Torna a settembre la Notte dei Ricercatori
Torna la Notte dei Ricercatori: in tutta Europa, per una notte, si festeggiano i ricercatori. Per questa iniziativa promossa dalla Commissione Europea in contemporanea europea per il prossimo venerdì 27 settembre, anche tutta la Toscana sarà coinvolta grazie a SHINE! (Scientists are Humans: Interactive Night of Entertainment!). Eventi si svolgeranno in tutte le citta capoluogo.
Come sottolinea il rettore dell'Università di Pisa, Massimo Augello: "Per il secondo anno consecutivo l'Università di Pisa coordinerà le iniziative di SHINE! 2013, La Notte dei ricercatori in Toscana, contribuendo a realizzare una serie di eventi che interesseranno diverse città del nostro territorio. Il progetto presentato dall'Ateneo, che fa parte dei 40 selezionati dall'Unione Europea, è arrivato al secondo posto tra i sette scelti in tutta Italia. Questa manifestazione ci permette di far conoscere ai cittadini le attività di ricerca che si svolgono negli atenei, di 'toccare con mano' l'impegno e la passione che ci sono all'interno del nostro mondo".
Il progetto ha ottenuto un finanziamento di 75 mila euro dalla Commissione Europea nell'ambito del programma internazionale "Marie Curie". Mentre, la Regione Toscana, che ha promosso il progetto, ha garantito un ulteriore finanziamento di 30 mila.
Per la vicepresidente della Regione Toscana, Stella Targetti, "di innovazione si parla tanto, ma in pochi la fanno davvero. Tra loro ci sono sicuramente i ricercatori che – con grande dedizione e professionalità, molto spesso con un riconoscimento economico e sociale non adeguato – lavorano ogni giorno per fare arrivare la nostra società più lontano di dove pensiamo di poterla portare oggi. È per questo che, negli ultimi due anni, la Regione Toscana ha finanziato 220 dottorati e 200 assegni di ricerca: perché l'innovazione si muove sulle gambe di persone in carne e ossa. Questa Notte è l'occasione per conoscerle e conoscere da vicino i loro studi, che tra qualche anno potrebbero cambiare aspetti importanti della vita quotidiana di tutti noi".
La Notte dei Ricercatori, giunta quest'anno alla sua nona edizione, secondo il delegato alla Comunicazione dell'Università di Firenze, Carlo Sorrentino "è una bella occasione per raccontare ai toscani qual è la vita quotidiana dei ricercatori, da dove nasce e cosa muove la passione per la ricerca; ma soprattutto è l'occasione per spiegare perché la ricerca è una leva strategica per l'innovazione e la crescita del Paese. Spiegare ciò che facciamo e come lo facciamo non è soltanto utile, ma anche doveroso per chi gestisce - come nel caso dei nostri atenei - risorse pubbliche".
I ricercatori dell'Università di Pisa, Università di Firenze e Università di Siena animeranno una serata speciale tra dimostrazioni, caffè scientifici, dibattiti, laboratori, sorprese e occasioni di divertimento e di approfondimento. L'obiettivo della Notte sarà mostrare che i ricercatori sono più vicini di quanto pensiamo, i risultati del loro lavoro sono in mezzo a noi, migliorando molti aspetti della nostra vita privata e sociale. Inoltre, come ricorda il prorettore dell'Università di Siena, Francesco Frati "partendo dall'entusiasmo dei giovani ricercatori per le loro ricerche vogliamo sottolineare il ruolo fondamentale che i risultati delle ricerche scientifiche hanno sempre giocato per il miglioramento della qualità della vita nella nostra società. Perciò l'intera Regione sarà coinvolta in quello che vuole essere un grande evento di arricchimento culturale attraverso iniziative divertenti e accattivanti".
