Selezione per il reclutamento di 6 Tecnologi di secondo livello, a tempo determinato, presso l'Amministrazione Centrale
Selezione pubblica, per titoli e colloquio, per il reclutamento di n. 6 Tecnologi di secondo livello, a tempo determinato, per la durata di 18 mesi ciascuno, con orario di lavoro a tempo pieno, ai sensi dell’art. 24 bis della legge n. 240/2010, per le esigenze dell’Amministrazione Centrale.
Titolo di studio richiesto: Laurea triennale (D.M. 509/99 - D.M. 270/04).
Particolare qualificazione professionale richiesta: • esperienza lavorativa maturata per almeno 6 mesi sulle attività di cui all’art.1.
La selezione prevede una valutazione dei titoli e una prova orale.
Termine per la presentazione delle domande: 25 settembre 2017.
https://www.unipi.it/ateneo/bandi/tecnologi/ammcen/index.htm
Tre studenti dell’Università di Pisa campioni di canottaggio ai Mondiali in Bulgaria
Ci sono anche tre studenti dell’Università di Pisa tra gli atleti che hanno contribuito alla conquista del 1° posto dell’Italia nel medagliere delle nazioni ai Campionati mondiali di canottaggio under 23, che si sono svolti a fine luglio a Plovdiv in Bulgaria. Paola Piazzolla, Jacopo Mancini e Silvia Terrazzi hanno ottenuto rispettivamente una medaglia d’oro con il 4 di coppia pesi leggeri e due importanti piazzamenti nell’8+ (otto con) senior maschili e nell’8+ senior femminili. La comunicazione dei risultati degli studenti-atleti pisani è arrivata anche tramite una lettera del presidente della Federazione italiana canottaggio, Giuseppe Abbagnale, al rettore Paolo Mancarella.
Paola Piazzolla, 21 anni, originaria di Barletta (BT), frequenta il secondo anno del corso di laurea in Viticoltura ed enologia al dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali. Con l’armo azzurro ai campionati di Plovdiv ha sbaragliato le concorrenti, migliorando il record del mondo già ottenuto nel 2016 a Rotterdam. Paola pratica canottaggio a livello agonistico da quando aveva 14 anni. «Sono felicissima del risultato raggiunto – commenta Paola - Vincere un mondiale è molto difficile, ma riconfermarsi campioni del mondo per la seconda volta lo è ancora di più. Ho lavorato tutto l'inverno per ottenere questo risultato allenandomi anche due volte al giorno e conciliare il tutto con l'università non è stato semplicissimo. In ogni caso amo la vita che faccio, praticare sport è anche un modo per staccare un attimo la mente dallo studio, divertirsi e stare in compagnia».
Jacopo Mancini, 22 anni, originario di Santa Maria a Monte (Pisa), è iscritto al terzo anno di Scienze motorie. Pratica canottaggio dal 2007, e fino ad oggi ha collezionato 18 titoli italiani in diverse categorie, due titoli europei juniores e un titolo mondiale juniores nel 2013. Ha partecipato a 7 mondiali e 2 europei di categoria junior, un europeo e una coppa del mondo categoria senior, oltre ai Mediterranean Beach Games del 2015 (terzo posto) e ai mondiali universitari del 2016 (secondo posto). «Devo la mia fortunata carriera al fatto che ho concluso il mio percorso di scuola superiore frequentando il college Remiero della federazione, che mi ha permesso di poter conciliare al meglio studio e sport – commenta Jacopo – Da studente universitario è tutto più complicato, ma spero che, anche con l’aiuto dell'Università di Pisa, possa continuare a portare avanti i due percorsi (da studente e da atleta) in modo vincente su tutti i fronti. Dallo sport ho imparato che esso è un riflesso esatto della vita, fatto di delusioni e piaceri, dove nessuno ti regala niente, ma provi piacere perché tutto quello che ottieni è merito tuo».
