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CangrandeL'equipe di paleopatologia del professor Gino Fornaciari dell'Università di Pisa ha risolto un altro giallo del passato: a 700 anni di distanza, l'autopsia sul corpo mummificato di Cangrande della Scala, condottiero ghibellino e mecenate di Dante Alighieri deceduto improvvisamente a Treviso nel 1329, ha dimostrato che il signore di Verona morì per avvelenamento. «Le analisi hanno rivelato che Cangrande fu intossicato dalla somministrazione orale di un infuso o di un decotto a base di camomilla e gelso in cui era contenuta la digitale (Digitalis sp. forse purpurea) – spiega il professor Fornaciari -

Digitalis Purpurea webQuesta era conosciuta nel Medioevo solo come pianta velenosa, in quanto le sue proprietà terapeutiche furono scoperte solo nel XVIII secolo, e risulta difficile stabilire se l'avvelenamento di Cangrande fu causato dall'ingestione accidentale di foglie di digitale, scambiate erroneamente per qualche altra pianta edibile, o se l'avvelenamento fu intenzionale. Certo le cronache dell'epoca riferiscono alcuni dettagli che supportano quest'ultima ipotesi, come ad esempio che il suo medico fu accusato di avvelenamento e fu giustiziato».

Il 18 luglio 1328 Cangrande della Scala (1291-1329) entrò trionfante a Treviso e la conquista della città rappresentò il coronamento del suo progetto di sottomettere tutto il Veneto. Ma la gloria ebbe breve durata perché, dopo pochi giorni, Cangrande fu colpito da una grave malattia, caratterizzata da vomito e diarrea con febbre, insorta "per avere bevuto acqua da una fonte velenosa". Il 22 luglio 1329, dopo avere fatto testamento, il signore di Verona moriva. Subito si diffusero voci di un possibile avvelenamento. Cangrande stava estendendo il suo potere e gli stati confinanti potrebbero averne voluto la morte. Anche il nipote Mastino, che divenne poi signore di Verona, potrebbe essere stato il mandante dell'omicidio.

Cangrande sarcofagoNel febbraio 2004 la tomba di Cangrande fu aperta, allo scopo di effettuare lo studio paleopatologico del corpo, che apparve in ottimo stato di conservazione, e per indagare le cause della morte del condottiero. Il corpo mummificato è stato sottoposto a radiografia digitale e a TAC, a esame autoptico e ad analisi palinologiche e tossicologiche, in un approccio multidisciplinare. La tomografia computerizzata (TC) effettuata all'Ospedale di Verona ha dimostrato che nel lume esofageo era presente un composto denso, riferibile a materiale alimentare rigurgitato immediatamente prima del decesso

«All'autopsia, l'addome è apparso molto espanso, verosimilmente per fenomeni putrefattivi post-mortali e il fegato, correttamente posizionato alla base della cavità toracica destra, appariva di forma tipica – continua Fornaciari - Lo studio palinologico, condotto da Marco Marchesini e da Silvia Marvelli del Laboratorio di Palinologia di San Giovanni in Persiceto, ha rivelato che nel contenuto intestinale era presente una grande quantità di polline di camomilla, gelso nero e - completamente inaspettata - di digitale (Digitalis sp.). La presenza della digitale è stata poi confermata dall'esame tossicologico, effettuato dall'équipe diretta dal professor Franco Tagliaro dell'Università di Verona, che ne ha trovato i principi attivi, la digossina e la digitossina, sia nei campioni di feci e che in quelli di fegato, in concentrazioni tossiche. Il caso di Cangrande rappresenta finora l'unica evidenza diretta di avvelenamento attraverso l'uso di sostanze organiche».

fornaciari cangrande 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 
Ne hanno parlato: 
Tutto Scienze - La Stampa
QN
La Voce di Rovigo
Tirreno
LaStampa.it
TirrenoPisa.it
NazionePisa.it 
Messaggero.it
LaTribunaTreviso.it
PaginaQ 
gonews.it
PisaInformaFlash.it

Discovery News 
Live Science 
Archaeology 
New Historian 
NBC News 
Huffington Post

 

pup coverA partire da gennaio tutti i volumi del catalogo della Pisa University Press in formato digitale (inclusi i manuali adottati) costeranno il 30% in meno rispetto alla versione cartacea. Sarà possibile usufruire di questa interessante opportunità acquistando gli E-book sugli store Kindle, iBookstore, Kobo, Ultimabooks.it, ibs.it, lafeltrinelli.it, mediaworld.it, libreriauniversitaria.it e molti altri.

