Michele Marroni
Nato a Pisa nel 1958, il professor Michele Marroni si è laureato in Scienze geologiche all’Università di Pisa nel 1983 e ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze della Terra nel 1990. Ricercatore universitario dal 1992 e professore associato dal 1998, è professore ordinario di Geologia strutturale dal 2000. Nel corso della sua carriera, il professor Marroni ha contribuito in misura determinante allo sviluppo delle Scienze della Terra con i suoi studi di Tettonica e Geologia strutturale in Italia, in Europa, Asia, America e Africa.
È autore di oltre 100 lavori scientifici pubblicati su prestigiose riviste indicizzate nazionali e internazionali. La principale attività di ricerca del professor Michele Marroni ha riguardato l’evoluzione tettonica delle catene orogeniche collisionali di tipo Alpino- Himalayano in Europa, Asia e America Centrale, con particolare interesse per i processi di formazione della litosfera oceanica e dei margini continentali e della loro evoluzione tettonica in ambiente convergente durante la subduzione di litosfera oceanica e nelle successive fasi collisionali, in catene sia fossili che attive. Fra queste si può ricordare l’Appennino Settentrionale, la Corsica Alpina, la catena Dinarico- Ellenica in Serbia, Bosnia, Montenegro, Albania e Grecia, la catena Intrapontide in Turchia, la catena del Makran in Iran e le catene circum-caraibiche in Venezuela, Guatemala e Santo Domingo. Di particolare interesse sono anche le ricerche svolte dal professor Marroni su problematiche di tipo ambientale, quali lo studio sulle sorgenti naturali di amianto e sulla bonifica di discariche.
Di notevole rilievo è il contributo che il professor Michele Marroni ha fornito ai progetti italiani di cartografia geologica di base, in veste di coordinatore di 5 Fogli Geologici alla Scala 1:50.000 per il Servizio Geologico Nazionale (Progetto CARG), fra cui il primo Foglio Geologico pubblicato nell’ambito di questo progetto. È stato chiamato a far parte dei comitati scientifici per la realizzazione delle carte geologiche regionali di Emilia-Romagna, Toscana, Liguria, Umbria e della Provincia di Pisa. È stato inoltre membro del Comitato tecnico per la Geotermia della Regione Toscana.
Il professor Michele Marroni ha ricoperto ruoli di prestigio all’interno della comunità scientifica delle Scienze della Terra come coordinatore nazionale del Gruppo Italiano di Geologia Strutturale (GIGS) e del Gruppo di Lavoro sulle Ofioliti Mediterranee (GLOM). È stato coordinatore di due progetti europei POR-FSE e POR-CREO, coordinatore nazionale di due progetti PRIN-MIUR e principal investigator di numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali, coordinando ricerche per conto del Ministero degli Affari Esteri, del CNR e di enti privati in Italia, Francia, Albania, Serbia, Bosnia, Kosovo, Grecia, Romania, Venezuela, Santo Domingo, Guatemala, Senegal, Turchia, Iran. Nell’ambito di questi progetti di ricerca, ha collaborato con alcuni tra i più eminenti geologi strutturali europei. Il professor Marroni si è sempre distinto per il suo impegno nei servizi accademici, tra i quali si segnalano la Presidenza della Commissione scientifica dell’Area 04 (dal 2000 al 2003 e dal 2009 al 2012), la Presidenza del corso di laurea aggregato in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio (dal 2004 al 2010), la Presidenza del corso di laurea magistrale in Scienze ambientali (dal 2010 al 2013) e la Direzione del Dipartimento di Scienze della Terra nel quadriennio 2013-2016.
Dal 2016 il professor Marroni è Prorettore per l’Organizzazione e le Politiche del Personale.
Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Michele Marroni.
Claudia Martini
Nata a Villa Collemandina (Lucca) nel 1954, la professoressa Claudia Martini ha conseguito la laurea nel 1977 presso l’Università di Pisa. È stata perfezionanda nella Classe di Scienze e poi ricercatrice in Biochimica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa fino al 1983. Dal 1984 al 1988 è stata ricercatrice in Biochimica presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Pisa, poi professore associato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma. Dal 1991 insegna presso l’Ateneo pisano, prima come professore associato e dal 2000 come professore ordinario di Biochimica.