Silvia Terrazzi, 22 anni, di Pisa, frequenta il primo anno di Biotecnologie. Pratica canottaggio da 8 anni e ha partecipato alle Universiadi nel 2015 arrivando quinta. È arrivata terza ai mondiali nel 2012 e nel 2013 in nella specialità dell’8+, ha vinto un europeo in 4- (quattro senza) e 2 secondi posti in 8+ sempre agli europei, continuando a partecipare ai campionati mondiali ogni anno. «Andare ai mondiali a rappresentare l'Italia è una grande soddisfazione – dichiara Silvia – Mi alleno tutti giorni anche due volte al giorno, alle volte per tutto l'anno, facendo sacrifici soprattutto per conciliare studio e allenamenti e anche per uscire ogni tanto, ma ne vale la pena. L'allenamento oltre che stancante è un modo per sfogarsi staccare la testa e naturalmente ti fa sentire meglio e ti fa restare in forma».
Tre studenti dell’Unipi campioni di canottaggio ai Mondiali in Bulgaria
Ci sono anche tre studenti dell’Università di Pisa tra gli atleti che hanno contribuito alla conquista del 1° posto dell’Italia nel medagliere delle nazioni ai Campionati mondiali di canottaggio under 23, che si sono svolti a fine luglio a Plovdiv in Bulgaria. Paola Piazzolla, Jacopo Mancini e Silvia Terrazzi hanno ottenuto rispettivamente una medaglia d’oro con il 4 di coppia pesi leggeri e due importanti piazzamenti nell’8+ (otto con) senior maschili e nell’8+ senior femminili. La comunicazione dei risultati degli studenti-atleti pisani è arrivata anche tramite una lettera del presidente della Federazione italiana canottaggio, Giuseppe Abbagnale, al rettore Paolo Mancarella.
Paola Piazzolla, la prima a sinisitra, festeggia la medaglia d'oro con le compagne di squadra.
Paola Piazzolla, 21 anni, originaria di Barletta (BT), frequenta il secondo anno del corso di laurea in Viticoltura ed enologia al dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali. Con l’armo azzurro ai campionati di Plovdiv ha sbaragliato le concorrenti, migliorando il record del mondo già ottenuto nel 2016 a Rotterdam. Paola pratica canottaggio a livello agonistico da quando aveva 14 anni. «Sono felicissima del risultato raggiunto – commenta Paola - Vincere un mondiale è molto difficile, ma riconfermarsi campioni del mondo per la seconda volta lo è ancora di più. Ho lavorato tutto l'inverno per ottenere questo risultato allenandomi anche due volte al giorno e conciliare il tutto con l'università non è stato semplicissimo. In ogni caso amo la vita che faccio, praticare sport è anche un modo per staccare un attimo la mente dallo studio, divertirsi e stare in compagnia».
Paola Piazzolla (seconda da destra) sul podio.
Jacopo Mancini, 22 anni, originario di Santa Maria a Monte (Pisa), è iscritto al terzo anno di Scienze motorie. Pratica canottaggio dal 2007, e fino ad oggi ha collezionato 18 titoli italiani in diverse categorie, due titoli europei juniores e un titolo mondiale juniores nel 2013. Ha partecipato a 7 mondiali e 2 europei di categoria junior, un europeo e una coppa del mondo categoria senior, oltre ai Mediterranean Beach Games del 2015 (terzo posto) e ai mondiali universitari del 2016 (secondo posto). «Devo la mia fortunata carriera al fatto che ho concluso il mio percorso di scuola superiore frequentando il college Remiero della federazione, che mi ha permesso di poter conciliare al meglio studio e sport – commenta Jacopo – Da studente universitario è tutto più complicato, ma spero che, anche con l’aiuto dell'Università di Pisa, possa continuare a portare avanti i due percorsi (da studente e da atleta) in modo vincente su tutti i fronti. Dallo sport ho imparato che esso è un riflesso esatto della vita, fatto di delusioni e piaceri, dove nessuno ti regala niente, ma provi piacere perché tutto quello che ottieni è merito tuo».
Jacopo Mancini (secondo da sinistra) con i suoi compagni di squadra.
