Universities of Pisa and Bonn, which has developed an innovative approach to generate novel chemical compounds using artificial intelligence. The study, published in the European Journal of Medicinal Chemistry, focuses on so-called chemical language models—AI models inspired by those used in chatbots like ChatGPT—capable of reading and writing in the language of molecules.

"The aim," explains Professor Tiziano Tuccinardi from the Department of Pharmacy at the University of Pisa, "is to go beyond the limitations of traditional drug design techniques by automatically generating chemically correct, structurally original, and potentially bioactive molecules from fragments."

The researchers trained three AI models to "translate" chemical fragments—core structures, substituents, or combinations of both—into new molecules using large datasets of bioactive compounds.
"This research marks a qualitative leap in the application of AI to chemistry and pharmacology," Tuccinardi continues, "paving the way for automated and intelligent generation of molecules, with potential impact on healthcare, industry, and scientific research. It’s not just about accelerating processes, but about imagining molecular structures that the human mind might struggle to conceive."

"In line with open science principles," Tuccinardi concludes, "the source code and datasets used in the study have been made publicly available for the benefit of the scientific community. Most importantly, the project marks a significant milestone: from today, it is also possible at the University of Pisa to automatically generate new bioactive molecules—taking a concrete step toward faster, more innovative, and more accessible molecular design."

The research also involved Lisa Piazza, a PhD student in Drug and Bioactive Substance Sciences at the University of Pisa and a member of Professor Tuccinardi’s Computational Chemistry group.

 

Tuccinardi_Piazza.jpgCreare nuovi farmaci in modo più veloce e mirato, anche per malattie rare o complesse. Un team di ricerca internazionale, delle Università di Pisa e di Bonn ha sviluppato un innovativo approccio per generare nuove molecole chimiche grazie all’intelligenza artificiale. Al centro dello studio pubblicato sull’European Journal of Medicinal Chemistry ci sono i cosiddetti “chemical language models”, modelli linguistici ispirati a quelli usati nei chatbot come ChatGPT, capaci di leggere e scrivere il linguaggio molecolare.

“L’obiettivo – racconta il professore Tiziano Tuccinardi del Dipartimento di Farmacia dell’Atenao pisano – è quello di superare i limiti delle tecniche tradizionali nella progettazione di nuovi farmaci, generando in modo automatico molecole chimicamente corrette, strutturalmente originali e potenzialmente bioattive, a partire da frammenti”.

Ricercatori e ricercatrici hanno addestrato tre modelli di IA per “tradurre” frammenti chimici (strutture centrali, gruppi sostituenti o combinazioni di entrambi) in nuove molecole a partire da enormi dataset di molecole bioattive.

“La ricerca rappresenta un salto qualitativo nell'uso dell'IA per la chimica e la farmacologia – continua Tuccinardi - aprendo la strada a una generazione automatica e intelligente di molecole, con impatti potenziali su sanità, industria e ricerca. Non si tratta solo di accelerare i processi, ma di immaginare strutture molecolari che la mente umana può difficilmente concepire”.

“In linea con i principi di scienza aperta – conclude Tuccinardi - il codice sorgente e i dataset utilizzati nello studio sono stati resi pubblicamente disponibili, a beneficio della comunità scientifica. Ma soprattutto, il progetto segna un traguardo importante: da oggi, anche all’Università di Pisa, è possibile generare automaticamente nuove molecole bioattive, un passo concreto verso una progettazione molecolare più rapida, innovativa e accessibile”.

Ha collaborato alla ricerca Lisa Piazza (nella foto con Tuccinardi), iscritta al Dottorato in Scienza del Farmaco e delle Sostanze Bioattive dell’Università di Pisa e componente del gruppo di Chimica Computazionale del professore Tuccinardi.

 

 

“Pedala! Gino e Adriana Bartali nell’Italia del dopoguerra”, è questo il titolo del monologo che andrà in scena mercoledì 14 maggio alle 21 al Teatro Nuovo di Pisa (Piazza della Stazione, 16).

L’evento si inserisce tra gli appuntamenti che animeranno la città in concomitanza del passaggio del Giro d’Italia, una serata a porte aperte (ingresso gratuito con prenotazione fino ad esaurimento posti) promossa e voluta dall’Università di Pisa e dal Cidic – Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura, in collaborazione con il CUG-Comitato Unico di Garanzia.

