Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi
Martedì, 06 Dicembre 2016 11:48

Scoperta una pianta che va in 'letargo'

Anche le piante possono andare in “letargo”. La scoperta è di un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa che ha appena pubblicato un articolo scientifico sulla rivista internazionale PlosOne nel quale si evidenzia la straordinaria capacità di una pianta erbacea, la Festuca arundinacea L., di tollerare condizioni ambientali estremamente limitanti per lunghissimi periodi.
“Le piante superiori possono superare lunghi periodi di dormienza, anche molti anni, in condizioni di disidratazione sotto forma di seme – ha spiegato Lorenzo Guglielminetti dell’Ateneo pisano - ad oggi, però, non era mai stata descritta una pianta erbacea perfettamente idratata in grado di resistere a lungo in condizioni di totale affamamento, al buio, e quindi non in grado di produrre energia tramite la fotosintes, e al freddo intenso”.
Lo studio è stato condotto dai ricercatori del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali: il gruppo di Lorenzo Guglielminetti (Antonio Pompeiano, Claudia Roberta Damiani, Sara Stefanini e Thais Huarancca Reyes) in collaborazione con i colleghi Marco Volterrani e Paolo Vernieri. In particolare, gli scienziati hanno scoperto che la Festuca, utilizzata in passato come foraggio ed oggi impiegata copiosamente nella costituzione di tappeti erbosi, è in grado di germinare al buio a temperature intorno ai 4° C e di crescere, seppure a velocità molto ridotta, in queste condizioni per circa duecento giorni. Dopo questo periodo, terminate le sostanze di riserva, la pianta rallenta drasticamente il metabolismo e interrompe la crescita in attesa di condizioni ambientali favorevoli. L’attesa può durare diverse centinaia di giorni, al termine dei quali la pianta, se esposta alla luce e a condizioni di temperatura accettabili (23°C), sviluppa nuovamente l’apparato fotosintetico nel giro di poche ore e, subito dopo, riprende la crescita.
“Nel nostro studio abbiamo descritto alcuni meccanismi attraverso i quali la Festuca riesce a superare il lungo periodo di stress – ha concluso Lorenzo Guglielminetti - ulteriori studi in questa direzione potranno portare a comprendere ancora di più i segreti celati da questa specie, aprendo scenari applicativi di enorme interesse per il miglioramento genetico delle colture agrarie”.

Martedì, 06 Dicembre 2016 11:09

The discovery of a plant that 'hibernates'

Plants can also “hibernate”. The discovery comes from a team of researchers from the University of Pisa who have just published a scientific article in the international journal PlosOne in which the extraordinary capacity of a herbaceous plant, Festuca arundinacea L., to survive in extremely unfavourable environmental conditions for long periods is noted.

“Higher plants are able to survive prolonged periods of dormancy, even many years, in dehydrated conditions in the form of seeds,” explained Lorenzo Guglielminetti from the University of Pisa. “Up till now, however, a perfectly hydrated, herbaceous plant has never been described as being able to resist prolonged conditions of total starvation, in the dark (and therefore unable to produce energy through photosynthesis) and at a very cold temperature (4°C)”.

festuca

The study was carried out at the Department of Agricultural, Food and Agro-Environmental Sciences of the University of Pisa by Lorenzo Guglielminetti’s team (Antonio Pompeiano, Claudia Roberta Damiani, Sara Stefanini and Thais Huarancca Reyes) in collaboration with Marco Volterrani and Paolo Vernieri. In particular, the researchers discovered that Festuca, used in the past as a forage crop, and today used extensively for lawns, is able to germinate in the dark at temperatures of around 4°C and to grow, even if at a very slow rate, under these conditions, for around two hundred days. After this, once the reserve substances have terminated, the plant metabolism slows down drastically and growth stops awaiting favourable environmental conditions. The wait may last for several hundred days, at the end of which the plant, if exposed to light and acceptable temperatures (23°C), once again develops the photosynthetic apparatus in a few hours and immediately begins to grow.

“In our study we have described some of the mechanisms which enable the Festuca to survive a long period of stress,” concludes Lorenzo Guglielminetti. “Further studies in this direction will help to better understand the hidden secrets of this species, opening up different applicative fields of enormous interest for a genetic improvement of agricultural crops”.

 

 

 

Martedì, 06 Dicembre 2016 10:49

Scoperta una pianta che va in 'letargo'

Anche le piante possono andare in “letargo”. La scoperta è di un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa che ha appena pubblicato un articolo scientifico sulla rivista internazionale PlosOne nel quale si evidenzia la straordinaria capacità di una pianta erbacea, la Festuca arundinacea L., di tollerare condizioni ambientali estremamente limitanti per lunghissimi periodi.