Silvia Terrazzi, 22 anni, di Pisa, frequenta il primo anno di Biotecnologie. Pratica canottaggio da 8 anni e ha partecipato alle Universiadi nel 2015 arrivando quinta. È arrivata terza ai mondiali nel 2012 e nel 2013 in nella specialità dell’8+, ha vinto un europeo in 4- (quattro senza) e 2 secondi posti in 8+ sempre agli europei, continuando a partecipare ai campionati mondiali ogni anno. «Andare ai mondiali a rappresentare l'Italia è una grande soddisfazione – dichiara Silvia – Mi alleno tutti giorni anche due volte al giorno, alle volte per tutto l'anno, facendo sacrifici soprattutto per conciliare studio e allenamenti e anche per uscire ogni tanto, ma ne vale la pena. L'allenamento oltre che stancante è un modo per sfogarsi staccare la testa e naturalmente ti fa sentire meglio e ti fa restare in forma».
Silvia Terrazzi durante un allenamento in Arno.
Dalai Lama: incontro pubblico in piazza dei Cavalieri
Un incontro pubblico in piazza Cavalieri: si aprirà così, nella mattina di mercoledì 20 settembre, la visita del Dalai Lama a Pisa, ultima e più importante tappa del tour italiano che inizierà il 16 settembre a Taormina e poi continuerà a Messina, Palermo, Firenze per terminare nella città della Torre. Un evento organizzato da Comune di Pisa e Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia. Nei prossimi giorni saranno forniti ulteriori dettagli organizzativi. Il programma è visitabile a questo link.
La due giorni pisana del Dalai Lama continuerà nel pomeriggio del 20 settembre e per tutto il 21 settembre a Palazzo dei Congressi con il simposio internazionale “The Mindscience of Reality” organizzato dall'Università di Pisa e dall'Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia.
«Le due giornate rappresentano la centralità della nostra città nella studio e nella ricerca sulle scienze della mente, tra neuroscienze, fisica e filosofia. E rinnovano il ruolo di Pisa come città vocata al dialogo tra culture e religioni – commenta il sindaco di Pisa Marco Filippeschi – La presenza del Dalai Lama, cittadino onorario della nostra città dal 1996, rinnova e rilancia al più alto livello il nostro legame con la comunità buddista e le sue espressioni più significative qual è l'Istituto Lama Tzong Kapa di Pomaia».
«Questa iniziativa – dichiara il rettore Paolo Mancarella – conferma il ruolo di Pisa come luogo di incontro tra culture diverse, che incoraggia e valorizza ogni sforzo di dialogo e di pace tra i popoli. Il simposio su "The Mindscience of Reality", organizzato dall'Ateneo pisano e dall'Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, avrà un’impostazione multidisciplinare che coinvolgerà fisici, filosofi, psicologi, medici e, in particolare, neuroscienziati, e sarà un evento scientifico di rilevanza internazionale attraverso cui lanciare il concetto di “Mindscience” e un nuovo approccio di studio della mente». (Fonte Comune di Pisa).
Smart Grid più efficienti per sfruttare al meglio l’energia dei piccoli produttori
Realizzare Smart Grid capaci di distribuire in modo sempre più efficiente l’energia di numerosi piccoli produttori che eccede l’autoconsumo. E’ questo l’obiettivo del progetto CONNECT al quale partecipa il gruppo di ricerca guidato dal professore Giuseppe Iannaccone del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa attraverso il Consorzio Nazionale Interuniversitario per la Nanoelettronica (IUNET).
Appena finanziato all’interno del Joint Undertaking ECSEL, CONNECT (Innovative smart components, modules and appliances for a truly connected, efficient and secure smart grid) impegnerà per 36 mesi 19 partner provenienti da 5 diversi Paesi europei. Infineon, la maggiore società tedesca nel settore dei semiconduttori, coordina il progetto, mentre i partner industriali italiani sono STMicroelectronics ed ENEL.
“La rete elettrica tradizionale è unidirezionale, cioè distribuisce energia da pochi grandi impianti di produzione a molti consumatori – spiega Giuseppe Iannaccone -Oggi invece, abbiamo la necessità di avere una rete bidirezionale che possa trasportare anche l’energia immessa in rete da numerosi piccoli produttori attraverso, ad esempio, i pannelli solari o da impianti di produzione da altre fonti rinnovabili e che eccede l’autoconsumo”.
Questa produzione distribuita, però, è per definizione intermittente e la nuova rete deve quindi essere in grado di sopportare in modo flessibile e sicuro le forti variazioni della potenza elettrica immessa e trasportata. Per farlo, ed è questa una sfida di CONNECT, occorre sviluppare Smart Grid, cioè “reti intelligenti” sempre più efficienti capaci di gestire i picchi di richiesta e convogliare l’energia dove serve per evitare interruzioni di fornitura elettrica e ridurre il carico dove necessario con benefici anche per l’ambiente.
“L’Ateneo ha un doppio ruolo nel progetto CONNECT: da un lato svilupperemo chip capaci di convertire l’energia ad alta efficienza e dall’altro convertiremo reti distribuite di sensori e attuatori per il controllo dei consumi in piccole reti intelligenti – conclude Iannaccone - La trasformazione di un’infrastruttura tecnologica classica in un sistema intelligente capace di adattarsi sfruttando un flusso di informazioni in tempo reale è uno degli aspetti caratterizzanti la fase di sviluppo industriale che va sotto il nome di Industria 4.0”.
Smart Grid più efficienti per sfruttare al meglio l’energia dei piccoli produttori
Realizzare Smart Grid capaci di distribuire in modo sempre più efficiente l’energia di numerosi piccoli produttori che eccede l’autoconsumo. E’ questo l’obiettivo del progetto CONNECT al quale partecipa il gruppo di ricerca guidato dal professore Giuseppe Iannaccone del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa attraverso il Consorzio Nazionale Interuniversitario per la Nanoelettronica (IUNET).
Appena finanziato all’interno del Joint Undertaking ECSEL, CONNECT (Innovative smart components, modules and appliances for a truly connected, efficient and secure smart grid) impegnerà per 36 mesi 19 partner provenienti da 5 diversi Paesi europei. Infineon, la maggiore società tedesca nel settore dei semiconduttori, coordina il progetto, mentre i partner industriali italiani sono STMicroelectronics ed ENEL.
“La rete elettrica tradizionale è unidirezionale, cioè distribuisce energia da pochi grandi impianti di produzione a molti consumatori – spiega Giuseppe Iannaccone - Oggi invece, abbiamo la necessità di avere una rete bidirezionale che possa trasportare anche l’energia immessa in rete da numerosi piccoli produttori attraverso, ad esempio, i pannelli solari o da impianti di produzione da altre fonti rinnovabili e che eccede l’autoconsumo”.
Questa produzione distribuita, però, è per definizione intermittente e la nuova rete deve quindi essere in grado di sopportare in modo flessibile e sicuro le forti variazioni della potenza elettrica immessa e trasportata. Per farlo, ed è questa una sfida di CONNECT, occorre sviluppare Smart Grid, cioè “reti intelligenti” sempre più efficienti capaci di gestire i picchi di richiesta e convogliare l’energia dove serve per evitare interruzioni di fornitura elettrica e ridurre il carico dove necessario con benefici anche per l’ambiente.
“L’Ateneo ha un doppio ruolo nel progetto CONNECT: da un lato svilupperemo chip capaci di convertire l’energia ad alta efficienza e dall’altro convertiremo reti distribuite di sensori e attuatori per il controllo dei consumi in piccole reti intelligenti – conclude Iannaccone - La trasformazione di un’infrastruttura tecnologica classica in un sistema intelligente capace di adattarsi sfruttando un flusso di informazioni in tempo reale è uno degli aspetti caratterizzanti la fase di sviluppo industriale che va sotto il nome di Industria 4.0”.
Chiusura estiva 2017
Gli Uffici dell'Amministrazione dell'Università di Pisa rimarranno chiusi da lunedì 7 agosto (compreso) a venerdì 18 agosto (compreso).
Gli sportelli della Segreteria studenti, di Matricolandosi e della Segreteria post-laurea saranno chiusi al pubblico da lunedì 7 agosto (compreso) a martedì 22 agosto (compreso).
L’Unità Orientamento e sostegno agli studenti, composta da Ufficio USID - Unità di Servizi per l'Integrazione degli studenti con Disabilità e Sportello Dislessia e DSA, osserverà la stessa chiusura delle Segreterie a eccezione di lunedì 21 agosto 2017.
Nel periodo dal 24 luglio al 1° settembre non verrà effettuato il martedì pomeriggio il servizio di ricevimento del pubblico su appuntamento prenotabile mediante lo Sportello virtuale. I ticket aperti dagli utenti dello Sportello virtuale nel periodo dal 5 al 20 agosto 2017 potranno essere presi in esame dagli operatori a partire da lunedì 21 agosto 2017.
Lo sportello Welcome International Students! (WIS!) sarà chiuso da lunedì 7 agosto (compreso) a martedì 22 agosto (compreso).
Il Career Service d’Ateneo sarà chiuso da lunedì 7 agosto (compreso) a venerdì 18 agosto (compreso).
Inaugurato all’Università di Pisa il corso di specializzazione per insegnanti di sostegno
Al via il 31 luglio all’Università di Pisa il corso di specializzazione per formare gli insegnanti di sostegno destinati a classi con alunni con varie tipologie di disabilità in tutti gli ordini e gradi di istruzione, dall’infanzia alla secondaria. L’inaugurazione si è svolta di fronte alla platea degli allievi, docenti in possesso di abilitazione all’insegnamento selezionati su alcune centinaia di domande per raggiungere la quota di 150 iscritti prevista dal Ministero.
“La nostra università – ha detto il rettore Paolo Mancarella salutando i partecipanti - è molto sensibile alla tematica del corso, tant’è che è stato istituito a livello di Ateneo con un taglio che prevede il confronto e la sinergia tra aspetti neuropsichiatrici e altri di carattere più propriamente pedagogico e didattico”. Il rettore ha quindi proseguito sottolineando l’attenzione dell’Università di Pisa ai problemi dell’inclusione e più in generale l’interesse al rapporto con la scuola e con i suoi docenti. Su tali temi gli hanno fatto eco subito dopo il professore Luca Fanucci, delegato del Rettore all’integrazione degli studenti e del personale con disabilità e DSA (disturbi specifici di apprendimento) e il professore Pietro di Martino, delegato del Rettore per la formazione degli insegnanti. Ha preso quindi la parola la direttrice del corso, la professoressa Maria Antonella Galanti, che dopo avere illustrato il percorso formativo e le peculiarità di quello pisano, a partire dalla particolare attenzione dedicata al linguaggio musicale e musicoterapico, ha delineato le difficoltà di una figura come quella dell’insegante di sostegno. “Si tratta di un percorso – ha detto Maria Antonella Galanti - che prepara a una professione complessa e di controversa definizione ancora oggi che ricorrono 40 anni dall’emanazione della Legge 577. Una legge che sanciva il diritto di inclusione dei ragazzi con disabilità di diverso tipo nella scuola di tutti, ma la cui interpretazione applicativa non è stata omogenea nelle varie scuole e nei diversi territori del nostro paese. L’insegnante specializzato nel sostegno è un docente esperto delle diverse tipologie di disabilità che possiede anche competenze più profonde in relazione all’intelligenza, alla memoria, all’attenzione e alle dinamiche di apprendimento. Potrebbe essere una risorsa per tutta la scuola mentre invece, paradossalmente, capita ancora oggi che venga vissuto come una figura secondaria rispetto alla classe e all’insegnante titolare.”
Il corso terminerà nel prossimo maggio-giugno 2018 con una tesi finale relativa a uno studio di caso e dopo un iter molto intenso di lezioni teoriche, laboratori e tirocini assistiti che è stato illustrato agli allievi, nei suoi aspetti tecnici dal dottor Luigi Diana per la segreteria didattica universitaria deputata ai percorsi di formazione degli insegnanti.
Precisazioni relative a un articolo del Tirreno sulle indagini in corso per un concorso a cattedra
In risposta all’articolo pubblicato dal Tirreno, edizione Pisa, domenica 30 luglio, si invia la seguente nota dell’Ateneo, con preghiera di pubblicazione.
