Pieghevole "Le antiche rovine del welfare"
L'associazione Pisa città di frontiera ha pubblicato il pieghevole "Le antiche rovine del welfare", in collaborazione con il collettivo di artisti Borda!Fest.
La pubblicazione è stata realizzata con il contributo dell'ateneo per le attività autogestite studentesche (rif.2121).
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Improvvisazione teatrale a cura di Arsenale delle Apparizioni
Il 16 ottobre alle 21, al Teatro Nuovo in piazza della Stazione, l'Associazione IMATS presenta uno spettacolo di improvvisazione teatrale a cura di Arsenale delle Apparizioni.
Ingresso gratuito.
L'evento è organizzato con con il contributo finanziario dell'Ateneo per le attività autogestite studentesche (rif. 1938).
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Improvvisazione teatrale a cura di Arsenale delle Apparizioni
Il 16 ottobre alle 21, al Teatro Nuovo in piazza della Stazione, l'Associazione IMATS presenta uno spettacolo di improvvisazione teatrale a cura di Arsenale delle Apparizioni.
Ingresso gratuito.
L'evento è organizzato con con il contributo finanziario dell'Ateneo per le attività autogestite studentesche (rif. 1938).
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Incarico presso il Dipartimento di Economia e Management l’attività di supporto ad una ricerca riguardante “la ricerca giurisprudenziale sui contenziosi legati all’ILVA di Taranto”
Nasce il Centro di ricerca dell'Università in Diritto e tecnologie di frontiera
È stato presentato nell'ambito dell'Internet Festival il nuovo Centro di ricerca interdipartimentale dell'Università di Pisa in "Diritto e tecnologie di frontiera" (DETECT), che vuole essere un ponte tra il sapere proprio dei giuristi e le tecnologie emergenti. Diretto dalla professoressa Dianora Poletti (nella foto a lato), ordinaria di Diritto privato e di Diritto dell’Informatica, ha come dipartimenti promotori quelli di Giurisprudenza, Informatica e Ingegneria dell’Informazione e come dipartimenti afferenti quelli di Farmacia, Ingegneria civile e industriale e Scienze agrarie. Ad oggi sono già un centinaio i docenti del Centro.
Il DETECT è un centro di ricerca, formazione e servizio per sua natura interdisciplinare, che si occuperà in particolare di integrare la ricerca giuridica nella ricerca applicata, nel trasferimento tecnologico e nelle politiche di sostegno all’innovazione, di promuovere sinergie nello studio delle implicazioni giuridiche delle tecnologie di frontiera e di valorizzare buone pratiche e soluzioni normative di avanguardia orientate al contesto nazionale, europeo e internazionale.
Il Centro è articolato in tre laboratori. Il laboratorio di Robotica e Intelligenza Artificiale affronterà queste scottanti tematiche, con particolare attenzione ai problemi dell’autonomia e della tutela dei diritti, della responsabilità, della proprietà intellettuale, dell’industria 4.0 e delle trasformazioni del lavoro. Il laboratorio di Tecnologie delle Comunicazioni approfondirà tematiche riconducibili al trattamento dei dati, personali e non, ma anche all’uso distorto dell’informazione scientifica, con conseguenti rischi per la sicurezza, le discriminazioni, gli stessi processi democratici. Nel laboratorio di Biotecnologie e Nuovi Materiali verranno considerate problematiche giuridiche come quelle poste, per esempio, dall’uso delle biobanche, delle stampanti 3D, dall'e-health, dalla big data medicine.
Il Centro si propone di offrire nuove opportunità di sinergica collaborazione tra docenti di diversa formazione, sempre più necessarie, operando in un confronto diretto con le richieste nascenti dalla società civile.
Nella stessa occasione è stato anche presentato il nuovo corso di laurea magistrale in Diritto dell'innovazione per l'impresa e le istituzioni, di cui è presidente la professoressa Michela Passalacqua (nella foto a lato), ordinaria di Diritto dell'Economia.