Con tale operazione la casa editrice dell'Università di Pisa intende dare un segnale tangibile in favore del diritto allo studio e contestualmente rafforzare il suo costante impegno nel sostenere la centralità del libro nelle sue diverse forme, da quella cartacea più tradizionale al formato elettronico.

La decisione della Pisa University Press è stata presa anche a seguito dell'approvazione della legge di Stabilità che, dal primo gennaio 2015, ha applicato agli E-book l'IVA agevolata al 4 per cento invece che al 22.

Ne hanno parlato:
Il Tirreno Pisa
Tirreno.it
GoNews.it
PisaInformaFlash.it

A partire da gennaio tutti i volumi del catalogo della Pisa University Press in formato digitale (inclusi i manuali adottati) costeranno il 30% in meno rispetto alla versione cartacea. Sarà possibile usufruire di questa interessante opportunità acquistando gli E-book sugli store Kindle, iBookstore, Kobo, Ultimabooks.it, ibs.it, lafeltrinelli.it, mediaworld.it, libreriauniversitaria.it e molti altri.

Con tale operazione la casa editrice dell'Università di Pisa intende dare una segnale tangibile in favore del diritto allo studio e contestualmente rafforzare il suo costante impegno nel sostenere la centralità del libro nelle sue diverse forme, da quella cartacea più tradizionale al formato elettronico.

La decisione della Pisa University Press è stata presa anche a seguito dell'approvazione della legge di Stabilità che, dal primo gennaio 2015, ha applicato agli E-book l'IVA agevolata al 4 per cento invece che al 22.

Il verde urbano, il cibo, la produzione di olio e vino, sistemi informatizzati per il settore alimentare sono le ricerche dell'Università di Pisa che, giovedì 22 gennaio, saranno protagoniste della terza tappa del Road Show organizzato a Pisa dall'Associazione Italia Camp per il Padiglione Italia EXPO 2015, progetto volto a realizzare un vivaio itinerante di idee, progetti e start up che darà vita a una esposizione permanente e story telling durante i sei mesi di EXPO 2015. A partire dalle ore 15, alla Stazione Leopolda in Piazza Guerrazzi, sette progetti di ricerca dell'Ateneo si presenteranno nell'ambito del workshop "La scienza e la tecnologia al servizio dell'alimentazione sostenibile". Tutti i progetti sottomessi nel portale di Italia Camp costituiranno il "Vivaio delle idee" per EXPO 2015 e potranno essere valutati per la manifestazione, che ha come tema centrale "Nutrire il pianeta, Energia per la vita".

«L'Expo 2015 è un evento importante per il sistema paese – dichiara il professor Paolo Ferragina, prorettore per la Ricerca applicata e l'innovazione dell'Università di Pisa – e il nostro Ateneo si è attivato già da alcuni mesi per promuovere al meglio le ricerche che si occupano dei temi centrali della manifestazione. La presenza di sette nostri progetti dimostra la qualità del lavoro svolto dai docenti dei dipartimenti di Scienze agrarie, alimentari e agroambientali e di Veterinaria, e del Centro sulla Nutraceutica. Tutto questo rientra in una serie di attività e iniziative che l'Ateneo promuove quotidianamente per valorizzare i risultati delle ricerche condotte nelle nostre strutture, con l'obiettivo di un sempre più efficace trasferimento tecnologico».

I progetti di ricerca dell'Università di Pisa selezionati per la tappa pisana del Road Show sono "Progettare la città verde nell'era del cambiamento globale: funzioni degli alberi urbani e loro adattabilità nelle future condizioni climatiche (Treecity)", del professor Giacomo Lorenzini; "Pomodori superbio: uno studio multidisciplinare dell'Università di Pisa rivela le proprietà salutistiche del pomodoro biotizzato", della professoressa Manuela Giovannetti; "Formaggio e salute: la ricerca svela le proprietà funzionali del pecorino", del professor Marcello Mele; "La produzione di vini di elevata qualità senza aggiunta di solfiti", del professor Gianpaolo Andrich; "L'utilizzo della neve carbonica nella produzione di olio extravergine di oliva di elevata qualità", della professoressa Angela Zinnai; "Database viticolo italiano e Universal Vitis database", del professor Claudio D'Onofrio; "Proposta di creazione sistema informatizzato per la gestione del pericolo nelle imprese alimentari attraverso procedure basate sull'HACCP", della professoressa Alessandra Guidi.

