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claudiaVanniDarioMazzella"Innanzitutto la consapevolezza che, attraverso il dialogo e il confronto, trovare politiche condivise non è impossibile. Poi il senso di piacevolezza per l'essersi sentiti, anche se solo per una settimana, tutti uguali, semplicemente cittadini del mondo". Forse sono queste le parole che meglio riassumono l'esperienza vissuta dai due studenti pisani di Scienze politiche che, all'inizio di giugno, hanno partecipato ai G8 & G20 Youth Summits di Washington, il più importante evento diplomatico giovanile a livello mondiale. Dario Mazzella, 27 anni di La Spezia, e Claudia Vanni, 22 anni di Pisa, hanno avuto un ruolo da protagonisti nella delegazione italiana che si è confrontata con i ragazzi provenienti da altre 20 nazioni, ricoprendo rispettivamente le cariche di "Capo di Stato" e "Press Agent".

 

ClaudiaVanniRettoratoI due ragazzi hanno raccontato la loro esperienza nel corso di un incontro che si è tenuto in rettorato e a cui hanno partecipato anche il prorettore per gli studenti Rosalba Tognetti e il preside della facoltà di Scienze politiche Claudio Palazzolo, che hanno sostenuto l'iniziativa. "Per il secondo anno consecutivo, l'Università di Pisa ha visto scegliere tra i propri studenti alcuni membri della delegazione che ha rappresentato l'Italia ai G8 & G20 Youth Summits", ha ricordato la professoressa Tognetti. "Infatti, già l'anno scorso, una studentessa della facoltà di Economia era stata selezionata per l'incontro di Parigi come ministro dell'Economia. Come università siamo convinti che queste esperienze sul campo siano fondamentali per formare i nostri ragazzi". Da parte sua, il professor Palazzolo ha sottolineato che gli studi internazionali, che sono il tratto comune del percorso universitario di Mazzella e di Vanni, rappresentano il terreno più fertile non solo per comprendere la complessità contemporanea ma per dare appunto concretezza, il senso di un progetto pratico, a questa comprensione.

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Dario Mazzella e Claudia Vanni hanno vissuto per una settimana nel campus della George Washington University insieme agli altri otto delegati italiani e ai duecento giovani rappresentanti degli altri paesi. Ogni giorno i team si sono riuniti per discutere di temi di rilevanza mondiale, dalle politiche ambientali, alla difesa, all'economia. Ogni "ministro" incontrava poi i colleghi degli altri paesi per discutere e trovare soluzioni che, alla fine della settimana di negoziazioni, sono state riassunte in un documento finale, poi trasmesso al tavolo dei "Grandi" riuniti al G20 ufficiale, in programma pochi giorni dopo, a Los Cabos, in Messico.

"I settori della Difesa e della Finanza hanno raggiunto risultati sorprendenti", hanno raccontato Dario e Claudia. "Nonostante l'iniziale contrarietà della Russia, grazie alla mediazione dei Paesi dell'UE è stato raggiunto l'accordo sullo scudo antimissilistico europeo, mentre il comitato sulla Finanza ha proposto un meccanismo di controllo sugli "Hedge Fund", di cui poi i "Grandi" hanno ridiscusso al vertice ufficiale". E un ruolo fondamentale è stato giocato proprio da Dario Mazzella, che come mediatore è riuscito ad abbattere le tensioni tra paesi occidentali e BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa) nel settore ambientale. Mentre Claudia Vanni è stata la "voce" ufficiale da Washington, tenendo un report giornaliero del summit - pubblicato anche sul sito dell'Università di Pisa - e scrivendo anche per giornali on line statunitensi.

claudiaVanniDarioMazzellaIl bilancio dei Summits di Washington è sicuramente positivo per i due ragazzi, che hanno vissuto un'esperienza unica nel loro percorso formativo. Dario è laureato in Scienze politiche e internazionali con 110/110 all'Università di Pisa e ha una laurea specialistica in Politiche e Relazioni Internazionali, oltre che un master in Governance politica; è attualmente iscritto al primo anno del corso di dottorato in Geopolitica, sempre presso la facoltà di Scienze politiche dell'ateneo pisano. Claudia si è laureata in Scienze politiche internazionali pochi giorni dopo il rientro da Washington ed è giornalista pubblicista iscritta all'Ordine della Toscana; ha iniziato a esercitare la professione all'età di 17 anni, facendo esperienze nel campo del giornalismo televisivo, presso un'emittente locale, 50Canale; ha poi sperimentato il giornalismo radiofonico e l'ufficio stampa.