Attivato al dipartimento di Giurisprudenza, il corso è nato per soddisfare le esigenze legate alla crescente digitalizzazione e alla profonda trasformazione del mondo del lavoro e si propone di formare un giurista dai tratti diversi rispetto al modello tradizionale, ad elevata specializzazione, munito di una solida padronanza delle fondamentali categorie privatistiche e pubblicistiche, non solo in ambito nazionale, e pronto ad affrontare le nuove sfide che la profonda trasformazione telematica del mondo del lavoro contemporaneo pone al giurista.
Foto a cura di Alessandro Pasquinucci, Ufficio Stampa dell'Internet Festival.
Live painting & swing-jazz all'Ex-Wide
Mercoledì 16 ottobre alle 21:30 va in scena all’ExWide (via Franceschi 13) ‘Live painting & swing-jazz”, pittura dal vivo a ritmo di musica.
Le dolci note del jazz, il ritmo giocoso dei brani swing e il fascino ammaliante del teatro-canzone si intersecheranno con lo stile unico e il tratto delicato di Gian Luca Palazzolo, in arte Libicocco.
Suonerà la band Escodamè , per un sound swing-jazz con la voce vellutata di Iacopo Crudeli. Sarà la loro musica ad accompagnare la performance di live painting di Libicocco, di nuovo in Toscana dopo aver esposto all’International Art Colony di Sarajevo.
L’iniziativa è organizzata dall’associazione studentesca Filiforme con il contributo alle attività studentesche autogestite dell’Università di Pisa (rif. n. 2065).
Ingresso gratuito
Per info 3441807120 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Live painting & swing-jazz
Mercoledì 16 ottobre alle 21:30 va in scena all’ExWide (via Franceschi 13) ‘Live painting & swing-jazz”, pittura dal vivo a ritmo di musica.
Le dolci note del jazz, il ritmo giocoso dei brani swing e il fascino ammaliante del teatro-canzone si intersecheranno con lo stile unico e il tratto delicato di Gian Luca Palazzolo, in arte Libicocco.
Suonerà la band Escodamè , per un sound swing-jazz con la voce vellutata di Iacopo Crudeli. Sarà la loro musica ad accompagnare la performance di live painting di Libicocco, di nuovo in Toscana dopo aver esposto all’International Art Colony di Sarajevo.
L’iniziativa è organizzata dall’associazione studentesca Filiforme con il contributo alle attività studentesche autogestite dell’Università di Pisa (rif. n. 2065).
Ingresso gratuito
Per info 3441807120 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Stand up Comedy Night by Lenigrad
Martedì 15 ottobre alle 21, al Teatro Nuovo in piazza della Stazione, l'Associazione News presenta lo spettacolo di improvvisazione teatrale Stand up Comedy Night by Lenigrad, a cura del "Leningrad Cafe".
Ingresso gratuito.
L'evento è organizzato con il contributo di ateneo per le attività studentesche autogestite (rif. 1959).
Info: Associazione News Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Stand up Comedy Night by Lenigrad
Martedì 15 ottobre alle 21, al Teatro Nuovo in piazza della Stazione, l'Associazione News presenta lo spettacolo di improvvisazione teatrale Stand up Comedy Night by Lenigrad, a cura del "Leningrad Cafe".
Ingresso gratuito.
L'evento è organizzato con il contributo di ateneo per le attività studentesche autogestite (rif. 1959).
Info: Associazione News Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
I cetacei più antichi percepivano ancora gli odori
Sembrerà strano ma può capitare che il paziente che entra in ospedale per una TAC non sia un malato ma un animale vissuto più di 40 milioni di anni fa. In questo caso il “paziente” è il cranio fossile di un archeoceto conservato al Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa e la TAC ha permesso di ottenere un’immagine tridimensionale delle sue delicate strutture interne. Importantissima è stata l’osservazione delle sottili lamine ossee legate al senso dell’olfatto che testimoniano come questi antichi cetacei avessero un fiuto intermedio tra quello ben sviluppato dei mammiferi terrestri e quello totalmente assente dei delfini o estremamente ridotto delle balene. Si tratta di una nuova importante “prova paleontologica” a conferma del fatto che i cetacei derivano da animali terrestri e in particolare dagli artiodattili, quel gruppo di mammiferi oggi rappresentato da cammelli, cervi, maiali e ippopotami.