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Il pubblico si troverà di fronte a una storia d’Italia a due voci: Gino Bartali e sua moglie Adriana raccontano le origini di un paese fragile e bellissimo, l’Italia più vera e piccola, gli anni dal 1940 al 1960. Da una parte lo sguardo di Adriana che permette di prendere coscienza del ruolo civile delle donne nella ricostruzione dell’Italia democratica, dall’altra Gino, ciclista e intramontabile fuoriclasse ma anche Giusto tra le Nazioni per aver salvato tanti ebrei. Si parla del legame con Fausto Coppi, rivale e fratello di battaglie, di un Paese spaccato in due, dell’attentato a Togliatti, dell’epico Tour de France del ‘48 che cambiò la storia d’Italia.

Queste due voci insieme, Adriana e Gino, interpretate da Federica Molteni, provengono dal passato, ma pongono interrogativi sul presente. E sul futuro. Domande necessarie per riflettere sull’assurdità del conflitto, sul primo voto alle donne, sulla nascita della Repubblica e sulle contraddizioni legate a un regime che non vuole finire del tutto.

Lo spettacolo, con la regia di Carmen Pellegrinelli, rappresenta la seconda tappa del “Progetto Bartali” dopo “Gino Bartali-Eroe silenzioso”, che con 250 repliche in Italia e in Europa, ha incontrato e fatto emozionare oltre cinquantamila spettatori, caso straordinario nel teatro indipendente del nostro Paese. Una produzione Luna e GNAC Teatro, monologo tratto da “La corsa giusta” di Antonio Ferrara (Coccole Books). La durata è di un’ora circa.

Biglietti in prenotazione sulla piattaforma Ciaotikets: PEDALA! Gino e Adriana Bartali nell’Italia del dopoguerra | ciaotickets

La sfida della transizione all’industria 5.0 richiede lo sviluppo e l'adozione, da parte delle imprese, di tecnologie che sappiano collaborare con le persone, rispettare l’ambiente e rispondere in modo flessibile alle crisi in vari ambiti, sanitario, energetico, ambientale e commerciale. Per supportare il mondo industriale in questo deciso cambio di paradigma è nato presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DII) dell'Università di Pisa il Centro di Competenza per Industria 5.0.

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I professori Sergio Saponara e Giovanni Stea.

Il Centro è stato inaugurato al Polo Tecnologico di Navacchio mercoledì 7 maggio in presenza di rappresentanti della Regione Toscana, del rettore dell'Ateneo di Pisa Riccardo Zucchi, delle Associazioni di Categoria CNA, Unione Industriale e Camera di Commercio e di una cinquantina di Imprese, alcune delle quali, Aruba, Esaote, Logobject,  STMicroelectronics e Yanmar, hanno approfondito il tema della relazione tra ricerca e mondo industriale portando diversi esempi di collaborazione in atto con il Dipartimento.

“Il Centro di Competenza per Industria 5.0 - spiega il Direttore del laboratorio per il 5.0 Giovanni Stea – nasce come complemento ed evoluzione del Centro di supporto per la trasformazione digitale delle imprese, già attivo dal 2018, e operante attraverso tecnologie applicabili nell’immediato. Oggi facciamo un passo ulteriore: l’obiettivo è declinare sulle esigenze delle imprese la ricerca di frontiera che costruisce le fondamenta dell’Industria 5.0.
Il Dipartimento fornisce tutto il supporto per quanto riguarda lo sviluppo e l’adattamento delle tecnologie, mentre ci avvaliamo della collaborazione con il Polo Tecnologico di Navacchio per un sostegno alle imprese a più ampio spettro”.

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Il Centro si articola in quattro linee di ricerca strategiche, fortemente interconnesse:

  •        Intelligenza Artificiale Affidabile e Integrata (Trustworthy Artificial and Embodied Intelligence)

Qui si lavora per sviluppare robot e sistemi intelligenti capaci di operare in ambienti complessi e dinamici, interagendo con gli esseri umani in modo sicuro e trasparente. L’obiettivo è realizzare intelligenze artificiali che non siano scatole nere, ma strumenti comprensibili, adattivi e controllabili.