Dal 2016 ricopre il ruolo di Prorettore alla Ricerca in ambito nazionale e dal 2010 al 2016 è stata membro del Senato Accademico e della Commissione Ricerca di Ateneo. Dal 2010 al 2012 è stata Preside della Facoltà di Farmacia, poi Direttrice del Dipartimento di Farmacia dal 2012 al 2016. Infine, da due anni è la coordinatrice nazionale della Giunta del Collegio dei professori ordinari di Biochimica. L’attività didattica della professoressa Claudia Martini ha riguardato principalmente gli insegnamenti fondamentali di Biochimica dei corsi di laurea in Chimica e Tecnologia farmaceutiche e Farmacia, ma anche di altri corsi di laurea, quali Medicina veterinaria e Medicina e Chirurgia, di dottorati, di master sanitari di primo e secondo livello e di scuole di specializzazione di area biomedica.
È stata inoltre Direttrice della Scuola di Dottorato in Scienza del Farmaco e delle Sostanze Bioattive; Vicedirettore della Scuola di Specializzazione in “Biochimica Clinica”; e Presidente del corso di laurea in Chimica e Tecnologia farmaceutiche presso l’Ateneo Pisano. L’attività scientifica ha riguardato, fin dal 1978, la biochimica delle proteine recettoriali, in particolare i meccanismi sottesi alle interazioni recettore-ligando. I primi anni della sua attività, a partire dal perfezionamento presso la Scuola Normale Superiore e successivamente all’Università di Pisa, sono stati incentrati sullo studio del recettore del neurotrasmettitore acido gamma aminobutirrico (GABA), una proteina di membrana che presenta vari siti di legame allosterici, fra cui quello di molecole ad azione farmacologica, quali le benzodiazepine, il cui uso era molto diffuso nei disturbi di ansia e del sonno. La purificazione del recettore è stata possibile tramite la sintesi di un supporto specifico, basato sul riconoscimento della proteina per il proprio ligando. Per questa scoperta, ancora giovanissima, è stata selezionata per presentare i dati al Congresso Internazionale di Neurochimica in Gran Bretagna. Ha svolto nel 1994 un periodo di ricerca al Department of Neurological Surgery dell’Harborview Medical Center all’Università di Washington a Seattle. Gli studi sulle proteine recettoriali sono continuati, sia per chiarire i requisiti struttura-attività di nuove molecole capaci di interagire con specifici recettori, sia per seguire il destino intracellulare dei recettori stessi. Ha contribuito a chiarire alcuni meccanismi alla base della disponibilità dei recettori su membrana, quali la desensitizzazione, l’internalizzazione e la down-regulation, in particolare dei recettori accoppiati a proteine G.
Le numerose collaborazioni nazionali e internazionali le hanno permesso di approfondire i collegamenti e le ricadute dei suoi studi in ambito farmaceutico, neurologico e psichiatrico. Più recentemente, insieme al suo gruppo di ricerca, la professoressa Martini sta approfondendo, da una parte i meccanismi molecolari delle vie cellulari di segnale vita, morte e ri-programmazione, anche in cellule staminali, dall’altra il misfolding di proteine patologiche implicate nell’invecchiamento e in patologie degenerative e tumorali. Gli argomenti dei suoi studi sono oggetto di progetti di ricerca a livello nazionale e internazionale e i risultati sono stati oggetto di oltre 400 pubblicazioni scientifiche internazionali peer-reviewed. Ad oggi la professoressa Claudia Martini presenta da Scopus un h-index pari a 41 e oltre 7600 citazioni. Ha inoltre partecipato alla realizzazione ed è proprietaria di sette brevetti e ha contribuito alla creazione di una società a carattere nanobiotecnologico (Nano4bio srl). La professoressa Claudia Martini è membro di numerose società scientifiche nazionali e internazionali. È inoltre membro dei referee panel di ACS publication, Elsevier, PLOS Journals, MDPI and Nature groups, nonché membro dell’Editorial Board di Biochemical Pharmacology e dell’International Journal of Molecular Science.
Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino la professoressa Claudia Martini.
Amelio Dolfi
Nato a Castelnuovo Garfagnana (Lucca) nel 1950, il professor Amelio Dolfi si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1976. Subito dopo la laurea ha assunto il ruolo di tecnico laureato presso l’Istituto di Anatomia umana normale dell’Università di Pisa fino al 1980 anno in cui è diventato professore associato di Istologia e Embriologia. Nel 1990 è stato chiamato dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia a ricoprire il ruolo di professore ordinario nella stessa disciplina. Durante la sua carriera, il professor Dolfi ha ricoperto diversi incarichi istituzionali e accademici in Ateneo.
È stato Vicepresidente del corso di laurea in Medicina e Chirurgia, Vicedirettore del Dipartimento di Morfologia Umana e Biologia Applicata, coordinatore del dottorato di ricerca in Morfologia e funzione normale e patologica di cellule e tessuti, Direttore del Dipartimento di Morfologia Umana e Biologia Applicata, Direttore della biblioteca di Medicina e Chirurgia dal 2007 al 2012, coordinatore scientifico del Polo Bibliotecario 4 di Medicina e Farmacia dal 2012 al 2016 e contemporaneamente membro del Comitato di indirizzo del Sistema bibliotecario, coordinatore del dottorato di ricerca in Scienze Cliniche e Traslazionali. Attualmente è Presidente del corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia e Presidente del Comitato bioetico.
Nel corso degli anni il professor Dolfi ha inoltre svolto incarichi nell’ambito del Collegio dei Docenti di Istologia e della Società Italiana di Anatomia e Istologia: è stato membro del Direttivo del Collegio dei Docenti di Istologia dal 2004 al 2014 e tesoriere della Società Italiana di Anatomia e Istologia dal 2012 al 2018. Attualmente è membro del direttivo della Società Italiana di Anatomia e Istologia e membro del Comitato scientifico della Pisa University Press. L’attività scientifica del professor Amelio Dolfi è iniziata alla fine degli anni 70 e si è articolata in diverse linee di ricerca, di cui fra le più significative: differenziamento dei linfociti B; fattori di crescita, molecole della matrice e segnali cellulari nella organogenesi renale; crescita di cellule mesenchimali su supporti bioattivi tridimensionali per la riparazione di tessuti; caratterizzazione morfo-funzionale delle componenti cellulari adibite al controllo della motilità dell’intestino in condizioni fisiologiche, sperimentali e patologiche.
A tutt’oggi, il professor Amelio Dolfi risulta autore di 150 pubblicazioni di cui 73 articoli in extenso su riviste internazionali. Nel corso della sua carriera il professor Dolfi ha coordinato la costituzione e la crescita del gruppo di docenti e ricercatori della sezione di Istologia ed Embriologia Medica che oggi comprende due professori ordinari, un professore associato, due ricercatori e tre tecnici. Sotto la sua guida, il gruppo di ricerca della Sezione di Istologia ed Embriologia medica ha avviato numerose collaborazioni con altri gruppi di ricerca dell’Ateneo, di altre sedi nazionali e con alcuni ricercatori esteri. Il professor Dolfi ha curato, personalmente e con l’aiuto dei suoi collaboratori, la messa a punto di metodiche istologiche, immunoistochimiche e di analisi di immagine che hanno reso il gruppo di ricerca un riferimento per studi avanzati nel settore morfologico.
Durante la sua attività scientifica il professor Dolfi è stato titolare di diversi finanziamenti di Ateneo e ministeriali che gli hanno consentito di realizzare i laboratori di microscopia elettronica e di colture cellulari; più recentemente, grazie al finanziamento del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, ha curato l’acquisto di una grande attrezzatura come il microscopio confocale laser e conseguentemente ha diretto la realizzazione di un laboratorio dedicato a tale apparecchiatura. Questo laboratorio è attualmente a disposizione dei ricercatori dell’Ateneo e di istituzioni convenzionate come CNR, Scuola Superiore Sant’Anna e Scuola Normale Superiore, che lo utilizzano con risultati già oggetto di pubblicazioni di alto livello.
Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Amelio Dolfi.
Dario Andrea Bini
Nato a Massa nel 1950, il professor Dario Andrea Bini si è laureato in Matematica presso l’Università di Pisa nel 1973. Negli anni dal 1975 al 1986 è stato prima assistente incaricato, poi assistente ordinario e successivamente professore associato di Analisi numerica presso il Dipartimento di Matematica dell’Università di Pisa. Dal 1986 al 1990 ha ricoperto il ruolo di professore ordinario di Analisi numerica presso il Dipartimento di Matematica dell’Università di Roma Tor Vergata. Infine nel 1990 ha preso servizio come professore ordinario presso il Dipartimento di Matematica dell’Università di Pisa.
Il professor Bini ha svolto e svolge una notevole attività amministrativa e organizzativa nell’ambito del Dipartimento di Matematica. È stato presidente del corso di laurea in Matematica negli anni ’90, Direttore del Centro di Calcolo dal 2008 al 2013, rappresentante presso il Polo 2 del SID dal 2012 al 2014 e Vicedirettore dal 2010 al 2015. Da molti anni è inoltre il coordinatore della Commissione permanente di settore n. 3.
Dal punto di vista della ricerca in matematica, il professor Bini può essere definito un pioniere dell’Analisi numerica pisana con numerosi allievi che hanno seguito e sviluppato le sue linee di ricerca. Il gruppo numerico, emergente negli anni ’90, si è velocemente e prepotentemente imposto a livello internazionale, diventando punto di riferimento per l’algebra lineare numerica. A testimonianza di questo, dal 2008 al 2012 Bini ha fatto parte del Board of Directors della International Linear Algebra Society (ILAS), associazione internazionale che si occupa di aspetti teorici, computazionali e applicativi dell’algebra lineare. L’attività scientifica del professor Bini riguarda lo sviluppo e l’analisi di algoritmi numerici per l’algebra lineare e per i polinomi. I lavori iniziali, in collaborazione con Milvio Capovani, Grazia Lotti e Francesco Romani, hanno riguardato lo studio della complessità del prodotto di matrici. Sono stati introdotti i concetti di “border rank” e di “complessità approssimata” che hanno permesso di migliorare gli algoritmi di Strassen e di Pan. Successivamente grande interesse è stato rivolto allo studio di problemi computazionali relativi a polinomi e matrici strutturate, in particolare matrici di tipo Toeplitz. Gli aspetti computazionali relativi ai polinomi hanno portato alla progettazione del pacchetto software MPSolve, che è uno degli strumenti più efficienti e affidabili esistenti per calcolare con alta precisione zeri di polinomi di grado elevato.
L’interesse scientifico si è poi rivolto a problemi computazionali incontrati nella risoluzione di certi modelli di code dove si incontrano matrici infinite dotate di struttura. Un adattamento dell’algoritmo di riduzione ciclica, introdotto negli anni 70 da Golub per risolvere sistemi tridiagonali a blocchi, è stato introdotto ed esteso per trattare matrici infinite di Toeplitz in forma di Hessenberg a blocchi. Più recentemente, l’attività del professor Bini si è concentrata sul calcolo di funzioni di matrici, sulla risoluzione numerica di equazioni matriciali non lineari e sul calcolo della media geometrica di matrici. In particolare sono stati individuati nuovi ed efficienti metodi doubling per la risoluzione numerica dell’equazione algebrica di Riccati. Il professor Bini ha diretto diversi progetti nazionali in ambito MIUR, CNR, INdAM. Dal 1996 al 1999, è stato responsabile della componente numerica del progetto europeo FRISCO A “Framework for the Integration of Symbolic and Numerical Computations”, è autore di oltre 100 articoli su riviste internazionali, tre libri di ricerca e vari libri di introduzione all’analisi numerica. I suoi articoli hanno ricevuto quasi 1500 citazioni.
Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Dario Andrea Bini.
INVITO E COMUNICATO STAMPA Torna in Sapienza la cerimonia di conferimento dell’Ordine del Cherubino
Venerdì 12 aprile, alle 10,30, nell'Aula Magna Nuova del Palazzo “La Sapienza” (Via Curtatone e Montanara, 15, Pisa), si terrà la cerimonia di conferimento dell’Ordine del Cherubino per gli anni 2018 e 2019. La cerimonia torna in Sapienza dopo sette anni a restauro ultimato, l’ultima volta che il palazzo aveva ospitato l’evento era infatti il 2012.
La mattinata sarà aperta dall'intervento del rettore Paolo Mancarella, che procederà poi alla consegna dell'Ordine del Cherubino, una onorificenza concessa dall'Università di Pisa ai docenti per i loro particolari meriti scientifici e culturali e per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell’Ateneo.