Leggi il Diario da Washington di Claudia Vanni. 

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
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PisaToday.it 
Controcampus.it 

Giovedì, 05 Luglio 2012 07:59

La 'particella di Dio' parla pisano

Esperimento CernC'è molto dell'Università di Pisa e degli altri istituti di ricerca pisani nel team di scienziati che ha scoperto la cosiddetta "particella di Dio", cioè il bosone di Higgs grazie al quale ogni cosa ha una massa. Sono oltre 120, infatti, i ricercatori che si sono formati a Pisa e che hanno lavorato al progetto durante i venti anni necessari per condurre a termine l'esperimento, il più importante mai tentato sia per risorse investite che per studiosi coinvolti.

Molti di loro hanno avuto un ruolo da protagonisti. Tra i principali ricercatori figura certamente Guido Tonelli, laureato in Fisica all'Ateneo pisano nel 1975 e docente ordinario nello stesso Ateneo per anni prima di diventare ricercatore associato all'Isitituto nazionale di fisica nucleare. Il professor Tonelli, alla guida dell'esperimento Cms nel periodo in cui è stata programmata e avviata la "caccia" al bosone di Higgs, è attualmente Senior Staff Scientist al Cern. Ha lavorato nel campo della fisica delle particelle elementari, partecipando a esperimenti al Cern e al Fermilab di Chicago. Fra i suoi contributi principali si contano le prime misure di precisione della vita media dei mesoni charmati, test sperimentali del Modello Standard delle interazioni fondamentali e ricerche di nuova fisica. A metà dicembre del 2011, il professor Tonelli ha presentato in un seminario congiunto al Cern insieme a Fabiola Gianotti, la prima evidenza sperimentale della presenza del bosone di Higgs intorno a 125GeV di massa, risultato che è stato definitivamente confermato in questi giorni.

esperimento Cern 2

A testimonianza dell'importante ruolo svolto dagli studiosi pisani, la presentazione della scoperta al Cern è stata seguita in diretta, con grande partecipazione e calore, nell'Aula Magna della presidenza della Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali.

Ne hanno parlato:
L'Unità Toscana
Tirreno

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Fondazione BocelliIl Premio Nobel per la pace Muhammed Yunus, il rinomato ricercatore ed economista indiano Abhijit Banerjee, l'esperta di Economia dello Sviluppo Eliana La Ferrara e alcuni brillanti rappresentanti del MIT - Massachusetts Institute of Technology di Boston, delle Università di Firenze e Pisa, della Scuola Superiore Sant'Anna, del CNR di Pisa e dell'Università di Palermo. Questi sono solo alcuni dei relatori che il 6 ed 10 luglio accompagneranno Andrea Bocelli nella due giorni di workshop che inaugurerà la Andrea Bocelli Foundation in Italia che mette scienza, economia, musica e passione al servizio dei meno fortunati.

Le due giornate saranno dedicate ai primi due programmi che la Fondazione sta portando avanti: il 6 luglio verrà presentato il "Programma Sfide" che opera nell'ambito della ricerca scientifica, tecnologia e innovazione sociale il cui primo progetto ha l'ambizioso scopo di rendere autonomi indoor e outdoor i non vedenti; mentre il 10 luglio sarà la volta del "Programma Break the Barriers" che ha come obiettivo la promozione ed il sostegno di progetti contro la povertà in Italia e in particolare nei Paesi in Via di Sviluppo. Muhammed Yunus, il "Banchiere dei poveri" e premio Nobel per la Pace 2006, sarà l'ospite d'onore del secondo workshop. Il fondatore della banca Grameen e ideatore del microcredito che, con coraggio e caparbietà, ha diffuso in tutto il mondo questa forma di promozione economica e sociale a sostegno delle popolazioni più povere, è membro del settore Advisory Board della stessa Fondazione Andrea Bocelli. Nel corso dello stesso workshop interverranno sui temi della povertà alcuni dei partner che collaboreranno con la neonata Fondazione per l'individuazione dei progetti da sostenere: l'economista indiano Abhijit Vinayak Banerjee, direttore e cofondatore dell'Abdul Latif Jameel Poverty Action Lab il cui testo "Poor Economics" è stato scelto come migliore libro economico dell'anno dal "Financial Times" ed Eliana La Ferrara, Professoressa di Economia dello Sviluppo dell'Università Bocconi di Milano altro membro dell'Advisory Board.