Tra i formati previsti quest'anno "SHINE Talk": talk show con interviste ai ricercatori in cui si discute di scienza con un linguaggio adatto al grande pubblico; "Science Tasting": presentazioni di temi di ricerca in un clima informale e conviviale; "Conosci i ricercatori": Esposizioni con stand dimostrativi in cui conoscere i ricercatori, e soprattutto toccare con mano la ricerca. I visitatori saranno protagonisti e spettatori di numerose attività interattive e di intrattenimento.
Il professor Giuseppe Iannaccone, coordinatore dell'evento, illustra la formula: "SHINE! sarà un evento diffuso in tutta la Toscana: non concentreremo le iniziative in un unico luogo, ma i ricercatori e la ricerca si sposteranno il più vicino possibile ai cittadini. Avremo attività nelle principali città toscane, con attenzione speciale ai giovani adulti e alle famiglie, attraverso formule del gioco e dell'intrattenimento, come si conviene a un venerdì sera. L'opinione pubblica si forma non solo attraverso i mezzi di comunicazione, ma anche attraverso eventi di questo tipo, in cui ricercatori e cittadini tutti si incontrano senza mediazioni."
È già aperto il concorso "Descrivi la Scienza" diviso in due sezioni: "Diventa giornalista per un giorno" e "Crea il Poster della Notte". Questo concorso ha l'obiettivo di stimolare la creatività e coinvolgere attivamente e creativamente il grande pubblico per rappresentare con un video, un articolo, una fotografia o un'immagine, l'immagine del lavoro del ricercatore e del suo mondo.
Il progetto della Notte dei Ricercatori 2013 ha ricevuto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri.
Tutte le informazioni sul sito: www.ricercatori.eu
Segui la SHINE! Notte dei Ricercatori anche su Facebook e Twitter (@shinetoscana)
Ne hanno parlato:
InToscana.it
PisaToday.it
PisaInforma.it
OgniSette.it
GreenReport.it
Ufficio stampa
L'Ufficio stampa si occupa di gestire i rapporti con i mass media locali, nazionali e internazionali, di promuovere conferenze stampa, di produrre comunicati, di segnalare gli esperti e di valorizzare le attività di ricerca e le eccellenze dell'Ateneo, interagendo con gli organi accademici, le strutture didattiche e scientifiche e gli uffici dell'amministrazione
Tel. 050 2212113
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Francesca Ferretti
Addetta stampa
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Nicola Maggi
Addetto stampa
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Marina Caterina Magnani
Addetta stampa
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Rassegna Stampa
L'Ateneo è passato ad nuovo sistema di rassegna stampa. Per la nuova normativa nazionale, voluta dagli editori, l'accesso alla rassegna è stato ristretto ad un numero limitato di accessi.
Per informazioni e chiarimenti si prega di scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Come nasce il pensiero
Se perdoniamo, alla fine facciamo innanzi tutto un favore a noi stessi. Insomma, si può dire che il perdono è una sorta di analgesico naturale, un rimedio auto-curativo che aiuta a star meglio e permette all'organismo di recuperare un sano equilibrio psicofisico.
È questo solo uno dei tanti, ma forse uno dei più sorprendenti risultati del lavoro condotto dall'Unità operativa di psicologia clinica dell'Azienda ospedaliera universitaria di Pisa e dal Laboratorio di biochimica clinica e biologia molecolare dell'Università di Pisa entrambi diretti dal professor Pietro Pietrini.
Pietrini, insieme a Emiliano Ricciardi, medico, dottore di ricerca in neuroscienze e ricercatore del Laboratorio di biochimica clinica e biologia molecolare, sono stati ricevuti dalla vicepresidente della Regione Toscana, Stella Targetti, per illustrare il complesso e articolato lavoro di indagine che l'equipe sta conducendo sulle basi cerebrali delle funzioni mentali e sull'attività delle diverse aree del cervello umano. E soprattutto l'ultimo loro gioiello: il "computer" che legge il pensiero.
L'incontro si è svolto nell'ambito dell'iniziativa "Filo diretto con i ricercatori" che la vicepresidente Targetti ha inaugurato nel settembre scorso.