“Le piante superiori possono superare lunghi periodi di dormienza, anche molti anni, in condizioni di disidratazione sotto forma di seme – ha spiegato Lorenzo Guglielminetti dell’Ateneo pisano - ad oggi, però, non era mai stata descritta una pianta erbacea perfettamente idratata in grado di resistere a lungo in condizioni di totale affamamento, al buio, e quindi non in grado di produrre energia tramite la fotosintesi, e al freddo intenso”.


festuca


Lo studio è stato condotto dai ricercatori del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali: il gruppo di Lorenzo Guglielminetti (Antonio Pompeiano, Claudia Roberta Damiani, Sara Stefanini e Thais Huarancca Reyes) in collaborazione con i colleghi Marco Volterrani e Paolo Vernieri. In particolare, gli scienziati hanno scoperto che la Festuca, utilizzata in passato come foraggio ed oggi impiegata copiosamente nella costituzione di tappeti erbosi, è in grado di germinare al buio a temperature intorno ai 4° C e di crescere, seppure a velocità molto ridotta, in queste condizioni per circa duecento giorni. Dopo questo periodo, terminate le sostanze di riserva, la pianta rallenta drasticamente il metabolismo e interrompe la crescita in attesa di condizioni ambientali favorevoli. L’attesa può durare diverse centinaia di giorni, al termine dei quali la pianta, se esposta alla luce e a condizioni di temperatura accettabili (23°C), sviluppa nuovamente l’apparato fotosintetico nel giro di poche ore e, subito dopo, riprende la crescita.

“Nel nostro studio abbiamo descritto alcuni meccanismi attraverso i quali la Festuca riesce a superare il lungo periodo di stress – ha concluso Lorenzo Guglielminetti - ulteriori studi in questa direzione potranno portare a comprendere ancora di più i segreti celati da questa specie, aprendo scenari applicativi di enorme interesse per il miglioramento genetico delle colture agrarie”.

 

Lunedì, 05 Dicembre 2016 17:01

Solo Una Favola

Il 10 dicembre alle ore 21.30, presso MixAr si tiene lo spettacolo teatrale intitolato "Solo una Favola", a cura di Policarda teatro.

Lo spettacolo è organizzato dall'associazione News, ed è svolto con i contributi per le attività studentesche autogestite dell’Università di Pisa.

Regia
Andrea Elodie Moretti
Interpreti
Andrea Tassinari
Filippo Cancellotti
Andrea Aquilante
Simone Sommariva
Alessio Forli

Ingresso gratuito

Info
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Lunedì, 05 Dicembre 2016 17:00

Refuges Welcome: Reportage da Atene a Idomeni

Lunedì, 05 Dicembre 2016 16:48

Refuges Welcome: Reportage da Atene a Idomeni

Lunedì, 05 Dicembre 2016 16:39

Solo Una Favola

Il 10 dicembre alle ore 21.30, presso MixAr si tiene lo spettacolo teatrale intitolato "Solo una Favola", a cura di Policarda teatro.

Lo spettacolo è organizzato dall'associazione News, ed è svolto con i contributi per le attività studentesche autogestite dell’Università di Pisa.

Regia
Andrea Elodie Moretti
Interpreti
Andrea Tassinari
Filippo Cancellotti
Andrea Aquilante
Simone Sommariva
Alessio Forli

Ingresso gratuito

Info
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Il 9 dicembre alle ore 22, presso il Polo Carmignani si terrà un concerto con esibizioni degli artisti MusicaPerBambini, Kenobit e Tokyo Apartments.

Le esibizioni dal vivo saranno accompagnate dalla selezione musicale di Radiocicletta e P.U.M.

L'attivita è organizzata dall'associazione Radiocicletta ed è svolta con i contributi per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa.

L'ingresso è gratuito.

Info
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Lunedì, 05 Dicembre 2016 15:46

Human Rights day

Il 10 dicembre alle ore 19.00 presso il bar Amaltea, si tiene l'evento "Human Rights Day- il Diritto alla Salute nel Disegno Costituzionale".

Interviene
Prof. Paolo Carrozza, Diritto Costituzionale, Scuola Superiore Sant'Anna.
Con la formula dello Spritz and Law il Professor Carrozza parlerà del tema del Diritto alla Salute nel disegno Costituzionale.
Seguirà un Q&A con i partecipanti.