*********
Alcune precisazioni relative all’articolo da voi pubblicato domenica scorsa sulle indagini in corso per un concorso a cattedra del nostro Ateneo.
La nostra volontà di fare chiarezza sulla vicenda è testimoniata dalla pronta trasmissione di tutti gli atti in nostro possesso alla Procura della Repubblica e dall’immediata attivazione della nostra Commissione etica.
La sospensione del procedimento interno è frutto della norma (art. 23 del codice etico) che prevede, per evitare inutili sovrapposizioni e risparmiare tempo e risorse, l’opportunità di non procedere per i medesimi fatti per cui è in corso un procedimento penale.
A fronte delle istanze della Commissione che, in concomitanza con l’indagine della Procura si trovava nell’impossibilità di svolgere una esauriente attività istruttoria, il rettore non poteva far altro che rinviare la procedura interna all’esito di quella penale.
Questo, com’è facile capire, nulla toglie alla ferma intenzione di questa amministrazione di chiarire ogni aspetto della vicenda che ha riguardato la dottoressa Giulia Romano, fornendo alla Magistratura ogni supporto e collaborazione.
Al via in Ateneo il corso di specializzazione per insegnanti di sostegno
E' iniziato il 31 luglio all’Università di Pisa il corso di specializzazione per formare gli insegnanti di sostegno destinati a classi con alunni con varie tipologie di disabilità in tutti gli ordini e gradi di istruzione, dall’infanzia alla secondaria. L’inaugurazione si è svolta di fronte alla platea degli allievi, docenti in possesso di abilitazione all’insegnamento selezionati su alcune centinaia di domande per raggiungere la quota di 150 iscritti prevista dal Ministero.
“La nostra università – ha detto il rettore Paolo Mancarella salutando i partecipanti - è molto sensibile alla tematica del corso, tant’è che è stato istituito a livello di Ateneo con un taglio che prevede il confronto e la sinergia tra aspetti neuropsichiatrici e altri di carattere più propriamente pedagogico e didattico”.
Il rettore ha quindi proseguito sottolineando l’attenzione dell’Università di Pisa ai problemi dell’inclusione e più in generale l’interesse al rapporto con la scuola e con i suoi docenti. Su tali temi gli hanno fatto eco subito dopo il professore Luca Fanucci, delegato del rettore all’integrazione degli studenti e del personale con disabilità e DSA (disturbi specifici di apprendimento) e il professore Pietro di Martino, delegato del rettore per la formazione degli insegnanti.
Ha preso quindi la parola la direttrice del corso, la professoressa Maria Antonella Galanti, che dopo avere illustrato il percorso formativo e le peculiarità di quello pisano, a partire dalla particolare attenzione dedicata al linguaggio musicale e musicoterapico, ha delineato le difficoltà di una figura come quella dell’insegante di sostegno.
“Si tratta di un percorso – ha detto Maria Antonella Galanti - che prepara a una professione complessa e di controversa definizione ancora oggi che ricorrono 40 anni dall’emanazione della Legge 577. Una legge che sanciva il diritto di inclusione dei ragazzi con disabilità di diverso tipo nella scuola di tutti, ma la cui interpretazione applicativa non è stata omogenea nelle varie scuole e nei diversi territori del nostro paese. L’insegnante specializzato nel sostegno è un docente esperto delle diverse tipologie di disabilità che possiede anche competenze più profonde in relazione all’intelligenza, alla memoria, all’attenzione e alle dinamiche di apprendimento. Potrebbe essere una risorsa per tutta la scuola mentre invece, paradossalmente, capita ancora oggi che venga vissuto come una figura secondaria rispetto alla classe e all’insegnante titolare.”
Il corso terminerà nel prossimo maggio-giugno 2018 con una tesi finale relativa a uno studio di caso e dopo un iter molto intenso di lezioni teoriche, laboratori e tirocini assistiti che è stato illustrato agli allievi, nei suoi aspetti tecnici dal dottor Luigi Diana per la segreteria didattica universitaria deputata ai percorsi di formazione degli insegnanti.