Il workshop del 6 luglio vedrà come moderatore Laura Giarrè dell'Advisory Board e tra i relatori Seth Teller, del MIT, che spiegherà come le nuove tecnologie, robots, palmari, telecamere o lidar possano migliorare la vita dei non vedenti nella loro quotidianità, al fine di agevolarne l'indipendenza e l'inserimento nel mondo del lavoro e sociale in autonomia e presenterà i risultati dell'inizio del progetto di ricerca MIT Fifht Sense finanziato dalla Fondazione; Antonio Bicchi, esperto di robotica e di interfacce aptiche dell'Università di Pisa; Paolo Nesi dell'Università di Firenze, che da anni lavora per rendere il mondo della musica accessibile anche ai non vedenti. Ilenia Tinnirello, dell'Università di Palermo, spiegherà come un oggetto comune come uno smart phone possa essere impiegato per risolvere problemi di localizzazione; Carlo Alberto Avizzano della Scuola Superiore Sant'Anna e Carlo Colombo dell'Università di Firenze che parleranno di nuove tecnologie di computer vision per realizzare ausili ai non vedenti, Barbara Leporini del CNR di Pisa che parlerà di social network e la loro accessibilità per i non vedenti. Infine Amir Amedi dell'Università di Gerusalemme presenterà in Italia un innovativo studio per l'occhio artificiale.

Gli workshop saranno aperti al pubblico ed è possibile iscriversi direttamente dal sito web www.andreabocellifoundation.org. Gli workshop saranno trasmessi in diretta dall'auditorium dell'Opera della Primaziale Pisana sulla nuova piattaforma Hangout grazie alla collaborazione con Google. Per seguire in tempo reale i diversi momenti è possibile collegarsi alla pagina Google + di Andrea Bocelli o al canale You Tube. (Ufficio stampa Fondazione Andrea Bocelli)

Monica PratesiLa professoressa Monica Pratesi, docente associato di Statistica alla facoltà di Economia dell'Università di Pisa e delegato del rettore con funzioni di indirizzo e coordinamento dell'Osservatorio statistico dell'Ateneo e delle attività di Job Placement, è stata eletta nel Consiglio direttivo della Società italiana di statistica. L'elezione a consigliere, ottenuta con il maggior numero di preferenze tra i diversi candidati, è avvenuta nell'ambito della 46° riunione scientifica della Società, che si è svolta alla Sapienza di Roma dal 20 al 22 giugno.

La professoressa Pratesi è docente di Statistica e di Indagini campionarie e autore di numerose pubblicazioni nell'ambito della metodologia delle indagini campionarie e della stima per piccole aree.

La Società italiana di statistica, costituita nel 1939, è nata con lo scopo di promuovere lo sviluppo delle scienze statistiche e delle loro applicazioni in campo economico, sociale, sanitario, demografico, tecnologico, produttivo e in tutti gli altri ambiti di ricerca. La Società svolge questo compito organizzando riunioni e convegni scientifici, pubblicazioni, collaborazioni con organismi affini sul piano nazionale e internazionale. Ad essa aderiscono circa cento enti, tra i quali figurano tutti i dipartimenti e gli istituti universitari e del CNR interessati alla materia, la Banca d'Italia, l'ISTAT, alcuni ministeri e diversi grandi comuni, e oltre 1.000 soci ordinari, fra i quali ci sono molti docenti universitari ed esperti di statistica che lavorano in enti pubblici e imprese private. La SIS intrattiene rapporti di collaborazione scientifica con numerose società di statistica straniere, è affiliata all'International Statistical Institute ed è membro dell'International Federation of the Classification Societies.

Mercoledì 4 luglio, alle ore 09.00, nell'Aula Magna della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, in Largo B. Pontecorvo, 3 (Edificio E), si terrà un collegamento in diretta con il CERN di Ginevra per la presentazione dei nuovi risultati sulla ricerca del bosone di Higgs a LHC.

Nella mattinata saranno trasmessi in diretta il seminario e la conferenza del CERN alla presenza dei ricercatori degli esperimenti ATLAS e CMS, protagonisti delle ricerche, disponibili per domande e interviste. Non è prevista alcuna conferenza stampa formale. A seguire saranno disponibili i comunicati stampa degli esperimenti e materiali illustrativi. L'evento sarà trasmesso in Webcast dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Pisa e dal dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa.

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Il comunicato stampa del direttore del CERN, prof. Rolf Heuer

La programmazione del funzionamento del Large Hadron Collider (LHC) nel 2012 è stata decisa in modo da fornire agli esperimenti la massima quantità possibile di dati prima della conferenza internazionale sulla fisica delle alte energie ICHEP che si terrà Melbourne all'inizio di luglio. Questa strategia è stata un successo: infatti la quantità di dati prodotta per gli esperimenti tra aprile e giugno è stata maggiore di quella di tutto il 2011. Inoltre gli esperimenti hanno raffinato le loro tecniche di analisi per migliorare la loro efficienza nel selezionare, tra i milioni di eventi al secondo prodotti da LHC, quelli con caratteristiche simili a quelle previste per il bosone di Higgs. Questo vuol dire che la sensibilità degli esperimenti a nuovi fenomeni è significativamente aumentata sia per i dati dell'anno scorso che per quelli di quest'anno. L'enorme volume di dati e l'eccezionale potenza di calcolo per l'analisi si sono basati sulla Worldwide LHC Computing Grid, le cui prestazioni sono state al di là delle specifiche di progetto.

"Abbiamo ora più del doppio dei dati cha avevamo l'anno scorso" ha detto il Direttore del CERN per la Ricerca e il Computing, Sergio Bertolucci (laureato in Fisica a Pisa), "questo dovrebbe essere sufficiente per vedere se le indicazioni che vedevamo nei dati del 2011 siano ancora presenti, o se siano sparite. E' un momento di grande eccitazione."

Se e quando una nuova particella sarà scoperta, ATLAS e CMS avranno bisogno di ulteriore tempo per stabilire se questa particella sia il bosone di Higgs, l'ultimo ingrediente mancante del Modello Standard della fisica delle particelle, oppure si tratti di una forma più esotica dello stesso bosone che potrebbe aprire la via a nuova fisica.

"E' un po' come vedere da lontano una faccia familiare" dice il direttore Generale del CERN Rolf Heuer "a volte si ha bisogno di uno sguardo più attento per capire se si tratti della vostra migliore amica o della sua sorella gemella."

Il Modello Standard fornisce una rappresentazione straordinariamente precisa della materia che compone tutto l'universo visibile e delle forze che lo governano, ma ci sono buone ragioni per pensare che non sia la fine della storia. Per esempio, sappiamo dalle osservazioni che l'universo visibile è solo il 4% di quanto sembra essere effettivamente presente nel cosmo.

Fisici da tutto il mondo riuniti a Melbourne per la conferenza ICHEP potranno partecipare al seminario tramite una connessione bidirezionale. Il seminario sarà seguito da una conferenza stampa al CERN. Si potrà seguire il seminario (in inglese) all'indirizzo http://webcast.cern.ch, dove ci saranno commenti da parte di fisici accessibili su blog e chat dal sito della trasmissione web.

 

Sono stati eletti tra il 18 e il 29 giugno 2012 i venti direttori dei nuovi dipartimenti dell'Università di Pisa, le strutture che dopo l'estate sostituiranno le 11 facoltà e i 48 dipartimenti ora esistenti. I nuovi dipartimenti, che fanno seguito all'approvazione della legge numero 240 del dicembre 2010 e all'emanazione dello Statuto dell'Ateneo nel febbraio 2012, rappresentano la struttura di base su cui si articolerà l'Università nei prossimi anni, racchiudendo le attività di promozione, di coordinamento e di gestione sia nel campo della ricerca che in quello della didattica. I venti dipartimenti saranno attivati a metà settembre.

I direttori di dipartimento, la cui carica dura quattro anni accademici senza possibilità di immediata rielezione, sono stati eletti fra i professori ordinari del dipartimento in regime di impegno a tempo pieno. Oltre a rappresentare il dipartimento e a esercitare funzioni di iniziativa e di promozione dello stesso, i direttori potranno concorrere per essere eletti nel prossimo Senato accademico: per ognuno dei sei settori culturali, infatti, un rappresentante dovrà essere eletto tra i direttori di dipartimento; mentre gli altri due dovranno essere votati tra i professori di fasce diverse oppure tra un professore e un ricercatore.

"Con le elezioni dei direttori di dipartimento – ha commentato il rettore Massimo Augello – l'Università di Pisa ha definito un altro e importante tassello nel mosaico di attuazione del nuovo Statuto. I direttori saranno presto chiamati a dar vita alle nuove strutture che, di fatto, rivoluzioneranno il tradizionale assetto con cui siamo abituati a pensare l'università, non più con la logica delle facoltà che si occupano di didattica e dei numerosi piccoli dipartimenti che fanno ricerca, ma con grandi realtà che uniscono didattica e ricerca".

Sulla base dei dati elaborati dall'Unità Elettorale dell'Ateneo, i direttori dei dipartimenti sono i seguenti:

 

tabellaDipartimenti

Al Museo di Storia naturale e del territorio di Calci c'è un ingresso tutto nuovo: venerdì 29 giugno sono stati inaugurati la nuova biglietteria e il nuovo bookshop con i prodotti griffati Università di Pisa e Museo. Gli spazi sono ospitati in quella che è, a tutti gli effetti, una nuova sala museale, anzi, in ordine cronologico, la prima sala del Museo.

Sotto il profilo estetico la nuova sala si inserisce con armonia nel contesto architettonico esistente e accoglie il visitatore con una scenografia ricca di dettagli e particolari che introducono alla visita del Museo. Il nuovo bookshop nasce dall'idea di associare al brand dell'università quello del Museo di Storia Naturale, al fine di proporre linee di prodotti dedicate e caratterizzanti, che definiscano e promuovano le due istituzioni.

Quale scenario è possibile ipotizzare per l'organizzazione delle aziende sanitarie? Quali elementi costituiscono i caratteri peculiari del loro funzionamento? Venerdì 29 giugno a partire dalle ore 9.00, presso la sala congressi del Centro Santa Croce in Fossabanda, accademici, executive e rappresentanti delle istituzioni affrontano il tema degli assetti organizzativi delle aziende sanitarie. Il dibattito, organizzato nell'ambito delle attività scientifiche del master in Management delle Aziende Sanitarie dell'Università di Pisa che a novembre darà il via alla decima edizione, si sviluppa intorno alla interdipendenza che lega esigenze manageriali, assetti organizzativi e condizioni di contesto.

Il sistema sanitario è da tempo chiamato a comporre, su base regionale, il proprio assetto funzionale ed organizzativo adeguandosi costantemente a vincoli sia economici che strutturali che ne condizionano le dinamiche di gestione e il livello dei servizi. Tecnici e accademici esamineranno, sotto diverse prospettive, le variabili di funzionamento, le tendenze evolutive e le esigenze che l'erogazione dei servizi sanitari dovrebbe essere in grado di recepire ed esaudire.

Intervengono, tra gli altri, Luca Anselmi, direttore del master e della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, Giancarlo Sassoli, direttore generale AUSL 12 Versilia, Marcella Filieri, staff Direzione aziendale USL 5 Pisa, Antonio Barretta, direttore generale della presidenza della Regione Toscana. Info e iscrizioni allo 050 2216268.

Dopo una sperimentazione durata alcuni anni debutta all'Università di Pisa lo statino elettronico, frutto di un lavoro svolto interamente dai ricercatori e dai docenti dell'Ateneo. "Il sistema è molto flessibile – ha detto il prorettore alla didattica Paolo Mancarella – ed è utilizzabile da qualunque dispositivo (personal computer, tablet o telefono cellulare) che consenta la navigazione in Internet attraverso uno qualunque dei comuni browser".

Ma come funziona lo statino elettronico? Intanto un chiarimento: dal punto di vista degli studenti non cambia nulla, spetta infatti ai docenti gestire la nuova procedura di verbalizzazione elettronica degli esami. Dopo la registrazione all'indirizzo http://statini.unipi.it/, il docente può, attraverso un'interfaccia molto intuitiva, verbalizzare gli esami digitando semplicemente il numero di matricola dello studente ed il voto riportato. Una volta aperta una sessione, in modo guidato, è possibile inoltre creare elenchi multipli di esami, specificando per ciascuno sia il codice sia la composizione della commissione. Al momento della chiusura di una sessione di esami, la trasmissione vera e propria dei verbali avviene dopo aver inserito una "one-time password" che il docente riceve immediatamente sul proprio telefono cellulare, indicato al momento della prima registrazione al servizio. A fine giornata, il sistema quindi trasmette automaticamente per posta elettronica al docente e a tutti i componenti della commissione un documento riassuntivo relativo agli esami verbalizzati. E se ci sono errori di verbalizzazione? Nessun problema, entro le successive 48 ore si può nuovamente accedere al sistema e fare le modifiche del caso. "Fra le funzionalità offerte dall'applicativo – ha aggiunto il prorettore alla didattica - ci sono la ricerca dei verbali per codice o numero di matricola, ma stiamo anche sviluppando altri servizi che offriremo a breve".

Oltre a rispettare le direttive ministeriali in tema di semplificazione e digitalizzazione amministrativa negli atenei, il sistema consente dei risparmi significativi da un punto di vista economico. "Nei primi 6 mesi dell'anno – ha precisato il prorettore - il costo medio per esame verbalizzato è stato di soli 2 centesimi di euro e tale costo è destinato a diminuire ulteriormente all'aumentare degli utilizzatori".

"L'attuale versione del sistema – ha detto Paolo Mancarella – è stata sviluppata da un team del Dipartimento di Informatica che ho coordinato insieme al dottor Antonio Cisternino, ed è l'evoluzione del sistema originariamente ideato e sviluppato dal professor Giuseppe Attardi. Colgo l'occasione per ringraziare i dottori Daniele Picciaia e Davide Spano, che hanno partecipato allo sviluppo e alla manutenzione della prima versione, ed il dottor Stefano Paganucci, che ha contribuito in maniera significativa allo sviluppo e al testing di quella attuale".

Nella giornata di ieri, 25/06/2012, si è svolto l'incontro del gruppo di lavoro tecnico indetto dal Rettore dell'Università per trovare soluzione al problema del trasferimento della Biblioteca Universitaria di Pisa, al fine di procedere ai lavori di consolidamento dell'Edificio della Sapienza. L'incontro ha evidenziato una volta di più la difficoltà di trovare una soluzione definitiva per la Biblioteca Universitaria di Pisa, che necessita di una collocazione per il suo ingente patrimonio bibliografico.

L'Ufficio del Demanio, a cui era demandato il compito di svolgere un'indagine per reperire nel centro cittadino un bene demaniale, idoneo per collocazione e dimensioni a contenere l'intero posseduto della Biblioteca, ha individuato nel palazzo dell' Intendenza di Finanza di Piazza Carrara una possibile soluzione per l'esigenze della stessa. Il medesimo ha fatto però presente che il palazzo richiede onerosi lavori di ristrutturazione e tempi di lavorazioni quantificabili in almeno 5 anni.

Una soluzione intermedia scaturita dall'incontro, potrebbe però essere quella di cominciare ad utilizzare una parte dell'edificio, soprattutto gli ambienti collocati al piano terra, per l'apertura di un punto di consultazione al fine di non interrompere del tutto il servizio offerto agli utenti dell'Istituto.

Nel contempo la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, preso atto delle difficoltà illustrate dal Rappresentante del Demanio, nelle more della ricollocazione di parte del materiale più significativo della Biblioteca nella sua sede storica e del recupero edilizio dell'Edificio di piazza Carrara, ha stabilito di rivolgersi al mercato privato per trovare una soluzione alternativa, anche se a titolo oneroso per il Ministero, per le prime esigenze di immagazzinamento del materiale librario, soluzione da trovare nei tempi più rapidi.

Nel frattempo, per svolgere le proprie funzioni gestionali, la Biblioteca Universitaria ha trovato accoglienza temporanea presso la sede della locale Soprintendenza, che ha messo a disposizione spazi adeguati per consentire lo svolgimento delle attività ordinarie di funzionamento interrotte dal 29 maggio u.s..

Così pure, sempre grazie alla collaborazione con la Soprintendenza, è stato possibile trovare spazi idonei e tutelati per accogliere gli arredi di pregio dell'Istituto (quadri, stampe, statue ecc....) e per il materiale bibliografico più prezioso attualmente ospitato in un'apposita stanza blindata all'interno della sede della Biblioteca.

Infine resta da segnalare la disponibilità del Rettore a far collocare al piano terra dell'Edificio della Sapienza quel materiale bibliografico che, per il piano di sgombero predisposto dall'Ateneo, dovrà essere per primo inscatolato e trasferito dal secondo piano della Biblioteca.

Gli intervenuti concordano sulla necessità, sull'urgenza di interventi di consolidamento alla luce dell'ordinanza sindacale del 29 maggio u.s.

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