  •       Sistemi Centrati sull’Uomo (Human-Centric Systems)

Questa linea integra l’informatica con le neuroscienze, la psicologia cognitiva e l’ergonomia. Si studiano interfacce intelligenti, sistemi indossabili, tecnologie per la salute e il benessere, e soluzioni ICT che amplifichino le capacità umane anziché sostituirle.

  •        Reti del Futuro (Future Networks)

Per l’Industria 5.0 servono reti di comunicazione affidabili, sicure e a bassa latenza, in grado di supportare il coordinamento in tempo reale tra macchine, sensori e operatori umani. Questa linea di ricerca studia le reti 5G, 6G, edge computing e tecnologie IoT avanzate per creare infrastrutture intelligenti e resilienti.

  •        Materiali e Dispositivi Intelligenti (Smart Materials Devices)

Qui si progettano nuove generazioni di dispositivi ICT: sensori flessibilimateriali riconfigurabilimicro-dispositivi adattivi a basso impatto ambientale. L’idea è costruire l’hardware su cui far correre le tecnologie intelligenti del futuro, con attenzione a sostenibilità e riuso.

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In questi anni - prosegue Sergio Saponara, Direttore DII - il Dipartimento ha sviluppato un nuovo modo di fare ricerca: multidisciplinare, orientato al lungo periodo, ma con radici ben piantate nelle esigenze reali dell’industria e della società. Il Centro per il 5.0 guarda avanti, ma costruisce il futuro con strumenti concreti, coinvolgendo imprese, enti pubblici e cittadini. Anche grazie a questo progetto, l’Università di Pisa si conferma tra i poli più avanzati in Italia e in Europa nello sviluppo delle tecnologie che guideranno la transizione verso un’industria più umana, intelligente e sostenibile”.

"Questa iniziativa - commenta il rettore dell'Università di Pisa Riccardo Zucchi - nata da uno dei Dipartimenti di Eccellenza dell’Università di Pisa, ha un grande valore per il territorio e non solo. Oltre alla centralità della transizione digitale e delle tecnologie emergenti, pone l’accento sull’impatto sociale della ricerca, con ricadute significative sul tessuto economico-produttivo locale. In un’area ad alta densità di start-up e spin-off come il nostro, valorizzare queste risorse è fondamentale. L’Intelligenza artificiale gioca un ruolo chiave, anche nelle nostre collaborazioni internazionali, come il Knowledge Hub sulla AI da noi coordinato nell’ambito dell’Alleanza Universitaria Circle U. di cui Unipi è partner insieme ad altri 8 prestigiosi atenei in Europa, un riconoscimento delle competenze che Pisa esprime a livello europeo".

“L’apertura del Centro di Competenza per Industria 5.0 rappresenta un passo strategico per la Toscana – ha fatto sapere il presidente della Regione Eugenio Giani –. Puntiamo su un modello di sviluppo in cui innovazione, sostenibilità e centralità della persona siano elementi fondanti del tessuto produttivo regionale. Questo Centro rafforza il ruolo della Toscana come laboratorio d’avanguardia, capace di coniugare alta formazione, ricerca scientifica e crescita economica diffusa, nel segno di una transizione digitale ed ecologica giusta e inclusiva”.

Una delegazione di 29 studentesse e studenti dei tre Atenei pisani e del Conservatorio di Livorno l’11 maggio sfilerà a Mauthausen per celebrare l’80° Anniversario della Liberazione. La cerimonia è una delle tappe del pellegrinaggio ai campi di sterminio nazisti promosso e organizzato dall’Associazione nazionale ex deportati che quest’anno coinvolge per la prima volta una delegazione dell’Università di Pisa, di Sant’Anna e Normale e del Conservatorio Mascagni di Livorno. I partecipanti partiranno l’8 maggio e rientreranno lunedì 12 maggio, dopo aver visitato i campi di Dachau, Ebensee, Gusen, Castello Di Hartheim, Mauthausen.