Riconosciuto a livello internazionale e già pluripremiato in ambito scientifico, il gruppo dell'AOUP diretto dal professor Pietrini, ha prodotto un ultimo lavoro (in collaborazione con i ricercatori dell'università di Pavia e Ferrara) che consiste nella messa a punto di un sistema computerizzato in grado di leggere nella testa delle persone. Come? Utilizzando la risonanza magnetica cerebrale funzionale che mostra i flussi di sangue che arrivano al cervello a seconda degli impulsi che esso riceve, si può vedere cosa avviene nel cervello di un individuo ogni volta che esso riceve una stimolazione visiva o uditiva.
Dopo esperimenti sempre più raffinati su soggetti sia vedenti che non vedenti che stavano guardando un'azione o una scena ambientale, o che ne stavano semplicemente udendo il rumore, la ricerca ha dimostrato che la rappresentazione del mondo esterno nel nostro cervello è sottesa da un codice universale astratto, quindi identico per tutti. È su questa base che si è potuto mettere a punto il "computer – classificatore" dei pensieri che, partendo proprio dai diversi pattern di risposta neuronale della corteccia cerebrale tramite algoritmi riesce a leggere il loro alfabeto.
In pratica, una metodologia di analisi dell'attività neuronale "in vivo" che potrebbe essere molto utile nelle situazioni di grave disabilità dovute per esempio a ictus o a malattie neurodegenerative, perché permetterebbe di mettere a punto interfacce cervello-computer.
Ed è assai più vasto il campo aperto dalle ricerche dell'equipe pisana dove, tra l'altro, Emiliano Ricciardi ha contribuito a formare un gruppo di ricerca multidisciplinare per lo studio delle basi cerebrali delle attività mentali che riunisce medici, chimici, biologi, psichiatri, linguisti, psicologi, filosofi e esponenti della scienza forense.
Tra gli obbiettivi del gruppo di ricerca arrivare a sviluppare strumenti diagnostici che permettano di ottenere analisi con risultati oggettivi. Vale a dire ciò che è sempre mancato alla psichiatria: basta pensare all'ambito giudiziario dove spesso il giudice è chiamato ad esprimersi su questioni di sussistenza o meno di "libero arbitrio" e si assiste spesso a pareri molto doversi degli esperti che dovrebebro supportare l'istruttoria, proprio perchè manca l'oggettività scientifica dell'analisi.
Si potrebbe anche arrivare a dare un significato ed un'identificazione oggettiva allo "stato di coscienza", la cui indefinitezza oggi da luogo ad alcune grandi questioni etiche, prima far tutte quella del diritto alla fine della vita.
"Il vostro lavoro – ha detto la vicepresidente Stella Targetti – è motivo di grande orgoglio per la Regione Toscana e di grandissimo interesse per tutti, perché l'affascinante e complesso mondo legato alle attività cerebrali va ben oltre i confini medici e clinici, addentrandosi fino a mettere radici profonde nel campo della linguistica, dell'attività forense fino a quello dell'etica".
Sempre grazie alla risonanza magnetica cerebrale funzionale si può infatti vedere cosa avviene nella testa di una persona ogni volta che deve decidere tra bene o male. Studiando le basi cerebrali delle emozioni e del giudizio morale, la ricerca getta nuova luce sul "funzionamento morale" della mente umana, da qui anche la funzione del perdono visto come estremo atto di egoismo per bypassare lo stress imposto dal torto subito, un meccanismo evolutivo perfezionatosi nel corso del tempo per aiutare l'uomo a superare situazioni di stallo che alterano pericolosamente il suo equilibrio. Una sorta di analgesico naturale, appunto.
L'approccio neuroscientifico tenta in questo modo di dare risposte a quelli che per millenni sono stati i grandi enigmi della filosofia: come nasce il pensiero, cos'è la coscienza, da cosa è dettato il libero arbitrio e come sono regolati i rapporti mente-corpo.
(Articolo di Chiara Bini - Toscana Notizie)