Donne, Shoah, Resistenza
“Donne, Shoah, Resistenza” è il tema della lezione magistrale che Liliana Picciotto Fargion, del CDEC Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, terrà per il ciclo di appuntamenti “Giorni della Memoria”. L’incontro si svolgerà giovedì 30 gennaio alle 10 nell’Aula magna del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa a Palazzo Matteucci (Piazza Torricelli, 2).
Alla lezione saranno presenti i ragazzi e le ragazze del Liceo Scientifico U. Dini di Pisa; sono inoltre previsti gli interventi di Roberto Rugiadi, figlio della livornese Frida Misul ebrea sopravvissuta ai campi di sterminio, e di Maurizio Gabbrielli, presidente della Comunità Ebraica di Pisa. Chiuderanno la mattinata alcune canzoni di Frida Misul cantate da Piero Nissim.
L'evento è organizzato nell'ambito del programma dei "Giorni della Memoria", in occasione dell’uscita dei volumi, curati da Fabrizio Franceschini, “Frida Misul, Canzoni tristi. Il diario inedito del Lager”, e Per “Frida Misul. Donne e uomini ad Auschwitz”, editi da Salomone Belforte & C.
Progetti di ricerca europei: boom di finanziamenti nel triennio 2017-2019
Continua a crescere il trend positivo dei progetti di ricerca europei vinti dall’Università di Pisa nel triennio 2017-2019, con un significativo “boom” delle ricerche coordinate dall’Ateneo pisano. Soltanto nell’ultimo anno sono stati vinti 47 nuovi progetti, di cui 37 nell’ambito di Horizon 2020 e 10 in ulteriori programmi europei, per un finanziamento complessivo di 17,2 milioni di euro. Questi dati confermano una media annuale di finanziamenti triplicata rispetto agli anni precedenti, visto che nel 2015, 2016 e 2017 si attestava sui 6 milioni di euro.
«Un grande risultato che conferma l'eccellenza della ricerca scientifica del nostro Ateneo – ha commentato il rettore Paolo Mancarella – Riuscire a raggiungerlo in un contesto come quello italiano, dove le risorse per la ricerca e l'innovazione sono cronicamente scarse, non è mai scontato. È la dimostrazione di un sistema universitario che, nonostante tutto, non rinuncia a dare il massimo, contribuendo così allo sviluppo del Paese. La ricerca è un valore irrinunciabile e meriterebbe una maggior attenzione da parte della politica e investimenti adeguati. In questo confidiamo molto nell'operato del nuovo ministro».
I progetti coordinati dal nostro Ateneo sono passati a 17 nel 2019 a fronte dei 12 vinti nel 2018, con una percentuale di progetti coordinati sulla totalità dei progetti vinti che è salita dal 22,27% nel 2018 al 36,17% nel 2019. «Siamo molto soddisfatti dei numeri che abbiamo ottenuto in questi ultimi tre anni, anche alla luce della tipologia di finanziamenti ottenuti – dichiara Lisandro Benedetti Cecchi, prorettore per la ricerca in ambito europeo e internazionale – Molto significativo è infatti il dato relativo ai più prestigiosi finanziamenti europei per la ricerca di eccellenza, i grant conferiti dallo European Research Council: i 6 ERC grant attivi a oggi presso il nostro Ateneo sono stati ottenuti nel triennio 2017-2019. Questi risultati sono certamente il frutto di un impegno sempre crescente dei nostri docenti nella progettazione europea e della loro capacità di esprimere al meglio le nostre eccellenze di ricerca».
Interpretando i dati in una prospettiva più ampia, si nota che il contributo complessivo ottenuto dall’Unione Europea per i progetti di ricerca è triplicato tra il primo e il secondo triennio, crescendo da 13,1 a 41,7 milioni di euro, ed è quasi sestuplicato per i progetti coordinati, saltando da 3,3 a 19,8 milioni di euro.
«Senza dubbio gli ottimi risultati dell’ultimo triennio si devono anche all’investimento attuato dal nostro Ateneo con le misure di incentivazione e supporto alla progettazione europea attivate dal 2017, investimento che già in soli 3 anni ha mostrato il benefico effetto moltiplicatore di risorse e di opportunità – prosegue il prorettore Benedetti Cecchi – Tra queste misure ricordiamo BIHO, il bando che tra il 2017 e il 2019 ha assegnato ai docenti di Unipi 67 incentivi, per un investimento dell’Ateneo di oltre 2,9 milioni di euro e il servizio di supporto alla redazione di proposte progettuali, attivato dal 2018 presso la Direzione Servizi per la ricerca e il trasferimento tecnologico. L’auspicio è di continuare a rafforzare, anche in vista del prossimo programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione per il periodo 2021-2027, Horizon Europe, la competitività internazionale dell’Ateneo nel produrre ricerca e innovazione di eccellenza».