 

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La delegazione dell’Università di Pisa è composta da dieci tra studenti e dottorandi selezionati nei mesi scorsi dal Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura (CIDIC) sulla base di quasi 500 domande pervenute. In rappresentanza di tutti i settori culturali dell’Ateneo, vi prendono parte Giulia Badame (Beni culturali, RadioEco), Jacopo Benvenuti (Ingegneria informatica), Daniele Casini (Filosofia), Aurora Lemmetti (Sociologia e management dei servizi sociali), Greta Montera (Informatica umanistica), Andrea Paroli (Informatica), Diletta Pellegrini(Medicina e chirurgia), Caterina Pignata (Biologia applicata alla biomedicina), Giacomo Vaiani (dottorando in Computer science) e Matteo Vecchi (dottorando in Scienze giuridiche). A guidare la delegazione, ci sono i professori Giuseppe Campanelli, prorettore per gli affari giuridici, e Saulle Panizza il direttore del Cidic. Tra i partecipanti, per il Cidic, anche Antonella Ficini (personale tecnico amministrativo – area dei collaboratori), Chiara Musicò (borsista) e Alessandro Palla (studente collaboratore part-time).

Prenderanno parte al pellegrinaggio anche dodici studenti e perfezionandi della Scuola Superiore Sant’Anna: Piccarda Baccianti (Scienze mediche), Aurora Barraco (Scienze agrarie e biotecnologie), Alice Bianco (Scienze economiche e manageriali), Leonardo Boselli (Scienze giuridiche), Antonio Di Donato (Scienze mediche), Nicolò Ferretti (Scienze politiche), Marian Alexandru Isacov (Scienze mediche), Francesco Scarrone (Ingegneria), Lidia Trombello (Scienze mediche); Muhammad Awais (Biorobotica), Marian Statache (Biorobotica), Daria Riabitch (Translational medicine). Tre sono gli studenti e perfezionandi della Scuola Normale Superiore: Samuele Biscaro (Matematica), Alice Pitt (Storia) e Chiara Pazzaglia (Storia dell’arte). Completano la delegazione  quattro studenti del Conservatorio Mascagni di Livorno: Niccolò Chiaramonti, Matteo Dreoni, Michelangelo Salvini e Benedetta Scalsini.

La Fondazione Gian Paolo Tosoni indice la IV edizione del premio “L’Agricoltura del futuro – Legislazione, Fisco, Tecnica e Ambiente”, dedicato a giovani studenti frequentanti con regolarità e profitto corsi di laurea triennale e magistrale degli Atenei nazionali che si impegnino in studi e ricerche negli ambiti di competenza della Fondazione:

• del fisco e dei tributi in genere in ambito agricolo e agroindustriale;
• dei temi giuridici di specifico interesse dell’agricoltura e dell’agroindustria;
• delle tecniche agricole, dell’allevamento di animali, dell’ambiente e delle energie rinnovabili da fonti agro-forestali e fotovoltaiche;

Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 3 agosto 2025.

Bando in allegato.

Per ulteriori informazioni contattare l'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Riccardo, Alessia, Biagio ed Elisa sono fra i primi studenti italiani a varcare le soglie dell’Università di Pisa grazie al nuovo programma Erasmus Italia. Ciascuno con una storia, un progetto da realizzare. Riccardo Borsarelli arriva da Torino, studia filologia classica e a Pisa sta seguendo corsi in filologia greca e tardo-antica. Alessia Ambroso proviene dall’Università Federico II di Napoli, è iscritta a scienze biologiche e lavora a una tesi in neuroscienze sulla sclerosi multipla sotto la guida della professoressa Elisabetta Ferraro. Anche Biagio Aurimma è napoletano e frequenta la stessa università: è a Pisa per un progetto sulla malattia di Alzheimer condotto nel laboratorio del professor Marco Onorati, che potrebbe proseguire fino a dicembre. Elisa Veneruzzo, infine, viene da Padova e si sta dedicando a una tesi innovativa sull’applicazione della bioingegneria al monitoraggio non invasivo del benessere dei cavalli, frutto della collaborazione tra i dipartimenti di Ingegneria biomedica e Scienze veterinarie dell’ateneo pisano.
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Da sinistra Elisa Veneruzzo, Biagio Aurimma, Giovanni Paoletti, Alessia Ambroso e Riccardo Borsarelli
 
Sono dunque loro i pionieri del programma di mobilità nazionale Erasmus Italia varato lo scorso anno e ora entrato nel vivo grazie a un piano di accordi siglato dall’Università di Pisa con gli atenei di Pavia, Padova e Federico II di Napoli, e convenzioni singole con Roma Tre, Salento e Torino. Il programma, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, consente a studenti di laurea magistrale o a ciclo unico di svolgere un periodo di studio da tre a sei mesi in un’altra università italiana, con una borsa di mobilità mensile di 600 euro.
Gli studenti e le studentesse arrivati a Pisa in questo semestre sono ad oggi diciassette – ha commentato Giovanni Paoletti, prorettore alla didattica dell’Università di Pisa – La loro partecipazione e i loro primi pareri ci dicono che l’Erasmus italiano è un’esperienza che può funzionare. Abbiamo provato a cogliere questa occasione per valorizzare le potenzialità del sistema universitario italiano e rafforzare le reti di collaborazione con altri Atenei o crearne di nuove, anche sul piano didattico. Quest’anno l’importante era rompere il ghiaccio”.
“Ma forse siamo riusciti a fare anche qualcosa di più – continua Paoletti – grazie all’impegno di tutti, a partire dai corsi di studio e alla Direzione didattica, e alla collaborazione con gli altri Atenei, in primo luogo Padova, Pavia e la Federico II con cui abbiamo l’accordo più ampio. Non mancano i problemi, a partire dalla difficoltà abitativa, ma gli studenti e le studentesse che sono oggi da noi hanno mostrato motivazione e trovato soluzioni. Alcuni di loro rimarranno a Pisa anche oltre il periodo previsto dalla mobilità, per completare il lavoro”. 

“Per il prossimo anno accademico – conclude Paoletti - sono previste maggiori risorse da parte del Ministero e come Ateneo stiamo ampliando le convenzioni in essere, mentre altre sono in dirittura d’arrivo. Si parte sempre da un accordo preliminare fra i corsi di studio, in modo che studentesse e studenti si inseriscano in un contesto pronto ad accoglierli, con obiettivi precisi. In particolare, per chi fa il percorso magistrale, usufruire di un soggiorno mirato in un altro Ateneo e conoscere un’altra realtà accademica può essere un importante valore aggiunto a livello di formazione e di esperienza universitaria in generale”.
 
 
Il progetto appena avviato consente la mobilità fra studentesse e studenti degli atenei del nostro Paese

Riccardo, Alessia, Biagio ed Elisa sono fra i primi studenti italiani a varcare le soglie dell’Università di Pisa grazie al nuovo programma Erasmus Italia. Ciascuno con una storia, un progetto da realizzare. Riccardo Borsarelli arriva da Torino, studia filologia classica e a Pisa sta seguendo corsi in filologia greca e tardo-antica. Alessia Ambroso proviene dall’Università Federico II di Napoli, è iscritta a scienze biologiche e lavora a una tesi in neuroscienze sulla sclerosi multipla sotto la guida della professoressa Elisabetta Ferraro. Anche Biagio Aurimma è napoletano e frequenta la stessa università: è a Pisa per un progetto sulla malattia di Alzheimer condotto nel laboratorio del professor Marco Onorati, che potrebbe proseguire fino a dicembre. Elisa Veneruzzo, infine, viene da Padova e si sta dedicando a una tesi innovativa sull’applicazione della bioingegneria al monitoraggio non invasivo del benessere dei cavalli, frutto della collaborazione tra i dipartimenti di Ingegneria biomedica e Scienze veterinarie dell’ateneo pisano.