Lo studio, da poco pubblicato su Journal of Anatomy, ha coinvolto il professor Giovanni Bianucci e il suo dottorando Emanuele Peri, paleontologi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, Giacomo Aringhieri, ricercatore del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa e il professor Philip Gingerich, paleontologo del Museum of Paleontology, University of Michigan. Il reperto studiato è parte di uno scheletro descritto nel 2012 da Giovanni Bianucci e Philip Gingerich con il nome di Aegyptocetus tarfa. Si tratta di un fossile straordinario scoperto casualmente nel 2002 quando un marmista di Pietrasanta, in provincia di Lucca, aveva tagliato in lastre un blocco di calcare proveniente dall’Egitto.
“In questi ultimi anni - spiega Giovanni Bianucci - sono stati scoperti molti fossili di archeoceti eccezionalmente ben conservati che hanno permesso di ricostruire in dettaglio la progressiva trasformazione subita dal corpo di questi mammiferi per adattarsi alla vita acquatica: gli arti anteriori si sono trasformati in pinne pettorali e quelli posteriori sono scomparsi, sostituiti dalla pinna caudale. Grazie a queste scoperte, gli archeoceti rappresentano oggi una delle prove più solide a sostegno dell’evoluzione.
La maggior parte di queste scoperte era già stata fatta quando ci siamo messi a studiare lo scheletro di Aegyptocetus tarfa: sembrava che non ci fosse niente di nuovo da dire a questo proposito, tanto più che gli arti di questo archeoceto non si sono conservati. Tuttavia, impressionati dall’eccezionale mineralizzazione e conservazione delle ossa di Aegyptocetus tarfa, abbiamo provato a ricostruire tramite la tomografia assiale computerizzata (TAC) l’anatomia interna del cranio e in particolare i turbinati, cioè quelle delicate lamine ossee che si trovano nelle cavità nasali dei mammiferi. Pertanto nel 2015 ho proposto a Emanuele, allora studente di Scienze e Tecnologie Geologiche, di sviluppare questa ricerca nell’ambito della sua tesi di laurea”.
“Siamo stati fortunati – afferma Emanuele Peri – perché grazie alla perfetta conservazione delle lamine ossee e all’elevato contrasto di densità tra l’osso e la roccia inglobante, è stato possibile ottenere migliaia di sezioni del cranio poi assemblate insieme da un software che ci ha permesso di ricostruire tridimensionalmente la forma dei turbinati. Ma la sorpresa maggiore è stata quando ci siamo accorti che in Aegyptocetus tarfa c’era grande differenza nello sviluppo dei turbinati responsabili dell’olfatto (ectoturbinati) e quelli deputati a inumidire e riscaldare l’aria per la respirazione (mascelloturbinati). I primi erano circa un quarto di quelli dei mammiferi terrestri attuali, suggerendo che questi archeoceti avessero ancora un olfatto piuttosto sviluppato, mentre i secondi erano estremamente ridotti ad indicare che avevano già perso la loro funzione”.
“Questa scoperta è molto importante – continua Bianucci – sia perché è la prima volta che i turbinati di un archeoceto vengono ricostruiti con questo dettaglio ma soprattutto per le preziose informazioni sull’evoluzione di questi mammiferi marini che l’esame di queste delicate strutture, in genere non conservate nei fossili, ci ha permesso di ottenere. Inoltre, il confronto tra i turbinati di Aegyptocetus tarfa e quelli di vari artiodattili ci ha dato un’ulteriore conferma che i cetacei derivano da questo grande gruppo di mammiferi attuali”.
“Tengo particolarmente a sottolineare – conclude il professor Davide Caramella, direttore della Scuola di specializzazione in radiodiagnostica dell’Università di Pisa – come questa collaborazione interdisciplinare sia di grande valore specialmente per i nostri giovani ricercatori. Infatti la sperimentazione di applicazioni innovative in un contesto per noi "atipico" come quello paleontologico può portare non solo a importanti scoperte scientifiche, come quella appena pubblicata, ma rappresenta anche un’occasione per volgere lo sguardo oltre i confini classici della nostra disciplina ampliando le prospettive della ricerca nel campo dell'imaging”.