Ricercatore dell’Università di Pisa premiato fra i sei migliori esperti al mondo di olio d’oliva
Giovanni Caruso, ricercatore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa, ha vinto l’EVOO Research’s Got Talent 2020 per la sezione “Arboricolture and Plant Protection” con una ricerca intitolata “Precision olive growing: a modern management for an ancient tree”.
Il contest internazionale, promosso dall’Università degli Studi Aldo Moro e dal Politecnico di Bari e patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e dal Consiglio Olivicolo Internazionale, si è svolto a Bari dal 20 al 22 gennaio riunendo i 35 migliori giovani ricercatori al mondo nel settore dell’olivicoltura e dell’olio di oliva. La giuria internazionale ha scelto i sei vincitori sulla base del curriculum e dei progetti di ricerca.
Progetti di ricerca europei: boom di finanziamenti nel triennio 2017-2019
Continua a crescere il trend positivo dei progetti di ricerca europei vinti dall’Università di Pisa nel triennio 2017-2019, con un significativo “boom” delle ricerche coordinate dall’Ateneo pisano. Soltanto nell’ultimo anno sono stati vinti 47 nuovi progetti, di cui 37 nell’ambito di Horizon 2020 e 10 in ulteriori programmi europei, per un finanziamento complessivo di 17,2 milioni di euro. Questi dati confermano una media annuale di finanziamenti triplicata rispetto agli anni precedenti, visto che nel 2015, 2016 e 2017 si attestava sui 6 milioni di euro.
«Un grande risultato che conferma l'eccellenza della ricerca scientifica del nostro Ateneo – ha commentato il rettore Paolo Mancarella – Riuscire a raggiungerlo in un contesto come quello italiano, dove le risorse per la ricerca e l'innovazione sono cronicamente scarse, non è mai scontato. È la dimostrazione di un sistema universitario che, nonostante tutto, non rinuncia a dare il massimo, contribuendo così allo sviluppo del Paese. La ricerca è un valore irrinunciabile e meriterebbe una maggior attenzione da parte della politica e investimenti adeguati. In questo confidiamo molto nell'operato del nuovo ministro».
I progetti coordinati dal nostro Ateneo sono passati a 17 nel 2019 a fronte dei 12 vinti nel 2018, con una percentuale di progetti coordinati sulla totalità dei progetti vinti che è salita dal 22,27% nel 2018 al 36,17% nel 2019. «Siamo molto soddisfatti dei numeri che abbiamo ottenuto in questi ultimi tre anni, anche alla luce della tipologia di finanziamenti ottenuti – dichiara Lisandro Benedetti Cecchi, prorettore per la ricerca in ambito europeo e internazionale – Molto significativo è infatti il dato relativo ai più prestigiosi finanziamenti europei per la ricerca di eccellenza, i grant conferiti dallo European Research Council: i 6 ERC grant attivi a oggi presso il nostro Ateneo sono stati ottenuti nel triennio 2017-2019. Questi risultati sono certamente il frutto di un impegno sempre crescente dei nostri docenti nella progettazione europea e della loro capacità di esprimere al meglio le nostre eccellenze di ricerca».
Interpretando i dati in una prospettiva più ampia, si nota che il contributo complessivo ottenuto dall’Unione Europea per i progetti di ricerca è triplicato tra il primo e il secondo triennio, crescendo da 13,1 a 41,7 milioni di euro, ed è quasi sestuplicato per i progetti coordinati, saltando da 3,3 a 19,8 milioni di euro.
«Senza dubbio gli ottimi risultati dell’ultimo triennio si devono anche all’investimento attuato dal nostro Ateneo con le misure di incentivazione e supporto alla progettazione europea attivate dal 2017, investimento che già in soli 3 anni ha mostrato il benefico effetto moltiplicatore di risorse e di opportunità – prosegue il prorettore Benedetti Cecchi – Tra queste misure ricordiamo BIHO, il bando che tra il 2017 e il 2019 ha assegnato ai docenti di Unipi 67 incentivi, per un investimento dell’Ateneo di oltre 2,9 milioni di euro e il servizio di supporto alla redazione di proposte progettuali, attivato dal 2018 presso la Direzione Servizi per la ricerca e il trasferimento tecnologico. L’auspicio è di continuare a rafforzare, anche in vista del prossimo programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione per il periodo 2021-2027, Horizon Europe, la competitività internazionale dell’Ateneo nel produrre ricerca e innovazione di eccellenza».