Giovedì, 22 Gennaio 2015 08:17

Nota del Sistema Bibliotecario d'Ateneo

In relazione all'intervento del professor Adriano Prosperi pubblicato su "Il Tirreno" del 20 gennaio, il Sistema Bibliotecario d'Ateneo precisa di aver accolto con stupore le affermazioni del noto docente, che destano forti perplessità sia in termini di correttezza che attendibilità.
Lo scarto di opere in copia unica, menzionato nell'articolo, non ha alcun fondamento reale e non merita ulteriori commenti. Gravemente lesivi della professionalità di chi ci lavora sono anche i riferimenti a libri e opuscoli che vengono "silenziosamente enucleati e dismessi" dall'Archivio generale di Ateneo, attraverso "decimazioni casuali che avvengono nel silenzio generale su ragioni e criteri scelti".
La revisione delle raccolte di una biblioteca fa invece parte di una ben precisa attività di analisi e manutenzione delle collezioni su cui esistono fiumi di letteratura professionale - che chiunque si appresti ad affermare pubblicamente quanto detto dal professor Prosperi dovrebbe aver cura di conoscere - e che tutte le biblioteche del mondo svolgono quotidianamente senza essere esposte al pubblico giudizio. Le biblioteche dell'Università di Pisa effettuano questa attività con estrema professionalità e cautela: non a caso, l'Ateneo ha costruito un Archivio generale (che il professor Prosperi cita spregiativamente come il "luogo chiamato Archivio") al fine di limitare lo scarto ai soli casi di copie multiple. Invece di eliminare i libri in copie multiple, l'Ateneo ha preferito creare un piccolo palco per rendere questi testi liberamente accessibili agli studenti. Cosa c'è di criticabile in tutto questo?
Da chi fa della difesa e valorizzazione del patrimonio culturale e bibliotecario un suo cavallo di battaglia, ci saremmo aspettati maggior rispetto per un'istituzione che oggi - come sempre - è fortemente impegnata su questi stessi fronti.

kiunsys logoKiunsys, azienda spin-off dell'Università di Pisa, è la startup italiana finalista dei Postscapes #IoT Awards per la categoria Smart City, uno dei più importanti riconoscimenti internazionali in ambito dell'Internet of Things. Grazie alle proprie soluzioni per la gestione della mobilità e della sosta nella Smart City, Kiunsys è stata selezionata come una delle 12 aziende più innovative a livello mondiale, l'unica con prodotti e team italiani. C'è tempo fino al 22 gennaio per votare l'azienda vincitrice, collegandosi a questo link https://polldaddy.com/poll/8563182. È possibile votare una volta al giorno, la votazione è rapidissima e non richiede alcuna registrazione.

Kiunsys è l'azienda italiana leader nella progettazione e sviluppo di soluzioni innovative per la Smart City del futuro: applicando tecnologie cloud, sensori e RFID, Kiunsys aiuta le città a investire in maniera sostenibile in sistemi innovativi per la gestione del traffico, della mobilità e in servizi per i cittadini. Grazie ai prodotti di Kiunsys, utilizzati da oltre 25 città in Italia e in Europa, molti comuni hanno ridotto il traffico urbano e aumentato i ricavi.

La nomination agli #IoT Awards dimostra che l'innovazione italiana è in grado di competere a livello globale e segna un nuovo importante risultato per Kiunsys sulla scia positiva del 2014. Quello appena concluso, infatti, è stato un anno ricco di grandi soddisfazioni: i prodotti per la gestione e il controllo della mobilità e della sosta hanno raggiunto nuovi record di diffusione, è stata avviata una prestigiosa partnership con Deutsche Telekom e, essendosi aggiudicata la gara di Firenze, Kiunsys vanta adesso tra i suoi clienti anche una tra le più importanti città italiane. Il 2014, inoltre, è stato un anno caratterizato anche da importanti riconoscimenti, come il Premio SMAU Smart Communities e il Premio Speciale M31 Italia Startup dell'Anno.