Le professoresse e i professori ordinari insigniti quest’anno sono venti, dieci per il 2018 e dieci per il 2019. Ricevono l’Ordine del Cherubino per il 2018 Dario Andrea Bini del Dipartimento di Matematica, Amelio Dolfi del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Claudia Martini del Dipartimento di Farmacia, Michele Marroni del Dipartimento di Scienze della Terra, Antonio Bicchi del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, Paolo Nello del Dipartimento di Scienze Politiche, Pier Mario Pacini del Dipartimento di Economia e Management, Marco Collareta del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, Mauro Ferrari del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia e Franco Verni del Dipartimento di Biologia.
Gli insigniti per il 2019 sono Roger Fuoco del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale, Massimo Guiggiani del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale, Mario Petrini del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Francesco Fidecaro del Dipartimento di Fisica, Marco Nardi del Dipartimento di Patologia Chirurgica,
Medica, Molecolare e dell’Area Critica, Massimo Ceraolo del Dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni, Marcella Bertuccelli Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, Rossano Massai Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali, Alberto Gargani Dipartimento di Giurisprudenza e Paolo Ferragina Dipartimento di Informatica.
Condividi lo schermo
Sabato 13 aprile, alle ore 16,30, presso l'aula am2 del Polo Fibonacci, avrà luogo "Condividi lo schermo", uno spettacolo teatrale di Alberto Angelini. Il tema è: cosa raccontano di noi i nostri dispositivi? Interroghiamoli e proviamo a raccontar(ce)lo.
L'iniziativa è stata svolta con i contributi per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa.
Numero dell'iniziativa: 2141
Desktop narrative
Domenica 14 aprile, alle ore 20,30, presso l'aula am2 del Polo Fibonacci, avrà luogo "Desktop narrative", uno spettacolo teatrale con Alberto Angelini e Brenda Fredi.
L'iniziativa è stata svolta con i contributi per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa.
Numero dell'iniziativa: 2137
Elezioni suppletive per rappresentanti studenti in alcuni organi - 14 -15/5
Selezione cat. C, Dir. Servizi per la Didattica e l'internazionalizzazione, riservato (legge n. 68-99). Scad. 10/5
Al ponte “Rainbow” progettato dal team del professor Froli un prestigioso riconoscimento internazionale
Il ponte in vetro progettato dai ricercatori dell’Università di Pisa è stato premiato in Portogallo con il primo “Merit Award” (seconda posizione assoluta) alla prima edizione del WIBE Prize (World Innovation in Bridge Engineering), il premio internazionale per l’Innovazione mondiale nell’Ingegneria dei ponti promosso dalla FEUP, la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Porto, insieme a BERD, una società di ingegneria portoghese leader nella costruzione di ponti e definito “il Premio Nobel per la Ingegneria dei ponti”.
Autori del progetto dal titolo “The TVTδ “Rainbow” bridge: a new technique for long-spanned highly transparent footbridges” sono Maurizio Froli, Francesco Laccone e Agnese Natali della Scuola di Ingegneria dell’Ateneo pisano. La cerimonia di premiazione si è svolta al Palazzo dei Duchi di Braganza nella città di Guimarães alla presenza del presidente della Repubblica portoghese Marcelo Rebelo de Sousa.
Francesco Laccone e Agnese Natali con il Presidente della Repubblica portoghese Marcelo Rebelo de Sousa.
Nella motivazione del premio si legge: “The TVTδ “Rainbow” bridge’ is centered on how to build an almost transparent footbridge with a relevant free span. A structural glass solution is proposed which simultaneously meets the requirements of adequate safety levels and cost effectiveness. The project is inspired by the idea of an evanescent connection for a weightless experience of crossing and a visual effect of transparency and sunlight reflections”. Alla cerimonia in Portogallo erano presenti Francesco Laccone e Agnese Natali.
Il “WIBE Prize” è stato vinto da un team di ricercatori dell’Università del Queensland in Australia con il progetto “Novel bridge system for durable, low-cost and rapid construction” finanziato dalla società internazionale di ingegneria ARUP.
A questo link è disponibile un video racconto della cerimonia.
A questo link è disponibile una fotogallery della cerimonia.