L'evento è organizzato da ELSA Pisa in collaborazione con SISM Pisa, ed è svolto con i contributi per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa.

Richiesta Prenotazione
ELSA: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
SISM: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Info
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Dopo mesi di lavoro nelle aule e nei laboratori di Ingegneria, l’esperimento dell’U-PHOS team è finalmente pronto e il prossimo marzo, dall’Esrange Space Center di Kiruna, nel nord della Svezia sarà lanciato a bordo del razzo REXUS 22 per essere testato in assenza di gravità. Grazie al programma REXUS/BEXUS di ESA e all’aiuto di SNSB (Swedish National Space Board) e DLR (German Aerospace Center), gli studenti dell’Università di Pisa si sono guadagnati il posto a bordo di un razzo sonda che porterà l’esperimento in volo parabolico fino a un’altitudine di circa 90 km per poi ricadere verso terra.
Gli studenti hanno completato le fasi di progettazione e realizzazione dell’esperimento, superando con successo ogni revisione da parte dei tecnici dell’Agenzia Spaziale Europea e ricevendo l’approvazione dell’esperimento per il lancio. In vista della loro trasferta in Svezia, i ragazzi hanno deciso di lanciare una campagna di raccolta fondi sul sito Kickstarter (https://www.kickstarter.com/projects/uphos/u-phos-upgraded-pulsating-heatpipe-only-for-space): «La realizzazione di U-PHOS, come ogni altro progetto di ricerca scientifica, ha la necessità di risorse economiche per far fronte all’acquisto di materiali che spesso, per soddisfare i requisiti ingegneristici più esigenti, vanno a incidere in modo preponderante sul bilancio – spiega Pietro Nannipieri, coordinatore dell’U-PHOS team – I nostri fondi non sono sufficienti per poter inviare alcuni membri del nostro team alla campagna di lancio per montare e testare l’esperimento a bordo del razzo REXUS 22 e per questo abbiamo deciso di lanciare una campagna di raccolta fondi sul sito Kickstarter dove è possibile aiutarci a raccogliere le risorse necessarie acquistando il merchandising ufficiale del progetto U-PHOS. Supportandoci non solo permetterete a U-PHOS di volare nello spazio, portare a termine la sua missione, ma soprattutto aiuterete la ricerca scientifica a muovere un piccolo passo avanti verso un futuro migliore».
Il progetto dell’U-PHOS team è un esperimento di ricerca scientifica che studia il comportamento di un dispositivo per lo scambio termico senza organi in movimento: «Il PHP (Pulsating Heat Pipe) o tubo di calore pulsante, permette la dissipazione di calore e il raffreddamento di corpi caldi – aggiunge Pietro Nannipieri – Tale dispositivo è già stato approfonditamente studiato a terra, mai però è stata ancora studiata una sua applicazione in assenza di peso. L’ambiente spaziale, grazie alla sua assenza di gravità, permetterebbe al PHP di funzionare con tubi di diametro maggiore che consentono di trasportare una notevole quantità di calore extra migliorando notevolmente il raffreddamento».
Il progetto U-PHOS è il seguito di quello che è stato PHOS, un esperimento già selezionato nel 2014 dall’Agenzia Spaziale Europea, che mirava a scoprire le differenze che esistono tra un PHP funzionante a terra e un PHP teoricamente funzionante solo in assenza di peso. Il progetto ha suscitato molto interesse da parte dell’ESA che ha selezionato una seconda volta gli studenti dell’Università di Pisa per permettere loro di continuare lo studio. Riuscendo a dimostrare un incremento di efficienza è possibile ipotizzare un futuro utilizzo del dispositivo in applicazioni spaziali, campo in cui la sua semplicità costruttiva e la sua completa passività sono molto interessanti dal momento che permetterebbe una manutenzione del dispositivo pressoché nulla.
«Un PHP è un dispositivo completamente passivo composto da una condotta di dimensione capillare ripiegata a serpentina riempita con un refrigerante fluido e sigillato – spiega Pietro Nannipieri – Il calore è trasportato dall’azione combinata del cambio fase del refrigerante e dalle forze capillari che si generano all’interno del tubo: sono i principi fisici che mettono in movimento il fluido e non abbiamo bisogno di alcun tipo di pompe idrauliche per farlo circolare. Questo permette una riduzione degli spazi d’ingombro e un dispositivo di più semplice realizzazione e manutenzione dal momento che non ci sono parti meccaniche in movimento».

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa