Selezione n. 3 unità di personale con contratto di lavoro a tempo det. della durata di 12 mesi per le esigenze della Direzione Area di Medicina. Scad. 6/09
Michela Schiff Giorgini e le missioni archeologiche in Sudan
Sono stati pubblicati sulle pagine web dell'Archivio fotografico dell'Università di Pisa (https://www.sba.unipi.it/it/risorse/archivio-fotografico/persone-in-archivio/schiff-giorgini-michela) i carteggi e i documenti relativi alle campagne di scavo condotte tra il 1957 e il 1976 da Michela Schiff Giorgini, con il patrocinio dell'Ateneo pisano, a Soleb e Sedeinga in Sudan. Si tratta di circa 150 lettere scritte o ricevute dall'archeologa, corredate da una ventina di foto, da numerosi ritagli di giornale e dalla riproduzione di una decina di saggi pubblicati all’epoca sulle riviste specialistiche. I materiali sono stati rinvenuti negli "Atti generali" dell'Ateneo, digitalizzati e messi in rete da Daniele Ronco, curatore dell'Archivio fotografico e tecnico del Sistema Bibliotecario di Ateneo. Inoltre, nello stesso Archivio sono consultabili una breve biografia e una bibliografia su Michela Schiff Giorgini e la documentazione legata alla laurea honoris causa in Lettere e filosofia che l'Università le conferì nel 1971.
Michela Schiff Giorgini, nata a Padova nel 1923 e morta ad Alicante in Spagna nel 1978, è stata personalità originale e multiforme, passata dall'iniziale carriera di attrice al matrimonio con il banchiere Giorgio Schiff Giorgini, figlio di un professore di Chimica dell’Università di Pisa, fino alla grande passione per l'archeologia. Nel 1957 ha promosso, sovvenzionato e diretto la prima missione archeologica nella Nubia sudanese, a Soleb, con il patrocinio dell’Università di Pisa e il sostegno di studiosi di grande prestigio, quali Jozef Janssen, Jean Leclant e Clement Robichon. Gli scavi sono durati due decenni e hanno portato a importanti scoperte per le scienze egittologiche, oltre a una serie di brillanti e dotte pubblicazioni in riviste specializzate. Michela Schiff Giorgini ha inoltre donato all'Ateneo la ricca collezione di reperti che il governo sudanese concesse alla spedizione e che sono oggi conservati nelle collezioni egittologiche in una raccolta intitolata alla stessa archeologa.
Attraverso i documenti in rete si può ora ripercorrere l'avventura degli scavi in Sudan condotti da Michela Schiff Giorgini, a partire dalla lettera scritta nell'agosto del 1957 al rettore dell'Ateneo, Enrico Avanzi, per comunicare l'avvio della missione nell'ottobre successivo e per richiedere l'alto patrocinio dell'Università di Pisa, "il cui nome si impone nel mondo intero e a cui personalmente sono attaccata da un profondo legame sentimentale". La copiosa corrispondenza e i rapporti periodici sui lavori di scavo descrivono in dettaglio l'attività svolta negli anni, fino ad arrivare alla lettera del novembre 1976 al rettore Ranieri Favilli in cui si annuncia "con profonda tristezza" la fine della missione per il marzo dell'anno dopo e l'intenzione dell'autrice di abbandonare gli scavi per dedicarsi interamente alla scrittura dei volumi su Soleb.
Avviso di fabbisogno interno per la seguente attività di insegnamento nell’ambito del III° Modulo del Master Universitario in Gestione dei Sistemi Logistici
Avviso di fabbisogno interno per la seguente attività di insegnamento nell’ambito del III° Modulo del Master Universitario in Gestione dei Sistemi Logistici
Chimica e Chimica per l'Industria e l'Ambiente a.a. 2024/2025
Il bando di ammissione ad anni successivi al primo per la riassegnazione di eventuali posti vacanti a.a. 2025/2026 per i corsi di laurea triennale in Chimica e Chimica per l'Industria e l'Ambiente, sarà pubblicato a partire da fine giugno 2025.
Sotto sono consultabili il bando e i dettagli relativi alla selezione dell'a.a. 2024/2025.
Corso |
Anno di corso |
Numero posti |
Requisiti |
Chimica |
II |
35 |
almeno 9 CFU nei SSD MAT almeno 6 CFU nei SSD FIS almeno 9 CFU in CHIM/01, CHIM/02, CHIM/03, CHIM/04, CHIM/05, CHIM/06, CHIM/07 |
Chimica per l'Industria e l'Ambiente |
II |
16 |
almeno 9 CFU nei SSD MAT almeno 6 CFU nei SSD FIS almeno 9 CFU in CHIM/01, CHIM/02, CHIM/03, CHIM/04, CHIM/05, CHIM/06, CHIM/07 |
Chimica |
III |
55 |
almeno 12 CFU nei SSD MAT almeno 9 CFU nei SSD FIS almeno 15 in CHIM/01, CHIM/02, CHIM/03, CHIM/04, CHIM/05, CHIM/06, CHIM/07 |
Chimica per l'Industria e l'Ambiente |
III |
42 |
almeno 12 CFU nei SSD MAT almeno 9 CFU nei SSD FIS almeno 15 in CHIM/01, CHIM/02, CHIM/03, CHIM/04, CHIM/05, CHIM/06, CHIM/07 |
Quando e dove presentare la richiesta
A fini della presentazione della domanda di partecipazione al concorso, il candidato deve:
1. effettuare la registrazione entro le ore 12.00 del 13 dicembre 2024 al portale di ateneo Alice: www.studenti.unipi.it
Effettuare il log-in sul portale e scegliere dal menu a destra la voce “Segreterie” – “Iscrizione concorsi” e il relativo concorso di ammissione "ANNI SUCCESSIVI AL PRIMO (solo per studenti già iscritti o laureati) - Chimica e Chimica per l'Industria e l'Ambiente a.a. 2024/2025".
Al termine della procedura, il sistema rilascia una ricevuta di “avvenuta iscrizione al concorso”. Tale ricevuta, contraddistinta da un progressivo univoco, costituisce l’unico documento comprovante la corretta iscrizione al concorso: in caso di contestazione, è ammesso a partecipare solo il candidato in grado di esibirla.
2. caricare sul portale Alice, in fase di iscrizione al concorso, sempre entro la scadenza prevista:
a. Modulo di ammissione scaricabile dalla presente pagina
b. Certificato con il dettaglio delle attività formative sostenute, il relativo voto e il numero di crediti conseguiti (in caso di studenti iscritti); certificato di laurea con il dettaglio delle attività formative sostenute, il relativo voto e il numero di crediti conseguiti (in caso di studenti laureati);
c. un documento di riconoscimento in corso di validità;
d.Gli studenti laureati in un'università straniera sono inoltre tenuti a produrre i seguenti documenti:
•Titolo accademico estero in originale o copia autenticata, con relativa legalizzazione o timbro "apostille", traduzione ufficiale in lingua italiana e dichiarazione di valore rilasciata dalla Rappresentanza Diplomatica o Consolare Italiana competente per territorio o in alternativa, Dichiarazione di comparabilità ENIC-NARIC (www.cimea.it - servizi) o in alternativa Diploma Supplement rilasciato dall’ateneo di provenienza;
•Certificato in originale o copia autenticata degli esami superati all'estero per conseguire il titolo accademico straniero con traduzione ufficiale in lingua italiana o in lingua inglese, in alternativa solo per i Paesi UE Diploma Supplement in originale o copia autenticata, in lingua inglese su carta intestata dell'Università estera con firma e timbro della stessa;
•Programmi di studio (su carta intestata dell'Università straniera o avvalorati con timbro dell'Università stessa) degli esami di cui sopra con relativa traduzione ufficiale o giurata in lingua italiana o in alternativa in lingua inglese.
Non saranno prese in considerazione domande presentate con modalità diverse rispetto a quelle sopradescritte. Dopo la scadenza non è più possibile iscriversi al concorso.
Criteri di formazione delle graduatorie
Le domande di coloro che sono in possesso dei requisiti previsti, saranno accolte in ordine di presentazione.
I posti eventualmente rimasti disponibili al termine delle sopraindicate procedure rimarranno scoperti.
Informazioni a cura di:
Direzione Didattica, Studenti e Internazionalizzazione
largo Bruno Pontecorvo n. 3 - Pisa
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tra natura, arte e scienza
Al rientro dalle vacanze estive, i musei dell'Università di Pisa propongono i campi settembrini organizzati nell’ambito del progetto “S-passo al Museo” promosso dalla Regione Toscana. Nelle settimane dal 27 al 31 agosto, dal 3 al 7 settembre e dal 10 al 14 settembre i giovani partecipanti si trasformeranno in aspiranti botanici, artisti o scienziati per scoprire i segreti dei musei.
L’ultima settimana di agosto (dal 27 al 31, con scadenza delle iscrizioni fissata per giovedì 23), i piccoli botanici e le piccole botaniche si ritroveranno all’ombra delle grandi e antiche piante dell’Orto e Museo Botanico per conoscerne la storia e alla fine creare un libro mitologico. Nella prima settimana di settembre (dal 3 al 7), al Museo della Grafica i partecipanti sperimenteranno diverse tecniche artistiche e saranno guidati alla scoperta del museo e delle mostre in corso alle quali ispirarsi per creare la loro opera personale. Sempre a settembre, al Museo degli Strumenti per il Calcolo i partecipanti si immergeranno in due settimane di scienza (dal 3 al 7 e dal 10 al 14) nell’area verde dei Vecchi Macelli.
Programma settimanale
27-31 agosto
Orto e Museo Botanico dell’Università di Pisa
“Che mito le piante!”
Per aspiranti botaniche e botanici dai 6 agli 11 anni
3-7 settembre
Museo della Grafica – Palazzo Lanfranchi
“Tutti in scena, inizia lo spettacolo!”
Per aspiranti artiste e artisti dai 6 agli 11 anni
3-7 e 10-14 settembre
Museo degli Strumenti per il Calcolo
Science Camp
Per aspiranti scienziate e scienziati dai 6 ai 12 anni
Informazioni, modalità di prenotazione e iscrizioni online
La scadenza per l’iscrizione ad ogni modulo settimanale è fissata al giovedì precedente l’inizio del modulo. È possibile iscriversi fino a esaurimento dei posti disponibili; ulteriori richieste saranno inserite in lista di attesa.
Per chi si iscrive entro il lunedì che precede l’inizio del modulo scelto sono previste le seguenti riduzioni del 10% (non cumulabili) nel caso di:
· fratelli/sorelle (solo sulla seconda iscrizione)
· chi si iscrive a più settimane, ai campi di Orto e Museo Botanico e/o Museo della Grafica, dalla seconda settimana in poi
· chi si iscrive a due settimane consecutive ai campi del Museo degli Strumenti per il Calcolo, solo sulla seconda settimana
· figli/e dei dipendenti dell’Università di Pisa, della Scuola Normale Superiore, della Scuola Superiore Sant’Anna
· figli/e dei dipendenti del Comune di Pisa, solo per chi si iscrive ai campi del Museo della Grafica
· figli/e dei soci UniCOOP Firenze
Si segnala che:
· I moduli settimanali dell’Orto e Museo Botanico vengono attivati con un numero minimo di 5 e un numero massimo di 15 partecipanti.
· I moduli settimanali del Museo della Grafica vengono attivati con un numero minimo di 6 e un numero massimo di 18 partecipanti.
· I moduli settimanali del Museo degli Strumenti per il Calcolo vengono attivati con un numero minimo di 6 e un numero massimo di 30 partecipanti.
Per informazioni, costi e iscrizioni online: https://www.sma.unipi.it/campi-estate-2018/
Concerto Benedettini-Bovi-Menci jazz trio
Giovedì 9 agosto dalle 19.00, Argini & Margini (Lungarno Galilei), ospita il concerto jazz di Benedettini-Bovi-Menci jazz trio. Si esibiranno Paolo Benedettini (contrabbasso) Nico Menci (piano) e Marco Bovi (chitarra): tre esponenti italiani significativi del jazz mainstream, riuniti in una combo capitanata dal contrabbassista pisano ma residente a New York da ormai diversi anni.
Il concerto, organizzato dall’associazione studentesca “Isola del Jazz”, è realizzato con i contributi dell'ateneo per le attività studentesche autogestite all'Università di Pisa.
Per maggiori info: https://www.facebook.com/isoladeljazz/
L’Ateneo piange la scomparsa del giovane specializzando Alberto Fanfani
L’Università di Pisa, il rettore Paolo Mancarella e il professor Stefano Taddei, direttore della Scuola di specializzazione in Medicina interna, piangono la scomparsa di Alberto Fanfani, medico specializzando a Pisa, che è tra le vittime del crollo del ponte Morandi di Genova, e partecipano con affetto e solidarietà all’immenso dolore che ha colpito la sua famiglia.
Alberto Fanfani, fiorentino di 33 anni, si era laureato in Medicina e chirurgia all’Università di Firenze e trasferito a Pisa dopo aver ottenuto il posto alla Scuola di specializzazione in Medicina Interna. Aveva appena cominciato a frequentare il quinto e ultimo anno della Scuola di specializzazione.
Alberto Fanfani percorreva il ponte Morandi probabilmente per andare in vacanza con la fidanzata, Marta Danisi, anche lei tra le vittime del crollo, un’infermiera conosciuta proprio a Pisa lavorando nello stesso ambiente. Originaria della Sicilia, Marta Danisi è stata residente a Pisa fino a primavera, quando si è trasferita in Piemonte.
“Siamo tutti sconvolti per la tragica scomparsa di Alberto Fanfani e non sappiamo darcene una ragione – hanno scritto il professor Stefano Taddei e i colleghi che quotidianamente lo frequentavano - Alberto era un collega con il quale condividevamo le nostre giornate fatte di lavoro, di impegno, di studio, ma anche di momenti sereni e gioiosi come è normale in un gruppo di lavoro dove la maggior parte delle persone sono giovani medici in formazione che trasmettono le loro aspettative professionali e soprattutto umane per un futuro che si stanno costruendo ed è dietro la porta. Alberto era uno di loro e si caratterizzava per doti umane non comuni, rappresentate da una correttezza, educazione e affidabilità fuori dal comune. Nonostante le capacità professionali fossero decisamente elevate, l’aspetto umano è quello che senz’altro colpiva di più in questo giovane medico ed è per questo che la sua perdita è una tragedia ancor più grande. Di fronte a questa terribile fatalità, il nostro impegno è che il ricordo di Alberto e la sua presenza rimangano sempre con noi, a dimostrazione che l’affetto e il legame umano profondo possono aiutare a superare anche gli eventi più tragici”.
Pisa e Barcellona protagoniste del primo trapianto di rene in modalità incrociata del Sud Europa
Un primato che vede coinvolte l’Italia e la Spagna e che ha consentito di trapiantare con successo due pazienti, il primo a Pisa e il secondo a Barcellona. Il 19 luglio scorso, i due Paesi hanno realizzato, per la prima volta nel Sud Europa, una catena internazionale di trapianto di rene in modalità incrociata (il cosiddetto programma “cross over”), in cui sono state coinvolte due coppie donatore-ricevente non compatibili, una di Barcellona e una di Pisa.
L’obiettivo della collaborazione tra i due Paesi, entrambi già impegnati con programmi nazionali di cross over, è di allargare ulteriormente il bacino di potenziali donatori a favore di quei pazienti che non possono ricevere l’organo dal loro donatore, a causa della presenza di anticorpi specifici che ne determinano l’incompatibilità. Questo protocollo si inserisce nell’ambito della South Alliance for Transplant (SAT), un accordo internazionale che vede coinvolte la Spagna, la Francia, l’Italia e il Portogallo per individuare programmi comuni di cooperazione con l’obiettivo di incrementare le risposte assistenziali ai pazienti in attesa di ricevere un trapianto.
In concreto, se con il programma nazionale cross over viene data la possibilità ad una coppia donatore-ricevente incompatibile di ricevere e donare un rene incrociando le loro compatibilità immunologiche con quelle di altre coppie donatori-riceventi nella stessa condizione, con il cross over internazionale la ricerca di donatori compatibili si allarga oltre confine, aumentando le possibilità di trapianto. La prima ricerca per individuare la catena cross-over internazionale ha coinvolto 113 coppie donatore-ricevente incompatibili tra loro (79 coppie spagnole, 19 portoghesi e 15 italiane) e 14 ospedali (10 spagnoli, 1 portoghese e 3 italiani: Pisa, Siena e Bologna).
L’avvio della stretta collaborazione tra gli esperti del CNT (Centro Nazionale Trapianti) e dell’ONT (Organización Nacional Trasplantes) per la messa a punto della catena risale al 23 maggio scorso e ha richiesto un intenso impegno per il coordinamento di tutte le fasi di valutazione immunologica e coordinamento organizzativo. Le operazioni di prelievo e di trapianto sono state realizzate in Italia presso l’Azienda ospedaliero-universitaria pisana dal professor Ugo Boggi e dal professor Fabio Vistoli (U.O. Chirurgia generale e dei trapianti) e a Barcellona dal dottor Alberto Breda, capo dell’équipe chirurgica di trapianti renali della Fondazione Puigvert dell’Università Autonoma di Barcellona.
I risultati dei chirurghi pisani sono frutto di una lunga esperienza.
Era il 15 novembre 2005 quando, per la prima volta in Italia, veniva eseguito a Pisa un trapianto di rene da vivente cross-over tra coppie incompatibili. Si trattava di uno scambio di reni tra tre coppie di coniugi di mezza età nelle quali vi erano barriere di incompatibilità immunologica che impedivano il trapianto diretto tra i familiari, mentre incrociando tra loro donatori e riceventi si era stato possibile realizzare tre trapianti di rene da vivente con compatibilità “standard”. È da questa esperienza pionieristica che poco più di un anno dopo è stato redatto un protocollo nazionale per regolare questa materia e dal 2015, dopo alcune esperienze monocentriche, si è avviato un programma di scambio regolato a livello nazionale. Anche in questa attività il centro di Pisa ha svolto un ruolo di primo piano, essendo coinvolto con una o più coppie nella stragrande maggioranza degli scambi effettuati nel nostro Paese. Ed oggi celebriamo un ulteriore primato, quello del primo scambio tra coppie di nazioni diverse: Spagna e Italia, successo che non poteva che vedere ancora Pisa protagonista: infatti è sempre il Centro di Pisa il maggior fornitore di coppie incompatibili che popolano le liste dei programmi di cross-over nazionale e internazionale.
Nel complesso da quel lontano 2005, 22 riceventi a Pisa hanno potuto coronare il proprio desiderio di ricevere un trapianto di rene da donatore vivente superando la barriera biologica che li separava dal desiderio di un proprio familiare di donare loro il proprio rene, attraverso lo scambio con il donatore di un’altra coppia in situazione analoga. Per 13 di loro si è trattato di scambi effettuati tra coppie tutte afferenti al Centro di Pisa; in 8 casi di scambi avvenuti nell’ambito di catene di trapianti in ambito nazionale che hanno coinvolto 19 coppie in Italia, i più innescati da un donatore samaritano; l’ultimo caso è quello del cross-over internazionale che celebriamo oggi.
Ma la ricerca di soluzioni alternative in presenza di incompatibilità immunologica a Pisa, partita con il programma cross-over, è proseguita andando a sondare anche altre soluzioni che consentissero di eseguire in modo diretto trapianti tra soggetti tradizionalmente considerati incompatibili. Nel 2009 il primo trapianto di rene da vivente tra soggetti con incompatibilità di gruppo sanguigno, nel 2010 quello tra soggetti con anticorpi contro antigeni specificamente presenti nel donatore. In questi casi si è trattato di mettere a punto strategie di trattamento farmacologico e di pulizia del sangue supplementari nel ricevente per consentirgli di accettare un organo incompatibile. Dal 2009 sono stati eseguiti 36 trapianti di rene da vivente diretti tra donatori e riceventi non compatibili: 18 trapianti da familiari donatori con gruppo sanguigno non compatibile, 13 trapianti da familiari donatori con antigeni verso cui i riceventi presentavano anticorpi specifici e 5 trapianti da donatori che cumulavano entrambi questi elementi di incompatibilità.
Oggi a Pisa sono disponibili tutte le opzioni clinicamente accettate dalla comunità trapiantologica internazionale per superare le barriere di incompatibilità biologica. E la ricerca clinica non si ferma, allo scopo di allargare ancora di più gli ambiti di applicazione delle soluzioni di successo consolidate anche all’ambito della donazione da donatore cadavere e per esplorare nuove frontiere, sempre guidati dal principio di prudente intraprendenza che non dimentica mai che chi ha necessità di un trapianto deve essere curato con la massima attenzione perché ottenga il risultato atteso senza correre rischi eccessivi che ne potrebbero compromettere irrimediabilmente la vita.
“La ricerca continua di soluzioni farmacologiche, tecnologiche e organizzative all’avanguardia volte ad allargare la platea delle persone che possono ricevere un trapianto di rene da vivente anima la nostra attività quotidiana. Oltre a quelle celebrate in questa occasione, mi piace ricordare che a Pisa abbiamo la disponibilità di sistemi robotici avanzati per eseguire trapianti di rene in chirurgia mininvasiva”, dice il professor Ugo Boggi, ordinario di Chirurgia generale dell’Ateneo pisano e direttore dei Programmi di Trapianto di rene e di pancreas dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana.
“Il successo odierno - sottolinea il professor Fabio Vistoli, associato di Chirurgia a Pisa e responsabile del Coordinamento Trapianti di rene e di pancreas dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana - è solo una tappa di un percorso che viene da lontano (è del 1972 il primo trapianto di rene da vivente a Pisa) e che mira ad un futuro che possiamo solo immaginare, consapevoli però che tra tutte le forma di trapianto di rene, quella che utilizza un organo da donatore vivente garantisce risultati di funzione nel tempo più che doppi rispetto al miglior organo da donatore cadavere e che quando vi è un donatore idoneo e disponibile in famiglia è una risorsa che va sempre considerata con la massima attenzione prima di rinunciarvi per cause di non compatibilità. Anche per questo a Pisa abbiamo da quasi 20 anni centralizzato specificamente l’attività di valutazione delle coppie da vivente dedicandovi personale sanitario e risorse diagnostiche specifiche in modo da non lasciare nulla al caso”.
A 12 anni di distanza dai primi trapianti non compatibili superati con cross-over tra donatori di coppie differenti, in totale 58 riceventi hanno ricevuto un rene da donatore vivente che fino ad allora era considerato impossibile eseguire. L’impegno quotidiano nella ricerca e nell’innovazione per arrivare a superare o abbattere muri definiti con troppa facilità invalicabili, sono le caratteristiche che definiscono meglio il lavoro quotidiano al Centro Trapianti di Rene e di Pancreas di Pisa, dove tutti - ricercatori, medici, infermieri, sanitari - collaborano attivamente per risolvere i problemi di chi attende un organo e di chi vuole donare una nuova stagione di salute ad un proprio caro.
Primo trapianto di rene da donatore vivente in modalità incrociata del Sud Europa: le tappe.
18/06/2018: il nulla osta immunologico tra il donatore di Barcellona e quello di Pisa, e viceversa, sono stati comunicati dal dott. Emanuele Cozzi, immunologo di riferimento del CNT e dal dott. Lluís Guirado della Fondazione Puigvert dell’Università Autonoma di Barcellona.
29/06/2018: i centri trapianto di Pisa e Barcellona comunicano l’idoneità clinica delle due coppie coinvolte nella catena.
04/07/2018: scambio dei dati clinici e strumentali delle coppie coinvolte nella catena tra i centri italiani e spagnoli.
05/07/2018: in Italia il laboratorio di Pisa provvede ad effettuare il cross-match cititossico mentre il laboratorio di Firenze effettua il cross-match in fluorimetria.
06/07/2018: il laboratorio di Pisa e quello di Firenze comunicano il risultato negativo del cross-match tra il donatore della Spagna e il ricevente di Pisa. Nella stessa giornata viene comunicato il referto negativo del cross-match tra il donatore di Pisa e il ricevente di Barcellona.
10/07/2018: il giudice conferma il nulla osta al trapianto tra il donatore di Barcellona e il ricevente di Pisa.
13/07/2018: organizzazione del trasporto del rene dall’Italia alla Spagna e viceversa. Sarà impiegato un solo aeromobile della compagnia AVIONORD, organizzato dall’Organizzazione Toscana Trapianti- OTT e dal CRAOT.
19/07/2018: alle 09.00 inizio del prelievo del rene dal donatore di Pisa, successivo trasporto del rene a Barcellona; prelievo del rene a Barcellona e successivo trasporto a Pisa per trapianto sul ricevente italiano. Alle 19.00 circa terminano le procedure di prelievo e trapianto.