Sono dunque loro i pionieri del programma di mobilità nazionale Erasmus Italia varato lo scorso anno e ora entrato nel vivo grazie a un piano di accordi siglato dall’Università di Pisa con gli atenei di Pavia, Padova e Federico II di Napoli, e convenzioni singole con Roma Tre, Salento e Torino. Il programma, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, consente a studenti di laurea magistrale o a ciclo unico di svolgere un periodo di studio da tre a sei mesi in un’altra università italiana, con una borsa di mobilità mensile di 600 euro.
Gli studenti e le studentesse arrivati a Pisa in questo semestre sono ad oggi diciassette – ha commentato Giovanni Paoletti, prorettore alla didattica dell’Università di Pisa – La loro partecipazione e i loro primi pareri ci dicono che l’Erasmus italiano è un’esperienza che può funzionare. Abbiamo provato a cogliere questa occasione per valorizzare le potenzialità del sistema universitario italiano e rafforzare le reti di collaborazione con altri Atenei o crearne di nuove, anche sul piano didattico. Quest’anno l’importante era rompere il ghiaccio”.
“Ma forse siamo riusciti a fare anche qualcosa di più – continua Paoletti – grazie all’impegno di tutti, a partire dai corsi di studio e alla Direzione didattica, e alla collaborazione con gli altri Atenei, in primo luogo Padova, Pavia e la Federico II con cui abbiamo l’accordo più ampio. Non mancano i problemi, a partire dalla difficoltà abitativa, ma gli studenti e le studentesse che sono oggi da noi hanno mostrato motivazione e trovato soluzioni. Alcuni di loro rimarranno a Pisa anche oltre il periodo previsto dalla mobilità, per completare il lavoro”.

“Per il prossimo anno accademico – conclude Paoletti - sono previste maggiori risorse da parte del Ministero e come Ateneo stiamo ampliando le convenzioni in essere, mentre altre sono in dirittura d’arrivo. Si parte sempre da un accordo preliminare fra i corsi di studio, in modo che studentesse e studenti si inseriscano in un contesto pronto ad accoglierli, con obiettivi precisi. In particolare, per chi fa il percorso magistrale, usufruire di un soggiorno mirato in un altro Ateneo e conoscere un’altra realtà accademica può essere un importante valore aggiunto a livello di formazione e di esperienza universitaria in generale”.

Didascalia foto: da sinistra Elisa Veneruzzo, Biagio Aurimma, Giovanni Paoletti, Elisa Veneruzzo e Riccardo Borsarelli

Sede
Dipartimento di Scienze Veterinarie


Obiettivi

L'obiettivo generale del corso è quello di fornire un adeguato livello di formazione del personale coinvolto a vario titolo nella sperimentazione animale in accordo con l'articolo 23 del D.lgs. 26/2014 (Direttiva 2010/63/UE) per la specie Equina e Bovina. Nello specifico, saranno forniti gli strumenti legislativi ed etici per affrontare in maniera consapevole la sperimentazione animale con particolare attenzione ai metodi alternativi (3R) in linea con la legislazione nazionale ed europea. Inoltre, saranno presentati argomenti relativi alla biologia di base, alla cura, alla salute e al benessere di equidi e bovino. Ulteriori obiettivi specifici saranno lo sviluppo di competenze per il concepimento e la realizzazione di procedure su modelli in vivo. Il corso permetterà di ottenere la formazione minima per le funzioni di sui all’art. 1, comma 1, lett. a), b), c) e d) del decreto ministeriale 5 agosto 2021 in accordo con lo stesso e con il decreto direttoriale del 18/03/2022.
L’attività didattica sarà articolata in 44 ore di didattica frontale e 12 ore di attività pratica per un totale di 56 ore; il corso si svolgerà in modalità ibrida, dal 07/07/2025 al 12/09/2025. La didattica pratica verrà svolta presso l’Ospedale Veterinario Didattico Universitario del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa, sede di San Piero a Grado.
Il Corso di Perfezionamento darà la possibilità di acquisire 5 CFU.

Requisiti per l'ammissione

Possono presentare domanda di ammissione i possessori delle seguenti classi di laurea e laurea magistrale
ex D.M.270/2004:
L-2 Biotecnologie;
L-13 Scienze biologiche;
L-26 Scienze e tecnologie agro-alimentari;
L-27 Scienze e tecnologie chimiche;
L-29 Scienze e tecnologie farmaceutiche;
L-38 Scienze zootecniche e tecnologie delle produzioni animali;
LM-6 Biologia;
LM-7 Biotecnologie agrarie;
LM-8 Biotecnologie industriali;
LM-9 Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche;
LM-13 Farmacia e farmacia industriale;
LM-41 Medicina e chirurgia;
LM-42 Medicina veterinaria;
LM-54 Scienze chimiche;
LM-60 Scienze della natura;
LM-69 Scienze e tecnologie agrarie;
LM-86 Scienze zootecniche e tecnologie animali.

Scadenza domanda di ammissione
ore 13.00 del 03/06/2025

Numero posti disponibili
Il numero massimo dei partecipanti al Corso di Perfezionamento è pari a 40. Il Corso di Perfezionamento sarà attivato esclusivamente se, alla scadenza dei termini per la presentazione delle domande, il numero dei candidati sarà pari o superiore a 15.

Costo
Il costo di iscrizione al Corso di Perfezionamento sarà di 350 euro.

Informazioni
Per ulteriori informazioni, gli interessati possono rivolgersi direttamente al Prof. Alberto Elmi, Direttore del corso di perfezionamento Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  

Bando

 

Dal 9 all’11 maggio torna a Pisa il Festival della Robotica, giunto alla sua quinta edizione, con un ricco programma che intreccia tecnologia, scienza, cultura e umanità. “Human centered vision” è il tema guida dell’evento, che pone l’uomo al centro dell’ecosistema robotico con incontri, laboratori, mostre, spettacoli e performance artistiche.

L’Università di Pisa è tra i principali protagonisti della manifestazione, contribuendo con contenuti scientifici, divulgativi e tecnologici che spaziano dalla robotica educativa alle applicazioni in medicina, agricoltura, cultura e sport. Cuore pulsante del Festival sarà l’esposizione permanente di piattaforme robotiche, curata dall’Università insieme alla Scuola Superiore Sant’Anna e alle aziende del territorio: uno spazio aperto al pubblico per scoprire da vicino le più avanzate tecnologie robotiche, in uso o in fase di sviluppo.

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Tra gli appuntamenti spicca “Una star dal futuro”, spettacolo-intervista con Abel, il robot-attore empatico ideato al Centro di Ricerca “E. Piaggio” e sviluppato all’interno del progetto ForeLab del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Ateneo. Abel, unico nel suo genere, è in grado di interagire con le emozioni umane e sarà protagonista di un dialogo diretto con il pubblico.

Grande attesa anche per l’inaugurazione dell’Intelligent Lab for the Monitoring of Agri-Food (ILMAF), una nuova infrastruttura tecnologica all’avanguardia, finanziata dal PNRR e co-progettata dall’Università di Pisa, che metterà a disposizione della comunità scientifica sistemi intelligenti per il monitoraggio delle colture e la gestione ambientale nel settore agroalimentare.

L’Università sarà presente anche negli spazi dedicati alla medicina robotica, presso gli Arsenali Repubblicani, con personale esperto e simulatori per il training chirurgico, e parteciperà a convegni e talk scientifici sui temi dell’intelligenza artificiale applicata alla salute. Ampio il contributo anche nell’ambito della robotica educativa, con laboratori guidati da docenti e ricercatori per avvicinare i giovani alle tecnologie emergenti.

Non mancheranno infine le occasioni di confronto: giovani ricercatori dell’Ateneo presenteranno i propri progetti, illustrando anche le implicazioni etiche e sociali della robotica, mentre docenti universitari terranno presentazioni divulgative per il grande pubblico. Sabato è previsto un momento di networking tra studenti, neolaureati e aziende, per discutere delle opportunità offerte dal sistema innovativo pisano nel trasformare la ricerca in impresa.

”Il Festival della Robotica  - ha detto Corrado Priami, prorettore per la valorizzazione della conoscenza dell’Università di Pisa - è un appuntamento fondamentale il nostro Ateneo che mette molto impegno per valorizzare le competenze e le conoscenze all’interno dell’ateneo e per farle arrivare al pubblico, facendo capire i progressi di questo settore che ormai è presente in molti àmbiti della nostra società. C’è grande entusiasmo e abbiamo ritenuto di inviare questo esempio al Ministero come elemento di valutazione dell’Università di Pisa”

Il Festival della Robotica 2025 è organizzato dalla Fondazione Tech Care con la direzione scientifica del professor Mauro Ferrari, e si svolge con il sostegno di importanti istituzioni, tra cui la Regione Toscana, il Comune di Pisa, l’Università di Pisa, la Scuola Superiore Sant’Anna, la Scuola Normale Superiore e il Consiglio Nazionale delle Ricerche.

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