"La natura e i suoi elementi: storia di ricerche e di ricercatori" è il titolo del ciclo di conferenze organizzato dalla dottoressa Elisabetta Palagi dell'Università di Pisa che si svolgeranno al Polo Fibonacci e al Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa nella Certosa di Calci. Aria, fuoco, acqua e terra saranno al centro di cinque incontri a ingresso gratuito rivolti non solo agli scienziati e studiosi, ma anche a tutti coloro che vogliono capire qualcosa di più del mondo in cui viviamo. Il ciclo parte venerdì 23 gennaio alle 16,30 nell'edificio E del Polo Fibonacci dell'Università di Pisa in Largo Bruno Pontecorvo. Il primo elemento a essere trattato sarà l'aria con Dimitri Giunchi che parlerà di "Strade blu: lo studio della migrazione degli uccelli ieri, oggi (e domani)". "La migrazione ha interessato gli uomini fin dai tempi antichi – spiega Giunchi - ma la sua piena comprensione è stata per lungo tempo fortemente limitata dall'impossibilità di seguire gli spostamenti degli animali con sufficiente dettaglio. Solo i recenti sviluppi tecnologici consentono adesso di tracciare la rotta di migrazione anche di uccelli di taglia medio-piccola, aprendo linee di ricerca completamente nuove e rispondendo a domande rimaste a lungo senza risposta".

Dopo l'aria, toccherà al fuoco, il 20 febbraio, stesso posto e stessa ora, con l'intervento di Roberto Santacroce su "Tambora 1815, la più grande eruzione del millennio", della quale quest'anno ricorre il duecentesimo anniversario. Sarà poi la volta dell'acqua, in onore della quale il ciclo si trasferisce al Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa nella Certosa di Calci. È qui che nell'Aula Magna il professor Roberto Barbuti, direttore del Museo, alle 16,30 terrà la sua conferenza: "Non tutto il male vien per nuocere: il ruolo delle mutazioni 'deleterie' nelle popolazioni di rane verdi". Sempre al Museo, il 17 aprile alle 16,30, il paleo-antropologo Alessandro Canci toccherà il quinto elemento, la terra, con una conferenza dal titolo "Tra terra e paradiso: gli uccelli nella storia dell'arte e nella cultura dell'uomo". A concludere il ciclo sarà Guglielmo Pepe della National Geographic Society con un intervento su "Gli elementi naturali: sensazioni e immagini". La conferenza, che si svolge alle 16,30 nell'edificio E del Polo Fibonacci, illustrerà gli spettacoli più incantevoli, affascinanti e stupefacenti che gli elementi della natura possono offrirci.

sante malatestaFornire sostegno agli studenti stranieri, iscritti alle istituzioni universitarie pisane, che provengono da nazioni in difficoltà per guerre, povertà o altri fattori. Con questo fine opera l'Associazione Sante Malatesta, fondata nel 1999 da un gruppo di docenti dell'Ateneo di Pisa, che dall'inizio della sua attività ha seguito diverse centinaia di studenti, in molti casi accompagnandoli per l'intero corso degli studi. Nell'ultimo periodo, l'Associazione ha tenuto un numero crescente di audizioni, fino alle oltre 600 del 2014, e distribuito annualmente circa 50.000 euro di contributi. Il pagamento delle tasse e l'istituzione di premi di laurea e borse di studio a favore dei meritevoli, sono le voci principali di finanziamento, ma l'Associazione si occupa anche dei problemi legati all'acquisto di libri, all'alloggio, al mantenimento giornaliero, all'assistenza sanitaria e, più in generale, a tutte le questioni che possano favorire l'inserimento degli studenti nella vita universitaria e cittadina. Con il contributo di privati, sono stati istituiti premi di laurea e borse di studio in favore di studenti meritevoli; ed è anche possibile "adottare" uno studente, impegnandosi a contribuire per tre anni alle spese di studio e di mantenimento.

Guarda il video di presentazione

mani tese colorateL'Associazione è intitolata al professor Sante Malatesta, insigne docente di Ingegneria e protagonista attivo in opere di solidarietà a sostegno dei poveri e degli emarginati, a Pisa e nell'intera Toscana. Essa ha sede in Piazza San Frediano 5, all'interno dell'omonima Chiesa universitaria, e opera attraverso un Centro di ascolto che riceve gli studenti tutti i mercoledì alle ore 16. Presidente è la professoressa Giuseppina Barsacchi.
Chiunque desideri sostenere l'impegno dell'Associazione può iscriversi compilando la scheda di adesione e versando la quota annuale di 50 euro.
Per maggiori informazioni e per contribuire alle attività dell'Associazione si può consultare il sito http://www.santemalatesta.it.

Martedì, 20 Gennaio 2015 09:13

Technology transfer

Martedì, 20 Gennaio 2015 08:55

PhD+

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